sabato 26 agosto 2023

LE 24 ORE DELLA PASSIONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO

 


DICIANNOVESIMA ORA  

Dalle 11 a mezzogiorno La crocifissione 


Gesù, Amor mio, già sei stato spogliato delle tue vesti, ed hai il tuo santissimo Corpo tanto lacero che mi sembri un agnello scorticato. Ti vedo tremare tutto, mentre i nemici Ti preparano la croce e, non reggendoti in piedi, cadi a terra su questo monte.

Mio Bene e mio Tutto, il cuore mi si stringe per il dolore nel guardarti, vedendo che il Sangue diluvia da tutte le parti del tuo santissimo Corpo, tutto piagato da capo a piè. 


[ Gesù è coronato di spine per la terza volta] 

I tuoi nemici, stanchi ma non sazi, nello spogliarti hanno strappato con indicibile dolore dal tuo Capo la corona di spine, e poi di nuovo Te l’hanno conficcata con spasimi inauditi, forando la tua sacratissima Testa con nuove ferite. Ah! Tu ripari la perfidia dell ’uomo e l’ostinazione del peccato, specialmente di superbia. 

 Gesù, vedo che se l ’amore non Ti spingesse più in alto, saresti morto per l’acerbità del dolore che hai sofferto in questa terza coronazione di spine. Ma vedo che non puoi più reggere al dolore e, con gli occhi velati di Sangue, guardi se uno almeno si avvicini a Te per sorreggerti in tanto dolore e confusione. 

Dolce mio Bene, cara mia Vita, qui non sei solo come nella notte della passione: c’è la dolente Mamma che, lacerata nel Cuore, tante morti subisce per quante pene Tu soffri; c’è l’amante Maddalena, che pare impazzita per le tue pene; c’è il fido Giovanni, ammutolito per la forza del dolore della tua Passione. Questo è il monte di chi ama. Non puoi essere solo. Dimmi, Amor mio, chi vorresti per sorreggerti in tanto dolore? Deh! Permettimi che venga io a sorreggerti, sono io che ho più bisogno di tutti. La cara Mamma e gli altri mi cedono il posto. 

Ed ecco, o Gesù, mi avvicino a Te, Ti abbraccio e Ti prego di poggiare la tua Testa sulla mia spalla e di farmi sentire le tue spine nella mia. Voglio mettere la mia testa vicina alla tua, non solo per sentire le tue spine, ma anche per lavare col tuo preziosissimo Sangue, che dal Capo Ti scorre, tutti i miei pensieri, perché possano stare in atto di ripararti ogni offesa che le creature commettono col pensiero. 

 Deh! Amor mio, stringiti a me. Voglio baciare una ad una le gocce di Sangue che scorrono sul tuo santissimo Volto, e Ti prego, mentre le adoro, che ogni goccia sia luce ad ogni mente di creatura, affinché nessuna Ti offenda con pensieri cattivi. 

Ma mentre Ti tengo stretto e poggiato a me, Ti guardo, o Gesù, e vedo che tu guardi la croce che i nemici Ti preparano; senti i colpi che danno, per fare i fori dove T’inchioderanno. O mio Gesù, sento che il tuo Cuore batte forte forte e dà in sussulto, agognando questo letto, da Te il più desiderato, sebbene con dolore indescrivibile, in cui suggelli la salvezza delle anime nostre in te. 

 Già Ti se nto dire: “Amor mio, cara croce, letto mio prezioso, tu sei stata il mio martirio in vita, ed ora sei il mio riposo. Deh, o croce! Ricevimi presto nelle tue braccia, Io sono impaziente di aspettare. Croce santa, in te darò compimento a tutto. Presto, croce! Adempi i desideri ardenti che Mi consumano di dare vita alle anime, e queste vite saranno suggellate da te, o croce. Oh, non più indugiare! 

 Con ansia aspetto di stendermi su di te per aprire il Cielo a tutti i miei figli e chiudere l ’inferno.  

O croce, è vero che tu sei la mia battaglia, ma sei pure la mia vittoria ed il mio trionfo completo, ed in te darò grandi eredità, vittorie, trionfi e corone ai figli miei”.  

Ma, chi può dire tutto ciò che il mio dolce Gesù dice alla croce?  

Ma, mentre Gesù si sfoga con la croce, i nemici gli comandano di stendersi su di essa, e Lui subito ubbidisce al loro volere per riparare le nostre disubbidienze . Amor mio, prima che Ti distenda sulla croce, permettimi che Ti stringa più forte al mio cuore e di baciarti; e Tu, dammi un bacio. Senti, o Gesù, non voglio lasciarti: voglio venire a distendermi insieme con Te sulla croce e restare insieme con Te inchiodato. Il vero amore non soffre nessuna separazione. Perdonami l’arditezza del mio amore e concedimi di rimanere con Te crocifissa.  

Vedi, tenero Amor mio, non solo io Ti chiedo questo, ma pure la dolente Mamma, l’inseparabile Maddalena, il prediletto Giovanni; tutti Ti dicono che sarebbe più sopportabile rimanere crocifissi con Te, che assistere e vedere Te solo crocifisso. 

Perciò insieme con Te mi offro all ’Eterno Padre, immedesimata con la Tua Volontà, col tuo Amore, con le tue riparazioni, col tuo stesso Cuore e con tutte le tue pene. Ah! Pare come se il mio addolorato Gesù mi dicesse:  

“ Figlia mia, hai prevenuto il mio amore, questa è la mia Volontà:  

che tutti quelli che Mi amano restino con Me crocifissi. Ah, sì! Vieni pure a distenderti con Me sulla croce: ti farò vita della mia vita e ti terrò come la prediletta del mio Cuore”. 


[ La crocifissione] 

Ed ecco, dolce mio Bene, che Ti distendi sulla croce e guardi i carnefici con tanto amore e con tanta dolcezza, che già tengono nelle mani chiodi e martelli per inchiodarti, da far loro dolce invito a che presto Ti crocifiggano. E quelli, sebbene ne sentano ribrezzo, con ferocia inumana prendono la tua mano destra, fermano il chiodo e a colpi di martello lo fanno uscire dalla parte opposta della croce. È tale e tanto il dolore che soffri, o mio Gesù, che tremi ; la luce dei tuoi begli occhi si eclissa, ed il tuo Volto santissimo impallidisce e diventa livido. 

Destra benedetta del mio Gesù, ti bacio, ti compatisco, ti adoro e ti ringrazio per me e per tutti. [Per] quanti colpi ricevesti, tante anime Ti chiedo di liberare in questo momento dalla condanna all’inferno; per quante gocce di Sangue hai versato, tante anime Ti prego di lavare in questo tuo Sangue preziosissimo. E per il dolore acerbo che soffristi specialmente quando inchiodarono la mano alla croce e nello stiramento dei nervi delle braccia, Ti prego di aprire a tutti il Cielo e di benedire tutti. Possa la tua benedizione chiamare i peccatori alla conversione, e gli eretici e gli infedeli alla luce della fede. 

O Gesù, dolce Vita mia, appena finiscono d ’inchiodare la destra, i nemici prendono con crudeltà la sinistra e, per farla giungere al foro segnato, Te la tirano tanto che Ti senti slogare le giunture delle braccia e delle spalle, e per la forza del dolore, le gambe, convulse, si contraggono. 

Poi con ferocia instancabile, come la destra, la inchiodano sulla croce. 

Sinistra mano del mio Gesù, ti bacio, ti compatisco, ti adoro e ti ringrazio. Per i colpi e i dolori che soffristi quando Te la inchiodarono, tante anime Ti prego di concedermi in questo momento, di far volare dal Purgatorio in Cielo. E per il Sangue che spargesti, Ti prego di smorzare le fiamme che le bruciano, e di fare che a tutte sia refrigerio e bagno salutare che le purifichi da ogni macchia e le disponga alla visione beatifica. 

Amor mio e mio Tutto, per l ’acuto dolore sofferto quando T ’inchiodarono la mano sinistra, Ti prego di chiudere l’inferno a tutte le anime e di non lasciar cadere i fulmini della Divina Giustizia, purtroppo irritata dalle nostre colpe. Fa’, o Gesù, che questo chiodo nella tua sinistra benedetta sia chiave che serri la Divina Giustizia, perché non faccia piovere i flagelli sulla terra e che apra i tesori della divina Misericordia a pro di tutti. 

Già pare che [Tu] sia rimasto immobile a tutto e che noi siamo liberi di poterti far tutto. Quindi, nelle tue braccia metto il mondo e tutte le generazioni; e Ti prego, Amore mio, con le voci dello stesso tuo Sangue, di non negare il perdono a nessuno, e per i meriti di questo tuo preziosissimo Sangue, Ti chiedo la salvezza e la grazia per tutti. Non escludere nessuno, o mio Gesù. 

Amor mio, Gesù, i tuoi nemici non sono contenti ancora. 

 Con ferocia diabolica Ti prendono i tuoi santissimi piedi (sempre instancabili in cerca di anime), e, contratti come stavano per la forza del dolore delle mani, li tirano tanto che restano slogate le ginocchia, le costole e tutte le ossa del petto. Il cuore non mi regge, mio Bene. Per la forza del dolore, vedo che i tuoi begli occhi, eclissati e velati di Sangue, stralunano; le tue labbra livide e gonfie dai pugni si contorcono, le tue guance si affossano, i denti sbattono, il petto si affanna ed il Cuore resta tutto sconquassato per la forza delle stirature delle mani e dei piedi. Amor mio, quanto volentieri prenderei il tuo posto per risparmiarti tanto dolore! Voglio distendermi su tutte le tue membra per lenirti, baciarti, confortarti e ripararti per tutti. 

Mio Gesù, vedo che mettono un piede sull ’altro e Te li trapassano con un chiodo, per giunta spuntato. Deh, o mio Gesù! Mentre il chiodo Te li trapassa, permettimi che nel piede destro  

Ti metta tutti i sacerdoti, affinché siano luce alle genti, specialmente quelli che non vivono una vita buona e santa; e che nel sinistro metta tutte le genti, affinché ricevano luce dai sacerdoti , li rispettino e siano loro ubbidienti. E come il chiodo trapassa i tuoi piedi, così trapassi i sacerdoti e le genti, affinché gli uni e gli altri non possano spostarsi da Te. 

Piedi benedetti del mio Gesù, vi bacio, vi compatisco, vi adoro e vi ringrazio. Per gli acerbissimi dolori che soffristi, per le tirature con cui Ti slogarono tutte le ossa e per il Sangue che spargesti, Ti chiedo di rinchiudere tutte le anime nelle tue piaghe, non disdegnare nessuno, o Gesù.  

I tuoi chiodi inchiodino le nostre potenze, affinché non si spostino da Te; inchiodino il nostro cuore, affinché si fissi sempre e solamente in Te; e tutti i nostri sentimenti restino inchiodati dai tuoi chiodi, affinché non prendano nessun gusto che non venga da Te . 

O mio Gesù crocifisso, Ti vedo tutto insanguinato, nuotare in un bagno di Sangue. Queste gocce di Sangue altro non dicono che anime. In ogni goccia vedo brulicare anime di tutti i secoli, sicché tutti in Te ci contenevi, o Gesù. Ebbene, per la potenza di questo Sangue, Ti chiedo che nessuna più sfugga da Te. 

O mio Gesù, i carnefici finiscono d ’inchiodarti i piedi ed io mi avvicino al tuo Cuore. Vedo che non ne puoi più, ma l’amore grida più forte: “Pi ù pene ancora!”. 

Mio Gesù, mi abbraccio al tuo Cuore, Ti bacio, Ti compatisco, Ti adoro e Ti ringrazio per me e per tutti. O Gesù, voglio poggiare la testa sul tuo Cuore, per sentire ciò che soffri in questa dolorosa crocifissione. Ah! Sento che ogni colpo di martello rimbomba nel tuo Cuore . Il tuo Cuore è il centro di tutto: da esso incominciano i dolori ed in esso finiscono. E se non fosse che aspetti una lancia per essere trafitto, le fiamme del tuo amore ed il Sangue che rigurgita all’interno, si sarebbero fatti via e Ti avrebbero squarciato il Cuore. Questo Sangue e queste fiamme chiamano le anime che Ti amano a far felice soggiorno nel tuo Cuore. 

Ed io, per amore del tuo Cuore e del tuo preziosissimo Sangue, Ti chiedo, o Gesù, la santità delle anime che Ti amano. O Gesù, non farle uscire giammai dal tuo Cuore, e con la tua grazia moltiplica le vocazioni delle anime vittime, che continuino la tua vita sulla terra. Tu hai voluto dare un posto distinto nel tuo Cuore alle anime che Ti amano, fa’ che questo posto non lo perdano mai. O Gesù, le fiamme del tuo Cuore mi brucino e mi consumino, il tuo Sangue mi abbellisca, il tuo amore mi tenga sempre inchiodata all’amore col dolore e con la riparazione. 

O mio Gesù, già i carnefici hanno inchiodato le tue mani e i tuoi piedi alla croce, e voltando questa per ribattere i chiodi, costringono il tuo Volto adorabile a toccare la terra insanguinata dallo stesso tuo Sangue. E Tu, con la tua bocca divina, la baci. Con questo bacio, o dolce Amor mio, Tu intendi baciare tutte le anime e vincolarle al tuo amore, suggellandone la loro salvezza. 

O Gesù, lascia che prenda io il tuo posto, e mentre i carnefici ribattono i chiodi, fa ’ che questi colpi feriscano me pure e m ’inchiodino tutta al tuo amore. Mio Gesù, metto la mia testa nella tua. Mentre le spine si addentrano sempre più nella tua Testa, voglio offrirti, o dolce mio Bene, tutti i miei pensieri che come baci affettuosi Ti consolino e leniscano l’amarezza delle tue spine. O Gesù, metto i miei occhi nei tuoi, e vedo che i tuoi nemici non sono ancora sazi d’insultarti e deriderti, ed io voglio confortare i tuoi sguardi divini coi miei sguardi di amore.  

Metto la mia bocca nella tua , o Gesù. La tua lingua è quasi attaccata al palato per l’amarezza del fiele e per la sete ardente. Per ristoro alla tua sete, o mio Gesù, Tu vorresti tutti i cuori delle creature traboccanti d’amore, e non avendoli, bruci sempre più per loro. Dolce Amor mio, intendo mandarti fiumi d’amore, per mitigarti in qualche modo l ’amarezza del fiele e la tua sete ardente.  

O Gesù, metto le mie mani nelle tue . Ad ogni movimento che fai, le piaghe delle tue mani più si squarciano, e il dolore si fa più intenso e acerbo. Caro mio Bene, per ristorarti e raddolcire questo dolore, Ti offro le opere sante di tutte le creature. O Gesù, metto i miei piedi nei tuoi. Quanto soffri nei tuoi santissimi piedi! Tutti i movimenti del sacratissimo tuo Corpo pare che si ripercuotono in essi, e nessuno è a Te vicino per sorreggerti e lenire un po ’ l’acerbità dei tuoi dolori. 

Vita mia dolcissima, vorrei riunire i passi delle creature di tutte le generazioni, passate, presenti e future, ed indirizzarli tutti a Te, per venirti a consolare nelle tue dure pene. 

Mio Gesù, metto il mio cuore nel tuo povero Cuore. Com’è straziato! Se muovi i piedi, i nervi della punta del Cuore li senti strapparsi; se muovi le mani, i nervi d’ambo le parti del Cuore restano tirati più che da chiodi; se muovi la Testa, la bocca del Cuore dà Sangue e soffre la completa crocifissione. O mio Gesù, come confortare tanto dolore? Mi diffonderò in Te, metterò il mio cuore nel tuo, i miei ardenti desideri nei tuoi, perché sia distrutto qualunque desiderio cattivo. Diffonderò il mio amore nel tuo, perché col tuo fuoco siano bruciati i cuori di tutte le creature e distrutti gli amori profani. Il tuo Cuore sacratissimo rimarrà confortato ed io, fin d’ora, prometto, o Gesù, di tenermi sempre inchiodata a questo Cuore amorosissimo con i chiodi dei tuoi desideri, del tuo amore e della tua Volontà. 

O mio Gesù, crocifisso Tu, crocifissa io in Te. Tu non permettere che mi schiodi menomamente da Te, ma vi resti sempre inchiodata per poterti amare e riparare per tutti, e lenire il dolore che Ti arrecano le creature con le loro colpe. 


[Gesù è innalzato sulla croce] 

Mio buon Gesù, vedo che i tuoi nemici innalzano il pesante legno della croce e lo lasciano cadere nella fossa da essi preparata; e Tu, dolce Amor mio, resti sospeso fra cielo e terra. In questo solenne momento Ti volgi al Padre, e con voce debole e fioca, Gli dici: 

 “Padre Santo, eccomi qui, carico di tutti i peccati del mondo. 

 Non vi è colpa che non si riversi su di Me, perciò non più scaricare sugli uomini i flagelli della tua Divina Giustizia, ma su di Me, tuo Figlio. O Padre, permettimi di legare tutte le anime a questa croce, e che per loro implori perdono con le voci del mio Sangue e delle mie piaghe. O Padre, non vedi come Mi son ridotto? Per questa croce, in virtù di questi dolori, concedi a tutti vera conversione, pace, perdono e santità”. 


[ Preghiera per disarmare la Divina Giustizia 1 ] 

 

Gesù, mentre sei sulla croce trafitto, la tua Anima non è più in terra, ma nei Cieli con il tuo Divino Padre, per difendere e perorare la causa delle anime nostre.  

Crocifisso Amor mio, anch ’io voglio seguirti innanzi al trono dell’Eterno e disarmare insieme a Te la Divina Giustizia. La tua santissima Umanità la faccio mia: unita con la tua Volontà, ed insieme con Te, voglio fare ciò che fai Tu. Permetti, Vita mia, che scorrano i miei pensieri nei tuoi; il mio amore, la mia volontà ed i miei desideri nei tuoi, che scorra il mio palpito nel tuo Cuore e tutto il mio essere in Te, affinché nulla mi possa sfuggire,  e possa ripetere, atto per atto, parola per parola, tutto ciò che fai Tu. 2 


Vedo, crocifisso mio Bene, che Tu, vedendo grandemente sdegnato il Divino tuo Padre contro le creature, Ti prostri innanzi a Lui e nascondi tutte le creature dentro la tua santissima Umanità, mettendoci al sicuro, affinché il Padre, guardandoci in Te, per amore tuo, non scacci la creatura da Sé. E se Egli la guarda sdegnato, è perché tante anime hanno contraffatto la bella immagine da Lui creata, hanno pensieri soltanto per offenderlo. E della loro intelligenza che doveva occuparsi di comprenderlo, ne fanno ricettacolo dove annidano tutte le colpe. E Tu, o mio Gesù, per placarlo, chiami l’attenzione del Divino Padre a guardare la tua santissima Testa, trafitta di spine tra spasimi atroci. Così tieni come inchiodate nella tua mente tutte le intelligenze delle creature, per ognuna delle quali offri una espiazione per soddisfare la Divina Giustizia. Oh, come queste spine scusano tutti i pensieri cattivi delle creature, come voci pietose innanzi alla Maestà Divina! Mio Gesù, i miei pensieri sono una sola cosa con i tuoi; perciò insieme con Te prego, imploro, scuso e riparo innanzi alla Maestà Divina tutto il male commesso dalle creature con la loro intelligenza. Permettimi che prenda le tue spine e la tua stessa intelligenza e che vada con Te da tutte le creature, ad attaccare la tua intelligenza alla loro . Voglio restituire loro l’intelligenza, come Tu la creasti all’origine, con la santità della tua. [Voglio] riordinare con la santità dei tuoi pensieri tutti i pensieri delle creature in Te, e trafiggere con le tue spine tutte le menti delle creature, per restituirti il dominio ed il regime di tutti. O Gesù, Tu solo sii il dominatore di ogni pensiero, di ogni affetto e di tutti i popoli. Reggi Tu solo ogni cosa; solo così la faccia della terra, che fa orrore e spavento, si cambierà.


Crocifisso Gesù, continui a vedere che il Divino Padre, sdegnato, guarda le povere creature e le trova tutte insozzate di colpe e coperte delle più brutte luridezze, da far schifo a tutto il Cielo. Oh, come resta colpita la purità dello sguardo divino, quasi non più riconoscendo la povera creatura come opera delle sue mani santissime! Anzi, le creature pare che siano tanti mostri che occupano la terra, che attirano lo sdegno dello sguardo paterno. 

 Ma Tu, o mio Gesù, per placarlo cerchi di addolcirlo, scambiando i suoi occhi con i tuoi, e facendoglieli vedere coperti di Sangue e gonfi di lacrime. Dinanzi alla Maestà Divina piangi, per muoverla a compassione per la sventura di tante povere creature. 


E sento la tua voce che dice: 

 “ Padre mio, è vero che la creatura ingrata si va sempre più lordando di colpe da non meritare più il tuo sguardo paterno. Ma guardami, o Padre, innanzi a Te voglio tanto piangere, da formare un bagno di lacrime e di Sangue, per lavare queste luridezze di cui si sono coperte le creature. Padre mio, vuoi Tu forse rigettarmi? No, non puoi, sono tuo Figlio; e mentre sono tuo Figlio, sono anche il capo di tutte le creature ed esse sono mie membra. 

Salviamole, o Padre, salviamole ”. 


Mio Gesù, Amore sconfinato, vorrei avere i tuoi occhi per piangere innanzi alla Maestà Suprema per la perdita di tante povere creature e per questi tempi così tristi. Permettimi che prenda le tue lacrime e i tuoi stessi sguardi, che sono una sola cosa con i miei, e vada da tutte le creature. Per muovere a compassione le loro anime del tuo amore, farò loro vedere che Tu piangi per causa loro e che, mentre si vanno lordando, Tu hai pronte le tue lacrime ed il tuo Sangue per lavarle; e vedendoti piangere, si arrenderanno. Sì, permettimi di lavare con queste lacrime tutte le sozzure delle creature: scendano nei loro cuori, rammolliscano tante anime indurite nella colpa e vincano l ’ostinatezza di tutti i cuori. 

 Con i tuoi sguardi, permettimi che penetri le creature in modo da fare innalzare tutti i loro sguardi al Cielo per amarti, invece che smarrirsi sulla terra per offenderti; così il Divino Padre non avrà più sdegno nel guardare la povera umanità. 


Crocifisso Gesù, vedo che il Divino Padre non Si placa ancora nel suo sdegno , perché mentre la sua paterna bontà, presa da tanto amore per la povera creatura, ha riempito il cielo e la terra di attestati di amore e di benefici per essa che, quasi ad ogni passo e ad ogni atto, sente scorrere l’amore e le grazie di quel Cuore paterno, la creatura, sempre ingrata, disprezzando questo amore, non lo vuole riconoscere. Anzi contrasta tanto amore, riempiendo il cielo e la terra di insulti, disprezzi ed oltraggi, fino a metterlo sotto i suoi immondi piedi, volendo quasi distruggerlo, idolatrando se stessa.


Ah, tutte queste offese penetrano fin nei Cieli e giungono innanzi alla Maestà Divina! Oh, come Si sdegna nel vedere che la vile creatura giunge ad insultarla e ad offenderla in tutti i modi! Ma Tu, o mio Gesù, sempre intento a difenderci, con la forza rapitrice del tuo amore, costringi il Padre a guardare il tuo santissimo Volto, coperto di tutti questi insulti e disprezzi, e dici: 

 “ Padre mio, non disdegnare le povere creature: se disdegni loro disdegni Me. Deh, placati! Tutte queste offese le porto sul mio Volto, che Ti risponde per tutti. Padre mio, arresta il tuo furore contro la povera umanità: sono ciechi e non sanno quello che fanno. Perciò guardami bene come sono ridotto per causa loro. Se non Ti muovi a compassione per la misera umanità, Ti intenerisca questo mio Volto insozzato di sputi, coperto di Sangue, illividito e gonfio per i tanti schiaffi e colpi ricevuti. Pietà, Padre mio! Ero Io il più bello di tutti, ed ora sono tutto sfigurato, tanto che non Mi riconosco più; son diventato l’abiezione di tutti. Perciò, a qualunque costo voglio salva la povera creatura”. 


Mio Gesù, possibile che ci ami tanto? Il tuo amore stritola questo mio povero cuore. Volendo seguirti in tutto, permettimi che prenda il tuo santissimo Volto per averlo in mio potere, per mostrarlo così sfigurato continuamente al Padre per muoverlo a compassione della povera umanità, che è tanto oppressa sotto la sferza della Divina Giustizia che giace quasi morente. 

 Permettimi che vada in mezzo alle creature, e faccia loro vedere questo tuo Volto così sfigurato per causa loro, per muoverle a compassione delle loro anime e del tuo amore. 

E con la luce che tramanda il tuo Volto e con la forza rapitrice del tuo amore, faccia loro comprendere chi sei Tu e chi sono esse che ardiscono offenderti, e faccia risorgere le loro anime da tante colpe in cui vivono morte alla grazia, perché tutte si prostrino innanzi a Te in atto di adorarti e glorificarti. 

 

Mio Gesù, Crocifisso adorabile, la creatura va sempre irritando la Divina Giustizia, e dalla sua lingua risuona l’eco di bestemmie orrende, voci di imprecazioni e di maledizioni, discorsi cattivi, intese di come meglio uccidere e fare carneficine. Ah! Tutte queste voci assordano la terra e penetrano fin nei Cieli, assordando l’udito divino, il quale, stanco di questa eco velenosa che Gli manda la creatura, vorrebbe disfarsi di essa, cacciandola da Sé lontana, perché tutte queste voci velenose imprecano e chiedono vendetta e giustizia contro di essa stessa. Oh, come la Divina Giustizia Si sente spingere a scagliare flagelli! Oh, come accendono il suo furore contro la creatura tante bestemmie orrende! Ma Tu, o mio Gesù, amandoci di amore sommo, fai fronte a queste voci micidiali con la tua voce onnipotente e creatrice, in cui raccogli tutte queste voci, e fai sentire all’udito del Padre la tua voce dolcissima per rinfrancarlo delle molestie che le creature Gli danno , con altrettante voci di benedizioni e lodi, e gridi misericordia, grazie, amore per la povera creatura. 

 E per placarlo di più , Gli mostri la tua santissima bocca, e dici: “Padre mio, tornami a guardare; non sentire le voci delle creature, ma senti la mia. Sono Io che soddisfo per tutti. Perciò ti prego di guardare la creatura e di guardarla in me. Se la guardi fuori di me, che sarà di essa? È debole, ignorante, capace solo di far male, piena di tutte le miserie. Pietà, pietà della povera creatura. Rispondo Io per essa con questa mia lingua amareggiata dal fiele, inaridita dalla sete, arsa e riarsa dall’amore”. 

 Mio amareggiato Gesù, la mia voce nella tua vuole far fronte a tutte queste offese. Permettimi che prenda la tua lingua, le tue labbra, e giri per tutte le creature, toccando le loro lingue con la tua, affinché sentendo l’amarezza della tua nell’atto di offenderti, se non per amore, almeno per l’amarezza che sentono, non bestemmino più; che tocchi le loro labbra con le tue, affinché facendo sentire il fuoco della colpa sulle labbra di tutti e facendo risuonare la tua voce onnipotente in ogni petto, possa arrestare la corrente di tutte le voci cattive e cambiare tutte le voci umane in voci di benedizioni e lodi. 


Mio Crocifisso Gesù, la creatura, a tanto tuo amore e dolore, non si arrende ancora, anzi disprezzandoti, va aggiungendo colpe a colpe, commettendo sacrilegi enormi, omicidi, suicidi, duelli, frodi, inganni, crudeltà e tradimenti. Ah, tutte queste opere cattive appesantiscono le braccia paterne! E il Padre, non potendo sostenere il peso, sta per abbassarle, per riversare sulla terra furore e distruzione. E Tu, o mio Gesù, per strappare la creatura dal furore divino, temendo di vederla distrutta, stendi le tue braccia al Padre, affinché non le abbassi per distruggere la creatura . E aiutando con le tue braccia a sostenere il peso, Lo disarmi e impedisci che la Giustizia faccia il suo corso. E per muoverlo a compassione della misera umanità ed intenerirlo, Gli dici con la voce più insinuante: “Padre mio, guarda queste mani squarciate e questi chiodi che Me le trafiggono, che Mi inchiodano insieme a tutte queste opere cattive. Ah, è in queste mani che sento tutti gli spasimi che Mi danno queste opere cattive! Non sei contento, o Padre mio, dei miei dolori? Non sono forse capaci di soddisfarti? Sì, queste mie braccia slogate saranno sempre catene che terranno strette le povere creature, affinché non Mi sfuggano, tranne quelle che volessero strapparsi a viva forza. E queste mie braccia saranno catene amorose che Ti legheranno, Padre mio, per impedirti di distruggere la povera creatura. Anzi Ti attirerò sempre vicino ad essa, perché versi su di lei le tue grazie e misericordie ”. 

Mio Gesù, il tuo amore è un dolce incanto per me, e mi spinge a fare ciò che fai Tu. Perciò dammi le tue braccia, ché insieme con Te voglio impedire, a costo di qualunque pena, che la Divina Giustizia faccia il suo corso contro la povera umanità. E per muovere il Padre a pietà delle creature, permettimi che metta nelle tue braccia le tante membra straziate, i gemiti di tanti poveri feriti, i tanti cuori addolorati ed oppressi. Permettimi che vada da tutte le creature e le stringa tutte nelle tue braccia, affinché tutte ritornino al tuo Cuore. Permettimi che con la potenza delle tue mani creatrici arresti la corrente di tante opere malvagie e ritragga tutti dall ’operare il male. 

 Mio amabile crocifisso Gesù, la creatura non è ancora contenta di offenderti. Vuol bere fino in fondo tutta la feccia della colpa, e corre quasi all ’impazzata nella via del male. Si precipita di colpa in colpa, disobbedisce alle tue leggi e, disconoscendoti, si ribella a Te e, quasi per farti dispetto, vuole andare all’inferno. 


Oh, come si sdegna la Maestà Suprema! E Tu, o mio Gesù, trionfando di tutto, anche dell’ostinatezza delle creature, per placare il Divin Padre, Gli fai vedere tutta la tua santissima Umanità lacerata, slogata, straziata in modo orribile. Mostri i tuoi santissimi piedi trafitti, nei quali contieni tutti i passi delle creature, che Ti danno dolori mortali, al punto che sono contorti dall’atrocità degli spasimi. E sento la tua voce più che mai commovente, come in atto di spirare, che vuol vincere per forza d’amore e di dolore la creatura, e trionfare sul Cuore paterno: 

 “ Padre mio, guardami dalla Testa ai piedi: non c’è parte sana in Me, non ho dove farmi aprire altre piaghe e procurarmi altri dolori. Se non Ti plachi a questo spettacolo di amore e di dolore, chi mai potrà placarti ? 

O creature, se non vi arrenderete a tanto amore, che speranza vi resta di convertirvi? Queste mie piaghe e questo Sangue saranno sempre voci che chiameranno dal Cielo alla terra grazie di pentimento, perdono, compassione per la povera umanità”. 

Mio Gesù, Ti vedo in uno stato di violenza per placare il Padre e per vincere la povera creatura. Permettimi che prenda i tuoi santissimi piedi e giri per tutte le creature, per legare i loro passi ai tuoi piedi, e così, se volessero camminare nella via del male, sentendo le catene che hai messo tra Te e loro, non possano [farlo]. Deh! Con questi tuoi piedi fa’ che indietreggino dalla via del male, mettile sulla via del bene, rendendole più docili alle tue leggi. E con i tuoi chiodi serra l’inferno affinché più nessuno vi cada dentro. Mio Gesù, Amante crocifisso, vedo che non ne puoi più: la tensione terribile che subisci sulla croce; lo scricchiolio continuo delle tue ossa, che sempre più si slogano ad ogni piccolo movimento; le carni che più si squarciano; le ripetute offese che Ti giungono, ripetendo passioni e morti più dolorose; la sete ardente che Ti consuma; le pene interne che Ti soffocano di amarezza, di dolore e di amore; e l’ingratitudine umana che in tanti tuoi martiri Ti affronta e Ti penetra come onda impetuosa, fin dentro il trafitto tuo Cuore, Ti schiacciano tanto che la tua santissima Umanità, 

non reggendo sotto il peso di tanti martiri, sta per finire e, delirando di amore e di patire, chiede aiuto e pietà. Crocifisso Gesù, possibile? Tu che reggi tutto e dai vita a tutti, chiedi aiuto? Ah! Come vorrei penetrare in ogni goccia del tuo Sangue e versare il mio per raddolcirti ogni piaga, per attutire il dolore di ogni spina, per rendere meno dolorose le loro punture e per raddolcirti in ogni pena interna del tuo Cuore, per sollevare le intensità delle tue amarezze. 

Vorrei darti vita per vita, e se mi fosse possibile vorrei schiodarti dalla croce per sostituirmi in vece tua. Ma vedo che sono nulla e nulla posso, sono troppo insignificante. Perciò dammi Te stesso. Prenderò vita in Te e in Te darò Te a Te stesso . Così contenterai le mie brame. 


Straziato Gesù, vedo che la tua santissima Umanità finisce non per Te, ma per compiere in tutto la nostra Redenzione.  

Hai bisogno di aiuto divino e perciò Ti getti nelle braccia paterne, chiedendo aiuto e soccorso. Oh! Come il Divin Padre S’intenerisce nel guardare l’orrendo strazio della tua santissima Umanità, il lavorio terribile che la colpa ha fatto sulle tue santissime membra. E per contentare le tue brame d ’amore, Ti stringe al suo Cuore paterno e Ti dà gli aiuti necessari per compiere la nostra Redenzione. E mentre Ti stringe, senti nel tuo Cuore più forte ripetere i colpi dei chiodi, le sferze dei flagelli, gli squarci delle piaghe, le punture delle spine. Oh, come il Padre ne resta colpito! Come Si sdegna nel vedere che tutte queste pene Te le recano fin nel tuo Cuore anche anime a Te consacrate! E nel suo dolore Ti dice: 

 “ Possibile, Figlio mio, che neppure la parte da Te eletta è tutta con Te? Anzi pare che queste anime chiedano rifugio e nascondimento in questo tuo Cuore per amareggiarti e darti morte più dolorosa; e quel che è più, tutti questi dolori che Ti danno sono nascosti e coperti da ipocrisie. Ah, Figlio! Non posso più contenere lo sdegno per l’ingratitudine di queste anime, le quali Mi addolorano più che le altre creature tutte insieme”. 

Ma Tu, o mio Gesù, trionfando di tutto, difendi queste anime, e fai riparo con l ’amore immenso del tuo Cuore alle onde delle amarezze e trafitture che queste anime Ti danno. 

E per placare il Padre, Gli dici: 

“Padre mio, guarda questo mio Cuore: tutti questi dolori Ti soddisfino, e quanto più acerbi essi sono, altrettanto più potenti siano sul tuo Cuore di Padre, per impetrare grazie, luce e perdono per queste anime. Padre mio, non li rigettare: saranno essi i miei difensori che continueranno la mia Vita sulla terra. 

 O Padre amorosissimo, considera che, se la mia Umanità è giunta ora al colmo dei suoi patimenti, questo mio Cuore pure scoppia per le amarezze, le intime pene e gli inauditi strazi che ho sofferto per lo spazio di trentaquattro anni, a cominciare dal primo istante della mia Incarnazione. Tu conosci, o Padre, l’intensità di queste interne amarezze, che sarebbero state capaci di farmi morire ad ogni momento di puro spasimo, se la nostra onnipotenza non Mi avesse sostenuto, per prolungare il mio patire fino a questa estrema agonia. Ah! Se finora Ti ho offerto tutte le pene della mia santissima Umanità per placare la tua Giustizia che pende su tutti, e per attirare su tutti la tua Misericordia trionfatrice, ora Ti presento questo mio Cuore sconquassato, premuto e infranto sotto il torchio di tutti i momenti della mia vita mortale, in modo particolare per i traviamenti delle anime a Noi consacrate. 

 Osserva, o Padre mio: questo è il Cuore che Ti ha amato di infinito amore, che sempre è stato arso di amore per i miei fratelli, figli tuoi in Me; questo è il Cuore generoso con il quale ho anelato il patire, per darti la completa soddisfazione di tutti i peccati degli uomini. Abbi pietà delle sue desolazioni, dei suoi continui accoramenti, delle sue angosce, dei suoi tedi, delle sue tristezze innanzi alla morte! 

 O Padre mio, vi è stato forse un solo palpito del mio Cuore che non abbia cercato la tua gloria, a costo di pene e di Sangue, e la salvezza dei miei fratelli? Non sono usciti da questo mio Cuore sempre oppresso, le ardenti suppliche, i gemiti, i sospiri, i clamori con cui per trentaquattro anni ho pianto e gridato misericordia al tuo cospetto? 

 Tu Mi hai esaudito, o Padre mio, per una infinità di volte e di anime, e Te ne rendo grazie infinite. Ma, guarda, o Padre mio, come non può calmarsi il mio Cuore nelle sue pene se dovesse sfuggire al suo amore anche un’anima sola, perché Noi amiamo tanto un’anima sola quanto tutte le anime insieme. 

E si dirà che dovrò dare l ’ultimo sospiro su questo doloroso patibolo, vedendo miseramente perire anche anime a Noi consacrate? Io muoio in un mare di affanni e di pene per l’iniquità e la perdita eterna del perfido Giuda, tanto duro ed ingrato, che respinse tutti i miei tratti amorosi e delicati, e che tanto beneficai, fino a farlo sacerdote, vescovo, come gli altri miei Apostoli. Ah, Padre mio, basta questo abisso di pene! Quante anime vedo, scelte da Noi per il duplice sacro seguito, che vogliono imitare Giuda, chi più, chi meno! 

 Aiutami, Padre mio, aiutami! Non posso sopportare tutte queste pene. Vedi se c’è una fibra nel mio Cuore che non sia tormentata più di tutti gli strazi del mio Corpo divino. Vedi se tutto il Sangue che sto versando non sgorghi, più che dalle mie piaghe, dal mio Cuore, che si disfa di amore e di dolore. Pietà, Padre mio, pietà! Non per Me, che voglio patire sino all’infinito per le povere anime, ma pietà di tutte le anime, specialmente per quelle, di uomini e donne, chiamate al mio santo servizio e al mio sposalizio di amore. Ascolta, o Padre, il mio Cuore che, vicino a venire meno alla vita, accelera i suoi palpiti infocati e grida: Per tante mie pene, grazie efficaci di pentimento e di vera conversione Ti chiedo per tutte queste infelici anime! Nessuna di esse Ci sfugga! Ho sete, Padre mio, ho sete di tutte le anime, specialmente di queste. Ho sete di patire di più per ciascuna di queste anime. Ho sempre fatto la tua Volontà, Padre mio. Ora questa mia Volontà, che è pure la tua, deh! fa’ che sia compiuta perfettamente per amore di Me, tuo Figlio dilettissimo, nel quale hai trovato tutte le tue compiacenze”. 

 O mio Gesù, non resisto più. Mi unisco alle tue suppliche, ai tuoi patimenti, al tuo amore penante. Dammi il tuo Cuore, affinché io senta la tua stessa sete per le anime consacrate a Te e, con i miei palpiti, Ti restituisca l ’amore e gli affetti di tutti. Permettimi di andare da tutte e di deporre il tuo Cuore in loro. Al suo contatto si riscaldino le fredde, si scuotano le tiepide, si sentano richiamare le fuorviate, ed in loro ritornino le tante grazie respinte. Il tuo Cuore è soffocato dal dolore e dall’amarezza, nel vedere resi vani tanti disegni che avevi su di loro, per la loro in corrispondenza, e nel vedere che tante altre anime, che dovevano avere vita e salvezza per mezzo di quelle, ne risentono le tristi conseguenze.

Io mostrerò loro il tuo Cuore tanto amareggiato per causa loro, lancerò in esse dardi di fuoco dal tuo Cuore, presenterò tutte le tue suppliche e tutti i tuoi patimenti per loro: non è possibile che non si arrendano a Te. Così ritorneranno pentite ai tuoi piedi, ed i tuoi amorosi disegni su di loro saranno ripristinati; staranno in Te ed intorno a Te, non più per offenderti, ma per ripararti, consolarti e difenderti. 


 Vita mia, Crocifisso Gesù, vedo che ancora agonizzi sulla croce, non essendo ancora pago il tuo amore per dare compimento a tutto. Anch ’io, sì, agonizzo insieme con Te, e chiamo tutti: Angeli, Santi, venite sul monte Calvario a mirare gli eccessi e le follie di amore di un Dio! Baciamo le sue piaghe sanguinanti, adoriamole, sosteniamo quelle membra lacerate, ringraziamo Gesù dell’operata Redenzione. Diamo uno sguardo alla trafitta Madre, che tante pene e morti sente nell’Immacolato suo Cuore per quante pene vede nel suo Figlio Dio. Le sue stesse vesti sono intrise di Sangue, il monte Calvario n’è cosparso tutto.

 

 Perciò tutti insieme prendiamo questo Sangue, preghiamo la dolente Madre che si unisca a noi, dividiamoci in tutto il mondo e andiamo in aiuto di tutti. Aiutiamo i pericolanti affinché non periscano, i caduti affinché si rialzino, quelli che stanno per cadere affinché non cadano. Diamo questo Sangue a tanti poveri ciechi, affinché splenda in essi la luce della verità. E in modo speciale portiamoci in mezzo ai poveri combattenti: facciamo loro da vigili sentinelle, e se stanno per cadere colpiti dal piombo nemico, riceviamoli nelle nostre braccia per confortarli; e, se vengono abbandonati da tutti, se sono disperati della loro triste sorte, diamo loro questo Sangue, perché si rassegnino e venga lenita l ’atrocità dei dolori. E se vediamo che vi sono anime che stanno per cadere nell’inferno, diamo loro questo Sangue divino, che contiene il prezzo della Redenzione, e strappiamole a satana. E mentre mi terrò Gesù stretto al mio cuore per difenderlo e ripararlo da tutto, stringerò tutti a questo cuore, affinché tutti ottengano grazia efficace di conversione, forza e salvezza. 

O Gesù, vedo che il Sangue a rivi scorre dalle tue mani e dai tuoi piedi. Gli Angeli, piangenti, facendoti corona, ammirano i portenti dell’immenso tuo amore. Vedo la tua dolce Mamma ai piè della croce, trafitta dal dolore, la tua cara Maddalena, il prediletto Giovanni, tutti presi da estasi di stupore, di amore e di dolore. 

 O Gesù, mi unisco con Te e mi stringo alla tua croce; prendo tutte le gocce del tuo Sangue e le verso nel mio cuore. Quando vedrò la tua Giustizia irritata contro i peccatori, io, per placarti, Ti mostrerò questo Sangue; quando vorrò la conversione di anime ostinate nella colpa, Ti mostrerò questo Sangue e per virtù di esso non rigetterai la mia preghiera, perché ne ho il pegno nelle mani. Ed ora, crocifisso mio Bene, a nome di tutte le generazioni, passate, presenti e future, insieme con la tua Mamma e con tutti gli Angeli mi prostro innanzi a Te e Ti dico: Ti adoriamo, o Cristo e Ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo. 

 


Riflessioni e Pratiche 

 Gesù crocifisso ubbidisce ai carnefici, accetta con amore tutti gl’insulti e pene che Gli danno. Per il grande amore che Gesù sentiva per la povera anima nostra, trovò nella croce il suo letto di riposo. E noi, in tutte le pene, ci riposiamo in Lui? Con la nostra pazienza e col nostro amore possiamo dire che prepariamo un letto nel nostro cuore a Gesù? 

 Mentre Gesù è crocifisso, non c ’è parte interna ed esterna che non senta uno speciale patire. E noi, ci teniamo tutti crocifissi a Lui, almeno coi nostri sensi principali? Quando in una vana conversazione od altro simile divertimento troviamo il nostro gusto, allora è Gesù che resta inchiodato alla croce. Ma se questo medesimo gusto lo sacrifichiamo per amor suo, allora schiodiamo Gesù e c’inchiodiamo noi.  

Teniamo sempre inchiodati coi chiodi della sua santissima Volontà, la nostra mente, il nostro cuore, tutto l ’essere nostro? 

 Gesù, mentre è crocifisso, guarda con amore i carnefici. E noi per amor suo guardiamo con amore chi ci offende? * 

 Mio crocifisso Gesù, i tuoi chiodi siano fitti nel mio cuore, affinché non ci sia palpito, affetto, desiderio che non senta le punture di essi, ed il sangue che verserà questo mio cuore sia il balsamo che lenisca tutte le tue piaghe. 


Il poema della Croce 

( Dal Volume 3 - 2 Dicembre 1899 ) 

 

“ La CROCE sofferta da Voi mi liberò dalla schiavitù del demonio, e mi sposò alla Divinità con nodo indissolubile; la CROCE è feconda, e mi partorisce la grazia; la CROCE è luce e mi disinganna del temporale, e mi svela l ’eterno; la CROCE è fuoco e mette in cenere tutto ciò che non è di Dio, fino a svuotarmi il cuore d’un minimo filo d’erba che possa starci. La CROCE è moneta d’inestimabile prezzo, e se io avrò, Sposo Santo, la fortuna di possederla mi arricchirò di monete eterne, fino a rendermi la più ricca in Paradiso, perché la moneta che corre in Cielo è la croce sofferta in terra.  

La CROCE,poi, non solo mi fa conoscere me stessa, ma  mi dà anche la conoscenza di Dio. La CROCE mi innesta tutte le virtù. La CROCE è la nobile Cattedra dell’increata Sapienza, che mi insegna le dottrine più elevate, sottili e sublimi. La CROCE, da sola, mi svelerà i misteri più nascosti, le cose più recondite, la perfezione più perfetta, tutto ciò essendo nascosto ai dotti ed ai sapienti del mondo. La CROCE è acqua benefica che non solo mi purifica, ma mi somministra anche il nutrimento per le virtù, facendomele crescere, e mi lascia soltanto quando sarò ricondotta alla Eterna Vita. 

 La CROCE è rugiada celeste che mi conserva ed abbellisce il bel giglio della purità. La CROCE è l’alimento della Speranza. La CROCE è la fiaccola della Fede operante. La CROCE è legno asciutto che conserva e mantiene sempre acceso il fuoco della Carità. 

 La CROCE è legno asciutto che fa svanire e mette in fuga tutti i fumi di superbia e di vanagloria e produce nell’anima l’umile viola dell’umiltà. 

 La CROCE è l ’arma più potente che offende i demoni e mi difende da tutti i loro artigli. L’anima, che possiede la CROCE, è invidiata ed ammirata dagli stessi Angeli e Santi e suscita rabbia e sdegno nei demoni. La CROCE è il mio Paradiso in terra; se nel Paradiso dei Beati ci sono i godimenti, nel Paradiso in terra ci sono i patimenti. 

 La CROCE è la catena d ’oro purissimo che mi congiunge con Voi, mio Sommo Bene, formando l’unione più intima possibile, fino a fare scomparire l’essere mio, tramutandomi in Voi e vivente della stessa Vostra Vita”. 


Se vi si dice in continuazione che "Dio vi ama", non si insiste nel dirvi che amare Dio significa osservare i suoi Comandamenti e dargli gloria nel vostro corpo, tempio dello Spirito Santo.

 


Un respiro che passa...


8 AGOSTO 2023

Cari giovani che siete venuti alla Giornata Mondiale della Gioventù, come vostro Signore e vostro Dio, proprio Colui in cui dite di credere e che vi siete riuniti per adorare e pregare, è a voi che desidero rivolgere questo messaggio.

Il mondo di oggi, miei piccoli, è diverso da quello dei vostri padri. Gli ultimi decenni hanno visto una serie di sconvolgimenti nel campo della scienza, della tecnologia, dell'informazione, della comunicazione, dell'educazione, della morale, ecc. e le società sono cambiate. Come giovani cristiani che sono stati costretti a evolversi con altri giovani (1), è proprio del modo in cui vorrei che viveste la vostra fede che vorrei parlarvi.

Vivete in un campo in cui il buon grano e la zizzania crescono insieme - in modo anarchico e abbondante (cfr. Mt 13, 24-30), e tutto ciò che dovete fare è allungare la mano e afferrare l'uno o l'altra allo stesso modo. Tuttavia, poiché non sempre siete stati chiaramente avvertiti della tossicità della zizzania, molti di voi non hanno il discernimento necessario per distinguere tra loro e per giudicare ciò che può essere benefico o dannoso per voi.

Senza dubbio sarebbe stato opportuno, durante questa GMG, che specialisti imparziali, le cui menti non sono inquinate dalle ideologie corrotte del nostro tempo, fornissero a tutti voi un quadro obiettivo dei pericoli e delle insidie che probabilmente incontrerete nel mondo, dove leggi inique e immorali mirano, in nome di una falsa libertà, a farvi sentire meno colpevoli del peccato e a incitarvi - a volte direttamente, a volte subdolamente - a commettere il male.

Il problema, cari figli, è che oltre ai pericoli della Rete e del mondo virtuale, ci sono anche le tentazioni della carne contro le quali dovete essere messi in guardia. Ora, alcuni di voi hanno poca idea della morale cristiana, anche se affermano di essere - a volte a gran voce - membri della mia Chiesa cattolica. Quindi, se volete diventare veri membri di questa Chiesa, che è il mio Corpo Mistico, ed essere fedeli alla fede che essa confessa, non dovete accontentarvi di sentimenti personali senza solide fondamenta, dove le emozioni hanno la precedenza sull'autocontrollo e le opinioni fantasiose sulla sana dottrina. E, perché lo sappiate, non sono i momenti di esaltazione generale come quelli che avete appena fugacemente sperimentato che possono costituire queste fondamenta, perché se vi si dice in continuazione che "Dio vi ama", non si insiste nel dirvi che amare Dio significa osservare i suoi Comandamenti (cfr. Gv 14,15) e dargli gloria nel vostro corpo, tempio dello Spirito Santo (cfr. 1 Cor 6,19-20).

Senza dubbio sarebbe stato bene, durante queste GMG, se vi avessero insegnato, durante le conferenze plenarie, i mezzi per vivere e mantenere la vostra fede in modo oggettivo. Per esempio, oltre ai rudimenti di catechesi che avete ricevuto per prepararvi alla Prima Comunione o alla Cresima, avreste dovuto essere sollecitati a fare qualche lettura spirituale di provata ortodossia. Per questo vi invito a nutrirvi regolarmente della Sacra Scrittura - soprattutto del Nuovo Testamento - e del Catechismo della Chiesa Cattolica. Vi incoraggio anche a leggere gli scritti dei Padri della Chiesa, dei suoi dottori e dei suoi santi che, ognuno a modo suo, ognuno secondo le sue capacità, mi hanno imitato con i loro meriti e le loro virtù quando erano su questa terra. Avete bisogno di modelli concreti e accattivanti, capaci di risvegliare in voi il desiderio di vivere una santità esigente ma gioiosa e appagante.

Vorrei che voi, cari figli, foste giovani sani, solidi ed equilibrati; giovani la cui fede, regolarmente fecondata, sia resa incrollabile e indistruttibile in mezzo a un mondo materialista ed edonista, dove l'essere umano vulnerabile si lascia facilmente trasportare dalla concupiscenza, ma anche dalla gnosi e dalle cosiddette "sensibilità spirituali" che, per quanto seducenti, sono puramente e semplicemente superstizione, persino eresia. Così è stato, piccoli miei, fin dai primi tempi della mia Chiesa, quando mio figlio Ireneo di Lione analizzò e denunciò le varie correnti dissidenti che già attiravano molti seguaci allontanando dalla vera fede molte persone che avevano poca conoscenza dei dogmi che venivano formulati. Per questo vi imploro di costruire la vostra fede sulla roccia (cfr. Mt 7,24-27). Questa roccia è il mio Vangelo e l'insegnamento della mia Chiesa cattolica, come indicato nel suo attuale Catechismo. Dovete sforzarvi di metterli in pratica, lasciandovi alle spalle gli errori del passato, per essere irreprensibili in mezzo a una generazione storta e perversa (cfr. Fil 2,15), con l'obiettivo di entrare un giorno nel Regno dei Cieli.

Ma state certi, figli miei, che rimanermi fedeli non vi impedirà di vivere nel mondo moderno o di beneficiare della maggior parte delle risorse che esso mette a vostra disposizione. Ciò che vi differenzierà, tuttavia, dai vostri amici pagani o atei, è che non avrete solo i piedi per terra, ma anche la testa in Cielo, in modo da mantenere sempre una condotta retta e conforme alla vostra fede e al mio insegnamento (2).

Purtroppo, alcuni di voi, privi di una fede incrollabile e di una morale solida, hanno approfittato di queste Giornate Mondiali della Gioventù per abbandonarsi a comportamenti contrari alla morale religiosa e ai Comandamenti. Avrei voluto che vescovi e sacerdoti vi mettessero maggiormente in guardia dalle tentazioni e dagli eccessi che questi raduni possono provocare. Infatti, se siete tutti chiamati alla libertà - la libertà dei figli di Dio - è per amore e sotto la guida del mio Spirito che dovete mettervi al servizio gli uni degli altri, e non sotto la guida della carne, che porta all'impurità e alla dissolutezza (cfr. Gal 5,16-21).

Per questo voglio essere l'Ospite mite delle vostre anime, colui che vi rafforza contro le tentazioni e vi rende più pronti ad accogliere la pace, la serenità, la gioia, la benevolenza, la carità, la pazienza, la misericordia e l'autocontrollo, affinché siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste (cfr. Gal 5,22; Mt 5,48). Sappiate anche, piccoli miei, che io sono Colui che vi salva offrendovi il suo perdono e che vi aiuta a rialzarvi se cadete. Non sono infatti un dio indifferente che siede in cielo lontano dai suoi figli, che lascia vagare per le strade del mondo come pecore senza pastore. Io sono il Buon Pastore, il vero Pastore, che è venuto a salvare le sue pecore e a dare loro la vita, e la vita in abbondanza (cfr. Gv 10,10-11); l'unico, il solo, che è venuto a infiammare i cuori con il fuoco del suo amore per conquistarli e renderli umili e obbedienti, miti e casti, veloci nell'apprendere le Scritture e la fede cattolica romana, e aperti ai suggerimenti dello Spirito.

Vorrei anche che voi, figlioli, apriste i vostri cuori e le vostre menti alla Parabola del Seminatore (cfr. Lc 8,4-21), che una volta ho raccontato a una folla entusiasta in occasione di un grande raduno. Vi aiuterà a capire oggi che non è solo l'esaltazione che avete vissuto in queste ore o in questi giorni a fare di voi dei buoni cristiani, ma la conoscenza del vostro Dio e della vostra fede, e la costanza in questa stessa fede, nella preghiera e nel ricevere i Sacramenti. Il seme in questione, infatti, è la mia Parola che, per portare frutto, deve essere accolta nel buon terreno dei cuori umili, casti e amanti, e che deve anche essere letta e meditata regolarmente se volete che continui a nutrire e fecondare le vostre anime.

Sì, sono i vostri cuori, miei piccoli, che desidero toccare, per renderli parte del mio Corpo Mistico. Per questo vi chiedo ora di trasferire tutto l'entusiasmo che avete provato durante questa GMG nei mezzi per acquisire un'autentica conoscenza del vostro Dio. Abbiate fede in me, abbiate fede nei Sacramenti della mia Chiesa cattolica e abbiate fede nella preghiera. Confessatevi regolarmente con i sacerdoti, abbandonate i comportamenti peccaminosi, liberatevi dalle dipendenze cercando un aiuto professionale e conducete una nuova vita sotto la guida del mio Spirito.

Quando volete ottenere qualcosa di utile per voi o per un'altra persona, pregate credendo di averlo già ricevuto e, se è nei piani del Padre, vi sarà concesso (cfr. Mt 21,22). Una vita santa vi dia una visione chiara e nuova delle cose della vita e delle decisioni che dovrete prendere, perché se vivrete santamente, io sarò al vostro fianco e ci sarà anche molta gioia in cielo (cfr. Lc 15,10), che sarà tutta con voi!

Infine, pregate la mia santa Madre, di cui la mia Chiesa celebrerà presto l'Assunzione, e mettetevi sotto la sua protezione e quella dell'Arcangelo Michele e dei vostri Angeli custodi.

Vi amo, miei cari figli, e vi benedico.

Gesù


Le grandezze di Gesù

 


Della unità di Dio in questo mistero


Coloro che dalla grazia e dalla luce della Fede sono elevati alla contemplazione delle cose divine, considerano e adorano la Maestà di Dio o nella sua esistenza, o nelle sue operazioni, o nel regno e nel suo trionfo in se medesimo e nelle sue opere, e in tutti questi aspetti, in tutte queste qualità lo riconoscono sovranamente, divinamente, e mirabilmente Uno.


1. – Unità di Dio nel suo essere

Nella sua esistenza, Dio ha questo di particolare e singolare, ed è il primo punto e fondamento della grandezza del suo Essere, che la sua Esistenza è la sua Essenza stessa. Ora nella sua Natura e Essenza Egli è uno e principio di ogni Unità, anzi l’Unità stessa; Egli ha dunque Unità nella sua Esistenza.

Le prove di questa verità sono così frequenti nella Sacra Scrittura, che, per allegarle, dovrei trascriverla per intero; gli indizi ne sono sì universalmente impressi nella natura, che bisognerebbe esporne tutti gli effetti per attestare questa verità con altrettante testimonianze. L’Unità di Dio è in tanti modi e così vivamente espressa, rappresentata e dipinta in tutte le cose naturali, come in altrettanti specchi che non la si può ignorare né misconoscere senza ignorare e misconoscere se stesso: grande voce della Natura, voce muta ma potente, che si fa chiaramente sentire da chi la vuole udire.

Quando pure le più dense tenebre dell’errore oscuravano le migliori intelligenze, la Natura universale parlava con tale forza e uniformità della Unità del suo Dio e suo Autore, con la voce dei suoi primi e più insigni filosofi, che tutti erano d’accordo nel riconoscerla e proclamarla

Ci basti dunque di adorare l’Unità di Dio, ascoltando con umiltà di spirito quell’oracolo di Dio che parlava al suo popolo per mezzo di Mosè: «Audi Israel: Dominus Deus tuus, Deus Unus est (Dt 6, 4). Ascolta, o Israele, il Signore Dio tuo è Uno». Ma ciò che devesi attentamente considerare è l’eccellenza e la potenza di questa Unità in Dio medesimo. La sua Essenza, infatti, ha una fecondità ineffabile nella sua Unità, fecondità dalla quale necessariamente in Lui proviene la pluralità di Persone e di Persone divine, infinite e increate; fecondità che non divide la Unità. Al contrario la perfezione della Unità è appunto la ragione di tale fecondità; essa rimane inviolabile pure nella pluralità delle Persone e ne risulta tanto più ammirabile, ineffabile e adorabile.


Unità di Dio, nelle sue operazioni ad extra

Se noi consideriamo Dio, non in quanto esiste in sé, ma in quanto opera in se stesso o fuori di sé con due sorte di operazioni che da Lui procedono, nell’una e nell’altra Egli opera come Uno, e in unità, non ostante la pluralità delle sue Persone. Dalla Unità della sua Essenza, della sua intelligenza, della sua potenza il mondo viene prodotto; perché il mondo porta l’immagine della Unità di Dio come la marca del suo Autore, come il distintivo e lo stemma del suo Signore. Per la stessa ragione Dio deve ricevere l’omaggio del mondo non solo per il suo Essere, che è l’Essere primo, divino e sovrano; ma ancora per la sua Unità suprema dalla quale l’universo ha la sua origine, perché Dio ne è il principio, non solo come Dio, ma pure come Unità.


Unità di Dio nelle sue operazioni ad intra

Parimenti, le operazioni interne e le Emanazioni divine si compiono in Unità, mistero tanto più ammirabile che esse procedono da Persone alle quali appartiene la pluralità, come alla Essenza appartiene la Unità: eppure nelle Persone divine, in quanto operano e in quanto producono, noi riconosciamo e adoriamo una ammirabile Unità. Dio non è Uno soltanto come Dio, ma Uno ancora come Padre, ed Egli è Principio unico del suo Figlio dilettissimo: il Padre e il Figlio, producendo assieme lo Spirito Santo, lo producono non in diversità né in pluralità, ma in Unità di origine, uniti come un solo principio in questa adorabile e ammirabile operazione.


Unità di Dio nel suo regno o riposo

Se noi passiamo a contemplare Iddio nel suo riposo, noi lo troviamo ancora e lo adoriamo nella Unità; perché la dottrina della Fede e le preghiere pubbliche e solenni della Chiesa ci insegnano ogni giorno che Dio vive e regna nella Unità del suo Spirito, nel quale Egli ha la sua vita e il suo riposo, la sua gloria e il suo amore, nel quale hanno il loro termine e il loro felice compimento l’Unità, la Fecondità e la Società perfetta delle divine Persone.

Card. Pietro de Bérulle


IL ROSARIO DELLE POVERE ANIME

 


1. Gesù che per noi ha sudato sangue

2. Gesù che per noi è stato flagellato

3. Gesù che per noi è stato incoronato di spine

4. Gesù che per noi ha portato la pesante Croce

5. Gesù che per noi è stato crocifisso

e quindi, prima di ogni mistero, si aggiunge:


1. Signore Gesù Cristo, per il Sangue che hai versato per noi, poveri peccatori, nella tremenda agonia nell'orto degli ulivi, ti preghiamo: abbi pietà delle povere anime del purgatorio, liberale dalle loro angosce e dalle loro pene e confortale con il calice della celeste consolazione.

2. Signore Gesù Cristo, per la dolorosissima flagellazione che hai sopportato con infinita pazienza per noi peccatori, ti preghiamo: abbi pietà delle povere anime del purgatorio, allontana da loro il flagello della tua ira e dona loro il riposo eterno.

3. Signore Gesù Cristo, per la dolorosa coronazione di spine che hai sopportato con infinita pazienza per noi peccatori, ti preghiamo: abbi pietà delle povere anime del purgatorio e dona loro la corona della gloria eterna.

4. Signore Gesù Cristo, per l'enorme peso della Croce che hai portato sulle tue spalle per noi peccatori, ti preghiamo: abbi pietà delle povere anime del purgatorio, togli loro il grave peso del dolore e conducile alla gioia eterna.

5. Signore Gesù Cristo, per la tua penosissima crocifissione e morte, da te sopportata per noi con infinita pazienza, ti preghiamo: abbi pietà delle povere anime del purgatorio, volgi anche verso di loro il tuo Santo Volto e fa' che oggi stesso siano con te in Paradiso.


PREGHIERA CONCLUSIVA. Signore Gesù Cristo, per le tue cinque santissime Piaghe e per il preziosissimo Sangue che hai versato, abbi pietà delle povere anime del purgatorio, specialmente dei nostri genitori defunti, dei parenti, degli amici, dei consacrati; guarisci le loro dolorose ferite e fa' che abbiano la completa remissione dei loro peccati e della pena che dovrebbero scontare per giungere purificati alla gioia di vedere il tuo Volto.

Amen.


Satana sta orchestrando una manipolazione psicologica dell'umanità attraverso i media.

 


Messaggio del Signore dato all'amata Shelley Anna il 25 agosto 2023


Gesù Cristo Nostro Signore e Salvatore, Elohim dice,

Mia amata sposa

Preparate i vostri cuori per Me e venite al riparo del Mio Sacro Cuore.

Non siete destinati a subire l'ira del Padre Dio.

È stata aperta la strada all'anticristo e al compimento dei suoi piani malvagi per l'umanità.

Satana sta orchestrando una manipolazione psicologica dell'umanità attraverso i media.

Il virus corona PLANDEMICO è una prefigurazione di eventi futuri, in cui le libertà saranno tolte.

Eventi che faranno crollare l'America, con una guerra civile. Le nazioni soccomberanno a un nuovo ordine mondiale, dove il comunismo dominerà. Il collasso economico inaugurerà il marchio della bestia e una moneta unica mondiale.

La malvagità aumenta sotto i colori dell'arcobaleno che camuffano il male destinato ai giovani, un male che preda la loro purezza.

Miei amati

Continuate a invocare la Mia Misericordia Divina che viene versata per tutti.

Così dice il Signore.

 


venerdì 25 agosto 2023

Messaggio di Gesù Cristo a suor Beghe riguardante le punizioni alle nazioni

 


9 DICEMBRE 1987 (NOSTRO SIGNORE)

Sono il Signore. Voglio spiegare ai Miei bambini perché i tempi che stanno per vivere sono dei tempi eccezionali. Voglio dire loro tutto, affinché possano prepararsi a vivere questi tempi eccezionali nel raccoglimento e la pace nel cuore. Voglio dire loro tutto, perché, sull'esempio del Figlio dell'uomo, essi non ignorino ciò che deve arrivare e questa conoscenza li aiuti a girarsi verso Dio che Solo potrà confortarli.

Sono il Signore e nessuno si perderà, a meno che lo voglia in piena e cosciente volontà. E nessuno si perderà per ignoranza di tutto ciò che ho rivelato ai Miei bambini, per tua intermediazione. Costoro li prenderò ugualmente sotto la Mia protezione, perché non saranno tenuti responsabili di non aver saputo niente o di non aver avuto la conoscenza preliminare per comprendere o riconoscere la verità delle Mie parole.

Costoro saranno sotto la Mia protezione nello stesso modo dei Miei altri bambini, ma essi non saranno pronti come voi ad affrontare le privazioni ed i tormenti. Voi dovrete portar loro soccorso, il più forte verso il più debole; la vostra serenità e la vostra calma in mezzo alla tempesta sarà contagiosa. Voi sarete le luci che non si nascondono sotto il moggio, e voi sarete il sale della terra. Voi sarete le guide e le vostre iniziative caritatevoli saranno sempre coronate da successo, perché Io vi proteggerò.

Tutto ciò che farete per il più piccolo tra i Miei è a Me che lo farete. Io vi condurrò e vi darò la sicurezza come l'ho sempre fatto e il Mio popolo lo sa bene; l'ho salvato dalla dominazione del Faraone, l'ho salvato dalla persecuzione sotto il regno di "Assuérus", sotto il comando di Oloferne,e ancora tante e tante altre volte, che voi sapete che Io non vi abbandonerò mai.

Io sono il Signore ed ecco ciò che sta per arrivare:

Il Belgio non sarà colpito duramente come gli altri paesi. Sarà preservato, perché ha conservato il suo re e la monarchia è il solo regime gradito a Dio. 
La Francia sarà castigata molto duramente, perché è la figlia maggiore della Chiesa ed ha trascinato nei suoi errori e nei suoi tradimenti molte altre nazioni al suo seguito.
La Germania sarà castigata molto duramente, perché non è stata fedele né leale verso la sua religione né verso i suoi re. 
La Spagna sarà risparmiata come il Belgio, grazie alla monarchia.
L'Italia soffrirà terribilmente, perché la città Eterna non è stata fedele alla sua vocazione. 
L'Olanda sarà cancellata dalla carta, a causa dei focolai di eresie che le è sempre piaciuto conservare.
Il Portogallo, così caro al Cuore di Mia Madre, sarà risparmiato come il Belgio e la Spagna, non per la monarchia che non ha più, ma per la semplicità della fede dei suoi bambini. 
La Danimarca e i Paesi Scandinavi saranno gelati e le loro popolazioni non scapperanno dal freddo che si abbatterà su tutte le regioni nordiche del pianeta. Al contrario le regioni vicino all'Antartico subiranno un riscaldamento anormale e lo scioglimento dei ghiacci provocherà dei maremoti fino a delle altezze di trecento metri. Il panico e il terrore degli uomini sarà al suo culmine, quando degli animali giganti spunteranno dalle viscere della terra e mangeranno carne umana. Questo fenomeno senza precedenti sarà stato provocato da una reazione fisiologica delle cellule dei piccoli insetti al contatto della radioattività, a causa della quale gli ormoni si svilupperanno in maniera del tutto smisurata. 

Ci sono alcuni esempi di questo fenomeno nel nord Italia, dopo la catastrofe di Chernobyl: i mass-media hanno rivelato alcuni casi di gigantismo negli allevamenti di polli, ma è stato dato loro l'ordine di tacere e non divulgare più questi fatti. Tu te ne ricordi, per averlo sentito tu stessa per radio.
Io sono il Signore e vi darò gli ordini di ciò che occorrerà fare per assicurare la vostra sicurezza in quel momento. Il Mio strumento sarà sempre avvertito degli avvenimenti e non mancherà mai di comunicare e di far comunicare le disposizioni da prendere per essere al sicuro da questi mostri.   
Io sono il Signore e tutto ciò che ho detto è vero. Gli stati si sfasceranno e ci sarà una miseria tale come non si è mai avuta e come non ce ne sarà mai più. Gli uomini invidieranno i morti e la terra sarà coperta di cadaveri. I sopravvissuti si sentiranno talmente abbandonati, che molti si uccideranno. Essi tremeranno di terrore giorno e notte e solo Dio li soccorrerà, se essi Lo imploreranno.  
Sono il Signore e Mi sono fatto mettere a morte per i Miei bambini. Ora domando loro di seguirMi sulla via dell'abnegazione. Non bisogna credere che il servitore sia al di sopra del suo Maestro e non bisogna temere di imboccare il cammino nel quale Egli si è impegnato per primo. Non dovete temere ciò che i nemici del Maestro hanno preparato per farvi la stessa cosa che i loro predecessori deicidi hanno fatto a Me. Non dovete temere che i nemici del corpo possano farvi male, perché tutto ciò che vi faranno non potrà che farvi avanzare nella Gloria di Mio Padre che è anche vostro Padre.

Il Signore non vi abbandonerà, ma per questo occorre che Lo preghiate di non abbandonarvi. Il Signore è l'Onnipotente e non ha mai tradito i Suoi bambini anche quando le Sue vie non sono state comprensibili. Ma la Sua vittoria è stata sempre eclatante, quando è arrivato il momento di manifestarla agli uomini. Nessuno può eguagliarLo e nessuno può vincerLo, perché Lui è il Dio Onnipotente, il Dio al quale è sottomessa tutta al creazione, il Dio senza il cui permesso nessuno può prendere l'iniziativa. 

Bambini Miei, che la lode a Dio Onnipotente, senza il Quale niente è possibile e senza il Quale tutto è il caos, che la lode sia sempre sulle vostre labbra, anche nella più grande disgrazia.