Preghiera e unità di vita
Vi ho ricordato finora alcuni tra principali momenti di preghiera che possono entrare nella vostra giornata e che appartengono alla tradizionale pietà della Chiesa. Sono momenti che possono e devono articolarsi con tutta naturalezza nel tessuto della vostra vita quotidiana, amalgamandosi col lavoro, con la vita familiare, con i rapporti sociali, con gli impegni culturali e civili, con i momenti dello svago e dello sport. Non permettete dunque che rimangano come dei “corpi estranei”, messi lì forzatamente, in contrasto col resto delle vostre occupazioni come se rubassero tempo e attenzione agli altri vostri doveri; finirebbero così per diventare un disturbo e un intralcio alla vostra vita quotidiana e non gioverebbero alla vostra vita di cristiani.
Fratelli miei, possediamo un cuore solo e con questo unico cuore dobbiamo amare Dio, le persone care e le cose buone di questo mondo. Non potete andarvene per questa terra interiormente divisi: il Signore da una parte e le vostre occupazioni dall’altra.
Essere cristiani tutti di un pezzo significa, appunto, questo: vivere l’unità di vita. Come i punti di una circonferenza sono tra loro legati da un unico riferimento: il centro, così tutti i momenti della giornata nella vostra vita di cristiani devono avere un unico centro: Dio. Se, invece, ci fosse in voi una doppia vita, quella del vostro rapporto con Dio e quella delle vostre occupazioni quotidiane, ciascuna indipendente e separata dall’altra, così che tra i momenti di preghiera e il lavoro e la vita familiare e tutto il resto non ci fosse continuità o almeno sintonia, ma ci fosse invece frattura o magari, dissonanza e contraddizione, allora verrebbe a mancare l’aspetto più profondo della coerenza cristiana. Dite al Signore che volete vivere “per Lui, con Lui e in Lui” ventiquattro ore al giorno, senza per questo lasciare le vostre occupazioni ordinarie e i vostri compiti giornalieri; in altre parole chiedetegli di diventare anime di preghiera e di contemplazione, anime che hanno messo Dio al centro nella propria vita di ogni giorno. E’ questo l’unico modo per non esser anime divise, lacerate, anime nevrotiche.
Ferdinando Rancan
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