giovedì 28 luglio 2022
DOGMA E DOTTRINA CATTOLICA INFALLIBILE CHE DEVE CONOSCERE
Siete sulla terra per essere un riflesso di Me, ma chi segue davvero questo che vi chiedo tanto?
Rosario - Messaggio UNICO
Messaggio di Nostro Signore Gesù Cristo a J. V.
15 giugno 2022
Parla il nostro Signore Gesù Cristo.
Figlioli, invocateMi in ogni momento, Io, il vostro Dio Gesù Cristo, il vostro Salvatore, Colui che conosce perfettamente il genere umano, poiché sono stato in mezzo a voi, conosco le necessità spirituali che dovete coprire, ma che non accettate, perché vi manca molta Fede.
La vostra umiltà lascia molto a desiderare, pensate di essere autosufficienti, di poter fare tutto alla perfezione, siete molto lontani dalla realtà divina, dalle Verità divine. Tutto ciò che fate è molto mediocre, perché non venite a Me. Se veniste costantemente a Me, vi illuminerei attraverso il mio Spirito Santo, in modo che tutto ciò che fate, lo fareste perfettamente bene e non parlo solo dell'aspetto spirituale, ma anche di quello umano: la famiglia, il sociale, i vostri affari, ciò che vi serve per vivere all'interno della materia, ma soprattutto i vostri bisogni spirituali come esseri umani, vivendo in una famiglia, vivendo nella società, vivendo in un mondo che vi attacca continuamente, perché vuole la vostra distruzione.
Satana vi tiene lontani dalla Verità, dalle realtà che dovreste aver impregnato nella vostra anima, perché vi ho dato tutto ciò di cui avevate bisogno affinché sapeste cosa fare durante il vostro tempo sulla Terra, ma voi preferite fare la vostra volontà, o preferite prestare più attenzione al vostro nemico che alle realtà che vi ho lasciato.
Per questo motivo vagate da una parte all'altra e avete tanti problemi con i vostri fratelli. Quando imparerete ad ascoltare la Mia Voce? Quando invocherete continuamente il Mio Santo Nome, affinché Io sia con voi e vi aiuti ad andare avanti con i vostri problemi? Quando Mi consulterete affinché ciò che fate sia la Verità che tutti gli uomini dovrebbero conoscere? Siete sulla Terra per essere un riflesso di Me, ma chi segue veramente questo che vi chiedo tanto? Chi vuole seguire i miei passi? Chi vuole seguire gli insegnamenti che vi ho dato? Chi vuole trasmettere il mio amore? Sono così pochi quelli di cui posso fidarmi.
Tutti voi avete il diritto di prendere questo Tesoro che vi ho lasciato, ma quanti di voi lo fanno davvero?
Grazie, Miei piccoli.
IL VERO REGNO DI DIO.
“Figlia diletta del mio Volere, vuoi venire nella mia Volontà a sostituire in modo divino tanti atti non fatti dagli altri nostri fratelli, tanti altri fatti umanamente e altri atti, santi, sì, ma umani e non in ordine divino? Io tutto ho fatto nell’ordine divino, ma non sono contento ancora: voglio che la creatura entri nella mia Volontà e in modo divino venga a baciare i miei atti, sostituendosi a tutto, come feci Io. Perciò vieni, vieni: lo sospiro, lo desidero tanto, che mi metto come in festa quando vedo che la creatura entra in questo ambiente divino e, moltiplicandosi insieme con Me, si moltiplica in tutti ed ama, ripara, sostituisce tutti e per ciascuno in modo divino. Le cose umane non le riconosco più in lei, ma tutte cose mie. Il mio Amore sorge e si moltiplica, le riparazioni si moltiplicano all’infinito, le sostituzioni sono divine. Che gioia! Che festa! Gli stessi santi si uniscono con Me e fanno festa, e aspettano con ardore che una loro sorella sostituisca gli stessi atti loro, santi nell’ordine umano, ma non nell’ordine divino. Mi pregano che subito faccia entrare in questo ambiente divino la creatura e che tutti i loro atti siano sostituiti solo col Volere Divino e con l’impronta dell’Eterno. L’ho fatto Io per tutti; ora voglio che lo faccia tu per tutti”.
IL VERO REGNO DI DIO.
Fino a dove arriva (o deve arrivare) “la comunione dei santi”?
La Comunione dei Santi è la vita del Corpo Mistico di Cristo. Come si spiega?
Il primo decreto eterno del Volere Divino fu che il Verbo s’incarnasse, si facesse Creatura per amore del Padre. In questa sua Umanità il Padre Celeste ha visto, ha voluto noi e tutte le creature; per prima ha visto Colei che doveva essere sua Madre, perfetta imitatrice del Padre Divino. Quindi, in Gesù ha conosciuto, ha amato, ha creato tutti gli altri figli che avrebbero formato il Corpo Mistico del Figlio: “In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci ad essere suoi figli adottivi” (Ef 1, 4-5). E per loro tutte le altre creature: “Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio” (1 Cor 3, 22-23).
Siamo stati concepiti nell’atto dell’Incarnazione del Verbo:
“… Sai tu dove sfolgorò tutto il mio Amore, tutta la mia Potenza e Sapienza? Non appena la Potenza Divina formò questa piccolissima Umanità, tanto piccola che potrebbe paragonarsi alla grossezza di una nocella, ma con le membra tutte proporzionate e formate, e il Verbo restò concepito in essa. L’immensità della mia Volontà, racchiudendo tutte le creature passate, presenti e future, concepì in Essa tutte le vite delle creature e, come cresceva la mia, così crescevano loro in Me. Sicché, mentre apparentemente parevo solo, visto col microscopio della mia Volontà si vedevano concepite tutte le creature. Succedeva di Me come quando si vedono acque cristalline, che mentre compariscono chiare, viste col microscopio, quanti microbi non si vedono? Il mio Concepimento fu tale e tanto grande, che la gran ruota dell’Eternità restò colpita ed estatica, nel vedere gli innumerevoli eccessi del mio Amore e tutti i prodigi uniti insieme. Tutta la mole dell’Universo restò scossa nel vedere rinchiudersi Colui che dà vita a tutto, restringersi, impiccolirsi, rinchiudere tutto…, per fare che cosa? Per prendere le vite di tutti e far rinascere tutti” (Vol. 15°, 16.12.1922)
Così è avvenuto nell’atto dell’Immacolato Concepimento di Maria: tutti siamo stati concepiti allo stesso modo nel suo Cuore materno:
(…) “È tale e tanto il nostro amore per chi vuol vivere e vive nel nostro Volere Divino, che lo vogliamo far partecipe di tutte le opere nostre, per quanto a creatura è possibile, dandogli anche il merito delle nostre opere divine. Come la creatura entra nella nostra Volontà, Essa chiama in atto il suo operato divino, come se in quell’istante lo stesse operando, ed immedesimandola nell’atto suo, le fa vedere e ricevere i prodigi del suo operato per confermarla nel bene, facendole sentire la nuova vita dell’atto suo. Tu hai visto il concepimento della Sovrana Regina e come tu, stando nella mia Volontà, ti sei trovata concepita nel suo materno Cuore. Vedi la gran differenza per chi vive nel mio Volere? I prodigi dell’Immacolato concepimento furono inauditi. La mia Volontà, che animava questo concepimento al quale nessuno può sfuggire, chiamò presenti tutte le creature, perché restassero concepite nel suo vergine Cuore e ricevessero la sua maternità, il suo aiuto, la sua difesa, e trovassero il rifugio, l’appoggio in questa Madre Celeste. Ora, chi vive nel nostro Volere, si trova nell’atto del concepimento, è la figlia che di sua spontanea volontà cerca la Mamma sua e prende il suo posto, si chiude nel suo materno Cuore, per[ché le] faccia da Mamma la Celeste Regina. Ora questa prenderà parte alle ricchezze della Sovrana Regina, ai suoi meriti, al suo amore, sentirà in sé la nobiltà, la santità di Lei, perché conosce a chi appartiene, e Dio la renderà partecipe dei beni infiniti e dell’amore esuberante che ebbe nel concepimento di questa santa Creatura.” (Vol. 34°, 21.04.1936)
Dio accentrò tutte le sue opere nell’Immacolato concepimento di Maria, a sua volta concepita nell’Incarnazione del Verbo suo Figlio, concepita nella vita, nelle opere e nelle pene del Redentore:
“Voglio onorare la mia Madre Celeste, voglio narrare la storia del suo Immacolato Concepimento. Solo Io posso parlarne, perché Autore di un sì grande prodigio.
Ora, figlia mia, il primo atto di questo concepimento fu un nostro «Fiat», pronunziato con tale solennità e con tale pienezza di grazie da racchiudere tutto e tutti. Tutto accentrammo in questo concepimento della Vergine. Il nostro «Fiat» Divino, in cui non esiste passato né futuro, tenne presente l’Incarnazione del Verbo e la fece essere concepita ed incarnarsi nella stessa Incarnazione di Me, futuro Redentore.
Il mio sangue, che stava in atto, come se lo stessi spargendo, la innaffiava, la abbelliva, la confermava, la fortificava continuamente in modo divino. Ma non bastava al mio amore; tutti i suoi atti, parole e passi prima erano concepiti negli atti, parole e passi miei e poi avevano la vita. La mia Umanità era il rifugio, il nascondiglio, l’incorporamento di questa celeste Creatura. Sicché se ci amava, il suo amore era incarnato e concepito nel mio amore, ed oh, come ci amava! Il suo amore racchiudeva tutto e tutti. Posso dire che amava come sa amare un Dio, aveva le nostre stesse follie d’amore per Noi e per tutte le creature, e amando una volta, ama, ama sempre, senza mai cessare. La sua preghiera era concepita nella mia preghiera e perciò aveva un valore immenso, una potenza sul nostro Essere Supremo, e chi poteva negarle nulla? Le sue pene, i suoi dolori, i suoi martiri, che furono tanti, prima furono concepiti nella mia Umanità e poi sentiva in sé la vita delle pene e dei martiri strazianti, tutti animati da forza divina. Onde si può dire fu concepita in Me, da Me uscì la sua vita; tutto ciò che Io feci e soffrii si schierò intorno a questa santa Creatura per corteggiarla e per riversarmi continuamente su di Lei e poterle dire: «sei la vita della mia vita, sei tutta bella, sei la prima redenta, il mio «Fiat» Divino ti ha plasmata, ti ha fiatata e ti ha concepito nelle opere mie, nella mia stessa Umanità».
Ora, figlia mia, questo concepire questa celeste Creatura nel Verbo Incarnato, fu fatto da Noi con somma sapienza, con potenza inarrivabile, con amore inesauribile e con il decoro che conviene alle opere nostre. Dovendo Io, Verbo del Padre, scendere dal Cielo per incarnarmi nel seno di una Vergine, non era sufficiente alla santità della mia Divinità la sola verginità e l’averla fatta esente dalla macchia d’origine; perciò fu necessario al nostro amore e alla nostra santità che questa Vergine prima fosse concepita in Me, con tutte quelle prerogative, virtù e bellezza che doveva possedere la vita del Verbo Incarnato; perciò poi potetti incarnarmi in chi era stata concepita in Me e trovai in Essa il mio Cielo, la santità della mia vita, il mio stesso sangue che l’aveva generata ed innaffiata tante volte, trovai la mia stessa Volontà che, comunicandole la sua fecondità divina, formò la vita al Figlio suo e di Dio. Il mio «Fiat» Divino, per farla degna di potermi concepire, la tenne investita e sotto il suo impero continuo, che possiede tutti gli atti come se fossero un atto solo; per darle tutto, chiamava in atto i miei meriti previsti, tutta la mia vita, e la versava continuamente dentro la sua bell’anima. Perciò solo Io posso dire la vera storia dell’Immacolato concepimento e di tutta la sua vita, perché la concepii in Me e sono a giorno di tutto, e se la santa Chiesa parla della Celeste Regina, può dire solo le prime lettere dell’alfabeto della sua santità, della grandezza e dei doni di cui fu arricchita. Se tu sapessi il contento che provo quando parlo della mia Madre Celeste, chissà quante domande mi faresti, per darmi la gioia di farmi parlare di chi tanto amo e che tanto mi ha amato!" (Vol. 34°, 08.12.1936)
Nel concepimento della Vergine, la Divina Volontà concepì allo stesso tempo tutte le creature nel suo Cuore, per poter vedere tutte in Lei, e concepì la Vergine in ogni creatura perché ognuno la avesse come Madre. Dio la dotò di tutte le sue qualità divine, e vivendo in Dio Lo conosce in modo unico. Nella sua Maternità ha coperto ogni creatura con i suoi atti e vittorie, dandole come dote a ognuno:
“Figlia mia benedetta, i prodigi sono inauditi, le sorprese che ti narrerò faranno strabiliare tutti. Sento il bisogno d’amore di far conoscere che cosa abbiamo fatto con questa Madre Celeste e il gran bene che hanno ricevuto tutte le generazioni. Onde tu devi sapere che nell’atto di concepire questa Vergine Santa, la nostra Volontà Divina – che possiede tutto e con la sua immensità abbraccia tutto, che possiede l’onniveggenza di tutti gli esseri possibili ed immaginabili e con la sua virtù tutta propria quando opera fa sempre opere universali –, come la concepì, con la sua virtù creatrice chiamò tutte le creature ad essere concepite nel cuore di questa Vergine.
Ma non bastò al nostro amore; dando negli eccessi più incredibili, fece concepire questa Vergine in ciascuna creatura, affinché ciascuna avesse una Madre per sé, tutta sua, e tutte sentissero nel fondo delle loro anime la sua Maternità, il suo amore, che mentre li tiene concepiti in sé più che figli, bilocandosi, si concepisce in ciascuna creatura, per mettersi a loro disposizione, per crescerli, guidarli, liberarli dai pericoli, e con la sua potenza materna imboccarli con il latte del suo amore e col cibo con cui si nutrì Lei stessa, qual è il «Fiat» Divino.
La nostra Volontà, avendo vita libera in Lei, il suo dominio totale, mentre con la sua potenza chiamava tutti in questa celeste Creatura per avere la gioia di vedere tutti racchiusi in Essa e sentirsi dire: «sono già in me tutti i miei ed i tuoi figli, perciò ti amo per tutti», la bilocava poi in tutti ed in ciascuno, per sentire in ciascun’anima l’amore di questa nostra Figlia, tutta bella e tutta amore. Possiamo dire che non vi è creatura per la quale Essa non prese l’impegno di amarci.
Il nostro «Fiat» la elevò tanto da darle tutto e fin dal primo istante della sua vita la costituimmo Regina del nostro «Fiat», Regina del nostro amore. Quando ci amava si sentiva nel suo amore la sua Maternità e armonizzava l’amore di tutte le creature, ed oh, com’era bella, che di tutto formava un solo amore! Come ci feriva, ci felicitava, fino a sentirci languire! Il suo amore ci disarmava, ci faceva vedere tutte le cose, cielo, sole, terra, mari e creature coperti e nascosti nel suo amore. Oh, come era bello vederla, sentire che faceva da Madre in ciascuna creatura e, formando in esse il suo mare d’amore, mandava le sue note, le sue frecce, i suoi dardi amorosi al suo Creatore. E facendo da vera Madre, ce le portava perfino innanzi al nostro Trono nel mare del suo amore, per farcele guardare, per renderci propizi, e con la forza del nostro Volere Divino s’imponeva su di Noi, ce le metteva in braccio, ce le faceva carezzare, baciare, e ci faceva dare grazie sorprendenti. Quante santità furono formate ed impetrate da questa Madre Celeste! E per essere sicura lasciava a guardia il suo amore.
Oltre a ciò, tu devi sapere che fin dal primo istante della vita di questa celeste Creatura, fu tanto il nostro amore che la dotammo di tutte le nostre qualità divine. Sicché aveva per dote la nostra potenza, sapienza, amore, bontà, luce, bellezza e tutto il resto delle nostre qualità divine. Già a tutte le creature, nel metterle alla luce del giorno, diamo la dote; nessuno nasce se non è dotato dal suo Creatore, ma siccome si scostano dalla nostra Volontà, si può dire che neppure la conoscono. Invece questa Vergine Santa non si scostò mai, fece vita perenne nei mari interminabili del nostro «Fiat», quindi cresceva insieme coi nostri attributi e, come formava i suoi atti nelle nostre qualità divine, così formava mari di potenza, di sapienza, di luce ed altro. Possiamo dire che vivendo con la nostra scienza le davamo continua lezione su chi era il suo Creatore, cresceva nelle nostre conoscenze e seppe tanto dell’Ente Supremo, che nessun angelo né santo potette pareggiarla, anzi sono tutti ignoranti innanzi a Lei, perché nessuno crebbe e fece vita insieme con Noi. Essa entrò nei nostri segreti divini, nei più intimi nascondigli del nostro Essere Divino senza principio e senza fine, delle nostre gioie e beatitudini imperiture, e con la nostra potenza che aveva in suo potere ci dominava e padroneggiava, e Noi la facevamo fare, anzi godevamo della sua padronanza, e per renderla più felice le davamo i nostri casti abbracci, i nostri sorrisi d’amore, le nostre condiscendenze, dicendole: «fa’ ciò che vuoi tu». Il nostro Volere e l’amore verso le creature ed il suo grande desiderio di farle vivere in Esso è tanto, che se ciò ottiene le getta in un abisso di grazie, d’amore, fino ad affogarle, tanto che la piccolezza umana è costretta a dire: «basta, sono già affogata, mi sento divorare dal tuo stesso amore, non ne posso più».
Ora tu devi sapere che il nostro amore non si contenta, non dice mai basta, quanto più dà più vuol dare, e quando diamo è la nostra festa, imbandiamo la mensa a chi ci ama e lo pressiamo a restare con Noi, per fare vita insieme. Ora, figlia mia, ascolta un altro prodigio del nostro «Fiat» in questa santa Creatura, e come Lei ci amava e rese stendibile la sua Maternità a tutte le creature. In ogni atto che faceva, se amava, se pregava, se adorava, se soffriva, tutto, anche il respiro, il palpito, il passo, stando il nostro «Fiat», erano trionfi e vittorie che il nostro Essere Supremo faceva negli atti della Vergine. La Celeste Signora trionfava e vinceva in Dio in ogni istante della sua vita ammirabile e prodigiosa; erano trionfi e vittorie tra Dio e la Vergine.
Ma questo è nulla; facendo da vera Madre, chiamava tutti i suoi figli e copriva e nascondeva tutti i loro atti nei suoi e li copriva con i suoi trionfi e con le sue vittorie, dando loro come dote tutti gli atti suoi, con tutte le sue vittorie ed i suoi trionfi. E poi, con una tenerezza e un amore da spezzare i cuori e sentirci vinti ci diceva: «Maestà adorabile, guardali, sono tutti i miei figli; le mie vittorie e trionfi sono dei figli miei, sono le mie conquiste che dono a loro, e se ha vinto e trionfato la Mamma, hanno vinto e trionfato i figli». E tanti trionfi e vittorie fece in Dio, per quanti atti avrebbero fatto tutte le creature, affinché tutti potessero dire: «sono dotato degli atti della mia Mamma Regina, e per suggello me li ha investiti coi suoi trionfi e con le vincite che fece col suo Creatore». Sicché chi vuole farsi santo trova la dote della sua Madre Celeste e i suoi trionfi e vittorie, per giungere alla santità più grande, il debole trova la forza della santità della sua Mamma e i suoi trionfi per essere forte, l’afflitto, il sofferente trova la dote delle pene della sua Madre Celeste per ottenere il trionfo e la vittoria della rassegnazione, il peccatore trova la vittoria e il trionfo del perdono; insomma, tutti trovano in questa Sovrana Regina la dote, il sostegno, l’aiuto nello stato in cui si trovano. Ed oh, com’è bello! È la scena più commovente, rapitrice ed incantevole, vedere in ciascuna creatura questa Madre Celeste che fa da Mamma, la sentiamo che ama e prega nei suoi figli. Questo è il prodigio più grande tra il Cielo e la terra, bene più grande non potevamo dare alle creature.
Ora, figlia mia, devo dirti un dolore della Madre Celeste. A tanto suo amore corrisponde l’ingratitudine delle creature; questa dote, che dà con tanti sacrifici, fino all’eroismo di sacrificare la vita del suo Figlio Dio con tante pene atroci, c’è chi non la conosce, chi appena prende un tenue interesse e fa vita povera di santità, ed oh, come soffre nel vedere i suoi figli poveri! Possedere immense ricchezze d’amore, di grazia, di santità – perché non sono ricchezze materiali, ma le ricchezze di questa Madre Celeste sono ricchezze che per acquistarle ha messo la sua vita –, e non vederle possedere dai suoi figli e tenerle senza lo scopo per cui le ha acquistate è un dolore continuo, e perciò vuol far conoscere questo gran bene a tutti, perché se non si conosce non si può possedere. E siccome queste doti le acquistò in virtù del «Fiat» Divino che regnava in Lei, che l’amava tanto che le faceva fare ciò che voleva e dovunque volesse arrivare a bene delle creature, perciò sarà il mio Volere Divino regnante che le metterà a giorno di queste doti celesti e farà loro prendere possesso. Perciò prega che sia conosciuto e voluto dalle creature un bene sì grande.” (Vol. 34°, 20.12.1936)
Quindi il Padre Divino trova tutti e tutto in Gesù, il Primogenito, e trova Gesù e tutti e tutto in Maria. E così vuole trovare Gesù e Maria, e tutti e tutto, in ogni suo figlio, in ognuno di noi.
Il sole, che è unico, si moltiplica tante volte quanti sono i vetri delle finestre di una città dove riflette. E come esso si moltiplica per quanti e in quanti lo ricevono (e non è che se io prendo il sole sto togliendo un po’ di sole agli altri, esso si dà interamente a uno come si dà a tutti), così l’Atto unico del Volere Divino si dà interamente ad ogni creatura che lo accoglie, come si dà a tutti. Gesù e la Mamma Celeste si moltiplicano per darsi interamente a ognuno di noi: perciò ognuno ha “il suo” Gesù e “la sua” Mamma. E ognuno di noi deve accoglierli e averli in sé, e con Gesù e Maria tutti gli altri suoi fratelli e tutte le creature, deve dare a tutti da parte di Dio e rispondere a Dio a nome di tutti.
Questa Comunione dei Santi deve crescere in ognuno di noi, affinché il Padre Divino trovi in noi, anche da parte nostra (non solo da parte Sua), tutti gli altri, a cominciare da suo Figlio Gesù Cristo e dalla sua e nostra Mamma, la Vergine, in modo da poter dire: “chi vede me, vede Gesù”, come Egli ha detto: “chi vede Me, vede il Padre”; e poi, possa trovare tutti i nostri fratelli, senza che manchi nemmeno uno. Vuole trovare in noi la risposta di amore che tutti Gli devono: amore che adora, che glorifica, che ringrazia. E anche un amore che sostituisce e ripara per chi non lo fa. Vuole trovare, insomma, tutto in tutti, tutti in ognuno di noi, tutte le sue opere e le sue creature in noi.
L’unità delle sue creature è l’ideale di Dio, il suo decreto, il suo programma. “Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti” (Ef 4,4-6).
L’unità è la suprema petizione di Gesù al Padre: “Che siano una cosa sola, come Noi… Io in loro e Tu in Me, perché siano perfetti nell’unità” (Gv 17,11 e 23).
In questo consiste il suo Regno. In questo sta la Somiglianza con Dio. In questo consiste IL VIVERE NELLA DIVINA VOLONTÀ.
P. Pablo Martín
Ti rendiamo grazie per la tua offerta
Sacerdote vero ed eterno,
egli istituì il rito del sacrificio perenne;
a te per primo si offrì vittima di salvezza,
e comandò a noi di perpetuare l’offerta
in sua memoria.
Il suo corpo per noi immolato
è nostro cibo e ci dà forza,
il suo sangue per noi versato
è la bevanda che ci redime da ogni colpa.
Nell’ultima cena con i suoi Apostoli,
egli volle perpetuare nei secoli
il memoriale della sua passione
e si offrì a te, Agnello senza macchia,
lode perfetta e sacrificio a te gradito.
In questo grande mistero tu nutri
e santifichi i tuoi fedeli,
perché una sola fede illumini
e una sola carità riunisca l’umanità
diffusa su tutta la terra.
E noi ci accostiamo a questo sacro convito,
perché l’effusione del tuo Spirito
ci trasformi a immagine della tua gloria. Amen.
In questo momento in cui le tribolazioni si intensificheranno in molti paesi, tanti non avranno la possibilità di essere salvati, perché la loro vita su questa Terra sarà finita.
8 luglio 2022:
"Caro figlio, in questo momento in cui le tribolazioni si intensificheranno in molti paesi, tanti non avranno la possibilità di essere salvati, perché la loro vita su questa Terra sarà finita. Ma per ogni vostra preghiera molti riceveranno la grazia all'ultimo minuto... Questo tempo di tribolazione che seguirà degenererà e si intensificherà... prega per le persone che subiranno il fulmine della mia ira, affinché possano ricevere la luce e rendersi conto dei loro errori. Pregate per coloro che non hanno consapevolezza del male che provocano sugli altri... mando una moltitudine di Angeli che saranno vicini a te e alla tua famiglia spirituale, per proteggerti fisicamente e psicologicamente affinché tu non sia turbato. Tuttavia, tutti devono stare in costante unione col Cielo, per ricevere tutte le luci necessarie durante la grande tribolazione. Dovrete accogliere tanti miei figli traumatizzati, così potrete aiutarli e renderli consapevoli nella loro caduta..."
(R. Brasseur)
MARIA DEBELLATRICE DELLE ERESIE
Maria e i Manichei
Serpeggiavano ancora le eresie degli ebioniti e dei doceti, allorché, sul principio del terzo secolo, si diffuse un nuovo errore detto «Manicheismo», dal suo fondatore Manete o Mani. Secondo alcuni scrittori, Manete sarebbe nato intorno al 216 in Babilonia, da genitori persiani. Sarebbe stato un povero schiavo di nome Cubrico. Si dedicò allo studio delle religioni, e, emigrato in Persia, di là promulgò la sua dottrina.
La dottrina di Manete non era che un miscuglio di varie religioni, tra le quali non mancavano nozioni anche della Religione Cattolica.
Ci dispensiamo dall'esporre il manicheismo che si presenta in modo assai confuso. A noi basta sapere che, sul sistema del docetismo, ammetteva che Gesù Cristo era un «Eone» (essere emanato dalla sostanza divina) apparso nel mondo con un corpo apparente. In breve, negava l'Incarnazione del Figlio di Dio, e sosteneva che Gesù Cristo non era nato da Maria, ma solamente era apparso.
Piace qui riportare la pubblica disputa che Manete volle sostenere con S. Archelao. Da questa disputa si potrà avere facilmente l'idea della eresia di Manete e la difesa della verità dalle risposte di Archelao.
Manete, col Vangelo alla mano, voleva dimostrare che Gesù stesso aveva più volte dichiarato di essere disceso dal Padre, e mai aveva dichiarato di essere nato da Maria. Infatti, diceva Manete, Gesù disse: «Chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato» (Matt. 10). Una donna, la cui figliuola aveva uno spirito immondo, si presentò a Gesù e lo pregava di guarire la figlia. Gesù rispose: «Io sono venuto per i figli d'Israele, e non è bene togliere il pane dovuto ai figli per darlo ai cani» (Marco 7.2.30). Altra volta Gesù diceva: «Io sono venuto perché gli uomini abbiano la vita» (Giov. 10.10).
Con queste ed altre testimonianze prese dal Vangelo, Manete voleva sostenere che Gesù Cristo è venuto e non nato; che è apparso sotto le apparenze di uomo, ma non fu vero uomo. Non sia mai, diceva Manete, che io ammetta che il Nostro Signore Gesù Cristo sia disceso dal seno di una donna...!
Pensa, diceva ancora Manete ad Archelao, a colui che un giorno disse a Gesù: «Tua Madre e i tuoi fratelli ti aspettano fuori... ». Gesù rispose: «Chi sono i miei fratelli e chi è mia madre?» e soggiunse che sua madre e i suoi fratelli erano coloro che facevano la sua volontà (Marco 12.48). E dopo questo, come si può sostenere che Maria sia sua madre? Se tu, Archelao, continui a sostenere che Gesù è nato da Maria Vergine, per opera dello Spirito Santo, i fratelli di Gesù saranno anch'essi nati di Spirito Santo? Noi allora saremmo diversi cristi...! Che se poi non ammetti che siano nati dallo Spirito Santo, da chi saranno venuti questi fratelli di Gesù?
D'altra parte (è sempre Manete che parla), guardiamo come Gesù tratta l'Apostolo Pietro. Un giorno Gesù chiese ai suoi Apostoli cosa pensassero gli uomini di lui: essi risposero che alcuni lo ritenevano per Giovanni Battista, altri per Elia ed altri per un profeta. Ma voi, riprese Gesù, chi credete che io sia? Allora Pietro rispose: «Tu sei il Cristo, Figlio del Dio vivente...». E Gesù: «Beato te, o Simone, perché queste cose non te le ha rivelate la carne, ma il Padre mio» (Marco 8. 27).
Considera ora, Archelao, con quale diversa maniera Gesù accoglie ciò che si dice di lui. A chi aveva detto: Ecco tua madre e i tuoi fratelli, egli risponde: Chi è mia madre e i miei fratelli? A Pietro che gli dice: «Tu sei il Cristo...», lo chiama beato...! Come si spiega questo parlare di Gesù? Se tu, Archelao, continui a dire che Gesù è nato da Maria, mentre Gesù non si cura di lei, allora è falso lui e il suo Apostolo Pietro. Che se poi Pietro dice la verità e Gesù lo benedice, tu sei nel torto ed io dalla parte della ragione (Encic. Cat.). Dopo questa esposizione da parte di Manete, prese la parola Archelao, il quale non trovò molta difficoltà a dimostrare che i testi citati si debbono prendere in un senso relativo e di circostanza, e non nel senso assoluto e generale, come aveva fatto Manete. Infatti, Archelao, per analogia, servendosi degli stessi passi del Vangelo, citati dall'avversario, portò la risposta che Gesù diede a Pietro quando, per un atto di amore, l'Apostolo si opponeva alla Passione del Maestro: «Ritirati, o satana, perché tu non sai ciò che è di Dio» (Matt. 16. 22).
Come conciliare questo diverso modo che Gesù adopera con lo stesso Apostolo Pietro? Lo si spiega tenendo conto delle particolari circostanze di tempo e di cose...! Perché Gesù, quando i demoni gli gridavano: «Noi ti conosciamo, sei il santo di Dio», li rimprovera e impone loro silenzio? Avrebbe dovuto benedirli, perché dicevano la verità. Ma invece no; perché le parole del Vangelo vanno prese secondo le circostanze del luogo, del tempo, delle persone e delle cose a cui si riferiscono. Anche la frase: Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli, non è ordinata a misconoscere la madre sua, ma va intesa in ordine alla circostanza, come di uno che assorto nel suo discorso, non vuole essere interrotto. E se in quella occasione Gesù disse che madre sua e fratelli suoi sono quelli che fanno la volontà di Dio, non fu una mancanza di rispetto verso la madre sua: che anzi la esaltò siccome quella che, sopra ogni cosa creata, aderì sempre a Dio per amore, e fu sempre assorta in Dio.
Riguardo poi ai fratelli di Gesù, Archaleo fece presente al suo avversario Manete, che le parole dell'Evangelista corrispondono al vocabolo aramaico aha e all'ebraico ah, che possono significare tanto fratelli che cugini. L'esame attento dei Vangeli (Matt. 27. 56 - Luc. 24. 10 - Giov. 19. 25) prova che presso gli abitanti di Nazareth, quelle parole si riferivano a cugini e non a fratelli carnali. Ad esempio, in S. Marco (15.40 - 15.47 - 16.1) si parla di Giacomo e di Giuseppe come figli di Maria, ma era un'altra Maria; non la Madre di Gesù. (Encicl. Catt. Ediz. Vatc).
La logica di Archelao fu terribile; fece indietreggiare l'eresiarca che fuggì in Persia, dove il re lo fece scorticare vivo tra il 273 e il 277, perché gli aveva promesso di guarirgli un figlio ammalato, e invece il figlio morì.
Contro le prove di Manete, per dimostrare che Cristo non è uomo, perché non nato, ma venuto, stanno ancora gli scritti dei santi Padri, i quali, appellandosi alla Divina Maternità di Maria, trovano in questo mistero quanto occorre per abbattere l'eresia che tenta di negare la reale Incarnazione del Figlio di Dio.
Ecco quanto scrive S. Efrem Siro, Il più ricco di lodi e di preghiere alla Beatissima Maria: «La Vergine è fatta Madre, la natura produce, un seno alimenta, una giovane fanciulla aiuta e coopera. E come mai non avrebbe avuto altro che sembianze del parto chi ha voluto partecipare alla natura, all'essenza e al principio della gravidanza? Cristo crebbe in un seno, mentre come Dio non aveva bisogno di alcuno, e nacque figlio di una donna, mentre era Figliuolo di Dio. Egli ha riconosciuto Maria quale Madre sua, e, per lei, la Divinità si è stretta alla natura umana». (Serm. 148. de B. V. partu).
Non diversamente afferma S. Atanasio quando scrive: «Il Figlio di Dio si è fatto uomo, perché il figlio dell'uomo, vale a dire di Adamo, fosse fatto figlio di Dio. Infatti quel medesimo Verbo che dall'alto, in una maniera ineffabile, il Padre genera nella eternità, è generato in terra nel tempo dalla Vergine, divenuta Madre di Dio». (De Incarnat.).
Questa è la dottrina che la Chiesa ha sempre pubblicamente professato fino dal primo secolo: il Figlio di Dio ha realmente preso carne dal seno purissimo di Maria Vergine, è nato da Lei quale vero uomo. Di questa verità, tutti i santi Padri se ne sono sempre serviti per combattere gli errori contrari. La Maternità di Maria compendia quindi in sé gli efficaci argomenti per rendere vane le astuzie dei nemici della fede.
P. AMADIO M. TINTI
Mi manifesto attraverso ognuno di voi e attraverso la preghiera, che in voi, venendo dal vostro cuore, porta al cambiamento.
Rosario - Messaggio UNICO
Messaggio di Nostro Signore Gesù Cristo a J. V.
14 giugno 2022
Parla il nostro Signore Gesù Cristo.
Figlioli, lasciate che la mia voce sia la vostra voce, che le vostre azioni siano le mie azioni, che tutto ciò che fate sia Me che i vostri fratelli e sorelle vedono.
Questo è un tempo di cambiamento, è un tempo di conversione universale, e solo coloro che cercano veramente la perfezione nella loro persona, nella loro spiritualità, sono quelli che saranno preservati e daranno inizio a una nuova generazione.
Una nuova generazione, dove il mio Spirito, la mia Presenza, si manifesterà attraverso ognuno di voi. Godrete infinitamente della mia presenza in voi, e ne godrete in modo particolare, perché Io sono l'Onnipotente, sono il Saggio, sono il Santo, e voi, avendomi con voi, conoscerete una parte di Me, che condividerete con i vostri fratelli, e così avrete sempre un dialogo divino tra di voi e una conoscenza straordinaria, ampia, spirituale, che non avreste mai immaginato di avere, se il mio Spirito Santo non si fosse manifestato in voi e attraverso di voi.
Saranno momenti molto belli, Miei piccoli, e questo ve lo siete meritato, Miei piccoli, perché mi avete dato il mio posto nella vostra vita. Certo, sarete caduti, avrete peccato, ma siete sempre venuti da Me, per il perdono e per il rafforzamento spirituale che ottenete quando vi confessate con umiltà.
Piccoli miei, pregate, pregate intensamente, questa è un'arma formidabile che avete contro il maligno.
La preghiera è molto importante nella vostra vita spirituale, e se vi uniste davvero tutti e pregaste insieme a Me, nella mia Santissima Trinità, con la mia Figlia, la Sempre Vergine Maria, il Signore San Giuseppe, tutte le anime del Cielo, i Santi, la vostra preghiera farebbe grandi miracoli, perché mi manifesto attraverso ognuno di voi e attraverso la preghiera, che in voi, uscendo dal vostro cuore, produce il cambiamento.
Sì, satana non ha paura di questo, lo teme, teme che voi preghiate con il cuore, che preghiate con Me, perché Io sono nel vostro cuore, ma vi pone molte tentazioni, vi porta ad essere distratti da un'infinità di cose sulla terra, che poniate la vostra attenzione su ciò che non serve alla vostra crescita spirituale, ma soprattutto che non serve a distruggere i poteri di satana contro di voi.
Comprendete questo, Miei piccoli, perché satana ha paura di voi, proprio come lo sentite voi, Miei piccoli, ha paura che vi rivolgiate alla preghiera e che questa preghiera venga ascoltata da Me, soprattutto perché Mia Figlia, la Sempre Vergine Maria, sarà con voi ad aiutarvi, perché questo è il Suo Tempo, voi siete il Suo Calice, e potrete sconfiggere satana con l'aiuto di Mia Figlia, la Sempre Vergine Maria.
Tenetene conto, Miei piccoli, e non dubitate. In tutta la storia del cristianesimo, si trovano diversi esempi di come la preghiera, in diverse occasioni, abbia prodotto successi, sia in guerra, sia nella malattia, in innumerevoli situazioni, quando l'uomo è venuto a Me, e dal suo cuore mi ha chiesto e per mia intercessione, come Gesù Cristo, ha ottenuto innumerevoli successi contro le forze di satana.
Quindi, piccoli Miei, vigilate sulla vostra spiritualità, sulla vostra sicurezza spirituale, attraverso la preghiera.
Vi benedico, Miei piccoli, e rivolgetevi sempre a Me, vostro Dio, e alla Mia Figlia, la Sempre Vergine Maria, per distruggere le forze di satana attraverso la preghiera che viene dal vostro cuore.
Grazie, Miei piccoli.
SETTIMA LETTERA - Per stare con DIO non è necessario essere sempre in chiesa; possiamo creare un oratorio del nostro cuore, dove ritirarci di tanto in tanto per conversare con Lui in mitezza, umiltà e amore.
SETTIMA LETTERA
All'età di quasi quattro anni esorta il suo corrispondente, che ne ha sessantaquattro, a vivere e morire con Dio e promette e chiede preghiere.
Ti compatisco molto. Sarebbe di grande importanza se poteste lasciare la cura dei vostri affari a..., e trascorri il resto della tua vita solo nell'adorazione di DIO. Egli non richiede grandi cose da noi; un piccolo ricordo di Lui di tanto in tanto, una piccola adorazione: a volte per pregare per la Sua grazia, a volte per offrirGli le vostre sofferenze, e a volte per renderGli grazie per i favori che vi ha dato, e ancora vi dà, in mezzo ai vostri problemi, e per consolarvi con Lui il più spesso possibile. Sollevate il vostro cuore a Lui, a volte anche durante i pasti e quando siete in compagnia: il minimo ricordo sarà sempre gradito a Lui. Non c'è bisogno di gridare molto forte; Egli è più vicino a noi di quanto non siamo consapevoli. Per stare con DIO non è necessario essere sempre in chiesa; possiamo creare un oratorio del nostro cuore, dove ritirarci di tanto in tanto per conversare con Lui in mitezza, umiltà e amore. Ognuno è in grado di conversare familiarmente con DIO, chi più chi meno: Lui sa cosa possiamo fare. Cominciamo allora; forse Egli si aspetta solo una generosa risoluzione da parte nostra. Abbiate coraggio. Abbiamo poco tempo da vivere: voi avete quasi sessantaquattro anni e io quasi ottanta. Viviamo e moriamo con DIO: le sofferenze saranno dolci e piacevoli per noi, finché saremo con Lui, mentre i piaceri più grandi saranno, senza di Lui, una punizione crudele per noi. Che Egli sia benedetto per tutti. Amen.
Usate quindi gradualmente per adorarlo, per implorare la sua grazia, per offrirgli il vostro cuore di tanto in tanto, nel mezzo dei vostri affari, anche ogni momento se potete. Non limitatevi sempre scrupolosamente a certe regole o a particolari forme di devozione, ma agite con una generale fiducia in DIO, con amore e umiltà. Potete assicurarmi delle mie povere preghiere, e che sono il loro servo, e il vostro in particolare.
Lawrence, Brother (Nicholas Herman, c. 1605-1691)
Poiché si è dissacrato, sconsacrato, profanato da sé, con la sua idolatria, tutti ora ne possono fare scempio. Possono percuoterlo a piacimento.
LIBRO DELLE LAMENTAZIONI
7 Gerusalemme ricorda i giorni della sua miseria e del suo vagare, tutti i suoi beni preziosi dal tempo antico, quando il suo popolo cadeva per mano del nemico e nessuno le porgeva aiuto. I suoi nemici la guardavano e ridevano della sua rovina.
La devastazione è finita. Tutte le parole del Signore si sono compiute, realizzate. Nessuna di esse è andata a vuoto. La profezia è storia.
Il ricordo dei quei giorni non muore. È vivo nella memoria. Gerusalemme ricorda i giorni della sua miseria e del suo vagare. Erano giorni tristi, di morte.
Essa ricorda anche tutti i suoi beni preziosi dal tempo antico, quando il suo popolo cadeva per mano del nemico e nessuno le porgeva aiuto.
Anticamente nessuno poteva toccare Israele. Il Signore aveva posto attorno ad esso una siepe invalicabile. Il popolo era irraggiungibile.
Geremia dice che Israele era sacro al Signore e nessuno riusciva semplicemente a sfiorarlo. Ma Israele si è dissacrato, sconsacrato da se stesso.
Poiché si è dissacrato, sconsacrato, profanato da sé, con la sua idolatria, tutti ora ne possono fare scempio. Possono percuoterlo a piacimento.
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Va’ e grida agli orecchi di Gerusalemme: Così dice il Signore: Mi ricordo di te, dell’affetto della tua giovinezza, dell’amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto, in terra non seminata. Israele era sacro al Signore, la primizia del suo raccolto; quanti osavano mangiarne, si rendevano colpevoli, la sventura si abbatteva su di loro. Oracolo del Signore (Ger 2,1-3).
MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
Nell'imminente caos, quando verranno approvate nuove leggi che limitano il Mio popolo, che gli tolgono le cose di cui ha più bisogno, inizierà una corsa.
Nell'imminente caos, quando verranno approvate nuove leggi che limitano il Mio popolo, che gli tolgono le cose di cui ha più bisogno, inizierà una corsa. Tutti cominceranno a correre per ottenere ciò che desiderano, ciò di cui hanno più bisogno per vivere. Quando questo sarà completo, arriverà una quiete in cui molti si renderanno conto che il tempo della fine è arrivato.
Figli miei, quando inizierà questa corsa, per quelli di voi che sono ancora sulla terra, ricordate che io sono il vostro fornitore. Non abbiate paura e non lottate per le cose di cui avete bisogno e che io sono in grado di fornirvi. Sappiate che vi custodirò e mi occuperò dei miei affari sulla terra.
Glynda
LA MISERICORDIA DIVINA NELLA MIA ANIMA
13 luglio [sic!]. Oggi durante la meditazione mi è capitato di capire che non debbo mai parlare delle mie esperienze interiori, che non debbo tener nascosto nulla al direttore spirituale, che debbo pregare Dio in modo particolare, perché conceda luce al direttore della mia anima. Do maggiore importanza alla parola del confessore, che a tutte le illuminazioni interiori che ricevo messe assieme. Nei tormenti più acuti affondo lo sguardo della mia anima in Gesù Crocifisso. Non attendo aiuto dagli uomini, ma pongo la mia fiducia in Dio; nella sua insondabile Misericordia è tutta la mia speranza. Quanto più sento che Iddio mi trasfigura, tanto più desidero immergermi nel silenzio. L'amore di Dio compie la sua opera nel profondo della mia anima; vedo che ha inizio la mia missione, quella che mi ha raccomandato il Signore. Una volta che pregai molto i santi gesuiti, vidi improvvisamente il mio Angelo Custode, che mi condusse davanti al trono di Dio. Attraversai grandi schiere di santi, vidi molti volti noti, che avevo conosciuto dalle loro immagini, vidi molti gesuiti che mi domandarono: « Di che Congregazione è quest'anima? ». Quando risposi, mi domandarono: « Chi è il tuo direttore? ». Risposi che era Padre Andrasz... Quando volevano continuare a parlare, il mio Angelo Custode fece segno di tacere e passai davanti al trono stesso di Dio. Vidi un bagliore grande e inaccessibile, vidi il posto a me destinato nelle vicinanze di Dio, ma come sia non lo so, poiché era coperto da una nuvola, e il mio Angelo Custode mi disse: « Qui c'è il tuo trono, per la fedeltà nell'adempiere la volontà di Dio ». Ora santa. Giovedì. In quell'ora di preghiera Gesù mi permise di entrare nel Cenacolo e fui presente a quello che avvenne là. Ciò che mi colpi più profondamente, fu il momento in cui Gesù prima della consacrazione innalzò gli occhi al cielo ed entrò in un misterioso colloquio col Padre Suo. Questo momento lo conosceremo adeguatamente solo nell'eternità. I Suoi occhi erano come due fiamme, il volto raggiante, bianco come la neve, tutto l'aspetto maestoso, la Sua anima piena di nostalgia. Nel momento della consacrazione, l'amore appagato riposò, il sacrificio era stato compiuto completamente. Ora avverrà soltanto la cerimonia esteriore della morte, la distruzione esteriore, ma l'essenza avviene nel Cenacolo. In tutta la mia vita non avevo avuto una conoscenza così profonda di questo mistero come in quell'ora di adorazione. Oh, come desidero ardentemente che tutto il mondo conosca questo insondabile mistero! Terminata l'ora di adorazione, allorché mi recai nella cella, conobbi all'improvviso quanto Dio venisse offeso da una persona vicina al mio cuore. A quella vista il dolore mi trapassò l'anima, mi prostrai nella polvere davanti al Signore e mendicai Misericordia. Per due ore, piangendo, pregando e flagellandomi, mi opposi al peccato e conobbi che la Divina Misericordia aveva preso possesso di quella povera anima. Oh, quanto costa un solo ed unico peccato!
Santa Sr. Faustina Kowalska
I tesori del Sangue di Gesù
IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO
- Io sono la vita della tua anima, del tuo cuore, del tuo spirito: sono il principio della tua redenzione, il mezzo della tua conciliazione, il prezzo della tua santificazione.
Non nominare il mio Sangue senza parteciparlo alle anime, con la preghiera, col desiderio, con la riparazione, con l'invocazione.
Ricordati di santificare l'anima tua attingendo al mio Sangue divino, il quale costituisce la più efficace manifestazione della mia potenza, della mia sapienza e bontà.
Onora il Mistero del Sangue, adorando, benedicendo, ringraziando la provvidenza divina che ti ha largito un tesoro così prezioso, così prodigioso e salutare.
Non perdere neppure una goccia del mio Sangue: non calpestarlo, non disprezzarlo, non renderlo infruttuoso ed inefficace con la tua indifferenza o freddezza.
Non permettere che il mio Sangue venga a contatto delle tue immortificazioni, delle tue passioncelle, de' tuoi pensieri vani e inutili, delle tue intenzioni non rette, dei sentimenti meno nobili.
Distruggi tutto ciò, perché la purezza dell'anima è la disposizione e la misura dei frutti spirituali del mio Sangue.
Non sprecare il talento messo nelle tue mani con tanto amore, non defraudare la gloria che il Sangue si aspetta dalla tua corrispondenza alla grazia del Sangue.
Non nascondere a te stessa la predilezione di Dio per la vita del Mistero, non restringere la mente nelle ragioni umane, arrestando il volo dell'ascensione prodigiosa.
Considera il dono del mio Sangue sopra ogni altro dono.
Se desideri la santità, la perfezione, la grazia, la gloria, la beatitudine, l'unione con Dio, l'elevazione, la consumazione dell'amore, invoca, desidera e accogli il mio Sangue - q. 20: maggio, s.g.
SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO
Il Piccolo Resto sarà risparmiato e protetto dai miei angeli.
20 giugno 2022
“Figlio mio, tutto ciò che ti sto dicendo ora avverrà in questo tempo presente. La turbolenza aumenterà molto. Stanno per accadere molte tempeste tropicali. Molti subiranno il danno causato dall'uomo e dal peccato. Tutto ciò che avverrà nei mesi che seguiranno sarà disastroso per diversi paesi, in particolare la Francia, quella che era il mio gioiello, orante com'era, atea com'è diventata. Il male si è diffuso con una velocità senza precedenti. Tutto ciò che non è di me scomparirà gradualmente fino al momento in cui tutto sarà trasformato dalla Purificazione. Molti si convertiranno, ma un gran numero scomparirà dalla faccia della Terra.
Il Piccolo Resto sarà risparmiato e protetto dai miei angeli. Troverete rifugio nelle vostre case e benedirete ogni stanza della vostra casa, per scacciare tutto ciò che può nuocere alla vostra purificazione. Siate vigili in ogni momento, per non essere indottrinati dal Maligno. Ognuna delle stanze della tua casa dovrebbe essere un luogo in cui puoi percepire pace e amore. Benedici tutto ciò che ti circonda. Non lasciare che il Maligno si impossessi e controlli ciò che ti è utile e ciò che hai e soprattutto non trascurate la preghiera. Possa il tuo cuore essere costantemente nella lode. Questo è il modo in cui sarete protetti dalle piaghe che verranno.
Caro figlio, arriva il momento in cui non sarai più in grado di pensare a te stesso; dovrai aiutare coloro che ti manderò, perché molti saranno traumatizzati. Ma non temere, perché per mezzo tuo farò miracoli e il loro cuore si trasformerà... Guarirò i cuori doloranti, purificherò coloro che saranno in uno stato di peccato mortale e trasformerò i cuori di coloro che non credono più nel mio potere. Arriva il momento in cui sarete trasformati dalla grazia. La Grazia che state per ricevere vi darà la forza e la salute per compiere questa Missione, che sarà quella di salvare le anime. ...Ho posto diversi profeti su questa terra, perché tutti ricevano lo stesso Spirito e tutti convergano verso la stessa meta, quella di illuminare e guidare i miei figli. Se molti miei consacrati hanno abbandonato la loro missione, quella di condurre le mie pecorelle tra i lupi, io non abbandono i miei figli ed è così che posso guidarli attraverso i miei profeti che accettano questa missione…”
mercoledì 27 luglio 2022
Lavoreremo per salvare questa Terra dal male che la consuma, per presentarla, attraverso le mani di Maria, di nuovo purificata, al Padre celeste.
Ti benedico per il tuo desiderio di nostri incontri. Scavo il tuo desiderio fino a che tu solo abbia sete di Me. Tu sai che solo Io posso colmare il tuo cuore. Vuoi lavorare per me?
"Con tutto il mio cuore e con tutto il mio tempo, se Tu me lo chiedi", Mi dici. Amen, sarai con Me in paradiso, sul Mio Cuore, quando ti richiamerò.
È davvero il Mio Sacro Cuore che tu hai visto durante la veglia di preghiera della Vigilia di Pentecoste, i cui raggi ti hanno trafitto. Mi sono riversato nella tua anima per legarti a Me: questi sono i nostri "fidanzamenti", se vuoi... aspettando l'ora di farti Mia sposa, per la Chiesa, per la Francia e per il mondo.
Ora desidero dare al vostro mondo la Mia concezione del governo delle anime sulla Terra, come lo comprendo, alla luce di ciò Io sono. Sì, esiste un modo santo, e benedetto del Mio Cuore, di condurre il Mio popolo, un modo che si prenda cura di mettermi al posto più alto e agisca con giustizia, giustizia che è amore per il Mio popolo.
Non analizzare quello che voglio dire, fidati di Me, scrivi ciò che ti dico, Io Cristo Gesù, Signore del Cielo e della Terra. Io sono il Re della vostra Terra e non ci ne sarà un altro, se non quello che ho creato per servirmi secondo la Mia Volontà. Voglio insegnarvi il modo migliore di amministrare gli uomini affinché nessuno si perda.
L'obiettivo di chi governa un paese dovrebbe essere sempre:
1. Amare il suo Dio
2. Obbedirgli e servirlo secondo la Sua Volontà
3. Portare la felicità terrena
4. Elevare le anime al cielo
5. Portare la Nuova Gerusalemme
Per questo scopo, ci sono alcune organizzazioni da disporre secondo i Miei piani. Conosci lo stato di decrepitudine delle vostre istituzioni. Non ho bisogno di insistere su questo!
Voglio, in un futuro che non è molto distante ora, rinnovare la superficie della Terra. Voglio che essa sia condotta dal Mio Tenente, nel modo che intendo, secondo le Mie vie e la Mia Volontà. Tutto ciò troverà la sua realizzazione quando sarà giunta l'ora, dopo la grande purificazione che è già iniziata, quando si dovrà ricostruire tutto.
Voi cercate di evocare ciò che il mondo sarà dopo questa purificazione? Non potete concepirlo! Ma sarete pronti a servirmi quando avrò bisogno di voi.
Perché tu? Ma perché Mi ami e vuoi servirmi! Credi che ci siano molti cuori aperti ai Miei doni e alla Mia Volontà, con questa profonda certezza del Mio Ritorno e del fatto che bisognerà costruire il futuro con Gesù stesso? Ti rispondo: no, i Miei servitori sono pochi per la mietitura, che è di far scendere sulla Terra di Dio la Giustizia, l'Amore e la Pace. Ho bisogno dell'amore di tutti questi piccoli che sono Miei. Vi amo, non avete paura, Io farò tutto. Ho bisogno della vostra volontà di servirmi, così come i vostri fratelli, e dei vostri cuori aperti alla Mia venuta.
Io ritorno
La Mia Giustizia è iniziata
La Mia Misericordia si esercita più che mai
Il Mio Amore vi aspetta ancora, tutti
La Mia Luce illumina il mondo. Il Fuoco divino si avvicina
Mio Cuore si spande
La Mia Vita si dona
Il Mio Spirito vi è dato
Ricevetelo!
"Io sono il Buon Pastore. Conosco le Mie pecore e le Mie pecore Mi conoscono". Ascoltarmi prima e poi agire secondo quello che dico, questo è quello che Mi aspetto da ciascuno.
Io sono il Buon Pastore: governatore delle vostre anime e amministratore delle vostre persone, al fine di stabilire il Regno di Dio sulla Terra, al fine di far scendere la Gerusalemme celeste. In Cielo sulla Terra, questo è quello che voglio darvi, uomini di questo tempo. Lavoreremo per salvare questa Terra dal male che la consuma, per presentarla, attraverso le mani di Maria, di nuovo purificata, al Padre celeste.
La Santissima Trinità e l'intero Cielo soffrono perché l'opera di distruzione di Satana ha raggiunto una tale proporzione sulla vostra Terra, mentre essa è stata creata e coccolata, facendole il dono della vita in vista dell'uomo. Uomo che, lungi dal glorificare suo Padre, Lo respinge! Questo non è più sopportabile, il braccio della Giustizia cade. Che colui che ha orecchi uda!
Gesù Cristo
25 maggio 1999
AGNÈS-MARIE