giovedì 28 maggio 2020

Il problema dell'ora presente. Antagonismo tra due civiltà



LA FRAMASSONERIA DENUNCIATA

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Nei cinque e sette anni che trascorsero fra la pubblicazione dei tre primi volumi e dei due ultimi, la sua opera fu letta e suscitò delle osservazioni da parte dei framassoni. "Secondo alcuni di questi FF
 - dice Barruel - io ne ho detto troppo; secondo altri, fu inevitabile che io dicessi tutto. Si sa che i primi sono del numero di quelli che io compresi nell'eccezione dei FF. troppo onesti per essere ammessi dentro gli ultimi misteri; e gli altri, del numero di quelli, i quali, dopo aver visto tutto nelle retro-loggie, si sono finalmente vergognati e si pentirono d'aver meritato gli onori massonici. Io sono debitore agli uni ed agli altri dei miei ringraziamenti, ma sono pure debitore d'una risposta". Questa risposta egli la dà, dimostrando che ha detto tutto ciò che doveva dire, e niente altro che ciò che doveva dire.

Altri massoni si adirarono per vedersi così scoperti ed accusarono Barruel di mala fede. Fu soprattutto l'opera d'un inglese, Griffith, redattore delle Monthly Review. Questo scrittore trova passabili, soddisfacenti anche, le prove che Barruel dà della cospirazione contro l'altare; ma dice che quelle della cospirazione contro i troni non sono perfettamente dimostrate. Specialmente l'abolizione della dignità reale in Francia è dovuta, dic'egli, a circostanze locali, più che ai voti e alle trame dei cospiratori della Rivoluzione. Dicendo ciò, egli non fa alcun cenno delle prove recate da Barruel a favore della sua tesi.

Per rispondere all'accusa di mala fede, Barruel fa osservare ch'egli ha dato e dà di nuovo i testi nel loro idioma originale a fianco della traduzione che ne fece. E per ciò che spetta ai documenti più importanti a cui si riferisce, egli dice che non solo è lodevole che ognuno consulti i volumi stampati, ma che confronti questi volumi coi manoscritti che si trovano negli archivi reali di Monaco. Barruel fa di più: egli offre al suo accusatore un convegno a Monaco per mostrargli negli scritti originali le prove evidenti della sua calunnia. Griffith non solo non vi si recò, ma rifiutossi di pubblicare nella sua Revue la risposta di Barruel.


Weishaupt, il fondatore dell'Illuminismo, venne a dar mano forte a Griffith, che era senza dubbio uno de' suoi adepti. Barruel diede pure a Weishaupt convegno a Monaco, ove avrebbe potuto rivedere gli originali delle sue proprie lettere di cui contestava l'esistenza, o il testo. "Ma - aggiungeva Barruel - siccome egli non poteva farvisi vedere senza esporsi ad essere impiccato per cagione de' suoi misfatti contro i costumi, egli potrà nominare un procuratore". Egli non vi andò né in persona, né per procura.

Delasuss, Henri;

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