sabato 10 agosto 2019

GESU' EUCARISTIA l’amico che ti aspetta sempre



L’EUCARISTIA  FORGIA I MARTIRI

L’Eucaristia è il sacramento della santità o, come dicevano nei primi secoli, il sacramento che forgia i martiri. Sant’Agostino dice che «il mistero dell’Ultima Cena è pienamente efficace quando versiamo il nostro sangue per Chi ha donato se stesso per noi» (Sermo 304, 1). Per questo, i primi cristiani portavano la Comunione ai prigionieri, pronti per il martirio, perché ricevessero il Sangue di Cristo e avessero coraggio di versarlo per lui.
Il martirio è una Messa vissuta in pienezza, un’offerta totale. Bisogna vivere il martirio di ogni giorno spargendo il nostro sangue goccia a goccia per prepararci, se è Cristo che lo chiede, alla grande offerta totale della nostra vita nel martirio. Una religiosa diceva: «Ho capito che tutti i miei dolori, fatiche, tristezze e umiliazioni... sono i riti della grande Messa che ho l’onore di celebrare ogni giorno». Vivendo così ,la morte sarà l’ultima celebrazione della nostra messa terrena. Entreremo nella tappa del banchetto celeste, della messa celeste, nella quale continueremo a offrirci per gli altri e ad amarli con tutto il nostro essere. Per questo santa Teresina diceva: «Sento che la mia missione sta per cominciare...spargerò sulla terra una pioggia di rose».
Quando padre Nöel Pinault fu portato al patibolo, al tempo della Rivoluzione Francese, chiese di vestire i paramenti per la celebrazione della Messa e iniziò le sue preghiere come nella Messa, prima di essere ghigliottinato. Il martirio per lui era una celebrazione eucaristica. Viviamo la nostra Messa e diciamo con Gesù: «Per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità» (Gv 17, 19). «Vi esorto...ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio» (Rm 12, 1). Essere santo vuol dire essere amico intimo di Gesù e amarlo con tutte le conseguenze, nella vita, nella morte, nella salute o nella malattia, senza condizioni...
Sei disposto a dare la tua vita per lui? Così fece il tedesco Karl Leisner che amava Cristo con tutto il suo cuore. Nel suo diario di gioventù scrisse: «Cristo, tu sei la mia passione». Entrò a far parte del Movimento tedesco di giovani cattolici e scoprì via via l’amore per Maria e il tesoro del suo amico Gesù Eucaristia. Al momento della decisione sul futuro della sua vita dovette affrontare dure lotte vocazionali, fino al punto di scrivere: «È stata una lotta tra la vita e la morte. Ma la mia chiamata è il sacerdozio e per questa vocazione abbandono tutto». Fu ordinato diacono il 25 marzo 1939. Mentre era ancora diacono gli fu diagnosticata, improvvisamente, una tubercolosi polmonare e fu ricoverato in un sanatorio. Così si preparava gradualmente alla sua offerta totale. La Gestapo lo arrestò come persona pericolosa per la nazione. Venne internato in diversi carceri finché nel dicembre del 1940 entrò nel campo di concentramento di Dachau con il N° 22356.
La pessima alimentazione e i lavori forzati fecero avanzare la malattia che si manifestò con frequenti vomiti di sangue. Fu trasferito nell’infermeria, dove c’erano altri 150 moribondi. In quei difficili momenti il giovane diacono si aggrappò all’amore di Maria, la madre dolcissima, in cui trovava rifugio alla sua debolezza; ma, soprattutto, si aggrappò a Gesù Eucaristia, che aveva sempre con sé sotto il cuscino e che distribuiva ai moribondi nella Comunione.
Il 17 dicembre 1944 fu ordinato sacerdote dal vescovo francese Gabriel Piguet, che rischiava la vita, nella baracca 26. Vi parteciparono 300 sacerdoti pure prigionieri. Qui Dio manifestò la sua potenza sugli orgogliosi di questo mondo e confermò la fede di quei sacerdoti umiliati e offesi. Cristo, ancora una volta, aveva manifestato la sua vittoria sul male identificandosi con un povero moribondo ed elevandolo alla dignità del sacerdozio. Il giorno 26 Karl celebrò la sua prima ed unica Messa, poiché era troppo debole. Il giorno 29 aprile 1945 giunse la liberazione, ma egli dovette essere internato in un sanatorio dove morì il 12 agosto ,offrendo la sua vita per la salvezza del mondo.
Karl Leisner, sacerdote martire di Cristo, è sotterrato nella cripta dei martiri della cattedrale di Xanten. Venne beatificato da papa Giovanni Paolo II il 23 giugno 1996, che lo proclamò martire della Chiesa, dopo averlo dichiarato modello della gioventù europea l’8 ottobre 1988. Valse la pena vivere ed essere stato sacerdote per celebrare solo una santa Messa su questa terra! Il potere di Cristo Eucaristia gli diede il coraggio necessario per lasciare tutto, per arrivare al sacerdozio e per affrontare il martirio. Dio sia benedetto!

Angel Peña

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