1 Tutti i frati, in qualunque luogo si trovino presso altri per servire o per lavorare, non facciano né gli amministratori né i cancellieri, né presiedano nelle case in cui prestano servizio; né accettino alcun ufficio che generi scandalo o che porti danno alla loro anima; ma siano minori e sottomessi a tutti coloro che sono in quella stessa casa.
3 E i frati che sanno lavorare, lavorino ed esercitino quel mestiere che già conoscono, se non sarà contrario alla salute dell’anima e può essere esercitato onestamente.
4 Infatti dice il profeta: «Mangerai il frutto del tuo lavoro; beato sei e t’andrà bene»; 5 e l’Apostolo: «Chi non vuol lavorare, non mangi»; 6 e: «Ciascuno rimanga in quel mestiere e in quella professione cui fu chiamato». 7 E per il lavoro prestato possano ricevere tutto il necessario, eccetto il denaro.
8 E quando sarà necessario, vadano per l’elemosina come gli altri poveri.
9 E possano avere gli arnesi e gli strumenti adatti ai loro mestieri.
10 Tutti i frati cerchino di applicarsi alle opere buone; poiché sta scritto: Fa’ sempre qualche cosa di buono affinché il diavolo ti trovi occupato, 11 e ancora: L’ozio è il nemico dell’anima. 12 Perciò i servi di Dio devono sempre dedicarsi alla preghiera o a qualche opera buona.
13 Si guardino i frati, ovunque saranno, negli eremi o in altri luoghi, di non appropriarsi di alcun luogo e di non contenderlo ad alcuno.
14 E chiunque verrà da essi, amico o nemico, ladro o brigante, sia ricevuto con bontà. 15 E ovunque sono i frati e in qualunque luogo si incontreranno, debbano rivedersi volentieri e con gioia di spirito e onorarsi scambievolmente senza mormorazione.
16 E si guardino i frati dal mostrarsi tristi all’esterno e oscuri in faccia come gli ipocriti, ma si mostrino lieti nel Signore e giocondi e garbatamente amabili.
Francesco d’Assisi
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