venerdì 1 ottobre 2021

Oh, che eccelsa dignità! Come dovrebbe stimolarci a far di tutto per contentare questo nostro Re e Signore!

 


SANTA TERESA DI GESÙ  DOTTORE DELLA CHIESA 

Vero è che di difetti ne avremo sempre, ma almeno vi sia cambiamento, onde evitare che prendano radici, perché allora è più difficile strapparli, e ne possono venire molti altri. Se piantiamo un'erba o un ramoscello e andiamo ogni giorno a innaffiarli, divengono così forti che poi, per strapparli, occorrono vanghe e zappe. Così mi pare quando commettiamo ogni giorno la medesima mancanza, anche se piccola, senza alcuna cura di emendarci, mentre è più facile se la commettiamo un giorno o dieci e poi cerchiamo di strapparla. Però occorre che ne supplichiate il Signore nell'orazione, perché da noi non possiamo che assai poco: capaci piuttosto di aggiungere che di levare. Pensate che queste mancanze non appariranno piccole nel terribile giudizio che avverrà all'ora della morte; specialmente per noi che il Giudice ha scelto in questa vita in qualità di sue spose. Oh, che eccelsa dignità! Come dovrebbe stimolarci a far di tutto per contentare questo nostro Re e Signore! 

Ma come ricompensano male la sua amicizia quelli che così presto tornano ad essere suoi mortali nemici! Ah, che veramente grande è la misericordia di Dio! Vi è forse un amico più paziente di Lui? Se ciò avvenisse fra due amici, anche una sola volta, mai più lo dimenticherebbero, né più come prima rimarrebbe la loro amicizia. Invece quante volte noi manchiamo a nostro Signore! Eppure da quanti anni Egli continua ad aspettarci! Siate Voi benedetto, o mio Signore e mio Dio, che ci sopportate con tanta compassione da far credere che dimentichiate la vostra grandezza per non castigare, come si merita, un così nero tradimento! 

 Lo stato di queste anime mi appare assai pericoloso, perché, nonostante che la misericordia di Dio sia appunto come la vediamo, vediamo pure molte volte che queste persone muoiono in quel loro stato senza confessarsi. – Figliuole mie, ci liberi Iddio, per Quegli che è, dal vivere in uno stato così pericoloso! 

Un'altra specie di amicizia, superiore questa che ho detto, è quella di coloro che evitano di offendere Iddio mortalmente. E con ciò fanno assai, sapendo noi cosa sia il mondo. Però costoro, malgrado la loro cura di non commettere peccati mortali, credo che di quando in quando ne commettano ugualmente, per la ragione che non fanno caso dei peccati veniali: commettendone molti ogni giorno, si fanno vicinissimi ai mortali. Dicono – e ne ho sentito parecchi - “Fate caso di questo? Ma per questo v'è l'acqua santa, senza dire dei molti altri rimedi che tiene in serbo la Chiesa nostra Madre!”. 

 Fanno veramente compassione!... Per amor di Dio, figliuole, vegliate attentamente onde non mai commettere un sol peccato veniale, ancorché piccolo, con il pensiero che vi sia il modo di cancellarlo, non essendo giusto che il bene divenga stimolo di male! Ricordatevi del rimedio dopo aver commesso il peccato e ricorrervi senza indugio, questo sì. 

Voglio servirmi delle tue sofferenze per la salvezza di molte anime

 


L'APPELLO ALLE ANIME 


Voglio servirmi delle tue sofferenze  per la salvezza di molte anime  

(Nostro Signore a Josefa - 25 gennaio 1921).  


Da cinque mesi Josefa ha indossato il santo abito e Nostro Signore ha lavorato senza posa in quell'anima. Per renderla pieghevole sotto la sua azione le ha mostrato il valore redentore delle sue lotte e delle sue sofferenze e nello stesso tempo la ripercussione della sua fedeltà sulla salvezza delle anime. Ormai ella camminerà in questa doppia luce e si spingerà più oltre negli interessi del Cuore divino. 

La domenica 19 dicembre, nella mattinata, ode la ben nota voce del Maestro:  

«- Josefa!».  

Guarda intorno e non vedendolo prosegue nella sua occupazione: ma giunta in fondo alle scale, vicino alla Cappella:  

«Mi sentii attratta - scrive - e salii al noviziato: era là! Dal suo Cuore sgorgava un torrente d'acqua».  

«- E la corrente dell'amore, Josefa, poiché il tuo martirio sarà di amore».  

Ella che altro non ambisce se non di amare e farlo amare, esclama:  

«Mio Dio! per guadagnarti anime non indietreggerò più, soffrirò quanto occorre, purché non mi lasci mai uscire dal tuo Cuore».  

«- Così tu Mi consoli - rispose con ardore - e non voglio da te altra cosa. Se tu sei povera, Io sono ricco; se tu sei debole, Io sono la forza stessa. Ciò che ti chiedo è di non rifiutarmi nulla».  

«Ascolta i palpiti di questo Cuore: sono per le anime che chiamo... Io le aspetto... le chiamerò di nuovo e finché non risponderanno le aspetterò con te. Soffriremo, ma verranno, sì, verranno presto».  

Così l'unione diviene più stretta in questa comunanza di sofferenze. Nostro Signore non lascia passare molto tempo senza ripetere i Suoi desideri e spesso viene a sorprendere Josefa in mezzo al lavoro.  

«Ero al dormitorio rifacendo i letti delle alunne e ripetendogli il mio amore - scrive il martedì 21 dicembre - quando improvvisamente è venuto a cercarmi».  

«- Vieni, ho bisogno di te».  

«- Voglio che oggi ti offra come vittima e che tutto il tuo essere soffra per guadagnarmi queste anime. Umiliati e domanda perdono. Io sono con te».  

Allora, avvolgendola nel fuoco del suo Cuore, aggiunge:  

«- Coraggio! Soffrire è il dono migliore che possa farti, poiché è la via che ho scelto per Me».  

Sembra che ella abbia compreso il valore del dono e si può misurare il progresso compiuto dal giorno in cui Nostro Signore le domandava: «Mi ami?». Adesso può dirle: «Vuoi soffrire?». Ecco ciò che le ridice l'indomani: 

«- Cerca oggi ciò che ti costa e ti mortifica e moltiplica per Me gli atti d'amore. Se le anime conoscessero questo segreto, come si trasformerebbero! Come morirebbero a se stesse e quanto consolerebbero il mio Cuore!».   

Col succedersi dei giorni e delle notti Josefa non cessa di offrirsi.   

«L'unica cosa che chiedo - scrive - è la fedeltà e il coraggio, poiché non voglio godere su questa terra».  

Gesù risponde alla sua preghiera:  

«- Io pure non ti chiedo che una cosa: amore e abbandono». E spiegandole ciò che intende con questo desiderio:  

«- Voglio che tu sia come un vaso vuoto che penserò Io a riempire. Lascia al Creatore di incaricarsi della sua creatura. In quanto all'amore, non aver limiti!».  

La sera stessa, venerdì 24 dicembre, le ricorda il perché di questo amore «senza misura» sul quale vuol contare. «Stavo in guardaroba e udii la sua voce:  

«- Josefa, mia sposa».  

«Non Lo vedevo, ma Gli dissi: Che vuoi Signore?... Egli non rispose; poco dopo in Cappella, durante l'adorazione mi chiamò ancora:  

«- Josefa, mia sposa».  

«Signore perché mi chiami sposa mentre non sono che novizia?».  

«- Non ricordi il giorno in cui Io scelsi te e tu scegliesti me? Quel giorno ebbi compassione della tua piccolezza, non volli lasciarti sola e ci siamo uniti per sempre. Perciò non avrai altro amore che quello del mio Cuore... Io ti chiederò e ti darò ciò che mi piace. Tu non resistermi mai!».  

«Alla Messa di mezzanotte - scrive il sabato 25 dicembre - ero già in mezzo alla Cappella per andare alla sacra Mensa, quando vidi venirmi incontro la Madonna. Teneva tra le braccia Gesù Bambino ricoperto di un velo bianco che tolse dopo che ebbi fatto la Comunione: Egli aveva una camicina bianca e le manine incrociate sul petto. Poi non L'ho più visto... Ritornata al mio posto la Madonna si è di nuovo avvicinata a me, ha sollevato leggermente il Bambino disteso tra le sue braccia. Egli ha aperto le braccine e ha accarezzato sua Madre. Quindi con la manina destra sembrò cercare la mia che Gli porsi: afferrò il mio dito e lo tenne stretto con la mano. Un profumo delizioso li circondava ambedue. La Madonna mi sorrideva e mi disse:  

«- Figlia mia, bacia i piedi di Colui che è il tuo Dio e sarà il tuo compagno inseparabile se tu non Lo respingi. Non temere... accostati, è tutto Amore!».  

«Gli baciai i piedini ed Egli mi guardò; poi incrociò sul petto le braccine. Allora la Madonna Lo ricoprì col suo velo. Ella mi guardò ed io Le chiesi la sua benedizione: me la diede posandomi la mano sulla fronte e disparvero.  

«Questa volta - spiega Josefa, con l'occhio esperto di sarta - la Madonna era vestita di una tunica bianca e di un manto rosa molto pallido, e il velo era anch'esso rosa, ma di una stoffa più fine. La camicina del Bambino era di un tessuto che non conosco, leggero come spuma. Attorno al piccolo capo splendeva un'aureola di luce, come pure intorno alla testa della SS. Vergine».   

La luce di Natale si estende ai giorni seguenti e Gesù dopo averla associata ai Suoi dolori redentori, la fa partecipe delle Sue gioie di Salvatore. Fin dal mattino seguente le appare, splendente di bellezza, facendole conoscere che le anime attese così a lungo erano tornate al suo Cuore.  

«- Vedi, mia sposa - le dice - le abbiamo salvate! Le tue sofferenze hanno consolato il mio Cuore!». 

Suor Josefa Menéndez 

PREGHIERE ALLO SPIRITO SANTO

 


Vieni, o Spirito Santo, 

che in alcuni compi miracoli, 

in altri annunci la verità, 

in altri custodisci la verginità, 

in altri ancora custodisci 

la pudicizia coniugale. 

Vieni, o Spirito Santo, 

che operi questo in alcuni santi, 

e quello in altri: 

a ciascuno concedi 

di realizzare l’opera propria, 

e a tutti lo stesso modo di vivere. 

 

Sant’Agostino 

Vi chiedo di diventare una preghiera completa.



Messaggio di Nostra Signora Madre della Divina Consolazione (La Protettrice degli Afflitti)


25 settembre 2021

"Cari figli,

Ecco il Serva del Signore!

Non essere quelli! Io sono al vostro fianco, anche se voi non Mi vedete. Vi chiedo di continuare a pregare affinché il mondo intero sia benedetto da Dio. Hai, davanti ai tuoi occhi, una recitazione silenziosa. Siate messi a tacere per ascoltare la Voce di mio Figlio Gesù, che sta parlando ai vostri cuori. Il mio Cuore è grande e voglio mettere in Lui tutti i miei figli, specialmente quelli che Mi chiedono sempre. Quanto è grande il Mio Amore e la Mia Tenerezza! Vi chiedo: avvicinatevi a me, perché io vi conduca alla Presenza di Dio. Sapete, figli miei, che la mia falange è pronta. Vi chiedo di diventare una preghiera completa. Il mio augurio è che la Pace di mio Figlio Gesù sia sempre con voi. Non allontanandoti dal mio Signore! Vuole sempre essere vicino a tutti. Pregare!

Che Dio vi benedica e vi conceda la Sua pace!

Ti amo! Siate tutti nel nome della Santissima Trinità".

LE IMPOSSIBILITÀ

 


CHE GESÚ NON SIA DIO


1. Nessun uomo si è proclamato Dio

Nessun uomo al mondo, sano di mente, si è mai proclamato Dio: né Zarathustra, né Budda, né Confucio, né i Faraoni, né Alessandro Magno, né Cesare, né Maometto, ecc. Gli imperatori romani, si facevano attribuire un culto divino; ma soltanto per rafforzare il loro potere assoluto. Nessuno di loro credette mai sul serio di essere un dio. Uno solo lo proclamò, ma con sarcasmo: fu Vespasiano. Egli, morendo per una forte colica intestinale nel vespasiano da lui inventato, disse: « Ecce qualis deus morior! (ecco che dio io muoio!) ».

Un mio amico visitando nell'anteguerra il manicomio di Palermo, trova ad accoglierlo un signore alto, distinto e gentile che si offre da fargli da Cicerone e lo accompagna per i vari reparti. Camminando gli indica i vari ricoverati, illustrandogliene le relative manie: « Quello si crede s. Pietro; quello si crede s. Antonio; quell'altro s. Paolo ... ! (ecc.) ». E, finite tutte le indicazioni, conclude: « E vogliono darlo a intendere a me, che sono il Padre eterno!, e li conosco bene tutti, fin dalla loro concezione! ».

Il mio amico, uscendo e vedendo fermare dalle guardie il suo accompagnatore, si accorse che quel poveretto era anche lui ricoverato nel manicomio.

Solo Gesú nella storia si è proclamato Dio. Se non fosse stato veramente Dio sarebbe stato soltanto un pazzo; e il suo Vangelo doveva essere un capolavoro inconcludente di stramberie; invece esso è, come vedremo citandone alcune pagine, e come tutti hanno riconosciuto, un capolavoro di logica, di equilibrio, di saggezza e di genio; un capolavoro tale che ha fatto fare un immenso salto in avanti alla civiltà umana, portandole i concetti di uguaglianza di tutti gli uomini, di rispetto e di amore a tutti gli uomini, di pietà e di misericordia verso i poveri e gli ammalati, di libertà, di fraternità, ecc.; concetti fino ad oggi conosciuti, ad es. nel mondo indú.


2. È impossibile una dottrina piú saggia e piú bella di quella di Gesú Gesú

rivela con l'esempio e con gli insegnamenti il piú grande e il piú bello attributo di Dio: il suo amore e la sua misericordia infinita. Ce lo rivelano le sue parabole piú commoventi: quelle della dracma perduta, della pecorella smarrita, del figliuol prodigo. E dinnanzi alla folla dei farisei che volevano ammazzare, giusta la dura legge ebraica, la donna adultera,

Gesú, mosso a compassione, li fermò tutti, dicendo: « Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra» (Gv 8,7).

Gesú ci sprona a correggerci da ogni minimo peccato, a raggiungere la massima perfezione: « Darete conto anche di una sola parola oziosa » (Mt 12,38); « Siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli » (Mt 5,48). Insegna che l'unica parentela con Dio è quella spirituale, e che facendo la sua volontà diventiamo i suoi intimi congiunti.

Quando lo chiamano per andare dai suoi parenti, dice: « Mia madre e i miei parenti sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica » (Lc 8,21).

Insegna che anche la piú piccola opera buona avrà la sua ricompensa: « Anche un bicchiere d'acqua fresca data per amore del mio nome avrà la sua ricompensa » (Mt 10,42).

Pure insegna che Dio ci premia non in proporzione delle nostre opere, ma in proporzione del sacrificio che esse ci costano, come egli disse un giorno davanti al tesoro del tempio, vedendo tanti ricchi che vi gettavano molte monete, mentre una povera vedova vi gettò due spiccioli.

Rivela come è l'intenzione che dà valore alle nostre azioni, e come Dio accetta e premia soltanto le cose che si fanno solo per lui: « Guardatevi dal praticare le vostre opere buone davanti agli uomini per essere da loro ammirati; altrimentri non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando, dunque, fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gl'ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno ricevuto già la loro ricompensa. Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua destra ciò che fa la tua sinistra, perché la tua elemosina resti segreta e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne ricompenserà.

Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli altri uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu, invece, quando vuoi pregare, entra nella tua camera, prega nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà» (Mt 6,1-6).

« E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gl'ipocriti, che sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno ricevuto già la ricompensa. Tu, invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto, ti ricompenserà » (Mt 6,16). « Quando offri un pranzo o una cena, non devi invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta, e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai, infatti, la tua ricompensa alla resurrezione dei giusti » (Lc 14,12).

Gesú rivela l'importanza massima dell'amore del prossimo e la sua uguaglianza col precetto dell'amore di Dio. Quando un fariseo gli chiede qual'è il massimo e il primo comandamento, egli risponde: «Il primo è: ascolta, Israele, il Signore Dio nostro è l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente, e con tutta la tua forza. II secondo è questo: amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento piú importante di questo » (Mc 12,30).

Gesú insegna che prima della pulizia del corpo ci vuole quella dell'anima. «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, mentre all'interno sono pieni di rapine e intemperanza» (Mt 23,25).

I farisei, invece si preoccupavano dell'apparenza e solo della pulizia esteriore. Narra il Vangelo: « Dopo di aver finito di parlare, un fariseo lo invita a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola. II fariseo si meravigliò perchè Gesú non aveva fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora Gesú gli disse: "Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto; ma il vostro interno è pieno di rapine e di iniquità. Stolti! Colui che ha fatto l'esterno, non ha fatto anche l'interno? Piuttosto date in elemosina quello che c'è dentro, ed ecco tutto per voi sarà mondo » (Lc 11,37-41).

Un altro giorno disse: « Ascoltate e intendete! Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo! Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna? Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l'uomo. Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adulteri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l'uomo » (Mt 15,17-20).

Gesú dice delle cose estremamente sagge e logiche, come ad es.: « Non c'è niente di occulto che non verrà rivelato » (Mt 10,26). Se non fosse cosí, innumerevoli delitti occulti resterebbero impuniti; ugualmente innumerevoli tradimenti, furti, adulteri nascosti. Basterebbe all'uomo essere astuto e sapere occultare tutti i suoi peccati e delitti, come sanno fare bene i terroristi e i mafiosi.

Gesú dà l'unica risposta ragionevole al problema del dolore.

Egli rivela la legge del contrappasso che ristabilisce definitivamente la giustizia nel mondo: « Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che piangono, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per amore della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli » (Mt 5,3-10).

Qui c'è l'unica spiegazione al dolore. Dinnanzi a queste promesse l'animo si placa e cessa di chiedere: « Perché? »; soprattutto perché il Cristo è stato il primo a venire perseguitato, a piangere, a soffrire.

Dinnanzi a tutti questi insegnamenti e a tutte queste affermazioni di Gesú gli atei del secolo scorso, per negare la divinità di Gesú, intelligentemente ricorsero alla teoria che tali insegnamenti furono il frutto di una elaborazione di una scuola ascetica maturata in 30o anni, perché non si può ammettere che le abbia realmente dette Gesú e che Gesú non sia Dio; ma gli studi di questo secolo hanno definitivamente provato che i Vangeli sono stati scritti nel I secolo (vedi il nostro libro Certezze su Gesú).

 

3. Gesú prova la sua divinità

Le masse popolari non fanno speculazioni, ma sono istintive. Gesú ad esse non fa tanti ragionamenti, ma fornisce subito le prove della sua divinità: e le prove sono le opere che può fare solo Dio, cioè i miracoli: dà la vista ai ciechi, guarisce i lebbrosi, risuscita i morti. E la sua intenzione di voler provare con i miracoli la sua divinità la manifesta esplicitamente nella guarigione del paralitico di Cafarnao: « Portarono a Gesú un paralitico disteso in un letto. Gesú, vista la loro fede, disse al paralitico: "Confida, figliuolo, ti sono perdonati i tuoi peccati". Alcuni scribi pensarono dentro di sé: "Costui bestemmia". Ma Gesú, conosciuti i loro pensieri, disse: "Perché pensate male nei vostri cuori? Che cosa è piú facile dire? Ti sono rimessi i tuoi peccati, oppure: alzati e cammina? Ora affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere di rimettere i peccati sulla terra:'Alzati, disse al paralitico, prendi il tuo lettuccio e vattene a casa tua'. Egli si alzò e se ne andò a casa sua" ». (Mt 9,2-7).

 

4. È impossibile che un uomo saggio dica le cose che ha detto Gesú

« Io sono la luce del mondo; chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8,12).

« Io sono la via, la verità, la vita » (Gv 14,6).

« Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui » (Gv 14,23).

« lo sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla. Chi non rimane in me, viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi li raccolgono e li gettano nel fuoco e li bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà dato » (Gv 15,5-7).

« Io sono la porta; se uro entra attraverso me sarà salvo » (Gv 1o,9). « Nessuno va al Padre, se non per mezzo mio » (Gv 14,6).

« Prima che Abramo fosse, io sono » (Gv 8,58).

« Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà. Chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno » (Gv 11,25).

« Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò » (Mt 11,28).

« Chi ama il padre o la madre, il marito o la moglie o i figli piú di me, non è degno di me » (Mt 10,37).

« I cieli e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno » (Mt 24,35)

Gesú sfida le folle e tutti i suoi nemici a trovare in lui il minimo peccato: « Chi di voi mi potrà accusare di peccato? » (Gv 8,46); ma nessuno rispose.

A Filippo che gli chiede di mostrargli il Padre, Gesú risponde: « Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi vede me, vede il Padre. Come puoi dire: "Mostraci il Padre?" Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è in me compie le opere. Credetemi: io sono nel Padre, e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà piú grandi. Qualunque cosa chiederete nel mio nome, io la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio » (Gv 14,8-13).

Come si vede, con ogni frase Gesú proclama e prova la sua divinità. In tutta la vita Gesú si comporta coerentemente da Dio: si proclama padrone del sabato (Mt 12,8); rimette i peccati (Mt 9,2); fa i miracoli a nome suo; sfida, ma invano i suoi nemici a trovare in lui un qualsiasi peccato (Gv 8,46); dice parole inaudite: « Chi mi confesserà dinanzi agli uomini, anch'io lo confesserò dinanzi al Padre mio; chi si vergognerà di me dinanzi agli uomini, anche io mi vergognerò di lui dinanzi al Padre mio » (Lc 9,26).

Ma già, fin dall'inizio della sua vita pubblica, mentre veniva battezzato, il Padre lo chiama suo Figlio: « Tu sei il mio Figlio diletto; in te mi sono pienamente compiaciuto » (Mc 1,11). Dinnanzi agli stessi nemici, col pericolo di farsi ammazzare Gesú disse: « Prima che Abramo fosse, io sono ». Allora i giudei cercarono di lapidarlo (Gv 8,58). E un'altra volta disse loro: « Io e il Padre siamo una cosa sola ». Allora i giudei diedero piglio alle pietre per lapidarlo. Ma Gesú disse loro: « Molte opere buone ho fatto; per quale di queste opere mi volete lapidare? » Gli risposero i giudei: « Non ti lapidiamo per nessuna opera buona, ma per una bestemmia, perché tu che sei uomo, ti fai Dio » (Gv 10,30). Nonostante queste continue minacce, Gesú solennemente si proclama il Giudice dei vivi e dei morti (Mt 25).

Infine egli viene arrestato e condannato a morte precisamente perché insiste a proclamarsi Dio. Caifa, infatti, avutolo fra le mani, gli disse: « Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio ». Gesú gli rispose: «Tu l'hai detto; anzi io vi dico: d'ora in avanti vedrete il Figlio dell'uomo assiso alla destra dell'Onnipotente, e venire sulle nubi del cielo ». Allora il sommo sacerdote disse: « Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo di testimoni? »... Quelli risposero: « È reo di morte! » (Mt 26,63).

ILDEBRANDO A. SANTANGELO


Madre Teresa di Calcutta

 


Tutte le nostre parole saranno inutili, se non vengono dal profondo del cuore. Le parole che non diffondono la luce di Cristo aumentano l’oscurità.

 


ECCO CHE GIUNGE PER VOI IL TEMPO DEI DOLORI! - Povera Italia, …sei finita tra le brutture di Satana!

 


Carbonia  29.09.2021

Ecco che giunge per voi il tempo dei dolori!

Povera Italia, …sei finita tra le brutture di Satana!

Italia mia, un dì eri bella, risplendevi di luce, ma ora vivi l’oscurità, il tuo male è in colui che stai seguendo al mio posto. Eppure, tu, Italia mia, tu che un tempo vivevi di Me, ascoltavi la mia Voce, la riconoscevi e la rispettavi, oggi vivi il mondo e le false luci che ti abbagliano! Satana, il Diavolo, ti ha voluta strappare a Me, sei caduta nell’inganno, hai voltato le spalle al tuo Cristo, ora la tua condanna sarà amara e dolorosa, …il patibolo è pronto!

L’Anticristo si affaccia al mondo e voi tutti che lo state già acclamando attraverso le voci oscure che escono dalla bocca del falso profeta, cadrete definitivamente nella sua trappola mortale.
L’ora è tenebrosa, il vulcano della morte si accenderà all’improvviso, con la sua bocca vi inghiottirà in un sol boccone.

Ah! …poveri figli miei! …vi siete perduti, … per 30 denari avete venduto, ancora, il Maestro, il Dio con voi.
Ah! Inorridirete per tutto ciò che vi accadrà, ma, il vostro credo  è stato rivolto al dio denaro, non più a Me, il Dio dell’Eterno Amore!

Non avete più voluto ascoltare la Mia Parola,
 …troppo antica per i tempi moderni!

Poveri uomini, poveri perché non avete avuto il coraggio di ribellarvi, avete avuto paura dell’uomo, …non di Dio! Avete chinato il capo a colui che vi prendeva tutto, …anche l’anima! Che disastro uomini, …che disastro siete stati!

Ecco che giunge per voi il tempo dei dolori, la vita vi abbandonerà, mai più ascolterete il canto degli uccelli e mai più vedrete sorgere l’aurora. Siete stati stolti, avete appoggiato la legge del maledetto Serpente e ora ne berrete il suo veleno. Amen.

Suona già la mia Ora! …É tempo di cose nuove, il Cielo freme nell’attesa di ridonare ai suoi figli il Paradiso perduto.

Si aprano i cieli! Discenda la Vita!
Il nostro Dio discenda a liberarci!
Sia lodato, adorato, amato, servito il nostro Re, …l’Eterno Amore!

Abbiamo atteso, pianto e sospirato Te o Signore Gesù, non tardare ancora,
anticipa il tuo Ritorno, noi Ti supplichiamo Signore Gesù.

Cantiamo a Te l’onore e la gloria, cantiamo a Te,
o Eccelso Dio! …Tu solo Sei!
Cantiamo a Te la nostra gioia nell’attesa di unirci a Te.

Sei il nostro unico bene, sei la nostra gioia,
il nostro Rifugio Perfetto, sei la nostra vita, o Dio!

Pace a voi, figli miei, a voi che Mi attendete con ardente amore.

Ecco che Io vengo! Amen.

 


AMORE PER LE MIE CREATURE; LA NAVE SALPA ORA

 


Dio Padre

AMORE PER LE MIE CREATURE; LA NAVE SALPA ORA


Queste sono le ultime chiamate....


Messaggio a Maria del Getsemani

 - Piccolo, non sai di cosa voglio parlarti oggi, domenica?

- No, Abba

- Del grande Amore che i Miei piccoli figli suscitano in Me.

Guarda, piccola: un Padre, qualsiasi Padre, e ancor più un buon padre, e immagina la dimensione di un Padre che ti ha creato, che è sempre esistito nella sua mente, ha, piccola, un Amore così grande per le mie creature (vedo un vulcano tranquillo che fuma come se respirasse e gli uomini alla sua base, anch'essi tranquilli) che tu non puoi nemmeno immaginarlo. Sono il Mio Cuore e non lo sanno, non lo apprezzano, non ne fanno tesoro. Io, Dio Padre, sì, Piccolo, avrei potuto fare a meno di te, ma è chiaro, è evidente che tu non potresti fare a meno di Me, perché semplicemente non esisteresti.

Ma nel Mio incommensurabile Amore ho deciso di crearti perché c'era posto per sempre più creature per darti il Mio Immenso Amore e per sostenerti e mantenerti: per questo, per Amore ti ho creato e per condividere con te il Dono della Creazione dell'esistenza; non ti ho creato per il Mio Piacere ma come uno che dà che riceve il più grande piacere nel semplice atto di Dare, così è con te: Dare Me a te è il più grande, molto, molto, molto più di quello che tu custodisci, o credi che valga ma non è niente, nemmeno un respiro.

Piccolo, questi momenti sono terribili perché stai andando contro la ragione e il motivo per cui sei stato creato, cioè amare ed essere amato da Me, il tuo Padre Celeste. Rifiutano il Mio immenso amore e questo, Piccolo, fa male e ferisce il Mio Immenso Cuore di Padre.

Quale padre non venderebbe tutto ciò che possiede se potesse salvare la vita di uno dei suoi figli? (Abba, mi ricorda quando mio nipote aveva il cancro e la famiglia non ha risparmiato il suo aiuto, sono persino arrivato a pensare che se i miei genitori avessero dovuto vendere la propria casa, lo avrebbero fatto). Come voi, che siete malvagi, siete capaci di rimanere senza casa per aiutare uno dei vostri figli; Io, vostro Padre Celeste, sono capace, e lo faccio, di permettere che la mia Casa, che è lo sgabello dei miei piedi ma dove risiede molto del mio Cuore amoroso, sia distrutta per salvarvi: questo è il mio Amore. Che non Mi faccia male vedere la Mia Creazione convulsa e sofferente, i Miei piccoli animali come sono trattati, Mi fa male, Piccola, Mi fa male, li ho creati per il tuo cibo e la tua compagnia, non per essere maltrattati in modi così aberranti. (No, piccola, so che le Mie piccole creature che sono i tuoi compagni di vita, più degli stessi uomini, possono farti tanto, ma cerca di concentrarti sul soggetto che ti sto dicendo, non disperderti in esso).

Sì, Abba.

Se dovessi disfare la Mia Terra e rifarla e con questa capirete ciò che voglio dirvi, lo farei; è per questo che permetto queste che voi chiamate catastrofi o disastri naturali, nella Mia brama di salvarvi permetto che parti della Mia Terra siano distrutte perché possiate risvegliarvi dal vostro letargo.

 La Mia Amata Figlia, la Mia Amata Instancabile Pellegrina, la Beata Vergine Maria di Nazareth, continua a toccare i cuori per portarli al Mio Amato Figlio Gesù Cristo, ma sono così pochi quelli che non chiudono la porta quasi rudemente alla Mia Creatura Perfetta. Non è, Piccola, che la Mia pazienza ha un tetto o un limite, ma che devo rispettare i Miei Decreti e le Mie Leggi, come il libero arbitrio che ho dato loro. Io, Piccola, non posso dare un dono e se non fanno come comando, toglierlo. No, Piccola, posso chiamarli, sedurli in amore, ma non posso andare contro le Mie stesse leggi. Nemmeno un re della terra che si rispetti lo farebbe. Quindi devo rispettarlo.

Ti arrabbi, ti arrabbi perché non cambio, perché non mi adatto ai tuoi capricci.

 SIETE TUTTI DEI RAGAZZINI VIZIATI! VUOI COMANDARE NELLA CASA DI TUO PADRE E QUESTO NON È POSSIBILE. QUALE PADRE, TRA VOI, PERMETTEREBBE, SENZA RIMPROVERI, INCORAGGIAMENTI E FORTI RICHIAMI ALL'ATTENZIONE, CHE VOI DISTRUGGIATE LA VOSTRA CASA E FACCIATE QUELLO CHE VOLETE, FERENDOVI A VICENDA E MANCANDO DI RISPETTO A VOSTRO PADRE.


LA RISPOSTA È: NESSUNO.

Se voi che siete così imperfetti cercate, cercate come meglio potete, di rispettare un certo ordine, come potete aspettarvi che il Padre stesso dell'ordine e del Creato non lo faccia?

Avete mai immaginato come sarebbe la vita senza l'ordine che ho stabilito?

 La risposta è semplice: non ci sarebbe vita.

 Questi meccanismi che ho inventato o creato, non possono fermarli o modificarli, anche se pensano di essere molto saggi (Abba ride di loro). Fai finta che vogliano svaligiare la tua casa, la prendono con la forza e tu non puoi buttarli fuori, ma dopo quell'aggressione, Piccolo, si arrabbiano perché non benedici e guardano con favore la cosa.

È ridicolo e impossibile quello che vogliono: che io benedica anche il peccato perché sono ostacolati dalle mie leggi e la loro coscienza prude.

Invece di cambiare voi stessi per conformarvi umilmente alle Mie Leggi, volete e pretendete che Io cambi le Mie Leggi Eterne! E portate questo pensiero erroneo agli estremi più aberranti, come l'aborto, i giochi genetici, le guerre, volete sterminare coloro che non sono come voi; i ricchi e i potenti, annientare i Miei popoli bruni e neri e asiatici.

 Il mio amore per voi è incommensurabile, ma lo è ancora di più per i miei piccoli figli che hanno più bisogno di me. Il Padre protegge sempre di più coloro che hanno più bisogno di Lui. Tutte le mie razze sono ugualmente amate da Me, non una di più o di meno: non faccio distinzioni sciocche, come fate voi, ma, come ogni padre sulla terra, mi unisco di più a coloro che vogliono stare con Me, che Mi amano, che Mi obbediscono, che rispondono alle mie chiamate e al mio amore.

 È naturale, direte voi.

E cosa devo fare con quei fratelli e quelle sorelle che tengono milioni di persone in ostaggio del mio amore?

Cosa devo fare con coloro che seminano terrore, guerra e menzogna?

Cosa fareste, chiedetevi: cosa?

Dovrei lasciarli andare avanti all'infinito nella loro malvagità? È un'opzione per un uomo giusto tra voi? Condannare il male?

No, miei Piccoli, avete avuto tutto il tempo per cambiare, se questo è ciò che decidete, avete tutti i mezzi per sapere cosa e come farlo e se questo non basta c'è la mia Amata Figlia con le sue numerose apparizioni e messaggi e mio Figlio che vi prega di entrare nel suo Cuore amoroso e sicuro.

 MA HANNO DECISO DI NON FARLO, E NON PERCHÉ NON SANNO, MA PERCHÉ NON VOGLIONO.

Cosa ci devo fare, chiedetevi. Vogliono che io dica di sì, che continui il loro male ed io mi allontanerò, ma non lo farò, non posso più permettere che continuino a fare del male ai Miei piccoli figli, che abusino di loro, che uccidano, che si uccidano a vicenda e che facciano a pezzi le Mie creature più fragili e quindi amorevoli nel grembo delle loro madri.

I vostri livelli di malvagità, istigati dal Maligno, sono la cosa più aberrante che si è verificata in questo mondo malevolo che avete creato. Quindi, Mia Piccola, se vuoi - nell'esercizio del tuo libero arbitrio - continuare sulla via dell'abuso, della vanità, dell'arroganza, dell'indifferenza e della distruzione, FERMATI ORA QUANDO DEVO INTERVENIRE CON UNA MANO DURA, se puoi ancora un po', rivolgetevi alla Mia Figlia che saprà guidarvi al porto della Salvezza, ma la nave naviga ora, è come una piccola barca che raccoglie gli sbandati, prendetela o restate a vivere ciò che voi stessi avete seminato e vi dico ora, il vostro raccolto è amaro in gran parte: IL VOSTRO RACCOLTO È AMARO IN GRAN PARTE, MA IL MIO FRUTTO È DOLCE. Se preferisci il fiele al vino resta come sei, se no; vieni, tenendo la mano di mia figlia!


Stiamo per salpare!

Entri o rimani dentro?


Voi siete gli ultimi chiamati, figlioli ingrati e tuttavia tanto amati dal mio Cuore amoroso di Padre di tutti gli uomini.

(21 ottobre 2012)


LAMENTI DIVINI - Le parole di Gesù ai suoi sacerdoti -

 


LAMENTI DIVINI 

XV


 CRISTO IL RE


Ogni anno la Chiesa celebra la mia regalità. "Cristo Re".

   Ma questa festa è la prova che sono veramente considerato come il Re dei miei consacrati?

   Per molti invece sono un re mendicante e rifiutato come lo fui a quel tempo da Pilato e da Erode.

              Un re rifiutato e.... condannato!!!

   La mia risposta a Pilato: "Il mio regno non è di questo mondo", oltre a indicare che il mio regno è spirituale, aveva un altro significato: alludeva anche al tempo futuro, al vostro, che avrebbe cercato di calpestare e distruggere la mia sovranità nelle anime.

   Voi, o sacerdoti che siete i miei ministri, dovete sacrificarvi per farmi regnare nelle anime, ma prima fatemi regnare in voi stessi. Datemi il primo posto, il posto regale, nelle vostre menti e nei vostri cuori! Distruggete dentro di voi ogni idolo che raffredda il vostro amore per Me e tormenta il vostro spirito. Fai regnare Me in te e avrai la pace del cuore, quella pace che nessuno può darti a parte Me. Io sono il Re della Pace!

   Solo allora il sacerdote vedrà fiorire il suo ministero: quando il Re dell'amore e della pace regna e opera in lui.

   Nella confusione delle opinioni religiose, nella poca sottomissione al mio Vicario, nel turbamento della mia Dottrina evangelica, non dimenticate, o miei sacerdoti, che è Satana che si muove per regnare al posto mio nel mondo e nella mia Chiesa.

   È doloroso dirlo: i ministri più fedeli di Satana sono certi preti innovativi.

  Satana è il principe della menzogna, della discordia e del disordine. Guai a coloro che sono al suo servizio! Perdono la loro pace e la tolgono anche alle altre anime, disturbando le loro coscienze con novità malsane.

  Dio è ordine e pace! Satana è disordine e infelicità.


XVI

 DIMENTICHERÒ

  Quanta amarezza quella giovane donna aveva causato al mio Cuore divino con i suoi scandali! Ma un giorno quella povera disgraziata aprì gli occhi, tornò in sé e si prostrò ai miei piedi. Non mi ha detto niente, ha solo pianto. Erano lacrime di pentimento e di amore.

   In un istante, ho cancellato da quell'anima una vita di peccato, le ho dato la mia Grazia e ho dimenticato tutto. Non le ho rinfacciato nulla del suo passato, ed è diventata la mia preferita.

  Miei sacerdoti, caduti o raffreddati nel mio Amore, venite a Me come Maria Maddalena! Io dimenticherò tutto, vi darò Grazie di predilezione e vi trasformerò come ho trasformato Agostino! 

Chi ha orecchie, senta!


XVII

 PER I SACERDOTI DECEDUTI


    Dio permette che qualche anima dell'aldilà si manifesti per chiedere dei suffragi. Non molto tempo fa, un sacerdote defunto venne da un'anima privilegiata e gli disse: "Noi sacerdoti del Purgatorio soffriamo più degli altri e siamo i più dimenticati.

   Chiediamo la carità di una Santa Messa settimanale".

   La crociata della "Santa Messa settimanale per i sacerdoti defunti" si sta svolgendo tra i fedeli in alcuni luoghi. Speriamo che questa crociata trovi nuovi benefattori e che molte persone si uniscano. Ricordate i vostri sacerdoti defunti, pregate per loro, dite messe.


Quando San Giuseppe si ritirerà ( 8 dicembre 2021 ), il Cuore Immacolato di Maria comincerà gli inizi del trionfo del suo Cuore Immacolato per i suoi figli e per la Chiesa.

 


Marzo 2021 Messaggio di San Gabriele Arcangelo a P. Michel Rodrigue riguardo al dicembre 2021:

Nella notte tra il 17 e il 18 marzo 2021, l'Angelo del Signore (più tardi ho capito che si trattava di San Gabriele Arcangelo) è venuto verso le 2:30 della notte per parlarmi della Santa e Grande discrezione di San Giuseppe con la Santa Famiglia e del suo ruolo alla fine dei tempi cattivi. Dico "fine dei tempi cattivi" per esprimere un periodo diverso da quello del ritorno glorioso di Cristo alla fine dei tempi.

Questa esperienza che sto per raccontare, la chiamo un sogno. Gabriele si presentò dapprima come una splendida luce radiosa. A poco a poco ho intravisto la forma di un essere di luce con delle ali di luce. Dal suo essere si sprigionava una luminosità che portava sia gioia che una pace molto profonda in Dio. Era come entrare in una parte del cielo guardandolo. Poi si udì la sua voce

"Vengo a rivelare la discrezione di San Giuseppe dal momento in cui gli ho parlato fino al giorno in cui doveva lasciare la terra. Il suo ruolo di protettore e guardiano della Sacra Famiglia fu di grande serenità e di grande fiducia in Dio Padre Eterno. A Lui come alla Santissima Vergine Maria fu dato di essere il primo nella santissima conoscenza del Mistero della Trinità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. La libera accettazione di prendere la Vergine Maria come sua sposa gli diede la gioia di una conoscenza infusa e impregnata di una relazione viva e paterna con Gesù, suo Creatore, suo Re e suo Amore. Questa conoscenza Giuseppe la ricevette dall'amore che aveva per Maria Sua Sposa e dalla Volontà del Padre Onnipotente. Da quel momento, Giuseppe portò Maria a casa di sua moglie e attualizzò il Ministero del suo amore per Maria e per il Bambino. [Nota di Daniel: ricordate che l'inglese non è la lingua madre di P. Michel. Questo quasi certamente dovrebbe significare "Giuseppe prese Maria, sua moglie, a casa sua". Giuseppe fu sempre assolutamente celibe, non ebbe mogli prima di Maria e non ebbe figli biologici].

Il dramma avvenuto al momento della nascita del Salvatore solleva la considerazione della sua grande autorità che ha permesso di preservare il Bambino-Dio e sua Madre da qualsiasi presagio che avrebbe potuto mettere in pericolo l'identità del Bambino. Così, il diavolo e i suoi scagnozzi avrebbero potuto danneggiare Gesù e sua Madre. La sua forza e il suo Amore tennero a bada il diavolo e i suoi accoliti. Fino al giorno della nascita del Re Bambino, anche Erode e il suo entourage non ne sapevano nulla. Eppure il Segno era in cielo, i Magi erano già in cammino per incontrare il Bambino-Dio e i pastori, il più piccolo del popolo, erano istruiti dalla voce degli angeli!

Nel momento in cui Erode voleva uccidere il Bambino-Dio, ho avvertito Giuseppe in sogno, per volontà del Padre Eterno, di prendere il Bambino e sua Madre e fuggire in Egitto. Egli vi rimase fino alla morte del tiranno. Tornata a Nazareth, la Sacra Famiglia vi rimase durante tutti gli anni della crescita di Gesù. Nessuno sospettava chi fossero Gesù e sua Madre. La discrezione di Giuseppe era perfetta per non attirare gli occhi del maligno e ostacolare così il piano di Dio nostro Padre. La paternità putativa di Giuseppe copriva il Bambino e sua Madre in un modo così grande che nessuno può esprimere o avvicinare. La tenerezza paterna di Giuseppe era come la grotta della roccia per proteggere il Bambino e sua Madre dagli umori inopportuni di questo mondo. Questa discrezione continuerà nel Silenzio e nella preghiera, nel lavoro quotidiano e anche nei riposi per non far sospettare l'esistenza del Messia di Dio. L'obbedienza di Giuseppe nel fare la Volontà del Padre Eterno con un cuore umile e puro ha fatto di lui la figura maschile più rappresentativa sulla terra al centro della Sacra Famiglia. La sua paternità e la sua mascolinità erano simili a quelle volute da Dio fin dall'inizio di tutto. Così come San Giuseppe ha protetto il Bambino e sua Madre, protegge la Chiesa nella sua crescita storica. In modo ancora più solenne in questi vostri tempi.

I tempi attuali richiedono il sollevamento del velo della discrezione di Dio su San Giuseppe nel suo ruolo per la Chiesa di Cristo. Ora è il momento di rivelare le parole della seconda lettera ai Tessalonicesi nascoste dall'inizio della Chiesa. Infatti la misteriosa figura che trattiene o impedisce la manifestazione dell'anticristo e il suo attuale dominio, deve ora essere svelata per permettere a tutti i giusti di comprendere gli eventi che stanno avvenendo. Dovete stare pronti e tenere accese le vostre lampade per la manifestazione del Figlio dell'Uomo. Ecco il Testo Sacro della seconda lettera di San Paolo ai Tessalonicesi, capitolo 2:

Vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, di non essere scossi dai vostri animi all'improvviso, e di non allarmarvi né per uno "spirito", né per una dichiarazione orale, né per una presunta lettera da parte nostra che il giorno del Signore è vicino. Che nessuno vi inganni in alcun modo. Perché se prima non viene l'apostasia e non si rivela l'empio, colui che è destinato alla perdizione, 4che si oppone e si esalta al di sopra di ogni cosiddetto dio e oggetto di culto, per sedersi nel tempio di Dio, sostenendo di essere un dio - non vi ricordate che quando ero ancora con voi vi ho detto queste cose?  Ed ora voi sapete cosa lo trattiene, affinché egli sia rivelato a suo tempo. Perché il mistero dell'iniquità è già all'opera. Ma colui che trattiene lo fa solo per il presente, fino a quando non sarà rimosso dalla scena.  E allora sarà rivelato l'empio, che il Signore [Gesù] ucciderà con il soffio della sua bocca e renderà impotente con la manifestazione della sua venuta, colui la cui venuta scaturisce dal potere di Satana in ogni azione potente e in segni e prodigi che mentono, e in ogni perfido inganno per coloro che stanno perire perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvati. Perciò Dio manda loro una potenza ingannatrice perché credano alla menzogna, affinché siano condannati tutti coloro che non hanno creduto alla verità ma hanno approvato l'iniquità. Ma noi dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizie per la salvezza mediante la santificazione per mezzo dello Spirito e la fede nella verità.

Infatti, "il mistero dell'iniquità è già all'opera; basta che chi lo conserva ora sia scartato. Oggi ve lo dico: Colui che lo trattiene è san Giuseppe! Con la sua preghiera e la sua intercessione, San Giuseppe assiste i credenti in una lotta spirituale per la difesa della fede della Chiesa militante. Con le preghiere dei santi e delle anime del purgatorio, cioè la Chiesa trionfante e la Chiesa sofferente, l'assistenza di San Giuseppe e della Vergine Maria costituiscono uno scudo di fede che trattiene l'anticristo fino ad oggi.

Ascoltate bene le mie parole. Il calice dell'iniquità sta traboccando, e presto verrà un tempo per la Chiesa in cui avrà luogo la persecuzione dei giusti. È per volontà del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo che quest'anno 2021 è stato proclamato da Papa Francesco l'anno di San Giuseppe. Una grande benedizione di protezione vi è stata offerta. Durante quest'anno sarete costretti a fare una scelta. Ciò che si presenta come un vaccino-salvatore è solo un'illusione. Presto il marchio della Bestia vi sarà imposto per comprare, per mangiare o per viaggiare. L'anno 2021 è un anno di discernimento per coloro che vogliono essere fedeli a Cristo. A tutti coloro che vogliono seguire Cristo, San Giuseppe vi assisterà. Ma deve ritirarsi con discrezione l'8 dicembre.

A quel punto, ed è già iniziato, tutti coloro che rifiutano Cristo si trovano ad entrare in una forza di delusione che li fa credere ad una menzogna. Una menzogna sociale e planetaria organizzata e preparata dagli accoliti dell'anticristo. Essi formano una falsa Chiesa che è effettivamente il corpo sociale dell'anticristo. Sono loro che governano con la paura, il dominio, le ideologie comuniste e socialiste. Stanno manipolando per una falsa fratellanza universale. Si sono infiltrati nella Chiesa di Cristo per sfigurarla e dissacrare i suoi sacramenti. Tutto va al suo posto. Fino all'8 dicembre, questi malvagi accoliti si organizzano attraverso i media e creano un clima di sospetto, paura e denuncia.

Devono preparare la venuta dell'empio organizzando un ordine mondiale dove regneranno la divisione e la confusione a scapito della verità dell'insegnamento della Chiesa. Scandali e accuse colpiranno la Chiesa ovunque. I movimenti che negano gli uomini e le donne diventeranno i nuovi giudici di questa menzogna sociale. Sorgeranno conflitti nelle famiglie discutendo la necessità dei vaccini e del Marchio della Bestia. I conflitti tra le nazioni arriveranno ad un punto tale che tutto sembrerà senza speranza. I cuori si raffredderanno, le coscienze saranno legate e oscurate dal peccato che ha pervaso tutto.

Anche se la tara dell'anticristo sembra soffocare i giusti e i santi, dando l'impressione della morte di Dio e della fine della Chiesa Cattolica, tutto questo è solo un'apparenza. Quando San Giuseppe si ritirerà, il Cuore Immacolato di Maria comincerà gli inizi del trionfo del suo Cuore Immacolato per i suoi figli e per la Chiesa. La Chiesa passerà attraverso i dolori di una purificazione dove la Vergine Maria l'accompagnerà come Madre dei dolori. Alcuni dei suoi figli saranno martiri, porteranno la palma della Vittoria di Cristo nel giorno del trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Nel momento in cui apparirà l'anticristo, suonerà l'ora dei rifugi preparati dai Sacri Cuori di Gesù e Maria e dal cuore purissimo di San Giuseppe. I rifugi sono l'opera dei tre anni e mezzo annunciati nel Libro dell'Apocalisse. Sono l'opera di Dio.

Piccolo gregge non abbiate paura. Guardate con gli occhi della fede, della speranza e dell'amore. I rifugi sono sotto la speciale protezione di Nostra Signora del Monte Carmelo. Così ha voluto il suo Cuore Immacolato. Non vedete ora l'opera della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe? Tutto quello che dovete sapere è stato detto. Vivi con fiducia per compiere la sua Divina Volontà e ripeti spesso questa preghiera: Gesù, confido in te!


giovedì 30 settembre 2021

AVVERTIMENTO



Molti soffriranno il dolore del Purgatorio come penitenza.

Ascoltate figli Miei l‟appello urgente di consacrarvi al dilettissimo Cuore Immacolato della Mia amatissima Madre in questo tempo. 

A Lei, la Mediatrice di tutte le grazie, è stato assegnato il compito di portarvi al Mio Sacro Cuore, al fine di salvare l‟umanità dalla rovina che l‟attende, qualora non riuscisse a staccarsi dalle opere di satana. 

Ora è urgente che tutti voi preghiate molto per la salvezza delle anime. Tutte le anime arriveranno al Mio cospetto e per molti questo sarà difficile. Molti soffriranno il dolore del Purgatorio, ma sarà la loro unica via per la salvezza eterna. Molto meglio capire che a cosa esso assomiglia, ora che sono in vita su questa terra, piuttosto che sperimentarlo dopo la morte. Mentre sopporteranno questa penitenza queste anime saranno purificate e rese idonee ad entrare nel Mio Nuovo Paradiso sulla terra . Solo le anime pure saranno in grado di entrarvi. Vi esorto ad accettare questo dono e affrontarlo con la forza della mente, del corpo e dell‟anima. Ma sappiatelo riconoscere per quello che è, un percorso verso la Vita Eterna. Un‟occasione per comprendere la Mia Misericordia Divina. 

E‟ tempo ora di preparare le vostre anime. Dopo aver cercato la redenzione per i vostri peccati, prima dell‟Avvertimento, dovete pregare per gli altri. Avranno bisogno di essere forti. 

Pregate la Mia preghiera della Divina Misericordia ogni giorno da adesso. Ognuno di voi. Essa aiuterà a salvare quelle povere anime che possono morire di shock durante questo evento soprannaturale. Sarà presentato al mondo tra breve. 

Non perdete mai la speranza bambini. Credetemi quando vi dico che vi amo. 

Vi porto questo dono dal Mio amore. 

Il vostro amato Salvatore. 

9 Novembre 2011