venerdì 22 maggio 2020

Regina della Famiglia



Apparizioni a Ghiaie


Le negazioni di Adelaide escludono la autenticità delle apparizioni? 

Si è detto che se la Madonna fosse apparsa a Ghiaie non avrebbe  permesso che Adelaide negasse le apparizioni. 
Premesso che da quanto ho scritto appare che non si può  parlare di vera negazione, aggiungo che Dio lascia libera la  nostra volontà, e di solito non interviene con miracoli quando  questa si oppone alla sua. Dicendo ciò non mi riferisco ad Adelaide Roncalli, ma ad altri, le cui azioni, al di là delle intenzioni  che non mi è lecito giudicare, hanno reso estremamente complicata la questione Ghiaie. Dio non è intervenuto per impedire  tante altre ingiustizie: cito tra tutte la condanna al rogo di Giovanna d'Arco. 
Leggendo la storia del processo e della condanna della  santa, viene alla mente il "processo ufficioso e ufficiale" cui fu  sottoposta la bambina Adelaide Roncalli. Si capisce, non si  tratta di fare un parallelo. Almeno, oggi, nella Chiesa, non si usa  più condannare al rogo, come a quei tempi. Ma qualche punto in  comune c'è. Monsignor Cauchon era stato rettore dell'Università di Parigi, ed era considerato un buon vescovo. Giovanna  d'Arco fu catturata nel suo territorio, per cui la sua giurisdizione  era legittima e gli inglesi erano contenti di trovare lì un vescovo  onorato e sapiente che garantisse l'autorità del processo. Egli  era un esperto in procedure giuridiche. L'Università di Parigi  approvò il suo giudizio. 
La testimonianza di Giovanna d'Arco fu di una forza  geniale, si ammette oggi leggendo il suo processo. Ma, per i  suoi giudici, brillanti intellettuali, fu facile trarre da tutti questi  dialoghi, che era una bugiarda, un'eretica e una strega. 
La frequenza con cui il prof. don Luigi Cortesi dichiara  bugiarda la bambina Adelaide Roncalli nei suoi scritti, e il comportamento dei giudici teso a scoprire una "verità preconcetta" e  atto a suscitare nella bambina contraddizioni o l'apparenza di bugie, richiama quel lontano processo. 
Il successo di monsignor Cauchon sulla semplice Giovanna  d'Arco si è ripetuto ai danni della bambina Adelaide Roncalli. 
Se un giudizio ufficiale è mal motivato, un esperto è in  diritto di percepirlo e di cercare un mezzo per ristabilire la  verità. È quello che hanno fatto per Giovanna d'Arco degli  uomini di grande merito. Fu il domenicano Jean Bréhart che, in  particolare, lavorò per un processo di riabilitazione. 

Sappiamo che questo processo dichiarò finalmente la condanna "viziata di iniquità, di contraddizioni, di errori manifesti,  nulla, non valida, senza valore e senza autorità. (v. R. Laurentin, 
Ancora su Medjugorje, Ed. Queriniana, Brescia 1985, pp. 53-  56). 

Speriamo che sorga un altro Jean Bréhart capace e coraggioso, che lavori per una felice soluzione del problema Ghiaie. 

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