I Santi e il Purgatorio
L’esperienza dei santi conferma la nostra fede nel purgatorio.
Santa Faustina Kowalska (1905-1938) dice nei suoi scritti autobiografici: «Vidi l’Angelo Custode che mi ordinò di seguirlo. In un momento mi trovai in un luogo nebbioso, invaso dal fuoco, e, in esso, una folla enorme di anime sofferenti. Queste anime pregano con grande fervore, ma senza efficacia per se stesse: soltanto noi le possiamo aiutare. Le fiamme che bruciavano loro, non mi toccavano. Il mio Angelo Custode non mi abbandonò un solo istante. E chiesi a quelle anime quale fosse il loro maggior tormento. Ed unanimemente mi risposero che il loro maggior tormento è l’ardente desiderio di Dio.
Scorsi la Madonna che visitava le anime del purgatorio. Le anime chiamano Maria “Stella del Mare”. Ella reca loro refrigerio. Avrei voluto parlare più a lungo con loro, ma il mio Angelo Custode mi fece cenno di uscire. Ed uscimmo dalla porta di quella prigione di dolore.
Udii nel mio intimo una voce che disse: “La Mia Misericordia non vuole questo, ma lo esige la giustizia» (Quaderno I, 11).
«Una volta di sera venne da me una delle Suore defunte, che in precedenza era già stata da me alcune volte. Quando l’avevo vista la prima volta era in uno stato di grande sofferenza, ma poi man mano venne in condizioni di sempre minor sofferenza e quella sera la vidi splendente di felicità e mi disse che era già in paradiso» (II, 234).
«Quando venne a mancare suor Domenica, la notte verso l’una venne da me e mi fece capire che era morta. Pregai fervorosamente per lei: La mattina [...] il Signore mi fece conoscere che soffriva ancora in purgatorio. Radoppiai le mie preghiere per lei [...]. Il quarto giorno mi fecero conoscere che le dovevo ancora delle preghiere e che ne aveva bisogno. Formulai immediatamente l’intenzione di offrire un giorno intero per lei...» (V, 459).
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