giovedì 6 febbraio 2020

Regina della Famiglia



La Madonna modello di educatrice 

La Vergine Maria dice ad Adelaide: devi essere buona, ubbidiente, rispettosa col prossimo, sincera. Con parole semplici  e allo stesso tempo essenziali dà un programma di vita valido per  Adelaide e per tutti. 
Invita la piccola veggente ad essere buona. Chi è buono?  Nessuno è buono, se non Dio solo, come leggiamo nel Vangelo.  La bontà ha la sua fonte in Dio, anzi è Dio stesso, colui che solo  è degno di essere amato con tutto il nostro essere: cuore, anima,  mente, corpo; lui che è la sorgente della felicità dell'uomo. 
Gesù ci insegna che per essere buoni dobbiamo riconoscere, imitare Dio affinché risplenda in noi la sua perfezione, la sua bontà. 
La Vergine chiede alla bambina di essere ubbidiente.  L'obbedienza è una virtù ed è anche uno dei doveri che i figli  hanno verso i genitori. Si parla spesso dei doveri dei genitori  verso i figli, meno dei doveri dei figli verso i genitori. A volte pare che i ruoli siano invertiti e perciò sono i figli che comandano nella famiglia, mentre occorre che ognuno stia al proprio  posto e compia il suo dovere, altrimenti la famiglia va in rovina  con danno di tutti i suoi membri. Gesù ci dà l'esempio. Egli  venne nel mondo per fare la volontà del Padre e fu obbediente  fino alla morte di Croce. Così nella sua vita a Nazareth Gesù fu  obbediente a Maria e a Giuseppe. Solo una volta, a Gerusalemme, si fermò nel tempio obbligando i genitori a tornare a Gerusalemme per cercarlo e al lamento della madre per quanto  aveva fatto, rispose che doveva attendere alle cose del Padre suo  che è nei cieli, rivendicando la priorità dei diritti di Dio su ogni  altro diritto. 
La Vergine Maria raccomanda ad Adelaide il rispetto  verso il prossimo e quindi il rispetto per i genitori. Questo è un dovere di riconoscenza verso coloro, che con il dono della vita, il  loro amore e il loro lavoro, hanno messo al mondo i loro figli e  hanno reso possibile a loro di giungere alla maturità. 
Nella Bibbia leggiamo: "Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore  tuo Dio" (Es 20,12). Il quarto comandamento è l'unico a cui si  lega subito una promessa. Il bene sociale e anche quello personale, dipende dal bene di questo primo rapporto fondamentale  per tutte le relazioni nella vita dell'uomo. Perché il quarto  comandamento parla solo del dovere dei figli rispetto ai genitori? La Sacra Scrittura vuole insegnare che ognuno di noi è  prima di tutto figlio di Dio e figlio dei suoi genitori. L'essere  figli viene prima dell'essere genitori, i quali non devono dimenticare i loro doveri davanti a Dio e ai loro stessi genitori. Il  quarto comandamento è quindi fondamentale per mettere in pratica l'amore del prossimo. 
La Vergine dice ad Adelaide di essere sincera. La sincerità è una virtù naturale di straordinaria importanza. È la verità con  se stessi e con gli altri. Senza di essa sono impossibili i rapporti umani, perché non ci si può fidare di chi è bugiardo, ipocrita,  opportunista. La sincerità si manifesta nella rettitudine delle  intenzioni, nella fuga dall'ipocrisia, dall'inganno, soprattutto ai  danni dei più deboli, degli anziani, dei malati. Chi è sincero  rifiuta di prestarsi, in qualunque modo, alle manipolazioni dell'opinione pubblica attuate con i potenti mezzi della comunicazione sociale per interessi di chi comanda o di gruppi di potere.  La prima apparizione parla dei diritti e dei doveri dei figli e dei genitori e di quello che gli uni e gli altri devono fare perché la  famiglia sia unita, benedetta da Dio e quindi sia felice. E insegnando le verità fondamentali alla bambina Adelaide, la  Madonna mostra ai genitori quale sia il loro ruolo, la loro missione più importante. 

Severino Bortolan

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