venerdì 29 maggio 2020

SE MI APRI LA PORTA...



La pace innanzitutto

Fatti un po' di coraggio, anima cara, e non ripiegare tanto su te stessa, comunque tu sia. Non importa che sia grande la tua miseria, se è grande anche la tua buona volontà.
Ogni pensiero che ti turba, scaccialo risolutamente e reagisci con un pensiero buono. Il turbamento è il fumo della superbia. Sia consolazione per te il far morire subito, per mio amore, qualunque artificio dell'amor proprio.
La pace è la prima cosa che vi ho augurato nella notte del mio Natale, perché è indispensabile per il benessere dell'anima. Fatti animo, amami tanto, anche se ti sembra che sia un amore che non valga nulla.
Io lo gradisco così e lo desidero tanto. Lo sai che Io non faccio preferenze di persone; chiunque mi cerca, con purità d'intenzione, mi trova, anche se avesse trascorso una vita di peccati e di infedeltà. Concesso il perdono, dopo una buona confessione, l'anima ritorna nell'innocenza.
Offrimi la sofferenza che provi nell'essere tentata e nel sentirti tanto miserabile, a salvezza dei peccatori che non hanno il più piccolo rimorso e, benché adagiati sull'orlo di una possibile eterna dannazione, vivono tranquilli.
Le aridità e le apparenti apatie del tuo animo non indispongono il mio amore verso di te; anzi mi animano a starti doppiamente vicino, per essere pronto a ogni tuo pericolo di cadere e di raffreddare il nostro amore.

Non turbarti quando le forti tentazioni sembrano macchiare la coscienza e allontanarti da Me, con i loro insistenti assalti.
Non tutti i movimenti interni sono da te voluti e quindi non costituiscono peccato.
È la battaglia del cristiano, che decide del suo valore intrinseco. Io sono sempre vicino all'anima combattente. Lascio sola soltanto l'anima superba che crede di non aver bisogno di Me.

All'anima debole, ondulante per infermità fisica o morale, non rifiuto i miei soccorsi. Un solo sguardo di implorazione mi fa essere premuroso medico di tutte le sue debolezze. Me lo cerco Io questo ufficio di pietoso infermiere; ringrazio quelle anime che ricorrono prontamente a Me.

DON RENZO DEL FANTE

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