Apparizioni a Ghiaie
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Il ruolo del Cortesi
Ella conoscerà certamente la letteratura moderna sulla bugia dei bambini e dei fanciulli; ne ho dato conto nel volume che ho pubblicato ora con la Sidlauskaitè sulla psicologia dell'età evolutiva.
Io sono tra quelli che dubitano che fino ai 7, 8 anni si possa parlare di bugia. Il bambino ed il fanciullo rispondono seguendo la via della più ovvia difesa, che dall'adulto viene giudicata bugia, perché valuta la risposta con criteri propri dell'adulto.
Comunque, nel caso dell'Adelaide Roncalli non mi pronuncio; mi rimetto a quello che ha costatato la Sidlauskaitè, la quale afferma che l'Adelaide Roncalli messa in ambiente sano (psichicamente) terminerà, se non l'ha già fatto, di ricorrere inconsciamente alla reazione di difesa.
Quanto al sonno ed ai sogni dell'Adelaide Roncalli la Signorina Sidlauskaitè l'ha osservata per otto giorni durante il sonno e lo ha fatto con occhi da buona psicologa e non può confermare il di Lei giudizio. Essa afferma che si debbono interpretare come l'effetto dello shok psichico esercitato sull'Adelaide Roncalli.
Conclusione: Ella, io ritengo, si è avventurato in un campo non suo, e vi si è avventurato con insufficiente preparazione, e con una sicurezza ed un entusiasmo comprensibili, giustificabili, ma che noi, consumati nella tecnica, non abbiamo. Quindi non reca meraviglia che Ella sia giunto a sostenere una tesi che non può essere accettata.
Naturalmente io nulla dico delle "visioni" e io non mi pronuncio; non ardisco nemmeno cercare una "spiegazione"; ritengo, se mai, che una spiegazione non si può trovare per la via battuta da Lei, ossia attraverso l'esame psichico dell'Adelaide Roncalli, proprio perché questo è un soggetto normale. Dalla lettura del di Lei volume mi sorge il sospetto (ma è solo un sospetto; occorre infatti un esame approfondito dei fatti per arrivare a certezza) che la spiegazione deve essere cercata nell'ambiente; non nel senso che l'ambiente abbia volontariamente, o no, create le "visioni"; ma nel senso che l'ambiente, anche all'infuori della volontà dei singoli, abbia esercitata tale influenza sulla Adelaide Roncalli che, grado a grado, si è determinata l'atmosfera favorevole all'insorgere delle "visioni".
Mi rinvigorisce in questo sospetto sia il ricordo di ciò che io ho costatato in tre bambini del Belgio, sia ciò che è stato osservato per altre "visioni". Nel caso da me osservato in Belgio si trattava di apparizione della Madonna delle più clamorose.
Incaricato dalla Superiore Autorità di esaminare i fatti sono giunto alla dimostrazione che tutto trovava spiegazione nell'ambiente. Forse è altrettanto per le apparizioni delle Ghiaie? Non mi pronuncio. Comunque sia, è certo che l'Adelaide Roncalli è un soggetto normale e chi vuole cercare la spiegazione dei fatti mediante l'esame di essa, costruisce sulla sabbia.
Ella mi scuserà la franchezza con la quale Le ho scritto; ma la verità deve essere cercata sempre con carità ma con fedeltà. E perciò Ella non mi vorrà male di quanto Le ho scritto. Cordiali saluti".
Aggiungo che sarebbe stato meglio se padre Gemelli si fosse attenuto alla regola di non entrare in un campo non suo, e quindi non avesse nemmeno avanzato il sospetto che le visioni di Adelaide Roncalli possano trovare una spiegazione nell'ambiente. Fu un errore anche il suo giudizio dato sulle apparizioni di Banneux (Belgio), da lui ritenute un fatto non soprannaturale, perché causato dall'ambiente. Infatti, non molto tempo dopo, l'autorità ecclesiastica riconobbe, nonostante il suo giudizio scientifico, la soprannaturalità delle medesime.
Padre Gemelli, psicologo e psichiatra insigne, non era un teologo, né un esperto conoscitore di fenomeni mistici e l'infortunio occorso allo scienziato Gemelli, ci dice quanto sia difficile distinguere le vere dalle false apparizioni.
Tuttavia la smentita della spiegazione data dal Cortesi, sulle apparizioni di Ghiaie, viene ribadita affermando più volte padre Gemelli che Adelaide è una bambina normale e non è una bugiarda.
Il 28 novembre 1945, padre Gemelli inviò al vescovo di Bergamo una lettera che riporto:
"Eccellenza Reverendissima e carissima, compiego copia di una lettera, che ho scritto a Don Cortesi in risposta all'omaggio che egli mi ha fatto di un volume sui fatti di Bonate. Desidero che tu, come Vescovo, abbia conoscenza di quello che gli scrivo. Non domando alcun giudizio. Alla mia lettera era allegata una della Signorina Sidlauskaité, la quale, sotto la mia direzione, ha eseguito gli esami all'Adelaide Roncalli; anche di questa mando copia.
Benedicimi e gradisci i miei cordiali saluti".
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Severino Bortolan
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