domenica 11 agosto 2019

La libertà



“La libertà deve essere continuamente conquistata, non può semplicemente essere posseduta.Viene come un dono, ma può essere mantenuto solo con una lotta.

 "- Karol Wojtyla," 

“E’ giunto il tempo in cui è necessario combattere la battaglia finale. Preparate le vostre anime.



Maria Madre di Dio

Nessun figlio fra voi è arrivato al punto, da potersi liberare da solo dal peccato, dalle tentazioni e dal male cui la questa terra, la vostra terra, andrà  incontro. Vi dovete rivolgere a Noi, al Mio Santo Figlio, perché Lui - solo Lui - è il Salvatore di tutti i figli di questa terra.

Per questo Egli venne più di 2000 anni fa, come Mio Figlio per la salvezza di tutti i figli di Dio che sarebbero vissuti su questa terra. Egli è il più Santo dei vostri fratelli, L’unigenito Figli di Dio, il vostro Gesù che attraverso le Sue sofferenze, la Sua totale devozione a Dio, che terminò con la Sua morte fisica sulla croce, ha preso da voi, ogni peso del peccato, ciò vuol dire che attraverso di Lui e solo attraverso di Lui, siete divenuti degni di entrare nel Regno Celeste 

a condizione che accettiate le Sue direttive. Queste vennero date da Dio Padre attraverso i Suoi profeti, sono scritte sul più santo di tutti i libri: la sacra Bibbia, che Egli vi regalò e che oggi ricevete in dono in questi messaggi da Noi, dalla vostra Mamma celeste, da Gesù, da Dio Padre, i santi Angeli e i Santi.




“E’ giunto il tempo in cui è necessario combattere la battaglia finale. Preparate le vostre anime. 
Fate penitenza e siate buoni gli uni con gli altri. Solo così sarete degni di entrare nelle porte del Cielo. Solo così potrete essere presi da Gesù Cristo, il Mio Figlio divino, per entrare nella Nuova Gerusalemme.
Il vostro Dio Padre in Cielo. Creatore di tutti i figli.”

IL SORRISO DI PADRE PIO




«Cattivo si! ma brutto no...»

All'indirizzo stizzito di una donna che non era stata accolta come si aspettava e diceva: «Padre brutto e cattivo!», Padre Pio di rimando: «Cattivo si! ma brutto no, perché Dio mi ha fatto bello!». da «Casa Sollievo della Sapienza»

I NOSTRI MORTI



Come vederli
Come aiutarli
Come ci aiutano

IL CULTO DEI MORTI NELLA RIVELAZIONE DIVINA


L'immortalità dell'anima

Dio creò l'uomo biologicamente immortale, ma il peccato limitò la durata della sua vita e la riempì di dolori e angosce come progressiva preparazione alla morte stessa. È impressionante vedere come gli autori sacri presentino la vita umana: una «goccia» nel mare, un «granello» di sabbia, un «sogno» che svanisce, un'«ombra» che passa, un «fiore» che marcisce, una «spola» che corre veloce... All'esperienza della vita fisica così presentata dalla Scrittura, fa luminoso contrasto l'alito di vita (Gen. 2,7) che, uscito dalla bocca di Dio, assicura l'immortalità all'uomo. 

L'immortalità dell'anima, intesa come sopravvivenza nell'aldilà, è affermata con forza già nei più antichi libri della Scrittura. La Genesi ricorda che il patriarca Abramo si riunì ai suoi antenati (Gen. 25,8), le quali parole non si riferiscono alla tomba di famiglia, ma al regno dei morti dove le anime dei defunti si trovano riunite. Il Qoelet, uno degli ultimi libri dell'Antico Testamento, attesta che l'uomo se ne va nella dimora eterna per due strade: la polvere (il corpo) alla terra, come era prima, e lo spirito... a Dio che lo ha dato (Qo. 12,5.7). L'autore sacro del secondo libro dei Maccabei, afferma l'immortalità dell'anima e la sua sopravvivenza nel mondo futuro, quando insegna che Dio, giusto giudice, darà una degna ricompensa a quanti fanno il bene e un meritato castigo a coloro che fanno il male. Giuda Maccabeo mandò i suoi uomini a raccogliere i cadaveri dei caduti in battaglia contro Gorgia. Nota il testo sacro: Ma trovarono sotto la tunica di ciascun morto oggetti sacri agli idoli di Iamnia, che la legge proibisce ai Giudei; fu perciò a tutti chiaro il motivo per cui costoro erano caduti. Allora Giuda, dopo aver esortato il popolo a mantenersi senza peccato, fece una colletta e raccolte circa duemila dramme d'argento, le inviò a Gerusalemme perché fosse offerto un sacrificio espiatorio... suggerito dal pensiero della risurrezione. Perché se non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti (2 Mac. 12,40-44). 

Nello stesso libro sacro si racconta il martirio di sette fratelli uniti alla loro madre. Il fatto è certamente storico e le affermazioni dei protagonisti, davanti al feroce tiranno, testimoniano non solo le loro personali convinzioni, ma anche quelle di tutto il popolo ebreo in mezzo al quale vivevano ed erano stati educati. Il secondogenito rispose al re: Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re del mondo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a una vita nuova ed eterna. Dello stesso tenore sono le affermazioni del quarto giovane: È bello morire a causa degli uomini, per attendere da Dio l'adempimento delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati... Meravigliose, poi, sono le parole con le quali la coraggiosa madre esortava i suoi figli: Senza dubbio il Creatore del mondo che ha plasmato all'origine l'uomo ed ha provveduto alla generazione di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo lo spirito e la vita... Rivolgendosi, poi, al più giovane dei figli, diceva: Non temere questo carnefice, ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la morte, perché io ti possa riavere, insieme con i tuoi fratelli, nel giorno della sua misericordia (2 Mac. 7). 

 L'immortalità dell 'anima, la conseguente felicità dei giusti e il castigo dei cattivi, sono cantati dall'autore del libro della Sapienza: Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, e nessun tormento le toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero; la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza una rovina, ma essi sono in pace. Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi, la loro speranza è piena d'immortalità. Per una breve pena riceveranno grandi benefici perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé: li ha saggiati come oro nel crogiolo e li ha graditi come un olocausto. Nel giorno del giudizio risplenderanno; come scintille nella stoppia, correranno qua e là. Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli e il Signore regnerà sempre su di loro (Sap. 3,1-8). 

La rivelazione divina dell'Antico Testamento che abbiamo ora ricordato, proclama a una voce che il peccato ha condannato l'uomo alla morte biologica, ma non a una totale distruzione o un ritorno nel nulla. L'alito di vita che vivifica il corpo durante il suo pellegrinaggio terreno, è la «scintilla divina» che gli assicura una nuova vita nel regno di Dio, quando la redenzione di Gesù rinnoverà tutto il creato. Così davanti al mistero della morte e soprattutto del dopo-morte, la parola di Dio è preziosa, confortatrice e ricca di speranza per noi pellegrini verso il camposanto. 

Del Padre francescano Pasquale Lorenzin

"Figlia mia, perché ti lamenti tanto per questo tuo piccolo male e non piuttosto per i grandi dolori che io ho sofferto per te?".



La Beata Osanna da Cattaro, colpita un giorno da fortissima febbre, ha cominciato a lamentarsi per il brutto stato di salute in cui si trovava. Le apparve allora Gesù, tutto piagato e grondante Sangue e le disse. "Figlia mia, perché ti lamenti tanto per questo tuo piccolo male e non piuttosto per i grandi dolori che io ho sofferto per te?".
La beata Osanna ne fu così colpita che da quel momento, a chi le esprimeva sentimenti di compassione, vedendola molto soffrire, rispondeva: "Quanto ha sofferto Gesù! Come possiamo noi lamentarci per i nostri dolori?".

Venite a Noi, voi tutti figli sulla terra!



Maria Madre di Dio

Non appena il Mio Santo Figlio verrà dal Cielo - e ciò accadrà presto - Egli vi libererà. Libererà dalle macchinazioni del male i Suoi amati seguaci, i fedeli servitori, voi che avete un cuore puro e che Gli avete regalato il vostro SI, e vi porterà con sé nel Suo Regno. 

Rallegratevi per la venuta di questo giorno, perché presto giungerà, tenete duro e siate saldi  in modo che il male non vi possa nuocere

perché i piani del diavolo sono spaventosi, tremendi e ripugnanti. Però egli non potrà portarli a compimento, perché Dio Padre è pronto con la Sua armata divina, pronto per l’ultima di tutte le battaglie contro il male e il maligno, 

pronto a separare i Suoi fedeli figli pieni di amore per Lui, da  quelli che non si sono convertiti in tempo per lasciarli in mano al Maligno che li trascinerà con sé nel mare di fuoco, dove Dio Padre con il Suo esercito, lo spingerà.

Venite a Noi, voi TUTTI FIGLI DELLA TERRA,

I MISTERI DELL’ALDILA’ SVELATI A JOSEFA



12 dicembre 1923
Josefa sul letto di morte fa la sua Professione solenne; Monsignor de Durfort Vescovo di Poitiers che più volte ascoltò e confortò Josefa con paterna bontà volle presiedere egli stesso a questa. commovente funzione.
Josefa risponde attentamente alle domande che le sono rivolte ma il suo spirito è fisso in Gesù che le sta dinnanzi, ai lati del letto stanno Maria SS. e S. Maddalena Sofia.  

22 - 26 dicembre 1923
Josefa é ossessionata dal demonio che le dà un benessere fittizio e le fa credere che guarirebbe se abbandonasse la via del Signore; la tiene in un mutismo e indifferenza completa. Attorno a lei si fa un assalto di preghiere e mentre la Superiora recita la Corona dei Sette Dolori accanto al letto, ancora una volta la Santissima Vergine trionfa sul nemico e Josefa ripresa dai dolori recita la Consacrazione al Sacro Cuore tanto cara alla Santa Madre.

29 dicembre 1923 - ore 19 Josefa entra nel Beato Aldilà ....."che solo Amore e Luce ha per confine...". Par. XXVIII-52.


Consacrazione al Sacro Cuore. 
Cuore Sacratissimo di Gesú, corro e vengo a Te, perchè sei il mio unico rifugio, la mia sola e certa Speranza. Tu sei il rimedio a tutti i miei mali, il sollievo di tutte le mie miserie, la riparazione di tutte le mie colpe, il supplemento a tutto quello che mi manca, la certezza di tutte le mie richieste, la sorgente infallibile e inesauribile per me di luce, di forza, di costanza, di pace e di benedizione. Sono sicura che non ti stancherai mai di me e che non cesserai di amarmi, di aiutarmi, di proteggermi, perchè mi ami di un amore infinito. Abbi dunque pietà di me, Signore, secondo la tua grande misericordia, e fa di me, in me e per me tutto ciò che vorrai, poichè mi abbandono a Te con la piena e intera fiducia che non mi abbandonerai mai! ".

I MIEI COLLOQUI CON LE POVERE ANIME



"Gli Undici" e il Parroco Schmuttermeier

Nota. Il Parroco Schmuttermeier, insegnante di Religione di una volta per la Principessa era morto nel 1899.


Il 4 Luglio 1922 vidi per la prima volta le undici ombre, che vedo spesso, sono colonne di nebbia di diversa grandezza, io le vedo sempre solo sulla terrazza davanti e giù fino al monte presso la casa della birra, qualche volta mi passano molto vicine. Non si riesce a distinguere una figura, esse sono come avvolte nella nebbia, sembrano asparagi giganti.
Io le vedo tanto spesso che non scrivo date, non mi importa niente di loro. La festa di Natale dopo la Messa del mattino mi vennero molto vicino, allora dissi loro: "Se siete anime, pregate Gesú Bambino", alchè esse si chiusero insieme come un colpo, come un coltello da tasca ed erano sparite. Fu una cosa molto strana, perché a tutto quello che finora io avevo detto a loro, esse non avevano mai reagito.
Il 27 Dicembre 1921 vidi il Parroco Schmuttermeier venirmi incontro in giardino, egli era solo come uno straccio ma non è possibile un errore. (3)
Il 9 Gennaio 1922 egli mi stava aspettando all'Oratorio, non bello da vedersi. Io chiesi: "Signor Parroco, posso aiutarla?" Egli mi chiese una S. Messa, che fu celebrata presto. La sera del medesimo giorno lo vidi di nuovo.
Il 25 Gennaio lo vidi per la quarta ed ultima volta. Mentre ancora stavo in chiesa la sera, vidi pendere dal confessionale una manica bianca. Io ne restai meravigliata, perché tutta la chiesa era vuota, ma pensai che la gente verrà pure. Un po' curiosa mi inginocchiai in un banco e ci ripensai, se non dovevo approfittare dell'occasione e andarmi a confessare. Circa 5 minuti dopo sentii aprirsi la porta del confessionale e.... esce il Parroco Schmuttermeier, mi passa vicino, mi sorride amichevolmente e sale lungo la corsia di mezzo. Sotto la lampada davanti all'altare si inginocchia. Dopo un po' viene il sacrestano per suonare l'Angelus. Io ho l'impressione che inciampi quasi nel Parroco. Fu accesa la luce, ed ora poteva vedere tutto molto bene. Era una cosa molto strana, il sacrestano passò come attraverso il Parroco, aveva l'aspetto di un mosaico a quadretti; io potevo distingurli tutti e due. Subito dopo era sparito non lo vidi piú.

EUGENIA VON DER LEYEN

Ho sete di Te



In questo mio nulla
scende come rugiada
una goccia del tuo Amore.
Il tuo Sangue bagna il mio cuore.
Assetata di Te,
come fiore l’anima si apre alla 
luce rubiconda.
Tu e il Padre
dimora e presenza
sull’altare dell’offerta
dove il cuore riposa e tace.
Son qui, mio Signore,
raccolta in questa chiesa
vuota di presenze
ma piena di Te.
Resto in adorazione
e attendo solo
una scintilla di pace.
Tu reso pane e sangue 
dallo Spirito 
che trasforma anche me,
dilata con la tua parola d’amore
il mio silenzio fatto di attesa.

La fiducia è la chiave del vero amore



Mia amatissima figlia, quando un bambino, figlio di genitori amorevoli, riceve l‟effetto dell‟amore, lui o lei verrà saziato da un sentimento di grande benessere ed intimità familiare. 

L‟amore, tra un figlio che ha la fortuna di avere dei genitori amorevoli e la famiglia, nasce da un innato senso di fiducia. Questa fiducia è assoluta. Lo stesso vale per ogni anima vivente che Mi ama incondizionatamente. Il Mio Amore per loro è incrollabile. La fiducia è la chiave del vero amore. Ognuno dei Miei figli è amato, sebbene il loro amore per Me, non sia sempre presente. 

AmateMi e sperimenterete la pace. AmateMi ed amerete anche tutti gli altri figli di Dio. 
L‟amore è una cosa naturale; senza di esso non potete essere completi. 

Quando Io Sono in voi, riuscite a vedere il mondo così come Io lo vedo in tutta la sua gloria come nelle sue imperfezioni. Voi riconoscerete gli ostacoli che l‟umanità dovrà affrontare e vi sentirete infelici ogni qual volta sarete testimoni di qualsiasi forma di odio, poiché l‟odio è l‟opposto dell‟amore. 

Pregate, pregate, pregate perché l‟amore verso Dio rimanga vivo nel mondo, poiché senza di esso vi sentirete soli e desolati. 

AmateMi come Io amo tutti i figli di Dio ed Io riverserò delle immense Grazie su di voi e prevarrete sul male in ogni sua forma. 

Il vostro amato Gesù 

14 Gennaio 2015



sabato 10 agosto 2019

Il Sacro Cuore



La vera devozione al Sacro Cuore

Come abbiamo visto, quella al Sacro Cuore è una devozione fondamentale per la vita spirituale degl’individui e dei popoli. Vediamo ora di chiarirne e approfondirne il significato e il valore.
Innanzitutto, che cosa è una devozione?
La parola «devozione» viene dal verbo latino devovere e significa «votarsi a...», «darsi completamente a qualcuno», «consacrarsi». La devozione religiosa consiste nell’offrire se stesso a Dio per ricompensarlo dei benefici ricevuti.119
Questa offerta è rivolta al solo Dio, ma può essere fatta attraverso la mediazione di persone o cose sacre, come un santo, un angelo o la croce. Essa è pertanto la principale manifestazione della virtù di religione e coinvolge l’intero uomo, anche nella sua sfera affettiva, rispondendo alle inclinazioni e ai bisogni spirituali della persona. Bisogna però ricordare che la vera devozione non è una somma di pie pratiche né una serie di slanci occasionali, bensì consiste nell’ordinare la propria vita interiore attorno ad un concetto e ad una pratica centrali, in modo da orientarla verso la perfezione 120. In questo senso, il modello esemplare della devozione è proprio Nostro Signore Gesù Cristo, nato, vissuto e morto per votarsi pienamente al Padre e fare perfettamente la sua volontà (Eb.,10,5-9); difatti Egli è il consacrato, l’ «Unto» per eccellenza. Il vero devoto non deve fare altro che imitare questa dedizione del Figlio verso il Padre celeste. 
Che cosa è invece una rivelazione privata?
Se la rivelazione pubblica è quella ufficialmente fatta da Dio alla Chiesa perché possa conoscere le verità necessarie alla salvezza e all’ instaurazione del Regno di Dio, contenuta nelle Sacre Scritture e terminata con la morte dell’ ultimo Apostolo, la rivelazione privata è invece quella fatta da Dio (o da un suo messaggero) ai fedeli, non per completare o «superare» quella pubblica, ma per aiutare a viverla pienamente in una data epoca storica, fornendo una guida e un sostegno nelle situazioni cruciali o difficili 121. Una rivelazione privata può anche contenere un messaggio destinato all’ intera Chiesa, indicandole la via e fornendole grazie speciali; in tal caso, una volta accertatane l’autenticità, la Gerarchia ecclesiastica deve attuarne le direttive con zelo e precisione. Difatti, non di rado le rivelazioni private hanno influenzato sia il governo che il Magistero della Chiesa.

Guido Vignelli

Guidami sulla via verso di Te.



Mio Signore, mio Dio, preservami dalle bugie del maligno.
Guidami sulla via verso di Te.
Regalami sempre la chiarezza di cui ho bisogno per agire secondo la Tua volontà.
Illuminami con il Tuo Santo Spirito, e riempimi con il Tuo amore.
Amen

Santo Arcangelo Michele, proteggimi con lo scudo della tua protezione e preservami dalle trappole del male.
Amen

Santa Maria, Madre di Dio, tienimi sotto la tua protezione e ricopri, me e i miei cari, con il tuo Santo mantello di protezione.
Amen.

Leggete la Bibbia e riconoscerete, che ciò che stà succedendo ora, è stato predetto nella sacra Bibbia di Mio Padre.



Figlia Mia. Mia amata figlia. Dove regna il male, la dove viene adorato Satana, Io il vostro Santissimo Gesù, non posso stare perché ciò non è  possibile. Pregate ancora per favore, per queste anime smarrite, in modo tale che Io possa essere invitato a entrare anche nei loro cuori e che si possa compiere anche nei loro cuori, nelle loro anime il cambiamento con l’aiuto dell’inspirazione dello Spirito Santo e dei miracoli che il Mio Santissimo Padre regala ai figli.
Miei amati figli. Non appena vi verrà tolta l’Eucarestia, il Mio Santissimo Corpo di carne e sangue durante la messa, dovete riunirvi e con i Miei pochi santi servitori che veramente si fidano di Me, che sono i Miei sacerdoti consacrati, dovete continuare a celebrare la Santa Eucaristia. Nessun rinnovamento dell’ Alleanza fra uomo + Dio è così intenso, come l’accoglienza del Mio Corpo, che vi viene concesso in ogni Santa Messa.
Continuate a fidarvi di Me, il vostro Gesù e ascoltate la parola che Io vi annuncio attraverso i Miei scelti veggenti, perché la Mia Santa Chiesa, il Mio Corpo mistico, qui sulla terra è stato disonorato dagli impostori, che in questo momento regnano in Vaticano. Mio figlio, Benedetto XVI, è qui sulla terra ,il Mio ultimo vero rappresentante della Mia Chiesa. Egli però è stato cacciato via dai bestemmiatori edai loro malvagi seguaci che si sono intrufolati nel Mio Luogo Sacro e che adesso dal più alto di tutti i gradi: dalla Santa sede Di Pietro, vogliono rovinare tutti i figli di Dio.
Non credete loro, perché attraverso le loro bocche parla il diavolo stesso. Nascondono abilmente le loro vere intenzioni, in modo subliminale instillano bugie nelle vostre anime. State attenti e siate vigili! Le loro contraddizioni cominciano già ora e ognuno di voi che ha occhi e orecchie, le apra e guardi e ascolti  con attenzione! All’inizio dicono questo poi il contrario. State attenti e siate vigili e ABBIATE FIDUCIA SOLTANTO IN ME IL VOSTRO GESÙ!
La Mia Santa Mamma è venuta sulla terra per avvisarvi, Ella vi mostra come avreste potuto evitare molte cose e come adesso, visto che non avete ascoltato le Sue parole, potete ancora salvare le vostre anime e quelle dei vostri fratelli.
Ascoltate quello che vi diciamo! In tutto il mondo annunciamo la Nostra Santa Parola! In tutto il mondo abbiamo, scelto dei figli, che diffondono la Nostra Parola! Credete alla Nostra Parola!
Mio Padre, vi ha regalato la Bibbia. Là tutto è scritto! Leggete la Bibbia, il più Santo di tutti i libri e poi venite a Me, il vostro Gesù! Leggerete che tutto quello che noi vi annunciamo ora, è in accordo con ciò che è scritto nel sacro Libro di Mio Padre, e ancora di più, riconoscerete che quello che sta succedendo adesso, è stato predetto nel sacro libro di Mio Padre.
Svegliatevi! Convertitevi! SeguiteMi sulla via verso un Nuovo Mondo! Io, il vostro Gesù porterò ognuno di voi con Me nel Mio Nuovo Regno, la nuova Gerusalemme, creata in perfezione di amore per voi, da vostro Padre ,chi vi ama tantissimo, se voi M’ invitate a vivere nel vostro cuore, e Mi lasciate partecipare alla vostra vita.
Inoltre Io vi prometto ,che libererò e guarirò ognuno di voi dal peccato e dalla sofferenza. RegalateMi quindi il vostro SI, e vivrete felicemente con Me questi giorni della fine dei tempi, fino a quando entreremo insieme nelle porte, della nuova Gerusalemme, le cui chiavi, il Mio Santissimo Padre, presto Mi consegnerà.
Io vi amo.
Il vostro Gesù.

Quando la scelta è sbagliata



Diventa eretico il battezzato quando, pur continuando a dirsi cristiano, nega o mette in dubbio, nel proprio interno e all'esterno, volontariamente e pertinacemente, una o più Verità nonostante che le sappia insegnate dalla Chiesa come divinamente rivelate.
Così facendo,- egli opera una scelta (in greco, eresia significa appunto scelta) nel campo della Rivelazione pretendendo accettarne alcune affermazioni e respingerne altre, come se fosse lui il giudice della verità. Dimostra inoltre di avere troppa sicurezza di se stesso elevando la propria ragione a misura delle cose, troppa fiducia nella mentalità del proprio tempo innalzata a criterio di norma, e troppa noncuranza del Magistero della Chiesa. Provoca infine una rottura nella comunità dei credenti e una lacerazione nella compagine del popolo di Dio.
Una tale condotta, poiché include la negazione dell'autorità di Dio che è il motivo della Fede e la negazione dell'autorità della Chiesa che è la garante della stessa Fede, non può essere che un peccato, e tra i più gravi, espressamente diretto contro la Fede, la quale dice di credere tutto quello che è stato rivelato sulla Parola dì Dio, che non può sbagliare, né far sbagliare quelli che credono in Lui. E difatti, come dimostra la storia delle eresie, chi nega questa o quella Verità, finisce poi con il negarle, più o meno apertamente, tutte, essendo la Rivelazione un Deposito monolitico che si può soltanto o accettare tutto o rifiutare tutto. Per esempio, Ario cominciò con il negare la divinità della Seconda Persona della SS.ma Trinità e poi finì con il rifiutare anche i Sacramenti, la Divina Maternità della Madonna, la Chiesa stessa; e se fosse vissuto più a lungo, avrebbe ricusato dell'altro non meno importante.
E’ naturale che la Chiesa commini minacce, sentenze e pene a chi è, in mala fede, eretico. Essa ha sempre trionfato, anche se non subito, di tutte le eresie con la luce della sua dottrina, mentre gli eretici di diversa estrazione non hanno fatto altro che contraddirsi e demolirsi a vicenda.
Non le sono mancati nel corso dei secoli esempi di pronta e sicura obbedienza, come quello dell'arcivescovo di Cambrai, Fénelon, il quale, condannato da Papa Innocenzo XII per il suo libro "Spiegazione delle massime dei Santi", fece costruire per l'esposizione del SS.mo Sacramento un grande ostensorio sostenuto da due angeli, uno dei quali preme con il piede la condannata "Spiegazione delle massime dei Santi".
Sono in colpa coloro che senza giustificato motivo si espongono al pericolo dell'eresia ascoltando i discorsi degli eretici o leggendo libri che propagandano eresie. E quanti sono sinceramente fedeli, non debbono cedere ad un linguaggio errato. Chi dice infatti: "Il parroco ha somministrato il matrimonio agli sposi", rispolvera senza saperlo una sentenza sbagliata di Melchior Cano; chi afferma: "Quando non si è in stato di grazia, tutto ciò che si fa è peccato", è un Baio del nostro tempo; chi dice "Il tale non ha fede, ma è buono", cade nell'errore di stampo pelagiano, non potendosi definire "buono" chi si nega all'ordine soprannaturale della Grazia, a cui Cristo ha sollevato tutta la vita morale.
Ai nostri giorni non si registrano eresie impostate come in passato, ma in larghi strati della popolazione cattolica appare tutta una situazione di fondo che è potenzialmente contraria alla limpidezza della Fede. Occorre ricordare che le eresie sono molteplici, ma la Verità è una sola.

Sac. Pasquale Casillo 

GESU' EUCARISTIA l’amico che ti aspetta sempre



L’EUCARISTIA  FORGIA I MARTIRI

L’Eucaristia è il sacramento della santità o, come dicevano nei primi secoli, il sacramento che forgia i martiri. Sant’Agostino dice che «il mistero dell’Ultima Cena è pienamente efficace quando versiamo il nostro sangue per Chi ha donato se stesso per noi» (Sermo 304, 1). Per questo, i primi cristiani portavano la Comunione ai prigionieri, pronti per il martirio, perché ricevessero il Sangue di Cristo e avessero coraggio di versarlo per lui.
Il martirio è una Messa vissuta in pienezza, un’offerta totale. Bisogna vivere il martirio di ogni giorno spargendo il nostro sangue goccia a goccia per prepararci, se è Cristo che lo chiede, alla grande offerta totale della nostra vita nel martirio. Una religiosa diceva: «Ho capito che tutti i miei dolori, fatiche, tristezze e umiliazioni... sono i riti della grande Messa che ho l’onore di celebrare ogni giorno». Vivendo così ,la morte sarà l’ultima celebrazione della nostra messa terrena. Entreremo nella tappa del banchetto celeste, della messa celeste, nella quale continueremo a offrirci per gli altri e ad amarli con tutto il nostro essere. Per questo santa Teresina diceva: «Sento che la mia missione sta per cominciare...spargerò sulla terra una pioggia di rose».
Quando padre Nöel Pinault fu portato al patibolo, al tempo della Rivoluzione Francese, chiese di vestire i paramenti per la celebrazione della Messa e iniziò le sue preghiere come nella Messa, prima di essere ghigliottinato. Il martirio per lui era una celebrazione eucaristica. Viviamo la nostra Messa e diciamo con Gesù: «Per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità» (Gv 17, 19). «Vi esorto...ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio» (Rm 12, 1). Essere santo vuol dire essere amico intimo di Gesù e amarlo con tutte le conseguenze, nella vita, nella morte, nella salute o nella malattia, senza condizioni...
Sei disposto a dare la tua vita per lui? Così fece il tedesco Karl Leisner che amava Cristo con tutto il suo cuore. Nel suo diario di gioventù scrisse: «Cristo, tu sei la mia passione». Entrò a far parte del Movimento tedesco di giovani cattolici e scoprì via via l’amore per Maria e il tesoro del suo amico Gesù Eucaristia. Al momento della decisione sul futuro della sua vita dovette affrontare dure lotte vocazionali, fino al punto di scrivere: «È stata una lotta tra la vita e la morte. Ma la mia chiamata è il sacerdozio e per questa vocazione abbandono tutto». Fu ordinato diacono il 25 marzo 1939. Mentre era ancora diacono gli fu diagnosticata, improvvisamente, una tubercolosi polmonare e fu ricoverato in un sanatorio. Così si preparava gradualmente alla sua offerta totale. La Gestapo lo arrestò come persona pericolosa per la nazione. Venne internato in diversi carceri finché nel dicembre del 1940 entrò nel campo di concentramento di Dachau con il N° 22356.
La pessima alimentazione e i lavori forzati fecero avanzare la malattia che si manifestò con frequenti vomiti di sangue. Fu trasferito nell’infermeria, dove c’erano altri 150 moribondi. In quei difficili momenti il giovane diacono si aggrappò all’amore di Maria, la madre dolcissima, in cui trovava rifugio alla sua debolezza; ma, soprattutto, si aggrappò a Gesù Eucaristia, che aveva sempre con sé sotto il cuscino e che distribuiva ai moribondi nella Comunione.
Il 17 dicembre 1944 fu ordinato sacerdote dal vescovo francese Gabriel Piguet, che rischiava la vita, nella baracca 26. Vi parteciparono 300 sacerdoti pure prigionieri. Qui Dio manifestò la sua potenza sugli orgogliosi di questo mondo e confermò la fede di quei sacerdoti umiliati e offesi. Cristo, ancora una volta, aveva manifestato la sua vittoria sul male identificandosi con un povero moribondo ed elevandolo alla dignità del sacerdozio. Il giorno 26 Karl celebrò la sua prima ed unica Messa, poiché era troppo debole. Il giorno 29 aprile 1945 giunse la liberazione, ma egli dovette essere internato in un sanatorio dove morì il 12 agosto ,offrendo la sua vita per la salvezza del mondo.
Karl Leisner, sacerdote martire di Cristo, è sotterrato nella cripta dei martiri della cattedrale di Xanten. Venne beatificato da papa Giovanni Paolo II il 23 giugno 1996, che lo proclamò martire della Chiesa, dopo averlo dichiarato modello della gioventù europea l’8 ottobre 1988. Valse la pena vivere ed essere stato sacerdote per celebrare solo una santa Messa su questa terra! Il potere di Cristo Eucaristia gli diede il coraggio necessario per lasciare tutto, per arrivare al sacerdozio e per affrontare il martirio. Dio sia benedetto!

Angel Peña

Chiediamo a Gesù che il suo Sangue scenda sul nostro capo, non a nostra condanna, come sul capo degli Ebrei, ma a nostra salvezza.



La Beata Cristina di Spoleto meditava un giorno sui dolori di Gesù. Giunta col pensiero alle orribili piaghe fatte dai chiodi nei piedi dei Signore, disse a se stessa: "Oh, ingrata! Ecco quanto soffre Gesù per te e quanto Sangue versa per amore tuo! E tu che cosa fai per amore suo e per ricambiare tanta bontà?" Detto questo, prese un grosso chiodo e si trafisse un piede da parte a parte, felice di poter rendere a Gesù sangue per Sangue.
Certo il Signore non vuole questo da noi, ma un po' di mortificazione la chiede a tutti, in modo che senza causare danni al nostro corpo, possiamo trame vantaggi per l'anima..

Le chiavi verranno presto consegnate.



Maria Madre di Dio

Le chiavi per il regno celeste, verranno presto consegnate da Dio Padre l’Altissimo al Suo Santo Figlio, il vostro Gesù

e solo chi regala a lui, Gesù la sua fedeltà, chi lo onora, chi gli dona fiducia e amore, verrà portato in questo meraviglioso 

Nuovo Regno, patria della pace, dell’amore e della felicità.

Con la fine, comincia il Nuovo Inizio.



Io il tuo Santo Gesù sono venuto per dirvi che la fine si avvicina. Ciò non deve far paura a nessuno dei Nostri figli perché con la fine comincia il nuovo inizio.

Chi si lascia prendere dai dubbi, apre la porta a Satana.



Maria Madre di Dio

Mia cara figlia i Nostri amati figli , tutti, dovranno sopportare ancora molto. Però non disperate mai, perché 

quando pensate che nulla possa andare avanti, Dio Padre l’Altissimo sarà lì per voi,

 i Suoi amati fedeli figli e vi prenderà, vi avvolgerà nell’amore e regalerà pace alle vostre anime. 

Non perdetevi quindi mai d’animo, perché Dio Padre l’Altissimo si occuperà sempre dei Suoi figli!

Voi tutti ora dovete essere molto forti, perché i tempi si oscurano. Sono già cominciati Molti cambiamenti negativi nel vostro mondo. Siate vigili e abbiate fiducia in ogni momento in Mio Figlio. Insieme al suo Santo Spirito, Egli vi guiderà attraverso questi giorni oscuri. Voi dovete avere completa fiducia in Lui. 

Non date mai una possibilità ai dubbi, perché essi, sono la porta d’accesso per il diavolo, che ora si prepara per la sua ultima mossa

distogliere tutti i figli di Dio dalla fede in Dio Padre e nella Sua Santa Chiesa, il Santo Corpo di Suo Figlio, quì sulla terra, per schiavizzare la Chiesa e per trascinarla con sé nella dannazione.

Figli Miei, non credete alle innovazioni che il falso profeta emanerà dalla Santa sede. QUESTE INNOVAZIONI NON VENGONO DA DIO PADRE! Il Santo Corpo di Mio Figlio verrà ora nuovamente dissacrato e crocifisso, attraverso appunto questo falso profeta e i suoi seguaci, che hanno in mente un solo obiettivo: avere il controllo di tutti figli di Dio su tutta la terra.

Continuate a pregare per queste misere anime, perché esse sono erose dal male, sono succubi di Satana e dirette all’inferno. Visto però che hanno subito tale lavaggio del cervello da parte di Satana e nei loro cuori si è insinuata la brama di potere e di fama, sono talmente accecati che credono realmente, di essere per sempre i comandanti nel regno di Satana, in una posizione di priorità adorati come dei ,davanti ai quali gli uomini inferiori (cioè voi, Miei amati figli) s’inginocchiano, li servono e vivono senza diritti come loro schiavi.
Questo, Miei amati figli, sono le bugie di Satana che egli inculca alle anime: promesse vuote e tante bugie. Egli fa ogni tentativo per catturare e rovinare delle anime. Il suo mondo è costruito unicamente sulla bugia .Satana nutre i suoi seguaci con potere e fama, come anche di denaro e sesso anche se non sempre. Questo è il suo concetto di piena realizzazione. L’amore non esiste. La vera gioia naturalmente non esiste. Al loro posto c’è sempre più odio, invidia, brama e scontentezza. La gioia dei suoi servitori stà nell’opprimere gli altri, (per esprimerlo con parole poco dure) i figli di Dio. Quando fanno del male al loro prossimo, quando lo maltrattano, lo derubano, distruggono la sua proprietà o lo uccidono, essi si sentono realizzati nei loro cuori rovinati e nelle loro nere anime.
Sono così lontani dalla strada divina,  dalla consapevolezza di provenire da Dio, 
che solo la vostra preghiera e i vostri sacrifici così come anche l’accettazione di sempre più sofferenze per Mio Figlio, li possono ancora salvare. 
E noi sappiamo quanto questo sia difficile per i Nostri amati figli, ma tentate di vedere soltanto le povere anime di questi “animali” (perché Satana li ha ridotti ad animali) e non l’uomo in quanto tale, il quale spesso si presenta in modo così repellente per i Nostri amati figli.
Vi preghiamo con il cuore di sacrificarvi, in modo tale che Mio Figlio, possa salvare anche queste anime. Nulla è a Lui impossibile, perché Egli possiede l’onnipotenza di Dio padre, però ha bisogno di anime espianti, per terminare questa grande missione.


“Amen, Io vi dico questo: Chi si lascia prendere dai dubbi, apre la porta a Satana.
Chi invece si rivolge a Me, Io lo difenderò,
gli regalo il Mio amore
e il sant’Arcangelo Michele lo porterà al sicuro con il Suo scudo di protezione.
Così tutti gli attacchi del male verranno da voi respinti con violenza e la pace sarà nei vostri cuori. Così sia.
Il vostro Gesù che vi ama.
Salvatore di tutti figli di Dio.”

IL MANOSCRITTO DEL PURGATORIO



Il 15 febbraio 1874 dovette subire il primo colloquio... E fu così che fino al novembre del 1890 fra l'anima di Suor Maria Gabriella e Suor Maria della Croce si ebbero le misteriose relazioni


SETTEMBRE. - Ecco il Ritiro finito per tutta la Comunità, ma per voi non bisogna che finisca. Continuatelo tutto l'anno e sempre nel vostro cuore; anche in mezzo alle vostre più grandi occupazioni, abbiate sempre un posticino consueto, ove vi raccoglierete cuore a cuore con Gesù, ed ivi, non perdeteLo mai di vista. L'anno passato siete stata troppo distratta; al presente, non dev'essere più così. Avete promesso al buon Dio, come altresì al vostro Padre, che avreste cominciato una vita nuova; bisogna a tutti i costi mantener la parola. Ciò vi costerà, ma forse che in appresso vi costerà meno? No! Ahimè! Tutto passa sì presto e noi unitamente, senza accorgercene! Già da lungo tempo Gesù vi sta dietro. Dopo tutte le grazie ch'egli vi largisce, non Gli negherete il totale abbandono di voi stessa nelle sue mani adorabili. Se volentieri Lo lasciaste agire, come presto sareste una santa... ed una gran santa Egli vuol che diveniate.
Il vostro Padre non vi ha forse detto ancora una volta, nel suo nome, i giorni scorsi, che per voi non c'è via di mezzo? Quante persone ve lo avevano già detto, e voi siete rimasta indifferente a simili cose che avrebbero dovuto esser sacre per voi. Questa volta, mi sembra che vi abbiate prestato maggior attenzione e che siate rimasta colpita di tale parola, nuovamente ripetuta. Rifletteteci sovente, è una cosa seria. Gesù, ve l'ho già detto, attende da voi solo un piccolo sforzo ed Egli farà il resto. Siate molto generosa. Cosa non otterreste dal buon Dio, se foste com'Egli vuol vedervi. Che unione intima Egli desidera contrarre con la vostra anima! Quali gioie vuole concederle! Se sapeste! Oh! com'è buono Gesù con voi! Rievocate sovente nel vostro cuore le grazie d'elezione ch'egli vi ha fatto.
La Madre Superiora vi ha detto che per voi soprattutto ella aveva domandato il vostro Padre, di nuovo, quest'anno; voi non ci avete creduto abbastanza, ma è pur vero; ella ha seguito in questo l'ispirazione del buon Dio che ha voluto che voi lo conosceste meglio e che anch'egli vi conoscesse maggiormente. Approfittate di questa nuova grazia che non sarà l'ultima; mettete in pratica tutto quel che egli vi ha detto; voi siete libera di trattare con lui; apritegli sempre per bene il vostro animo; ch'egli vi possa leggere come in un libro. Se egli vi conoscesse come vi conosco io!
Non vi si comprende di primo acchito; occorre per questo un po' più di tempo. Tutti i pensieri che avete avuto ieri a tal riguardo sono pensieri diabolici. Il demonio vorrebbe impedire il bene; ma lo si farà ugualmente, poiché non gli darete più ascolto. Custodite ben preziosamente le grandi grazie del Ritiro; mai esse vi abbandonino. Non abbiate paura di sacrificarvi dalla mattina alla sera per far la volontà del buon Dio. Egli vi ricompenserà largamente.

- Perché ho provato una commozione sì forte all'udir le prime parole del Rev. Padre?
R... Era questo già un principio della grazia che dovevate ricevere durante questo Ritiro. V'è fra le anime una certa attrazione, di cui non ci si rende ben conto sulla terra. Il buon Dio ha fatto l'anima del vostro Padre e la vostra l'una per l'altra: di qui, quell'impressione involontaria da voi provata all'udirlo e che forse proverete ancora in avvenire. Pregate molto per il Padre che Gesù vi dona al fine d'aiutarvi ad innalzare la vostra anima fino a Lui. Egli ha bisogno di grazie più forti, più grandi che non tanti altri, per non scoraggiarsi mai. Sovente trascorre delle giornate molto laboriose, molto gravose per la natura. La sua vita è dura, penosa. Bisogna che lo aiutiate con le vostre preghiere. Fin qui lo avete fatto, ma non è ancora abbastanza. Bisogna che offriate secondo la sua intenzione il vostro lavoro, alcune delle vostre sofferenze esterne, qualche sacrificio; in una parola, unitelo a quel che fate, ed unitevi a quel ch'egli fa. Gesù ha grandi disegni su lui, come su voi; ecco perché ha permesso che vi rivolgeste a lui e che foste libera di aprirgli il vostro animo. Consideratelo come vostro padre; amatelo, siategli sottomessa come una vera figliola ed il buon Dio sarà contento. Non abbiatevela a male se vi dico tutte queste cose, invero finora le avete fatte tutte press'a poco; ma io dovevo pur dirvele e voi parimenti le direte al Rev. Padre. Capite?
Il Ritiro è stato molto gradito al buon Dio e molto profittevole alle anime. Gesù vede con piacere le anime religiose volgersi nuovamente a Lui, cercarLo come loro unico fine. Per questo le aveva chiamate al suo servizio, ma com'è facile sulla terra dimenticare anche quanto vi è di più sacro! Un buon Ritiro aiuta le anime a riprendere il loro primiero vigore: ciò ha fatto il Ritiro che avete avuto. Esso ha consolato il Cuore sì buono di Gesù.
Cosa sono i pochi istanti che abbiamo da trascorrere sulla terra paragonati alle gioie senza fine dell'eternità? Alla morte, non troverete mai d'aver fatto troppo! Siate molto generosa, non ascoltate voi stessa. Mirate sempre al fine al quale Gesù vi chiama: la santità, il puro amore... e quindi andate sempre avanti senza mai guardare indietro!
Le croci, le grandi croci, quelle che straziano il cuore sono il retaggio degli amici del buon Dio. I giorni passati vi lamentavate con Gesù dell'avervi Egli inviato non poche pene quest'anno! È vero, ma perché trovate tali croci sì pesanti? Perché non amate abbastanza! Oh! voi non avete ancor finito con le croci. Quel che avete avuto fin qui è solo il preludio di quel che vi attende. Non vi ho forse detto che soffrirete sempre quanto al corpo o quanto allo spirito e sovente quanto all'uno e quanto all'altro insieme? Non si dà santità senza sofferenze! Ma quando lascerete agire liberamente la grazia in voi, quando Gesù possederà la vostra volontà e Lo lascerete Padrone assoluto, le croci, per quanto gravose siano, non peseranno più. L'amore assorbirà tutto. D'ora in poi soffrirete e soffrirete molto, poiché non in un istante l'anima arriva a svincolarsi da ogni cosa così da non agire più che per il puro amore. Gesù vede con compiacenza i vostri sforzi. Oh! se Lo si conoscesse meglio sulla terra! Al contrario, Lo si dimentica! Voi, almeno, amateLo! RisarciteLo! I vostri sforzi vadano sempre crescendo, al fine di farGli piacere. Lavorate senza sosta per giungere presto (ad essere) quale Egli vuol vedervi!

SUOR MARIA DELLA CROCE




GESU’ OSTIA



Il vino mescolato con l'acqua

Nel calice il celebrante versa il vino e un po' d'acqua. Qualcuno potrebbe dire: «Gesù non l'ha fatto!». Ma i Vangeli non ne parlano perché è proprio un'usanza di quel tempo mescolare il vino con l'acqua, senza la quale la bevanda sarebbe troppo forte. E questo lo fanno non solo gli Ebrei, ma anche i Greci e i Romani.
Tale gesto è ripetuto nella liturgia eucaristica, ma con un preciso e profondo significato.
Ce lo chiarisce lo stesso celebrante che, quando lo attua, dice sottovoce: «L'acqua unita al vino sia segno della nostra unione con la vita di colui che ha voluto assumere la nostra natura umana».
In questa frase riecheggia l'interpretazione di San Cipriano, secondo il quale il vino simboleggia il sangue di Cristo, e l'acqua il popolo dei credenti.
Nel libro dell'Apocalisse, infatti, le acque stanno ad indicare i popoli (Cfr. Ap 17,15).
La mescolanza nel calice dei due elementi, ne rende impossibile la distinzione e la separazione, come accade con Cristo e la sua Chiesa che, divenuti un'unica realtà, non potranno più essere divisi.
Alcuni Padri della Chiesa, come Sant'Ireneo, vedono nella mescolanza dei due elementi il simbolo della duplice natura di Cristo: l'umana e la divina.
Sant'Ambrogio collega questo gesto al sangue e all'acqua sgorgati dal costato di Cristo in croce: il sangue che redime, l'acqua che purifica.
San Tommaso ribadisce tali interpretazioni, e ricorda: «Il pane si fa con acqua e farina. Quindi, mescolando l'acqua al vino, nessuna delle due sostanze è priva di acqua».
Nel simbolo dell'acqua possiamo leggere la sua funzione vitale, proiettandola in una dimensione spirituale: l'acqua discende dal cielo e dalle alte montagne, ed è causa di vita e di fecondità. Dove manca l'acqua, la terra si inaridisce, e la vita scompare.
L'acqua, quindi, è simbolo - nello stesso tempo - della morte e della vita:
- È dall'acqua del caos delle origini che nasce la vita.
- Nell'acqua del diluvio annega il peccato, e si salva una nuova stirpe.
- Nell'acqua del Mar Rosso si immerge un popolo di schiavi, e ne esce un popolo libero, pronto a raggiungere la terra promessa.
Nell'acqua c'è il distacco: morte/vita, schiavitù /libertà, vecchio mondo/nuovo mondo.
Anche Gesù, che s'immerge nel Giordano, ne esce capostipite di un nuovo esodo.
Quanti sono i messaggi profondi che Gesù lega all'acqua!
Quand'egli dice: "Chi ha sete venga a me e beva" (Gv 7,37), non offre un'acqua che estingue la sete del corpo. La sua acqua placa ogni arsura e ogni bisogno spirituale dell'uomo. L'acqua che ci invita a bere è la sua Verità, il suo amore, la sua amicizia. E quest'acqua la troviamo nel fonte battesimale e nel banchetto eucaristico: due momenti in cui il nulla si trasforma in tutto.