domenica 20 ottobre 2024

La guerra Europea e le Profezie



La Chiesa Romana, con le profezie, è 1’ unica, che vanta la continuità della rivelazione divina, che, incominciando da Adamo, si susseguì negli antichi patriarchi, nel popolo eletto e poi con Gesù Cristo, coi suoi discepoli, coi Santi e coi giusti della Chiesa (1).
Gli Oracoli e le Divinazioni degli antichi, date per mezzo delle Pitonesse, sacerdoti degli Auguri, Auspici, Indovini, Maghi ecc. ecc., nelle varie forme e varie specie, ed in oggi per mezzo delle Sedute Medianiche, magnetiche e da Indovini pagani, sono una continuità del paganesimo. 
Omnes dii gentium daemonia (2); e Demoni eran quelli che parlavano nelle Divinazioni, e Demoni, sotto il nome di Spiriti, quelli che si manifestano nelle Sedute Medianiche (3). Iddio così parla per mezzo di Osea al C. IX, 7 : Sappi, o Israele, che il (tuo) Profeta è uno stolto, un mentecatto e uo­mo ispirato, per ragione delle tue iniquità e della tua somma stoltezza. Così deve dirsi delle predizioni delle Sedute Medianiche e magnetiche e degli Indovini. È certo che il Demonio, conoscendole vere profezie, possa manifestarle, ma pare che Iddio non glielo conceda che in rari casi, e, per lo più, le sue predizioni riescono di danno agli stolti, che vi prestano fede ! Così è dei Prodigi effettuati per opera del Demonio.
« Iddio tollera i pagani, ma non consente che siano effettuati in quelle credenze, che, pur riconoscendo un solo Dio, non fanno parte della vera religione » (1).
Nell’ Antica Legge i Profeti si manifestavano da loro stessi, per volere di Dio, ai re ed al popolo Ebreo, e, coll’ immediato avveramento di profezie, ne confermavano il mandato. Per essi, oltre alla fede, si mantenne viva la speranza dell’ era migliore terrena per la venuta del Messia.
Colla Nuova Legge i Profeti sarebbero superflui, anche perchè le profezie della Bibbia, racchiudono, quasi tutte, due oggetti: quello prossimo ed immediato, che ha rapporto colla storia del popolo di Dio ; l’altro più grande, più elevato e spirituale che riguarda tempi lontani, la Chiesa Cattolica, Gesù Cristo, e ne è anzi 1’ oggetto principale, nell’ intenzione dello Spirito Santo, ed il primo non ne serve che di velo : ma Iddio, che per la sua misericordia, non mancò neppure ai pagani di far dare avvisi, non ha risparmiate le profezie alla sua Chiesa, massimamente quando i fedeli divennero inosservanti della Legge di Dio, e quando si approssimarono grandi flagelli. Però non riesce facile ravvisare il Profeta, perchè seppure la Chiesa 1’ ha dichiarato Santo, non è di certezza assoluta che la profezia 1’ abbia scritta e divulgata lui, come facevano i Veggenti d’Israele: che anzi pure per costoro non era di sicuro indizio il profetare, avendo Iddio dati insegnamenti per distinguere i veri dai falsi, dicendo: Se ciò, che il Profeta ha predetto, in nome del Signore, non succede, è segno che non lo aveva detto il Si­gnore, ma che questo Profeta /’ aveva inventato per orgoglio, e temerità del suo spirito; e perciò voi non avrete alcun rispetto per questo Profeta (1).
Quando un profeta avrà predetto la pace, e la pace sarà giunta, ravviserassi che il Signore ha ve­ramente inviato questo Profeta (2).
Ma la gran parte dei Cattolici in oggi ride delle profezie dei Santi e dei giusti della Chiesa, e le ritiene rivelazioni immaginarie e parto di coscienze inquiete : come tanti altri affermano che le profezie contenute nella Bibbia si siano tutte avverate.
Ciò deve arrecare poco meraviglia, in sapendo che la fede odierna è in gran parte di parata, di nome, ma cieca od ignorante. Si provi qualcuno a chiedere spiegazione degli articoli di fede contenuti nel Credo o nel Pater Noster, e si vedrà che non solamente le profezie si negano; ed il disprezzo per esse è segno manifesto della fede perduta !
Per le profezie si può dire che si avverano le parole d’Isaia (al Cap. XXIX, 10, 11): Il Signore ha mesciuto a Voi lo spirito di sonnolenza, e chiu­derà gli occhi vostri e velerà i profeti e i principi vostri che veggono le visioni. E la visione di tutti questi sarà per Voi come parola di libro sigillato, il quale ove diasi a uno che sa di lettela, e se gli dica: — Leggilo:  egli risponderà:  Non posso, perchè è sigillato.
E libro sigillato è a quanti che, venuti a cognizione delle profezie, non si degnano neppure di prenderle in considerazione, non riflettono che, non ammettendo le profezie alla Chiesa Cattolica, negano che è la vera; non riconoscendo che Dio possa manifestare le cose occulte agli uomini, gli negano Tonnipotenza e la misericordia!
Perchè, se Dio elargisce agli uomini le profezie, lo fa per commuovere i peccatori a penitenza, rinvigorire ai deboli la fede, sostenere colla speranza e coraggio i giusti, ma sopratutto per far conoscere il castigo che avranno le azioni nefande degli uomini : e si è constatato, che più grande è stato il castigo e più straordinarie furono le profezie: onde si deve dedurre, dal gran numero di esse negli ultimi cinquantanni, che la vendetta di Dio sarà tremenda, e quale è annunziata!
L’Apostolo delle genti dice (1): Chi parla le lingue edifica se stesso : ma colui che profeta, edifica la Chiesa di Dio.
Le lingue adunque son in segno non pei fedeli, ma per gli infedeli ; la profezia poi non per gli infe­deli, ma pe’ fedeli.
E ancora (1): Non disprezzate le profezie. Di­saminate tutto: attenetevi al buono.
Le profezie dette comminatorie, ossia minacciando possono essere abbreviate, ritardate o mitigate per le preghiere di santi o penitenza effettuata: solo le profezie consolanti si possono riguardare irrevocabili. Ma quando la consolazione deve seguire i flagelli, e non si effettua la penitenza, dessi verranno immancabilmente. Ma un interprete può facilmente errare, specie nel dare date: hanno sbagliato pure i Santi: S. Gregorio Magno ritenne prossima la fine del mondo !
L'Invariabile di Friburgo (2) aveva interpretato l’anno 1840 per l’epoca fissata nella profezia d’Orval con queste parole: « dieci volte sei lune e poi ancora dieci volte sei lune hanno nutrito la collera di Dio » [3); anch’io errai (4) non è una moltiplicazione, è un’addizione; ed ora è chiara l’interpretazione, e concorda mirabilmente con la profezia d’Isaia (al Cap. XXIV): La città della vanità si va distruggendo !
La Vie Mijstérieuse, di Parigi, del 25 Giugno scorso affermava che una predizione simile, fatta nella sezione spiritistica della S. I. R. P. di Parigi, si andava avverando ! !...
Ne Le Sibille e le predizioni che si vanno avve­rando, dissi che ero sicuro dell’esito negativo delle mie dottrine per le parole di Gesù Cristo: oggi, dando alle stampe questa raccolta di profezie, per esse, confermo la mia opinione per le esplicite di chiarazioni di qualcuna, affermante che gli uomini in luogo di pregare, per i flagelli di Dio, si rivolteranno esasperati e furibondi!...

***
Si crederà, all’apparire al pubblico del presente libro, che io voglia sfruttare la curiosità generale, per la guerra orrenda che si combatte; si supporrà che prediliga una nazione o condanni altra. Nulla di ciò. Il manoscritto era già pronto alla fine di Luglio col titolo: Il trionfo della Chiesa. Per ragioni impreviste ne dovetti ritardare la pubblicazione ; allora pensai ad aggiungervi altre profezie riguardanti la guerra e modificarne l’intestazione, sicurissimo che per l’oscurità del mio nome, per l’odierna miscredenza, pel modernismo, per la poca fede, l’indifferentismo religioso, per l’egoismo degli scienziati, per la malsana filosofia e per le assurde ipotesi materialistiche, niuno farà caso alla nuova pubblicazione. Dovrei oggi escludere anche i veri credenti, non per le parole di Gesù Cristo che disse : Chi non crede a Mose ed ai profeti non crederà pure ad un morto risuscitato, ma perchè le profezie da me tratte dal libro: I  futuri destini degli stati e delle nazioni, ovvero Profezie e Predizioni riguardanti i rivolgimenti di tutti i regni dell'universo, del can. Cerri, Cameriere segreto di S. S., Torino 1860, dal giornale La Campana del Mattino di Napoli e da altre fonti, non sono, come vuole la critica odierna, documentate, e di più, per ragioni economiche, ho omesso quanto riguarda i tempi passati, da cui io, per il mio raziocinio e per le parole di S. Agostino che dice: « Leggete ciò che fu profetato : vedete ciò che fu compiuto : concludete che il resto si compirà infallibilmente », ho avuto il pieno convincimento dell’avverarsi del seguito ; ma pur tuttavia qualcuna già appare manifestamente ineffettuata, e solo una fede robusta e cosciente può vedere che Dio, facendo apparire oscuri, tronchi, equivoci e suscettibili di un senso diverso da quello della profezia i testi profetici, ed anche non effettuati, ciò fa per non legare a destino le azioni degli uomini, e, tenendoli titubanti sulla verità, li inciti a seguire la buona via; ma anche per provare l’umana superbia!
Be se nel passato previdi che le mie opinioni avrebbero sortito il fato delle profezie di Cassandra, che pur dicendo il vero nessuno le credeva, oggi affermo che, pur dovendosi ritenere per esatti i miei ragionamenti, le mie interpretazioni e le mie vedute per il cominciamento delle tribolazioni previste, son tenuto come Giesu figliuolo di Anano prima della distruzione di Gerusalemme, e Giovanni Battista prima del saccheggio di Roma (1).
Se i popoli ed i re, ad esempio del popolo e re di Ninive, credessero alle profezie fatte dai Santi ed eletti della Chiesa Romana, e si convertissero e facessero penitenza, come si convertirono e fecero penitenza alla profezia di S. Vincenzo Ferreri, che predicò la fine del mondo, e coi miracoli ne accertò il messaggio di Dio, quante mai sciagure sarebbero evitate; ma persistendo l’irreligione, o della religione servendosi per le manifestazioni patriottiche ; o invocando Iddio solo per una vittoria ingiusta e crudele, voglia Egli, per la sua misericordia, far sì che siano abbreviati questi tristi giorni, secondo l’Evangelica promessa, e questo turbine spaventoso trasvoli, e dopo il castigo agli apostati e 1’ umiliazione degli scismatici, giunga il tempo della giustizia e felicità, in sui sarà predicato il Vangelo per tutto il mondo, e vi sarà un sol pastore: quel tempo tanto mirabilmente profetato da Isaia con queste parole: « Alza all'intorno il tuo sguardo, e mira: tutti costoro si son radunati per venire a te: da lungi verranno i tuoi figliuoli, e da ogni lato a te nasceranno delle figlie. Tu vedrai allora la tua moltiplicazione, e stupirà e sarà dilatato il cuor tuo, quando verso di te si rivolgerà la moltitudine di là dal mare, quando possenti po­poli verranno a te ecc. ecc. » (1).

Decembre 1914.

Giuseppe Ciuffa.

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