venerdì 29 maggio 2020

Le grandezze di Gesù



Alla santa umanità di Gesù


a) Gesù Principio dell’ordine soprannaturale

Nella SS. Trinità il Figlio di Dio è congiunto al Padre in unità di Essenza, nella Incarnazione è congiunto alla umanità in unità di Persona. Nella divinità è congiunto al Padre in unità di principio per produrre la terza persona dello Spirito Santo; nella Incarnazione è congiunto alla Umanità in unità di Persona per essere con essa e per mezzo di essa il Principio di tutto l’ordine della grazia e di tutta la santità della terra e del Cielo. L’essere e l’ordine della natura è dal Figlio ordinato al Padre; l’essere e l’ordine della grazia e della gloria è ordinato al Figlio dalla sua Umanità e per mezzo di essa il Figlio opera e compie questo essere e questo ordine, avendola scelta come strumento congiunto con la divinità.
La divina Essenza è una grazia sostanziale: e Voi, o Umanità santa, come unita al Verbo, siete un’altra sorta di grazia sostanziale e sussistente personalmente nella Santità divina e increata. Come gli accidenti e proprietà fluiscono dalla sostanza, in questa esistono e da essa dipendono, così gli effetti di grazia hanno in Voi la loro radice e la loro sussistenza, o Umanità deificata, o Divinità umanata!
In tal modo, l’Uomo Dio, il Verbo Incarnato, il Figlio unico dell’Eterno Padre in Cielo e di Maria in terra è nell’ordine della Grazia ciò che è la sostanza riguardo ai suoi accidenti, ciò che è il sole riguardo alla luce; Egli possiede eminenza, influenza, potenza: una eminenza suprema, una influenza universale, una potenza singolare e assoluta sopra tutto lo stato della grazia e sopra tutti gli effetti che ne procedono.
Come nell’Eternità, per l’Essenza che riceve dal Padre, il Figlio è principio dello Spirito Santo, Spirito eterno e increato: così nel corso dei tempi, per l’essenza che riceve dalla sua Madre, ossia, per l’organo della nostra umanità, Egli è una nuova sorgente, sorgente viva e potente, di tutta la santità creata, di tutte le grazie infuse, di tutti gli aiuti divini, di tutte le attività sante della terra e del Cielo, del tempo e dell’eternità.

b) Immensità degli effetti di grazia derivanti dalla Umanità di Gesù.

O eccesso! o abisso! Non si possono contare le stelle del Cielo, le foglie delle foreste, i granelli di sabbia del mare, benché queste cose siano limitate nel loro numero e nel loro valore; ma chi potrebbe contare il numero e stimare il valore, la singolarità di tutti gli effetti della grazia? di tutti i suoi effetti nel Cielo in tutti i santi, sulla terra in tutti i giusti, ed anche nei peccatori che resistono alla grazia che viene loro offerta? Chi potrebbe degnamente considerare le grazie contenute nell’estensione dei secoli sino alla fine del mondo, e nella infinità della durata di una Eternità; di una Eternità che non ha altra vita che la vita della grazia, che non è altro che santità in tutti i suoi aspetti, che è tutta ripiena e occupata di effetti di grazia e di gloria?

Orbene tutti questi effetti, sia di Dio verso gli uomini, sia degli uomini verso Dio, tutti si riferiscono e sempre si riferiranno a Voi, o Gesù, come alla loro origine. O sostanza! O origine di grazia! Come qui risplende in Gesù, una grandezza immensa, per riguardo alla grazia!

c) Gesù sostanza dell’ordine della grazia.

L’ordine della natura, tutto questo Universo che vediamo così esteso e diffuso in ammirabile varietà, è diviso in due entità differenti, la sostanza e l’accidente, che comprendono tutte le varietà di questo mondo. L’ordine della grazia ha pure i suoi accidenti e la sua sostanza: la sua sostanza nel Figlio di Dio Incarnato, i suoi accidenti nei santi e nei servi di Lui.
Ma con questo vantaggio che l’Uomo Dio è la sostanza unica e singolare di tutto l’ordine della grazia, mentre l’ordine della natura è diviso e diversificato in tante sorti di sostanze. L’ordine della grazia, essendo più eccellente e più strettamente vicino alla divinità, è anche più vicino alla Unità, che è tanto celebrata nella Divinità; quindi non ha che una sostanza deificata, come non vi è che una Essenza e Sostanza divina.
Gesù, inoltre, nel quale consideriamo una sostanza eccellente e unica nell’ordine della grazia, non fa solo da sostegno, come la sostanza riguarda ai suoi accidenti, ma è sostanza originaria, ossia causa di tutto l’ordine della grazia: da Gesù fluisce e emana incessantemente la grazia, in Cielo e in terra, come gli accidenti fluiscono dalla loro sostanza, e come la luce, in Cielo e in terra, emana dal sole.

d) Sublime preziosità della grazia.

Eleviamoci ad un oggetto più degno, ad un esemplare più divino: questa Emanazione della grazia è una sorta di Divinità creata, della quale Dio ha detto: Ego dixi Dii estis (Sal 81, 6), e una insigne imitazione della grande, nobile e prima Emanazione del Figlio nella Divinità, il quale guarda alla prima persona come a suo Padre e suo Principio.
Dobbiamo quindi riconoscere e onorare in Gesù due emanazioni differenti, l’una derivante dall’altra: la sua Emanazione dal Padre nella sua propria Persona, e la Emanazione della grazia da Lui, ad omaggio e imitazione di quella emanazione ch’Egli stesso ha dal suo Padre. Questa seconda emanazione ci svela e ci manifesta uno stato ammirabile e perpetuo di Gesù, stato che è fondato nei più alti e più segreti misteri della Religione cristiana, e deve servire di regola e direzione alla nostra pietà verso di Lui.
Come nella SS. Trinità le divine Persone hanno rapporto e relazione al loro Principio e loro origine, non sussistono che in tali proprietà e relazioni e vivono felicemente in questo sguardo vicendevole, in questa relazione, in questo Amore reciproco: così nell’ordine della grazia, che è imitazione perfetta, ritratto al vivo, partecipazione formale della Divinità, tutta la santità creata ha un rapporto eccellente al Figlio di Dio, uno sguardo singolare al Verbo Incarnato ed ha vita in Gesù, come in Colui che si chiama ed è la Vita, e che è il Principio e l’Esemplare di tale santità.
E gli spiriti che possiedono questa santità creata, guardando e adorando Gesù, adorano e imitano, nella Santità divina e increata, lo sguardo e la relazione eterna dello Spirito Santo verso il Padre e il Figlio, e del Figlio verso il Padre come alla sua origine. Da ciò deriva che, come la Santità increata è sussistente nelle mutue relazioni delle Persone che procedono verso quelle da cui procedono, così la santità creata ha la sua sussistenza in questa relazione, in questo sguardo, in questo rapporto singolare verso Gesù e la sua Umanità santa da cui è derivata; e così noi possiamo contemplare Gesù, amare Gesù, vivere in Gesù, perché Egli è la Vita e vuol essere la nostra Vita, fin d’ora e nella eternità.

Card. Pietro de Bérulle

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