venerdì 9 maggio 2025

Il Santo Rosario: scuola di contemplazione

 


Il Santo Rosario: scuola di contemplazione 


La cosa più importante del Santo Rosario non è la recita delle Ave Maria, ma è la contemplazione dei misteri di Cristo e di Maria durante la recita delle Ave Maria. La preghiera vocale è soltanto a servizio della preghiera contemplativa, altrimenti rischia la meccanicità e quindi la sterilità. Bisogna tener presente questo punto fondamentale per valutare la bontà e l'efficacia del Rosario che si recita, sia da soli che in gruppo.  

La recita del Rosario impegna la voce e le labbra, la contemplazione del Rosario, invece, impegna la mente e il cuore. Quanto più è presente la contemplazione dei misteri di Cristo e di Maria, dunque, tanto più è alto il valore di un Rosario. In questo si scopre la più vera ricchezza del Rosario «che ha la semplicità di una preghiera popolare - dice il papa Giovanni Paolo II - ma anche la profondità teologica adatta a chi avverte l'esigenza di una contemplazione più matura».  

Per favorire la contemplazione durante la recita del Rosario, infatti, si suggeriscono soprattutto due cose: 1. far seguire all'annuncio di ogni mistero la "proclamazione di un passo biblico corrispondente", che faciliti l'attenzione e la riflessione sul mistero enunciato; 2. fermarsi alcuni attimi in silenzio per meglio fissarsi sul mistero: «La riscoperta del valore del silenzio - afferma infatti il Papa - è uno dei segreti per la pratica della contemplazione e della meditazione». Ciò serva a far comprendere l'importanza primaria della contemplazione, senza la quale, come diceva già il papa Paolo VI «il Rosario è corpo senz'anima, e la sua recita rischia di divenire meccanica ripetizione di formule».  

Anche in questo, i nostri maestri sono i santi. Una volta fu chiesto a san Pio da Pietrelcina: «Come recitare bene il Santo Rosario?». San Pio rispose: «L'attenzione deve essere portata all'Ave, al saluto che rivolgi alla Vergine nel mistero che contempli. In tutti i misteri essa era presente, a tutti partecipò con l'amore e con il dolore». Lo sforzo della contemplazione deve portarci appunto alla partecipazione ai misteri divini «con l'amore e con il dolore» della Madonna. A Lei dobbiamo chiedere l'attenzione amorosa alle scene evangeliche che ogni mistero del Rosario ci presenta, e da cui trarre ispirazioni e ammaestramenti di una santa vita cristiana.  

Padre Stefano Manelli


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