cronaca dell’occupazione neomodernista della Chiesa Cattolica
’INIZIO DELLA CRISI
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L’intervento di San Pio X
Pochi mesi dopo, San Pio X interveniva con decisione promulgando una serie incalzante di documenti di condanna: il Decreto “Lamentabili sane exitu” (3 luglio 1907), l’ Enciclica “Pascendi dominici gregis” (8 settembre 1907), il Motu proprio “Prestantia Scripturae” (18 novembre 1907), il Motu proprio “Sacrorum antistitum” (l settembre1910).
* Il Decreto “Lamentabili”7 condannava 65 espressioni tolte da scritti modernisti (specialmente dalle opere del Loisy e del Tyrrel) circa l’interpretazione biblica e i dogmi di Fede. Da notare ancora la condanna della proposizione n. 58 che riassume, come abbiamo già detto, uno dei postulati fondamentali del modernismo di ieri e di oggi: “La verità non é immutabile più di quanto lo sia l’uomo stesso, giacché si evolve con lui, in lui e per lui”.
* L’Enciclica “Pascendi”8, poi, esaminava e confutava dettagliatamente i fondamenti del modernismo, ai quali abbiamo più sopra accennato: ed é soprattutto ad essa che rimandiamo coloro che volessero approfondire questo argomento. In questa Enciclica, che é un vero e proprio trattato, il santo Papa stigmatizzava i modernisti come “i più dannosi nemici della Chiesa” i quali “non pongono già la scure ai rami o ai germogli, ma alla radice medesima, cioè alla fede e alle sue fibre più profonde. Intaccata poi questa radice dell’immortalità, continuano a far correre il veleno per tutto l’albero, cosicché non risparmiano parte alcuna della verità cattolica, nessuna che non cerchino di contaminare”.9
* Nel Motu proprio “Prestantia Scripturæ” il Sommo Pontefice, di fronte alla scontata reazione minimizzatrice dei modernisti (che avevano commentato le condanne papali col classico “non ci riguardano”), decretava quanto segue:
“Inoltre, per reprimere la crescente audacia di molti modernisti i quali con ogni sorta di sofismi e di artifici si sforzano di togliere for-za ed ef ficacia non solo al Decreto “Lamentabili sane exitu” (...) ma anche alla Nostra Lettera Enciclica “Pascendi dominici gregis” (...) rinnoviamo e confermiamo, in virtù della Nostra autorità apostolica, tanto quel Decreto della Suprema Sacra Congregazione, quanto la Nostra Lettera Enciclica, aggiungendo la pena della scomunica per coloro che li contraddicono”.10
E concludeva:
“Presi questi provvedimenti, raccomandiamo nuovamente con forza agli Ordinari diocesani e ai Superiori degli Istituti Religiosi di voler vigilare con attenzione sugli insegnanti, primariamente su quelli dei Seminari; qualora li trovino imbevuti degli errori dei modernisti e fautori di pericolose novità, o troppo poco docili alle prescrizioni della Sede Apostolica in qualunque modo pubblicate, li interdicano del tutto dall’insegnamento. Parimenti, escludano dai Sacri Ordini quei giovani sui quali gravi il più piccolo dubbio di correre dietro a dottrine condannate o a dannose novità”. 11
Il Papa insisteva anche sui doveri dei Vescovi circa il controllo dei libri, dei giornali e delle riviste “certamente troppo dif fusi, che presentino opinioni e tendenze simili a quelle condannate per mezzo della Lettera Enciclica e del Decreto citati sopra; curino di eliminarli dalle librerie cattoliche e molto più dalle mani della gioventù che studia e del clero. Se ciò cureranno con sollecitudine, promuoveranno la vera e solida formazione delle anime”. 12
* Col Motu proprio “Sacrorum Antistitum”13 infine, San Pio X
prescriveva per tutti i candidati al Sacerdozio e per tutti i sacerdoti in cura d’anime o impegnati nell’insegnamento l’obbligo di prestare il giuramento antimodernista: prassi che restò in vigore fino al 1967, anno in cui esso fu abolito, ovviamente, da Paolo VI.
Sac. Andrea Mancinella
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