MARIA NELL'INCARNAZIONE
Il Padre interviene; nel mistero dell'Incarnazione, in qualità di Padre; e per mezzo della parola dell'Angelo interviene nella Vergine; e interviene in Lei con la sua virtù... La virtù del Padre viene applicata alla Vergine per la nuova generazione, di Colui medesimo che, anche in quel momento dal Padre è generato, non solo nella Vergine, ma pure nel proprio seno e nell'eternità. Il Padre, infatti, è sempre nell'atto di generare l'unigenito suo Figlio, in se medesimo; e questa generazione non cessa mai. L'Eterno Padre dunque genera doppiamente allora il Figlio suo unigenito: 1) in se medesimo e nell'eternità per la generazione eterna cui non hanno nessuna parte né la Vergine, né lo Spirito Santo medesimo; 2) nella Vergine, con la Vergine e con la preparazione dello Spirito Santo. In tal modo il Padre dà una doppia nascita al Figlio suo e con una medesima virtù che l'Angelo, chiama propriamente la virtù dell'Altissimo, la quale non ispetta che al Padre, e non già semplicemente alla sua natura, ma alla sua propria persona, poiché le altre persone divine non hanno la virtù né di generale nell'eternità, né di mandare il Figlio nel mondo... L'Incarnazione dunque si fa per la virtù del Padre, in quanto Padre nell'atto di generare il Figlio suo. (O., 19). [154]
CARD. PIETRO DE BÉRULLE
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