Desiderai ardentemente che arrivasse questo giorno fortunato di venerdì.
Sposo amatissimo della mia anima, eccomi ai vostri santissimi piedi. Ditemi: Cosa volete che io faccia oggi?
Parlate, signore.
Anima cara, dimentica tutto ciò che ti circonda e entra nel mio Divino Cuore, dove desidero parlarti.
Anima cara, voglio dirti, oggi, quanto ho desiderato ardentemente che arrivasse il giorno memorabile di venerdì!
Sapevo quanto avrei sofferto in alto sulla croce; sapevo che avrei incontrato la mia tenera Madre nella via dell'amarezza; sapevo che la mia agonia sarebbe durata tre ore; sapevo che sospeso su duro legno avrei sofferto la pena dei condannati; tutti questi tormenti erano davanti ai miei occhi, ma, nonostante tutto ciò, desiderai ardentemente che arrivasse questo giorno fortunato! Mi chiederai, anima cara, perché ho desiderato così ardentemente questo giorno? Desiderare la morte, desiderare incontrare una Madre afflitta, desiderare vedere una Madre desolata e trafitta da spade crudeli, sembra un'assurdità! Sì, anima cara, è assurdo, è follia per molti dei miei figli!
Ora, ti dirò, anima cara, riscattata con il mio prezioso Sangue, perché ho sospirato tanto per questo giorno benedetto. Ah! è perché in questo giorno ho dimostrato agli uomini che li amavo infinitamente. L'amore, anima cara, mi ha accecato, non mi ha lasciato vedere i tormenti; anzi, l'amore mi ha fatto desiderare di versare tutto il mio sangue! Comprendi bene, anima mia. Non pensare che, essendo infinito il mio amore, abbia smesso di soffrire. La misura dell'amore è stata quella della sofferenza, e poiché il mio amore è infinito, infiniti sono stati i tormenti che ho passato! Ho usato in questo la mia Divinità per poter soffrire di più, non per diminuirli. Ah! no, ecco perché i miei tormenti sono inspiegabili e incomprensibili a una creatura! Solo in cielo essi sono veramente conosciuti.
Anima cara che mi leggi, quando in prigione fui così barbaramente ingiuriato, quegli tormenti potevano saziare il mio amore e potevo dire: Basta, mi sono lasciato vendere, mi sono lasciato prendere, mi sono lasciato spingere e strappare la barba, mi sono lasciato sputare, quindi ho già mostrato agli uomini che li amo infinitamente! Ah! questo non è bastato per saziare il mio amore! Avevo sete di di più, avevo sete di morire in alto sul patibolo, sospeso tra i cieli e la terra, per mostrare all'umanità che non mi vergognavo di dare la mia vita, perché la amavo. Volevo dimostrare che morivo per mia volontà, quando, ad alta voce, chiamai al cielo.
Fermiamoci qui, anima cara, rifletti per un momento. Se io ho desiderato così vivamente dare la mia vita per te, desideri anche tu dare la tua vita per me? Quante volte, di fronte a un piccolo sacrificio, ti fa indietreggiare!
Io, come ti ho già detto, nonostante sapessi che mi sarei incontrato con la Madre cara sulla via del Calvario, nonostante sapessi che sulla croce, per tre ore, avrei sofferto i tormenti più atroci, non indietreggiai; ma, quanto più vedevo quanto avrei sofferto, più desideravo che arrivasse quest'ora benedetta, in cui avrei dato la prova più sublime d'amore! Io che amo tanto la mia Santissima Madre, nemmeno questo mi ha fatto retrocedere nel mio grande sacrificio! Ah! la sete, che mi devora di mostrare al mondo il mio amore, non mi ha lasciato guardare al martirio crudele della mia Santissima Madre. Per spiegarvi meglio: il martirio di questa Madre benedetta l'ho raccolto nel mio Cuore e l'ho offerto al Padre, per così riparare i crimini dei peccatori; e sai, anima cara, che la dedizione di questa Madre benedetta e la sua generosità nel accompagnarmi in questo tremendo sacrificio hanno fatto sì che Ella fosse scelta per essere la distributrice dei divini favori? Oh! sì, anima cara, vuoi ricevere i frutti della mia sacra Passione nella tua anima, avvicinati a Maria, poiché Ella li ha nelle sue mani!
Guarda, anima cara, quanto è salutare accompagnarmi sulla via del Calvario. Se la mia Madre cara è stata così beneficiata, perché con generosità mi ha dato affinché io fossi immolato per voi, anche tu, che hai lasciato il mondo per accompagnarmi sulla via del Calvario, dovevi essere beneficiata, e sai con cosa? Non solo con la gloria immortale, ma con la grande e sublime grazia di darmi anime.
Le anime eroiche e generose non si accontentano di salvare la propria anima, ma desiderano il più perfetto, cioè, dopo aver lavorato per la perfezione della propria anima, mi danno anime.
MISSIONARIAS DE JESUS CRUCIFICADO - CAMPINAS
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