IL MALEFICIO
Già abbiamo accennato al maleficio come ad una causa per cui una persona può incolpevolmente venire assalita dal demonio. Essendo questo il caso più frequente è necessario parlarne a parte. Cercherò anche di precisare l'uso dei termini: una terminologia universalmente accettata non c'è, per cui ogni scrittore deve precisare in che senso usa le parole.
Considero maleficio un vocabolo generico. Viene comunemente definito "nuocere ad altri attraverso l'intervento del demonio". È una definizione esatta, ma che non precisa in quale modo tale male viene causato. Da qui le confusioni; per cui, ad esempio, alcuni autori considerano il maleficio come sinonimo di fattura o di stregoneria. Invece la fattura e la stregoneria sono, a mio parere, due modi diversi di compiere un maleficio. Senza pretesa di completezza e basandomi solo sui casi che mi sono capitati, prendo in considerazione queste forme di maleficio: 1 la magia nera; 2 le maledizioni; 3 il malocchio; 4 le fatture. Sono forme diverse, ma non a compartimenti stagni; le interferenze sono frequenti.
1 - La magia nera, o stregoneria, o riti satanici che hanno il loro apice nelle messe nere.
Considero insieme queste pratiche, per le analogie che presentano; in realtà le ho elencate in ordine di gravità. La loro caratteristica è di procurare il maleficio contro una determinata persona attraverso formule magiche o riti, talvolta anche molto complessi, con invocazioni rivolte al demonio, ma senza far uso di oggetti particolari. Chi si dedica a queste pratiche diventa servo di Satana, ma per colpa sua; noi qui le consideriamo solo come mezzi per compiere malefici a danno di altri.
Già la Sacra Scrittura è molto decisa nel proibire questepratiche, in cui vede un rinnegare Dio per darsi al demonio. "Non imparerai a commettere le cose abominevoli delle nazioni ossia dei pagani.
Non si troverà presso di te chi faccia passare il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco sacrifici umani, chi pratichi la divinazione, il sortilegio, l'augurio, la magia; chi pratichi incantesimi, chi consulti gli spettri o l'indovino, chi interroghi i morti sedute spiritiche. Perché è in abominio a Dio chi compie tali cose" Deuteronomio 18, 10 12; "Non rivolgetevi agli spettri, ai maghi, rendendovi impuri con essi. Io sono il Signore vostro Dio" Levitico 19,31; "Un uomo o una donna che sia negromante o indovino tra voi sia messo a morte: li lapiderete. Il loro sangue ricada su di loro" Levitico 20,26 27. Si veda anche Lev. 19 26 31. Non è meno tenero l'Esodo: "Non lascerai vivere la maga" 22,17.
Pure presso altri popoli la magia veniva punita con la morte. Anche se i termini sono diversamente tradotti e variano secondo le traduzioni, il contenuto è chiarissimo. Torneremo a parlare della magia.
2 - Le maledizioni. Sono auguri di male, e l'origine del male sta nel demonio; quando sono fatte con vera perfidia, specie se c'è un legame di sangue tra il maldicente e il maledetto, possono avere effetti tremendi. I casi più frequenti e più gravi che mi sono capitati riguardavano genitori o nonni che hanno maledetto i figli o i nipoti. La maledizione si è dimostrata molto grave se si riferiva alla loro esistenza o se veniva fatta in particolari circostanze, per esempio nel giorno del matrimonio. I genitori hanno verso i figli un legame e un'autorità come nessun'al tra persona.
Tre esempi tipici. Ho seguito un giovane che era stato maledetto dal padre fin dalla nascita evidentemente non lo voleva e aveva continuato a subire tali maledizioni nell'infanzia e in tutto il periodo in cui è vissuto in casa. Questo povero giovane ha avuto traversie di tutti i tipi: mali di salute, incredibili difficoltà sul lavoro, sfortuna nel matrimonio, malattie nei figli... Le benedizioni gli hanno dato un giovamento spirituale, ma non mi è parso che abbiano ottenuto di più. Un secondo esempio.
Una giovane voleva sposarsi con un bravo ragazzo da lei amato, ma i genitori erano contrari; visti inutili i loro sforzi, tali genitori si sono dimostrati rassegnati e hanno PARTECIPATO alle nozze. Lo stesso giorno del matrimonio il padre ha chiamato in disparte la figlia con una scusa; in realtà l'ha maledetta augurando i peggiori mali su lei, sul marito e sui figli. E così è stato, nonostante le intense preghiere e benedizioni. Ancora un fatto. Un giorno venne a trovarmi un professionista; sollevando i pantaloni, mi fece osservare le sue gambe orribilmente martoriate da un evidente succedersi di operazioni. Con questa premessa ha incominciato a narrarmi i fatti. Suo padre era un giovane molto intelligente; la madre voleva a tutti i costi che si facesse sacerdote, ma lui non se la sentiva. L'urto giunse al punto che il giovane dovette lasciare la famiglia; si laureò, divenne uno stimato professionista, si sposò, ebbe figli, e tutto questo dopo avere rotto ogni rapporto con la madre, che per nessun motivo volle più vederlo. Quando un suo figliolo, il professionista che mi parlava, raggiunse gli otto anni, gli fu scattata una foto che mi fu mostrata: un bel bambino dal sorriso accattivante, con i pantaloni corti, le ginocchia nude, le calze alte, come costumava allora per i bambini. Il padre ebbe una malaugurata idea. Pensò che la madre si sarebbe commossa di fronte alla foto del nipotino e che avrebbe fatto pace con lui; così le spedì la foto. La madre gli mandò a dire: "Le gambe di quel bambino siano sempre malate e se tu tornerai in paese, morirai nel letto in cui sei nato". Tutte cose avvenute. Da notare che il padre tornò al paese solo dopo vari anni che sua madre era morta; ma subito si sentì male, fu portato provvisoriamente nella casa natale, ove morì la notte stessa.
3 - Il malocchio. Consiste in un maleficio fatto da una persona per mezzo dello sguardo. Non si tratta, come certuni credono, del fatto che certe persone portino scalogna se ti guardano storto;queste sono storie. Il malocchio è un vero maleficio, ossia suppone l'intenzione di nuocere ad una determinata persona con l'intervento del demonio. Di particolare c'è il mezzo che viene usato per portare a compimento l'opera nefasta: lo sguardo. Ne ho avuto pochi casi e non completamente chiari; ossia era chiaro l'effetto malefico,ma non era altrettanto chiaro l'artefice di esso e che, come mezzo, sia bastato il semplice sguardo. Approfitto dell'occasione per dire che molte volte non si viene a conoscere l'artefice del maleficio e neppure come il male sia iniziato. L'importante è che la persona colpita non stia a sospettare di questo o di quello, ma perdoni di cuore e preghi per chi le ha fatto del male, chiunque sia stato.
Sul malocchio concludo dicendo che la cosa in sé è possibile, ma casi certi non ne ho avuti.
4 - La fattura. È di gran lunga il mezzo più usato per operare malefici. Il nome deriva dal fare, o confezionare un oggetto, formato col materiale più strano e più vario, che ha un valore quasi simbolico: è un segno sensibile della volontà di nuocere ed è un mezzo offerto a Satana perché vi imprima la sua forza malefica. Più volte è stato detto che Satana è scimmiottatore di Dio; in questo caso possiamo prendere l'analogia dai sacramenti, che hanno una materia sensibile ad esempio, l'acqua nel battesimo come strumento di grazia. Nella fattura il materiale è usato allo scopo di nuocere.
Distinguiamo due modi diversi di applicare la fattura alla persona designata. C'è un modo diretto, che consiste nel far bere o mangiare alla propria vittima una bevanda o un cibo in cui è stata mescolata la fattura. Questa viene preparata con gli ingredienti più vari: sangue di mestruazione, ossa di morti, polveri varie per lo più nere bruciate, parti di animali tra cui primeggia il cuore, erbe particolari... Ma l'efficacia malefica non è data tanto dal materiale usato quanto dalla volontà di nuocere con l'intervento del demonio; e tale volontà viene significata dalle formule occulte pronunciate mentre si confezionano tali intrugli. Quasi sempre la persona che viene colpita in tal modo, oltre agli altri disturbi, soffre poi di un caratteristico male di stomaco, che gli esorcisti sanno bene individuare, e che guarisce solo dopo aver liberato lo stomaco con molto vomito o con molte feci, in cui si espellono le cose più strane.
Un altro modo, che possiamo chiamare indiretto uso il linguaggio di cui si serve P. La Grua nel libro citato nella introduzione, consiste nel maleficiare oggetti appartenenti alla persona che si vuole colpire fotografie, indumenti o cose appartenenti alla persona, o nel maleficiare figure che la rappresentino: pupazzi, bambole, animali, talvolta persino persone vive, dello stesso sesso ed età. Si tratta di materiale di transfert, che viene colpito con gli stessi mali che si vogliono causare alla persona designata. Un esempio molto comune: ad una bambola, durante questo rito satanico, vengono infissi spilli intorno alla testa. Capita poi che la persona sente dei fortissimi mali di testa, e ci viene a dire: "È come se la mia testa fosse tutta attraversata da spilli pungenti". Oppure si infiggono aghi, chiodi, coltelli nelle parti del corpo che si vogliono colpire. E puntualmente la povera vittima sente poi dolori lancinanti che la straziano in quei punti. I sensitivi di cui parleremo a parte sogliono dire: "Lei ha uno spillone che l'attraversa da qui a qui", e indicano il posto preciso. Mi sono capitati casi in cui delle persone si sono liberate da quei mali con la fuoruscita di lunghi e strani spilloni, di un materiale simile
a plastica o legno flessibile, uscito dalle parti designate. Il più delle volte la liberazione avviene espellendo il materiale più vario: fili di cotone colorati, nastri, chiodi, fili di ferro attorcigliati.
Meriterebbe tutto un discorso a parte la fattura confezionata sotto forma di legamento. In questi casi il materiale usato da transfert riceve particolari legature con capelli o con strisce di stoffa variamente colorata soprattutto bianco, nero, blu, rosso, a seconda dello scopo voluto.
Ad esempio: per colpire il figlio di una gestante, è stata legata, con ago e crine di cavallo, una bambola dal collo all'ombelico. Lo scopo era che il nascituro crescesse deforme, cioè non si sviluppasse in quella parte del corpo compresa dalla legatura. Di fatto l'inconveniente ci fu, ma assai meno grave di quello che si sarebbe voluto provocare. I legamenti riguardano soprattutto gli sviluppi delle varie parti del corpo, ma più spesso ancora lo sviluppo mentale: certuni soffrono di impedimenti allo studio, al lavoro, ad un comportamento normale, perché hanno subito dei legamenti al cervello. E i medici invano cercano di identificare e di curare il male.
Accenno appena anche ad un altro fatto assai frequente. Spesso le fatture vengono comprovate da oggetti strani che si trovano nei cuscini e nei materassi. Qui non finirei più di raccontare i fatti di cui sono stato testimone e a cui non avrei mai creduto se non li avessi visti. Si trova di tutto: nastri colorati e annodati, ciocche di capelli strettamente annodate, corde piene di nodi, lana fittamente intrecciata da una forza sovrumana in forma di corona o di animali specie topi o di figure geometriche; grumi di sangue, pezzi di legno o di ferro, fili di ferro arrotolati, bambole cariche di segni o di trafitture ecc.
Altre volte si formano improvvisamente fittissimi intrecci di capelli in donne o bambini. Tutte cose o fatti che non si spiegano senza l'intervento di una mano invisibile.
Altre volte capita che questi oggetti estranei non compaiono a prima vista, dopo aver aperto materassi o cuscini; ma poi, se si asperge con acqua esorcizzata o se si intromette una qualche immagine benedetta specie di un Crocifisso o della Madonna, allora sono comparsi gli oggetti più strani.
Completerò l'argomento nelle pagine seguenti; ma prima desidero ripetere le raccomandazioni di P. La Grua, nell'opera citata. Anche se quanto ho scritto è frutto di esperienza diretta, non bisogna credere facilmente ai malefici, in particolare a quelli fatti attraverso la fattura. Si tratta sempre di casi rari. Un esame attento dei fatti tradisce molte volte cause psichiche, suggestioni, false paure, alla base degli inconvenienti che si lamentano.
Aggiungo anche che spesso i malefici non raggiungono il loro scopo per vari motivi: perché Dio non lo permette; perché la persona colpita è ben protetta da una vita di preghiera e di unione con Dio; perché molti fattucchieri sono inabili, quando non sono dei semplici imbroglioni; perché il demonio stesso "mentitore fin dal principio" come lo bolla il Vangelo, inganna i suoi stessi seguaci.
Sarebbe un gravissimo errore vivere col timore di ricevere malefìci. Mai la Bibbia ci dice di temere il demonio. Ci dice di resistergli, certi che lui fuggirà da noi Giacomo 4,7 ; ci dice di rimanere vigilanti contro i suoi assalti, stando saldi nella fede 1 Pietro 5,9.
Abbiamo la grazia di Cristo, che ha sconfitto Satana con la sua croce; abbiamo l'intercessione di Maria SS., nemica di Satana fin dall'inizio dell'umanità; abbiamo l'aiuto degli angeli e dei santi.
Soprattutto abbiamo il sigillo della Trinità, che ci è stato impresso nel battesimo. Se viviamo in comunione con Dio, è il demonio con tutto l'inferno a tremare di fronte a noi. A meno che non siamo noi ad aprirgli la porta...
Essendo il maleficio la forma più comune di influenza diabolica aggiungo qualche altro concetto che la pratica mi ha insegnato.
A seconda dello scopo che si prefigge, il malefìcio può acquistare varie denominazioni. Può essere di divisione se è diretto a far sì che due sposi, due fidanzati, due amici si separino. Più volte mi è capitato il caso di fidanzati che si sono separati senza motivo, pur volendosi bene, e che non riuscivano più a riavvicinarsi; uno dei loro genitori, che era contrario a quel matrimonio, ha confessato di essere ricorso a un mago per farli separare. Può essere di innamoramento, se è diretto a far sì che due si sposino. Ho presente una ragazza che si era innamorata del fidanzato di una sua amica; dopo vani tentativi, è ricorsa ad un mago. I fidanzati si sono separati e quel giovane ha sposato la ragazza che ha
ordinato il maleficio. Inutile dire che è stato un pessimo matrimonio; lo sposo non riusciva ad abbandonare la moglie, ma non l'ha mai amata e aveva la vaga impressione di essere stato costretto a sposarla.
Altri malefici sono per la malattia, ossia perché la persona designata sia sempre malata; altri sono per la distruzione i cosiddetti malefici a morte. Basta che la persona colpita si metta sotto la protezione della Chiesa, ossia basta che incominci a ricevere degli esorcismi o a pregare e far pregare intensamente perché la morte non possa attuarsi. Ho seguito molti di questi casi; come già abbiamo detto, il Signore è intervenuto anche miracolosamente, o almeno in forma che umanamente non si può spiegare, per salvare la vita di queste persone da pericoli mortali o, in modo particolare, da tentativi di suicidio. Quasi sempre preferirei dire: sempre, almeno nei molti casi che mi sono capitati ai malefici di una certa gravita è legata la vessazione diabolica o addirittura la possessione. Ecco perché è necessario l'esorcismo. Sono anche tremendi i malefici fatti per la distruzione di un'intera famiglia o, comunque, su tutta una famiglia.
Il Rituale per prima cosa, al n. 8 delle norme, mette in guardia affinché, in caso di maleficio, la persona non venga indirizzata a maghi, o a streghe o ad altri, che non siano ministri della Chiesa; e che l'interessato non ricorra a nessuna forma di superstizione o ad altri mezzi illeciti. Che l'ammonimento sia necessario ce lo dice l'esperienza. I maghi sono molti mentre gli esorcisti sono pochissimi. E addirittura un esperto come mons. Corrado Balducci in tutti e tre i suoi libri consiglia, come rimedio al maleficio, il ricorso ad un mago, anche se si prevede che farà un altro maleficio vedi ad esempio Il diavolo, Piemme, pag. 326. È un errore imperdonabile in un autore tanto meritevole in altre parti dei suoi volumi. Ma l'ammonimento è particolarmente importante perché la tendenza a ricorrere a maghi, stregoni, santoni e simili è vecchia quanto il mondo. Il progresso culturale, scientifico, sociale, non ha minimamente influito su queste abitudini, che convivono tranquillamente col nostro "mondo del progresso". E ne sono coinvolti ugualmente tutti i ceti sociali, anche i più elevati culturalmente ingegneri, medici, insegnanti, uomini politici....
Quando poi il Rituale suggerisce quali domande si debbono fare al demonio, al n. 20 delle norme, si esorta l'esorcista a chiedere a quale causa è dovuta la presenza stessa del demonio in quel corpo, in particolare se dipende da un maleficio; in questo caso, se la persona è stata colpita mangiando o bevendo sostanze malefiche, l'esorcista deve comandare di vomitarle. Se invece è stato nascosto qualcosa di malefico fuori dal corpo, l'esorcista deve farsi indicare il luogo, cercare l'oggetto e bruciarlo.
Sono utili indicazioni. In pratica, quando un maleficio è stato subito mangiando o bevendo qualcosa di fatturato, quasi sempre si verifica quel particolare male di stomaco a cui più volte abbiamo fatto cenno e che denota il bisogno di una liberazione o per via fisiologica o vomitando. Si deve allora consigliare l'uso orale di acqua benedetta, di olio e sale esorcizzati, per favorire la liberazione. È anche possibile che certi oggetti malèfici vengano espulsi in modo misterioso come già abbiamo detto: la persona, ad esempio, può notare d'improvviso un peso allo stomaco come se avesse un sasso, e poi trova un sasso per terra e quel male cessa. Così possono trovarsi fili colorati, cordicelle intrecciate, tante altre cose... Tutti questi oggetti vanno aspersi con acqua benedetta può provvedervi la persona stessa, vanno bruciati all'aperto e le ceneri, come pure gli oggetti di ferro o comunque non bruciabili,
vanno buttati ove scorra acqua fiume, fognatura. Non nel gabinetto della propria abitazione; quando lo si è fatto sono spesso accaduti inconvenienti: intasamento di tutti i lavandini, allagamenti della casa...
In molti casi gli strani oggetti trovati nei cuscini e nei materassi sono stati trovati non interrogando il demonio, ma dietro indicazione di carismatici o sensitivi di cui parleremo in seguito. Il rinvenimento è stato il motivo per cui ci si è accorti del maleficio e per cui si è fatto ricorso all'esorcista. Anche in questi casi occorre bruciare fuori casa cuscini e materassi, dopo averli aspersi con acqua benedetta; e le ceneri vanno gettate come si è detto sopra.
È importante che la distruzione con il fuoco degli oggetti maleficiati sia fatta pregando. Specie quando si tratta di fatture scoperte per caso o dietro indicazione del demonio, non si può agire alla leggera. Per mia istruzione P. Candido mi raccontò un suo "errore di gioventù", ossia una leggerezza che commise nei primi anni in cui era esorcista.
Stava allora esorcizzando una ragazza, insieme ad un altro padre Passionista autorizzato come lui dal vescovo. Interrogando il demonio, vennero a sapere che a quella ragazza era stata fatta una fattura. Si fecero indicare di che cosa si trattava: una scatoletta di legno, lunga circa un palmo di mano.
Si fecero dire dove era stata nascosta: si trovava sepolta a un metro di profondità, accanto ad un certo albero, di cui si fecero indicare l'esatta posizione. Pieni di zelo, armati di zappa e badile, andarono a scavare nel luogo indicato. Trovarono la scatoletta di legno, così come era stata indicata; l'apersero ed esaminarono il contenuto: una figura oscena in mezzo ad altre cianfrusaglie. Subito, aiutandosi con dell'alcool, provvidero a bruciare il tutto con ogni cura, in modo che rimanesse solo un mucchietto di cenere. Ma non provvidero alla benedizione prima di bruciare quegli oggetti; omisero di pregare ininterrottamente durante la bruciatura invocando la protezione del sangue di Gesù; avevano ripetutamente toccato quegli oggetti senza provvedere a lavarsi subito le mani con acqua benedetta. La conclusione fu che P. Candido dovette stare per tre mesi a letto a causa di fortissimi dolori di stomaco; tali dolori si protrassero con una certa forza per una decina d'anni e ogni tanto si rifecero sentire anche in tutti gli anni seguenti. Una dura lezione; utile a me e a quanti si dovessero trovare in situazioni analoghe.
Chiesi anche a P. Candido se, dopo tutta quella fatica e quella sofferenza, la giovane fosse stata liberata. No, non ebbe alcun vantaggio. Questo ci dice che le fatture alle volte compiono tutto il loro effetto sulle persone nel momento in cui vengono completate; trovarle e distruggerle non serve a niente.
Mi sono capitati vari di questi casi in cui tra il maleficio e il rinvenimento della fattura erano trascorsi molti anni; la fattura aveva già esaurito il suo compito malefico; quando è stata trovata e distrutta era già inefficace e la sua distruzione non ha apportato alcun beneficio alla persona colpita. Hanno poi giovato gli esorcismi, le preghiere, i sacramenti...
In altri casi bruciare la fattura interrompe il maleficio. Ne ho avuto esempi in casi di "fatture a morte" per putrefazione, in cui era stata sepolta della carne maleficiata, che è stata scoperta e distrutta prima che giungesse a putrefarsi. Altre volte vengono sepolti vivi, anche se con del vuoto intorno, degli animali, specie rospi. Anche in questo caso il loro rinvenimento prima della loro morte può interrompere il maleficio. Ma i rimedi principali restano gli esorcismi, la preghiera, i sacramenti, i sacramentali.
Non si insisterà mai abbastanza su quanto sia importante ricorrere ai mezzi di Dio e non a maghi, anche se si ha l'impressione che i mezzi di Dio siano lenti ad agire. Il Signore ci ha dato la forza del suo nome, la potenza della preghiera sia personale sia comunitaria, l'intercessione della Chiesa. Il ricorso ai maghi, a chi maschera il proprio operato sotto il nome equivoco di magia bianca che è sempre un ricorso al demonio, come chiunque fa un altro maleficio per togliere un maleficio già fatto, non può che aggravare il male. Il Vangelo ci parla di un demonio che esce da un'anima per ritornarvi in seguito con altri sette demoni, peggiori di lui Matteo 12,43 45. È quello che accade col ricorso ai maghi. Ne diamo tre esempi significativi, che ho riscontrato varie volte.
Primo esempio. Uno incomincia ad avvertire dolori fisici. Prova vari medici e medicine, ma il dolore aumenta anziché scomparire; non se ne scopre la causa. Va allora da un mago, o da un cartomante dedito alla magia e si sente dire: "Lei ha una fattura. Se vuole gliela tolgo. M'accontento di un milione". Quello prima ci pensa e poi si decide e paga. Magari gli viene chiesta la foto, un indumento intimo, una ciocca di capelli. Dopo un po' di giorni la persona si sente del tutto guarita ed è ben lieta di come ha speso quel milione. È il demonio che se n'è andato. Dopo un anno incominciano a riaffiorare i soliti disturbi. Il poveraccio riprende la trafila dai medici, ma le medicine si dimostrano impotenti, mentre il male aumenta sempre di più. È il demonio che è ritornato con altri sette peggiori di lui. Al colmo della sopportazione il sofferente pensa: "Quel mago mi ha fatto pagare un milione, ma il male me lo aveva tolto"; e così torna da lui senza rendersi conto che è stato proprio lui a causargli il male aggravato.
E si sente dire: "Questa volta le hanno fatto una fattura assai più grossa. Se vuole gliela tolgo e a lei chiedo solo cinque milioni, a un altro chiederei il doppio". Così si riprende da capo. Se poi la vittima va finalmente ad affidarsi a un esorcista, oltre al piccolo male iniziale, occorre liberarlo dal grosso male provocato dal mago.
Secondo esempio. Tutto come sopra. Il malato paga, viene guarito dal mago e resta guarito. Ma in compenso il suo male passa alla moglie, ai figli, ai genitori, ai fratelli. Per cui il danno resta ugualmente moltiplicato anche sotto forma di ostinato ateismo, di una vita di peccato, di incidenti d'auto, di infortuni, depressioni....
Terzo esempio. Anche qui, tutto come sopra. La persona resta guarita dal mago e la guarigione perdura.
Ma quel male era stato permesso da Dio perché quella persona espiasse i suoi peccati, perché ritornasse ad una vita di preghiera e di frequenza alla Chiesa e ai sacramenti. Lo scopo di quel male era di ottenere grandi frutti spirituali per la salvezza di quell'anima. Con la guarigione operata per intervento del demonio, che conosceva bene questi fini, lo scopo buono legato a quel male è andato in fumo.
Dobbiamo avere chiaro in mente che Dio permette il male per ricavarne il bene; permette la croce perché solo attraverso essa giungiamo al CIELO. Questa verità è evidente, ad esempio, nelle persone rivestite di particolari carismi che spesso sono colpite da sofferenze, per la guarigione dalle quali non si deve pregare. Tutti ricordano P. Pio, che per 50 anni ha sopportato il dolore lancinante delle cinque stimmate; ma nessuno ha pensato di pregare il Signore che gliele togliesse: era troppo chiaro che quella era opera di Dio, per grandi fini spirituali. Il demonio è fino; ben volentieri avrebbe voluto che P. Pio non avesse impressi nella carne i segni della passione! Naturalmente è diverso il caso se è il demonio a provocare le stimmate e a suscitare falsi mistici.
Don Gabriele Amorth