venerdì 24 ottobre 2025

GESU’ SACRAMENTATO “Le mie vere Ostie…”

 


E come Tu, dolce Gesù, Ti sei nascosto nell’Ostia per dare vita a tutti e nel tuo nascondimento abbracci tutti i secoli e dai luce a tutti, così anch’io nascondendomi in Te, con le mie preghiere e riparazioni darò luce e vita a tutti. E’ per farmi simile a Te, che io nascondo tutto il mio essere in Te: ed in Te nascondo, o mio Gesù, i miei pensieri, i miei sguardi, le mie parole, i palpiti, gli affetti, i desideri, i passi, le opere e, le stesse mie preghiere le nascondo nelle tue preghiere. E come Tu, mio Amante divino, nell’Eucaristia abbracci tutti i secoli, così anch’io li abbraccio insieme a Te e, stretto a Te, con Te voglio essere pensiero di ogni mente, parola di ogni lingua, desiderio d’ogni cuore, passo d’ogni piede, opera d’ogni braccio. Così facendo posso stornare dal tuo Divin Cuore tutto il male che vogliono farti le creature, sostituendo a tutto questo male tutto il bene che mi è possibile fare. Solo così, o mio Redentore, posso ardire di chiederti per le anime tutte, salvezza, santità e amore. (Cfr. Le Ore della Passione di N.S.G.C. - Riflessioni alla 4a Ora)

RIFLESSIONE: La Comunione deve essere reciproca; perciò come il Signore entra nella creatura, così vuole che la creatura entri in Lui.

Come si entra? Con la fiducia di un bimbo che sa che il suo papà tanto lo ama e lo desidera, e con la semplicità propria di Dio e di tutto ciò che Dio fa, come è respirare o aprire gli occhi per vedere, una cosa così semplice e facile, così logica e spontanea. Dicendogli di cuore, per esempio: O Signore, come Tu sei in me, nella mia anima e nel mio corpo, così voglio anch’io essere in Te, nella tua Umanità e nella tua Divinità.

Perciò, Gesù, prendi possesso del mio essere e della mia vita, prendi possesso della mia anima e del mio corpo, del mio intelletto, memoria e volontà, dei miei occhi e del mio udito, della mia lingua e del mio cuore, delle mie mani e dei miei piedi, di ogni pensiero, battito e respiro, dei miei sentimenti, delle mie gioie e delle mie pene, delle mie azioni e dei miei gusti, del mio passato, presente e futuro, della mia vita intera, della mia morte e della mia eternità…

Allo stesso modo, anch’io prendo possesso, Signore, di tutto ciò che è tuo, di ciò che Tu sei: adesso, Gesù, mi appartiene la tua Incarnazione nel seno di tua Madre; mi appartiene la tua Nascita e tutto ciò che Tu facesti nella tua Infanzia e nella tua vita occulta a Nazareth; prendo possesso di tutta la tua vita pubblica, faccio io ogni tuo miracolo, ogni tuo insegnamento, ogni conversione, ogni chiamata a seguirti, ogni Sacramento che istituisti… Faccio mia tutta la tua preghiera al Padre, mia è la tua solitudine, mia è la tua stanchezza, mie sono le tue pene, mio è tutto il tuo Amore, il tuo Dolore e tutta la tua Passione… Mi appartengono le tue lacrime, i tuoi sudori, tutto il tuo Sangue e le tue piaghe, mia è la tua Croce e la tua agonia, la tua ubbidienza al Padre, la tua Morte e la tua stessa Resurrezione… Così come pure è per me la tua infinita umiltà, la tua purezza divina, la tua pazienza invitta, la tua fortezza e la tua sapienza, la tua Giustizia e Misericordia e il tuo eterno Amore… Cioè, Tu sei tutto mio, come io sono tutto tuo, nella misura che io mi dono a Te tu Ti dai a me… Grazie, Gesù, per questo cuore nuovo che mi dai: il Tuo! Per poter vivere Tu in me ed io in Te…

E adesso, Signore, andiamo fare un giro, perché voglio portarti a tutti i miei fratelli e darti a tutti, imitando la nostra Mamma Celeste nella sua Visitazione.

Così voglio portarti a tutti i miei fratelli in questo mondo: a tutti porto la tua Luce, il tuo Amore e la tua Vita. Ai bambini che vengono al mondo e agli agonizzanti che stanno sul punto di morire, agli infermi e ai tribolati, a quelli che sono oppressi dal peso della loro croce, a quelli che Ti conoscono e a tutti quelli che ancora non Ti conoscono, a quanti vivono in Grazia e a quelli che sono morti nel peccato. Ti porto a quelli che Ti amano e ai tiepidi e a quelli che non Ti amano, e se non Ti vogliono ricevere lo faccio io per essi.

Ti porto alle anime benedette del Purgatorio, per dare sollievo alle loro pene, per inondare con la tua Luce la loro oscurità, per spegnere con il Fuoco del tuo Amore le loro fiamme, per riempire con i tuoi meriti il vuoto dei loro debiti e così consolare il tuo Cuore, che tanto soffre per loro.

Ti porto a tutti i miei fratelli gloriosi del Cielo, agli Angeli e a tutti i Beati, per raddoppiare la loro felicità e la loro gloria, poiché stando in Cielo non possono fare nuove conquiste né guadagni, mentre lo può fare chi è ancora sulla terra… Voglio fare ad ognuno il regalo di “un altro” Gesù, e innanzi tutto alla nostra benedetta Mamma e Regina, perché Lei Ti diede a noi ed è giusto che noi (qualcuno almeno) Ti diamo a Lei. Quale maggior atto d’amore possiamo farle?

Ti porto fin da adesso a tutte quelle creature che ancora non sono venute al mondo, che ancora non esistono nel tempo, alle future generazioni, che il Padre tiene già presenti nell’Atto eterno della sua Volontà: a tutti i miei futuri fratelli, fino all’ultimo uomo che vivrà, a tutti voglio dare anticipatamente la tua conoscenza, la tua Grazia, il tuo Amore e la tua Vita.

E dopo che Ti ho dato a tutti, chiedo loro che mi diano tutto ciò che Ti devono di gratitudine, di adorazione, di benedizioni, di lodi e di amore, per dare tutto a Te e portarti tutti e tutte le opere delle tue mani, e mettere tutti attorno a Te, per darti il ricambio d’amore da parte di tutti. Per tanto, da parte di tutti Ti dico, o Gesù, che Ti lodiamo, Ti benediciamo, Ti adoriamo, Ti glorifichiamo, Ti rendiamo grazie e Ti amiamo.

E con la tua stessa Volontà infinita intendo farlo anche in riparazione per tutte le offese che ricevi ed in sostituzione per tutti gli ingrati e i malvagi che mai lo faranno, affinché il tuo Amore riceva la perfetta corrispondenza che per giustizia gli è dovuta. In questo modo, non voglio che nulla di quanto è uscito con tanto amore dalla tua Volontà non ritorni a Te con altrettanto amore.

Grazie, per avermi chiamato a compiere questo ufficio e per avermi dato la grazia di farlo. Grazie, o Gesù!


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