venerdì 31 ottobre 2025

Angoscia e pace - Frustrazione

 


CAPITOLO 1 

Frustrazione  

Se le anime non vengono salvate, nulla sarà salvato. Non ci potrà essere pace nel mondo, se non c'è pace nell'anima. Le guerre mondiali non sono altro che proiezioni dei conflitti che si svolgono dentro le anime degli uomini moderni, poiché nulla accade nel mondo esterno che non sia prima accaduto dentro un'anima.  

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Pio XII disse che l'uomo del dopoguerra sarebbe cambiato più della mappa dell'Europa del dopoguerra. E questo uomo deluso del dopoguerra, o anima moderna, è ciò che ci interessa in questo volume.  

Si mostra, come il Santo Padre aveva predetto, diverso dagli uomini di epoche più remote. E questa differenza sta nel fatto che l'anima moderna non cerca più di scoprire Dio nella natura. In altre generazioni, l'uomo, contemplando tutta la vastità della creazione, la bellezza del firmamento e l'ordine dei pianeti, deduceva da ciò il potere, la bellezza e la saggezza di Dio che ha creato e mantenuto questo mondo. Sfortunatamente, però, l'uomo moderno è ostacolato da vari impedimenti in questa ricerca. Si mostra molto meno impressionato dall'ordine della natura rispetto al disordine del proprio pensiero, che diventa la sua principale preoccupazione. La bomba atomica ha distrutto il suo timore di una natura che l'uomo può ora manipolare, tanto da poter distruggere altri uomini quanto da commettere suicidio cosmico. E, infine, la scienza della natura è troppo impersonale per questa era concentrata su se stessa. L'antica ricerca non solo rende l'uomo un mero spettatore della realtà, invece che il suo creatore, ma richiede anche che la personalità di chi cerca la verità non si intrometta nell'indagine. Ma è la personalità umana e non la natura che realmente interessa e turba gli uomini di oggi.  

Questo cambiamento nei nostri tempi non significa che l'anima moderna abbia abbandonato la ricerca di Dio, ma ha abbandonato il percorso più razionale – e persino il più normale – per scoprirLo. Non l'ordine nel cosmo, ma il disordine in se stesso; non le cose visibili del mondo, ma le delusioni invisibili, i complessi e le ansie della propria personalità, ecco il punto di partenza dell'uomo moderno, quando si rivolge interrogativamente alla religione. In giorni più felici, i filosofi discutevano il problema dell'uomo; ora discutono l'uomo come un problema.  

E tutti sapevano esattamente cosa dovevano fare e come dovevano comportarsi, al fine di elevarsi da un mondo corruttibile a una vita incorrottibile e gioiosa. Una vita simile non ci sembra più reale, nemmeno nei nostri sogni. La scienza naturale ha da tempo stracciato quel bel velo. Quest'era è così distante nel passato come l'infanzia, quando il padre di tutti noi era indiscutibilmente l'uomo più bello e più forte della terra.” (1)

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Fulton J Sheen

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