martedì 2 giugno 2020

LA CREAZIONE



IL CREATORE TUTTO HA FATTO BENE

Tutto quello che Dio fa è perfetto e buono, perché è conseguenza del suo essere; quello che in noi è cattivo è conseguenza del nostro essere distorto contro Dio e il suo operare perfetto. (29-6-70) 

Dio è così sostanzialmente buono, da non esserlo per quello che fa verso fuori, ma per quello che è verso dentro, per essersi in sé, da sé e per sé, la perfezione eterna ed infinita, che opera in conseguenza di quello che è. (29-6-70)

L’essere buono in Dio è essere, poiché Egli è la Perfezione eterna ed infinita. (29-6-70)

L’Infinito creò l’uomo a sua immagine, «e vide che era molto buono»; ma, ribellandosi conto il Dio buono, l’uomo divenne cattivo, e opera con malvagità contro il Bene supremo. (29-6-70) 

Tutto ciò che il Creatore ha fatto è buono, ed il profitto delle creature o delle cose che sono alla tua portata dipende da te. (30-12-59)

Tutto ciò che Dio fa in noi è per il nostro bene, anche se, non intendendolo, ci scoraggiamo. (21-3-67)

Se gli uomini sapessero come è buono Dio e la necessità infinita che sente in sé di renderci felici, non dubiterebbero del suo amore, che cerca sempre il nostro bene, benché, per la nostra mente limitata o distorta, non lo comprendiamo. (4-8-70)

Dio ci ha creati in libertà perché potessimo aderire a Lui liberamente; e, non perché alcuni impiegano male i suoi doni, Egli deve privare tutti noi della cosa migliore, compiendo un’opera meno perfetta e meno glorificatrice per Lui. (9-1-65)

Per perfezione del suo essere, Dio da tutto ricava glorificazione per sé e beneficio per coloro che ama; e perfino per mezzo della libertà dell’uomo male impiegata, ha ricavato un bene così immenso, che l’uomo divenne suo figlio nel Verbo Incarnato; e così l’Amore infinito, scoppiando in misericordia, ha reso ancora più ricchi coloro che lo seguirono, rendendoli capaci di essere Dio per partecipazione nel suo stesso Figlio. (9-1-65)

L’infinita Sapienza, ricavando bene da ogni male, manifesta di più la propria gloria; e la sua opera è più perfetta dandoci la possibilità di ribellarci contro di Lui che facendoci tutti senza libertà, anche se quelli che sono di cattiva volontà non vogliono approfittare della misericordia e si espongono a perdere tutto. «O felice colpa!». (9-1-65) 

Dio vuole darci la possibilità di possederlo e, in un atto infinito della sua volontà, ci crea; noi gli diciamo di no, e ci dà suo Figlio che muore su una croce per portarci a Lui. Se nonostante tutto non vogliamo possederlo, Egli per questo non smetterà di fare un cosa tanto perfetta e buona come è darci la possibilità di una gloria senza fine. (9-1-65) 

La Santità infinita ha fatto tutto per la sua gloria e per la nostra gloria, secondo la grandezza della sua perfezione manifestandosi verso fuori. Pertanto, quello che non comprendiamo è per piccolezza della nostra mente, ma non per povertà, mancanza di bontà o di donazione perfetta dell’Amore infinito. (9-1-65)

Dio dice nel suo pensiero eterno: Sto per fare un’opera verso fuori inconcepibile: creare creature che mi possano possedere... Questo eccede tutto ciò che possiamo pensare...! E la creatura si oppone al piano del Creatore, non volendo andare con Lui; allora, fra Dio e l’uomo, si apre un abisso dove vanno tutti coloro che non vogliono vivere dell’Infinito: questo è l’inferno. (9-1-65)

In Dio ogni suo atto è infinito e perfetto, e quando Egli fa la creazione in un atto della volontà infinita, non torna indietro perché alcuni non la accettano. (9-1-65)

Che gioia, Signore, che anche se tutti gli uomini si contraddicessero fra di loro, Tu sempre penseresti e ti manterresti uguale per la perfezione del tuo Essere, che non è esposto a cambiamento alcuno! (4-8-70)

Colei che non è, davanti a Colui che È, solo può essere adorazione di risposta in riconoscimento assoluto dell’eccellenza dell’Essere infinito. (14-10-74)

MADRE TRINIDAD DE LA SANTA MADRE IGLESIA

EPISTOLARIO




Il direttore 

Senza dubbio l'esito dipendeva in gran parte dal fatto che il suo magistero  scaturiva dal suo tratto intimo con Dio. Ha valore programmatico ciò che egli  scriveva il 26 giugno 1913 a padre Agostino, che gli aveva chiesto alcuni  orientamenti da darsi ad un'anima affidata alla sua direzione:  
"Dio sa quanto ho poi pregato Gesù ché mi manifestasse la sua volontà in  proposito di quell'angelica creatura! Il pietoso Gesù mi assista e la sua  santissima Genitrice diriga la mia mano, perché io possa ritrarre in iscritto  fedelmente, almeno in parte, ciò che essi mi vanno suggerendo".  
Segnaliamo, inoltre, il costante sforzo di padre Pio di non assumere mai  l'ufficio di maestro nelle sue direttive, ed anche quando esige dai suoi  direttori di accettare tassativamente consigli e suggerimenti ed impone come  norma inderogabile i suoi punti di vista, sa trovare sempre forme ed espressioni  rivelatrici di una sincera ed autentica umiltà e della sua dipendenza da loro in  tutto il resto.  
Egli scompare dietro l'autorità di Dio, è consapevole di trasmettere un  messaggio non suo ma di Gesù e perciò compie la sua missione non senza una certa  audacia e con un linguaggio franco e schietto; esige che quel messaggio sia  accettato senza discussione e seguito con prontezza e fedeltà, anche se  saggiamente addolcito con amabili scuse:  
"Non vi spaventate per cotesta novella croce a cui il Signore vuole  assoggettarvi. Il tutto riuscirà a gloria di Dio ed a maggior vostra  santificazione. Statene sicuro di questo. Ed intanto preparatevi, padre mio, ad  altre maggiori prove, alle quali il buon Gesù vi assoggetterà. Sono un crudele,  purtroppo, nel manifestare a voi tutto ciò; ma, mi si perdoni, la corona, che il  Signore mi fa vedere, e che per voi si va lassù intrecciando, mi fanno uscire  dal mio riserbo" (11 3 1915).  
"Ed al riguardo Gesù è disgustato alquanto di voi; ed egli mi ha fatto sentire  che dovete saldare il conto con lui di tutto ciò che è avvenuto ed avverrà a  quell'anima in seguito. Perdonatemi, padre mio, se ho avuto tanta sfacciataggine  di trascrivervi quest'ultime parole. Voi intanto sapete il tutto e ben  comprenderete se mi è potuto o no riuscire possibile il non farlo" (1 4 1915;  cf. anche 23 7 1917; 29 1 1919). 

PADRE PIO DA PIETRELCINA 

Cosa ci chiede il Cielo in questo momento? È la conversione che Dio vuole, è la trasformazione che Dio vuole.




Cari figli,
[vi saluto] con grande pace, con grande amore e gioia. Oggi è una domenica grandiosa, è la domenica di Pentecoste, la domenica dello Spirito Santo, la domenica della scienza, della fortezza, dell’intelligenza, della pietà, del consiglio, del timore di Dio. È la domenica in cui ogni cuore deve rivolgersi allo Spirito Santo.

Il mondo, il Brasile, hanno veramente bisogno di questo Spirito Santo. Della fortezza di questo Spirito Santo. L’uomo si vede davanti a un momento di fragilità, in tutti i sensi: il corpo, l’anima, il tempo. La sofferenza che fa più male è quella dell’anima, il peccato, ma la sofferenza che più porta l’uomo allo squilibrio è la sofferenza che colpisce direttamente la sua carne, la sua materia. La prima cosa che l’uomo sente è la ferita nella carne, è il dolore nella carne.
E la sofferenza temporale, perché tutto arriva attraverso il tempo: attraverso il tempo che si vive, il momento presente, quello che sta accadendo all’umanità.

Perché questo tempo di epidemia, perché questo tempo di prova? Il Cielo ci aveva già preparato per questo tempo. Ci aveva già chiesto preghiera, forza, coraggio, fede. il Cielo ci aveva già avvisato riguardo alle tempeste che sarebbero arrivate, il Cielo ci aveva già chiesto di metterci in ginocchio ai piedi della Santa Croce, davanti a Gesù Misericordioso che effonde i raggi della misericordia sul mondo.
È un tempo di prove. Non possiamo fuggire da questo tempo di prove. Non possiamo cancellare quest’anno, che è un anno difficile per voi. Non solo per il Brasile, ma per il mondo. Non c’è modo di fuggire da questo avvenimento. Ma si può vincere questa sofferenza. E la grande grazia la otteniamo in questa domenica di Pentecoste, che sono i sette doni dello Spirito Santo.
È ora che il popolo combatta i peccati capitali, che vinca i peccati capitali! Perché Dio vuole un uomo nuovo, vuole un uomo pieno di Spirito Santo, pieno di coraggio, pieno di fede, di forza. Un uomo che – anche se sta camminando sulle pietre, sulle spine – non inciampa. Va avanti, perché è un uomo illuminato dallo Spirito Santo di Dio, che è Dio.
Allora lo Spirito Santo porterà la scienza, figli. La scienza che porterà l’uomo alla sapienza, all’intelligenza, per vincere questo momento di sofferenza che sta causando molto dolore, molta disperazione, molto squilibrio. Perché l’uomo non è preparato, come ci dice Gesù, per attraversare le prove. Vuole sempre e solo la strada senza barriere, senza spine. Ed è per questo che chiedo allo Spirito Santo di portarvi molta comprensione, molto intelletto, carità, fraternità. Siate figli che temono Dio, che vivono il timore di Dio.
Perché la sofferenza attualmente presente sulla Terra non è ancora la sofferenza più grande che l’uomo potrà vivere in questi tempi. Ecco perché dovete essere molto timorati di Dio. Tutto dipende da voi. Dipende dalla vostra trasformazione. Soprattutto delle famiglie, dato che è l’anno della preghiera per la conversione delle famiglie. Cosa ha cercato la famiglia per la sua vita di conversione? Perché è un avvertimento molto forte quello che la famiglia ha ricevuto in quest’anno. L’avvertimento a restare più unita, a pregare. Tutti temono questa epidemia, tutti hanno paura di quello che può accadere in Brasile e nel mondo, è una realtà che tutti stanno attraversando e vivendo. Allora la famiglia, come santuario maggiore, cosa ha cercato per la sua trasformazione e per la sua conversione? Dio ci sta chiedendo testimonianza di vita, testimonianza di fede.
Quando arriva una tempesta, essa porta sempre qualcosa per la trasformazione, figli. Nessuno resta in una tempesta, tutti vogliono proteggersi dalla tempesta. Allora in che modo la famiglia si è protetta da questa tempesta? Soprattutto oggi, in questa domenica di Pentecoste – in cui avete la felicità di ascoltare un messaggio che arriva dal Cielo – in che modo la tua famiglia, la Comunità Fraterna, ha cercato attraverso lo Spirito Santo la conversione, essere luce, la guarigione da tutto questo male che oggi turba l’umanità, con parole, azioni, pensieri?
È tempo di guarigione. Tutta la sofferenza che arriva per il mondo, porta al mondo un avviso. Dio sta chiedendo la guarigione delle nostre famiglie. Perché l’uomo ha maltrattato quello che c’è di più sacro nella sua vita, che è la sua famiglia. Quanti bambini non hanno l’affetto della famiglia, dei genitori! Allora, se osserviamo, non si tratta solo della situazione del momento presente, ma della situazione del tempo in cui state vivendo.
Cosa ci sta dicendo Dio? Dovete aprire gli occhi alla grande sofferenza che c’è in Brasile, perché in Brasile non c’è solo l’epidemia, il Brasile ha molto bisogno dello Spirito Santo soprattutto per vincere i peccati. I peccati dell’avidità, i peccati che oggi hanno portato questa nazione – che dovrebbe e potrebbe essere un esempio di amore – ad essere una nazione che oggi vive una sofferenza di divisione, di disunione, di discordia. Allora cosa vuole dirvi Dio? Cosa vuole dire a questa nazione attraverso la presenza dello Spirito Santo?
Uno dei doni dello Spirito Santo è la pietà. È il momento in cui dovete chiedere a Dio di avere pietà dell’umanità. Nella grande battaglia che state affrontando, sentite che c’è bisogno che Dio abbia pietà dell’umanità. L’umanità da sola non sarà in grado di vincere questa epidemia.
Allora chiediamo allo Spirito Santo – che è Dio – il dono della pietà, questa pietà che ci fa meditare sulla misericordia. Quando diciamo la parola “pietà”, ma andiamo oltre la parola, andiamo allo Spirito Santo: è un dono bellissimo dello Spirito Santo. Quindi cosa intendiamo con la parola “pietà”? Misericordia. Allora oggi vi invito, in questa domenica dello Spirito Santo, domenica di Pentecoste, a mettere il Brasile – ognuno metta la propria nazione – nel Cuore di Gesù Misericordioso.
Perché il mondo ha bisogno di una risposta, figli, e l’uomo da solo non sarà in grado di avere questa risposta. Gesù è molto misericordioso. Vi ama tantissimo. È necessario che oggi chiediate questa pietà, ricorrendo direttamente al Cuore di Gesù Misericordioso.

Parlando di questo tempo di lotta, di battaglia, di epidemia, vogliamo andare direttamente al dono della fortezza, dono dello Spirito Santo. In questo momento, preghiamo per tutti quelli che stanno portando la croce della malattia nel corpo, soprattutto in questa epidemia. L’epidemia è conseguenza dei peccati dell’umanità, è un peso molto grande. E noi abbiamo bisogno di questa fortezza di Dio. Perché abbiamo bisogno di questa fortezza di Dio? Perché Dio stesso è morto per salvarci. Ed Egli ci ha resi forti, ci ha resi vittoriosi. Allora, in una battaglia, non puoi essere debole. In ogni battaglia devi essere forte!
Soprattutto quelli che oggi, in Brasile e nel mondo, stanno affrontando questa battaglia, devono avere molta forza. Non paura, ma forza. E fede. Dio è più grande di questa epidemia, Dio è più grande di questa sofferenza! Non pensare mai che questa sofferenza sia più grande di Dio! Dio è molto più grande. Allora chiediamo questa fortezza dello Spirito Santo per il mondo, per il Brasile che vive questo momento di dolore, questo momento di battaglia. Immergiamoci nello Spirito Santo.
E arriviamo al dono del consiglio. In un momento di epidemia, c’è tanto tumore. Ci sono tante parole e poche risposte. Perché nessuno sa cosa fare, come fare, come vincere, dove andare. Allora abbiamo bisogno del consiglio. Spirito Santo, porta questo consiglio alla famiglia! Cos’è meglio oggi per la famiglia? Preghiera, silenzio e obbedienza. Questa è la cosa migliore di cui abbiamo bisogno. La famiglia è il grande tabernacolo del mondo, è il grande santuario del mondo. In questo momento Gesù è presente in tutte le famiglie della Terra, perché voi siete Chiesa viva.
Allora abbiamo bisogno di chiedere questo dono del consiglio. Quanto più grande è il rumore, maggiore sarà il dolore, maggiore sarà l’epidemia. Quando fate silenzio, vi mettete in ginocchio e chiedete consiglio al Cielo. Cosa ci chiede il Cielo in questo momento? È la conversione che Dio vuole, è la trasformazione che Dio vuole. Allora dobbiamo metterci in silenzio alla presenza di Dio. Tutta l’umanità. Non solo il Brasile, ma il mondo intero.
Arriviamo al grande dono che è essere timorati di Dio. L’uomo non teme Dio! L’uomo oggi ha paura di tutto, ma non ha timore di Dio. Allora se guardiamo la Parola di Dio, gli insegnamenti, la catechesi più grande del mondo che Gesù Cristo ci ha lasciato, vediamo che l’uomo raccoglierà molta sofferenza nel tempo della giustizia. Quando vi dico che questa piccola tempesta che è nel mondo e che ha già fatto tanti danni, può essere l’inizio di altre tempeste più grandi, mi riferisco alla mancanza di timore di Dio.
L’uomo pecca, calpesta il sacro, non teme Dio, vive questo libertinaggio malato, non vive come Dio vuole che viva: in santità. Essere un uomo santo. Allora dovete riflettere su questo dono dello Spirito Santo: “Nel pensiero, nella parola, nell’azione, sono timorato di Dio? Ho il timore di Dio?”. Perché l’umanità adesso sta vivendo la giustizia, e raccoglierà quello che semina. Cosa semini? Un figlio che è obbediente al Padre raccoglie buoni frutti, ha una vita sana, ha la prosperità. Un figlio che è disobbediente al Padre soffre. Allora se non sei timorato di Dio, se non hai timore di Dio, non avrai momenti di gioia, ma molti momenti di tristezza. Quindi chiediamo allo Spirito Santo di fare in modo che l’umanità sia realmente timorata di Dio.
E chiediamo al Divino Spirito Santo il dono dell’intelligenza. Perché l’umanità vive come se fosse nell’oscurità. Tutti sono consapevoli della realtà del mondo. Dove sta andando questo mondo? Questo mondo in cui tutto è permesso? Uccidere, violentare, versare il sangue degli innocenti? Questo mondo in cui nessuno vive più i comandamenti che Dio ci ha chiesto di vivere? L’uomo si crede sapiente in fatto di tecnologia, ma è morto nell’intelligenza dello Spirito Santo di Dio. Allora è necessario che l’uomo apra gli occhi. La brezza leggera che soffia in questo luogo benedetto, è Gesù che viene a noi. L’intelletto serve all’uomo per vincere non solo questo momento difficile, ma tutti i momenti difficili.
Dobbiamo avere sapienza. Sapienza, figli! È il dono di cui più l’umanità ha bisogno in un momento come questo. Sapienza che ci porta all’unione, per dare al mondo la grande vittoria dell’unione di tutti i popoli. Essere un solo cuore, una sola anima. Creare spiritualmente questa alleanza familiare. La famiglia è la grande ricchezza dei nostri tempi, la grande ricchezza dei giorni attuali. Allora ci vuole più sapienza, sapienza per vincere.
Il momento che state vivendo sulla terra non è un buon momento, né per i giovani, né per i bambini, né per i padri, né per le madri, né per i missionari. È un momento triste. Ma se avrete sapienza vi unirete di più e cercherete di avere un pensiero costruttivo, che significa un pensiero in Dio. Quando pensi in Dio, anche quello che sembra impossibile diventa possibile, quando credi piamente. Allora è il momento in cui l’umanità deve avere sapienza, vivere questa sapienza. Cosa possiamo fare? Come dobbiamo fare? Credere. Mettere i nostri doni al servizio dell’opera di Dio. Senza orgoglio, ignoranza, ego, ma con mitezza, umiltà, semplicità, tenerezza nell’anima. Perché è un momento difficile sulla Terra.
Tutti volete che questo momento passi e che possiate tornare a tenervi per mano, a stare insieme, a pregare, ad abbracciarvi gli uni gli altri. Ma Dio vuole qualcosa che non sia apparenza. Dio vuole vita nuova! Ecco perché questo tempo ci invita innanzitutto a guarire, per poi fare quello che Dio chiede. Perché agli occhi del Padre siamo figli benedetti, figli sacri. E oggi dimentichiamo di essere figli benedetti, figli sacri. Allora dobbiamo avere questa sapienza. Sapienza per diffondere il profumo, non per diffondere il veleno. Perché molti nella situazione presente si lasciano avvelenare: è come se fosse il momento propizio per giudicare, distruggere, condannare.
Mentre adesso è tempo di conversione, di tornare alla casa del Padre. Di essere quel figlio pentito che si mette ai piedi della Santa Croce chiedendo a Gesù la misericordia, al Padre l’amore, allo Spirito Santo i doni. Questo è il momento! Ecco perché l’umanità ha bisogno di avere sapienza. Se l’umanità non avrà questa sapienza che viene dall’Alto, non avrà giorni prosperi, non avrà un anno prospero. Per questo dobbiamo vivere questa sapienza, questa sapienza di mettersi in ginocchio e fare come Gesù vuole che facciamo: pregare, pregare affinché il mondo sia un cuore unito, un’anima forte. Che tutti siano gli uni per gli altri, come Gesù ha insegnato e insegna nella sua bellissima misericordia di amore.
Il mondo raggiungerà la scienza, la scienza dello Spirito Santo, la scienza che porta all’uomo la grazia della luce. È come se tu fossi nel buio e non avessi luce, e vedi che questa luce inizia a sorgere: questa è la scienza che lo Spirito Santo porterà all’uomo. Essa già è presente nel mondo e arriverà ai cuori degli uomini, e gli uomini troveranno risposta e vinceranno questa battaglia. Con la scienza dello Spirito Santo.
Ma se riflettiamo sui doni del Divino Spirito Santo, vedremo che Dio vuole la santità, la conversione, vita nuova. Quello che vi chiedo oggi, figli, è che quando passerà questa tempesta non continuiate ad essere quest’uomo vecchio, indurito, angustiato, ribelle, quest’uomo che desidera il male, la vendetta, ma che siate un uomo lieto, soave, che costruisce l’amore, che semina l’amore, che raccoglie l’amore, che si fortifica in questo amore che è il Padre, il Figlio e il Divino Spirito Santo. Il Padre con la sua bontà infinita, il Figlio con la sua misericordia infinita e lo Spirito Santo con i suoi sette doni infinitamente grandiosi.
La guarigione di cui il mondo ha bisogno va oltre questa epidemia che oggi porta a fuggire, a ritirarsi nelle case, è la guarigione da una peste molto più grande di questa: il peccato. E solo lo Spirito Santo può portarci la luce per vincere questa grande battaglia. Perché siete davanti a una battaglia, figli. Adesso dipende da voi. La grazia è lì. Valorizzala. Credi. Abbi fede. La grazia è lì, figli. Da tanti anni Dio mi invia qui in corpo e anima per portare questa grazia al mondo, per guidare una fraternità che dev’essere testimonianza viva di questa grazia. La grazia è lì, adesso dipende da voi.
È come con il battesimo. Oggi tutti voi dovete riflettere sullo Spirito Santo nel battesimo. Voi lo avete ricevuto. Come avete usato questa pienezza del santo battesimo? Allora avete già ricevuto la grazia. Dio sta illuminando il mondo con la misericordia, la pietà, la fortezza. Dio vi sta dando tutte le grazie. È nelle vostre mani, figli.
E io spero, come Madre di Dio e Madre vostra, che sappiate vincere questo momento. Nel seguire questo cammino – anche se stretto, pieno di spine e di battaglie – non temete e non lasciatevi prendere dalla paura, ma siate forti, timorati, obbedienti. Il vero obbediente è colui che vive la volontà di Dio. In questo momento, questa è la volontà di Dio: la guarigione delle famiglie, la guarigione del mondo, del Brasile. Quanto più un paese ha bisogno di guarigione, più grande sarà la battaglia. Dio vuole la guarigione. Gesù ha detto: meglio mille piaghe nella carne che una sola nell’anima – forse la battaglia di chi sta ricevendo questa piaga nella carne è per evitare un male molto peggiore nell’anima.
Allora il Brasile è affidato allo Spirito Santo di Dio. Il mondo è affidato allo Spirito Santo di Dio. Che sia sempre fatta la volontà di Dio qui sulla Terra, figli. Questa è la grande richiesta della Madre della Pietà alla Santissima Trinità.
Con gioia, benedirò tutti i figli.
la Madonna benedice i presenti
Cari figli,
benedirvi in questa domenica dello Spirito Santo è chiedere allo Spirito Santo di essere presente nel cuore di tutti i figli, di quelli che nelle loro case stanno ricevendo questa grazia dei sette doni dello Spirito Santo. Niente è più grande della luce dello Spirito Santo. Egli è Dio. Nulla può essere più grande e forte di Dio, figli. Ecco perché la sofferenza passerà. E dipende molto da voi.

Allora abbraccia questo Spirito Santo e a partire da questa domenica sii un uomo guarito, sii un uomo santo, un uomo libero, un uomo esorcizzato, che abbia sete del trionfo del mio Cuore Immacolato sulla Terra. Perché è di questo che il mondo ha bisogno, il trionfo del mio Cuore Immacolato.
Rimanete tutti nella pace.
A chi oggi compie gli anni: che Dio illumini ciascuno di voi. Che Dio illumini tutte le famiglie, tutti i giovani, tutti i bambini, il Brasile. Chiediamo allo Spirito Santo di illuminare questa terra della Santa Croce. Che tutta questa terra della Santa Croce si metta ai piedi della Santa Croce e il Brasile sarà liberato, figli. Perché la croce è sacra. La croce è vittoria. Cristo è la nostra vittoria.
Faccio gli auguri anche ai figli che stanno ringraziando Dio per il Santo Battesimo. Che Dio vi benedica immensamente.
Rimanete tutti nella pace.
I fiori sono stati benedetti per la guarigione e liberazione di tutti i malati nel corpo e nell’anima.

Ecco la Serva di Dio, la Madre della Pietà, l’Immacolata Concezione. Il Signore mi chiama.


lunedì 1 giugno 2020

O Maria, Madre del Signore



O Maria, Madre del Signore, rivolgi i tuoi occhi pieni di bontà su questo mondo moderno in cui Dio ci ha chiamato a vivere e operare. È un mondo che volta le spalle alla luce di Cristo e poi geme nelle tenebre paurose che così ha creato davanti a sé. La tua dolce voce umanissima, o benedetta fra tutte le donne, inviti ogni uomo a volgere lo sguardo verso te: tu sei la lampada che conduce a Cristo, vera luce del mondo e unico Salvatore di tutti. Implora per il mondo la pace. Rendi fra loro fratelli gli uomini, ancora tanto divisi. Ai sofferenti, oggi tanti e nuovi, ottieni il conforto e la pace, ai defunti la gioia senza fine. Questa la nostra preghiera, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.

LA VITA DI SAN BENEDETTO



Una fabbrica regolata in visione

Gregorio: Un'altra volta fu pregato da un buon cristiano di mandare alcuni  discepoli in un fondo di sua proprietà presso Terracina, perché vi voleva costruire  un monastero.

Acconsentì volentieri: scelse dei monaci, e nominò chi doveva essere l'Abate e  chi il secondo dopo di lui. Al momento della partenza prese questo impegno:  "Adesso voi partite subito: il tal giorno verrò io pure e vi indicherò dove dovrete  edificare la cappella, dove il refettorio, dove la foresteria per gli ospiti e dove gli  altri ambienti necessari". Quelli, ricevuta la benedizione, si misero in cammino.  Intanto nell'attesa impaziente del giorno stabilito, cominciarono a preparare tutte  quelle cose che sembravano loro necessarie per coloro che avrebbero  accompagnato il venerato Padre.

Ma nella stessa notte in cui cominciava il giorno della promessa, l'uomo di Dio  apparve in sogno al santo uomo da lui designato come Abate e al suo Priore e  tracciò loro, con le più minuziose indicazioni, le singole posizioni che conveniva  dare a ciascun ambiente.

Appena svegliati si raccontarono a vicenda quanto avevano visto. Credettero  meglio però farsi una risatella su questa visione che non meritava nessuna  importanza e attesero ansiosi la promessa venuta dell'uomo di Dio. Ma il giorno  stabilito non venne nessuno. Un po' contrariati e rattristati tornarono dal santo a  dirgli: "E com'è, Padre, che non sei venuto? Siamo stati tanto ad aspettare! Ci  avevi promesso che saresti venuto ad indicarci dove e come dobbiamo fare le  costruzioni. Com'è?". Ed egli a loro: "Perché, fratelli, parlate così? 'E proprio vero  che non sono venuto, secondo la promessa?".

"E quando sei venuto?".

"Ma non vi ricordate che tutti e due mi avete visto durante il sonno e vi ho  tracciato la posizione dei singoli locali? Su, su, tornate, e costruite pure ogni  reparto del monastero proprio come avete veduto nella visione...". Figuriamoci la  loro meraviglia! Tornarono con gioia al detto podere e costruirono le singole parti  del monastero come la rivelazione aveva loro indicato.

Pietro: Io ho qualche dubbio. Vorrei sapere in che modo egli poté andare  lontano ad istruire persone che dormivano e queste udirlo in visione e  riconoscerlo.

Gregorio: come mai, Pietro, rimani perplesso, esaminando come si è svolto il  fatto? Lo capirai se ricorderai prima di tutto che lo spirito è di sua natura molto più  agile del corpo. Difatti, per testimonianza della Scrittura, sappiamo che un profeta  fu levato in alto in Giudea col pranzo che portava e in un batter d'occhio deposto  in Caldea e poi, dopo aver ristorato col cibo un altro profeta, di nuovo si trovò in  Giudea. Se Abacuc in un istante poté andare così lontano col suo corpo e portare  anche un pranzo, perché meravigliarsi che il Padre Benedetto abbia ottenuto di  recarsi in spirito ad indicare le diverse necessità allo spirito di monaci  addormentati? Come il profeta era andato col corpo a consegnare cibo corporale,  così Benedetto fu presente con lo spirito per organizzare cose di vita spirituale.

Pietro: la tua risposta ha cancellato, direi quasi con la mano, tutti i miei dubbi.  Vorrei adesso sapere quale era il suo modo di parlare ordinario.

tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno

TENETEVI PRONTI, IL CIELO GIÀ SI ABBASSA ALLA TERRA, IL MIRACOLO È GIÀ NEL MONDO, I VOSTRI OCCHI VIVRANNO L’ILLUMINAZIONE DELLA COSCIENZA.



Maria Santissima: Maria Santissima con voi. Amati figli, preparate i vostri cuori, tutto ciò che vi è stato rivelato è per succedere. Mettetevi pronti, con i calzari ai piedi, i fianchi cinti e il bastone in mano. Il Re dei re reclama i suoi figli, li vuole con Sé, li vuole nel suo  Nuovo Regno, … sacerdoti per sempre!
Questo è un tempo di prova, ma i figli di Dio avranno l’aiuto dal Cielo.

        
 Gesù: figlioli, il mio Sacro Cuore è pieno di tristezza, il mio dolore è infinito mentre osservo questa Umanità priva di amore, vuota del suo Dio Amore.
Questa Umanità non crede più nel Figlio dell’Uomo, non Lo cerca, vive una vita sfrenata senza scrupoli, si dona alla sporcizia.

La Verità grida il suo dolore, ma nessun uomo ascolta il suo pianto. L’uomo è preso dalle cose terrene, vive ancora progettando il proprio futuro su questo Pianeta.
Poveri figli miei, quanta pena nel Mio Cuore a causa del vostro rifiuto a Me vostro Dio Creatore, … avete scelto la via più facile ma non avrete la vita eterna, la vostra vita finisce qui, nel disprezzo del Padre che vi guarda dall’alto del suo Cielo e vede il vostro non ritorno a Lui.
         Maria Santissima: Figlioli, oggi sono con voi in maniera speciale, sono vestita di luce e amore, e irradio dal mio Cuore amore infinito al vostro cuore. Vi benedico e vi accarezzo per darvi il mio conforto. 
Avanti piccole mie creature, sono con voi e con voi condurrò questa battaglia finale contro Satana, metto in voi la Forza e lo Scudo:
Vengo nel santo nome di Gesù a donarvi la SS. Eucaristia spirituale.

Non abbiate timore figli miei, Io sono con voi e vi amo infinitamente, conosco i vostri dolori, le vostre necessità, e conosco anche la vostra grande fede per Gesù.
Siete i suoi gioielli più belli, quelli che Lui tiene stretti al suo Cuore: li bacia, li accarezza costantemente e li aiuta a rialzarsi dalle cadute quotidiane, … il suo sguardo è vigile su di voi!

Amati figli, presto vedrete il suo intervento sulla vostra vita che sarà trasformata, sarete uomini di grandezza infinita perché sarete investiti della sua Luce Divina, parteciperete alla vita eterna nell’Eterno e sarete felici per sempre.
La vita su questa Terra è alla sua fine, questo spettacolo orribile dell’uomo in Satana presto sparirà per lasciare spazio alla Bellezza infinita del Dio Creatore.
Ho tanto bisogno del vostro affetto e vi esorto ad avere coraggio nell’impresa. Amatevi gli uni gli atri come veri fratelli e non giudicate mai.
Dio vede e provvede a tutto e su tutti i suoi metterà il suo Bene.
Accostatevi a Me con amore e Io vi condurrò dove latte e miele scorrono.

         Gesù: La violenza dell’uomo è divenuta ormai insopportabile ai miei occhi, non posso più attendere, il tempo è chiuso, non riavrò quei figli che si sono ormai venduti al nemico, perciò non c’è più da attendere oltre, questo è il tempo nel quale Io interverrò a riprendermi ciò che Mi appartiene e spalancare il Cancello del mio Giardino a tutti i miei figli.
Satana ha ormai finito il suo tempo, il suo piano è fallito, Io Sono! E Io Sono dice il suo Basta.

Tenetevi pronti,
il Cielo già si abbassa alla Terra, il Miracolo è già nel mondo,
i vostri occhi vivranno l’illuminazione della coscienza.

Carità sempre, amore sempre, servitemi come Io vi chiedo. Nulla resterà su questo mondo, di ciò che conoscete, tutto Io trasformerò, cancellerò il male e metterò il sigillo dell’amore su tutto ciò che Io ricreerò.
Figli miei, il vostro Dio vi chiede: siete consapevoli della mia chiamata?
Se siete consapevoli, allora gestitevi secondo la Mia volontà e non la vostra, mettete Dio al primo posto nella vostra vita e ascoltate ogni suo lamento perché in voi entri la sua carità e il suo amore.
Oracolo del Signore!

Figli miei, amati del vostro Gesù, qualitativamente vi segno in Me e vi sigillo nel mio Sacro Cuore. State vigili perché all’improvviso il tuono si manifesterà assordante e tutta la Terra tremerà ma ciò che tremerà maggiormente saranno i cuori di coloro che Mi hanno rinnegato.
Dio c’è! Dio esiste! Egli È!  Avanti popolo mio, avanti Israele mia, ecco che Io vengo, vengo a sigillare tutto in Me.
Vi amo, vi benedico, vi esorto ad essere come Io vi chiedo. Camminate in questa mia chiamata, in amore fraterno.
Dio chiede di continuare a espletare le sue richieste, di favorire il suo Disegno e non quello di Satana.
Benedizione e grazia, amati figli miei. Amen!
Carbonia 30-05-2020

Sul giudizio finale



Santa Caterina da Bologna 


LE SETTE ARMI SPIRITUALI 

E ora, dilettissime sorelle, non voglio tacere ciò che Dio volle mostrare sul futuro giudizio; ma solo perché, col più grande timore, siate sempre preparate alla sentenza dell'ultimo giorno.  

Il fatto accadde in questo luogo dedicato al Corpo di Cristo, ma innanzi di prender regola monastica; precisamente, al tempo della nostra prima madre suor Lucia Mascarini, la stessa che mi accolse con affetto materno e, con pura carità, mi insegnò il modo di servire Dio. Le sarò sempre obbligatissima e, di cuore, la raccomando a voi, madri e sorelle, ricordando quanto dobbiamo alla sua persona, non tanto per il rispetto che, pure, meritano le molte fatiche di tanti anni di duro lavoro, quanto per aver fondato questo luogo e per averlo conservato, nella sua umile reggenza, in buona fama, santa pace e onesta vita a lode di Cristo, alla cui presenza spero di ritrovarmi, alla fine, gioiosamente con lei. Così sia. Amen.  

Tornando all'argomento, in tutta verità, dico che lo spirito della religiosa, la stessa contro la quale il maligno nemico mosse le sue battaglie, nell'anno del Signore Gesù Cristo millequattrocentotrentuno, fu portato a vedere il giudizio finale nella forma che segue.  

Vide l'altissimo Dio in sembianze umane, ammantato di rosso, stare nelle nuvole del cielo, con la faccia rivolta a ponente; e di lato, poco più in basso e poco discosto, con aspetto di attesa e di ammirazione, la nostra avvocata Vergine Maria, vestita e ammantata di bianco; e alquanto spazio oltre la Vergine vi erano i sacratissimi Apostoli, assisi su risplendenti seggi in forma di lingue di altissimo fuoco; molto più in basso, una innumerevole moltitudine di uomini e di donne che, in piedi e con le facce rivolte al cielo, guardavano Dio, mentre uno, fra loro, predicava a gran voce. La stessa religiosa, che vedeva tutto questo, si trovava fra la moltitudine dalla parte destra di Dio e gridava a Lui, con molta allegrezza e gaudio, parole che ora preferisco non riportare.  

Compiuta la visione, la religiosa cominciò a interrogarsi sul significato di quanto le era stato mostrato, anche perché non poteva escludere una illusione diabolica; così, pregò l'altissimo Dio di renderla certa del vero senso della visione. E in verità - chi legge, comprenda - essa fu certificata della provenienza divina della visione, a premonizione dell'avvicinarsi del giudizio finale.  

Perciò, carissime madri e sorelle, vi prego e vi sollecito di non stancarvi di placare la divina giustizia con le vostre orazioni, di sopportare in letizia, per amore di Cristo, il male che vi viene fatto in odio a Cristo, affinché Egli si degni di sopportare le innumerevoli colpe quotidianamente commesse dalla umana natura, in particolare quelle del peccato abominevole contro la verginale e castissima bellezza di Cristo e della sua sacratissima Madre, della ambiziosa superbia e della crudele avarizia che, ora, regnano in ogni generazione. Questi sono i principali vizi del popolo cristiano, per cui sta in continua rissa e battaglia; non v'è più, oggi, vera carità e anche la naturale dilezione è perduta, sicché non si trova quasi pace tra padre e figlio e tra fratelli. E sono segni infallibili, questi, del vicino finale giudizio.  

Qui mi fermo, ché altrimenti troppo ce ne sarebbe da dire.  

Illuminata Bembo

L'azione speciale di Dio sopra di te.



Ma che cosa fa Dio per te in modo speciale? Anzitutto egli ti ha creato; non sei tu che ti sei fatto, ma è lui che t'ha fatto 36. Ti ha fatto  come ha voluto, dando al tuo corpo e all'anima tua le qualità e la  costituzione che gli piaceva. Ti fece nascere nelle condizioni  d'ambiente e di tempo che volle. Tracciò egli stesso le leggi del tuo  sviluppo fisico, morale, intellettuale e le leggi del tuo ingrandimento  soprannaturale. Ti diede una certa misura di essere, un certo numero  di facoltà, una certa dose d'inclinazioni. Assegnò alla tua vita una  certa direzione, ti preparò per una situazione determinata da  occupare, per una funzione speciale da compiere. In una parola  regolò tutte le condizioni del tuo nascimento e della tua vocazione.
E come ha fatto? Per mezzo degli strumenti di cui si servi. Quali  strumenti? Tutte le creature che concorsero al fatto della tua  esistenza. Calcolane il numero. Anzitutto i tuoi genitori; poi le  influenze del tempo, dell'aria, del nutrimento, di tutti gli elementi.  Quante cose concorsero al tuo nascimento! E tutte queste cose erano  strumenti di Dio posti in movimento e diretti da lui, per farti nascere  nelle condizioni in cui voleva.
E adesso che la tua vita si sviluppa, pensa un po' sotto quali  molteplici influenze essa cresce. Quante creature vengono in contatto  col tuo corpo, col tuo cuore e con la tua mente! Le influenze fisiche  del tempo, delle stagioni, del clima, di tutti gli elementi materiali con  le loro variazioni di tutti gli istanti. Le influenze morali dei tuoi parenti  e dei tuoi maestri, dei tuoi amici e dei tuoi nemici, degli uomini  conosciuti e sconosciuti con cui t'incontri, degli avvenimenti che si  avvicendano, delle parole che odi, dei fatti che vedi, delle situazioni  che subisci ecc. Le influenze spirituali della grazia, delle ispirazioni,  delle tentazioni, degl'insegnamenti. religiosi, ecc. E che so io? Mille e  mille tocchi diversi, che agiscono sulle varie parti del tuo essere.
Che sono dunque tutte queste influenze, questi movimenti, questi  tocchi? Sono il lavoro di Dio su di te. Tutte queste creature sono poste  in movimento da lui, e non fanno su di te e in te se non quello che lui  vuole che facciano. Tu vedi che è un lavoro incessante ed  estremamente complesso. È incessante, perché tu sei  incessantemente in relazione con la mente, col cuore e col corpo, con  una moltitudine infinita d'esseri che agiscono e reagiscono su di te. t  estremamente complesso e tu saresti nell'impossibilità assoluta  d'analizzarne i particolari, di calcolarne il numero e di conoscerne il  concatenamento.

Del resto, questo calcolo tu non l'hai da fare; Dio l'ha riservato a sé.  E tu sai, o forse non sai, che lui fa questo calcolo. E lo fa con  un'esattezza, che non può appartenere che a lui solo. Tu devi pensare  che quello che Dio calcola è ammirabilmente calcolato. Ora, vuoi  sapere fino a qual punto i particolari della tua vita sono da lui  calcolati? Domandalo a Nostro Signore, ed egli ti dirà che perfino i capelli del tuo capo sono tutti contati37, e che mai non ne cade uno  solo senza il permesso del Padre suo38. E, se il numero e la caduta dei  tuoi capelli è tutto calcolato, che cosa non lo sarà? Nulla è  insignificante per Dio, perché lui si serve di tutto. Se tu fossi meno  cieco, se comprendessi Dio, nulla sarebbe insignificante nemmeno  per te: solo che tu non comprendi. Hai una fede dalla vista corta.
Adunque, tutto ciò che ti capita, tutto ciò che ti tocca, è calcolato  da Dio: perché e come? In vista dello sviluppo della tua vita sotto tutti  i rapporti. Dio sa come la tua vita deve svolgersi, poiché ne tracciò le  leggi. Ora, è in vista dì questo progressivo sviluppo, che egli combina  in una successione regolare il « movimento degli esseri che agiscono  su di noi. Tutto avviene nel momento determinato, agisce  esattamente sul punto da sviluppare, produce proprio quel  movimento che è necessario. E se tu non distruggi quest'azione degli  elementi guidati dalla mano di Dio, la tua vita si dilata, con tutta la  perfezione a cui Dio la chiama. Dico: se tu non la distruggi, perché tu  hai lo spaventoso potere di scompigliare l'azione di Dio con la tua  volontà!
Oh! tu non immagini che mistero di vita è nascosto per te, in tutto  quello che credi che non siano altro che i casi della tua esistenza. Tu  dici bene che in te, tutto quello che non fai tu, è Dio che lo fa. Egli ha  degli strumenti, perché tutto è strumento di Dio. Ma se è lui che lo fa,  la tua ragione e la tua fede ti permettono forse. di credere che è mai  fatto?... senza scopo, senz'ordine e senza idea? Su, via! vedi un po'  più chiaro, e riconosci l'infinita bontà di questo Dio, ch'è  incessantemente occupato di te, onde combinare ed ordinare le  creature per il bene e l'accrescimento della tua vita. Com'è bello  questo mistero d'amore! e come la vita appare realmente come  qualcosa di vitale! come tutte le particolarità sono divine!
Dio sa quando hai bisogno d'essere incoraggiato. consolato,  fortificato, e secondo le necessità ti procura le gioie e le consolazioni.  Egli sa quando hai bisogno di essere agitato da scosse che faranno  cadere le tue scorie, purificato con la prova, santificato con  l'espiazione, distaccato col sacrificio, e a questo scopo dispone  l'azione delle creature che ti provano. Gli uomini e gli animali, gli  elementi fisici e gli avvenimenti morali, dalla puntura di una mosca  fino ad un'ispirazione soprannaturale, tutto lavora in te secondo i  disegni di Dio! Ah! se tu sapessi credere a Dio e alla sua azione!

François de Sales Pollien

Signore dal Cuore squarciato



Aiutami a camminare verso il tuo Cuore
come verso la meta del mio pellegrinaggio;
ad aderire al tuo Cuore con tutta la forza delle mie aspirazioni.
Dammi di penetrare nel tuo Cuore fino alla sua estrema profondità;
di respirare per mezzo del tuo Cuore animandomi col soffio di un generoso amore;
a lavorare per il tuo Cuore senza risparmiare pene e fatiche.
E poi fammi riposare sul tuo Cuore in una intimità tranquilla e senza fine;
per irradiare la santa bontà e l'ardore apostolico del tuo Cuore, -
e dimorare per sempre in esso immutabilmente stabilito nella tua carità.


Jean Galot s. j.

Può accadere tutto "in un secondo"?



«VOGLIO ESSERE COME UN BAMBINO PICCOLINO... »

 "Voglio essere come un bambino piccolino... che tira la veste al suo Papà e con il sorriso gli chiede le cose più semplici, che al mondo possono sembrare le più impossibili..."

La piccolina del Padre



IL PADRE NEGLI ULTIMI TEMPI

L'Apocalisse a questo proposito dice di Babilonia: "in un sol giorno verranno su di lei i flagelli" (Ap 18,8) e poi "in un'ora sola è giunta la tua condanna" (Ap 18,9). Sono espressioni che stanno ad indicare un tempo breve; ma siamo in campo di spirito e il tempo non può essere computato secondo i1 nostro calendario e i nostri orologi.
Rapportato ai "mille anni" (Ap 22) - tempo nel quale satana sarà rinchiuso nell'abisso - "un'ora" o "un giorno" stanno ad indicare un tempo relativamente breve: lo strapotere di satana sarà stroncato in pochissimo tempo da un intervento straordinario di Dio. L'umanità allora, attraverso una spaventosa angoscia interiore, prenderà coscienza dei propri peccati, si pentirà di essi e finalmente tornerà a Dio di cui non potrà più ignorare l'esistenza. Sarà una prova tremenda, un inferno vissuto qui sulla terra che gli uomini vivranno perseguitati dal padrone satana dal quale si erano fatti marchiare:

"Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell'Abisso; egli aprì il pozzo dell'abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande fornace, che oscurò il sole e l'atmosfera. Dal fumo uscirono cavallette che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della terra. E fu detto loro di non danneggiare né erba né arbusti, né alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. Non fu concesso loro di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi e il tormento è come il tormento dello scorpione quando punge un uomo. In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte li fuggirà ". (Ap 9,1-6)

L' "astro caduto dal cielo" è probabilmente lo stesso Lucifero, capo dei demoni che, precipitato sulla terra insieme ai suoi angeli (Ap 12,9), tormenterà sulla terra gli uomini come fa nell'inferno: gli uomini vivranno da vivi la stessa disperazione dei dannati. 

Padre Andrea D'Ascanio