lunedì 18 maggio 2020

VOGLIA DI PARADISO



IL PARADISO È VEDERE DIO COME È

In Paradiso «videbimus, amabimus, gaudebimus, vacabimus»: vedremo, ameremo, godremo, ci riposeremo. Il vedere è la premessa; l'amare è l'essenza; il godere è la conseguenza; il riposare è un'esigenza. Da S. Agostino

Saremo inebriati d'amore, saremo immersi, sommersi, perduti in questo oceano d'amore che non ha limiti e non ha confini. S. Elisabetta della Trinità

Il Paradiso è vedere Dio com'è 

La persona umana, nella sua vita terrena, non può vedere Dio.
L'occhio umano non può vedere Dio, perché manca dello strumento adeguato.
La persona non può contemplare il volto del Creatore, perché Egli la trascende infinitamente.
La mente umana non è in grado di conoscere l'intima natura di Dio, ma attraverso le opere da lui compiute può soltanto giungere a scoprirne l'esistenza e a intuirne alcune proprietà.
Quando Mosè chiese a Jahvé di poterlo vedere, si sentì rispondere: «tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo».
E quando Filippo domandò a Gesù di mostrargli il Padre, ebbe questa risposta: «chi ha visto me, ha visto il Padre»: parola consolante, ma non tale da appagare il desiderio dell'Apostolo che avrebbe voluto vedere Dio non attraverso la Persona umana di Gesù, ma in modo diretto e immediato.
L'apostolo Paolo, che era stato "rapito al terzo cielo", afferma che Dio «abita una luce inaccessibile, che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere». E le sue parole sono l'eco dell'insegnamento di Gesù, che invitava i discepoli ad accogliere con umiltà la sua parola, fondando la loro adesione non sull'evidenza delle cose, ma unicamente sulla sua Autorità divina, che confermava con i miracoli.
La Chiesa si è ripetutamente espressa su questo argomento in vari documenti, e principalmente nei Concili Lateranense V (1215) e Vaticano I (1870), i quali sostanzialmente affermano che Dio non può essere:
• né visto,
• né racchiuso,
• né compreso entro alcun concetto o alcuna formulazione,
e che quindi resta per tutti invisibile e irraggiungibile. 


Don Novello Pederzini

Il Crocifisso



Impara ad amare il Crocifisso e la Croce, ad unirti al Sacrificio di olocausto che Gesù fa di sé al Padre celeste per noi!

MADRE ORSOLA LEDÓCHOWSKA

AVVISI DALL'ALTRO MONDO SULLA CHIESA DEL NOSTRO TEMPO



25 Aprile 1977 

E = Esorcisti  
B = Belzebù 

Nessuna prima comunione senza la santa confessione 

E: Belzebù, ti ordino nel nome di Gesù, dì la verità, dì la verità nel nome della SS. Trinità, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo! 
B: LEI (mostra in alto) fa dire riguardo a questo sacramento della prima comunione, che è veramente tremendo ed un terribile danno per ogni bambino che non vada a confessarsi per la sua prima comunione (geme tormentato). Si deve prima di un così grande e sublime... non vogliamo parlare. 
E: Dì nel nome di Gesù la verità e soltanto la verità! Nel nome del Santissimo Sacramento dell’Altare, dì la verità! 
B: Si deve fare assolutamente una confessione valida, completa, universale che precede un sacramento così alto, specialmente quando Cristo entra la prima volta nell'anima e si effettua un’unione tra il cielo e quell’uomo che va alla comunione (profondo respiro pesante). Dove questo non avviene, sparisce il timore per il sacramento perfino quello del cielo... (non riesce quasi a pronunciare le parole, sente strozzamenti alla gola). 
E: Parla, Belzebù, nel nome di Gesù...! 
B: ...E di tutte le cose sante. Tutta la devozione e il timore spariscono quasi. Ma ciò che è ancora più tremendo, lascia detto LEI, ciò che è il più tremendo è che non dà al bambino che fa la comunione il giusto concetto del Sacramento dell'altare e per la santa Eucaristia in genere. Questi bambini avranno l’impressione che si possa avere difetti e peccati quanto si voglia e che si possa andare ugualmente alla comunione e che si venga ammesso. 
E: Continua a dire la verità nel nome di Gesù e soltanto la verità! 
B: Là dove questa confessione prima della comunione manca, manca decisamente l'essenziale, che nella maggioranza o almeno in molti casi non è più riparabile (respira affannosamente). 
E: Che cosa hai ancora da dire nel nome della Madre di Dio, nel nome della SS. Trinità, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo? Dì la verità, quello che hai da dire e soltanto la verità! 
B: LEI lascia detto, che se i sacerdoti non sono più giudiziosi e mandano un fanciullo a ricevere la santa Eucaristia prima che si sia confessato e prima che abbia un concetto del peccato, della remissione e del perdono, non dovrebbe essere ammesso. È un’infamia - dobbiamo dire perfino noi laggiù - (mostra in basso), che tali fanciulli vengono ammessi. Si dice che i bambini non hanno ancora difetti, che i fanciulli sono bravi, che non sanno cosa fanno, che sono ancora innocenti. Ma hanno più difetti e peccati di quanto si crede. Abbiamo laggiù (mostra in basso) già molti fanciulli, molto più fanciulli di quanto voi credete (geme). 
E: Dì la verità e soltanto la verità, Belzebù, nel nome di Gesù, quello che tu hai da dire sui fanciulli! Parla, Belzebù, parla nel nome della SS. Trinità, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Nel nome di Gesù crocifisso, nel nome della Santa Croce, nel nome del Sangue Prezioso, di tutto quanto la Madonna ti ordina di dire, soltanto la verità, tutta la verità, Parla nel nome di Gesù. 
B: LEI (mostra sopra) lascia dire, che i fanciulli che non sono preparati dai loro sacerdoti, dunque che non hanno avuto una istruzione in vista della confessione, devono, per l’amore di Dio, essere diretti, là dove si dà ancora questa istruzione, per esempio, un’altra parrocchia. Se non ù possibile, i genitori devono loro stessi prendere il catechismo ed imparare con il fanciullo, fino che sia capace di ricevere un dono cosi grande come è la Santa Eucaristia. Se no, il fanciullo non sarà mai guidato sulla buona strada. Più tardi, dirà a se stesso: «Va bene! Una volta - ed era la prima volta - sono andato alla Santa Comunione senza confessione!». Allora moltissimi fanciulli vengono a tale punto (innalza la voce) che loro... non vogliamo più parlare. Non vogliamo più! 
E: Nel nome di Gesù, dì tutta la verità, dì quello che la Madonna ti comanda! 
B: Così molti fanciulli, soprattutto dei giovani, vengono a questo punto che fa niente a loro ricevere questo sacramento nello stato di peccato mortale (sospira dolorosamente). 
E: Dì quello che dice la Madonna, dì soltanto quanto ordina e vuole la Madonna, Parla! 
B: Perciò LEI ricorda a tutti i genitori, catechisti, maestri, che i fanciulli non devono mai, - giammai - (urla sul tono lamentabile) essere ammessi al Sacramento della Santa Eucaristia, a ricevere la Santa Comunione, senza una degna, buona, intera Confessione (respira penosamente). Se non l’hanno fatta, meglio è che non si avvicinino al Sacramento, perché per loro ci sono molte grazie, una grande quantità di grazie di meno. Si dovrebbe anche dire ai fedeli che ogni volta che fanno una confessione degna, corretta, come si conviene fare, allora la Santa Eucaristia, la Santa Comunione, sparge molto più grazie, ha molto più valore di quando i fedeli ricevono il Corpo di Cristo senza confessione, 
E: Dì la verità nel nome di Gesù! 
B: Ogni confessione dà e contiene grazie infinite che potete misurare solo nell’eternità, vuol dire nelle regioni superiori (mostra in alto). 
E: Dì la verità nel nome di Gesù, soltanto la verità, tutta la verità! Belzebù, continua a parlare quello che la Madre di Dio ti ordina! 
B: LEI (mostra in alto) soffre grandi tormenti e dolori ogni volta che LUI (mostra in alto) è ricevuto indegnamente o LUI viene ricevuto con indifferenza come se fosse un pezzo di pane o qualsiasi altro nutrimento che si prende, si mangia senza pensarci che cosa sia. Ma LEI soffre specialmente quando vengono ammessi fanciulli, che fanno la prima comunione non soltanto senza confessione, ma anche senza preparazione conveniente per questo santo sacramento. Sì... sì (non riesce quasi a pronunciare le parole), non hanno nemmeno una preparazione seria, completa... 
E: Continua a parlare nel nome di Gesù! 
B: ...preparazione alla santa comunione, non hanno la seria preparazione, senza parlare poi della confessione. Molti di questi fanciulli non ricevono la prima comunione, non sanno nemmeno che si devono fare atti di fede, di speranza e di carità. Vien detto loro semplicemente... 
E: Parla nel nome di Gesù, nel nome della SS. Trinità, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo! 
B: ...Vien loro detto semplicemente: ora siete ammessi alla comunione. Cristo è buono con tutti, Egli ama tutti i fanciulli, Egli se li stringe al Cuore. Voi siete ancora innocenti, Egli ama i fanciulli. Andate da Lui e vuotate il vostro cuore, unitevi a Lui quanto volete. Egli ne ha piacere, ne ha grandissimo piacere... Ma non osservano che non può avere piacere con tutti ì fanciulli. Ciò non lo vedono, questo non lo vedono (geme). 
E: Dì la verità e soltanto la verità, Belzebù, nel nome...! 
B: Essi non ci pensano che per Cristo è spesso una cosa orribile, di entrare in un cuore insozzato già da molti peccati e in parte da peccati di ampia portata... Non vogliamo più parlare, non vogliamo più! 
E: Nel nome di Gesù, nel nome della SS. Trinità, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, in nome di Gesù, dì la verità, quello che la Madre di Dio ti ordina di dire! Dì la verità, Belzebù, continua a parlare! 
B: LEI (mostra in alto) fa appello e lascia detto che bisogna prima di tutto fare per la santa Comunione una preparazione più seria, più profonda di quanto oggi si fa. Prima di tutto, ma questo l’ho già detto, deve essere fatta la santa confessione. I genitori devono preparare il loro fanciullo con cura, con grande cura e pregare giornalmente con loro. Devono porre domande e fare tutto quello che possono, affinché il fanciullo riceva degnamente il sacramento della confessione. Non è necessario che vadano dal sacerdote per rimproverarlo che non l’abbia fatto e provocare la contraddizione. Questo non dovete farlo. Lo possono, ma non sono costretti a farlo. Potete fare voi stessi l’istruzione del fanciullo con ogni tranquillità ed organizzare la prima confessione. In molte città ci sono diverse chiese. Se abitare in campagna, potete e dovete andare voi stessi col fanciullo altrove per la prima confessione, se per caso vi vergognate davanti al proprio sacerdote del paese. Colla purificazione dell’anima il fanciullo parteciperà a grazie molto più grandi. Si perdono grazie decisive per tutta la vita perché il fanciullo non ha imparato come presentarsi a Cristo, il giorno della prima Comunione con un cuore degno (urla). Questo ho dovuto dire ancora, ho dovuto dirlo, questo deve essere scritto ancora nel vostro «brandello sporco». 

Bonaventura Meyer

LA TERRA PROMESSA VI ATTENDE FIGLI MIEI.



Maria Santissima  con voi.
Figli miei, amati del mio Cuore Immacolato, sono la vostra tenerissima Madre e sono la vostra Guida in questo calvario terreno.
Figlioli, sono la Tota Pulchra, sono Maria Vergine, Madre di Gesù e vostra, sono la Corredentrice, sono la scelta dal Padre per portare soccorso.
Oggi sono a voi nelle vesti divine di Maria Madre di tutti i popoli, vengo a prendervi in Me per portarvi vittoriosi a Gesù mio Figlio, vengo raggiante di luce e amore per aprirvi le porte del Paradiso.
La terra promessa vi attende figli miei,
in questo nuovo Eden avrete la felicità eterna,
vivrete nella grazia infinita di Colui che vi ha creati
e con Lui camminerete per i verdi pascoli a voi concessi per amore.

La vita nuova vi attende, è promesso!
Il Cielo coltiva i suoi campi, spande nell’aria il profumo dei suoi fiori.

Gesù concede ai suoi figli un mondo meraviglioso: abiterete in Lui, la Chiesa santa, e sarete santi nel Santo. Sarete nutriti dal suo stesso amore perché in Lui dimorerete, il vostro pascolo sarà perennemente in Lui. Ascoltate il suo grido di salvezza, anime benedette, ascoltate il suo dolore e favorite il suo amore per entrare nell’Amore e nella Perfezione del suo Tutto.
Questo passaggio doloroso vi formerà nuovi, Dio vi forgerà come oro al crogiuolo per la vostra purificazione, … entrerete nella Perfezione e sarete perfetti in Lui. Gioite figli miei, questo tempo giunge alla fine, a breve entrerete a godere della Vita.
Adorate Gesù nel vostro cuore, inginocchiatevi davanti al Crocifisso e chiedete perdono dei vostri peccati. Congiungetevi al vostro Dio Amore in comunione spirituale, date al vostro Dio Amore la possibilità di rendervi luce in Lui.
Nella Chiesa terrena è entrato il nemico, il buio la riveste. Satana ha preso il posto di Gesù, Gesù è stato messo fuori dalla sua Casa!
Unitevi in preghiera nelle vostre case, pregate per l’anticipato ritorno di Gesù. Mostratevi veri soldati di Cristo nella difesa del vero Magistero della Chiesa, non accettate le nuove riforme perché non vengono dal Cielo. Questa è prepotenza! Satana ha messo le catene ai miei figli, li ha messi in condizione di veri carcerati, non c’è più libertà, l’uomo è caduto schiavo di questa tirannia che appartiene al Demonio.
Richiamo ancora i miei figli alla preghiera, al digiuno dalle cose del mondo, rendetevi liberi da questa dittatura che avanza senza sosta.
Attenti, figlioli miei, Satana sta attuando il suo piano maledetto di distruzione di massa.
Consacratevi al mio Cuore Immacolato”
a nessuno dei miei figli mancherà l’aiuto perché il Cielo provvederà per loro, la santa Provvidenza di Dio sosterrà tutti i suoi figli.
Allontanatevi dal mondo e pregate, tutto è imminente: il cielo si trasformerà in caligine, il fuoco che discenderà dall’alto brucerà ogni cosa. Solo i figli di Dio troveranno salvezza perché saranno nei rifugi che Dio ha preparato per i suoi.
Credete nella Parola di Dio e tornate pentiti a Lui.
Carbonia 17.05.2020

domenica 17 maggio 2020

La sede di Pietro sarà presto distrutta. Pregate per la Chiesa , dove le tenebre hanno preso il posto della luce



Trevignano Romano 25 agosto 2018

Cari figli, grazie per aver ascoltato la mia chiamata nel vostro cuore. Pregate, pregate, pregate tanto, ormai il documento riguardo l'Eucarestia è stato firmato. Non si crederà più alla transustanziazione, ma verrà tutto accettato come commemorazione. Figli amati, tutto è cambiato e ancora cambierà in modo accelerato, siate pronti, solo nell'Eucarestia e nella Parola troverete la forza per andare incontro a questi cambiamenti. La sede di Pietro sarà presto distrutta. Pregate per la Chiesa , dove le tenebre hanno preso il posto della luce, affidatevi a mio Figlio Gesù che è amore. Ora, vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Amen”.

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



La tua presenza serena è un canto nella tua casa Il cammino della perfezione comincia dalle virtù domestiche, dalla tua maternità. Tu hai amato ed ami i tuoi figli d'intenso amore, ma devi far sentire loro la tua maternità nella dolcezza. Non sai che sei un raggio di sole nella tua casa? Non sai che la sola tua presenza serena è come un canto, un gorgheggio, una melodia che allieta? Se tu mancassi, che desolazione sarebbe la casa, che vuoto nelle stanze, che buio al posto del tuo letto, che caligine nella stessa luce del sole! Tu dunque hai il dovere di conservarti ai tuoi figli, hai il dovere di riempire di te la tua casa.

don Dolindo Ruotolo

“Il Vicario” di Hochhuth e il vero Pio XII



PIO XII  HA PARLATO!
INTERVENTI E DISCORSI 

***
Nel radio-messaggio natalizio del 23 dic. 1950, ebbe a dire: «Eppure - summa iniuria! - da parti ben note, Ci si muove l’accusa di volere la guerra e di collaborare a tal fine con potenze imperialiste... Che altro possiamo, Noi, rispondere, a così acerbo oltraggio, se non: scrutate gli agitati anni del Nostro Pontificato; indagate ogni parola sgor gata dalle Nostre labbra, ogni periodo uscito dalla Nostra penna; voi non vi troverete che incitamenti alla pace. Rammentate, specialmente, il fatale mese di agosto del 1939, quando, mentre più assillanti si facevano i timori di un sanguinoso conflitto mondiale... elevammo la Nostra voce, scongiurando, nel nome di Dio, Governanti e popoli, a risolvere i loro dissensi con comuni e leali intese. Nulla è perduto con la pace - esclamammo - tutto può essere perduto con la guerra!.. Provatevi a considerare tutto ciò con animo sereno e onesto, e dovrete riconoscere che, se vi è ancora, in questo mondo, straziato da contrastanti interessi, un porto sicuro, ove la colomba della pace possa posare, tranquillamente, il suo piede, esso è qui, in questo territorio consacrato dal Sangue dell’Apostolo e dei Martiri, ove il Vicario di Cristo non conosce dovere più santo né più santa missione che di essere instancabile propugnatore di Pace.
Così abbiamo fatto in passato. Così faremo in futuro, finché al Divin Redentore della Chiesa piacerà di lasciare sulle Nostre deboli spalle la dignità e il peso di supremo Pastore» 15.

E, in un discorso che tenne il 1° giugno 1943, a una “imponente rappresentanza dei lavoratori d’Italia”, disse: «Noi non ignoriamo... che una propaganda di spirito anti-religioso va spargendo in mezzo al popolo, e soprattutto nel ceto operaio, che il Papa ha voluto la guerra, che il Papa mantiene la guerra, e fornisce il denaro per continuarla; che il Papa non fa nulla per la pace. Mai, forse, fu lanciata una calunnia più mostruosa e assurda di questa! Chi non sa, chi non vede, chi non può accertarsi che nessuno più di Noi si è insistentemente opposto, in tutti i modi acconsentiteci, allo scatenarsi, e, poi, al proseguire e al dilagare della guerra, che nessuno più di Noi ha continuamente invocato e ammonito: pace, pace, pace! che nessuno più di Noi ha cercato di mitigarne gli orrori? Le somme di denaro che la carità dei fedeli mette a Nostra disposizione, non sono destinate né vanno ad alimentare la guerra, ma ad asciugare le lacrime delle vedove e degli orfani; a consolare le famiglie in angosciosa ansietà, per i loro cari lontani o dispersi; a sovvenire i sof ferenti, i poveri e i bisognosi. Testimoni di tutto ciò sono il Nostro cuore e il Nostro labbro che non si contraddicono fra loro, perché Noi non neghiamo coi fatti quello che diciamo, e abbiamo la coscienza della falsità di quanto i nemici di Dio vanno, insidiosamente, spacciando, per turbare gli operai e il popolo, e, dalle pene della vita che essi sof frono, trarre ar gomento contro la fede e contro la religione, la quale, pure, è l’unico conforto e l’unica speranza che sostiene nel dolore e nella sventura l’uomo sulla terra... Dall’aperta realtà dei fatti e dell’Opera Nostra, ne andranno confusi quanti, con l’ingannevole loro parola, si studiano di rigettare sul Papato la responsabilità di tutto il sangue delle battaglie»16

Nel radio-messaggio natalizio del 24 dic. 1943, affermò:
«La Nostra posizione, tra i due campi opposti, è scevra di ogni preconcetto, di ogni preferenza verso l’uno o l’altro popolo, verso l’uno o l’altro blocco di Nazioni, come è aliena da qualsiasi considerazione di ordine temporale. Essere con Cristo o contro Cristo: è tutta la questione. Voi ben comprenderete, perciò, quanto Ci riesca doloroso il vedere una propaganda ostile snaturare i Nostri pensieri e le Nostre parole» 17.


E in un discorso del 27 dic. 1943, lamentava: «... del loro quasi incomprensibile odio e della loro inesplicabile avver-sione vi è una causa principale: il veleno della calunnia, versato, insidiosamente, nell’animo loro da uomini senza coscienza, i quali sistematicamente, accusano la Chiesa, travìano i discorsi del Papa, e interpretano, con animo malevolo, ogni suo gesto»18.
Naturalmente, questa malignità diabolica non chiuse, però, mai, la bocca a Pio XII. «La verità, come l’uomo, non ha che una faccia; e la verità è l’arma Nostra, come a Nostra difesa e potenza è la preghiera; come il Nostro adito ai cuori è la viva, aperta, disinteressata parola apostolica, mossa da sentimenti paterni»19.

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sac. Luigi Villa



Comunione sulla mano? NO! é sacrilegio!



Le “ragioni” essenziali del dogma eucaristico

Analizziamo, ora, le “ragioni teologiche” che ci hanno spinto a questa nostra reazione contro la “concessione” di distribuire la “Comunione sulla mano”, concessione che noi crediamo arbitraria e sacrilega.

Come abbiamo dimostrato nel primo capitolo, anche nella Chiesa antica fu sempre in uso il costume di amministrare e di ricevere la “Comunione nella bocca”, distribuita dalle mani consacrate del sacerdote, dispensatore dei Sacramenti, per cui agisce “in persona Christi”. Ebbene, la “ragione teologica” principale di questa azione liturgica è sempre stata la “Presenza Reale” di Cristo anche nelle particelle, o “frammenti” di pane, che si possono staccare dalla Particola consacrata. Difatti non sono estranee, a questa introduzione della “Comunione sulla mano”, le controversie e gli influssi della teologia protestante, proprio sulla dottrina della “Presenza Reale” di Cristo nel SS. Sacramento.

Si rifà, cioè, alla mentalità di Lutero, il quale si diceva convinto che «è impossibile riformare la Chiesa se la teologia e la filosofia scolastica non sono strappate fino alle radici…»59. E per questo diceva che l’Aquinate «non ha mai capito un capitolo del Vangelo»60. Ed è per questo che Lutero respinse San Tommaso, la sua filosofia e la sua “metafisica”, chiamandolo «il più feroce nemico di Dio»!61

Ma con questo, però, Lutero si condannò a non comprendere più il Magistero della Chiesa e, quindi, anche le definizioni riguardanti il Mistero eucaristico.

Ora, il Concilio di Trento usò proprio la terminologia della “filosofia perenne” e particolarmente quella “tomistica”, per cui è solo alla luce della metafisica dell’Aquinate che si può comprendere le parole “sostanza-accidenti” e, soprattutto, la parola “transustanziazione”, che è appunto la parola-chiave di tutto il Mistero eucaristico, alla quale la Chiesa rimase sempre fedele62.

Per quasi tutto il primo millennio della storia della Chiesa - come abbiamo già dimostrato! - la fede nella “Presenza Reale” era indiscussa. I primi attacchi vennero da Berengario di Tours (1000-1088) che anticipò le negazioni di Calvino e di Zuinglio. Ma fu contraddetto da Lanfranco di Pavia.

L’eretico Berengario fu poi condannato da un Sinodo del Laterano63 e, in un altro Sinodo dell’11 febbraio 1079, fu obbligato a firmare un giuramento in cui si parlava di “sostanziale conversione” del pane e del vino nella carne e sangue di Gesù Cristo64.

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del sac. dott. Luigi Villa

Signore mio e Dio mio, io imploro la tua misericordia per me e per tutta l'umanità!



Signore mio e Dio mio, io ti chiedo perdono, imploro la tua misericordia per me e per il mondo intero, per tutta 1'umanità peccatrice, perché tante sono le offese che vengono fatte al Tuo Cuore di Padre, tante sono le infedeltà dei tuoi figli, tanti sono i sacrilegi che vengono fatti alla Vittima divina, al Figlio Tuo dolcissimo, tanti sono i peccati contro lo Spirito Santo, tante sono le bestemmie, che feriscono il Cuore della più tenera delle Madri!

Io, Padre Santo, io, Gesù mio, io, o Divino Spirito, voglio riparare, voglio compensare, voglio amare per tutte le volte che ho peccato e per i peccati dei miei fratelli, voglio offrirti ogni palpito del mio cuore, ogni ringraziamento e lode per il mio stanco e mancato tributo di amore e per tutto il disamore che dilaga nel mondo, voglio dare tanto amore, nel resto del mio umano andare, per quanto non ho saputo dare, nella mia vita passata, e per l'assenza di amore in tanti cuori aridi e indifferenti!

Voglio adorare Te, Dio Uno e Trino, voglio amare, venerare e ringraziare la Madre Santissima, voglio ripetere con l'avvocata dei peccatori: ti amo, ti adoro, ti lodo, ti glorifico, mio Dio, mio Signore, mia Vita, mio Tutto! Amen!

Il grande castigo: fuoco verrà dal cielo!



LEGGENDA PERUGINA



( COMPILAZIONE DI ASSISI )


A MENSA CON IL LEBBROSO

 Altra volta, essendo tornato un giorno Francesco alla Porziuncola, vi incontrò frate  Giacomo il semplice, in compagnia di un lebbroso sfigurato dalle ulceri, capitato colà lo  stesso giorno. Il Santo aveva raccomandato a frate Giacomo con insistenza quel  lebbroso e tutti quelli che erano più corrosi dal male. A quei tempi, infatti, i frati  abitavano nei lazzaretti. Giacomo faceva da medico ai più colpiti, e di buon grado  toccava le loro piaghe, le curava, ne mutava le bende.

Francesco si rivolse a frate Giacomo con tono di rimprovero: «Non dovresti condurre  qui i fratelli cristiani, poiché non è conveniente per te né per loro». Il Santo chiamava  «fratelli cristiani» i lebbrosi. Fece questa osservazione perché, pur essendo felice che  frate Giacomo aiutasse e servisse i lebbrosi, non voleva però che facesse uscire dal  lazzaretto i più gravemente piagati. In più, frate Giacomo era molto semplice, e spesso  andava alla chiesa di Santa Maria con qualche lebbroso. Oltre tutto, la gente ha orrore  dei lebbrosi sfatti dalle ulceri.

Non aveva finito di parlare, che subito Francesco si pentì di quello che aveva detto e  andò a confessare la sua colpa a Pietro di Catanio, ministro generale in carica: aveva  rimorso di aver contristato il lebbroso, rimproverando frate Giacomo. Per questo confessò la sua colpa, con l’idea di rendere soddisfazione a Dio e a quello sventurato. 

Disse quindi a frate Pietro: «Ti chiedo di approvare, senza contraddirmi, la penitenza  che voglio fare». Rispose frate Pietro: «Fratello, sia come ti piace». Talmente egli  venerava e temeva Francesco, gli era così obbediente, che non osava mutare i suoi  ordini, benché in questa e in molte altre circostanze ne restasse afflitto in cuore e anche  esteriormente.

Seguitò Francesco: «Sia questa la mia penitenza; mangiare nello stesso piatto con il  fratello cristiano». E così fu.
Francesco sedette a mensa con il lebbroso e gli altri frati, e fu posta una scodella tra loro  due. Ora, il lebbroso era tutto una piaga; le dita con le quali prendeva il cibo erano  contratte e sanguinolente, così che ogni volta che le immergeva nella scodella, vi colava  dentro il sangue.

Al vedere simile spettacolo, frate Pietro e gli altri frati furono sgomenti, ma non  osavano dir nulla, per timore del padre santo. Colui che ora scrive, ha visto quella scena  e ne rende testimonianza.

Traduzione di VERGILIO GAMBOSO

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO



Deponiamo il Sangue su ogni piaga


Da tutte le membra perfettissime, santissime, delicatissime di Gesù, stilla per noi il Sangue del dolore e dell'amore. Raccogliamolo devotamente, adorando il prezzo della nostra vita spirituale, e offriamolo a Gesù per Gesù; deponiamo il suo Sangue su ogni piaga, il suo dolore su ogni dolore per avere, in cambio, la fiamma viva della purezza e della carità. q. 14

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO

Tu sei per me madre spirituale



O Maria, figlia prediletta del Padre, madre ammirabile del Figlio, sposa fedele dello Spirito Santo! Tu sei per me madre spirituale, maestra di vita, regina potente. Tu, Maria, riempi la mia vita di gioia, di luce, di amore. Spesso non sono stato disponibile alla tua azione materna: ora mi affido a te, per sempre. E sotto la tua guida e il tuo esempio, mi impegno a sradicare in me ciò che non piace a Dio per fare in tutto la sua volontà. Madre mia carissima, ottienimi la grazia di identificarmi con te. Donami il tuo spirito per conoscere Cristo e il suo Vangelo. Il tuo cuore sia in me per amare Dio con purezza e ardore come lo hai amato tu. Amen.

L’umanità è giunta sull’orlo dell’abisso ed oggi molti vi stanno già cadendo e vengono portati dai demoni all’inferno



MESSAGGIO DELLA REGINA DEL ROSARIO E DELLA PACE A EDSON GLAUBER, 13. 05.2020

Pace al tuo cuore!

Figlio mio, prega molto, poiché il mondo ha bisogno di molta preghiera, perché sta per essere terribilmente punito dalla Giustizia di Dio.

L’umanità è giunta sull’orlo dell’abisso ed oggi molti vi stanno già cadendo e vengono portati dai demoni all’inferno dal momento che non sono vissuti uniti a Dio, ma hanno dubitato della presenza del Signore nell’Eucarestia, non hanno più creduto alle sue sante Parole, rifiutando le sue Leggi Divine, trasformando la Casa di Dio in un covo di ladri e di terribili oltraggi.

Figlio mio, mai come oggi, satana ha acquistato tanto potere e spazio per agire dentro la Chiesa del mio Divin Figlio. Sta riuscendo nel suo intento maligno di distruggere la fede di molte anime, portandole a negare Dio e le Verità eterne, facendo loro accettare il suo veleno mortale di errori e di menzogne che conducono ad una vita senza Dio, lontano dal suo amore divino.

La Verità e la Vita eterna si trovano solamente in Dio, nel Figlio mio Gesù Cristo. Gesù è molto offeso. La sua Divina Giustizia vuole punire i peccatori, a causa della loro indifferenza e del loro disprezzo verso di me, la Madre sua Immacolata.

Figlio mio, ripara i terribili peccati commessi contro di me. Questi peccati attirano sui peccatori terribili castighi e flagelli. La Giustizia del mio Divin Figlio non può più sopportare questi peccatori e la loro ingratitudine.

L’Angelo del Signore sta con la spada di fuoco alzata e con essa vuole colpire in modo più intenso il mondo intero, tutti quei figli miei che non hanno voluto pentirsi, correggendosi dei loro peccati, né fare riparazioni e sacrifici.

Dentro le vostre case pregate molto la preghiera che l’Angelo della Pace ha insegnato ai miei figli pastorelli, prostrandovi con il volto a terra, implorando il perdono di Dio per voi stessi e per i peccatori del mondo intero.

I segni esteriori della preghiera e la sua luminosità stanno sparendo, per dar luogo alle dense nubi delle tenebre e del peccato che avvolgono il mondo, che ha lasciato da parte Dio.

La Chiesa, Sposa del mio Divin Figlio, l’Agnello Immacolato, sta vivendo la sua passione, le ore delle tenebre e dell’abbandono, spogliata delle sue vesti e del suo splendore, per colpa di coloro che avrebbero dovuto amarLa, onorarLa e difenderLa, dando luogo ad una falsa chiesa senza luce, senza vita e senza orientamento, dove i dubbi e le incertezze prevalgono su tutta la verità, riducendo la Fede al nulla, a meri concetti umani e mondani che non convertono e non salvano nessuno.

Figlio mio, il mio Cuore soffre per tutto quello che la Chiesa di mio Figlio sta passando e vivendo. Io sono preoccupata ed afflitta a causa di tutto quello che molti dei miei figli dovranno patire e sopportare, a causa degli uomini corrotti e senza fede, che li porteranno alla morte spirituale della loro anima e per la strada che li conduce al fuoco dell’inferno.

Il mio Cuore sanguina a causa dei bambini e dei giovani che hanno perso il candore della purezza, distruggendo la verginità dei loro corpi e l’innocenza delle loro anime, e dei loro cuori. Tutto questo ha contribuito a far sì che il demonio avesse più forza e potere sul mondo.


Molti non comprendono e, se non si sforzeranno, non comprenderanno mai il valore, nel mondo, delle preghiere delle anime vergini e pure. Chiudete i vostri occhi a tutto ciò che è peccato ed è mondano, perché le frecce infuocate del nemico infernale non vi feriscano l’anima.

Siate di Dio. Amate il Signore. OffriteGli le vostre preghiere accompagnate dal soave profumo delle vostre anime impregnate di purezza, di santità e di buone intenzioni.

La preghiera sia il vostro incontro d’amore con Dio, accettando e sottomettendovi alla sua Divina Volontà, perché essa sia compiuta perfettamente nella vostra vita. Salvate le anime per il Cielo e salvate voi stessi obbedendo a Dio e ai suoi appelli divini, poiché senza di Lui non potete fare alcun bene.


Ti benedico!

1962 Rivoluzione nella Chiesa



cronaca dell’occupazione neomodernista della Chiesa Cattolica

’INIZIO DELLA CRISI

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L’intervento di San Pio X

Pochi mesi dopo, San Pio X interveniva con decisione promulgando una serie incalzante di documenti di condanna: il Decreto “Lamentabili sane exitu” (3 luglio 1907), l’ Enciclica “Pascendi dominici gregis” (8 settembre 1907), il Motu proprio “Prestantia Scripturae” (18 novembre 1907), il Motu proprio “Sacrorum antistitum” (l settembre1910).
* Il Decreto “Lamentabili”7 condannava 65 espressioni tolte da scritti modernisti (specialmente dalle opere del Loisy e del Tyrrel) circa l’interpretazione biblica e i dogmi di Fede. Da notare ancora la condanna della proposizione n. 58 che riassume, come abbiamo già detto, uno dei postulati fondamentali del modernismo di ieri e di oggi: “La verità non é immutabile più di quanto lo sia l’uomo stesso, giacché si evolve con lui, in lui e per lui”.
* L’Enciclica “Pascendi”8, poi, esaminava e confutava dettagliatamente i fondamenti del modernismo, ai quali abbiamo più sopra accennato: ed é soprattutto ad essa che rimandiamo coloro che volessero approfondire questo argomento. In questa Enciclica, che é un vero e proprio trattato, il santo Papa stigmatizzava i modernisti come “i più dannosi nemici della Chiesa” i quali “non pongono già la scure ai rami o ai germogli, ma alla radice medesima, cioè alla fede e alle sue fibre più profonde. Intaccata poi questa radice dell’immortalità, continuano a far correre il veleno per tutto l’albero, cosicché non risparmiano parte alcuna della verità cattolica, nessuna che non cerchino di contaminare”.9
* Nel Motu proprio “Prestantia Scripturæ” il Sommo Pontefice, di fronte alla scontata reazione minimizzatrice dei modernisti (che avevano commentato le condanne papali col classico “non ci riguardano”), decretava quanto segue:
“Inoltre, per reprimere la crescente audacia di molti modernisti i quali con ogni sorta di sofismi e di artifici si sforzano di togliere for-za ed ef ficacia non solo al Decreto “Lamentabili sane exitu” (...) ma anche alla Nostra Lettera Enciclica “Pascendi dominici gregis” (...) rinnoviamo e confermiamo, in virtù della Nostra autorità apostolica, tanto quel Decreto della Suprema Sacra Congregazione, quanto la Nostra Lettera Enciclica, aggiungendo la pena della scomunica per coloro che li contraddicono”.10
E concludeva:
“Presi questi provvedimenti, raccomandiamo nuovamente con forza agli Ordinari diocesani e ai Superiori degli Istituti Religiosi di voler vigilare con attenzione sugli insegnanti, primariamente su quelli dei Seminari; qualora li trovino imbevuti degli errori dei modernisti e fautori di pericolose novità, o troppo poco docili alle prescrizioni della Sede Apostolica in qualunque modo pubblicate, li interdicano del tutto dall’insegnamento. Parimenti, escludano dai Sacri Ordini quei giovani sui quali gravi il più piccolo dubbio di correre dietro a dottrine condannate o a dannose novità”. 11
Il Papa insisteva anche sui doveri dei Vescovi circa il controllo dei libri, dei giornali e delle riviste “certamente troppo dif fusi, che presentino opinioni e tendenze simili a quelle condannate per mezzo della Lettera Enciclica e del Decreto citati sopra; curino di eliminarli dalle librerie cattoliche e molto più dalle mani della gioventù che studia e del clero. Se ciò cureranno con sollecitudine, promuoveranno la vera e solida formazione delle anime”. 12
* Col Motu proprio “Sacrorum Antistitum”13 infine, San Pio X
prescriveva per tutti i candidati al Sacerdozio e per tutti i sacerdoti in cura d’anime o impegnati nell’insegnamento l’obbligo di prestare il giuramento antimodernista: prassi che restò in vigore fino al 1967, anno in cui esso fu abolito, ovviamente, da Paolo VI.

Sac. Andrea Mancinella

Rivestirci di Cristo: il Santo Rosario.



Gesù, Ti adoriamo, vero Dio e vero Uomo, realmente presente nel Santissimo Sacramento, in tutti i Tabernacoli della terra… Ma che ci fai qui, giorno e notte, da secoli, Prigioniero del tuo stesso Amore? Ma che ti muove, o Gesù, a sopportare invitto le nostre noncuranze, gli abbandoni, le mancanze di rispetto, di gratitudine, di amore, le irriverenze e perfino gli oltraggi e i sacrilegi? È la forza del tuo Amore! È la tua eterna decisione di fare di noi la tua dimora vivente, il tuo Cielo, il tuo Regno! E oggi ci indichi un mezzo umilissimo, semplicissimo, efficacissimo per rivestirci di Te: il Santo Rosario! 
Esso è “l’Arma”, come Padre Pio lo chiamava, l’arma più utile nella guerra di spiriti che, mai come in questo tempo, dobbiamo sostenere. Una guerra che non si combatte a colpi di ragionamenti, perché non è lotta d’intelligenze, ma con le armi dello Spirito: rivestendoci di Cristo…  
Quest’Arma è “l’armatura di Dio” che Egli ci offre, è “l’armatura del Re”, di Gesù… È la sua vita, parte per parte, momento per momento, mistero a mistero, goccia a goccia, che Egli ci offre per coprire di Sé la nostra vita e, sempre più, fare nostra la Sua… Quest’Arma è difesa e ci avvolge nella Pace, anche se attorno a noi infuriano    le prove, i dispiaceri e le aggressioni. Quest’Arma è sostegno e forza, perché è allenamento alla costanza, all’amore, e ci nutre come cibo di Lui: alimenta la nostra mente, la memoria, il cuore con gli episodi più significativi della sua vita, della sua Passione e Morte e della sua Resurrezione e Gloria… 
Quest’Arma è il mezzo assolutamente necessario per la vittoria, come la fionda del piccolo Davide, con la quale, armato di santo zelo per la Gloria di Dio e di fiducia       in Dio, colpì in fronte la superbia di Golia, il gigante nemico, atterrandolo. 
Prendere il Rosario in mano è lasciarci prendere per mano dalla Mamma, come bambini, per essere condotti da Lei nelle pagine e nei momenti più significativi del Vangelo… È lasciarci raccontare da Lei, piano piano, la loro Storia di dolore, di amore e di vittoria… È ripetere all’infinito il loro Amore, facendolo nostro e ripetendolo a Lei, al ritmo delle Ave Maria…  
È ricopiare in noi la loro vita, in questa meravigliosa “fotocopiatrice”, con la quale stampiamo ogni Mistero del Rosario nella pagina quotidiana della nostra vita… Lo Spirito Santo è più che luce ed elettricità, che ripete dieci volte –in dieci Ave Maria– il suo “flash”, il suo lampo di contemplazione e di amore. È questo lo scopo e il segreto del Rosario: trapiantare in noi piano piano la loro vita, lasciare che la Mamma, incaricata di farlo, ci plasmi e ci dia la forma di figli di Dio, ci trasformi in Gesù. 
È metterci nelle sue mani affinché Lei ci rivesta di Lui, così come Lei lo rivestì della nostra umanità. È mettere nelle sue mani la nostra volontà come pennello, affinché Lei dipinga in noi il Volto del Figlio, usando i colori delle sue stesse virtù e del suo Amore.  
È per questo che Lei sempre lo chiede, è per questo che il Rosario tutto ottiene… 

P. Pablo Martin Sanguiao