mercoledì 8 maggio 2019

Le spose di Gesù



Rinnovamento della tua alleanza

Tu, come sposa regina, devi vivere il tuo stato regale con Cristo nell’Eucaristia di ogni giorno e lì rinnovargli il tuo amore e la tua fedeltà. La messa è il rinnovamento e la realizzazione della Nuova Allenza del Calvario e in essa devi rinnovare la tua alleanza nuova ed eterna con Gesù. Nel momento della consacrazione devi dire con Lui, sinceramente: «QUESTO È IL MIO CORPO OFFERTO PER VOI... QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE, SANGUE DELLA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA, CHE SARÅ VERSATO PER VOI E PER TUTTI GLI UOMINI PER IL PERDONO DEI PECCATI».
Perché sia efficace questo rinnovamento quotidiano della tua alleanza, è necessario che tu ti offra, con Gesù, al Padre in una sola offerta per la salvezza del mondo. Tu sei come la goccia d’acqua che si mette nel calice. Se questa goccia rimanesse non sciolta o si congelasse o non si fondesse con il vino, al momento della consacrazione rimarrebbe non consacrata. La stessa cosa accadrebbe a te, se tu non ti offrissi con Gesù in ogni messa: rimarresti non consacrata, non abbandonata in Lui, non unita a Lui, saresti una concubina, non una regina.
Ma tu, un giorno, ti sei consacrata a Lui totalmente attraverso i tuoi voti ed ora non puoi rinunciare. Devi essere ostia, per puro amore e per amore suo. La particola consacrata, una volta che è tale, rimane così: non appartiene più a se stessa, non si lamenta, non si volge indietro e Gesù rimane in lei in uno stato di vittima permanente. E così devi essere tu, un’offerta permanente con Gesù. Perciò, cerca di ripetere costantemente con tutto il tuo cuore: «Per Cristo, con Cristo ed in Cristo, a te Dio Padre Onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli. Amen».
Al momento della comunione, disponi il tuo cuore alla riaffermazione della tua alleanza nuziale con Gesù. La comunione deve essere il tuo rinnovamento quotidiano delle nozze con Gesù. Maria, come madre dello sposo, sarà la tua madrina e ti offrirà a Lui in ogni messa. Alla comunione tu diventi una cosa sola con Lui. Nel ricevere l’ostia consacrata ricevi il suo corpo, il suo sangue, la sua anima e la sua divinità. Unisci il tuo sangue al suo, la tua vita alla sua, la tua umanità alla sua divinità. Che la tua unione con Lui sia tanto ferma e definitiva da non arrivare mai, nemmeno con il pensiero, all’infedeltà. E non dimenticare che le alleanze si stabiliscono con il sangue e devi essere disposta ad arrivare fino alle ultime conseguenze... fino alla croce. Hai paura di consegnarti senza condizione all’amore?
Dato che la Nuova Alleanza di Gesù sul Calvario venne realizzata per mezzo del suo sangue e che nel calice viene rappresentato meglio il sangue della Nuova ed Eterna Alleanza, sarebbe bene che, in certi giorni, tu potessi ricevere la comunione anche con il calice per meglio esprimere la tua alleanza definitiva con Gesù.
Secondo l’Ordinazione Generale del Messale Romano N° 242 (14) si può dare tutti i giorni la comunione sotto le due specie «ai membri delle Comunità nella messa conventuale o della Comunità».
In ogni caso, quando ricevi l’ostia alla comunione, pensa al sangue di Gesù e offrigli il tuo essere che, mescolati in una sola offerta, rinnovi ogni giorno il tuo matrimonio con Gesù.
Il segno del tuo matrimonio sarà l’anello nuziale. Portalo con dignità, rispetto e amore. E ogni volta che lo guardi, ricorda la tua alleanza di nozze con Gesù e bacialo in cuor tuo. Rinnova spesso i tuoi voti e dì a Gesù che lo ami. Quando ricevi l’Eucaristia, abbraccia il tuo anello e lasciati amare dal tuo sposo Gesù. Partecipa al «banchetto pasquale del suo amore» con gioia. E se anche non provi nulla non credere che Gesù si sia allontanato da te e che non ti ami..., non smettere di accostarti all’Eucaristia e di rinnovare la tua alleanza ogni giorno. Se hai bisogno di pace, rivolgiti al confessore o alla madre priora perché ti rassicurino e tu possa ricevere l’Eucaristia nonostante i dubbi e la tenebra. Forse Gesù si è nascosto, ma non è mai così vicino a te come quando sei crocifissa con Lui sulla croce. Non temere e digli che lo ami. Rinnova il tuo amore ad ogni messa e ad ogni comunione e digli: “Gesù, mio Sposo, mio Re, ti offro la mia vita con le mie sofferenze e il mio amore. Ti do tutto ciò che sono e tutto ciò che ho. Ricevi insieme a me tutti i figli del mondo, specialmente i miei famigliari e le mie sorelle di comunità. Celebra sempre la tua messa sull’altare del mio cuore, dove voglio stare con te come offerta permanente. Ricevi il pane della mia vita e il vino del mio amore affinché, uniti nel tuo sangue, viviamo la nostra alleanza come un vero matrimonio d’amore”.

Padre Angel Peña

LA SANTISSIMA EUCARESTIA



L'EUCARISTIA E LA MORTE DEL SALVATORE

Ogni volta che mangerete questo pane e berrete questo calice, annunzierete la morte del Signore fino a tanto che Egli venga.
I Corinti, XI, 26.

I. - Sotto qualsivoglia aspetto si consideri l'Eucaristia, essa ci ricorda vivamente la morte di Nostro Signore Gesù Cristo.

Egli la istituisce la vigilia della sua morte, la notte stessa in cui fu consegnato ai suoi nemici: pridie quam pateretur... in nocte qua tradebatur. Il nome che ad essa da è: il testamento fondato nel suo sangue: hoc testamentum est in meo sanguine. Lo stato che Gesù vi mantiene è uno stato di morte: mostrandosi miracolosamente a Bruxelles e a Parigi nel 1290 e nel 1369, apparve con le sue piaghe, quale nostra divina Vittima. E' senza movimento, senza volontà, come un morto che bisogna portare.

Regna attorno a Lui un silenzio di morte. Il suo altare è una tomba e racchiude ossa di martiri: lo domina la croce, la lampada lo rischiara, come rischiara le tombe; il corporale che accoglie l'Ostia santa è come un'altra sindone, novum sudarium; quando il sacerdote si dispone al Sacrificio porta insegne di morte: tutti i sacri paramenti sono adorni di croci; porta la croce davanti e la porta di dietro. Sempre la morte, sempre la croce: ecco lo stare dell'Eucaristia considerata in se stessa.

II. - Consideratela come Sacrificio e come Comunione, vi troverete ancora la morte e in modo più sensibile.

Il sacerdote pronunzia separatamente sulla materia del pane e su quella del vino le parole sacramentali: cosicché, per la virtù precisa di tali parole, il corpo dovrebbe essere separato dal sangue: è la morte. Se la morte non avviene realmente è perché vi si oppone lo stato glorioso e risuscitato di Gesù Cristo. Ma della morte Egli prende quanto può; né assume lo stato; e noi lo vediamo come l'Agnello immolato per noi.

In tal modo Gesù Cristo continua con la sua morte mistica il sacrificio della croce, rinnovato così le migliaia e migliaia di volte, per i peccati del mondo. Nella Comunione si consuma la morte del Salvatore. Il petto del comunicante né diviene come la tomba; poiché, dissolvendosi le sacre specie sotto l'azione del calore naturale, cessa lo stato sacramentale: Gesù Sacramentato non si trova più in noi corporalmente è la morte del Sacramento, la consumazione dell'olocausto. Tomba gloriosa nel cuore del giusto; tomba d'ignominia nel cuore del peccatore. Nel primo Nostro Signore, lasciando il suo essere sacramentale, depone nell'anima la sua divinità, il suo Santo Spirito, e quindi un germe di risurrezione. Ma nel cuore colpevole, Gesù non sopravvive, l'Eucaristia non raggiunge il suo fine: la comunione diviene una profanazione: è la morte violenta ed ingiusta di Nostro Signore, crocifisso da nuovi carnefici.

III. - Perché volle Gesù Nostro Signore stabilire una così intima relazione tra il Sacramento dell'Eucaristia e la sua morte?

Per ricordarci anzitutto quanto gli costò il suo Sacramento. L'Eucaristia, difatti, è il frutto della morte di Gesù. Essa è un testamento, un legato, che può aver valore solo per la morte del testatore. Dunque, per dare effetto al suo testamento, Gesù doveva morire. Perciò ogniqualvolta noi ci troviamo in presenza dell'Eucaristia, dobbiamo dire: questo prezioso testamento è costato la vita a Gesù Cristo; e qui si mostra il suo immenso amore, avendo detto Egli stesso che non vi è prova di amore più grande che il dare la vita per i propri amici.

Gesù che muore per lasciarmi, per conquistarmi l'Eucaristia, ecco il segno supremo del suo amore. Quanti pensano al prezzo dell'Eucaristia? Eppure Gesù è là per ricordarcelo. Ma come figli snaturati, noi non pensiamo che a servirci e a godere delle nostre ricchezze, senza riflettere a Colui che, a prezzo della sua vita, ce le ha procurate.

IV. - Volle infine Gesù, stabilendo una relazione così intima tra l'Eucaristia e la sua morte, ripetere; senza posa quali debbano essere in noi gli effetti dell'Eucaristia.
Il primo è di farci morire al peccato ed alle nostre inclinazioni viziose.
Il secondo, di farci morire al mondo e crocifiggerci con Gesù Cristo, giusta la parola di S. Paolo: Il mondo è a me crocifisso ed io al mondo.
Il terzo, di farci morire a noi stessi, ai nostri gusti. ai nostri desideri, ai nostri sensi, per rivestirci di Gesù Cristo, in modo ch'egli viva in noi e noi non siamo che sue membra, docili alla sua volontà. Infine, di farci partecipi della risurrezione gloriosa. Gesù Cristo semina se stesso in noi; lo Spirito Santo rianimerà questo germe, e per esso ci ridarà la vita. una vita gloriosa che più non finirà.

Ecco alcune delle ragioni per cui Nostro Signore ha circondato di segni di morte questo Sacramento di vita, questo Sacramento in cui Egli è glorioso e il suo amore trionfa, vuol metterci continuamente sotto gli occhi e quello che gli abbiamo costato e quel che dobbiamo fare per corrispondere al suo amore. O Dio, gli diremo con la Chiesa, che sotto il velo dell'ammirabile Sacramento ci lasciasti il ricordo della tua Passione, concedi la grazia di venerare i sacri misteri del tuo Corpo e del tuo Sangue in tal guisa che sentiamo continuamente in noi l'effetto della tua redenzione. 

di San Pietro Giuliano Eymard

Ave, Maria,




Ave, Maria, piena di grazia: prega il tuo Figlio perché la grazia del cielo parli anche ai nostri cuori.

I nemici occuperanno il Palazzo e gli uomini e le donne di fede berranno il calice amaro del dolore.



Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, a Trissino (VI) / Italia, trasmesso il 07/05/2019

Cari figli, porte saranno chiuse per i giusti e la verità sarà presente in pochi cuori. Ecco che sono venuti i tempi da Me predetti. State attenti. La verità di Mio Figlio Gesù vi trasforma e vi conduce alla salvezza. Non tiratevi indietro. Questo è il tempo opportuno per il vostro incontro con Dio. Non vivete lontani. Quello che dovete fare, non lasciatelo per il domani. Camminate per un futuro doloroso. I nemici occuperanno il Palazzo e gli uomini e le donne di fede berranno il calice amaro del dolore. Io vengo dal Cielo per aiutarvi. Voi avete libertà, ma vi chiedo di vivere i Miei Appelli. Cercate il Signore che vi ama e vi aspetta. Quando sentite il peso delle vostre difficoltà, chiamate Mio Figlio Gesù. Lui è molto vicino a voi. Confidate in Lui e sarete vittoriosi. Io vi amo. L'umanità si è contaminata con il peccato e i Miei poveri figli camminano come ciechi che guidano altri ciechi. Non rimanete fermi. SeguiteMi per il cammino del bene e della santità. Coraggio. Io pregherò il Mio Gesù per voi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

martedì 7 maggio 2019

"Se la gente si pente e prega, la collera del Padre Eterno sarà placata".



"Figlia Mia, sii instancabile nella preghiera.
Crea dei piccoli eserciti ed espia i crimini che vengono commessi ogni giorno davanti al Mio Divin Sacramento.
Se la gente si pente e prega, la collera del Padre Eterno sarà placata".
"Ti benedico e ti amo".

suor Anna Alì  26 settembre 1987

LA VITA DI SAN BENEDETTO



Tentazione e vittoria

Un giorno mentre era solo, ecco presentarsi il tentatore. Era sotto forma di un uccello piccolo e nero, un merlo; svolazzava intorno al suo corpo e insistente e importuno gli sbatteva le ali sul viso, tanto che se l'avesse voluto l'avrebbe potuto afferrar colle mani. Fece un segno di croce e l'uccello si allontanò.

Ma appena scomparso il merlo lo invase una tentazione impura così forte, come il santo uomo non aveva provato mai. Un tempo egli aveva veduta una donna ed ora lo spirito maligno turbava con triste ricordo la sua fantasia. E fiamma  sì  calda  il  diavolo  suscitò  nell'animo  del  servo  di  Dio  con  quella appariscente bellezza, che egli non riusciva più a contenere il fuoco dell'amore impuro e già quasi vinto stava per decidersi ad abbandonare lo speco. Fu un istante: illuminato dalla grazia del cielo, ritornò improvvisamente in se stesso. Visti lì presso rigogliosi e densi cespugli di rovi e di ortiche, si spogliò delle vesti e si gettò, nudo, tra le spine dei rovi e le foglie brucianti delle ortiche.

Si rotolò a lungo là in mezzo e quando ne uscì era lacerato per tutto il corpo; ma con gli strappi della pelle aveva scacciato dal cuore la ferita dell'anima, al piacere aveva sostituito il dolore; quel bruciore esterno imposto volutamente per pena, aveva estinto la fiamma che ardeva all'interno, e così, mutando l'incendio, aveva vinto l'insidia del peccato.

Da quel giorno in poi, come egli stesso in seguito confidava ai discepoli, fu talmente domato l'incentivo della sensualità, da non sentirlo affatto mai più.

Dopo ciò, molti abbandonando la vanità del mondo, accorrevano gioiosi sotto la sua disciplina e giustamente, libero ormai dall'insidia della tentazione, egli poteva farsi per gli altri maestro di sante virtù. Del resto anche Mosé aveva avuto da Dio questo comando: che i leviti dai venticinque anni in su prestino i servizi nel tempio e dopo i cinquanta diventino custodi dei vasi sacri dell'altare.

Pietro: non capisco bene il significato del passo che hai ricordato: vorrei che  me lo spiegassi un po' meglio.

Gregorio:  eppure  mi  sembra  abbastanza  chiaro,  Pietro;  nella  gioventù  le tentazioni della carne sono più impetuose, ma dopo i cinquant'anni l'ardore del sangue comincia a raffreddarsi. I vasi sacri poi sono le menti dei fedeli.

Gli eletti quindi, finché sono ancora nel periodo delle tentazioni, è meglio che stiano in sott'ordine, che prestino i servizi e si affatichino nell'obbedienza e nel lavoro; quando poi nell'età più matura il calore della tentazione scompare, allora essi diventano custodi dei vasi sacri, diventano cioè guide e maestri delle anime.

Pietro: ecco, adesso la tua spiegazione mi soddisfa. Ho capito benissimo il significato della tua citazione. Ora però, giacché mi hai raccontato gli inizi della  vita di questo giusto, ti dispiace di raccontarmi il resto?

tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno


La Stolta Superbia e Soave Umiltà



LA  SUPERBIA


ADAMO  ED  EVA


Il Peccato originale,

peccato totale: ribellione dello spirito con la disubbidienza e del corpo con la lussuria.
“L’uomo era la perfezione del Creato.
Dell’Angelo aveva lo spirito, e dell’animale la completa bellezza in tutte le sue parti fisiche.
Non vi era creatura che lo uguagliasse. Era il re della Terra, come Dio è il Re del Cielo. Il giorno in cui si sarebbe addormentato l’ultima volta sulla Terra, sarebbe diventato re col Padre, nel Cielo. Satana ha strappato le ali dell’uomo-angelo per mettervi artigli di fiera, facendone uno che ha più del demonio che dell’angelo” (Poema 2°, p. 171).
Degradazione iniziata in Eva che ha ceduto all’orgoglio con la prima ribellione dell’Umanità.
Dio aveva detto all’uomo e alla donna: “Conoscete tutte le leggi e i misteri del Creato, ma non vogliate usurparmi il diritto di essere il Creatore dell’uomo! A propagare la stirpe umana, basterà il mio Amore che circolerà in voi senza libidine, ma per solo palpito di carità. Susciterà in voi nuovi Adami. Tutto vi dono, Mi riservo solo questo mistero della formazione dell’uomo”. Satana ha voluto togliere questa verginità mentale all’uomo. Con la sua lingua serpentina ha blandito, accarezzato occhi e membri di Eva, suscitandone riflessi e acutezze mai provate, perché la malizia non le aveva mai intossicato i sensi. Ella vide  e, vedendo, volle provare. La carne era destata!
Oh , se avesse chiamato Dio, dicendogli: “Padre, io sono malata, il serpente mi ha accarezzata e turbata!” Il Padre l’avrebbe purificata e guarita.
Eva non va al Padre, ma al serpente, coglie il frutto e “comprese”! Ormai la malizia era scesa a morderle le viscere. Vide con occhi nuovi e udì con orecchi nuovi gli usi e richiami dei bruti; bramò con folle bramosia. Da sola iniziò il peccato, col compagno lo portò a termine. Ecco perché sulla donna pesa la condanna maggiore: è per lei che l’uomo è divenuto ribelle a Dio e ha conosciuto lussuria e morte” (Quad. ‘44, p. 251).
“La disubbidienza è male perché mette l’animo nella disposizione di ribellione su cui Satana può operare. Eva va alla pianta da cui sarebbe venuto il suo bene sfuggendola, il suo male avvicinandola. Ci va trascinata dalla curiosità bambina di vedere cosa avesse in sé di speciale, dall’imprudenza che le fa parere inutile il comando di Dio, dato che ella è forte e pura, regina dell’Eden in cui tutto le ubbidisce e in cui nulla le potrà fare del male. La sua presunzione la rovina! La presunzione è già lievito di superbia.
Alla pianta, trova il Seduttore che alla sua tanto bella, verginale inesperienza, alla sua maltutelata innocenza, canta la canzone della menzogna: “Tu credi che qui vi sia del male?
No! Dio te l’ha detto, perché vi vuole tenere schiavi del suo potere! Credete di essere re della Terra, e non siete neppure liberi come lo è la fiera. A questa è concesso di amarsi di vero amore, non a voi; anzi, di essere creatrice come Dio, generando figli e crescendo a piacere la famiglia, a voi, no; vi viene negata questa gioia. Perché allora farvi uomo e donna per farvi vivere in tal modo? Siate déi! Non sapete quale gioia è l’essere due in una carne sola, che ne crea una terza e molte altre! Non credete alla promessa di Dio di avere gioia di posterità vedendo i figli crearsi nuove famiglie, lasciando padre e madre. Vi ha dato una larva di vita: la vita vera è di conoscere le leggi della vita. Allora sarete simili a Dio e potrete dirgli: Siamo tuoi pari!”
La seduzione è continuata perché non vi fu volontà di spezzarla, ma anzi, la volontà di continuarla e di conoscere ciò che non era lecito. Ecco che l’albero proibito divenne per la razza umana realmente mortale perché dai suoi rami pende il frutto dell’amaro sapore che viene da Satana, e la donna diventa femmina.
Col lievito dell’esperienza satanica in cuore, va a corrompere Adamo. Avvilito così il corpo, corrotto il cuore, degradato lo spirito, tutte e due conoscono il dolore e la morte dell’anima privata della Grazia, e del corpo privato dell’immortalità. La colpa di Eva ha generato la sofferenza che non si placherà finché non sarà estinta l’ultima coppia sulla Terra” (Poema 1°, p. 113).
“Perché Eva ha voluto conoscere ciò che Dio le aveva nascosto, riservandosi il gaudio di darle la gioia di posterità senza avvilimento dei sensi. La compagna di Adamo aveva voluto conoscere il male che si cela nell’apparente bene. Sedotta da Lucifero, ha appetito a conoscenze che solo Dio poteva conoscere senza pericolo, e si era fatta creatrice. Usando indegnamente un potere buono, l’ha corrotto e ne ha fatto un male perché disubbidienza a Dio, malizia carnale. Pianto desolato della regina sulla sua profanazione di cui capisce l’entità e l’impossibilità di annullarla.
Tenebre e bufera accompagnarono la morte dell’innocenza e della Grazia nel cuore dei Progenitori. Era nato il dolore sulla Terra. La Provvidenza divina non lo volle eterno, dando all’Umanità, dopo anni di sofferenze, di uscirne per entrare nell’eterna felicità dopo avere vissuto con animo retto”.
L’uomo aveva voluto tutto possedere, non lasciando a Dio il diritto di essere Generatore, (l’iniziativa cioè della generazione umana). Se ne andasse perciò con la sua ricchezza mal acquistata e se la portasse con sé sulla Terra d’esilio, re avvilito e spogliato dei suoi doni, sempre memore del suo peccato. La creatura paradisiaca era diventata creatura terrestre.
Dovranno passare secoli di dolore perché il Nuovo Adamo cogliesse per noi dall’albero della Croce, con le sue mani trafitte, la Grazia o frutto della vera vita.
Secondo la Genesi, “il Serpente tentò Eva nell’ora in cui il Signore non passeggiava nell’Eden. Se Dio fosse stato nell’Eden, Satana non avrebbe potuto esservi. Se Eva avesse invocato Dio, Satana sarebbe fuggito.
Abbiate sempre nel cuore questo pensiero.
Con sincerità, (nel momento del pericolo), chamate il Signore” (Poema 2°, p. 540).

René Vuilleumier

Ave, Maria,




Ave, Maria, creatura umile e mansueta che Dio ha guardato: prega il tuo Figlio perché anche noi sappiamo ritrovarci con gioia fra i piccoli di Gesù.

La Grande Imbarcazione si dividerà a metà e i Miei poveri figli vivranno momenti di grandi afflizioni.



Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, a Rovereto (TN) / Italia, trasmesso il 06/05/2019


Cari figli, sono la vostra Madre Addolorata e soffro per quello che viene per voi. Una piaga sarà aperta nel cuore della Chiesa, causando grande sofferenza per gli uomini e le donne di fede. Nella Casa di Dio il Sole sorgerà più tardi e il tramonto sarà presto. Le lezioni saranno brevi e quelli che hanno bisogno di insegnamento non lo avranno. Piegate le vostre ginocchia in preghiera. Aprite i vostri cuori e state attenti. Non vi allontanate dalla verità. Chi cammina con il Signore mai sperimenterà il peso della sconfitta. Conosco ciascuno di voi per nome e pregherò il Mio Gesù per voi. Non dimenticate: nelle mani il Santo Rosario e la Sacra Scrittura; Nel cuore, l'amore alla verità. DateMi le vostre mani, perché desidero condurvi a Mio Figlio Gesù. Coloro che rimarranno fedeli fino alla fine riceveranno la Ricompensa dei Giusti. Non tiratevi indietro. Voi sarete perseguitati a causa della verità, ma non perdetevi d'animo. Il Signore sarà molto vicino a voi. La Grande Imbarcazione si dividerà a metà e i Miei poveri figli vivranno momenti di grandi afflizioni. Coraggio. Qualunque cosa accada, ascoltate Mio Figlio Gesù e rimanete fedeli ai Miei Appelli. Non c'è vittoria senza croce. Avanti. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

lunedì 6 maggio 2019

IL CORAGGIO DI SUICIDARSI IN CRISTO



--- Anch’io credo che vogliano dire questo, ma lei, possibile che pensi solo a Cristo?... nel mondo vi sono tante cose belle, non ha mai sentito il peso della rinuncia a tutto ciò che offre? Possibile che non abbia avuto mai rimpianti da quando sta con il Signore? E’ pur fatta di carne anche lei! 
---- Inizialmente mi sentivo come una foglia sospesa che ha la presunzione di essere più forte del vento. Ho sentito, e sento, la fragilità della mia condizione umana, ma è sempre stata la fede in Lui che mi ha fatto e mi fa passare indenne ai richiami e alle false luci del mondo. Se uno si lascia passare nel crogiuolo di Cristo, accettando le prove e i momenti che non comprende e che sembrano non dare frutti, poi in realtà si accorge che sono stati preziosissimi per temprarti, per rendere il tuo spirito più sensibile e puro, più penetrante. Ha una potenza così grande la passione spirituale e un respiro così ampio, che travalica ogni confine, tutte le mie energie, le mie pulsioni, anche quelle erotiche non sono sacrificate, bensì espresse e tese nel seguire Gesù...  Se chi ha inventato l’amore umano ti invita ad abbandonare ogni cosa per Lui, vuol dire che sa quello che chiede…. e ancor di più quello offre…..  Gesù promette e offre già il centuplo in questa vita, “ In verità vi dico, non c’è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di più nel tempo presente e la via eterna nel tempo che verrà.” Gesù appaga profondamente già ora…. Lui pur saziandoti ti scava altri spazi di desiderio. Con Lui la mia vita è diventata una unica grande passione e un sempre rinnovato desiderio. E così accade a chi con cuore fedele si unisce a Gesù Cristo. 
Ma per comprendere quello che dico bisogna decidere nel cuore un’assoluta resa incondizionata a Lui e ai suoi piani, come quella di un Kamikaze d’amore per la sua divina causa: portare nel mondo il Regno dei Cieli, pagando senza recriminare il prezzo del bene come ha fatto Lui. Cosa c’e poi di più grande che concludere l’esistenza terrena con la consapevolezza di aver portato a termine una missione d’amore…e potere dire con Gesù “tutto è compito”? .       
--- Sono un po’ interdetto, ma ammetto anche affascinato..., lei prima mi ha detto che si vanta tanto di appartenere a Lui che andrebbe in mondovisione a dirlo, se potesse dare un messaggio per mondovisione quale darebbe?  
--- Il messaggio che darei è questo: l'insignificanza di vita e la disperazione sono due perle che sono preludio di un riscatto e che è un peccato sprecare. Non aspettate che vi cada qualcosa dal cielo: prendetevela! anzi impadronitevi dello stesso cielo! Con l'Amore e il Perdono violento di Cristo che ci dice : “ Il Regno dei cieli soffre violenza e sono i violenti che se ne impadroniscono.” Siate violenti con voi stessi! Non fatevi schiacciare e spegnere dalla vostra sofferenza, piuttosto sollevate il volto e abbiate l’audacia ma anche  la rabbia, si , la rabbia,  di alzare il tiro delle vostre aspirazioni. Non permettete che la vostra sofferenza non compia il perfetto corso per cui è stata mandata,  essa ha un significato ed è estremamente preziosa: può diventare, in Cristo, quel Fuoco d’Amore che incendierà la terra;  infatti Cristo dice “sono venuto a portare il fuoco sulla terra e come vorrei che fosse già acceso”, è proprio da queste ceneri dei nostri fallimenti umani che ci è dato di rinascere a una vita inimmaginabile per profondità, ampiezza e ricchezza. Ecco cosa direi a quelli che vivono in profondità questi stati d'animo: fortunati e benedetti voi che non avete avuto in sorte una vita facile e mediocre ,  voi che il vostro obbrobrio è stato di doppia misura e che ora soffrite per gli aneliti incompresi della vostra anima, cercate Chi solo può comprenderli : il Signore, è molto, molto vicino, e Lui vi ha già trovato!  Sottoponetevi ad un sapiente sacerdote che vi aiuti a distinguere i fantasmi della verità e chiedete a Cristo il coraggio di suicidarvi in Lui , di morire cioè al mondo dei vostri progetti umani, e di aprirvi e nascere a quelli non pensati da mente umana, ma da Dio. E potrete permettervi di tornare a sognare come quando eravate bambini, come quando eravate bambine. Con Gesù Cristo,  con il Salvatore del mondo, i sogni…. prendono carne.  
  "un popolo di votati alla morte darà gloria al mio nome ….”              

di Viviana Maria Rispoli 

SPIRITO SANTO



Vieni, o fedelissimo Amico delle anime redente da Gesù, e col tuo santo conversare nell'intimo del cuor nostro, attiraci soavemente a quel vivere soprannaturale e santo, che è proprio dei veri credenti. 

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 4 MAGGIO 2019



Popolo di Dio:

LA BENEDIZIONE DIVINA DISCENDE SU CIASCUNO DI VOI…

Sono stato inviato a causa della grande minaccia che incombe sugli esseri umani, in quanto si sta avvicinando il compimento degli avvertimenti che sono stati dati nel corso di lunghi anni e che gli uomini di buona volontà hanno ascoltato con attenzione ed hanno saputo attendere con santa pazienza.

Non sarete defraudati, perché questa generazione vivrà e sarà testimone del compimento delle Rivelazioni che la Volontà Divina ha reiterato più e più volte all’umanità.

IL NOSTRO RE E SIGNORE CONOSCE ANCHE IL PIÙ  PICCOLO PENSIERO DELLE PERSONE ED É PER QUESTO CHE PRECORRE L’OPERARE E L’AGIRE DELL’UOMO, AFFINCHÉ LE ANIME NON SI PERDANO.

Amati di Dio, state vivendo in una grande confusione spirituale, pertanto tutti noi degli Eserciti Celesti stiamo attenti a difendervi e a custodirvi dalle costanti trappole del demonio, che è un essere spirituale vivo e perverso e con le sue insidie ed il suo veleno, gode nel pervertire l’uomo. É instancabile nel portare alla mente dell’uomo le sue idee nefaste e nel confonderlo per raggiungere il suo scopo: distruggere la Chiesa, se gli uomini glielo permetteranno, in quanto non gli è consentito di oltrepassare i limiti che Dio gli ha imposto, né può andare oltre il consenso dell’uomo. 

Per questo motivo è importante la trascendenza della Fede nelle persone, perché ciascuno sia in grado di dire NO al demonio, perché rinunci a lui ed USUFRUISCA DELLA GRAZIA E DEL TRIONFO DI CRISTO, IL RE DEI CIELI E DELLA TERRA, PER VINCERE IL MALE.

La stragrande maggioranza delle persone pensano di poter sconfiggere facilmente il demonio, ma non è così, perché il demonio attacca i figli di Dio in vari modi:

ad alcuni raddoppia le gelosie… 
ad altri provoca cattivi pensieri… 
altri li satura di scrupoli… 
altri li porta ad infangare i fratelli… 
ad altri fa chiamare “satana” alcune persone…
ad altri aumenta l’ego… 
altri li colma di pregiudizi… 
altri li satura d’ira…
altri li colma d’avarizia…
altri li riempie di invidia… 

TUTTI VENGONO PROVATI IN MODI CHE NESSUNO NEMMENO IMMAGINA, PER FARE IN MODO CHE NON SI RENDANO CONTO DI TROVARSI DI FRONTE AL MALE.

Popolo di Dio, Io non vi sto parlando di satana come se fosse più importante del Nostro Re e Signore Gesù Cristo e trovi soddisfazione nel parlarvi di lui, ma in questo momento il principe del mondo è in agguato, in attesa di una minima opportunità per scagliarsi contro il Popolo di Dio (Cfr. 1 Pt 5,8-9 8. 9 ) ed io vengo inviato a difendervi e ad insegnarvi che dovete continuare a lottare contro il male.  

ALL’UOMO, IN QUANTO FIGLIO DI DIO, È STATA DATA LA FORZA PER RESPINGERE IL MALE E LA GRAZIA PER COMBATTERLO. 
IL MALE FUGGE DI FRONTE AL POTERE DELLA TRINITÀ SACROSANTA CHE È NELL’UOMO.

 (Cfr. 1 Cor, 10,13) PERCIÒ: ABBIATE FEDE, FEDE, FEDE.

Amati della Trinità Sacrosanta, la Legge Divina è minacciata dai modernismi e si sta facendo tutto il possibile per cercare di sminuire la ripercussione che il peccato ha sull’anima dell’uomo, si chiede all’uomo di non essere spirituale e così facendo diventerà una facile preda del male che si sta imponendo con forza su un essere umano privo di conoscenza, privo di fiducia e privo di Fede nel Nostro e vostro Re e Signore Gesù Cristo e nell’intercessione della Nostra e vostra Regina e Madre. 

I FIGLI DI DIO STANNO PROCEDENDO SU STRADE PIENE DI SPINE, MA LE SPINE NON LI FERMANO, NON LI PREOCCUPANO E NON LI FANNO CADERE IN DISPERAZIONE, PERCHÈ LA FORZA PROVIENE DA DIO E NON DALL’UOMO.

I figli di Dio possono sentirsi feriti, ma non si danno per vinti, perché Dio li fortifica, li sostiene e li porta a trovare il miele in ogni spina, in ogni dolore, perché niente appartiene all’uomo, ma tutto è di Dio. (Cfr. Sal 46,2).

QUINDI: ANIMO! LA FEDE È PIÙ GRANDE DELLE PROVE E NELLE PROVE SI MANIFESTA LA VITA ETERNA DI CRISTO RE DELL’UNIVERSO.

Popolo di Dio, è necessario che mettiate in pratica la Volontà Divina, perché l’Amore Divino si moltiplichi e non venga offuscato da niente e da nessuno.

Pregate, Popolo di Dio, pregate per i vulcani che si stanno attivando e per 
la sofferenza che causeranno a gran parte dell’umanità.  (*)

PREGATE AFFINCHÈ LA SANA DOTTRINA NON VENGA ALTERATA, PREGATE PERCHÈ I COMANDAMENTI DELLA LEGGE DI DIO NON SIANO MINIMIZZATI.

Pregate, la Chiesa viene perseguitata, verrà perseguitata poco a poco.

Pregate e predicate l’Amore, supplicate l’intercessione della vostra 
Regina e Madre; i terremoti colpiranno con forza.

Pregate in ogni momento, senza dimenticare che i figli di Dio cercano sempre di rispettare la Sua Volontà e non vi rinunciano.

Offrite il Santo Rosario con Amore e con Fede a Chi vi ha ricevuto ai piedi della Croce di Gloria.

Noi Siamo i vostri Compagni di Cammino ed i vostri Angeli Custodi.

A tutti gli uomini di buona volontà…

CHI É COME DIO?

San Michele Arcangelo

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO


domenica 5 maggio 2019

IN ADORAZIONE



PER CHI PREGARE

Non ricordo in quale momento chiusi  gli occhi,  ma quando tornai ad aprirli,  mi trovai prostrata a terra,  in Adorazione, davanti alla magnificenza di quella Visione, che mi aveva perfino fatto pensare di essere morta… ma poi compresi che, sfortunatamente, non era così.

In un attimo, sparì quasi tutto: rimase solo Gesù, con la sua regale Veste dorata.

Portava una preziosa Corona, teneva uno Scettro d’oro nella mano sinistra e poggiava i piedi su qualcosa che sembrava una nube di colore verde…

“Siediti, figlia” – mi disse, molto dolcemente.

Obbedii e mi resi conto che l’uomo, che era lì, in ginocchio, non aveva visto, né udito niente di ciò che stava accadendo.

Il Signore mi disse:

“Voglio che tu preghi, in primo luogo, per il Sacerdote che ha reso possibile questo incontro tra te e Me, per chi ha consacrato questa Ostia”.

E così feci.

Poi, mi disse:

“Prega per le persone che hanno collaborato alla costruzione di questo luogo dedicato a questi incontri.

Sì, prega per loro, poiché ci sono molte persone che lo fanno con grande devozione e da questo luogo esse ricevono le mie prime Benedizioni.

Ci sono quelli che lavorano e collaborano alla costruzione della mia Casa, ma che non lo fanno per Me, ma per sé stessi,  non perché risplenda Io, bensì loro stessi.

Ci sono altrettanti che lo fanno per Amore a Me, ma non sono capaci di venire a visitarMi: sono quelli che Mi onorano  con le labbra e non con il cuore.

Prega per le Parrocchie e le Cappelle, dove il Responsabile e la Comunità hanno accettato di istituire le Ore di  Adorazione Eucaristica.

Prega per quelli che chiudono il cuore davanti alla mia Chiamata… per quelli che combattono i tanti che vengono a Me… per quelli che disonorano ed offendono la mia Presenza con la loro mancanza di rispetto, con la loro irriverenza e  il poco decoro nel vestire.

Osserva…”.

In quel momento, rivolsi lo sguardo verso il punto dove Gesù guardava e potei vedere l’Altare Maggiore della Chiesa (non quello della Cappella dove ero adesso).

C’era il Santissimo Sacramento esposto e c’era abbastanza gente, molte persone in ginocchio, in preghiera, ma ce n’erano anche altre che, dietro i banchi, passavano di fronte al suo Trono, conversando tra loro, mangiando dolciumi o gomma da masticare, come se niente fosse.

Alcuni facevano un gesto su sé stessi, che sembrava uno scarabocchio al posto del Segno di Croce e altri neanche questo.

Si susseguirono altre immagini (capisco di diverse circostanze) di persone, che vedevo sedute da una parte, dove io mi trovavo.

Alcune parlottavano tra loro, altre stavano lì a gambe incrociate; uomini e donne che parlavano tra loro o dondolavano i piedi, senza sosta, come se si trovassero in una qualsiasi riunione mondana…

Sparirono dalla mia vista e poi entrarono alcune coppie, che si sedettero vicine tra di loro, ma lontano dalle altre coppie.

Rimasi turbata nel vedere come esprimevano il loro affetto in effusioni esagerate, proprio davanti al Santissimo Sacramento esposto.

Era una vera vergogna, come se si trovassero in un luogo riservato a loro soltanto.

Di nuovo, anche questi sparirono dalla mia vista e arrivò il peggio: entrarono delle giovani donne e altre non tanto giovani, abbigliate in modo sconveniente: sembravano più pronte per andare alla spiaggia e in discoteca o chissà dove.

Parti del loro corpo erano scoperte, come tante giovani che sembra non abbiano genitori e che vanno in giro con abiti di due taglie in meno di quelle che dovrebbero usare e che dicono che “così è la moda!”…

Quanta vergogna e dolore ho provato davanti al Signore che guardava tutte quelle persone con infinita tristezza!

Sì, ho provato dolore, ma, allo stesso tempo, una grande voglia di spingerle fuori da lì, come altre volte mi è capitato, quando, casualmente, ho avuto modo di assistere a qualche Celebrazione di Matrimoni, Messe di Laurea o Diplomi, Feste di ragazze per i loro “Quindici Anni”.

In molte di queste occasioni, ho provato vergogna nel vedere il modo di entrare in Chiesa di alcuni invitati, come se costasse troppo mettersi uno scialle sulle spalle per coprire le nudità di braccia e schiena, nei pochi minuti che rimangono in Chiesa!

Alla fine, mentre aspettano che cominci la Celebrazione, tutti si mettono a conversare come se fossero realmente in pieno ricevimento e il silenzio, che dovrebbe regnare nella Casa del Signore, si perde e, con esso, ogni segno di preparazione spirituale che ognuna di queste Cerimonie richiede.

Voglio approfittare di questa occasione per supplicare i miei fratelli laici a non aver paura di prendere il microfono per chiedere ai presenti di fare silenzio, per rispetto al Luogo in cui si trovano; per sollecitare le signore a coprirsi quando entrano in Chiesa, per rispetto al Signore, al Sacerdote e alla loro stessa persona, poiché chi vede una donna vestita in modo indecoroso nella Casa di Dio, immediatamente pensa che si tratta di una donna che, prima di tutto, non ha rispetto per sé stessa.

Come sarebbe bello che, chi ha il coraggio di dirigersi al microfono, invitasse i fedeli a fare una preghiera per i futuri Laureati, futuri Sposi, future Spose, a secondo dei casi, o di intercessione per la giovane per la quale si celebra.

Aiuteremmo, così, i nostri fratelli, insegnando loro il rispetto dovuto alla Chiesa e, nello stesso tempo, compiremmo ciò che questa ci chiede: pregare gli uni per gli altri… soprattutto in occasioni come queste!

Siamo chiamati ad edificare e, invece, ci affanniamo a disperdere i Beni di Dio, il dinamismo della Grazia, la fecondità dello Spirito, perché abbiamo paura di annunciare un Dio vivo e, inoltre, chiedere il dovuto rispetto per la sua Casa.

Rivolsi gli occhi verso Gesù e a calde lacrime Gli chiesi perdono per queste persone che Gli causavano dolore e anche per noi, che supponiamo di essere coscienti del luogo in cui ci troviamo, ma ci mostriamo codardi nell’educare i nostri simili.

Mi sono sentita piena di vergogna anche per questi sentimenti di sdegno che mi passavano per la mente.

Gesù, allora, mi disse:

“Piccola figlia, è tanto difficile per l’Uomo di oggi cambiare i propri comodi modelli; tuttavia, ti assicuro che, per mezzo di queste testimonianze, molta gente semplice sta imparando a conoscerMi e anche a sentire parlare di Me, con parole anche semplici.

Non ti scoraggiare, poiché stiamo cominciando!

Guarda, Io ho portato al Mondo una rivoluzione di idee, che avrebbe dovuto spaventare la fiacca Umanità, tanto facile agli accomodamenti, a ristagnare nelle vecchie abitudini pur di non uscire da una vita comoda, che non contrasti il loro amor proprio, che è il principale loro cattivo consigliere.

Non sentirti male, Io sono stato categorico e non ho usato mezzi termini, proprio per tagliare di netto le suscettibilità e i tentennamenti.

L’Uomo è ingrato.

Io provvedo a tutti e tutti vivono in Me.

Assegno loro, ad alcuni più e ad altri meno, la capacità di imitarMi, secondo le disposizioni di ognuno.

Tuttavia, sembrerebbe che non dia loro garanzie di essere interessato alle loro sofferenze, decisioni e prove molto più di un padre amorevole”.

-Testimonianza di Catalina RIVAS-

Tu sei, Signore, un Fuoco divorante!



Bene per me se sono stato umiliato,
perché impari ad obbedirti
Io so che Tu mi fai soffrire 
per amore, Tu mi prodighi 
il Tuo amore perché 
Tu hai fatto di Me la Tua discendenza.
So che Tu formi chi ami,
Tu sei, Signore, un Fuoco divorante!