mercoledì 30 giugno 2021

La testimone viene nascosta e messa a tacere

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


Circostanza sospetta #6: Il libro di 303 pagine che Suor Lucia  aveva pubblicato sul Messaggio di Fatima, evita accuratamente di  affrontare anche uno solo dei temi apparentemente discussi nell’incontro  segreto con Bertone.

Nell’ottobre 2001 la casa editrice della Biblioteca Vaticana pubblicò  un libro di Suor Lucia intitolato Gli appelli del Messaggio di Fatima.  ’introduzione di Suor Lucia al libro, che era stato visto e approvato  dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, affermava che esso  era stato scritto per dare “una risposta ed un chiarimento a dubbi e  domande che mi sono stati posti”. La prefazione dell’attuale Vescovo di  Leiria-Fatima affermava allo stesso modo che Suor Lucia aveva chiesto  alla Santa Sede il permesso di scrivere un libro su Fatima per poter  “rispondere a numerose domande in via generale, non essendo in grado  di rispondere a tutti personalmente”.

Eppure, malgrado i teorici motivi per cui era stato scritto, quel  libro di 300 pagine non ha risposto in alcun modo a nessuna delle più  importanti “domande” sul Messaggio di Fatima. Gli errori della Russia,  il trionfo del Cuore Immacolato, la consacrazione e conversione della  Russia, il periodo di pace promesso dalla Vergine come frutto della  Consacrazione, ed il Terzo Segreto non vengono neanche nominati nel  libro. Nemmeno la visione dell’inferno viene ricordata, nell’analisi di  Suor Lucia sulla vita eterna e sulla ricerca del perdono di Dio. In breve,  il libro presenta un messaggio di Fatima estremamente edulcorato,  spogliato di tutti i suoi elementi profetici e decisamente allineato alla  Linea del Partito. Il Messaggio di Fatima, così com’è presentato in  questo libro, difficilmente avrebbe richiesto un evento come il Miracolo  del Sole per essere confermato.

Si tratta di una fatto piuttosto curioso: quando a Suor Lucia venne  dato il permesso di scrivere un libro di 300 pagine per rispondere  ai “dubbi e domande” sul Messaggio di Fatima, la suora non disse  niente riguardo a quei dubbi e a quelle domande che milioni di persone avevano realmente a cuore. A “Suor Lucia” venne concesso  di toccare questi temi solo quando era intervistata in segreto da una  persona, tra l’altro una personalità autorevole, che aveva degli interessi  personali nella vicenda. Ma anche così, le risposte della suora erano  frammentarie e non provenivano direttamente da lei, perché non  erano state pronunciate nella sua lingua, bensì filtrate dall’Arcivescovo  Bertone, che ci ha fornito solo quaranta parole su un totale di 2 ore di  conversazione col suo “testimone prigioniero”.

Cercheremo di riassumere qui di seguito le circostanze sospette  che circondano la gestione di questa testimone così scomoda del “Caso  Fatima”: 

•  Nessuno poteva parlare con la testimone senza il permesso di una  delle parti in causa, che controllava tutti gli accessi a Lucia, malgrado  venisse affermato pubblicamente che la suora non aveva più niente  da dire.

•  Quando sono sorti dei dubbi in merito alla versione ufficiale della  testimonianza di Suor Lucia, la si è sottoposta ad un intervista  segreta, all’età di 94 anni, condotta da una figura autorevole che  ha poi prodotto solo una parte delle risposte date dalla suora, in un  comunicato su cui viene apposta la firma della stessa, anche se non  era stato scritto nella lingua di Lucia.

•  Una versione del comunicato riporta la firma della testimone sotto  quella del suo interrogatore, ma quella firma viene rimossa da  un’altra versione, sulla quale appare invece solo la firma di Bertone.

•  Il comunicato non riporta per intero tutte le domande e le risposte  che sono state formulate, nel loro pieno contesto.

•  Su 426 parole attribuite alla testimone, nel comunicato, solamente  40 parole si riferiscono agli argomenti della controversia – su di un  totale di due ore di conversazione!

•  Non viene fornita alcuna trascrizione o registrazione indipendente 

della testimonianza.

•  La testimonianza, svoltasi in maniera così segreta e frammentaria,  contraddice molte precedenti affermazioni della stessa testimone.

•  Non viene fatto alcun tentativo, né da parte della testimone né da  parte di chiunque altro, di spiegare le sue precedenti affermazioni  che sono ora in contrasto con quelle rilasciate durante l’intervista.

•  Durante l’incontro segreto con la testimone, non le vengono fatte  autenticare delle “lettere” che le sono state attribuite, la cui autenticità  è chiaramente in discussione; né viene fatto alcunché per autenticare  l’unica “lettera” sulla quale l’interrogatore si è basato interamente   come prova del presunto cambio di testimonianza (riguardo alla  Consacrazione della Russia).

L’intervista segreta colla testimone evita qualsiasi domanda specifica  sulle tante discrepanze nel caso in esame, sulle quali la testimone ha  conoscenza diretta – incluse le sei evidenti omissioni esaminate in  quest’articolo.

•  Quando viene concesso al testimone di pubblicare un libro, al fine  di rispondere ai tanti “dubbi e domande” che aveva ricevuto sul  Messaggio di Fatima, quel libro non contiene alcuna risposta a quei  dubbi e a quelle domande che preoccupano milioni di persone; questi  dubbi e queste domande vengono affrontate solo durante un’incontro  segreto, del quale non v‘è alcuna trascrizione o registrazione  indipendente.

L’Arcivescovo Bertone è un uomo assai influente nella Chiesa. Con  tutto il dovuto rispetto per la sua carica, tuttavia, i dubbi ragionevoli  che queste circostanze sospette e queste evidenti omissioni ingenerano  in un osservatore razionale e oggettivo sono impossibili da rimuovere.  Nessun tribunale al mondo accetterebbe mai una testimonianza così  chiaramente inaffidabile. Ci saremmo aspettati dalla Chiesa perlomeno  quella forma di apertura e di chiarezza richiesto da qualsiasi tribunale  civile. Se esiste una registrazione audio o video di quel colloquio, fateci  ascoltare la testimone, in nome del Cielo!

Siamo quindi costretti, in tutta onestà, a giungere a una conclusione  che riteniamo sia ovvia e scontata per qualsiasi persona obbiettiva, di  fronte all’assurda gestione di Suor Lucia del Cuore Immacolato: Sono  tutte le ragioni per credere che una testimone chiave – niente meno che  l’ultima testimone oculare ancora in vita, all’epoca – sia stata manipolata.  Questa manipolazione fraudolenta della testimone chiave è un altro  degli elementi di quella grande ingiustizia che stiamo analizzando in  questo libro: l’occultamento de facto dell’intero Messaggio di Fatima e  delle sue profezie. Lo stesso Antonio Socci ha affermato che gli evidenti  sospetti suscitati da quell’intervista, sono stati uno dei tanti motivi che  lo hanno portato a “convertirsi” sulla posizione’dei “Fatimiti”. Ecco  cos’ha scritto in merito a quell’intervista, nel suo libro esplosivo sulla  controversia del Terzo Segreto: “Le poche parole a lei attribuite [Suor  Lucia] … sono tali da non avere obiettivamente credibilità.”316 Ecco  come conclude Socci, con effetti disastrosi per la “versione ufficiale”: 

Riflettiamoci. Suor Lucia nel novembre-dicembre 2001 è  una persona molto anziana, che vive isolata dal mondo con la  proibizione di incontrare chicchessia, che è tenuta al silenzio e  all’obbedienza e che non ha potuto controllare il resoconto di questo  colloquio e le parole che le sono attribuite.317

Ma perché Bertone avrebbe architettato una simile manipolazione  dell’ultima veggente di Fatima ancora in vita e della sua preziosa testimonianza, quattro anni prima della morte di quest’ultima,  avvenuta il 13 febbraio 2005? Oltre ai motivi che abbiamo già esposto –  ovvero l’attuazione ad ogni costo del nuovo orientamento della Chiesa,  diametralmente all’opposto rispetto al Messaggio di Fatima – riteniamo  che ne esista un altro. Basiamo questa conclusione su ciò che abbiamo  discusso nel Capitolo 8: l‘approvazione esplicita, contenuta nel MDF,  delle opinioni di Edouard Dhanis – il grande detrattore neo-modernista  di Fatima. Definendo Dhanis un’“eminente studioso” di Fatima, il  Cardinale Ratzinger aveva fatto chiaramente capire d’essere d’accordo  con quel gesuita sul fatto che gli elementi profetici del Messaggio  riguardanti la Russia, etc. – cose che lo stesso Dhanis aveva sminuito  definendole “Fatima II” – non erano altro che costruzioni mentali di  una persona semplice e sicuramente ben intenzionata, ma anche  decisamente malaccorta. 

Come abbiamo già chiarito precedentemente, l’MDF seguiva la linea  di Dhanis quando affermava che lo stesso Terzo Segreto poteva benissimo  essere un‘invenzione: “La conclusione del ‘segreto’ ricorda immagini  che Lucia può avere visto in libri di pietà ed il cui contenuto deriva  da antiche intuizioni di fede”. Se questo era vero per il Terzo Segreto,  poteva esserlo per tutto il Messaggio di Fatima. Quale altra conclusione  poteva mai suggerire il Cardinale con quella sua affermazione?  Ricordiamoci inoltre come il culmine del Messaggio di Fatima – il  Trionfo del Cuore Immacolato di Maria – fosse stato ridotto a niente  più che il fiat della Vergine Maria di 2000 anni fa. Allo stesso modo,  l’MDF aveva anche completamente ricostruito la profezia della Vergine,  secondo la quale: “per salvarle [le anime dall’inferno], Dio desidera  stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato”. Secondo  l’interpretazione del Cardinale Ratzinger (che sarebbe sicuramente  piaciuta anche a Dhanis), la devozione al Cuore Immacolato non  significa altro che acquisire un proprio “cuore immacolato”. Ecco ancora  una volta le parole usate dal MDF: “Il ‘cuore immacolato’ è secondo  Matteo 5,8 un cuore, che a partire da Dio è giunto ad una perfetta unità  interiore e pertanto ‘vede Dio’. ‘Devozione’ al Cuore Immacolato di Maria  pertanto è avvicinarsi a questo atteggiamento del cuore, nel quale il fiat  – ‘sia fatta la tua volontà’ – diviene il centro informante di tutta quanta  l’esistenza”. È il Cardinale Ratzinger a rimuovere le maiuscole dalle  parole “Cuore Immacolato” per ridurlo a quel “cuore immacolato” che  chiunque può avere, se solo si conforma al volere di Dio. Quest’artifizio,  tuttavia, ha rimosso dal Messaggio di Fatima qualunque suo contenuto  profetico di carattere esplicitamente Cattolico. 

Ecco quindi il motivo aggiuntivo che sta dietro all’azione dell’ex  Cardinale: lo scetticismo o l’incredulità (perlomeno fino alla sua  elezione al soglio Pontificio) riguardo al Messaggio di Fatima318 – un  atteggiamento che condivideva con Dhanis, l’unica “autorità” su Fatima  che era stata citata dal Cardinale. Pertanto, lungi dal voler perpetrare  un falso, probabilmente il Cardinale non riteneva che l’occultamento  della piena e libera testimonianza di Suor Lucia potesse costituire un  male per la Chiesa. Anzi, se il Cardinale non credeva veramente agli  elementi profetici del Messaggio di Fatima riguardanti la necessità  della Consacrazione e conversione della Russia e il trionfo del Cuore  Immacolato di Maria ai nostri giorni, né alle disastrose conseguenze  per la Chiesa e per il mondo (derivanti dal non aver soddisfatto quegli  elementi della profezia), probabilmente considerava la soppressione  di quegli elementi come un servizio reso alla Chiesa, perché avrebbe  allontanato da essa delle pericolose falsità che potevano “recare  disturbo” ai fedeli e “destabilizzare l’equilibrio della Curia Romana” –  per usare le sue stesse parole – a prescindere da quanto Suor Lucia  potesse credere ciecamente in esse. 

È quindi evidente che, come si può ricavare dalle stesse  affermazioni del Cardinale, l’allora Prefetto della Congregazione  per la Dottrina della Fede, proprio come Dhanis, nutriva ben poca  fiducia nella testimonianza di Suor Lucia, secondo la quale la Vergine  Maria aveva richiesto la consacrazione e la conversione della Russia  affinché si compiesse il trionfo del Cuore Immacolato di Maria nel  mondo. Il Cardinale evidentemente non credeva che il Miracolo del  Sole avesse autenticato questa testimonianza oltre ogni dubbio. Quale  altra conclusione possiamo trarre dal prestigioso riconoscimento dato  dal Cardinale proprio a quel “teologo” che aveva cercato di smontare  l’intera profezia di Fatima?

Ma il Cardinale avrebbe dovuto comunicare le proprie intenzioni  alla Chiesa e all’umanità. sembra che il Cardinale abbia condiviso  quell’atteggiamento “illuminato” tipico di alcuni elementi all’interno del  Vaticano, i quali ritengono che “i semplici fedeli” siano troppo ingenui  per capire cos’è meglio per loro. Questo potrebbe spiegare il perché il  Cardinale non abbia rivelato i propri pregiudizi ai “non illuminati”, ma  si sia anzi aspettato che tutti accettassero e si fidassero del suo giudizio. Il Cardinale Ratzinger, nel frattempo eletto Papa Benedetto XVI,  ha dimostrato comunque di aver cambiato atteggiamento nei confronti  della veracità delle profezie di Fatima. Egli ha detto in Brasile che  Fatima è l’apparizione più profetica tra tutte quelle della Madonna  nel 20° secolo. In particolare, ha affermato di sperare nel Trionfo del  Cuore Immacolato in quanto evento che deve-ancora-accadere (come  abbiamo già visto nelle pagine precedenti). Sembra tuttavia impossibile  non concludere che il Messaggio di Fatima rimanga tuttora nelle mani  di persone che non credono in esso e che desiderano sbarazzarsene una  volta per tutte, mentre nel frattempo si adoperano con tutte le loro forze  nel sostenere le nuove politiche Vaticane, tra le quali l’ecumenismo, il  “dialogo interconfessionale”, la fratellanza mondiale tra tutte le religioni e la creazione di una “civiltà dell’amore” sotto la guida delle Nazioni  Unite. Vedremo in che modo nel Capitolo 14, dove esamineremo il ruolo di primo piano assunto dal Cardinale Bertone, diventato nel frattempo  Segretario di Stato, nella vicenda di Fatima. 

Ci rimane come ultima cosa, tuttavia, esaminare più  approfonditamente le prove che portano a ritenere ormai certa  l’esistenza di un testo ancora non pubblicato del Segreto, nonché i suoi  contenuti. Un testo la cui esistenza è stata effettivamente confermata  dalle parole e dalle azioni stesse del Cardinale Bertone


Padre Paul Kramer

MARIA E LA SUA ARMATA

 


MARIA

Come il nome « Gesú » che significa « Salvatore » esprime tutto l'essere e tutta la missione di Gesú; cosí il nome di Maria esprime tutto l'essere e tutta la missione di Maria.

Come fu Dio stesso che per mezzo dell'Angelo disse a Maria il nome che doveva mettere al suo figlio, cosí fu Dio stesso che ispirò ai genitori di Maria il nome da mettere alla figliuola. Maria significa:

1. Signora

Infatti Maria era destinata da Dio ad essere la signora e la regina della terra e dei cieli.

La creatura piú grande, piú bella, piú buona, piú potente dei cieli e della terra.

Dice san Bernardo: « Dio volle che noi avessimo tutto per mezzo di Maria ».

2. Mare

Il mare dà il senso della grandezza e dell'immensità.

Perché Dio si incarnasse occorreva una creatura capace di potere in qualche modo contenere l'infinito. Tale punto non poteva essere che un cuore e un'anima totalmente puri, totalmente aperti a un amore smisurato, totalmente vuoti di sé, di ogni egoismo e di ogni superbia cosí da venire totalmente riempiti dall'infinito Iddio.

Non bastava che Dio avesse creato questa creatura eccezionale; occorreva contemporaneamente che questa specie di contenitore purissimo e smisurato si aprisse da sé verso il sole divino e si svuotasse di se stesso.

Il mare è la sorgente della vita. In esso nascono i primi viventi. Da esso evaporano le acque che si condensano in nubi e fecondano con le piogge la terra; per le piogge si formano le sorgenti e i fiumi che dissetano i viventi e irrorano la terra. Senza i mari tutta la terra sarebbe un deserto.

Maria è la sorgente della vita che è Gesù; per mezzo di Maria Gesú viene nel mondo e nelle singole anime a portarvi la vita soprannaturale.

Per mezzo di Maria vengono a noi tutte le grazie sia materiali che spirituali, sia riguardanti questa vita, sia, soprattutto, riguardanti la vita eterna, sia riguardanti i singoli uomini, sia riguardanti l'umanità e la storia.

Senza Maria diverrebbero un deserto sia la terra, sia il paradiso.

3. Amara

Il cuore di Maria è come un mare immenso di amarezza. Questa amarezza le viene, come in Gesú, dalla passione di Gesú, dalla visione di tutti i peccati e di tutte le sofferenze degli uomini e soprattutto dalla dannazione eterna di una moltitudine di uomini che pure sono suoi figli.

Per questo la Chiesa le mette in bocca queste parole della Bibbia: «O voi tutti che passate per la via, fermatevi e vedete se vi è un dolore simile al mio dolore» (Lam. 1, 12).


 


O UOMO INSULSO, TU CHE DICEVI DI AMARMI, HAI TRADITO IL TUO DIO E TE STESSO!

 


Carbonia 28.06.2021 – ore 16.44

Verranno ore tremende per coloro che non si saranno convertiti all’Unico e Vero Dio, il Creatore.

State per conoscere la Mia Parola o uomini, …state per toccare con mano la Verità.
Il Cielo discende sulla Terra per la salvezza degli uomini, ma,  ….l’indifferenza è grande!

La Mia creatura si è pervertita, si è totalmente donata al mio nemico, …ah che dolore per Me, per Me che vi ho amati fino alla morte di croce!

Come Vero Dio e Vero Uomo venni in mezzo a voi per strapparvi da Satana ma la vostra anima ardeva già in lui, vi eravate uniti a lui rinunciando al vostro Dio Amore.

Ascoltate ora ciò che ho da dirvi: Manca ormai poco alla fine di questa storia, il mondo si spegnerà come un fiammifero, la vostra vita perderete se non vi convertirete, …se non tornerete al vostro Dio Creatore.

Nella mia Creazione feci l’uomo a mia Immagine e Somiglianza, lo volevo uguale a Me, suo Dio Creatore, con amore soffiai la vita su di lui, il suo respiro venne a Me, …ma poi si perse!

Figli miei adorati, non fate l’errore di concedervi a Satana, aprite i vostri occhi alla visione delle cose di questo mondo. Guardate bene o uomini: …vedete qualcosa di buono? NO! Tutto è nella fornicazione, il Serpente Antico ha avvelenato di sé l’uomo, lo ha trascinato dove tutto è morte, …lo ha abbagliato di sé, …lo ha agguantato a sé! L’uomoha seguito la Menzogna affascinato dai suoi prodigi, si è lasciato prendere senza alcuna riflessione. Pietà, pietà di te o uomo insulso. Tu, che dicevi di amarmi, hai tradito il tuo Dio e te stesso, ti sei segnato nella morte!

Pioveranno fulmini dal cielo, ti inceneriranno e polvere tornerai o uomo! …come dalla polvere prendesti la vita, la perderai perché polvere tornerai!

Povera Umanità, poveri figli miei e non più miei per vostra libera scelta, avete detto no al vostro Creatore, …avete sbagliato la scelta! Povere creature mie e non più mie!
Miserum est!

 


martedì 29 giugno 2021

PIANIFICAZIONE FAMILIARE NATURALE, L'ATTO SESSUALE CONIUGALE E LA PROCREAZIONE

 


1. La Chiesa e i padri insegnano infallibilmente e unanimemente che tutti gli atti sessuali devono essere giustificati dal motivo della procreazione


In primo luogo, i Santi Padri della Chiesa sono tutti d'accordo con le Sacre Scritture e il Magistero della Chiesa che ogni atto sessuale coniugale deve essere giustificato dal motivo della procreazione prima che i coniugi possano legittimamente compiere l'atto, rendendo così questa dottrina infallibile poiché il "consenso unanime dei Padri" in una questione dottrinale è l'insegnamento ufficiale della Chiesa.

San Clemente di Alessandria (c. 198 d.C.): "Avere un coito diverso da quello per procreare figli è fare un danno alla natura". (Il Pedagogo o Istruttore, Libro II, Capitolo X: Sulla procreazione e l'educazione dei figli)

San Cesario di Arles (c. 468-542 d.C.): "TUTTE LE VOLTE CHE CONOSCE SUA MOGLIE SENZA DESIDERIO DI FIGLI... SENZA DUBBIO COMMETTE PECCATO".  (W. A. Jurgens, The Faith of The Early Fathers, Vol. 3: 2233)

Sant'Agostino, Sul matrimonio e la concupiscenza, A.D. 419: "Una cosa è non giacere [con la propria moglie] se non con la sola volontà di generare [figli]: questo non ha colpa. Un'altra cosa è cercare il piacere della carne nella menzogna, sebbene entro i limiti del matrimonio: questo ha colpa veniale [cioè, peccato veniale finché non si è contro la procreazione]." (Libro I, Capitolo 17.--Cosa è senza peccato nell'uso del matrimonio? Che cosa si accompagna al peccato veniale, e che cosa a quello mortale?)

San Girolamo, Contro Gioviniano, 393 d.C.: "Ma mi chiedo perché egli [l'eretico Gioviniano] ci ha posto Giuda e Tamar come esempio, a meno che, forse, anche le prostitute gli diano piacere; o Onan, che fu ucciso perché rancore verso il seme del fratello. Egli immagina forse che noi approviamo qualsiasi rapporto sessuale se non per la procreazione dei figli? ... Chi è troppo ardente amante della propria moglie è un adultero [del suo Dio e di sua moglie]". (Libro 1, sezione 20; 40)

Sant'Agostino, De Conjugiis Adulterinis, A.D. 396: "Poiché, dunque, l'istituzione del matrimonio esiste per il bene della generazione, per questa ragione i nostri antenati entrarono nell'unione del matrimonio e presero legittimamente a sé le loro mogli, solo per il dovere di generare figli." (Libro II, capitolo 12)

Papa San Clemente di Roma (I secolo d.C.): "Ma questo tipo di castità deve anche essere osservato, che i rapporti sessuali non devono avere luogo senza cura e per il semplice piacere, ma per il dovere di generare figli. E poiché questa osservanza si trova anche tra alcuni degli animali inferiori, sarebbe un peccato se non fosse osservata dagli uomini, ragionevoli, e che adorano Dio." (Riconoscimenti di Clemente, Capitolo XII, Importanza della castità)

San Cesario di Arles (c. 470-543 d.C.), Sermone 42:4: "Se è peccato per un uomo essere intimo con sua moglie se non per il desiderio di figli, [quando compiono il normale, naturale e procreativo atto coniugale] cosa possono pensare gli uomini o quale speranza possono promettersi, se essendo sposati, commettono adulterio? Con questo mezzo scendono nelle profondità dell'inferno, rifiutando di ascoltare l'Apostolo quando dice: 'Il tempo è breve; resta che quelli che hanno moglie siano come se non ne avessero'; [1 Cor. 7:29] e: Ognuno di voi impari a possedere la sua nave in santità e onore, non nella passione della lussuria come i gentili che non hanno speranza. [1 Tess. 4:4,5,12]".

Atenagora l'Ateniese (c. 175 d.C.): "Perciò, avendo la speranza della vita eterna, disprezziamo le cose di questa vita, fino ai piaceri dell'anima, ciascuno di noi la considera sua moglie che ha sposato secondo le leggi da noi stabilite, e questo solo allo scopo di avere figli. Infatti, come il contadino che getta il seme in terra aspetta il raccolto, non seminando più su di esso, così per noi la procreazione dei figli è la misura della nostra indulgenza nell'appetito. " 

(A Plea For the Christians, Chapter XXXIII.--Chastity of the Christians with Respect to Marriage)

San Finniano di Clonard (470-549 d.C.), The Penitential of Finnian, #46: "Noi consigliamo ed esortiamo alla continenza nel matrimonio, poiché il matrimonio senza continenza non è lecito, ma peccato, e [il matrimonio] è permesso dall'autorità di Dio non per la lussuria ma per il bene dei figli, come sta scritto, 'E i due saranno in una sola carne,' cioè nell'unità della carne per la generazione dei figli, non per la concupiscenza lussuriosa della carne."

Sant'Atanasio il Grande (c. 296-373 d.C.), Sulla vita morale: "Il matrimonio è buono, purché i rapporti sessuali siano per la procreazione e non per il piacere. ... La legge della natura riconosce l'atto della procreazione: abbi rapporti con tua moglie solo per il bene della procreazione, e tieniti lontano dai rapporti di piacere".

San Clemente di Alessandria (150-215 d.C. circa): "Perché esso [la Sacra Scrittura] non considera giusto che questo [il rapporto sessuale] abbia luogo o nella dissolutezza o per il noleggio come le prostitute, ma solo per la nascita dei figli." (Gli Stromata o Miscellanee, Libro II, Capitolo XVIII.--La Legge Mosaica è la fonte di tutta l'etica, e la fonte da cui i Greci trassero il loro)

Sant'Agostino, Contro Faustus 22:30, A.D. 400: "Perché così la legge eterna, cioè la volontà di Dio creatore di tutte le creature, consigliandosi per la conservazione dell'ordine naturale, non per servire la lussuria, ma per provvedere alla conservazione della razza, permette che il piacere della carne mortale si liberi dal controllo della ragione nella copulazione solo per propagare la progenie."

Lattanzio, Le Divine Istituzioni 5:8, A.D. 307: "Non ci sarebbero adulteri, dissolutezze e prostituzione femminile, se fosse noto a tutti che tutto ciò che è ricercato oltre il desiderio di procreare è condannato da Dio".

Lattanzio, L'Epitome delle Divine Istituzioni, A.D. 314: "Inoltre, la passione della lussuria è impiantata e innata in noi per la procreazione dei figli; ma coloro che non fissano i suoi limiti nella mente la usano solo per il piacere. Da qui nascono amori illeciti, quindi adulteri e dissolutezze, quindi ogni tipo di corruzione. Queste passioni, quindi, devono essere mantenute entro i loro confini e indirizzate nel loro giusto corso [per la procreazione dei figli], nel quale, anche se dovessero essere veementi, non possono incorrere in colpa." (Capitolo LXI. - Delle passioni)

Lattanzio, L'Epitome delle Divine Istituzioni, A.D. 314: "Che la lussuria non vada oltre il letto matrimoniale, ma sia asservita alla procreazione dei figli. Perché una smania troppo grande di piacere produce pericolo e genera disgrazia, e ciò che è particolarmente da evitare, porta alla morte eterna. Niente è così odioso a Dio come una mente non casta e un'anima impura". (Capitolo LXII. - Del contenimento dei piaceri dei sensi)

Costituzioni Apostoliche dei Santi Apostoli, A.D. 375: "E la fornicazione è la distruzione della propria carne, che non viene utilizzata per la procreazione dei figli, ma interamente per il piacere, che è un segno di incontinenza, e non un segno di virtù. Tutte queste cose sono proibite dalle leggi" (I Sacri Scritti dell'Insegnamento e delle Costituzioni Apostoliche, Libro V, Cap. XXVIII)

Costituzioni Apostoliche dei Santi Apostoli, A.D. 375: "Quando le purgazioni naturali appaiono nelle mogli, i loro mariti non si avvicinino ad esse, per riguardo alla legge l'ha proibito, perché dice: "Non ti avvicinerai a tua moglie quando è nella sua separazione". [Lev. xviii. 19; Ezek. xviii. 6.] Né tantomeno frequentare la compagnia delle loro mogli quando sono incinte. Perché non lo fanno per generare figli, ma per il piacere. Ora un amante di Dio non deve essere un amante del piacere". (I Sacri Scritti dell'Insegnamento e delle Costituzioni Apostoliche, Libro V, Cap. XXVIII)

San Clemente di Alessandria (c. 198 d.C.): "Il matrimonio in sé merita stima e la più alta approvazione, perché il Signore ha voluto che gli uomini "siano fecondi e si moltiplichino". Non ha detto loro, tuttavia, di comportarsi come libertini, né ha inteso che si abbandonassero al piacere come se fossero nati solo per indulgere in relazioni sessuali. Che l'Educatore (Cristo) ci faccia vergognare con la parola di Ezechiele: "Mettete da parte le vostre fornicazioni". Perché, anche le bestie irragionevoli sanno abbastanza per non accoppiarsi in certi momenti. Indulgere in rapporti sessuali senza l'intenzione di avere figli è oltraggiare la natura, che dovremmo prendere come nostro istruttore". (Il Pedagogo o L'Istruttore, Libro II, Capitolo X.- Sulla procreazione e l'educazione dei bambini)

Sant'Agostino, Sul bene del matrimonio, sezione 11, A.D. 401: "Perché il rapporto sessuale necessario per generare [dei figli] è esente da colpa, ed è esso stesso degno del matrimonio. Ma ciò che va oltre questa necessità [di generare figli] non segue più la ragione ma la lussuria".

Papa San Gregorio Magno (c. 597 d.C.): "La lecita copulazione della carne dovrebbe quindi essere per il fine della prole, non per il piacere; e il rapporto della carne dovrebbe essere per il fine di produrre figli, e non una soddisfazione delle fragilità." (Lettere di San Gregorio Magno, ad Agostino, vescovo degli Angli [inglese], libro XI, lettera 64)

San Girolamo, A.D. 387: "Le attività del matrimonio stesso, se non sono modeste e non si svolgono per così dire sotto gli occhi di Dio, in modo che l'unica intenzione siano i figli, sono sporcizia e lussuria." (Commento alla Lettera ai Galati, Libro III, Capitolo 5:21)

San Massimo il Confessore (c. 580-662 d.C.): "Di nuovo, il vizio è l'uso sbagliato delle nostre immagini concettuali delle cose, che ci porta a fare un cattivo uso delle cose stesse. In relazione alle donne, per esempio, il rapporto sessuale, usato correttamente, ha come scopo la generazione di figli. Colui, quindi, che cerca in esso solo piacere sensuale lo usa in modo sbagliato, perché considera buono ciò che non lo è.  Quando un tale uomo ha rapporti con una donna, ne abusa. E lo stesso vale per le altre cose e per le immagini concettuali che si hanno di esse". (Secondo secolo sull'amore, 17; Filocalia 2, 67-68)

San Massimo il Confessore (c. 580-662 d.C.): "Ci sono anche tre cose che ci spingono verso il male: le passioni, i demoni e la peccaminosità dell'intenzione. Le passioni ci spingono quando, per esempio, desideriamo qualcosa al di là di ciò che è ragionevole, come il cibo che non è necessario o inopportuno, o una donna che non è nostra moglie o per uno scopo diverso dalla procreazione." (Secondo secolo sull'amore, 33; Filocalia 2:71)

San Giovanni Damasceno (c. 675-749 d.C.): "La procreazione dei figli è un bene, come è stato ordinato dalla legge; e il matrimonio è un bene per quanto riguarda le fornicazioni, perché le elimina, e con un rapporto lecito non permette che la follia del desiderio si infiammi in atti illeciti. Il matrimonio è buono per coloro che non hanno continenza; ma la verginità, che aumenta la fecondità dell'anima e offre a Dio il frutto stagionale della preghiera, è migliore. "Il matrimonio è onorevole e il letto non contaminato, ma i fornicatori e gli adulteri Dio li giudicherà" [Ebrei 13:4]." (San Giovanni di Damasco, noto anche come San Giovanni Damasceno, Esposizione della fede ortodossa, libro IV, cap. 24)

Graziano, Legge matrimoniale medievale (1140 d.C. circa): "Anche Girolamo, [su Efesini 5:25]: C. 14. La procreazione di figli nel matrimonio è lodevole, ma la sensualità di una prostituta è dannosa in una moglie. Quindi, come abbiamo detto, l'atto è concesso nel matrimonio per il bene dei figli. Ma la sensualità che si trova negli abbracci di una prostituta è dannata in una moglie".

Venerabile Luis de Granada (1505-1588): "Quelli che sono sposati devono esaminare se stessi in particolare, se nella loro mente pensano ad altre persone, o con l'intenzione di non generare figli, ma solo per piacere carnale, o con tocchi e mezzi straordinari, hanno peccato contro il fine, e l'onestà del matrimonio." (A Spiritual Doctrine, containing a rule to live well, with divers prayers and meditations, p. 362)

Così, come abbiamo visto, il "consenso unanime dei Padri" in questa materia insegna infallibilmente che ogni singolo atto sessuale coniugale deve essere giustificato dal motivo della procreazione prima di compiere l'atto; ed è anche per questo che chiunque osi negare questo, deve essere considerato come un eretico scomunicato poiché egli nega non solo la Legge Naturale e un dogma infallibilmente definito della Chiesa, ma anche gli insegnamenti infallibili di Trento e del Vaticano I, che dichiararono esplicitamente che il "consenso unanime dei Padri" in qualsiasi questione dottrinale è l'insegnamento ufficiale della Chiesa.

 


 


lunedì 28 giugno 2021

Pregate il Padre che il Suo Calice di Giustizia non trabocchi prima della vostra conversione;



La pace sia con voi ... Io sono il vostro Santo che veglia su di voi dall’alto ... raccoglietevi e sentite la Mia Presenza ... sentite la Mia Presenza, sentite i Miei Occhi su di voi; in verità vi dico che nessun uomo ha un amore più grande del Mio; Io sono Colui che vi ama di più, il Dio vivente;

oggi, Miei diletti, le vostre nazioni vivono nelle tenebre, ma Io discendo nella Mia Misericordia Infinita per restaurare la Mia Casa e riportarvi a Me; infatti diffondo il Mio Spirito su tutta l’umanità per nutrire le vostre nazioni affamate con la Mia Parola e per ricordarvi che Io sono Santo;

vengo a voi per incoraggiarvi a fare il bene e scoraggiare le vostre cattive inclinazioni; anima, Io sono proprio davanti alle tue porte, e busso; Io sono Colui che cerchi; Io sono Colui che eleva la tua anima e l’esalta;

vi dico molto solennemente che l’Amore è sulla sua strada del ritorno; il Mio Ritorno è vicino a voi, allora pregate per la conversione delle anime, pregate perché esse si convertano prima del Mio Ritorno, pregate con fervore affinché il Mio Grido in questo deserto possa raggiungere i loro orecchi ed aprire un varco nella loro sordità; pregate il Padre che il Suo Calice di Giustizia non trabocchi prima della vostra conversione;

generazione! chiamateMi e Io vi ascolterò! Oh generazione, generazione ... insozzata al di là di ogni parola... impura al di là di ogni descrizione, la tua colpevolezza ti sta uccidendo; la tua perversità, generazione, e la tua infedeltà hanno trafitto tutta l’Eternità lasciando le colonne del cielo tremanti, le tue iniquità hanno privato il tuo spirito di ogni sapienza; se tu sapessi come i Miei angeli tremano nel vedere quello che ti attende ... terra che sarai coperta dal tuo stesso sangue a causa della tua apostasia! terra, tu che ti ridurrai a pezzi sotto gli stessi occhi dei Miei angeli! se voi tutti sapeste quale tremore verrà, non perdereste, come ora, il vostro fiato in parole vuote ed in empietà;

Io, il Signore, diffondo il Mio Spirito per prepararvi, per educarvi per il cielo, chiamarvi al pentimento e chiamarvi alla conversione, Io sono un Dio di Misericordia che si china fino a voi tutti in questi giorni di Grazia per salvarvi;

ascoltate il Mio Grido di angoscia, Miei diletti, Io vengo per svegliarvi; non Mi stanco mai di ripetere le Mie suppliche, generazione ingrata, e continuerò a ripeterti le Mie suppliche, le Mie Labbra non si stancheranno mai di chiamarti, ma mentre Io parlo, la Mia sofferenza rimane ... eppure la Luce ti è vicino per scacciare le tue tenebre, generazione ...

apri gli occhi, apri gli occhi e Mi vedrai nel Mio splendore; Io sono pronto a donare ai vostri occhi la luce per vedere affinché non vi addormentiate nella morte; le azioni della vostra generazione sono corrotte e vili, lontane dall’essere la Mia Immagine, lontane dall’Amore, lontane dalla Santità; Io sono il vostro Santo, ma voi Mi ricrocifiggete ogni minuto; Io sono colui che, oggi, vi abbraccia con tanto amore, vi circondo con le Mie Braccia e con la Mia Mano teneramente vi nutro con la Mia Parola per riportarvi alla divinità, generazione debole più che mai;

vengo a liberarvi dal male, non vengo per minacciarvi, vengo soltanto per Mia Infinita Misericordia ad avvertirvi; il Mio cuore si strugge per possedervi e farvi Miei per tutta l’eternità e rivestirvi con abiti abbaglianti di candore; il Mio Cuore cerca disperatamente di strapparvi dalle vostre abominazioni; Io chiamo, ma oggi molti di voi non rispondono, parlo tramite deboli strumenti, ma molti di voi non ascoltano; anzi, questa gente tratta i Miei messaggeri da impostori, questa gente preferisce scegliere quello che Mi dispiace di più: prendere la loro vita...1 pensando di renderMi culto; il loro spirito nelle tenebre e nell’incoscienza non riconosce il Mio Santo Spirito di Grazia, non più di quanto i giudei riconobbero Me come Messia! essi Mi provocano, non Mi esaltano, ostacolano la Mia via con spine e rovi, incoraggiando l’impurità e la promiscuità in questa generazione empia e insensata; sentite la Mia Agonia, sentite il Mio Dolore ... i Miei Occhi sono velati e logorati dal pianto;

Io vengo fino a voi con grande amore per offrirvi il dono del Mio Amore, il dono del Mio Spirito, il dono della Mia Divinità, Io vengo per ricordarvi la Mia Santità; allora dimMi, permettiMi di sentirti, tu che il Mio Sacro Cuore ama e per cui palpita, ti vedrò mai ritornare da questo deserto? ritorna a Me affinché non possa più a lungo rimanere agosciato in attesa del rumore del tuo passo;

non ti rimproverò, no, Io lascerò che ti getti sul Mio Petto e ti cullerò con Lacrime di Gioia, figlio Mio; ti avvolgerò con un’ondata del Mio amore lasciando la tua anima nella Mia Pace ... Mi prenderò cura di te, non sono il tuo Pastore? vedi, state vivendo l’inizio dei giorni promessi; ho detto che il Mio Spirito di Grazia aliterà sui vostri morti; voglio innalzarvi dalle vostre tombe e ricondurvi nel vostro dominio:

il Mio Sacro Cuore;

e vi colmerò col Mio Spirito, guarendovi, e riconoscerete Me, vostro Dio; voi, invece, aprite gli occhi e il vostro cuore, abbandonandovi a Me, offriteMi la vostra volontà e Io compirò il resto;

ricordatevi della Mia Santa Presenza; siate i Miei vascelli di Luce che portano la Mia Parola e diffondete i Miei Messaggi; Io, il Signore, benedico ciascuno di voi, lasciando il Mio Sospiro d’Amore sulla vostra fronte; siate uno;



1 “Prendere la loro vita...” Queste tre parole significano molto di più. Vogliono dire anche che quelli che attaccano lo Spirito Santo che parla attraverso i messaggeri e Lo soffocano, soffocano gli avvertimenti di Dio; questi sono responsabili delle anime perdute. Lo Spirito Santo di Grazia, oggi, ha scelto di svegliarci con quello di cui la nostra generazione ha bisogno: molte rivelazioni, messaggi per mezzo di apparizioni. L’appello di Fatima non è stato accolto seriamente; è stato ignorato per 13 anni. Era un avvertimento. Il risultato fu la seconda guerra mondiale e il comunismo.

10 Aprile, 1990

INVOCAZIONI A S. MICHELE ARCANGELO, AGLI ANGELI E AI SANTI

 


San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia. Sii tu nostro sostegno contro la  perfidia e le insidie del diavolo. Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, Te ne  preghiamo supplichevoli. E tu, o Principe della milizia celeste, con la potenza divina,  ricaccia nell'inferno satana e gli altri spiriti maligni, i quali errano nel mondo per  perdere le anime. Amen.  

Santi Angeli e Arcangeli, difendeteci, custoditeci. Diciamo al nostro Angelo Custode:  

Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti  fui affidato dalla pietà celeste. Così sia.  

Raccomandiamoci a tutti i santi e beati che hanno lottato e furono vittoriosi sul  maligno:  

Santi e Beati di Dio, pregate per noi.  

Questo è il tempo dove molte saranno le malattie che arriveranno, ma è anche il tempo dove Gesù vi proteggerà, in particolare a coloro che hanno la vera fede, verrà un turbine (Lo Spirito Santo) che colpirà tutti i vostri cuori.

 


Trevignano romano 26 giugno 2021

Cenacolo in località Rimini

Amati figli miei, grazie per la preghiera e per aver risposto alla mia chiamata nel vostro cuore. Figli miei, vedo la gioia, i dolori e la fede nei vostri cuori. Figli miei ecco, Io vi unisco all’unisono per la nuova pentecoste, tutto ciò che arriverà servirà per purificare voi e la terra da ogni male, che purtroppo è sempre più forte in questi tempi, prendendo le menti e le anime di molti dei miei poveri figli. Cari figli miei, non abbiate mai paura, questo è il tempo dove molte saranno le malattie che arriveranno, ma è anche il tempo dove Gesù vi proteggerà, in particolare a coloro che hanno la vera fede, verrà un turbine (Lo Spirito Santo) che colpirà tutti i vostri cuori. Figli miei, pregate per la Russia, per l’America e la Cina. Ora vi lascio con la mia santa benedizione nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Amen.

LA VITA DI SAN BENEDETTO

 


Uno sguardo liberatore

Al tempo del re Totila, un goto di nome Zalla, seguace dell'eresia ariana,  imperversò con incredibile spaventosa crudeltà contro i fedeli cattolici e chiunque  gli capitava tra le mani, chierico o monaco che fosse, lo spediva senza  complimenti al Creatore.

Un giorno, divorato dall'avarizia e dall'avidità di denaro, torturava con crudeli  tormenti un contadino, straziandolo con svariati supplizi. Estenuato dalle pene, il  povero uomo dichiarò di avere affidato tutte le proprie sostanze al servo di Dio  Benedetto; sperava così che il carnefice, credendogli, avrebbe smesso per un  momento la sua crudeltà, concedendogli, così ancora qualche istante di vita.

Zalla infatti cessò per allora di torturarlo, ma legategli le braccia con una  grossa fune, se lo spinse davanti al proprio cavallo, perché gli facesse strada a  quel Benedetto che aveva in consegna le sue ricchezze. Con le braccia legate in  quel modo il contadino andò innanzi fino al monastero dove era il santo, e lo trovò  solo solo, davanti alla porta, intento alla lettura.

Si rivolse allora al feroce Zalla e: "Eccolo - disse - è questo qui quel Padre  Benedetto di cui t'ho parlato". Questi, furioso, con folle e perversa intenzione,  prima lo squadrò da capo a piedi, poi pensando di incutergli quello spavento che  usava cogli altri, cominciò ad urlare a gran voce: "Su, su, senza tante storie,  alzati in piedi e tira fuori la roba di questo villano, che hai in consegna!".

A quelle grida, l'uomo di Dio alzò subito con calma gli occhi dalla lettura, volse  uno sguardo al goto e poi girò l'occhio anche sul povero contadino legato. Proprio  nell'istante in cui volgeva gli occhi sulle braccia di lui, avvenne un prodigio!... Le  funi cominciarono a sciogliersi con tanta sveltezza come nessun uomo vi sarebbe  riuscito.

Alla vista del contadino che, prima legato, all'improvviso gli stava lì davanti  libero dai legami, Zalla si spaventò per tanta potenza; precipitò a terra e piegando  fino ai piedi del santo la dura e crudele cervice, si raccomandò alle sue orazioni.

Il santo non si levò dalla lettura, ma chiamati alcuni monaci, comandò di farlo  accomodare dentro e di imbandirgli la tavola benedetta. Quando lo ricondussero  fuori, lo ammonì che la smettesse con tante crudeltà. Ed egli se ne andò via  umiliato e non osò chiedere mai più nulla a quel poveretto che l'uomo di Dio, non  colle armi, ma col solo sguardo, aveva liberato.

Ecco qui quello che ti avevo detto, Pietro: quelli che con la massima fedeltà  servono Dio onnipotente, qualche volta possono operar miracoli per il potere dato  loro da Dio. Il santo, infatti, che, stando a sedere, represse la ferocia del terribile  goto e con lo sguardo spezzò le funi annodate che incatenavano braccia  innocenti, con l'istantaneità del miracolo vuole chiaramente indicare che per  potere ricevuto gli era stato concesso di fare così.

LA PIA PRATICA DELLA GRANDE PROMESSA TUTTI IN PARADISO

 


Lo Zelante  

NONO VENERDÌ 

La S. Comunione in unione ai Principati  (Comunione dello Zelante) 

_________________ 

Considera, anima mia, gli angeli del primo coro della terza gerarchia angelica, i gloriosissimi Principati.  

Mentre agli angeli sono affidati in custodia i singoli fedeli, ai Principati è affidata la custodia dei regni, delle provincie, dei popoli, delle nazioni. Essi non sono soltanto pronti come tutti gli altri angeli ad eseguire i divini comandi, ma trascinano gli altri col loro esempio e spingono gli uomini che appartengono ai popoli e ai regni che essi [192] proteggono, a combattere le sante battaglie per il trionfo del bene; a unirsi tutti nella lotta contro il male; a promuovere il culto di Dio e impedire qualunque profanazione del Signore, della sua fede e del suo divino insegnamento.  

Preghiamo questi gloriosissimi condottieri delle angeliche schiere, che ci concedano di essere zelantissimi nella propagazione del culto del divin Cuore; di diffonderlo colla parola e più che mai coll'esempio; di vivere in modo da poter dire agli altri: imitatemi nell'amore di Dio come io imito il Cuore adorabile di Gesù; preghiamoli che ci concedano di adoperarci con grande zelo, santo ardore e la prudenza dei santi, perché Gesù venga sempre più amato e conosciuto e non si rechino oltraggi al suo Cuore divino, impegnandoci a fare onorevole ammenda per tutte le offese e gli oltraggi che gli venissero fatti. 

Preparazione 

 PREGHIERA AL SACRO CUORE DI GESÙ 

Cuore adorabile di Gesù, che tanto avete zelato la mia salvezza e ve ne state notte e giorno in mezzo a noi nel santissimo Sacramento dell'Altare, per essere il nostro [193] conforto, il nostro aiuto, il nostro sostegno; Cuore adorabile del Buon Pastore, che cerca comunemente ansioso le pecorelle smarrite, per ricondurle all'ovile della verità e del bene; Cuore del Padre buono, che non solo attende il figliol prodigo, avido di perdonar gli, ma va anzi in cerca di lui e non riposa finché non l’abbia trovato; Cuore adorabile, che t anto avete amato il mondo, riempitemi in questa santa Comunione di grande zelo per la vostra gloria e per il bene delle anime; rendetemi generoso nel bene; fatemi precedere gli altri col mio esempio e colla nobiltà del mio operato; datemi di parlare a molti di Voi, di fare dolce violenza al loro cuore e condurli a Voi.  

Voi avete detto nel santo Vangelo alle anime che vi amano: «Presto; andate per le piazze e contrade della città, e conducete qua mendici, storpi, ciechi e zoppi; andate lungo le siepi, e forzateli a venire, che si riempia la mia casa». Datemi, divin Cuore, un grande zelo, perché possa avvicinare quanti sono mendici nello spirito perché non vi amano, deformi per numerosi vizi, ciechi perché non vi conoscono e zoppi perché si rifiutano di camminare sulla via del bene, e li sforzi a venire a Voi, che solo potete togliere la loro deformità, giovare al loro [194] spirito, fa di correre sulla via del bene e giungere tra i primi nel vostro regno.  

Sia questa la comunione di chi vi ama e chiede da Voi molto zelo per la vostra gloria e la salvezza delle anime. Rendetemi davvero zelante, caro Gesù.  

AI PRINCIPATI 

Angelici Spiriti, alle cui amorose cure il Signore ha affidato le collettività, i popoli, le nazioni, i regni, le provincie, e che vi prendete tanto cura di coloro che li compongono, perché in queste collettività regni sempre Dio e il Cuore adorabile del suo Cristo, implorate mi dal Signore un grande zelo, perché conduca molte anime a Gesù, e concorra insieme a voi a rendere cattolici e innamorati di Gesù tutti i cuori, affinché presto risuoni da un capo all'altro della terra il grido festoso: «Sia lode a quel Cuore Divino, da cui venne la nostra salute; a lui si canti gloria e onore nei secoli dei secoli!».  

Le altre preghiere come a pagina 120.  

RINGRAZIAMENTO 

Gesù è venuto a te; rendigli il dovuto omaggio di fede e di amore e custodiscilo con zelo nel tuo cuore. Nella tua qualità di zelante devi impedire con santo ardore qualunque oltraggio al S. Cuore di Gesù; ma se devi impedire che gli altri offendano, [195] addolorino e strazino questo Cuore divino, devi guardarti anche tu, e come! di offenderlo, specialmente ora, che ha preso possesso della tua anima e vi vuole rimanere nel tempo e nell'eternità. Prega Gesù Eucaristico, che ti confermi nel bene, perché il suo Cuore divino possa riposare nel tuo come sopra un trono di gloria ed abbia sempre da te il dovuto onore. Soltanto se tu onorerai Gesù nel tuo cuore, il Signore benedirà il tuo operato e ti concederà di zelare la sua gloria, di difendere il suo onore e di condurre a Lui molte anime.  

LO ZELANTE A GESÙ 

Di Voi, O Gesù Signore, hanno predetto. i profeti che lo zelo per la casa di Dio vi consuma; e perciò, pieno di zelo per la gloria del vostro eterno Genitore, fatta una sferza di cordicella avete allontanato i profanatori dal tempio, non volendo che coloro che pregavano nel luogo santo fossero disturbati dall'ignobile traffico che si faceva colà.  

Deh, Redentore divino, concedetemi che lo zelo per la vostra casa mi consumi. La vasta casa è ora il mio cuore, nel quale abitate, in questo momento sacramentalmente, e nel quale volete abitare anche spiritualmente dopo che mi avrete abbandonato colla presenza reale. Concedetemi che cacci dal mio cuore chi lo profana: il demonio, che vorrebbe trafficare fa mia anima e mi offre beni terreni e soddisfazioni illecite se vi abbandono; il mondo, che mi vorrebbe aggiogare al [196] suo carro trionfale, e le mie passioni malnate, che vorrebbero dominare invece di Voi.  

La vostra casa sono i cuori di tutti gli uomini. Concedetemi, eucaristico Gesù, che io, con una intensa attività di santo apostolato, possa portarvi nei cuori degli uomini e allontani da quelli quanto può ostacolare il vostro pieno dominio; li renda attenti ai pericoli ai quali vanno incontro con i loro peccati, al dovere che hanno di amarvi, e dica loro delle dolcezze ineffabili che concedete ai vostri amanti.  

La vostra casa è il vostro Cuore adorabile, nel quale abitate colla pienezza della divinità. Fate che io zeli la gloria del vostro Cuore divino, sia eloquente quando parlo di Voi e difenda il vostro onore e quello della vostra casa, caro Gesù! Datemi il cristiano coraggio di protestare ad ogni offesa recata al vostro Cuore divino e di scattare ad ogni oltraggio od insulto che vi si reca, come se esso fosse stato recato a me; concedetemi di fare onorevole ammenda per le offese recate al vostro Cuore e, di dire a quanti vi amano che siete stato oltraggiato e che quanti vi amano devono alzare la voce di sdegnosa protesta ed unirsi più che mai a Vai per confortarvi col loro amore. [197] 

Al PRINCIPATI 

Gli angeli raccolgono in coppe d'oro le preghiere. dei fedeli, le offrono al Signore nel suo santuario e scendono dal cielo a portare agli uomini i tesori della divina misericordia.  

Compite questo vostro nobilissimo ufficio anche a mio vantaggio, angelici Principati; e mentre adorate con me l'eucaristico Signore che abita nella povera casa dell'anima mia, imploratemi da Gesù il vostro zelo, la vostra prontezza nell'eseguire i divini comandi, la vostra cura amorosa per condurre al bene gli erranti e conservare nel bene i buoni, perché alla vostra scuola, imitando Voi e da Voi sorretto, possa zelare la gloria del mio Gesù, condurre a lui molte anime e impedire che Egli venga offeso ed oltraggiato dagli uomini col peccato, che è la maggiore ingiuria che la creatura possa recare al suo Dio, il più grande male che uno sciagurato discendente di Adamo possa compiere, un colpo di lancia al Cuore non morto ma vivo ed anzi più che mai vivo del nostro amato Gesù.  

Le altre preghiere come a pagina 128. [198] 

SIAMO GIUNTI AL GOLGOTA.

 


Carbonia 26-06-2021   –  ore 16.55       seconda locuzione.

Siamo giunti al Golgota, la storia è per chiudersi, l’intervento Divino sarà grande.

Amati figli, ecco che Io intervengo in aiuto ai miei figli, li eleverò a Me, li metterò sulle mie braccia e li benedirò in eterno.
Amate creature mie, il vostro Dio Amore è con voi, la vostra storia è per cessare su questa Terra, state per entrare nella Nuova Vita, in una dimensione d’amore infinito e gioia immensa.

Apritemi i vostri cuori o voi che siete ancora lontani da Me, non vi colga l’oscurità mentre state in armonia con le cose del mondo anziché quelle del Cielo. Il Dio dell’Eterno Amore viene a richiamarvi, è tempo di ravvedimento, di vera conversione, …è giunta l’ora di tornare a Casa, per questo vi scongiuro figli miei, …salvatevi! Datemi la possibilità di salvarvi, tornate a Me in fretta prima che la luna diventi nera, il sole si spenga e la Terra tremi tutta e si apra.

Amate creature mie, volgo il mio Cuore a voi, il mio Sacrificio non è stato vano, Io voglio salvare i miei figli, non tardate ancora, non posso più attendere, il tempo è giunto alla fine, tutto si è compiuto. Il malvagio re è stato messo in condizioni di firmare il fatidico patto infernale, egli lo ha voluto con tutto se stesso, ha rinunciato al suo Dio Creatore e si è offerto al dio infernale.

State pronti figli miei, state in allerta, ora vedrete susseguirsi terremoti, vedrete i mari innalzarsi e abbattersi sulle coste, vedrete monti crollare, vedrete grattaceli crollare, vedrete, figli miei, cose distruttive su tutta la Terra e, i vulcani erutteranno e getteranno il loro fuoco. Le terre si apriranno e inghiottiranno tutto quello che avranno sopra.

Amati figli, anche fuoco dal cielo sta per arrivare sulla Terra! …è tempo di cose nuove, è tempo di purificazione figli miei. Io voglio definire il disegno di salvezza in questo tempo, non c’è altro tempo da attendere, l’uomo si è incancrenito nel peccato, si è donato a Satana, …chi devo salvare ancora figli miei? Se voi non volete essere salvati, se voi non volete tornare alla Vita, cosa posso fare Io come Padre? Così ho deciso di intervenire per salvare quei pochi che ancora Mi stanno seguendo e attendono con dolore che Io intervenga per portarli via con Me.

Tuonano i cieli, trema la terra, fulmini verranno sulla Terra!
…è l’ira di Dio che si scatenerà su questo mondo,
su questa Umanità iniqua.

Parlo a te o popolo infedele, parlo a te che ti sei donato a Satana, che hai preferito la lussuria di questo mondo invece che la purezza delle Cose di Dio.

Peccato o uomo, peccato, perché Dio ti ha amato tanto, …quando ti ha creato ti ha amato con tutto Se stesso, …tu dovevi prendere possesso di tutto l’Universo, assieme al tuo Dio Creatore, dovevi essere nel tuo Dio Creatore con i doni del tuo Dio Creatore! Invece, hai scelto la morte eterna, la sofferenza eterna.

Avanti o anime mie benedette, o voi pochi che ancora Mi seguite, o voi che con tutto il vostro amore state dando risalto alla mia Opera, voi che Mi state vicino, Mi state confortando e Mi state seguendo come Io vi ho chiesto.
Unitevi! Convertitevi tutti figli miei! State uniti nell’amore e condividete tutto.
La grazia di Dio sarà grande per tutti coloro che doneranno a Dio tutto il loro amore, tutto il loro bene, tutto il loro possesso, perché Dio ha preparato in Sé ogni ricompensa per ognuno dei suoi figli.

È la SS. Trinità che discende su questo Colle, e viene a voi figli miei, è la SS. Trinità che vi benedice e vi accoglie sulle sue braccia!

Avanti amati figli, o voi che siete qui presenti, o voi che seguite il Cielo da ogni angolo della Terra, a voi sarà dato il Regno dei Cieli e sarà data l’eternità in amore e gaudio eterni.

Benedizione e grazia a voi, figli miei!
Avanti, siete arrivati alla fine, la strada sta per essere interrotta, …il Cielo sta per aprirsi, …Dio si manifesterà a voi e vi prenderà con Sé per sempre. Amen

Oltre la morte

 


La Vergine Maria

Maria Simma parla molto della Vergine Maria riguardo alle anime del purgatorio. Dice che Maria è la madre di misericordia e madre delle anime del purgatorio. Lei va molte volte in purgatorio a consolare le anime, specialmente nel giorno di Natale, quando più anime vanno in cielo, il Venerdì Santo, il giorno dell’Ascensione, il giorno dell’Assunzione di Maria e nella festa di Ognissanti. Un’anima disse a Maria Simma che la Vergine aveva chiesto a Gesù nel giorno della sua morte di liberare tutte le anime del purgatorio, che Gesù aveva ascoltato questa preghiera e che tutte le anime avevano accompagnato la sua Assunzione gloriosa. La Vergine distribuisce le grazie, in accordo alla volontà di Dio.

Ai confratelli della Vergine del Carmelo ha promesso (previligio sabbatico) di liberarli dal purgatorio il sabato successivo alla loro morte. Avrà anche particolare misericordia con coloro che sono stati suoi veri figli, pregando spesso il rosario. Maria Simma racconta che il 16 dicembre 1964 prese due fogli di carta per scrivere due lettere in cui voleva raccomandare la recita del rosario. Dice: «Stavo scrivendo per prima cosa l’indirizzo sulle buste, quando vedo satana alla mia destra fissarmi con occhi di odio; prese i due fogli e li strappò, lasciando su di loro il segno di una bruciatura di fuoco. le conservo ancora per dimostrare il potere del rosario contro il demonio».

«Un altro giorno ero seduta e cominciavo a pregare il rosariom quando ebbi da uscire un momento dalla stanza e lasciai il rosario sopra la seggiola. Al ritorno, il rosario era sopra la tavola, attorcigliato in modo incredibile, tanto che non potevo scioglierlo. Allora compresi che era stato satana. Così gli dissi: sistemalo, o ti tiro fuori in questo stesso momento dieci anime dal purgatorio. Davanti ai miei occhi quei nodi si slegarono facilmente e continuai a pregare tranquillamente il rosario. Satana non vuole che si preghi il rosario per le anime del purgatorio».

E prosegue dicendo: «Alcune anime del purgatorio hanno pregato con me il rosario, che dopo la messa è la preghiera più efficace. Un giorno del 1950 salii sull’ultima carrozza del treno. Il treno era totalmente pieno, ma in questa carrozza vi era solo una signora, Prese il rosario dalla borsa e mi disse se potevo pregare il rosario con lei. Accettai. Allora pensai: Se dice questo a tutti coloro che entrano qui, rimane sola. Quando terminammo mi disse: Rendiamo grazie a Dio. E sparì. Così mi ritrovai sola in una carrozza del treno in un giorno in cui era totalmente pieno. In nessun momento avevo sospettato che fosse un’anima del purgatorio fino a quando sparì».

Amiamo Maria e chiediamo la sua intercessione per le anime di tutti i defunti, compresi i più dimenticati e abbandonati. Per coloro che pregano per le anime sante del purgatorio, lei avrà una speciale misericordia anche dopo la loro morte.

 

“Santa Maria, Madre di Dio,

prega per noi peccatori, adesso

e nell’ora della nostra morte. Amen».


P. Angel Peña


La battaglia continua 3

 


CELIBATO 

– PER IL REGNO DI DIO –

Il “celibato” e la “verginità” sono nuovi valori evangelici, esistenti già nella Chiesa apostolica. È quindi una situazione esistenziale che si manifestò in alcune comunità, come a Cesarea, dove quattro figlie di Filippo prestano il loro servizio ecclesiale. Anche a Corinto, dove Paolo fondò la comunità cristiana, come “architetto ha gettato le fondamenta” (I Cor. 3.6.10) costruendo la sua teologia del celibato e della verginità in parallelismo con il matrimonio, sulla base dei carismi: «Ciascuno ha il proprio carisma da Dio, chi in un modo, chi, invece, in un altro» (I Cor. 7,7). Due modi di contrapposizione, quindi, tra matrimonio e stato celibatario e verginale. Difatti, a chi è sposato, Paolo comanda di non sciogliere il suo legame matrimoniale (ivi 7.1.27), a chi è celibe o vergine, Egli consiglia di non sposarsi (ivi 7,1.8.25.27), a questa libertà dello spirito, corrisponde una libertà di accettarlo (ivi 7,37). La catechesi apostolica farà, poi, dei progressi anche sul senso ecclesiale del celibato e della verginità, facendosi sponda alle parole del Signore a riguardo del celibato e della verginità, in vista del Regno dei Cieli, si manifesta la comprensione dei valori di ambedue i carismi e la ricchezza dell’inserimento a Cristo. Il Regno di Dio è spirituale e, quindi non esige più la generazione di figli nella carne1. Il celibato e la verginità pongono la persona umana in contatto immediato con Cristo. Perciò, tutto il pensiero di Paolo si aggancia ed è in linea con il Vangelo di Gesù. Comunque, le memorie e la predicazione degli Apostoli sulla realtà del celibato e della verginità sono scarne e ben pochi sono i testi messi in iscritto. Il più significativo è la risposta di Gesù ad una interrogazione dei discepoli, che Matteo, testimone lui pure di quel colloquio, ha narrato (Mat. 19,12), in cui Gesù riprende il concetto del celibato, conferendogli, però, un senso teologale in questi elementi fondamentali; e cioè: la comprensione del senso e del valore del celibato è una realtà non comprensibile da tutti. Infatti, Gesù disse: «Non tutti comprendono questa parola, ma quelli ai quali è donato. Vi sono, infatti, eunuchi, i quali dal grembo della madre sono stati generati così, e vi sono eunuchi, i quali sono stati resi eunuchi dagli uomini e vi sono eunuchi, i quali hanno reso eunuchi sé stessi a causa del Regno dei Cieli. Chi può comprendere, comprenda» (Mat. 19, 11-12). Il celibato, quindi, è duplice: coatto o volontario. Gesù, qui, richiama l’attenzione su quest’ultimo, che giustifica possibile quando è a causa del Regno dei Cieli, quindi è il Regno dei Cieli che illumina l’uso cristiano del celibato e della verginità. Di conseguenza, la verginità, il celibato, sono un “dono”, come lo ammette anche il Vaticano II: «la vita religiosa - scrive - è un dono che la Chiesa ha ricevuto dal suo Signore e con la grazia sempre conserva» (“Lumen gentium”, 43). «La carità abbracciata per il Regno dei cieli, quale viene professata dai religiosi, deve essere apprezzata come insigne “dono” della Grazia» (“Perfectae caritatis”, 12). Quindi, ogni “dono” di Dio è un fatto positivo nella vita di una persona, perciò la vita religiosa, specie il celibato e la verginità, non si devono presentare come una rinuncia o una mortificazione, perché il celibato e la verginità potenziano uno sviluppo congeniale alla novità del regno, verso un amore universale, verso una fecondità che si realizza nello Spirito, per cui l’essere con Cristo nel celibato e nella verginità costituisce una rapporto indissolubile. Infatti, “Dio non si pente dei suoi doni e della sua chiamata” (Romani 11,29). Perciò, il “non è bene per l’uomo essere solo”, viene annullato dalla comunità religiosa in una donazione più ampia ed aperta. L’avvertimento di San Paolo, che la fornicazione, l’impudicizia, la lussuria escludono dal possesso del Regno di Dio, per cui mentre gli impudichi sono cacciati fuori dalla “città” di Dio (Apocalisse 22,15), coloro che si sono conservati puri, invece, seguono da vicino l’Agnello (Apocalisse, 14,4). Il fondamento, dunque, della vita religiosa - secondo le fonti bibliche neo-testamentari - sono il celibato e la verginità, vissuti in comunità. L’impegno dei Religiosi, perciò, è quello di salvare quei valori, affidati a ciascuno da Gesù Cristo, per dedicarsi, senza distrazioni, alle cose del Signore (1 Corinti 7,32.34.35).

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Oggi, si parla molto della “persona umana”, l’uomo visto non solo nella dimensione soprannaturale, ma anche di quella naturale, che completa la persona. Quindi, l’integrazione affettiva è un aspetto importante dell’integrazione della persona per renderla “matura”, sia fisica che psichica e spirituale, il cui fondamento è appunto la maturità affettiva, ossia l’amore, perché senza di esso non solo non c’è “maturità”, ma neppure “normalità”.

Allora si potrebbe concludere che lo stato di vita in cui la persona umana trova la sua piena maturità e integrazione è il matrimonio. Ora, se questo “dono” si realizza nel matrimonio, ci dobbiamo chiedere quale possibilità abbiano il religioso e la religiosa, che hanno rinunciato ad abbracciare tutti gli aspetti della persona, ossia l’anima e il corpo, ci possiamo chiedere quale possibilità resti alla loro maturità umana. Prima di tutto, va sottolineato che la persona umana è, innanzi tutto, un valore spirituale capace di conoscenza e di amore, e una sua completezza che trascendono la dimensione fisica, che è una componente della maturità umana, ma non una condizione. La vera maturità, quindi, è quella aperta al mondo dello spirito, senza il quale non c’è equilibrio affettivo. Quindi, la castità consacrata (o verginità) non è solo una rinuncia a determinati beni, bensì una donazione d’amore a Dio; un “dono” che vien fatto per amore a un Dio che è Amore, un amore che non è un qualcosa di astratto, di intellettualistico, ma è un “amore” che investe la persona e la conduce a un impegno totale di perfezione. È la Grazia che si innesta nella natura e agisce in essa. La Religiosa vive la sua consacrazione inserita in una comunità, in una ambiente sociale, che possono arricchire e sviluppare la sua personalità, impegnata nell’apostolato, nel quale può donare e rendere feconda la sua personalità umana e soprannaturale. Vita comunitaria e apostolato sono appunto gli elementi essenziali per l’integrazione psicologica e spirituale della sua vita religiosa. L’appoggio dell’amore fraterno è certamente un valido sostegno che aiuta a superare le crisi e i momenti difficili che ognuno può avere; la stanchezza, le frustrazioni, gli insuccessi, che possono oscurare l’anima e dare un senso di insicurezza, di solitudine, di smarrimento. Allora, la Religiosa sente il bisogno di una testimonianza umana che la attira. È questo il compito dell’amicizia, che è un dono di Dio per ricercarlo ed essere l’una all’altra un sostegno e uno stimolo. Inoltre, la totalità di donazione di sé stessa la si raggiunge sempre sul piano dell’amore di Dio, attraverso, però, una concretezza cristiana di amore del prossimo. L’apostolato (servizio sociale), quindi, è il campo in cui l’integrazione affettiva raggiunge il suo equilibrio. Ecco perché la Chiesa dà alla Religiosa il titolo di “Sposa di Cristo” e il popolo le dà il titolo di “Madre”. Ora, Dio ha posto nelle mani delle sue “spose” la salvezza di molti fratelli per i quali Cristo è morto. San Paolo esprime questo concetto nella lettera ai Corinti: «Io vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo» (I Cor. 4,15). La religiosa, quindi, è veramente “Madre”, non di individui, ma di persone; non di corpi, ma di anime. Il dono di sé nell’apostolato fa soddisfare la profonda esigenza - proprio della donna! - di amare impegnando in questa donazione materna, tutte le sue risorse personali, perché “si tratta di salvare la persona umana, si tratta di salvare l’umana società” (“Gaudium et spes”, n° 3). Certo, la Religiosa deve essere prudente, perché la sua persona è consacrata che ama Dio in sé stesso e nel prossimo; in essa la Grazia deve moderare e trasformare in espressione di carità ciò che potrebbe essere una manifestazione di affetto terreno. La vita religiosa ha i suoi rischi, ma per chi vive con piena disponibilità all’azione della Grazia, si avvera quello che Gesù ha promesso: «Non vi è nessuno che abbia abbandonato la casa, moglie, fratelli, genitori, figli, per il Regno di Dio, che non riceva molto di più in questo tempo e, nel mondo futuro, la vita eterna». (Lc. 18,29-30).

sac. dott. Luigi Villa