Quale preparazione migliore, difatti, si può avere, per la Celebrazione o la partecipazione alla Santa Messa, della contemplazione dei misteri dolorosi del Santo Rosario? La meditazione e la contemplazione amorosa della Passione e Morte di Gesù, recitando i cinque misteri dolorosi del Santo Rosario, sono la preparazione più affine ad una Celebrazione del Santo Sacrificio che sia partecipazione viva al Sacrificio del Calvario che il Sacerdote rinnova sull'altare, avendo Gesù nelle sue mani. Poter celebrare e partecipare al Santo Sacrifico dell'altare con Maria e come Maria Santissima: non è forse questo l'ideale superlativo per tutti i sacerdoti e i fedeli?
E quale mezzo migliore si può avere, per il ringraziamento alla Santa Messa e alla Comunione, della contemplazione dei misteri gaudiosi del Santo Rosario? È così facile rendersi conto che la presenza di Gesù nel Grembo vergine dell'Immacolata, e l'adorazione amorosa dell'Immacolata verso Gesù nel suo Grembo (nei misteri dell'Annunciazione e della Visitazione), come nella culla di Betlemme (nel mistero del Natale), diventano il modello sublime e irraggiungibile della nostra adorazione amorosa allo stesso Gesù presente vivo e vero, per più minuti, nella nostra anima e nel nostro corpo, dopo la Santa Comunione. Ringraziare, adorare, contemplare Gesù con l'Immacolata: ci può essere di più?
Impariamo dai santi anche noi. San Giuseppe da Copertino e sant'Alfonso Maria de' Liguori, san Piergiuliano Eymard e san Pio da Pietrelcina, i piccoli beati Francesco e Giacinta di Fatima legavano strettamente e appassionatamente l'Eucaristia al Santo Rosario, la Santa Messa al Santo Rosario, il tabernacolo al Santo Rosario. Pregare con il Rosario per prepararsi alla Celebrazione dell'Eucaristia, e con il Rosario fare anche il ringraziamento alla Santa Comunione è stato il loro magistero fecondo di grazie e di virtù eroiche. Che diventi anche nostro il loro fervido amore eucaristico e mariano.
Padre Stefano Manelli
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