giovedì 9 dicembre 2021

L’inferno descritto da Josefa Menendez

 


L’inferno descritto da Josefa Menendez (1890 -1923) 

in Invito all’amore, pp 243-245 


«Nella notte da mercoledì a giovedì, 16 marzo, verso le dieci - scrive - cominciai ad udire, come nei giorni scorsi, un rumore confuso di grida e di catene. Mi alzai, mi vestii e tremante di paura mi misi in ginocchio, vicino al letto. Il rumore si avvicinava: uscii dal dormitorio e, non sapendo che fare, mi recai nella cella della nostra Beata Madre, poi ritornai al dormitorio. Lo stesso rumore terribile mi circondava. Ad un tratto vidi il demonio di fronte a me, che gridava: “- Incatenatele i piedi, legatele le mani!”. 

«Improvvisamente non vidi più dove stavo e sentii che mi legavano strettamente e mi trascinavano via. Altre voci ruggivano: “ - Non sono i piedi che bisogna legarle, ma il cuore!”. 

«Il demonio rispondeva: “ - Quello non mi appartiene.” 

«Allora fui trascinata per una lunga strada che si addentrava nell'oscurità. Cominciai ad udire da ogni parte grida orribili. Nelle pareti di questo angusto corridoio, le une di fronte alle altre, si aprivano delle nicchie da cui usciva del fumo senza fiamma e un fetore intollerabile. Di là delle voci proferivano bestemmie e parole impure. Alcune di quelle voci maledicevano i loro corpi, altre i loro genitori. Altre si rimproveravano di non avere approfittato dell'occasione o della luce per abbandonare il male. Era una confusione di grida piene di rabbia e di disperazione. 

«Fui trascinata lungo questo cunicolo interminabile. Poi mi si diede un colpo violento, che mi sprofondò piegata in due in una di quelle nicchie. Mi trovai come schiacciata tra assi incendiate e trafitta da parte a parte da aghi scottanti. Dirimpetto a me, accanto a me, c'erano delle anime che mi maledicevano e bestemmiavano. Fu ciò che mi fece soffrire più di ogni altra cosa. Ma quello che supera ogni tormento è l'angoscia dell'anima di sentirsi separata da Dio… 

«Mi sembra aver trascorso lunghi anni in quell'inferno - proseguono gli appunti - e tuttavia non vi sono rimasta che sei o sette ore... Ad un tratto sono stata violentemente strappata di là e mi sono trovata in un luogo oscuro ove il demonio, dopo avermi battuta, è scomparso e mi ha lasciata libera... Non posso esprimere ciò che ho provato nell'anima mia quando mi sono accorta di essere viva e di poter ancora amare Dio!  

« Per evitare quest'inferno, quantunque abbia una gran paura di soffrire, non so che cosa sarei pronta a sopportare! Vedo chiaramente che tutti i patimenti terreni sono un nulla a paragone del dolore di non poter più amare, poiché laggiù non si respira che odio e sete della perdita delle anime!» 

Da allora Josefa sperimenta spesso questo strazio misterioso in quei lunghi soggiorni nel tenebroso “al di là”. Le discese vengono ogni volta preannunziate dai rumori di catene e dalle grida lontane che si avvicinano, la circondano, l'assediano. Essa tenta di fuggire, di distrarsi, di lavorare per sottrarsi a questa furia diabolica che finisce però con abbatterla. Ha appena il tempo di rifugiarsi nella sua cella, e tosto perde coscienza delle cose circostanti. Dapprima, si trova gettata in quello che chiama «luogo buio» di fronte al demonio, che trionfa su di lei e sembra credere di averla in suo potere per sempre. Egli ordina imperiosamente che sia gettata al suo posto e Josefa, legata strettamente, cade nel caos di fuoco e di dolore, di odio e di disperazione. 

Riferisce tutto questo semplicemente e oggettivamente, come ha visto, inteso, sperimentato.  

All'esterno solo un leggero sussulto dava indizio di tali misteriose discese. Nell'istante stesso il corpo di Josefa diventava del tutto floscio, senza consistenza, come quello di chi, da pochi momenti, non ha più vita. Il capo, le membra, non si sostengono più, mentre il cuore batte normalmente: essa vive come senza vivere!  

Questo stato si prolunga più o meno, secondo la volontà di Dio che l'abbandona così all'inferno, e tuttavia la custodisce nella Sua sicurissima Mano.  

Nel momento da Lui voluto, un altro impercettibile sussulto, e il corpo accasciato riprende vita.  

Ma non è ancora liberata dalla potenza del demonio in quel luogo buio dove la ricolma di minacce, oltraggiandola prima che riesca a sottrarsi alla sua forza. 

Quando infine la rilascia ed essa a poco a poco riprende contatto con i luoghi e le persone che la circondano, le ore trascorse in inferno gli sono sembrate durare secoli: «Dove sono... e voi chi siete? vivo ancora?» chiede. I suoi poveri occhi cercano di ritrovarsi in un ambiente che le sembra così lontano nel passato. Talvolta grosse lacrime scorrono dai suoi occhi silenziosamente, mentre il volto porta l'impronta di un dolore che non si può esprimere. Riconquista alla fine il senso pieno dell'attuale realtà e non è possibile esprimere l'emozione intensa da cui viene pervasa quando, ad un tratto, comprende di poter ancora amare! 

Lo ha narrato più volte con semplicità incomparabile: 

« Domenica, 19 marzo 1922, terza domenica di Quaresima. Sono nuovamente discesa in quell'abisso e mi è sembrato dimorarvi lunghi anni. Vi ho molto sofferto, ma il maggior tormento è di credermi per sempre incapace di amare Nostro Signore. Cosicché quando ritorno alla vita sono pazza di gioia. Mi pare di amarLo come mai L'ho amato e di essere pronta a provarglieLo con tutte le sofferenze che Egli vorrà. Mi sembra soprattutto di stimare ed amare pazzamente la mia vocazione.» 

E, un po' più sotto aggiunge: «Quello che vedo laggiù mi dà un gran coraggio per soffrire. Comprendo il valore dei minimi sacrifici. Gesù li raccoglie e se ne serve per salvare anime. Accecamento grande è quello di evitare la sofferenza, anche nelle cose più piccole, poiché, oltre ad essere molto preziosa per noi, serve a preservare molte anime da così grandi tormenti.» 


in Invito all’amore, p. 688 

Josefa rilevò, altresì, le accuse che quelle anime scagliavano contro sé stesse: 

«Alcune ruggiscono per il martirio che sostengono nelle mani. Penso che abbiano rubato poiché dicono: “Dov’è ora ciò che hai preso?... Maledette mani!... Perché quella ambizione di avere ciò che non mi apparteneva, e che non potevo possedere se non per qualche giorno?”. 

«Altre accusano la propria lingua, gli occhi, ciascuna ciò che è stato causa del proprio peccato: “Ora paghi atrocemente le delizie che ti concedevi, o mio corpo!... e sei tu, o corpo, che l'hai voluto!” …»         (2 aprile 1922) 

«Mi sembra che le anime si accusino specialmente di peccati di impurità, di furti, di commerci ingiusti e che la maggior parte si siano dannate per questo.» (6 aprile 1922) 

«Ho visto molti mondani precipitare in quell’abisso, e non si può dire né comprendere le grida che gettavano e i ruggiti spaventosi che mandavano: “Maledizione eterna! Mi sono ingannata, mi sono perduta! Sono qui per sempre, non c’è più rimedio, maledizione a te!” …» 

«Alcune accusavano una data persona, altre una data circostanza, tutte accusavano l’occasione della loro perdizione.»      (settembre 1922) 

«Oggi ho visto precipitare in inferno un gran numero di anime: credo che fossero pers one del mondo. Il demonio gridava: “Ora il mondo è a buon punto per me… so qual è il mezzo migliore per impadronirmi delle anime!... quello di eccitare in loro il desiderio del piacere e quello di primeggiare… - io la prima in tutto! … e soprattutto niente umiltà, ma godere! Ecco ciò che mi assicura la vittoria, che le fa cadere qui in abbondanza!”.»  (1 ottobre 1922) 


in Invito all’amore, pp. 693-696 

Come nelle precedenti discese in inferno, Josefa non accusa in sé alcun peccato che abbia potuto condurla a tale sventura. Nostro Signore vuole soltanto che ella ne provi le conseguenze come se fossero meritate. E proseguendo: 

«In un istante mi trovai in inferno, ma senza esservi trascinata come le altre volte. L’anima vi si precipita da sé stessa, vi si getta come se desiderasse sparire dalla vista di Dio per poterLo odiare e maledire!   

«L’anima mia si lasciò cadere in un abisso di cui non si poteva vedere il fondo perché è immenso!... Subito udii altre anime rallegrarsi vedendomi negli stessi tormenti. È già un gran martirio udire quelle terribili grida, ma credo non vi sia tormento da paragonare alla sete di maledizione che invade l’anima; e più si maledice, più questa sete aumenta! Non avevo mai provato questo tormento. Altre volte l’anima mia era rimasta affranta dal dolore udendo quelle orribili bestemmie, pur non potendo produrre alcun atto d’amore. Ma oggi era tutto il contrario! 

« Ho visto l'inferno come sempre: i lunghi corridoi, gli antri, il fuoco... ho inteso le stesse anime gridare e bestemmiare, poiché, anche se non si vedono forme corporali, i tormenti straziano come se i corpi fossero presenti e le anime si riconoscono. E gridano: “Olà, eccoti quaggiù! ...Tu, come noi! Eravamo libere di fare e non fare i Voti... ma adesso...” E maledicevano i Voti.  

       « Allora fui spinta in una nicchia di fuoco e schiacciata come tra piastre scottanti, e come se dei ferri e delle punte aguzze arroventate si infiggessero nel mio corpo!». 

Quindi Josefa espone i molteplici tormenti che non risparmiano alcun membro: «Ho sentito come se si volesse, senza riuscirvi, strapparmi la lingua, cosa che mi riduceva agli estremi, con un atroce dolore. Gli occhi mi sembravano uscir dall'orbita, credo a causa del fuoco che li bruciava orrendamente. Non c'è neppure un'unghia che non soffra un orribile tormento. Non si può né muovere un dito per cercare sollievo, né cambiare posizione; il corpo è come compresso e piegato in due. Le orecchie sono stordite dalle grida confuse che non cessano un solo istante. Un odore nauseabondo e ripugnante asfissia e invade tutto, come se si bruciasse carne in putrefazione con pece e zolfo... una miscela che non può essere paragonata a cosa alcuna del mondo. 

« Tutto questo l'ho provato come le altre volte, e sebbene questi tormenti siano terribili, sarebbero un nulla se l'anima non soffrisse. Ma essa soffre in modo indicibile. Fino ad ora, quando discendevo in inferno, soffrivo intensamente perché credevo di essere uscita dalla religione, e di essere perciò dannata. Ma questa volta no! Ero in inferno col segno speciale di religiosa, di un'anima che ha conosciuto e amato il Suo Dio, e vedevo altre anime di religiosi e religiose che portavano lo stesso segno. Non saprei dire da che cosa si riconoscevano: forse dei particolari insulti che i demoni e i dannati scagliavano contro di loro. Anche molti sacerdoti erano là! E non posso spiegare che cosa sia stata questa sofferenza, assai diversa da quella che ho provato altre volte, poiché, se è terribile la pena di un'anima del mondo, è poca cosa in confronto di quella dell'anima religiosa. Senza posa, queste tre parole: povertà, castità, obbedienza, si stampano nell'anima come un rimorso struggente.» 

«- Povertà!  Eri libera e hai promesso! Perché allora ti sei procurata quel benessere? Perché eri attaccata a quell'oggetto che non ti apparteneva? Perché concedevi al corpo quella comodità? Perché ti prendevi la libertà di disporre di ciò che apparteneva alla Comunità? Non sapevi forse che non avevi più diritto alcuno di possedere? Che tu liberamente vi avevi rinunziato? Perché quelle mormorazioni quando ti mancava qualche cosa o ti pareva d'essere trattata meno bene delle altre? Perché?» 

«- Castità! Tu stessa ne hai fatto il Voto liberamente e con piena conoscenza di ciò che esigeva. Tu stessa ti sei obbligata... l'hai voluto... E poi, come l'hai osservato?... Perché allora non sei rimasta là dove potevi concederti godimento e piacere? 

« E l'anima risponde di continuo in una tortura inesprimibile: “Sì, ho fatto questo Voto ed ero libera… potevo non farlo, ma l'ho fatto proprio io, ed ero libera!” 

« Non c'è espressione che uguagli il martirio di questi rimorsi unito agli insulti degli altri dannati», scrive Josefa. E prosegue: 

 «- Obbedienza! Tu stessa ti sei impegnata a obbedire alla Regola, ai Superiori, alle Superiore, liberamente. Allora perché hai giudicato ciò che ti si comandava? Perché disubbidivi alla voce del regolamento? Perché ti dispensavi da quell'obbligo della vita comune? Ricorda la soavità delle tue Regole... e tu le hai rigettate! “E ora, ruggiscono le voci infernali dei demoni, tu devi ubbidire a noi, non per un giorno, un anno, un secolo, ma per sempre, per tutta l'eternità!... L'hai voluto tu: eri libera!”. 

« L'anima si ricorda continuamente che aveva scelto Dio per suo Sposo e che Lo amava sopra ogni cosa: che per Lui aveva rinunziato ai piaceri più legittimi e a tutto quello che aveva di più caro al mondo, che al principio della vita religiosa gustava la dolcezza, la purezza di questo Amore divino; e ora per una passione non dominata... deve odiare eternamente quel Dio che l'aveva scelta per amarLo! 

« La necessità di odiare è una sete che la consuma... non un ricordo che possa darle il più leggiero sollievo... 

ORE DI RIPARAZIONE NOTTURNA

 


ORE DI RIPARAZIONE NOTTURNA 

L'esercito vittorioso riparerà nelle ore notturne 


Vergine Maria e Gesù 


Fate riparazione per le anime che non frequentano i Sacramenti. 

 Gesù dice: 

Amato figlio: tu dai gioia al mio Cuore Divino in questa notte perché, facendo le ore notturne di riparazione, ti consumi come una candela accesa ai piedi del Santissimo Sacramento, cresci nella virtù, diventi perfetto. 

La preghiera di riparazione è un dolce aroma che profuma il tuo cuore. La preghiera di riparazione è il fuoco dell'Amore Divino che arde nel tuo cuore e ti eleva nella grazia. La preghiera riparatrice cancella le tue imperfezioni e ti rende più radioso. La preghiera riparatrice fa provare noia per il mondo e disgusto per il peccato. La preghiera di riparazione è come la pioggia di acqua fresca che penetra nelle anime dei cuori aridi e inariditi.  È dunque, figlia mia, che ti avvolgo con il mio sguardo e ti abbraccio con la fiamma del mio Divino Amore, ogni notte che ti immergi nella ferita del mio Sacro Lato per compiere questo sublime atto di devozione: le Ore Notturne di Riparazione. 

In questa notte, anima riparatrice, ti chiedo di pregare per le anime che non frequentano i Sacramenti. Sacramenti che sono sette fonti di Grazia. Sacramenti che sono strumenti divini per la salvezza delle anime. Sacramenti che purificano il cuore, dandogli lo splendore e la lucentezza di un angelo. Sacramenti che sono credenziali necessarie per entrare in Paradiso. 

Stasera, o anima della riparazione: ti chiedo di pregare per le anime che non frequentano i sacramenti; anime accecate dal peccato, anime i cui cuori sono induriti al mio amore, anime che credono che il Paradiso si raggiunge senza sforzo, senza rinuncia costante. Stasera, o anima della riparazione, ti chiedo di pregare per le anime che non frequentano i sacramenti; fai la riparazione perché scoprano queste sette fonti di Grazia. 

Fai la riparazione affinché riescano a cancellare molti peccati durante la loro vita; fai la riparazione affinché accettino la mia infinita misericordia. Fate riparazione perché si liberino dalle grinfie di Satana, perché possano iniziare un nuovo cammino. 

Anima di riparazione: Guarisci le ferite del Mio Santissimo Corpo perché i peccati degli uomini Mi gettano in un dolore terribile; dolore, perché molti muoiono senza chiedere il Mio perdono; dolore, perché molti cadono, come foglie dagli alberi, nelle profondità dell'inferno. 

Fate riparazione affinché tutte le anime possano frequentare i Sacramenti.  Questi sacramenti sono indispensabili per la salvezza dell'anima, perché nulla di macchiato entrerà nel Regno dei Cieli. 


Anima riparatrice: 

Amato Gesù: il tuo Cuore Divino agonizza di dolore alla vista di tante anime che disprezzano gli aiuti celesti dei Sacramenti. Anime che difficilmente saranno salvate se non frequentano queste sette fonti di misericordia. Fontane che purificano il cuore macchiato dal peccato. Fontane che liberano coloro che sono posseduti dallo spirito del male. Fontane che ci purificano come oro e argento per farci progredire nella virtù. 

Amato Gesù, il tuo Cuore Divino è in agonia perché molte anime fanno della loro vita una ghigliottina di morte per la vita eterna; molte anime non si rifugiano nella tua infinita misericordia, degradano i Sacramenti e quindi Te stesso.  Amato Gesù, il tuo Cuore Divino è in agonia perché i peccatori naufragano nel pantano delle loro colpe; colpe che deformano i loro cuori; colpe che li portano sempre a una vita senza senso, a un'agonia costante perché hanno occhi e non ti vedono, orecchie e non ti ascoltano. 

Amato Gesù, stasera faccio riparazione con il mio sacrificio per le anime che non vivono una vita sacramentale. Svegliali, mio Gesù morente, dal loro sonno letargico; fa' che sentano l'urgenza di immergersi nelle fonti della misericordia per essere purificati, lavati. 

Mio Gesù morente: chiama ognuna di queste anime per nome; portale sulle tue spalle e guarisci le loro ferite; dai loro da bere all'acqua viva e togli loro le catene che le impediscono di essere libere. 

Attraverso le ore notturne di riparazione, fa' che molti figli prodighi ritornino a Te; fagli bere l'acqua viva e togli loro le catene che li trattengono dall'essere liberi. 

Che queste ferventi suppliche penetrino nei loro cuori e li spingano ad un cambiamento. Fa' che comincino ad essere respinti dal mondo; infondi in loro il santo timore di Dio affinché reagiscano in tempo, affinché si spoglino dell'uomo terreno e si rivestano dell'uomo nuovo. Fai in modo che i loro occhi vedano di nuovo la luce, la luce che una volta hanno perso attraverso le tenebre del peccato. Fai che queste anime lavino via la loro colpa nel sacramento dei Fiumi di Grazia. Fiumi che laveranno via tutta la sporcizia, tutto il fetore putrido. Fiumi che illuminano l'anima. Fiumi che ripristineranno lo stato perduto della Grazia. Fiumi che piegheranno la volontà umana alla tua Santa Volontà: Vita coerente con la Parola, vita arricchita dai Sacramenti. 

"PENTECOSTE COSMICA" E "TRAPIANTO MISTICO"

 


PROGETTO TRINITARIO 

Il "Piano divino di Salvezza" (alias : "Piano di Salvezza", o "Piano  salvifico") è il grandioso Progetto che la Trinità divina ha concepito per  garantire un termine felice alla storia del Genere umano. Esso comporta  sette periodi, che per noi sono sette millenni. Sei di questi millenni sono  già trascorsi, e il settimo – che sta iniziando – è quello nel quale  l'umanità riprenderà a vivere nel Divin volere. 3  

– In che momento  inizierà per noi questa capacità di vivere nel Divin volere ?  

Siccome l'uomo non è in grado di riattivare in sè questa capacità  senza l'aiuto di Dio, è normale che a questo risultato ci arrivi con  l'assistenza della terza Persona della Trinità divina : lo Spirito  santificatore. Coloro che sanno della "Pentecoste cosmica" si stanno già  preparando all'evento. Hanno letto il libro "Potenza Divina d'Amore",  di Madre Carolina Venturella,4 e sono convinti che la "Pentecoste cosmica" coinciderà con la trasfigurazione della loro persona. La voce di  Madre Venturella non è l'unica ad annunciare la "Pentecoste cosmica".  Alla sua se ne aggiungono altre.  

Mi spiego.  

Fin qui abbiamo appreso due cose :  

1) – ... che il primo posto (quello che ora è occupato dalla nostra  volontà umana), apparteneva inizialmente alla Volontà divina ;  

2) – ... che per rimuovere la volontà umana dal posto prioritario  che essa detiene in noi attualmente (onde sostituirla subito presto con la  Volontà divina) è necessario l'intervento di Dio.  

Ci rimane una terza cosa da fare : apprendere ciò che dice su questo argomento la mistica Luisa Piccarreta.  

Nel leggere i quaderni scritti da Luisa Piccarreta (ce ne sono 36) mi  sono accorto che partendo da oggi Dio accetta di ripristinare in noi  l' "Ordine primordiale". Quest'operazione miracolosa è come un  "trapianto", non chirurgico, ma "mistico". Si tratta di rimettere la  Volontà divina al primo posto, rimuovendo da esso la nostra. Dio ci  propone questo "trapianto" perché ci vuole vedere felici, e la nostra  capacità di vivere felici è legata all' "Ordine primordiale".  

– Come si ottiene la grazia del suddetto"Trapianto mistico"?  

La si ottiene chiedendola a Dio, che nel giorno da lui stabilito la  concederà ai richiedenti tramite un miracolo (quello, probabilmente,  della "Pentecoste cosmica").  

La giustificazione di questo miracolo può essere spiegata nel modo  seguente. La persona che desidera il "Trapianto mistico" (e lo chiede a  Dio con sincera umiltà) compie un atto che esprime fiducia nei confronti  di Dio. Detta fiducia implica sottomissione ai voleri divini, una  sottomissione che ha un grande valore agli occhi di Dio. Grazie ad essa,  infatti, Dio è in grado di cancellare le tracce lasciate in noi dal Peccato  originale. In altre parole, anche se col Peccato originale i nostri  Progenitori hanno costretto la Volontà divina ad abbandonare il posto  d'onore per cederlo alla volontà umana, con oggi Dio ci offre la  possibilità di recuperare in noi l'Ordine iniziale, quello che Adamo ed Eva hanno rigettato. In vista di questo recupero, le persone che  partendo da oggi implorano da Dio la grazia del "Trapianto mistico"  ricevono da Dio l'assicurazione di essere esaudite.5 

– In che giorno accadrà questa "rimessa a nuovo" del Genere umano? 6  

Nel leggere il libro di Madre Venturella ("Potenza Divina  d'Amore") ho avuto l'impressione che il miracolo della "rimessa a  nuovo" del Genere umano coincida con la "Pentecoste cosmica" (che  nelle suddette pagine si presenta come prossima). Pur essendo simile  alla Pentecoste ristretta che conobbero gli Apostoli di Gesù venti secoli  fa, codesta Pentecoste è spesso qualificata di "cosmica" o "universale"  perché sarà accessibile a tutte le persone di buona volontà viventi sulla  terra. Anch'essa sarà preceduta da un sacrificio espiatorio, che però non  sarà più quello di Cristo, ma quello del suo Corpo mistico, la Chiesa.  

Il risultato che io prevedo per la fine di tutti questi eventi  miracolosi è magnifico. Per dirlo mi rifaccio all'immagine di Gesù che  un giorno mi si è presentato davanti per offrirmi i suoi servizi in qualità  di "autista privato". Gesù (il Volere divino) col mio permesso si è messo  al volante della mia automobile (ha preso la direzione della mia vita), ed  io (cioè il mio volere umano) mi sono seduto accanto a lui, come suo  passeggero. Ero felice, anche se all'inizio non volevo accettare la sua  proposta, visto che lui, essendo Dio, non era il mio servo. Senza volere  facevo come Pietro che rifiutava di farsi lavare i piedi da Gesù, suo Dio  e Signore. Ma Gesù mi ha risposto : "Che cos'è più facile, morire per te  sulla croce o servirti come "autista privato ?".7  

Johanes De Parvulis 

GESÙ VIENE ALLONTANATO DALLA SUA CHIESA, I COMANDAMENTI ABOLITI!

 


Carbonia 08.12.2021  –  ore 10.28

Gesù viene allontanato dalla sua Chiesa, i Comandamenti aboliti!

Sono l’Immacolata Concezione, la Tota Pulcra, sono Colei che ha Generato Gesù, il vostro Salvatore.

Amati bambini miei, è con grande gioia che oggi vengo a visitarvi, la vostra fedeltà è stata grande, il nostro Dio vi ama infinitamente e vi dice: « Figli miei, il tempo è arrivato, il vostro calvario finisce qui ».

State al mio seguito in obbedienza, …permettetemi di portare a compimento il Disegno che Dio Mi ha affidato Abbandonatevi a Me come bimbi innocenti e vi porterò a mio Figlio Gesù, vittoriosi, …santificati nell’Amore.

Vi tengo stretti al mio Seno, con amore di Madre vi custodisco e vi benedico.

Parla Gesù:

In verità vi dico, il sole sta per essere nuovo, un nuovo giorno spunterà. Nel Giardino dell’Amore si apriranno fiori nuovi, i più belli, i più profumati: … voi. Gigli di purezza!

Amato popolo mio, vivi il tempo della grande apostasia, Satana è riuscito ad avanzare fino ai livelli più alti, la Cattedra di Pietro è stata usurpata, il tempio è caduto nelle mani dei malfattori. La mia Parola è stata accantonata, nell’Altare non mettono più l’offerta a Me ma a Lucifero.

Gesù viene allontanato dalla sua Chiesa, il Santo Nome cancellato,
i Comandamenti aboliti,
mentre il peccato avanza, … tutto è permesso! Anatèma! Anatèma!

L’uomo ha abbandonato la Vita, si è proclamato lui dio sulla Terra, avanza diritti che non gli competono. Mi disprezza, Mi offende con atti osceni, ma in verità sappia l’uomo, che Dio ha il suo tempo e tutto ormai è compiuto, il Cielo è per intervenire con il suo Basta.

Ho sete! Popolo mio, torna al tuo Dio Creatore, non perderti nella tenebra, il falsario gioca bene le sue carte, … apri i tuoi occhi o uomo, vigila per non cadere nella sua trappola mortale.

Oggi voglio colmarvi di infinite grazie, voglio farvi conoscere la mia Grandezza, …il mio Tutto.

Sorgerete nuovi a vita nuova e proclamerete il mio Santo Nome, sarete assorbiti in Me, vedrete con i miei Occhi, …scoprirete la vera Vita!

Figli miei, Io sono la Vita Eterna, in Me e solo in Me è la Verità. Non dubitate mai della mia Bontà, del mio Amore per voi, siete le mie creature, vi ho plasmato con amore ardente, ho messo in voi il soffio di vita eterna perché rimaneste Miei per sempre.

Lucifero in questo tempo si è manifestato nella sua infinita cattiveria ma, in verità sappi, o popolo mio, che Io sono Colui che tutto rimedierà, riprenderò in Me ogni cosa, cancellerò il male e rinverdirò la Terra di bene infinito.

L’ora è tosta, il mio popolo sarà custodito sotto il Manto dell’Immacolata, la sua Impresa sarà vittoriosa.

Pregate o uomini, pregate, preparatevi ora allo scontro finale.
Il Bene vincerà, il Male sarà soppresso.

State più che mai vicini al vostro Unico e Vero Dio, il Cristo Re.

Vi benedico. Amen!

Attenzione cattolici - La realtà dell'inferno

 


La realtà dell'inferno 

"Se la tua mano ti scandalizza, tagliala.  È meglio per te entrare nella vita mutilato, che avere due mani per andare all'inferno, nel fuoco inestinguibile: dove il loro verme non muore e il fuoco non si spegne" (Mc. 9:42). 

Ai nostri tempi, molti che credono in Gesù hanno difficoltà a credere in quel luogo di tormento eterno chiamato Inferno.  Sembra che per questo motivo Dio abbia ritenuto di riaffermare la realtà dell'Inferno attraverso recenti rivelazioni private.  Quella che segue è la testimonianza della "Segretaria della Misericordia" di Dio, Santa Maria Faustina (morta nel 1938) in una visita mistica all'Inferno: 

Oggi sono stata condotta da un Angelo nelle voragini dell'Inferno.  È un luogo di grande tortura; quanto è grande ed esteso!  I tipi di torture che ho visto: la prima tortura che costituisce l'Inferno è la perdita di Dio: la seconda è il rimorso perpetuo della coscienza; la terza è che la propria condizione non cambierà mai; la quarta è il fuoco che penetrerà nell'anima senza mai distruggerla - una sofferenza terribile, poiché è un fuoco puramente spirituale, acceso dall'ira di Dio; la quinta tortura è l'oscurità continua e un terribile odore soffocante, e, nonostante l'oscurità, i diavoli e le anime dei dannati vedono l'un l'altro e tutto il male, sia degli altri che il proprio; la sesta tortura è la costante compagnia di Satana; la settima tortura è un'orribile disperazione, odio verso Dio, parole vili, maledizioni e bestemmie.  Queste sono le torture sofferte da tutti i dannati insieme, ma non è la fine delle sofferenze.   Ci sono torture speciali destinate ad anime particolari.  Questi sono i tormenti dei sensi.  Ogni anima subisce sofferenze terribili e indescrivibili, legate al modo in cui ognuno ha peccato.  Ci sono caverne e fosse di tortura dove una forma di agonia differisce dall'altra.  Sarei morto alla vista di queste torture se l'onnipotenza di Dio non mi avesse sostenuto.  Che il peccatore sappia che sarà torturato per tutta l'eternità, in quei sensi di cui si è servito per peccare. 

Scrivo per ordine di Dio, affinché nessuna anima possa trovare una scusa dicendo che l'inferno non esiste, o che nessuno ci è mai stato, e quindi nessuno può dire com'è. 

Io, Suor Faustina, per ordine di Dio, ho visitato gli abissi dell'Inferno per poterlo raccontare alle anime e testimoniarne l'esistenza.  Non posso parlarne ora (ottobre 1936); ma ho ricevuto da Dio l'ordine di lasciarlo per iscritto.  I diavoli sono pieni di odio per me, ma hanno dovuto obbedirmi per ordine di Dio.  Quello che ho scritto non è che una pallida ombra delle cose che ho visto.  Ma ho notato una cosa: che la maggior parte delle anime lì sono quelle che non credevano che ci fosse un inferno.  Quando sono rinvenuto, mi sono ripreso a stento dallo spavento.  Come soffrono terribilmente le anime là!  Di conseguenza, prego ancora più ardentemente per la conversione dei peccatori.  Imploro incessantemente la misericordia di Dio su di loro.  O mio Gesù, preferirei essere in agonia fino alla fine del mondo, in mezzo alle più grandi sofferenze, piuttosto che offenderti con il minimo peccato.1 

Nostro Signore più tardi parlò a Santa Faustina del suo immenso desiderio di salvare 

anime da questi tormenti eterni: 

 [Esorta] tutte le anime a confidare nell'insondabile abisso della Mia misericordia, perché Io voglio salvarle tutte. Sulla croce, la fonte della Mia misericordia è stata spalancata dalla lancia per tutte le anime - nessuna l'ho esclusa! 2  

Suor Lucia di Fatima descrive la visione dell'inferno che vide il 13 luglio, 1917 in questo modo: 

...vedevamo come in un mare di fuoco, e immersi in quel fuoco c'erano diavoli e anime con forma umana, come se fossero braci nere o bronzee trasparenti che galleggiavano nel fuoco e ondeggiavano per le fiamme che ne uscivano insieme a nuvole di fumo, cadendo da ogni parte proprio come la caduta di scintille in grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra lamenti e grida di dolore e disperazione che ci inorridivano e scuotevano con terrore.  Potevamo riconoscere i diavoli dalle loro orribili e nauseabonde figure di animali bestiali e sconosciuti, ma trasparenti come i carboni neri in un incendio.3 

Nella sua apparizione di agosto, la Madonna ha supplicato: 

Pregate!  Pregate molto e fate sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all'inferno perché non hanno qualcuno che preghi e faccia sacrifici per loro.4 

Non lasciatevi ingannare su chi abiterà l'Inferno per tutta l'eternità: 

...i peccati che portano la maggior parte delle anime all'Inferno sono i peccati della carne.  

(Beata Giacinta di Fatima).5 

E la Scrittura avverte severamente: 

Non sapete che gli ingiusti non avranno il regno di Dio?   Non sbagliate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i bugiardi con gli uomini, né i ladri, né i bramosi, né gli ubriaconi, né i briganti, né gli estorsori avranno il regno di Dio. (1 Cor. 6:9-10). 

O mio Gesù, perdona i nostri peccati, salvaci dalle fiamme dell'Inferno, porta tutte le anime in Paradiso, specialmente quelle che hanno più bisogno della tua Misericordia! 

Che cosa è male, e come senza la divina grazia non ci possiamo partire da esso per far bene.

 


   «Pàrtiti dal male». Grande cosa ci comanda Dio, figliuola mia! e dico tanto grande, che la  nostra bassezza non è possibile ci possa aggiungere. Ma agli uomini ciechi del mondo, i  quali non considerano in che precipizio cadono quando peccano mortalmente, pare una  piccola cosa a cadere nel male. Onde parmi un poco necessario, che prima diciamo qualche  cosa che è male, e che pericolo è esser caduto nel male; dal quale Iddio, per lo profeta, ci  dice che noi ce ne dobbiamo partire, se desideriamo di far bene. 

   Che cosa è dunque essere caduto nel male, dal quale dice che ci partiamo da esso, se non  che, innanzi che noi cadessimo in esso male, eravamo vivi a Dio, e per esso cadimento in  male, siamo a Lui morti di morte eterna? Che cosa è essere caduto nel male, se non che,  essendo noi prima figliuoli di Dio, e fratelli degli angeli, siamo, per esso male, diventati  suoi inimici, e figliuoli di Satanasso, e cibo de' diavoli? E che vogliamo noi dire che sia  altro essere caduto nel male, dal quale ci comanda per la bocca del profeta che ci dobbiamo  partire, se non essere caduti di cielo, per in sino nel profondo del pozzo dello inferno? E con  tutto ch'Egli sappia questo, anche ci comanda e dice: «Pàrtiti dal male». O dolcissimo Dio, o  pietoso Padre nostro! or com'è possibile che questo possiamo fare, se Tu prima non ci porgi  la tua santissima mano? 

   A precipitarci noi nel pozzo dello inferno, è ben in nostra podestà, per lo libero arbitrio  che tu ci hai dato; ma poi che noi istessi ci siamo uccisi e sepolti per lo peccato, non è in  nostra podestà a poterci levare. A ucciderci eternalmente, e anco materialmente, possiamo  ben fare; ma poi che siamo morti, non ci possiamo levare, se prima Tu, che se' nostra vita,  non ci chiami, e porgi la mano. Or non ti ricorda, dolcissimo Figliuolo di Dio, che Tu, che  se' sapienza del Padre, dicesti nel vangeli o di san Giovanni: «Nessuno viene al Padre mio,  se io prima non lo tiro?». 

   E se così è, che è così, come ci di' Tu che noi ci partiamo dal male, quasi come se questo  potessimo fare per noi medesimi, senza il tuo aiuto? Or non ti ricorda, dolcissimo Padre, che  Lazzaro tuo amico, da poi che fu morto, non poté uscire dal monumento, insino a tanto che  Tu il chiamasti, dicendo: «Lazzaro, vieni fuora?». Or come credi Tu dunque, che noi, che  siamo tuoi nemici, ne possiamo uscire, se Tu prima non ci chiami, Vita nostra? E se Marta e  Maria, le quali t'erano tanto dilette, non lo poterono resuscitare con quanti pianti potessero  fare, se prima Tu non gliel'avessi comandato, e detto a' discepoli che lo sciogliessero; e Tu  di' a noi, che siamo morti nel peccato, che ci partiamo dal male, e che usciamo dalla  sepoltura dello inferno? 

   Bisognaci dunque, se vuoi che ci partiamo dal male, e che usciamo dalla sepoltura dello  inferno, che prima Tu ci chiami e resusciti per grazia; a ciò che, per la voce tua, ci destiamo,  e conosciamo, per la tua grazia, lo nostro pericolo, lo quale innanzi che ci chiamassi non  conoscevamo: a ciò che possiamo andare ai tuoi pastori, i quali sono nel luogo degli  apostoli, a farci assolvere de' legami, che il diavolo ci avea legati, per li nostri peccati. 

   A volerci dunque partire dal male, non è possibile poter1o fare per nostra virtù, se prima  Dio, che cel comanda, non ci chiami per grazia spiritualmente, come fece a Lazzaro  corporalmente. Onde, chi si crede potere uscire dal peccato per sua virtù, è in grande errore,  ed è fortemente ingannato di sé medesimo; ma mandandoci Iddio la grazia sua, ogni cosa  possiamo fare. Iddio dunque per sua grazia, senza nullo nostro merito, è quello che ci cava dal peccato, ispirandoci di ciò dentro, e aprendoci, colla grazia sua, gli occhi della nostra  coscienza, a conoscere il vero dello stato nostro; lo quale, innanzi che c'ispirasse, non  conoscevamo, ma ci pareva tutto il contrario: cioè, che il veleno del peccato ci pareva che ci  dovesse dare refrigerio e vita. 

   Bisognaci dunque, figliuola mia, a volere uscire e partirci dal peccato, come ci ammaestra  il profeta, che Dio sia quello che prima c'illumini a conoscere il peccato nostro; e che ci  porga la sua santissima mano, dandoci grazia e fortezza a ciò potere fare. 

   Ma vuole questo nostro benigno Padre, che quando Egli ci comincia a chiamare, dandoci  le buone ispirazioni, che noi gli rispondiamo: e questo possiamo molto ben fare; però che  quando Egli ci dà le buone ispirazioni, ci dà anco la grazia a poterle mettere a esecuzione, se  vogliamo. E quando vede che l'accettiamo con opera, sempre ci cresce la buona volontà:  però che, come dice Santo Augustino, più desidera Iddio di far ci bene, che noi di riceverlo;  e più s'affretta di farci misericordia, che non facciamo noi ad uscire delle miseria. 

   Ma considerate ben di cuore, figliuola mia, da che procede che 'l Signore ci tocca e  chiama che torniamo a Lui, e dacci grazia e fortezza che ci partiamo dal peccato. Che bene  ha Egli veduto in noi, o che premio gli abbiamo noi dato, che ci ha fatto tanto dono? Che  virtù ha Egli veduto in noi, più che in quelli che ha lasciati nel peccato? Nulla, certo, ma  tutto il contrario; però che sempre lo abbiamo offeso: ma Egli non ha voluto guardare alla  nostra offensione, e per sua benignità ci ha renduto bene per male. 

   Onde gli è tanto in odio il peccato mortale, che dice Santo Augustino, che quando ne  commettiamo alcuno, l'offendiamo più che quelli che lo crocifissero; però che coloro che 'l  crocifissero gli dienno pena nel corpo, ed Ei volentieri la portò, per torre via la nostra colpa;  e con tutto che tante ingiurie e offese abbia ricevuto da noi, non ha guardato alla nostra  offensione a chiamarci. Per grande dunque amore che ci porta, e per sua carità, ci ha Iddio  illuminati a conoscere lo stato nostro, e hacci dato fortezza a sapere pigliare il partito  d'accettare esse buone ispirazioni. E che questo sia vero, bene lo mostrò in figura  corporalmente in Lazzaro: il quale, per grande amore che portava a lui e alle sue sorelle, sì  lo resuscitò di quattro dì già morto; che significa il peccatore pubblico e indurato. 

   Per grande amore dunque che Dio ci porta, sì c'ispira e confortaci dentro a doverci partire  dal male; e non procede da noi, né non lo fa per nostro merito. Onde dice Isaia profeta, che  il merito nostro è come panno menstruato, il quale è la più abbominevole cosa che possa  essere. Onde, per levarci questa fatta opinione, disse Gesù Cristo agli Apostoli: «Quando  avete fatto ciò che v'è comandato, dite: Servi inutili siamo». 

   Or, consideriamo ciò che noi meritiamo, a ogni dì offendere il nostro Creatore, poi che gli  Apostoli erano reputati servi inutili, osservando tutti i comandamenti! E Santo Augustino  dice: «nel dì del giudicio, quando Iddio renderà a ciascuno secondo le opere sue, ch'Egli  coronerà le sue grazie, e non le nostre opere». Ciò vuol dire, che di bene che facciamo,  procede dalla sua virtù e grazia; ché, da noi medesimi, non siamo recipienti ad aver pure una  buona ispirazione. Onde dice San Paolo: «Che cosa hai tu, o uomo, che non l'abbi ricevuta  da Dio? E se l'hai recevuta, perché te ne glorii, come se non l'avessi ricevuta?». 

   Da Dio dunque dobbiamo reputare ogni bene, e ogni buona ispirazione che abbiamo, e che  ce le dia solamente per sua grazia, senza nullo nostro merito; per grande carità e amore  ch'Egli ci porta, dando a noi esempio a dover fare così verso di Lui, per doverci partire dal  male. Ciò è, come Egli, per amore che ci porta, ci chiama; così noi, per amore che dobbiamo  portare a Lui, ci dobbiamo ingegnare di rispondere alle sue buone ispirazioni, partendoci dal  male. 

SAN ANTONINO

“Figlia mia, vuoi amarmi davvero? Dì: ‘Gesù, Ti amo con la tua Volontà’;

 


E il 2 ottobre 1913 (Vol. 11) Luisa scrive:

<< ... Avendo fatto la Comunione, stavo dicendo a Gesù: “Ti amo”, e Lui mi ha detto: “Figlia mia, vuoi amarmi davvero? Dì: ‘Gesù, Ti amo con la tua Volontà’; e siccome la mia Volontà riempie Cielo e terra, il tuo amore Mi circonderà ovunque e il tuo Ti amo si ripercuoterà lassù nei Cieli e fin nel profondo degli abissi. Così, se vuoi dire “Ti adoro, Ti benedico, Ti lodo, Ti ringrazio”, lo dirai unita con la mia Volontà e riempirai Cielo e terra di adorazioni, di benedizioni, di lodi, di ringraziamenti, nella mia Volontà. Queste sono cose semplici, facili ed immense.

La mia Volontà, è tutto, tanto che gli stessi miei attributi, che sono? Un atto semplice della mia Volontà. Sicché se la Giustizia, la Bontà, la Sapienza, la Fortezza, fanno il loro corso, la mia Volontà le precede, le accompagna, le mette in atto di operare; insomma, non si spostano un punto dal mio Volere. Perciò, chi prende la mia Volontà prende tutto, anzi può dire che la sua vita è finita, finite le debolezze, le tentazioni, le passioni, le miserie, perché in chi fa il mio Volere tutte le cose perdono i loro diritti, perché il mio Volere ha il primato su tutto e diritto a tutto” >>.


STA PER ARRIVARE L’OSCURITÀ!



MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO
ALLA SUA AMATA LUZ DE MARIA
6 DICEMBRE 2021


Amato Popolo del Nostro Re e Signore Gesù Cristo:

RICEVETE LA BENEDIZIONE CHE IN NOME DELLA DIVINA VOLONTÀ FACCIO DISCENDERE SU CIASCUNO E CHE DARÀ FRUTTI IN COLORO CHE SONO DEBITAMENTE PREPARATI SPIRITUALMENTE.


Figli del Nostro Re, sto vedendo che alcuni sono molto confusi, altri li vedo molto fiduciosi, altri ancora li vedo prendersi gioco di quello su cui la Casa Paterna vi sta mettendo in guardia.  

Non avete ancora compreso che per voi è necessario mantenere una condizione permanente di pace. Il demonio, come leone ruggente,(1 Pt 5,8)incombe su di voi, Popolo di Dio.


PREPARATEVI, NON DIMENTICATELO, PREPARATEVI!


Il Nostro amato paese della Guadalupana sarà scosso fortemente. Se questo popolo pregherà con forza, con amore e con Fede, sarà ascoltato e le stragi verranno minimizzate. Le preghiere devono essere governate dalla Fede e dal debito stato di Grazia di ciascuno di coloro che pregano. 


DESIDERO CHIEDERVI CHE TRA L’UMANITÀ AUMENTI IL NUMERO DELLE PERSONE CHE PREGANO.


Il Centroamerica sarà colpito, il suo suolo tremerà. Queste terre cristiane sono state accaparrate dal comunismo (1), gli sono state servite su un piatto d'argento dai loro governanti, da quelli che come maggiordomi del male si stanno preparando a offrire il loro bottino di anime all’Anticristo.

Popolo del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, in questo momento siate saldi, non tiepidi.
Fate un esame di coscienza, è in questo modo che dovete prepararvi, abbandonando gli stracci che vi portate addosso e che non vi lasciano ascendere spiritualmente.

Il male vi tiene legati alle cose mondane, mentre è necessario che non vi lasciate sedurre dagli inganni diabolici.

Intraprendete ora il cammino verso il quale siete stati chiamati, ciascuno nell'ambito di ciò che vi è stato affidato, senza perdita di tempo, perché il tempo si sta esaurendo!  


STA PER ARRIVARE L’OSCURITÀ!


Fate attenzione, l’oscurità arriverà sulla terra senza che ve lo aspettiate.


È necessaria la preparazione spirituale, guardatevi dentro:

Come vi state comportando?
Com’è il vostro carattere?   
Il vostro pensiero è retto o vi dominano le cattive intenzioni nei confronti dei vostri simili, che vi portano all’invidia e alla mancanza di carità?


Dovete imparare a perdonare voi stessi e a perdonare al prossimo.
Non giudicate, lasciate i giudizi a Dio.

Cambiate vita, non assecondate i desideri che sono indebiti e che vi portano ad allontanarvi dal Nostro Re e Signore Gesù Cristo e dalla Nostra Regina e Madre degli Ultimi Tempi.

COME PRINCIPE DELLE LEGIONI CELESTI VENGO CON LA VERITÀ SULLE MIE LABBRA. Io non vengo ad allarmarvi né a procurarvi preoccupazioni o angosce, non intendo spaventarvi, ma invece vi chiedo: 

Perché avete paura, se vivete facendo il bene?  
Come mai i figli di Dio che si comportano bene e fanno del bene, si spaventano di fronte alla Verità Rivelata?


SONO I FIGLI DEL NOSTRO RE E SIGNORE, QUELLI CHE VIVONO ALL’OMBRA DEL LORO SIGNORE, CHE NON HANNO PAURA NÈ DI GIORNO NÉ DI NOTTE, PERCHÈ SONO CERTI DELLA PROTEZIONE DIVINA.


Chi non vorrebbe sapere la Verità sul futuro per prepararsi?

La paura è normale nell’uomo, anche se è proprio dei figli di Dio minimizzare la paura sui temi inerenti al Nostro Re e Signore Gesù Cristo, dettagliati nel libro dell’Apocalisse. L’uomo è chiamato a confidare maggiormente nella Trinità Sacrosanta e nella Nostra Regina e Madre e meno in sé stesso.


" Ricordati dunque quanto hai ricevuto e udito; serbalo e ravvediti. Se tu non vegli, io verrò su di te come un ladro, e non saprai a quale ora verrò su di te.”
(Apoc. 3,3)


Pregate figli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, pregate per l’Indonesia, patirà e soffrirà duramente.

Pregate figli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, pregate per i Balcani, potenze mondiali sono giunte fino a questo territorio.

Pregate figli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, pregate per il Messico, tremerà fortemente.

Pregate figli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, pregate per gli Stati Uniti.


Vi porteranno da un luogo all’altro, ci saranno continui regressi nella salute ed entrerete in panico:

Dov’è la Fede? Dov’è il “credo in Te Signore?” 
Dov’è la Fede nella protezione della Nostra Regina e Madre e nella protezione dei Cori Angelici?

 

Avanti, Popolo di Dio, avanti!


VOI NON SARETE MAI ABBANDONATI.
LE MIE LEGIONI VI STANNO PROTEGGENDO, NON TEMETE.


San Michele Arcangelo


AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO

(1) Documento riguardante il Comunismo, leggere…



COMMENTO DI LUZ DE MARIA


Fratelli:


"Certo egli ti libererà dal laccio dell'uccellatore e dalla peste mortifera. Egli ti coprirà con le sue penne e sotto le sue ali troverai rifugio; la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza. Tu non temerai lo spavento notturno, né la freccia che vola di giorno, né la peste che vaga nelle tenebre, né lo sterminio che imperversa a mezzodì. Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra, ma a te non si accosterà. Basta che tu osservi con gli occhi e vedrai la retribuzione degli empi. Poiché tu hai detto: «O Eterno, tu sei il mio rifugio», e hai fatto dell'Altissimo il tuo riparo, non ti accadrà alcun male, né piaga alcuna si accosterà alla tua tenda. Poiché egli comanderà ai suoi Angeli di custodirti in tutte le tue vie.
 (Sal 91, 3-11)


Amen.

 


Ritornerò su questa Terra piena di tenebre e allora la Mia Luce abbaglierà coloro che Mi amano.

 


17 maggio 1999

Ti benedico, piccola figlia, così piccola, ma così amorevole. Vieni più vicino al Mio Santo e Sacro Cuore in questo momento in cui ti sto dettando le Mie Parole. Osa avvicinarti. Dai, lavoriamo ancora per il mondo in questo giorno.

Gesù te dice questo: considera il Mio paradiso molto vicino alla Terra e non distante. Comprendi quello voglio dire: il paradiso è dove sono lo, e Io sono al più vicino al vostro cuore quando Me lo date. Non ho altro bisogno di questo: il vostro cuore amorevole per Me e Io faccio il resto...

Ritornerò su questa Terra piena di tenebre e allora la Mia Luce abbaglierà coloro che Mi amano. Essi cadranno in ginocchio in estasi e li attirerò sul Mio Cuore nella gioia del ritrovarsi. Coloro che Mi avranno rifiutato nonostante le Mie chiamate bruceranno sotto il Fuoco del Mio Amore e si getteranno si stesso nella fornace. Sì, è così, ci sono anime così nere, così catturate da Satana, così come demoni incarnati, che non sopporteranno il Fuoco divino e che preferiranno il fuoco dell'inferno.

Ma sì, l'inferno esiste, non pavimentato con buone intenzioni, ma davvero pieno di gente arrogante, inflessibile, incapace di inginocchiarsi di fronte a Me, cattivi e puzzolenti. Ti dico puzzolenti perché essi diffondono davvero un odore fetido.

Maria, Mia Santa Madre, ha annunciato il trionfo del Suo Cuore Immacolato per il Giubileo dell'anno 2000 e, non ne dubitate, questo sarà. Allora quelli che hanno occhi per vedere e orecchie per sentire vedranno e udranno le meraviglie di Dio. In quel momento già vi avrò messo sul cammino, dove voglio che voi siate per servirmi secondo ciò che vi chiedo. Vale a dire, parlare nel Mio Santo Nome dove vi invierò.

Ti piace sentirmi evocare le meraviglie del trionfo del Cuore Immacolato di Maria unito al Mio Sacro Cuore. Eppure non puoi immaginare la più piccola delle delizie che questo sarà per le vostre anime! In questi tempi che vengono, sarete nella Mia Gioia e nella Mia Luce. Sì, il tempo del Mio Ritorno si conta nel numero dei vostri anni e ora ce ne sono pochi. L'ora appartiene a Dio, bambina! Ma ti benedico per la tua fretta. 

Siamo nelle primizie della Mia Giustizia e la Misericordia deve toccare il maggior numero possibile di cuori. Voglio toccare i cuori affinché comprendano la Tenerezza e l'Amore che ho per loro. Il numero maggiore si rivolgerà a Me nell'ora della prova della purificazione dovuta alla Giustizia e Io li proteggerò dalla paura e dall'angoscia.

Scrivi per Me, bambina, e parla quando te lo dico. Vedrai quando, come e dove! Pazienza. Sai, stavi aspettando quell'ora che si avvicina in cui ti chiederò di servirMi. Tu senti già come la tua anima si risveglia e come il tuo ardore si infiamma sotto il Mio sguardo ardente. [...]

Rimanete sempre uniti in Me, Gesù, e vi condurrò dove voglio condurvi per servirMi. Vi amo e vi benedico.

Gesù, il Santo, il Vivente


(stesso giorno, più tardi)

Vieni quando ti chiamo, non resistere, ho bisogno di te. Più chiamerò il tuo cuore e più saprai rispondermi e stare sempre davanti a Me in ogni momento. Ti voglio sempre più vicino al Mio Cuore. Vieni, dammelo, e lo farò Mio ogni giorno di più.

[...] Vedi come ti sostengo e come ti do la pace del cuore e la gioia di servirmi. Hai l'impressione di non fare nulla e in effetti, sono Io che "faccio" in te, non ti preoccupare, non è più facile per te così? Quasi troppo, tu Mi sussurri timidamente. Figlia Mia, ti voglio felice e prima voglio da te il tuo amore per Me. Senza di Me, sai, non saresti capace del poco che Mi dai. Le difficoltà della vita, sono già Io che le porto, allora posso farti partecipare al Mio dolore, perché sei disponibile e perché ti fidi di Me. Sì, tu sei fiducia completa, perché ti ho "costruita" così! Non hai mai dubitato di Me, nemmeno nei momenti in cui sembravi esserti dimenticato di Me. È questa fiducia che Mi permette di unirti a Me senza che tu ne sia nemmeno consapevole. Sì, puoi ringraziarMi per questo dono di fiducia che è quello della fede.

Ecco, ora, hai messo il tuo cuore nel Mio, vedi, è molto semplice! Io sono semplice, non chiedo nulla di complicato, niente di impossibile, solo molto amore. Sì, ho bisogno del vostro amore, Io che sono rifiutato da molte anime e lasciato alla porta di molti cuori, anche di quelli che si dicono Miei. Se tu sapessi il Mio dolore per questo rifiuto e la Mia felicità di trovare riposo in un'anima che Mi ama e che Mi lascia abitare in lei! Capiresti allora perché ogni anima è così preziosa ai Miei occhi che desidero essere il suo cibo e il suo tutto, quando lei vuole tutto. "Voglio tutto, come la piccola Teresa", Mi dici. Ti prometto davvero il Cielo sulla Terra fin da quaggiù. […] Sì, sarai con Me nell'eternità, come lo ho promesso a tutte le anime di buona volontà, che sono quelle che Mi amano e che Mi lasciano condurle verso i pascoli che ho ordinato (creato) per loro. Ti parlo di pascoli poiché tu sei il Mio agnellino fiducioso. C'è forse un'immagine più dolce dell'obbedienza e dell'innocenza? Cresci in fretta, lo sai? Perché il tuo cuore è fatto in modo tale che, una volta decisa - e hai scelto di servirMi -, "ti butti" mettendo in esso tutte le tue energie e la tua volontà di trasformazione e maturazione. [...] Mi prendo cura di voi, meglio di quanto voi potreste farlo, vi conoscete così male! È conoscendomi che vi conoscerete, e non il contrario! Ama il tuo Dio prima di tutto, tale è il primo comandamento che potrebbe essere l'unico, tanto gli altri derivano da quello. Colui che Mi ama e fa la Mia Volontà non potrebbe essere in errore.

Ti benedico.

Gesù Cristo

Tutti noi che siamo stati battezzati in Cristo ci siamo rivestiti di Cristo.

 


Meditazioni e preghiere di Sant'Anselmo.


[§ 4.] IV. Tutti noi che siamo stati battezzati in Cristo ci siamo rivestiti di Cristo. Risveglia te stesso, anima mia; svegliati, e lascia che il fuoco dell'amore del cielo divampi nelle tue viscere, e 10 impara attentamente la dignità che ti è stata data dal tuo Signore Dio; e imparando, ama; e amando, riverisci con gli indirizzi di una pratica santa. Colui che ti ha assegnato una dimora in se stesso e si è degnato di abitare in te, non ti veste, non ti adorna e non ti adorna di se stesso? Come molti di voi", dice l'Apostolo, "che sono stati battezzati in Cristo si sono rivestiti di Cristo" (Gal. iii. 27). Quale degno pegno di lode, dunque, e di ringraziamento a Colui che ti ha investito di una tale grazia e ti ha esaltato a una così grande dignità? Al punto che con il più felice scoppio di gioia del tuo cuore puoi ben esclamare: "Egli mi ha rivestito con le vesti della salvezza e con la veste della giustizia mi ha coperto" (Is. lxi.10)? Per gli angeli di Dio, guardare Cristo è la gioia più grande; ed ecco, per la sua infinita condiscendenza si è piegato a te così in basso da volerti rivestire di sé. Quale tipo di abito può essere, se non quello di cui si gloria l'Apostolo quando dice: "Cristo... fatto a noi da Dio sapienza, giustizia e santificazione" (1 Cor. i. 30)? E con quali vestimento più ricco di quello della saggezza, della giustizia e della santificazione" (1 Cor. i. 30)?


[§ 5.] V. Noi siamo il corpo di Cristo. Ma perché dovrei dire che Cristo ti ha rivestito di Sé, quando ti ha unito a Sé così intimamente da scegliere che nell'unità della Chiesa tu sia della Sua stessa carne? 

Ascolta l'Apostolo mentre espone la testimonianza della Scrittura: "Essi saranno in una sola carne; io parlo in Cristo e nella Chiesa" (Ef. v. 32). E poi medita ancora sulla vicinanza dell'unione della loro unione.

Voi siete", dice, "il corpo di Cristo, e membra di un membro". Tratta dunque il tuo corpo e le sue membra con il rispetto che sembra loro; perché se le tratti ingiustamente con qualsiasi gestione sconsiderata, tu sia soggetto ad una punizione tanto più severa per il tuo uso indegno, come saresti stato coronato da un premio più nobile per averli trattati come meritavano. I tuoi occhi sono gli occhi di Cristo; perciò non puoi volgere a guardare qualsiasi tipo di vanità; perché Cristo è la Verità, alla quale ogni vanità si oppone completamente. La tua bocca è la bocca di Cristo; perciò non puoi - non parlo di detrazioni, né di menzogne - non puoi aprire per discorsi oziosi quella bocca che dovrebbe essere 12 riservata solo alle lodi di Dio e all'edificazione del tuo prossimo.

Così devi pensare anche alle altre membra di Cristo affidate alla tua custodia.


LA LUCE DI UNA NUOVA ALBA SARÀ LA GIOIA DEL POPOLO DI DIO!

 


LA LUCE DI UNA NUOVA ALBA SARÀ LA GIOIA DEL POPOLO DI DIO!


La creazione chiama la preghiera


Piccoli figli del mio cuore, che la pace di Dio sia con voi.

La luce di una nuova alba sarà la gioia del popolo di Dio. Andate avanti, gregge di mio Figlio, non allontanatevi dal cammino che il cielo ha tracciato per voi! Io, tua madre, sono con te per guidarti e condurti al Regno di mio Padre. Per quanto forti possano essere le vostre prove, andate avanti, non perdetevi d'animo; pensate alla gloria che vi aspetta nella nuova e celeste Gerusalemme. Il cielo scenderà sulla terra e i vostri occhi, gregge di mio Figlio, vedranno la gloria di Dio.

Gregge di mio Figlio, rimanete nell'amore e che la forza dell'amore vi porti alle porte della nuova creazione. Figlioli, l'amore è Dio e l'amore può fare tutte le cose, confidate in Dio e non vi succederà nulla; rifugiatevi nell'amore e troverete la pace e la forza di cui avrete bisogno per affrontare i giorni di prova che vi aspettano.

Milleduecentonovanta giorni di purificazione che saranno un sogno se rimarrete nell'amore; in cambio vi sarà data la gloria di Dio nella nuova creazione.

Avete mai pensato, creature, alla gioia che proverete alla presenza di Dio?

Voi siete privilegiati tra tutte le generazioni, perché nonostante la vostra miseria e il vostro peccato, Dio vi purificherà e la vostra purificazione sarà il passaporto per essere nella gloria del Signore. Quanti profeti e anime benedette hanno voluto vedere ciò che voi vedrete presto! Il tempo della vostra prova non è niente nell'eternità e nella volontà di Dio, in confronto alla grazia che vi sarà data domani, quando il vostro essere spirituale potrà vedere il Re in tutto il suo splendore.

Figlioli, tutto sta per cominciare, ma non temete; camminate con vostra Madre e lasciate che questa Madre amorevole vi conduca a suo Figlio e alla sua Gloria; pregate il mio Santo Rosario e non dovete temere nulla; il mio Rosario è la via per raggiungere mio Figlio.

Io sono l'Arca della Salvezza che vi condurrà in sicurezza alle porte della nuova creazione. Riunitevi intorno a Me, e io veglierò su di voi come una gallina veglia sui suoi pulcini. Non permetterò che nessuno dei miei figlioli si perda; li coprirò con il mio manto e li scalderò nel mio grembo, li prenderò per mano e li condurrò alla gloria di Dio.

Che la pace dell'Uno e Trino Due dimori in voi. Tua madre Maria, padrona di tutte le nazioni.

Fate conoscere i miei messaggi, piccoli figli del mio cuore.

Messaggio dato a Enoch, maggio 2012