martedì 21 settembre 2021

MISTICA CITTA’ DI DIO

 


Vita della Vergine Madre di Dio

di

 Suor Maria di Gesù

Abbadessa del Monastero dell’Immacolata di Agreda dell’Ordine dell’Immacolata Concezione


Trovandomi in questa dimora, un giorno vidi sei angeli santi che l'Onnipotente mi aveva assegnato per assistermi in quest'Opera guidandomi in essa, come in altre occasioni di combattimenti. Essi mi purificarono e mi prepararono. Fatto ciò, mi presentarono al Signore e sua Maestà diede alla mia anima una nuova luce, simile allo splendore della gloria, con la quale mi fortificò, rendendomi capace di vedere e conoscere ciò che sorpassa le mie forze di creatura terrena. Subito mi apparvero altri due angeli di gerarchia superiore, che udii chiamarmi con grande forza da parte del Signore; capivo che erano misteriosissimi e che mi volevano svelare sublimi arcani. Risposi loro con sollecitudine e, impaziente di godere di quel bene che mi annunziavano, con ardente desiderio manifestai la mia intenzione di vedere ciò che mi volevano rivelare ma che intanto mi celavano con fare misterioso. Subito essi mi risposero con decisione: «Fermati, o anima». Mi rivolsi alle loro Altezze e dissi: «Principi dell'Onnipotente e messaggeri del gran Re, perché, dopo avermi chiamato, ora mi trattenete così, facendo violenza alla mia volontà e ritardando la mia gioia e allegrezza? Quale forza è la vostra e quale il potere che mi chiama, mi infiamma, mi sollecita e mi trattiene, e tutto questo ad un tempo? E attirandomi dietro al profumo degli unguenti del mio diletto Signore mi trattenete tuttavia come con forti catene? Ditemi la ragione di questo». Mi risposero: «Perché è necessario, o anima, che per conoscere questi sublimi misteri, tu venga completamente spoglia dei tuoi desideri e delle tue passioni, poiché non si conciliano con le cattive inclinazioni. Togliti i sandali, come fu intimato di fare a Mosè, perché potesse guardare quel roveto miracoloso». Io risposi: «Principi e signori miei, molto fu chiesto a Mosè esigendo che nella sua natura terrena si comportasse come un angelo; ma egli era santo ed io peccatrice piena di miserie. Il mio cuore si turba e mi lamento di questa schiavitù e legge del peccato che nelle mie membra sento contraria a quella del mio spirito». Ed essi: «Anima, ti si chiederebbe una cosa assai violenta se la dovessi operare con le tue sole forze, ma l'Altissimo, che vuole e ricerca questa disposizione, è onnipotente e non ti negherà l'aiuto, se glielo domandi di cuore disponendoti a riceverlo. Il suo potere, che faceva ardere il roveto senza che si consumasse, sarà ben capace di far sì che l'anima imprigionata e chiusa nel fuoco delle passioni non bruci, se vuole liberarsi. Sua Maestà chiede ciò che vuole e può ciò che chiede e col suo aiuto tu puoi quel che ti ordina. Togliti i sandali, piangi amaramente e grida dal profondo del tuo cuore affinché venga udita la tua preghiera e si compia il tuo desiderio».

  5. Vidi subito un velo ricchissimo che nascondeva un tesoro e la mia volontà desiderava ardentemente che venisse tolto scoprendo quello che l'intelligenza mi manifestava come mistero. A questo mio desiderio risposero: «Obbedisci, o anima, in ciò in cui ti si ammonisce e che ti si comanda: spogliati di te stessa e ti sarà svelato». Per questo mi proposi di emendare la mia vita e di vincere i miei appetiti, e piangevo forte con sospiri e gemiti dal profondo dell'anima mia, affinché questo bene mi si manifestasse. E nella misura in cui facevo propositi, scorgevo aprirsi il velo che copriva il mio tesoro. Infine si aprì del tutto e con gli occhi dello spirito vidi quello che non saprei dire né manifestare a parole. Vidi un segno grande e misterioso nel cielo; vidi una Donna, una signora e regina bellissima coronata di stelle, vestita di sole e con la luna sotto ai suoi piedi. Mi dissero i santi angeli: «Ecco la beata donna che san Giovanni vide nell'Apocalisse e nella quale sono racchiusi, depositati e sigillati gli ammirabili misteri della redenzione. L'Altissimo e onnipotente favorì così tanto questa creatura umana che desta ammirazione persino in noi suoi spiriti. Considera e ammira le sue perfezioni e scrivile, perché proprio a questo fine - dopo quello del tuo profitto spirituale - ti è rivolta questa manifestazione». Io allora conobbi così tante meraviglie che la loro abbondanza mi fa ammutolire, l'ammirazione mi tiene in sospeso e non credo affatto che tutte le creature terrene siano capaci di conoscerle nella vita terrena, come in seguito spiegherò.


IL REGNO DEI GIORNI FELICI - Mondo nuovo, vita nuova.

 

Occhi Profetici di Maria Valtorta. 

Le Scritture sacre si lasciano leggere dall’inizio alla fine, ma vi sono parti che non si lasciano penetrare prima del tempo stabilito. Stabilito da  chi? Da Dio. E quando arriva il tempo suddetto, Dio interviene tramite i suoi  porta-voce per far comprendere all’uomo i passi biblici che fino allora erano  rimasti nell’oscurità.  

Maria Valtorta 36 è certamente uno di questi porta-voce. Le sue  rivelazioni, soprattutto quelle contenute nei tre volumi intitolati “I Quaderni”,  scritti tra il 1943 ed il 1950, ci permettono di intravedere il futuro dell’umanità, e di riassumerlo.  

Il quadro sinottico che qui è proposto offre il vantaggio di riassumere  tale futuro in nove tappe successive. Che il lettore lo consideri come un  tentativo umano destinato ad interpretare il più onestamente possibile i  progetti divini, non come un assoluto categorico (non lo potrebbe mai essere,  giacché il futuro appartiene a Dio, che lo può anche modificare se così gli  piace). 


QUADRO SINOTTICO 

(Avvenimenti futuri: le nove tappe) 


Domande frequenti: Come sarà l’anti-Cristo? Quando farà la sua apparizione? Quand’è che gli eletti saranno sollevati da terra? Come sarà la Chiesa dopo la sua risurrezione? Come fare per ben comprendere 
l’Apocalisse? 
 
Le risposte che Dio ci da tramite Maria Valtorta ci permettono di penetrare le varie parti del libro dell’Apocalisse. I passi che qui seguono ne offrono degli esempi: 37 

Gesù a Maria Valtorta: «Anche nell’Apocalisse pare che i periodi si  confondano, ma non è così. Sarebbe meglio dire: si riflettono nei tempi futuri  con aspetti sempre più grandiosi. Ora siamo al periodo che Io chiamo: dei precursori dell’anti-Cristo [punto 1 del quadro sinottico, poiché il dettato di  Gesù è del 1943]. Poi verrà il periodo dell’anti-Cristo [punto 3 del q. s.], che è  il precursore di Satana [precursore di Satana quale apparirà nel punto 8 del  q. s.]. Questo [precursore di Satana] sarà aiutato da manifestazioni di Satana: le due bestie nominate nell’Apocalisse. Sarà un periodo peggiore dell’attuale [1943]. Il Male cresce sempre più. 
Vinto l’anti-Cristo, verrà il periodo di pace [punto 7 del q. s.], per dare  tempo agli uomini colpiti dalle sette piaghe e dalla caduta di Babilonia, di  radunarsi sotto il segno mio. 38 L’epoca anticristiana assurgerà alla massima  potenza nella sua terza manifestazione, ossia quando vi sarà l’ultima venuta di Satana. [punto 8 del q. s.]. 
Avete capito? Credere occorre, e non cavillare. ... Come uno a cui prema  di fare intendere una cosa, Io vado sempre dritto alla cosa che più importa, e  che qui è il mio Regno. [Regno terrestre, ma di riflesso anche quello eterno]. 

Perché nel mio Regno è la giustificazione del mio essermi incarnato e morto.  Perché nel Regno è la prova della mia infinita potenza, bontà, sapienza. Perché  nel Regno è la prova della vita eterna, della risurrezione della carne, del mio potere di Giudice. Perciò quando ho parlato per spiegare l’Apocalisse ho, ai singoli punti spiegati, messo quasi sempre a corona il mio Giudizio, il mio  Trionfo, il mio Regno, la sconfitta di Satana in se stesso [dopo il “Millennio di  Pace”], nella sua creatura [l’anti-Cristo, prima del “Millennio di Pace”], nei  suoi precursori [Napoleone, Hitler, Stalin, eccetera ...]." 
 
Circa il tempo presente, Gesù dice: 

Gesù a Maria Valtorta: «È il caso di ripetere: “Satana ha chiesto di  vagliarvi”. E dal vaglio risulta che la corruzione è come ai tempi del diluvio , aggravata dal fatto che voi avete avuto il Cristo e la sua Chiesa, mentre ai  tempi di Noè ciò non era. 
L’ho già detto: “Questa è lotta fra Cielo e Inferno”. Voi non siete che un bugiardo paravento. Dietro le vostre schiere battagliano angeli e demoni.  Dietro i vostri pretesti è la ragione vera: la lotta di Satana contro Cristo. 
Questa è una delle prime selezioni dell’Umanità, 39 che si avvicina alla sua  ultima ora per separare la messe degli eletti dalla messe dei reprobi. Ma purtroppo la messe degli eletti è piccola rispetto all’altra. Quando Cristo verrà  per vincere l’eterno antagonista nel suo Profeta 40 troverà pochi segnati nello  spirito dalla Croce." 41 

Parecchi si domandano come sarà l’anti-Cristo. L’immagine che Gesù ci dà tramite Maria Valtorta è la seguente:  

Gesù a Maria Valtorta: «Sarà persona molto in alto, in alto come un  astro. Non un astro umano che brilli in un cielo umano, ma un astro di una  sfera soprannaturale il quale, cedendo alla lusinga del Nemico, conoscerà la superbia dopo l’umiltà, l’ateismo dopo la fede, la lussuria dopo la castità, la  fame dell’oro dopo l’evangelica povertà, la sete degli onori dopo il  nascondimento. ... Lucifero, per superbia, divenne il Maledetto e l’Oscuro.  L’anti-Cristo, per superbia di un’ora, diverrà il maledetto e l’oscuro dopo essere stato un astro del mio esercito. 
A premio della sua abiura, che scrollerà i cieli sotto un brivido di orrore e  farà tremare le colonne della mia Chiesa nello sgomento che susciterà il suo precipitare, otterrà l’aiuto completo di Satana, il quale darà ad esso le chiavi  del pozzo dell’abisso perché lo apra. Ma lo spalanchi del tutto perché ne  escano gli strumenti di orrore che nei millenni Satana ha fabbricato per portare  gli uomini alla totale disperazione, di modo che da loro stessi invochino Satana re, e corrano al seguito dell’anti-Cristo, l’unico che potrà spalancare le porte d’abisso per farne uscire il Re dell’abisso.

 Come il Padre ha dato a Me ogni potere, così Satana darà ad esso ogni  potere, e specie ogni potere di seduzione, per trascinare al suo seguito i deboli  e i corrosi dalle febbri delle ambizioni come lo è esso, loro capo. Ma nella sua  sfrenata ambizione troverà ancora troppo scarsi gli aiuti soprannaturali di  Satana, e cercherà altri aiuti nei nemici del Cristo, i quali, armati di armi  sempre più micidiali, quali la loro libidine verso il male li poteva indurre a  creare per seminare disperazione nelle folle, lo aiuteranno finché Dio non dirà il suo: “Basta”, e li incenerirà col fulgore del suo aspetto [al momento della  sua Parusia intermedia]."  

In che momento l’anti-Cristo farà la sua apparizione? Da quel che capisco egli apparirà assieme al “Pastore-idolo” (che è il falso papa,  l’impostore per eccellenza. Io lo considero e lo chiamo “papa-fantoccio”). Si sa che costui un giorno sarà intronizzato, ma quando? Maria Valtorta dice:   

Gesù a Maria Valtorta: «Quando questa demoniaca vendemmia avverrà  nella Corte di Cristo, fra i grandi della sua Chiesa ... allora verrà il Pastoreidolo, il quale sarà e starà dove vorranno i suoi padroni." 42 

Secondo i messaggi ricevuti da don Stefano Gobbi nel 1989, la prima Bestia dell’Apocalisse è la Massoneria, e la seconda è la Massoneria  ecclesiastica. Colui che Gesù identifica come il “Pastore-idolo”, e che  nell’Apocalisse riceve il titolo di “falso Profeta”, sarà probabilmente  l’usurpatore del Trono pontificio, un individuo che si vestirà da Papa.  Durante il suo regno, la sua persona seduta sul Trono pontificio offrirà l’illusione di una presenza papale, ma la Cattedra di S. Pietro sarà vacante a  causa dell’illegalità di tale presenza. Per capire questo concetto è necessario  distinguere ciò che è TRONO PONTIFICIO [seggio materiale], e ciò che è  CATTEDRA DI S. PIETRO [seggio spirituale]. 

Circa il futuro imminente, Gesù ci dà le indicazioni seguenti: 

Gesù a Maria Valtorta: «L’arcangelo che ha vinto Lucifero, e che sta a  guardia del mio Regno e dei figli di esso, sarà quello che sorgerà come segno celeste nell’ultimo tempo. Sarà questo il tempo in cui Israele sarà ricongiunto alla Roma di Cristo, e non ci saranno più i due rami del popolo di Dio: il  benedetto e il maledetto per il suo deicidio, ma un unico tronco detto di Cristo,  perché vivente in Me. 43 
Oh! Luce che sei attributo mio, e che farai rifulgenti come stelle coloro che  conobbero la Sapienza, insegnarono la Giustizia e la vissero, come ti effonderai gioiosa quel giorno sui miei beati! L’ultimo tempo di tre anni e sei  mesi, tremendo come mai l’uomo conobbe, sarà quello in cui Satana, attraverso il suo figlio [l’anti-Cristo], arso da supremo livore – perché anche la  scissione fra i due rami del popolo di Dio sarà finita, e con essa la causa di tanti mali materiali, morali e spirituali – userà le sue perfette ed ultime astuzie  per nuocere, rovinare, uccidere il Cristo nei cuori, e i cuori al Cristo.  
I sapienti comprenderanno il tranello di Satana, gli innumerevoli tranelli  di Satana, perché chi possiede la Sapienza vera è illuminato, e per la loro fedeltà alla Grazia diverranno candidi e provati come il fuoco, degni d’essere eletti al Cielo. Gli empi seguiranno il Male e faranno il male non potendo  comprendere il Bene, perché di loro spontanea volontà avranno colmato il loro  cuore di Male. Allora verrà il tempo in cui, conculcata sino ad un punto mai  raggiunto, la Chiesa non sarà più libera di celebrare il Sacrificio perpetuo, e l’abominazione della desolazione sarà innalzata sul Luogo Santo e sui luoghi  santi, così come è detto dai Profeti e ripetuto da Me che non erro." 

Gesù a Maria Valtorta: «Daniele dice: Vi saranno 1290 giorni [di  questa persecuzione]. Beato chi aspetta e giunge a 1335. 44 Ciò vuol dire  che nei tre anni e sei mesi che precederanno la fine [la Fine dei Tempi], un piccolo tempo sarà serbato in fine ai fedeli per riunirsi ad ascoltare l’ultima Parola risuonante nei loro spiriti come invito al Cielo, mentre Michele con i suoi  angeli vincerà Satana ed i suoi demoni. “Beato chi aspetta e giunge a 1335  giorni” vuol dire: “Beato chi avrà perseverato sino alla fine”, poiché sarà salvo." 45 

È forse a questo punto che gli eletti saranno sollevati da terra? È  possibile da quanto traspare leggendo i due brani che qui mi permetto di  riportare. Il primo è tratto dagli scritti di Maria Valtorta, e il secondo dagli  scritti di una mistica francese il cui nome è Lucie.
 
Gesù a Maria Valtorta: «Nessuna forza umana potrà come turbine  devastare la mia Chiesa al punto di distruggerla. Io sarò con lei, a far da piolo e da corda. Quando l’ora sarà in cui la terra cesserà d’essere [punto 6 del q.  s.] dagli angeli sarà trasportata in Cielo la mia Chiesa, che non può perire  perché cementata dal sangue di un Dio e dei suoi santi."  (30 luglio 1943). 46  

 Gesù a Lucie: «Ti ho scelta per aiutare le mie anime a percorrere questo  cammino di gloria: dal Golgota al monte Tabor. La nuova Pentecoste sarà un  nuovo monte Tabor. Questo cammino lo facciamo insieme, perché il mio amore,  la mia presenza, e la mia grazia vi accompagnano. Quando il momento sarà  venuto, vi lascerò ai piedi del monte Tabor, il che significa che non vi parlerò  più, ma vi chiederò di alzare gli occhi al cielo, scrutandolo, finché vedrete  apparire il Figlio dell’uomo nella gloria del Padre. [...] Appena lo vedrete vi alzerete da terra senza nemmeno rendervene conto, e verrete davanti a Me,  assieme agli angeli ed ai santi. Il percorso finale fino alla cima [del Tabor], lo  farete trasportati dalla mia gloria, che si sarà impadronita di voi! 
Ancora non potete capire tutte queste cose perché ho legato la vostra  immaginazione. I miei messaggi conservano un certo mistero, perché non è bene che Dio riveli tutto agli uomini. Vi alzo il velo un po’ alla volta, lasciando che vediate l’opera di Dio mentre si svolge sotto i vostri occhi. ... Faccio questo per fortificare la vostra fede, la vostra speranza, e la vostra carità, o miei cari.  Così vi rendete conto di come vi amo tutti, e di come desidero accogliervi tutti  sulla mia alta montagna, nello splendore della mia gloria che vi trasfigurerà.  Udrete allora il canto degli angeli, e le vostre voci si uniranno alle loro per cantare: “Santo, santo, santo, Dio dell’universo, i cieli e la terra sono pieni della tua gloria”.  
In quel momento vi accorgerete di essere entrati nella Nuova  Gerusalemme. Tu portami molte anime ai piedi della mia montagna gloriosa, e  da là le attirerò a Me." (1998) 47   

Come sarà la Chiesa dopo la sua risurrezione? 

Gesù a Maria Valtorta: «Spingiamo insieme lo sguardo nei tempi che,  come placida alba successa a notte di bufera, precederanno il Giorno del  Signore. ... I cattolici – tutto l’orbe conoscerà allora la Chiesa romana, perché il  Vangelo risuonerà dai poli all’equatore, e da un lato all’altro del globo, come una fascia d’amore, andrà la Parola – i cattolici, usciti da lotta ferocissima, di  cui questa è unicamente il preludio, 48 sazi di uccidersi e di seguire brutali dominatori, dalla sete di uccidere insaziabile e dalla violenza insuperabile, si  volgeranno verso la Croce trionfante ritrovata dopo tanto loro accecamento. ...  Sarà Roma che parlerà, quella che ha vinto i Cesari, che li ha vinti senza armi e senza lotte, con un’unica forza: l’amore; con un’unica arma: la Croce;  con un’unica oratoria: la preghiera. Sarà la Roma dei grandi Pontefici che in un mondo oscurato dalle invasioni barbariche e inebetito dalle distruzioni, ha  saputo conservare la civiltà e spanderla tra gli incivili. Sarà la Roma che ha  tenuto testa ai prepotenti, e per bocca dei suoi santi Vegliardi ha saputo prendere la parte dei deboli e mettere l’aculeo di una spirituale punizione anche a quelli che in apparenza erano refrattari a qualsiasi rimorso. ... 
Verrà quel giorno in cui, disillusi degli uomini, vi volgerete a Colui che è già più spirito che uomo, e dell’umanità conserva quel tanto necessario a farvi persuasi della sua presenza. Verrà dalla sua bocca, che Io ispiro, la parola  simile a quella chi Io vi direi, Io, Principe della Pace. Vi insegnerà la perla preziosissima del perdono reciproco, e vi persuaderà che le armi più belle sono  quella del vomere che ferisce le glebe per renderle opime, e quella della falce  che taglia le erbe per farle più belle. Vi insegnerà che la fatica più santa è  quella che si compie per procurare un pane, una veste, una casa ai fratelli, e che solo amandosi da fratelli non vi è più conoscenza di veleno d’odio e di torture di guerre. Figli ... iniziate questo novello esodo verso la nuova Terra che Io vi prometto, e che sarà la vostra stessa Terra, ma mutata dall’amore cristiano." 49 


Nel testo seguente Gesù conferma la necessità della sua Parusia intermedia. 

Gesù a Maria Valtorta: «Quest’ira delle nazioni [1943] è il prodromo dell’ira mia, poiché così deve avvenire. Ora penosa, poveri figli miei che la  subite, ma è inevitabile che ci sia perché tutto deve essere compiuto, di Bene e di Male, sulla Terra, prima che venga la mia ora. Allora dirò: “Basta” e verrò come Giudice e Re ad assumere anche il Regno della terra [sarà la Parusia  intermedia], e a giudicare i peccati 50 e i meriti dell’uomo." 51 

Parvulis


Beato chi si troverà vicino ad un posto santo dove avere sicuro riparo!

 


Gesù 05-02-2002

Amata sposa, l’uomo non vuole sottomettersi alle Mie Leggi, in questo tempo di ribellione pare che Esse siano accantonate e sostituite con altre umane fatte non per l’uomo ma contro l’uomo!     Fino a quando egli non si sottometterà con umiltà, non troverà pace, né gioia né speranza.     Il grande Giorno nel quale si completerà la svolta già in atto, verrà presto ma quanti cuori troverò Miei, quanti invece saranno divenuti schiavi del Mio astuto nemico?      In quel Giorno, come ti ho detto, ormai vicino, tutto passerà, la storia passata non si ricorderà più perché ve ne sarà una nuova, diversa. Amata, il mondo si affretti a cogliere questo Messaggio e capisca che, in breve, tutto cambierà come quando, in una giornata di sole, scoppia improvviso un temporale, chi si salva se non colui che è già vicino ad un solido riparo?     Avverrà come quando, in alta montagna, scoppia una tempesta di neve e l’aria si offusca al punto da non vedersi neppure ad un palmo dal proprio naso!    In tale situazione chi può trovare scampo se non colui che è vicino ad una solida baita dove trova rifugio?

Amata, in quel Giorno grande, unico, sconvolgente, sarà beato colui che si trova presso un rifugio santo, lì la tempesta non sconvolgerà, lì il vento non sradicherà, la tormenta non farà paura e le acque non sconvolgeranno né il fuoco divorerà!

Amata sposa, beato chi si troverà vicino ad un posto santo dove avere sicuro riparo!

Mi dici: “Adorato Signore, nel mondo gli uomini sono in grande numero, come trovare riparo adeguato per ognuno?

Come avere la fortuna di trovarsi vicino ad un posto santo?”

Amata sposa, prima che tutto accadaci sarà un grande avvertimento, colui che ha seguito le Mie Parole ed è stato ben all’erta, troverà il rifugio perché lo conoscerà, avrà il riparo sicuro perché sarà facilmente riconoscibile.

Amata, colui che è ben sveglio, non si lascia cogliere dalla grande rovina perché si è preparato in tempo.

A che servono, Mia diletta, i continui Messaggi se non a preparare il Mio popolo alla grande tribolazione che si può sopportare solo seguendo la Mia Via?

Quando il nemico incalza, occorre sapere la via da seguire per mettersi al sicuro.

Guai allo sbandato che rimane senza protezione e senza difesa!   Pensa ad una pecorina che, fuori dal gregge, procede da sola, quanto potrà resistere?  Ben poco, perché il lupo, vedendola così, sola ed indifesa, l’assalirà per divorarla.

Dico alle anime che Mi ascoltano: entrate nel Mio Ovile, Io, Io Gesù sono il Pastore che veglia sul Suo gregge: neppure una pecorina deve restare fuori dal Mio Ovile, sbandata e sola.    Il nemico astuto non assale certo l’Ovile da Me sorvegliato e protetto ma si abbatterà con tutta la sua furia sulle pecore vaganti nel buio.

Amata sposa,  chi ha seguito le Mie Lettere d’Amore, ha ben capito ciò che deve fare perché le indicazioni sono precise già da ora, saranno ancora più definite al momento opportuno.

Amata sposa, chi ha avuto orecchi ben attenti alle Mie Parole, ora vigila in ogni istante e scruta nei fatti che accadono come si dispiega il Mio Progetto ma coloro che si sono addormentati, ti dico, avranno un triste risveglio!


Maria Santissima 06-02-2002

Figli cari e tanto amati, siate assidui nella preghiera, con essa risolverete ogni vostro problema, sarete forti della Forza che Dio concede a chi si affida a Lui.

Dimostrate apertamente la vostra fede a tutti e siatene orgogliosi.

Si avvicina il tempo nel quale occorre, più che mai, essere testimoni coraggiosi.     Non temete e non vi sforzate di cercare nella vostra mente le parole da dire. Lo Spirito vi detterà ciò che dovete dire in ogni circostanza.

La vostra vita testimoni la Presenza di Dio in voi.     Talora, vi serviranno le parole, talora il silenzio, sempre il vostro esempio e le scelte che fate…

Accostatevi all’Eucarestia ogni giorno con le disposizioni dovute, accoglieteLa nel cuore con grande devozione e fate di esso (il cuore) un calice prezioso nel quale l’Altissimo versa le Sue Delizie per voi e per gli altri.


Egli lo permette perché questo è un tempo speciale nel quale vengono concesse Grazie nuove come mai nel passato.

Vi ha ben spiegato Gesù, che ha scelto alcuni di voi come preziosi strumenti del Suo Amore.    

Siete i canali dove Egli fa scorrere la Sua Linfa vitale, siete dei fiori sui quali si appoggia la Sua Rugiada.

Chi si accosta al canale ricco di Linfa Divina, si arricchisce e chi si trova vicino al fiore rugiadoso gode e si bagna della stessa Rugiada.


L'IMMORTALITA' DELL'ANIMA

 


Contro il naturalismo peripatetico: Immortalità e pensiero (1, 1-6, 11). 


Contro Stratone: Immortalità e puro pensiero. 

. 1. Se la disciplina ha un suo dove essere e può essere soltanto in  un soggetto vivente, se inoltre la disciplina è per sempre, ed anche  il soggetto, in cui qualche cosa è per sempre, è indefettibile, il  soggetto, in cui disciplina esiste, vive per sempre. Egualmente, se  siamo noi che formuliamo ragionamenti, cioè il nostro essere  pensante, e non può formularli secondo logicità senza la disciplina,  se inoltre non si concepisce essere pensante se non mediante la  disciplina, considerazione a parte per quello in cui non v'è  disciplina, esiste nello spirito dell'uomo la disciplina. Dunque la  disciplina ha un suo dove essere. È reale infatti ed è impossibile che  un essere reale non abbia un suo dove essere. Allo stesso modo la  disciplina può essere soltanto in un soggetto vivente. È assurdo  infatti che chi non vive apprenda a conoscere e la disciplina non  può essere in chi non apprende a conoscere. Allo stesso modo la  disciplina è per sempre. È infatti necessario che un esistente che  non soggiace al divenire sia per sempre ed è innegabile che esista  la disciplina. Chi ammette appunto l'impossibilità che il diametro  non sia la linea più lunga di tutte le altre che non passano per il  centro della circonferenza e riconosce che questo enunciato  appartiene ad una determinata disciplina, non può negare la non  soggezione al divenire della disciplina. Allo stesso modo è  impossibile che un soggetto, in cui qualche cosa esiste per sempre,  possa cessare. È assurdo infatti che un essere che è per sempre si  separi dal soggetto in cui esiste per sempre. Quando noi  formuliamo ragionamenti, è il nostro spirito che li formula. E può  farlo soltanto l'essere che è capace di pensiero. L'essere sensibile dunque non pensa e non pensa il soggetto pensante per la  mediazione del sensibile, poiché quando tende all'atto del pensiero  trascende il sensibile. Infatti l'oggetto del pensiero è sempre il  medesimo; al contrario non v'è cosa del mondo sensibile che sia  sempre la medesima. Quindi non può aiutare lo spirito nel suo  muoversi all'atto del pensiero. È già molto che non lo impedisca.  Allo stesso modo non si possono formulare ragionamenti secondo  logicità se non mediante la disciplina. Il ragionamento è appunto  atto del pensiero che da conoscenze oggettive tende all'esame di  conoscenze non oggettive. Ora per il soggetto pensante non c'è  oggettività del non pensato. Ma il soggetto pensante ha in sé  l'oggetto di puro pensiero e il puro pensiero non ha altro oggetto da  quello che è di competenza di qualche disciplina. Disciplina è  appunto pensiero puro di determinati oggetti. Quindi lo spirito  umano vive per sempre. 

Sant'Agostino

PIANIFICAZIONE FAMILIARE NATURALE, L'ATTO SESSUALE CONIUGALE E LA PROCREAZIONE

 


Sant'Agostino, Contro Giuliano, Libro V, Capitolo 12:46, A.D. 421: "Tuttavia, poiché la solidità umana concorda sul fatto che il motivo per cui si prende moglie è la procreazione della prole, indipendentemente dalla debolezza che cede alla lussuria, noto, oltre alla fedeltà che gli sposati devono l'uno all'altro affinché non ci sia adulterio, e alla prole, per la cui generazione i due sessi devono essere uniti, che un terzo bene, che mi sembra un sacramento, esista negli sposati, soprattutto in quelli che appartengono al popolo di Dio, in modo che non ci sia il divorzio da una moglie che non può partorire, e che un uomo che non voglia generare altri figli non dia la moglie ad un altro per generare, come si dice che abbia fatto Catone [Plutarco, In vita Catonis; Lucano 2]. ... Io dico che c'è un altro modo in cui il matrimonio è buono quando la prole può essere procreata solo attraverso il rapporto sessuale. Se ci fosse un altro modo di procreare, eppure i coniugi avessero rapporti sessuali, allora evidentemente avrebbero dovuto cedere alla lussuria, e fare cattivo uso del male.  Ma, poiché i due sessi sono stati appositamente istituiti, l'uomo può nascere solo dalla loro unione, e quindi i coniugi con la loro unione a questo scopo [della procreazione] fanno buon uso di quel male [della lussuria]..."

Così, Papa San Gregorio Magno (c. 540-604), nella sua opera "Regola Pastorale", che tratta dei peccati sessuali da una prospettiva biblica, potrebbe giustamente ammonire i cristiani a non sposarsi mai o compiere l'atto coniugale per motivi carnali o lussuriosi: "Gli sposati devono essere ammoniti a tenere presente che sono uniti in matrimonio allo scopo di procreare, e quando si abbandonano a rapporti sessuali smodati, trasferiscono l'occasione della procreazione al servizio del piacere. Che si rendano conto che, anche se non passano oltre i vincoli del matrimonio, tuttavia nel matrimonio ne superano i diritti. 

Perciò è necessario che cancellino con la preghiera frequente ciò che sporcano nella giusta forma dell'unione coniugale con la commistione del piacere. Perciò l'Apostolo, esperto di medicina celeste, non ha tanto stabilito una linea di vita per tutta l'umanità, quanto ha indicato dei rimedi ai deboli quando ha detto: "È bene che l'uomo non tocchi la donna; ma per la fornicazione ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito" (1 Cor. 7:1-2). Infatti, premettendo il timore della fornicazione, non dava certo un precetto a coloro che stavano in piedi [nella vita più grande e benedetta della castità], ma indicava il letto a coloro che stavano cadendo, per evitare che potessero cadere a terra.  Perciò a quelli che erano ancora deboli aggiunse: "Il marito renda alla moglie ciò che le è dovuto; e così anche la moglie al marito" (1 Cor. 7:3). E, mentre nel più onorevole stato del matrimonio concedeva loro qualcosa di piacere, aggiunse: "Ma questo lo dico a titolo di indulgenza, non a titolo di comando" (1 Cor. 7:6). Ora, dove si parla di indulgenza, è implicita una colpa; ma una colpa che è tanto più facilmente rimessa in quanto consiste, non nel fare ciò che è illecito, ma nel non tenere sotto controllo ciò che è lecito.

"Cosa che Lot esprime bene nella sua persona, quando fugge da Sodoma in fiamme, e tuttavia, trovando Zoar, non sale ancora sulle alture della montagna. Poiché fuggire da Sodoma in fiamme significa evitare i fuochi illeciti della carne. Ma l'altezza delle montagne è la purezza del continente. O, in ogni caso, sono per così dire sulla montagna coloro che, pur essendo attaccati ai rapporti carnali, tuttavia, al di là dell'associazione dovuta per la produzione della prole, non si perdono nel piacere della carne. Perché stare sulla montagna significa non cercare nulla nella carne se non il frutto della procreazione. Stare sulla montagna non significa attaccarsi alla carne in modo carnale. Ma poiché ci sono molti che rinunciano ai peccati della carne, e tuttavia, quando si trovano nello stato matrimoniale, non osservano unicamente le pretese di un rapporto dovuto, Lot uscì sì da Sodoma, ma non raggiunse subito le vette della montagna; perché una vita dannosa è già rinunciata, ma non si è ancora raggiunta del tutto l'altezza della continenza coniugale... la vita matrimoniale non è né lontana dal mondo, né ancora estranea alla gioia della sicurezza... Bisogna dunque ammonirli che, se soffrono le tempeste della tentazione con rischio per la loro sicurezza, cerchino il porto del matrimonio. Infatti sta scritto: "È meglio sposarsi che bruciare" (1 Cor. 7,9). Arrivano, infatti, al matrimonio senza colpa, se solo non hanno fatto voto di cose migliori [la castità]". (Papa San Gregorio Magno, Regola Pastorale, Libro III, Capitolo XXVII.)

PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO 

 


O Trinità Santa, Padre, Figlio e Spirito Santo: 

la Tua divina onnipotenza mi diriga e confermi; 

la Tua divina sapienza mi istruisca e illumini; 

la Tua divina bontà aiuti e perfezioni la mia fede, 

perché possa riconsegnarla a Te 

integra e senza macchia nell’ora della morte. 

Padre celeste, 

dégnati di preparare in me 

la festa nuziale al Re Tuo Figlio.

Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, 

fa’ che Ti ami con tutte le forze 

perché Tu sei il mio Signore e il mio Dio. 

Spirito Santo Paraclito, 

unisci per sempre il mio cuore a Gesù 

con quel medesimo vincolo d’amore 

con il quale unisci il Padre e il Figlio.  

Amen. 

 

Santa Gertrude 

Il buon samaritano delle vittime del demonio

 

Preti e Vescovi vicini ai posseduti  

Cristo durante la sua vita terrena incontrò più volte i posseduti dal demonio e con la sua autorità cacciò i demoni, sacrificando anche 2000 porci pur di liberare due indemoniati  (cfr.Mt 8,28-32). Cristo non ha lasciato al demonio di torturare  i posseduti, né li ha esposti al pericolo di morte. Ha fatto capire al demonio che era arrivato il Regno di Dio e quindi doveva  lasciare liberi i redenti nel corpo e nello spirito. 

Con me il demonio ha alzato il prezzo. Mi ha detto:  “Facciamo un patto: io ti lascio libero Tobia e tu vieni con  me”. “Carina la proposta, gli rispondo: lasci il pesce piccolo  per il pesce grosso, anche se vecchiotto; preferisci il prete al  laico. Dunque puoi andartene da Tobia: è solo questione di  tempo e di bastonate”!  

Cristo ha dato i suoi poteri, l’incarico di cacciare i demoni,  alla Chiesa. Manda Apostoli e discepoli in esperienza pastorale, ad esercitare il potere concesso e in una occasione si stupiscono per non essere riusciti ad allontanare i demoni. 

Chiedono a Cristo il perché. La risposta è precisa: “Questo  genere di demoni non si scaccia che con la preghiera e il digiuno” (Mt 17,21). Conferma l’autorità concessa e indica i  mezzi, le condizioni per esercitarla efficacemente.  

Questa autorità passa ai Vescovi, successori degli Apostoli, chiamati ad esercitarla personalmente o autorizzando dei  collaboratori. Un tempo questa autorità veniva concessa a tutti  i sacerdoti con l’ordine minore di esorcista. Attualmente basta  che il Vescovo la conferisca ai sacerdoti incaricati. 

Stupisce che qualche Vescovo non voglia nominare esorcisti perché non crede alle possessioni, vessazioni e infestazioni  diaboliche. Già  ho detto che anch’io ero molto scettico su  questi fenomeni diabolici. Conoscendo di più ho capito che la  mia opinione veniva da insufficiente conoscenza, o da ignoranza, come la si vuol chiamare. Con l’esperienza ho aggiornato le mie idee e credo che dovrò aggiornarle ancor di più.   Ogni Vescovo è chiamato ad approfondire la sua conoscenza per pensare e operare secondo Cristo e la Chiesa e  confermare i fratelli nella fede. È grave che un Vescovo non  conosca l’insegnamento di Cristo, la prassi degli Apostoli, la  dottrina della Chiesa fino ai nostri giorni, e il potere avuto.   Per facilitare il proprio aggiornamento e conversione non  mi stanco di ripetere che la via migliore è assistere ad un esorcismo serio, impegnativo, assai doloroso per il posseduto.  Ci si rende conto che, quanto è narrato nel Vangelo, è ancora  attuale e che fra i compiti del proprio ministero pastorale, non  può mancare il dovere del buon samaritano che si prende cura  dei veri ultimi, dei posseduti dal demonio.  

È un dovere di coscienza conoscere dei fratelli che soffrono, posseduti dal demonio, e del pericolo al quale sono esposti. È una categoria di persone da non confondere con i malati psichici. 

Il Pastore secondo lo Spirito di Cristo, si prenderà cura della pecora malata e sofferente, o che è in balia del lupo e sta per essere  sbranata.  

Mi è piaciuto sentire il giovane Tobia raccontarmi la conversione di un Vescovo, da lui personalemente conosciuto nel servizio di esorcista, per liberare i posseduti dal demonio.  

Non ci credeva, partecipa ad un esorcismo, approfondisce  la conoscenza. Da allora per tutta la vita esercita personalmente il ministero di esorcista con grande amore. 

Un Vescovo spesso trova difficoltà scegliere i sacerdoti a  cui affidare l’incarico di esorcista perché non trova chi è disponibile, forse per una certa paura o perché non credono soprattutto a certe forme di presenza del diavolo. Il demonio mi  ha detto che va d’accordo con preti e fedeli che hanno paura  del diavolo, o credono poco alla sua esistenza o presenza, che  pregano poco.  

Facciamo tante iniziative per salvare un bambino, per dargli i soldi per curarsi all’estero, a volte anche per un cane o un  gatto: è molto grave ignorare o trascurare questi fratelli che, a  volte, soffrono da molti anni. Perdendo la sfiducia in Dio cadono nella disperazione: se non vengono aiutati, possono rischiare molto, anche la rovina eterna.  

Non è moralmente onesto, accettabile far pagare ai fratelli,  spesso innocenti, le conseguenze delle nostre opinioni personali o insufficiente conoscenza dell’insegnamento di Cristo o  ignoranza sul problema. Qualche parroco, prevenuto, si è rifiutato di concedere un locale della parrocchia dove incontrare  i posseduti per fare l’esorcismo. Vuole starsene fuori da quelle cose. Teme che le strutture ne portino le conseguenze.  

Ci sono anche i casi di infestazioni, cioè abitazioni o cose  che rivelano una presenza demoniaca, non una chiesa dove si  svolgono gli esorcismi. Non credo che il demonio voglia coabitare con Cristo, nella sua casa.  

Il Vescovo autorizzi un numero sufficiente di sacerdoti per  il servizio di esorcista, i parroci collaborino sia nel concedere  un locale idoneo allo scopo, sia con opportuna catechesi ai  fedeli. È bene non lasciarsi prendere dalla emotività ed avere  un giudizio e una prassi conforme insegnamento della Chiesa. 

FRATELLO ESORCISTA 

La Battaglia Finale del Diavolo - Non v’è stata alcuna “conversione morale” della Russia

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


Non v’è stata alcuna “conversione morale” della Russia

Distorcendo ulteriormente il significato di “conversione”, alcuni  revisionisti di Fatima, sull’onda della Linea del Partito dettata dal  Segretario di Stato del Vaticano, affermano che a partire dal 1984,  in Russia sarebbe avvenuta una certa “conversione morale” o un  “allontanamento dal male”. Ma neanche questo ha avuto luogo. Anzi,  al contrario, sin dal 1984 la Russia ha vissuto un inesorabile declino  morale (suona quasi come una beffa per quell’affermazione revisionista).  Consideriamo i seguenti fatti:

•  La Russia ha oggi il più alto tasso d’aborti al mondo in percentuale, 53,7 ogni 1000 donne d’età compresa tra i1 5 ed i 44 anni – un tasso  ancor più alto di quello Cinese (paese che ha comunque il numero  aborti più alto in totale).446

•  Padre Daniel Maurer, C.J.D., che ha vissuto in Russia per 8 anni,  ha affermato che statisticamente una donna Russa avrà in media 8  aborti durante i suoi anni fertili – anche se Padre Maurer ritiene che  il numero debba in realtà aggirarsi sui 12 aborti per donna! Egli ha  riferito casi di donne che hanno avuto addirittura 25 aborti, nella  loro vita. Il motivo principale di questi numeri agghiaccianti è che gli  altri metodi contraccettivi (che sono comunque immorali) non sono  ancora stati introdotti in Russia, o sono poco conosciuti. Questo fa sì  che l’aborto venga considerato “il modo più economico per limitare  la crescita della famiglia.”447

•  In Russia, gli aborti avvengono gratis, ma le nascite no.448

•  Il tasso di natalità in Russia sta crollando, e la popolazione scende ad  un ritmo di 700.000 unità all’anno – un evento senza precedenti per  una nazione civilizzata in tempo di “pace”.449

•  La Russia ha il più alto tasso di consumo alcolico al mondo.450

•  L’omosessualità è diffusissima a Mosca e in tutto il paese. Nell’aprile  1992, nove anni dopo la “consacrazione” della Russia, Boris  Yeltsin ha permesso che l’omosessualità venisse decriminalizzata.  L’omosessualità in Russia è quindi ormai “legale”.451

•  La Russia è il maggior centro di distribuzione di pornografia infantile.  La Associated Press ha pubblicato un’inchiesta su di un network di siti  pedo-pornografici basato a Mosca, e collegato con un altro localizzato  in Texas. AP ha riportato infatti che: “Le leggi Russe non distinguono  tra pedo-pornografia e pornografia tra adulti, e ne considerano la  produzione e la distribuzione un crimine minore, ha affermato Dmitry  Chepchugov, a capo del dipartimento del Ministero degli Interni Russo  per i crimini legati alle nuove tecnologie. La polizia Russa si lamenta  spesso del caos legislativo che ha trasformato la Russia nel centro  internazionale di produzione di pedo-pornografia. ‘Sfortunatamente,  la Russia si è trasformata nel cestino mondiale della pedo-pornografia’  ha affermato Chephugov a Mosca davanti ai cronisti.”452 

•  I Russi sono sempre più attratti dai cosiddetti “reality show”  televisivi, del tutto immorali. In uno tra i più miserabili di questi,  le telecamere riprendono la vita sessuale di alcune “coppie” Russe  mentre infrangono costantemente il Sesto Comandamento. Malgrado  qualche accenno di protesta da parte di qualche Comunista duro e  puro, gli spettatori Russi “sembrano non averne mai abbastanza”  di tutta questa pornografia. Il programma “vanta uno share che va  oltre il 50%, e migliaia di Russi si sono sottoposti a file lunghissime  all’addiaccio pur di avere l’occasione di guardare per qualche secondo  al di là delle finestre dell’appartamento dove si svolge la trasmissione.  Milioni si collegano regolarmente al sito internet del programma, che  è spesso off-line a causa dell’elevatissimo numero di contatti.”453  Una “conversione morale” della Russia? Ma dove? A meno di non  riferirsi semmai ad una conversione all’immoralità, che ha lasciato  la Russia addirittura in condizioni morali peggiori di quelle in cui si  trovava precedentemente alla cerimonia del 1984.

Padre Paul Kramer

"Io Maria, ho promesso di salvare l'Italia sebbene ci siano tanti peccati"

 


Avola, 02 aprile 2008 - 1° Messaggio privato della Madonna del Pino dopo l'ultima apparizione pubblica


Giuseppe Auricchia: "Mi trovo in chiesa per la Santa Messa, pregavo Gesù e Maria che non ci abbandonino in questi tempi malvagi. Dopo la comunione, ho visto Maria che mi disse:"

Madonna: "Scrivi figlio Mio, sono qui con te e tu per Me, non vi lascerò mai, intercedo il Mio Divin Figlio per voi.
Oggi il mondo è peggio che ai tempi di Ninive, quando Dio minacciò il castigo per mezzo del profeta Giona. I sette vizi capitali, che oggi si commettono con una malizia raffinata, stanno per provocare la Giustizia Divina.

Guai agli uomini e donne se non fanno penitenza, guai ai Miei preti. Io intercedo presso Mio Figlio che non punisca il mondo, voi non sapete e non potete sapere quello che Dio manderà al mondo, voi non potete sapere che cosa satana fa in questa ora gravissima. L'umanità non crede più, non prega più, và alla deriva, può salvarla solo la Madre, poiché questa è la Mia ora, l'ora di Maria.

Il castigo collettivo sarebbe piombato da tempo sulla Terra, se questa pietosissima Madre non avesse trattenuto la Sua mano, se non fosse per Maria e per le anime elette, a quest'ora la Giustizia di Dio avrebbe scatenato già il castigo. A te figlio, Io Maria, ho promesso di salvare l'Italia sebbene ci siano tanti peccati. Figli, abbandonate il peccato. Convertitevi.

Avete veramente dimenticato che la potenza divina può risistemare il mondo, non avete voluto ascoltare gli avvertimenti, i messaggi, e l'angoscia ne avvalorerà le lacrime di sangue della vostra Mamma Celeste che avete fatto versare per questo mondo.

Il male è cresciuto a dismisura, le piaghe umane si sono incarnite e ancora non si sono verificati i flagelli che dovranno distruggere il mondo. Solo in virtù di questa Madre divina, che fatica con le Sue costanti implorazioni, trattiene l'ira ed il braccio del Padre.

Ora scrivi ai sapienti di questo tempo che stanno generando tanta confusione in un grande numero di anime, dicendo che tutto ciò che vedete e vedrete saranno fenomeni naturali che ci sono sempre stati.
Non dicono che il mondo va malissimo, che è necessaria la preghiera del cuore, recitare tutti i giorni il Santo Rosario, atti di penitenza, di riparazione, atti di adorazione a Gesù nel sacramento. Benedicendoti Io, Maria della vostra speranza.”

VITA DI CRISTO

 


La seconda tentazione  

Non essendo riuscito a distogliere Nostro Signore dalla Sua Croce e Redenzione mutandoLo in un «Commissario comunista» che null'altro promette fuor del pane, Satana si volse ad attaccarne direttamente l'Anima. Visto che Nostro Signore si era rifiutato di aderire alla credenza che l'uomo sia un animale o un mero stomaco, Satana Lo tentò nel senso dell'orgoglio e dell'egotismo. Fece sfoggio, Satana, della propria vanità portandoLo su un alto superbo pinnacolo del tempio, e dicendoGli:  «Gettati giù di qui».  

Poi continuò, citando la Scrittura:  «Perché sta scritto: 'Egli ha dato per te ordini ai suoi angeli, i quali ti sosterranno sulle loro mani, affinché il tuo piede non urti contro la pietra' .» (Matt. 4: 6)  

Satana insomma disse: «Perché prendi la lunga e scomoda strada di guadagnarti il consenso del popolo versando il tuo sangue, facendoti innalzare su una Croce, mutandoti in oggetto di disprezzo e di ripulsa, quando puoi prendere una scorciatoia. compiendo un prodigio? Hai or ora affermato di credere in Dio: ebbene, se credi davvero in Dio, ti sfido a operare alcunché di eroico! Prova la tua fede, non già conquistando il Calvario in obbedienza al volere di Dio, ma gettandoti giù di qui, ché non riuscirai mai a guadagnarti il favore del popolo predicando verità sublimi dai campanili, dai pinnacoli, dai crocifissi: le masse non possono seguirti: troppo basso è il loro livello. Ammantati di prodigi, invece. Lanciati giù dal pinnacolo, e poi férmati un istante prima d'incontrar terra: ecco ciò che esse sono in grado di apprezzare. La gente vuole lo spettacolare, non il divino. È in preda alla noia! Allevia la monotonia della sua esistenza e stimola i suoi stanchi spiriti, ma non toccar la sua coscienza colpevole!»  

La seconda tentazione fu dunque di trascurar la Croce e di sostituirla con un agevole sfoggio di potenza, in conseguenza di che a tutti sarebbe stato facile credere in Lui. Giacché aveva udito il Nostro Signor Benedetto citar la Scrittura, anche il diavolo adesso l'aveva citata. In risposta alla prima tentazione, il Salvatore aveva detto che Dio avrebbe potuto darGli il pane se Egli lo avesse richiesto, ma che non Glielo avrebbe richiesto se ciò avesse dovuto comportar la rinunzia alla Sua Missione Divina; e ora Satana aveva ribattuto che se Nostro Signore aveva davvero tanta fede nel Padre doveva provarlo compiendo un gesto di audacia e offrendo al Padre l'occasione di proteggerLo; ma mentre nel deserto nessuno avrebbe potuto vederLo nell'atto di compiere il miracolo di mutare le pietre in pane, nella grande città gli spettatori abbondavano; e se uno voleva essere il Messia, doveva pur conquistare le moltitudini: orbene, c'era forse modo più rapido di conquistarle che l'esibirsi in prodigi?  

La verità che risponde a questa tentazione fu che la fede in Dio non deve mai contraddire la ragione: le audacie irragionevoli non possono mai contare sulla protezione divina. Satana avrebbe voluto che Dio Padre facesse per Nostro Signore qualcosa che Nostro Signore si rifiutava di fare per se Stesso, e cioè mutarsi in oggetto di particolare sollecitudine, esente dall'obbedienza alle leggi naturali, ch'erano ancor prima le leggi di Dio; ma il Nostro Signor Benedetto, ch'era venuto per rivelarci il Padre, sapeva che il Padre non era una Provvidenza meccanica e impersonale che avrebbe protetto chiunque, anche chi avesse rinunziato ad assolvere un compito di ordinazione divina per guadagnarsi il favore di una folla. La risposta di Nostro Signore alla seconda tentazione fu questa:  «Sta scritto: 'Non tentare il Signore Dio tuo'.» (Matt. 4: 8)  

Alla medesima tentazione il Nostro Signor Benedetto sarebbe stato esposto una seconda volta, nel corso della Sua vita pubblica, quando una folla Lo avrebbe circondato chiedendoGli un miracolo, un qualunque miracolo, che provasse il Suo potere, ond'essa non avesse difficoltà a credere in Lui:  «Affollandosi intorno a lui le turbe, egli cominciò a dire: 'Questa generazione è una generazione perversa; essa domanda un segno'.» (Luca 11: 29)  

Se tali segni Egli avesse concesso, tutti gli uomini certamente si sarebbero affrettati a seguirLo; ma qual giovamento ne avrebbero mai avuto, giacché il peccato sarebbe rimasto nelle loro anime?  

In risposta alle richieste, che ai giorni nostri si fanno, di segni e prodigi, Nostro Signore potrebbe dire: «Voi ripetete la tentazione di Satana, ogniqualvolta ammirate i prodigi della scienza, e dimenticate che io sono l'Autore dell'Universo e della sua scienza. I vostri scienziati sono i correttori di bozze e non già gli autori del Libro della Natura: possono vedere ed esaminare la mia opera, ma non possono, loro, creare un solo atomo. Vorreste tentarmi a provare, mediante segni privi di senso, la mia onnipotenza; siete giunti al punto di mandarmi a prendere dalle guardie e dirmi: 'Ti sfido a farmi cader morto entro cinque minuti'. Ma non lo sapete che ho pietà degli stolti? Mi tentate, dopo aver volontariamente distrutto le vostre stesse città con le bombe, urlando: 'Perché Dio non mette fine a questa guerra?' Mi tentate dicendo che non ho potere se non lo rivelo a vostra richiesta. Il che, se vi ricordate, è proprio il modo come Satana mi tentò nel deserto.  

«Lo so, non ho mai avuto molti seguaci sulle alte vette della divina verità; per esempio, di rado ho avuto per me l'intellighentia. E mi rifiuto di operar portenti per conquistarla, perché a quel modo essa non sarebbe effettivamente conquistata. Soltanto quando appaio sulla Croce posso realmente trarre gli uomini a me: è col sacrificio, e non con i prodigi, che devo comporre il mio appello. I seguaci devo guadagnarmeli non già coi reattivi chimici, ma col mio sangue; non già col potere materiale, ma con l'amore; non già con celestiali fuochi d'artificio, ma col retto uso della ragione e del libero arbitrio. Nessun segno sarà dato a codesta generazione se non il segno di Giona, ossia il segno di uno che sorge di sotto, non già di uno che si getti giù dai pinnacoli.  

«Ho bisogno di uomini che credano in me, perfino quando non li proteggo; non aprirò le porte della prigione in cui sono rinchiusi i miei fratelli; non arresterò la rossa falce omicida o i leoni imperiali di Roma, non fermerò il rosso martello che abbatte le porte del mio tabernacolo; ho bisogno di missionari e di martiri che mi amino in carcere e in morte come io ho amato loro nella mia sofferenza. Non ho mai operato miracoli per salvare me stesso! E perfino per i miei santi compirò pochi miracoli! Vattene, o Satana! Non tentare il Signore Dio tuo». 

Venerabile Mons. FULTON J. SHEEN 

SE MI APRI LA PORTA...

 


Sono un Dio geloso

Il tuo Gesù è un Dio geloso. Lascio tutti nella libertà, ma chi vuole amarmi deve assoggettarsi alle mie esigenze. Sono però esigenze che finiscono per essere grazie di predilezione.

Per la strada del Calvario vi erano o anime generose o anime crudeli. Schièrati dalla parte che vuoi. Sta a te scegliere fra le due strade: quella del sacrificio volontario, ma sereno e dolcissimo; oppure prendi quella della libertà di tutti i tuoi sensi, che sembra costarti meno, ma ti allontana da Me e alla fine disgusta Me e te pure.

Vado adagio a chiederti dei sacrifici; però quando te li chiedo, siccome li accompagno con la mia grazia, devi essere disposta a farmeli.

Non ti chiedo grandi cose; mi adatto proprio alla tua piccolezza, cerco proprio soltanto quello che possono portare le tue spalle; e ancora, in queste tue poche fatiche, ti faccio da Cireneo.

Se ti costa il vincere, dammi la mano. Uniti, cammineremo speditamente e il tuo spirito si fortificherà. Non sgomentarti. La vita dell'uomo è una milizia.

Non bisogna che tu creda di essere liberata dalle tentazioni, perché ti sei messa di buona volontà a non volermi più offendere. Il combattimento è necessario sempre. Bisogna lottare, e sempre lottare, per andare avanti.

Tu fa la tua strada col pensiero fisso in Me, che dall'alto dei Cieli ti vedo, che nel tuo cuore abito, e supererai facilmente le difficoltà inerenti alle prove della vita. Il saper navigare contro corrente denota la volontà del pilota e la sua fermezza nel voler combattere l'elemento infido.

Ti ripeto: non stupirti affatto se, sulla via che percorri, trovi ciottoli, spine e anche serpenti velenosi. Le tempeste purificano l'anima. Il grano, per essere liberato dal suo involucro, dev'essere vagliato ben bene.

Si apprezza di più il sole, quando da qualche giorno è velato dalle nubi. Così l'anima, fortificata nei giorni di dense nubi della sofferenza, acquista maggior intensità di amore, nella umiltà.

La lotta rende più forti i muscoli dell'atleta e le tentazioni rendono robusto lo spirito, pronto ad altre battaglie più accanite. Il lungo stato di riposo tranquillo renderebbe l'anima quasi anemica, fiacca nelle virtù, languida nell'amore.

DON RENZO DEL FANTE


SUPPLICA A MARIA

 


O Vergine Santissima, per il dolore straziante del tuo materno Cuore, alla condanna a morte di Croce del tuo innocentissimo Figlio, soccorrici nella nostra agonia, quando sofferenti nel corpo e turbati nello spirito, insidiato dal demonio, e timoroso per l'imminente giudizio divino, ci troveremo nella nostra più grande afflizione.

Vieni allora in nostro aiuto, o Madre Santa, affinché non sia pronunziata contro di noi una sentenza di condanna al fuoco eterno dell'inferno.

Te lo chiediamo umilmente per l'amore del tuo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo che vive e regna con Te, nella felicità senza ime di Dio e dei Santi. Amen.


L’illuminazione della coscienza sarà la vostra ultima chance per convertirvi!

 


Figlia Mia. Mia cara figlia. Riferisci oggi per favore ai figli della terra quanto segue:

Quando l’illuminazione della coscienza verrà, dovete cadere in ginocchio e dichiararvi per Gesù! Gesù è il vostro Salvatore. Soltanto LUI è il vostro Redentore, per questo mettetevi in ginocchio davanti a LUI e implorate il Suo perdono.

Figli Miei. L’illuminazione della coscienza sarà la vostra ultima possibilità di conversione, per questo preparatetevi, figli Miei in modo che possiate resistere alla luce e all’amore di Mio Figlio! Non è una luce di questo mondo e il suo amore è talmente grande, puro e immacolato che voi dovete essere pronti e puri.

Figli Miei. PER FAVORE PREPARATEVI a quest’avvenimento in modo da non andare perduti e che la vostra anima possa essere salvata. Io, vostro Padre vi aspetto. Preparativi dunque e diventate veri figli del Signore così che possiate cominciare il vostro ritorno a casa e vivere nella gloria del Signore.

Figli Miei. Ogni figlio che si prepara sarà portato da Gesù nel Suo Regno! Non aspettate oltre perchè molto presto sarà troppo, tardi. Io, la vostra Santa Mamma Celeste ve ne prego, in modo che non andiate perduti. Amen.

Con profondo amore.

La vostra Mamma Celeste.

Madre di tutti i figli di Dio e Madre della Salvezza. Amen.

18 gennaio 2015

Sconvolgimenti che dovrà soffrire la Chiesa prima del suo trionfo

 


LA PASSIONE DELLA CHIESA NEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA


Sconvolgimenti che dovrà soffrire la Chiesa prima del suo trionfo:  

…In un lampo ho visto tutta la Chiesa, le guerre che devono subire tra loro i religiosi  e che devono ricevere dagli altri; le guerre tra le società; pareva un parapiglia generale.   Pareva pure che il Santo Padre doveva servirsi di pochissime persone religiose, tanto  per ridurre nel buon ordine lo stato della Chiesa, i sacerdoti ed altri, quanto per la  società in questo stato di sconvolgimenti. Ora, mentre ciò vedevo, il benedetto Gesù mi  ha detto: “Credi tu che il trionfo della Chiesa sia lontano?”  

Ed io: “Certo, chi deve vedere rimettere l’ordine a tante cose scompigliate?”   

E Lui: “Anzi, ti dico che è vicino, è uno scontro 2 che deve succedere, ma forte, e  perciò lo permetterò tutto insieme, tra i religiosi e i secolari, per abbreviare il tempo.  Ed in questo brutto scontro di scompiglio forte succederà lo scontro buono e ordinato;  però, in tale stato di mortificazione che gli uomini si vedranno perduti, darò loro tanta grazia e lume da conoscere il male e abbracciare la verità, facendoti soffrire anche  per questo scopo. Se con tutto ciò non mi daranno retta, allora ti porterò in Cielo e le  cose saranno ancor più gravi e andranno un po’ più per le lunghe per il desiderato  trionfo”.  3 (Vol. 6°, 15.08.1904)