Un buon proposito.
In Francia un povero fanciullo di nome Paolino, in occasione della sua prima Comunione aveva presa una sola risoluzione ma seriamente: se mai tornassi a cadere, diceva, in un peccato mortale, andrò a confessarmi avanti di coricarmi. Questa disgrazia gli accadde in un sabato mentre faceva tempo cattivo, e il confessore stava lontano. Dice egli fra sé: andrò a confessarmi domani che è festa: ma intanto gli passava per la mente il proposito fatto nella prima Comunione, e una interna voce gli diceva: fa ciò che hai promesso, vatti a confessare.
Tuttavia egli esitava, e in questo interno abbattimento si mette in ginocchio, dice un'Ave Maria alla SS. Vergine e si sente subito risoluto a confessarsi, sì che si mette tosto in cammino.
Tornando dalla confessione incontra una signora, che, conoscendolo, lo ferma e gli domanda donde viene, ed egli colla gioia sul viso le dice che è stato a confessarsi, che ora va a casa a cenare, e poi a dormire colla pace del Signore. La madre del fanciullo che era usa a lasciarlo dormire un po' più al giorno di festa, alle sette del mattino andò a picchiare alla porta della camera per svegliarlo. Un quarto d'ora dopo Paolino dormiva ancora, e la madre va a chiamarlo di nuovo, ed impaziente per non sentirsi rispondere entra nella camera:
- Su, pigro, gli dice, sono ormai le sette e mezzo: non ti vergogni di dormire a quest'ora? - Si avvicina al suo Paolino: questi non si muove, gli prende la mano, e la trova agghiacciata; la povera madre manda un grido di spavento e cadde a terra tramortita. Paolino era morto, e il suo cadavere già freddo.
Lui felice che fedele al buon proposito fatto nella prima Comunione, non aveva differito la confessione al domani!
DON ANTONIO ZACCARIA
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