martedì 26 maggio 2020

TESORI DI RACCONTI



Un buon proposito.  

In Francia un povero fanciullo di nome Paolino, in occasione della sua prima Comunione aveva presa una sola risoluzione ma seriamente: se mai tornassi a cadere, diceva, in un peccato mortale, andrò a confessarmi avanti di coricarmi. Questa disgrazia gli accadde in un sabato mentre faceva tempo cattivo, e il confessore stava lontano. Dice egli fra sé: andrò a confessarmi domani che è festa: ma intanto gli passava per la mente il proposito fatto nella prima Comunione, e una interna voce gli diceva: fa ciò che hai promesso, vatti a confessare. 

Tuttavia egli esitava, e in questo interno abbattimento si mette in ginocchio, dice un'Ave Maria alla SS. Vergine e si sente subito risoluto a confessarsi, sì che si mette tosto in cammino.  

Tornando dalla confessione incontra una signora, che, conoscendolo, lo ferma e gli domanda donde viene, ed egli colla gioia sul viso le dice che è stato a confessarsi, che ora va a casa a cenare, e poi a dormire colla pace del Signore. La madre del fanciullo che era usa a lasciarlo dormire un po' più al giorno di festa, alle sette del mattino andò a picchiare alla porta della camera per svegliarlo. Un quarto d'ora dopo Paolino dormiva ancora, e la madre va a chiamarlo di nuovo, ed impaziente per non sentirsi rispondere entra nella camera:  

- Su, pigro, gli dice, sono ormai le sette e mezzo: non ti vergogni di dormire a quest'ora? - Si avvicina al suo Paolino: questi non si muove, gli prende la mano, e la trova agghiacciata; la povera madre manda un grido di spavento e cadde a terra tramortita. Paolino era morto, e il suo cadavere già freddo.  

Lui felice che fedele al buon proposito fatto nella prima Comunione, non aveva differito la confessione al domani! 

DON ANTONIO ZACCARIA 

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