Il Mistero dell’Iniquità
Lo strumento essenziale per il controllo: limitare lo spettro delle opinioni accettabili
I media corporativi delle grandi imprese ed il sistema scolastico pubblico, in realtà non sono affatto un servizio pubblico. Quel che forniscono al pubblico non è diverso da ciò che fanno le guardie carcerarie con i detenuti. Certo, un servizio lo svolgono, ma non è per il pubblico, o comunque non è a beneficio della comunità. I cittadini, in questo caso, sono seriamente svantaggiati, perché dipendono quasi esclusivamente dai mass media e dalle scuole pubbliche per ricevere le basi sulle quasi formare i propri giudizi sull’operato del governo e in pratica su ogni altra cosa. Fornire queste basi e queste informazioni è compito dei mass media e del sistema della pubblica istruzione, ma in realtà tutto questo viene svolto nell’interesse di quello stato corporativo nel quale si sono trasformate le democrazie occidentali. Non è un servizio reso ai cittadini, bensì agli interessi privati di chi controlla lo Stato; in ultima analisi, lo fanno per l’elite finanziaria che controlla il sistema economico internazionale e pertanto, indirettamente ma efficacemente, il potere politico e le istituzioni pubbliche e private dei vari paesi.
I media corporativi sono l’organo vitale di quello che è divenuto un vero e proprio stato privatizzato, perché essi svolgono forse la più importante tra le funzioni per le quali sono stati creati (o comprati) dallo stato corporativo: quello di creare un immaginario collettivo, sulla base del quale l’opinione pubblica forma i propri giudizi. Svolgendo questa funzione, i media corporativi controllano il pensiero della popolazione di un paese, ne manipolano i comportamenti tramite il controllo della percezione, affinché i cittadini si trasformino in docili sudditi di quello che un tempo era stato un paese da loro governato democraticamente.
I governi occidentali ed i media corporativi spendono un enorme quantità di tempo e soldi allo scopo di plasmare quelle immagini che formano la base della percezione pubblica degli eventi riportati dai giornali e dalla televisione. Nel documentario Loose Change: Final Cut, si può ascoltare un’icona del giornalismo americano, il conduttore della CBS Dan Rather, ora in pensione, affermare che: “Chi controlla le immagini, controlla l’opinione pubblica.” Manipolare la percezione delle masse, dirigendone l’attenzione su alcuni fatti a scapito di altri, per poi offrirne un’analisi che fornisca determinate premesse (a volte parzialmente vere, a volte del tutto false), porta alla creazione di una cosiddetta ‘conoscenza comune.’ o percezione comune. È così che viene manipolata l’opinione pubblica. Una volta che l’opinione pubblica si è legata inestricabilmente all’‘conoscenza comune’, così abilmente architettata, sulla base di quelle “verità” percepite si vengono a creare dei limiti ben precisi ai pensieri e alle opinioni che si possono esprimere in quanto socialmente accettabili; questo comporta la formazione di veri e propri “canoni d’ortodossia”, all’interno di questo contesto creato artificialmente. Come disse Noam Chomsky: “Il modo più furbo per mantenere la gente passiva e obbediente è limitare rigorosamente lo spettro delle opinioni accettabili, permettendo però dei dibattiti molto vivaci all’interno di questo spettro.”425
I media occidentali sono molto più efficaci nel controllare la percezione del pubblico e a modellare l’opinione pubblica per conto dello stato corporativo, di quanto le popolazioni ostaggio delle “democrazie” occidentali riescano neanche lontanamente ad immaginarsi. Quanto siano efficaci queste tecniche lo dimostra un aneddoto sulla Guerra Fredda raccontato da John Pilger alla Columbia University, il 14 aprile 2006:
Durante la guerra fredda, un gruppo di giornalisti russi viaggiò attraverso gli Stati Uniti. Il primo giorno della loro visita gli venne chiesto che impressioni avevano avuto: “Ve lo devo proprio dire,” disse il loro portavoce, “dopo aver letto tutti i giornali e aver visto la vostra TV, siamo rimasti meravigliati dal fatto che tutte le opinioni sulle questioni più importanti siano sostanzialmente le stesse! Per ottenere lo stesso risultato, nel nostro paese, dobbiamo imprigionare le persone e strappar loro le unghie. Qui invece non lo fate. Qual è il vostro segreto? Come ci riuscite?”426
Padre Paul Kramer
Nessun commento:
Posta un commento