lunedì 18 maggio 2020

VOGLIA DI PARADISO



IL PARADISO È VEDERE DIO COME È

In Paradiso «videbimus, amabimus, gaudebimus, vacabimus»: vedremo, ameremo, godremo, ci riposeremo. Il vedere è la premessa; l'amare è l'essenza; il godere è la conseguenza; il riposare è un'esigenza. Da S. Agostino

Saremo inebriati d'amore, saremo immersi, sommersi, perduti in questo oceano d'amore che non ha limiti e non ha confini. S. Elisabetta della Trinità

Il Paradiso è vedere Dio com'è 

La persona umana, nella sua vita terrena, non può vedere Dio.
L'occhio umano non può vedere Dio, perché manca dello strumento adeguato.
La persona non può contemplare il volto del Creatore, perché Egli la trascende infinitamente.
La mente umana non è in grado di conoscere l'intima natura di Dio, ma attraverso le opere da lui compiute può soltanto giungere a scoprirne l'esistenza e a intuirne alcune proprietà.
Quando Mosè chiese a Jahvé di poterlo vedere, si sentì rispondere: «tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo».
E quando Filippo domandò a Gesù di mostrargli il Padre, ebbe questa risposta: «chi ha visto me, ha visto il Padre»: parola consolante, ma non tale da appagare il desiderio dell'Apostolo che avrebbe voluto vedere Dio non attraverso la Persona umana di Gesù, ma in modo diretto e immediato.
L'apostolo Paolo, che era stato "rapito al terzo cielo", afferma che Dio «abita una luce inaccessibile, che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere». E le sue parole sono l'eco dell'insegnamento di Gesù, che invitava i discepoli ad accogliere con umiltà la sua parola, fondando la loro adesione non sull'evidenza delle cose, ma unicamente sulla sua Autorità divina, che confermava con i miracoli.
La Chiesa si è ripetutamente espressa su questo argomento in vari documenti, e principalmente nei Concili Lateranense V (1215) e Vaticano I (1870), i quali sostanzialmente affermano che Dio non può essere:
• né visto,
• né racchiuso,
• né compreso entro alcun concetto o alcuna formulazione,
e che quindi resta per tutti invisibile e irraggiungibile. 


Don Novello Pederzini

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