sabato 30 maggio 2020

Il buon samaritano delle vittime del demonio



Progetto salvifico di Dio in Tobia! 

Normalmente noi vediamo i danni fisici che il demonio  produce sul posseduto e non sono pochi, ma non sempre afferriamo i danni spirituali che vorrebbe portare all’anima.  
Il nostro giovane Tobia con l’aiuto di Dio e la guida spirituale di esorcisti e confessori ha fatto un forte cammino di  conversione: da una vita mondana e senza Dio è passato ad  una vita spirituale, ad una pratica cristiana molto intensa e coerente come abbiamo già visto. 
Questo non piace al demonio perché in contrasto con il suo  obiettivo di allontanarlo da Dio per portarlo alla dannazione  eterna. Il giovane ha compreso questo e lotta con tanta preghiera perché vuole condurre a buon fine la battaglia contro il  demonio.  
Vive con ricchezza di grazia e profonda coerenza la vita di  fede, pur provenendo da una famiglia povera di fede e di grazia di Dio. Se il demonio fosse intelligente avrebbe favorito la  vita di peccato per portarlo alla dannazione, senza torturarlo  con le malattie e le sofferenze.  
Tobia ha un carattere forte, volitivo e ama impegnarsi. Prima ha usato questo suo temperamento in una vita libera e  spensierata, impegnandosi in molti sport. Ora porta avanti un  forte impegno di pratica religiosa, di preghiera per ottenere da  Dio la liberazione dal demonio. 
Il demonio tenta di indebolire la sua volontà creandogli  confusione nella mente e nella coscienza. Usa lo stesso pensiero che ha espresso a Dio nel chiedere la prova per Giobbe:  “Quello fa tutto per interesse, per la tua benedizione sui greggi  e raccolti. Prova percuoterlo, vedrai come ti benedirà in faccia” (Gb 1,11). Il nostro Tobia, essendo stato percosso, ha  guardato in faccia Dio, si è avvicinato, si è impegnato nella  preghiera, nella fedeltà al Vangelo e nella vita di grazia.
Ora il demonio gli suscita pensieri di sfiducia in Dio, lo  tortura con ossessioni. È provato da pensieri inesprimibili, teme di fare tante pratiche religiose sotto la spinta del male, della sofferenza per avere la liberazione e non per amore a Dio.  Si domanda: “A che servono? Chiunque al mio posto sotto la  spinta di tanta sofferenza si sarebbe convertito. Sfido chiunque  a non convertirsi sotto il peso di tanti dolori!”.  
Prima attraverso dei segni da parte della Madonna e del  Signore intuiva la loro presenza, vicinanza e da questi segni si  sentiva incoraggiato a soffrire e lottare con la speranza di uscire dal tunnel. Dopo la morte di Renato Baron sente il peso del  silenzio di Dio, quasi si disinteressi, lo abbia abbandonato.   “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”(Mt 27,46). È tentato di dubitare, di perdere la fiducia in Dio. Altra  ossessione riguarda il moltiplicarsi di fantasie e tentazioni sessuali che gli martellano la mente, lo sconvolgono e disorientano. Con il suo forte carattere e la grazia di Dio, Tobia cerca di  vivere secondo le parole di Gesù a S.Paolo: 
“Ti basti la mia grazia”!     
Il demonio crea nella coscienza di Tobia un clima di sconforto, ma gli fa nascere anche la voglia di lottare. Si rende conto che quanto passa per la sua mente è una strategia del demonio. Per questo continua nei suoi impegni di preghiera pur sentendosi bastonato fisicamente e psicologicamente dal demonio, che gli fa sentire il peso della sua rabbia.  Tobia e Sara hanno tanta voglia di uscire dal tunnel, e la  speranza di sentire rinascere l’amore per formare una famiglia  secondo Dio, di veder ritornare la salute per realizzare insieme  la vita, ma non conoscono i tempi e i momenti di Dio.  
Oltre tutte le sofferenze fisiche e psicologiche, il tormento  maggiore sta proprio nel tempo che passa senza vedere dei  frutti. Dopo otto anni di sofferenza e di preghiera, si avvicinano ai 40 anni di età. Temono di non arrivare in tempo per realizzare i propri sogni e una famiglia con propri figli.   
Il maggior vantaggio che hanno ottenuto dalla sofferenza è  il cammino di una intensa vita di grazia e di preghiera, di una  coerente vita cristiana nella purezza, come stanno vivendo.  Sono le fondamenta più sicure per sostenere un amore e una  famiglia e meritare la benedizione di Dio sul loro matrimonio.   C’è da credere che Dio premierà il loro impegno dimostrato nella prova e coronerà il loro cammino. Valorizzerà i tanti  meriti acquistati con la preghiera e la santificazione delle sofferenze. 
Tutto questo al demonio non piace, ostacola le preghiere  per impedire di realizzare il loro sogno, si ostina a dire che lui  rimarrà fino alla rovina di Tobia. Ha solo l’odio e la volontà di  fargli del male e di portarlo alla rovina eterna. Ma Dio la pensa diversamente e non abbandona certo il figlio che lotta e soffre lungo la strada della sua volontà.  
Non conosciamo quali altri progetti Dio abbia per valorizzare la sofferenza di questi due giovani. Dio si è un po’ nascosto con il silenzio, forse per rafforzare e rendere più adulta e  più meritoria la loro fede.  
Certamente vuole il loro vero bene e forse aspetta da loro  una risposta di piena fiducia e abbandono nelle sue mani, fidandosi completamente della sua paterna Provvidenza.  
Dato il rapporto dei due giovani con Dio e con la Regina  dell’Amore da una parte, e con il demonio dall’altra, c’è da  credere che Maria eserciterà la sua missione di vincere satana,  e proteggere i suoi figli. Le preghiere di Renato alla Regina  dell’Amore, già in terra e continuate in cielo per Tobia, concluderanno felicemente la dolorosa storia. 
Il demonio “nel nome di Cristo” mi ha confermato le apparizioni della Madonna a S. Martino. Come Tobia, anch’io  tengo buone relazioni con la Regina dell’Amore e la ringrazio  della sua fiducia.  
Il fatto di avere incontrato nella esperienza di esorcista,  per primo il giovane Tobia, di avere fatto un tratto di cammino insieme, di avere aperto con l’esorcismo delle finestre per illuminare anche la mia vita, mi induce a pensare che questo faccia parte di un meraviglioso disegno di Dio che sta per realizzarsi con Maria! 

FRATELLO ESORCISTA

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