“… Il Signore… ci ha comandato… di non cadere nello scoraggiamento se troviamo
difficoltà a concentrarci nella preghiera; tale concentrazione è, specialmente
all’inizio, difficoltosa, insopportabile per una mente abituata a vagare
dappertutto. Beata l’anima che, per mezzo della preghiera,bussa continuamente
alla porta della divina misericordia e incessantemente stanca l’Instancabile
denunciando il suo ‘avversario’, il peccato, che la opprime; a suo tempo gioirà di
essere nella purezza e nell’impassibilità. …La preghiera, in quanto colloquio con
Dio, è un bene altissimo, spesso molto più grande di quello che l’uomo chiede, e il
Dio misericordioso, non adempiendo la richiesta, lascia il richiedente con la sua
preghiera, perché egli non la perda, non abbandoni questo bene superiore dopo
aver ricevuto un bene richiesto, anche se molto inferiore. …E tu, quando le tue
preghiere non saranno esaudite da Dio, sottomettiti devotamente alla volontà di
Dio Tuttosanto il quale, per cause che non ti è dato sapere, lascia la tua
richiesta non corrisposta".
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