domenica 31 gennaio 2021

Il dramma della fine dei tempi

 


IV. L'impero dell'Anticristo, visione del profeta Daniele.

( Quarto articolo giugno 1885 )


I

Una notte il profeta Daniele ebbe una visione formidabile. Mentre i quattro venti del cielo combattevano in un vasto mare, vide quattro bestie mostruose sorgere dalle onde. Erano una leonessa, un orso, un leopardo a quattro teste e non so quale mostro di forza prodigiosa, con denti e unghie di ferro e dieci corone sulla fronte. Fu rivelato al profeta che queste quattro bestie selvagge significavano quattro imperi che sarebbero sorti successivamente sulle onde mutevoli dell'umanità.

Ora, mentre Daniele guardava con timore la quarta bestia, vide un piccolo corno spuntare dalle altre dieci, che ne abbatteva tre e diventava più grande di tutte le altre; e questo corno aveva gli occhi di un uomo e una bocca che diceva grandi cose; e faceva guerra ai santi dell'Altissimo e prevaleva su di loro.
Il profeta chiese il significato di questa strana visione. Gli fu detto che le dieci corna rappresentavano dieci re; che il piccolo corno era un re che alla fine avrebbe governato su tutta la terra con un potere inaudito. "Egli, gli fu detto, sputerà bestemmie contro Dio, e investirà i santi dell'Altissimo, e si crederà capace di cambiare le feste e le leggi, e i santi saranno lasciati in mano sua per un tempo, e due volte, e mezzo tempo.

II

Con questo re, tutti gli interpreti intendono l'Anticristo.
Qual è la bestia sulla quale questo corno dell'empietà esce al tempo stabilito?È la Rivoluzione, con la quale tutto il corpo degli empi, che obbediscono a un motore nascosto, si solleva contro Dio: la Rivoluzione, un potere allo stesso tempo satanico e bestiale, satanico in quanto animato da uno spirito infernale, bestiale in quanto dato a tutti gli istinti della natura degradata. Ha denti e unghie di ferro: perché forgia leggi dispotiche, con le quali fa a pezzi la libertà umana. Cerca di impadronirsi dei re e dei governi, che devono scendere a patti con essa. Quando l'Anticristo apparirà, avrà dieci re al suo servizio, come dieci corna sulla sua fronte.
L'Anticristo, ci dice Daniele, apparirà come un piccolo corno; cioè, i suoi inizi saranno oscuri. Non uscirà da una famiglia reale; sarà un Maometto, un Madhi, che si eleverà a poco a poco con l'audacia delle sue imposture, con la complicità totale del diavolo.
Infatti, il corno che lo rappresenta è molto diverso dagli altri. Ha occhi come gli occhi dell'uomo; perché il nuovo re è un veggente, un falso profeta. Ha una bocca che pronuncia grandi parole; perché si impone non meno con la brillantezza delle sue parole e la seduzione delle sue promesse che con la forza delle armi e l'astuzia della politica.
Il mondo intero avrà presto gli occhi puntati sull'imbidente, le cui gesta saranno celebrate dalle trombe di una stampa entusiasta. La sua popolarità metterà in ombra molti dei governanti apostati, che condivideranno poi l'impero della bestia rivoluzionaria. Questo sarà seguito da una lotta gigantesca, in cui, secondo Daniele, l'Anticristo abbatterà tre dei suoi rivali. In quel momento tutti i popoli, fanatizzati dai suoi prodigi e dalle sue vittorie, lo acclameranno come il salvatore dell'umanità. E gli altri non avranno altra scelta che sottomettersi a lui.
Una terribile crisi inizierà allora per la Chiesa di Dio. Perché il corno dell'empietà, quando avrà raggiunto l'apice della sua potenza, farà guerra ai santi e prevarrà contro di loro.


III

È probabile che, durante questo primo periodo, che può durare molti anni, l'uomo del peccato abbia un'aria di moderazione ipocrita.
Egli si presenterà agli ebrei come il Messia promesso, come il restauratore della legge di Mosè; cercherà di applicare a suo favore le misteriose profezie di Isaia ed Ezechiele; ricostruirà, secondo l'opinione di diversi Padri, il tempio di Gerusalemme. Gli ebrei, almeno in parte, abbagliati dai suoi falsi miracoli e dal suo insolente fasto, lo riceveranno, il falso Cristo; e metteranno a sua disposizione l'alta finanza, tutta la stampa e le logge massoniche del mondo intero.
È anche molto probabile che l'Anticristo tratterà con considerazione, per elevarsi, i partigiani delle false religioni. Si presenterà come pienamente rispettoso della libertà religiosa, una delle massime e una delle bugie della bestia rivoluzionaria. Dirà ai buddisti che lui stesso è un Buddha; dirà ai musulmani che Maometto è un grande profeta. Non è affatto impossibile che il mondo musulmano accetti il falso Messia degli ebrei come un nuovo Maometto.
Cosa sappiamo? Forse arriverà a dire, nella sua ipocrisia, e simile in questo a Erode suo precursore, che vuole adorare Gesù Cristo. Guai ai cristiani che sopporteranno senza indignazione che il loro adorabile Salvatore sia messo sullo stesso piano di Buddha e Maometto, e non so quale pantheon di falsi dei!
Tutti questi artifici, come le carezze del cavaliere che vuole salire sulla sua cavalcatura, conquisteranno insensibilmente il mondo per il nemico di Gesù Cristo; ma una volta che egli sarà ben seduto sulle striae, porterà a portare le briglie e gli speroni; e allora la tirannia più spaventosa peserà sull'umanità.

IV

San Paolo ci fa conoscere in un solo tratto di penna il carattere estremo di questa tirannia, la più odiosa che sia mai esistita e che mai esisterà.
L'uomo del peccato, dice, il figlio della perdizione, l'empio,
"affronterà e insorgerà contro chiunque si chiami Dio o abbia un carattere religioso, finché non invaderà il santuario di Dio e vi porrà il suo trono, mostrando di essere Dio" 14. "Non presterà attenzione agli dèi dei suoi padri, né al favorito delle sue mogli, né a nessun dio, perché si riterrà superiore a tutti" 15.
Così, quando l'Anticristo avrà sottomesso il mondo, quando avrà piazzato ovunque i suoi luogotenenti e le sue creature, quando potrà utilizzare a proprio vantaggio tutte le risorse di una centralizzazione portata al suo culmine, allora si toglierà la maschera, proclamerà che tutti i culti sono aboliti, si presenterà come unico Dio, e sotto le pene più tremende e infami cercherà di costringere tutti gli abitanti della terra ad adorare la propria divinità, ad esclusione di tutte le altre divinità.
Questo è ciò a cui la famosa libertà di culto, che è ora tanto predicata, arriverà; perché la promiscuità dell'errore richiede logicamente questa conclusione.
Mentre era sulla terra, l'adorabile Gesù, mite e umile di cuore, che era Dio, non si propose mai all'adorazione dei suoi apostoli; al contrario, arrivò a inginocchiarsi davanti a loro quando lavò loro i piedi. Ma l'Anticristo, un mostro di empietà e di orgoglio, sarà adorato dagli uomini, impazziti e sedotti; essi avranno scelto questo maestro, preferendolo al primo.
E non si pensi che la trappola sia ovvia! Non dimentichiamo, dice San Gregorio, che il mostro avrà il potere del diavolo di fare miracoli: e così, mentre all'inizio i miracoli erano dalla parte dei martiri, in quel momento sembreranno essere dalla parte dei carnefici. Ci sarà un abbaglio, una vertigine. Solo chi è veramente umile, radicato in Dio, si renderà conto dell'importanza e sfuggirà alla tentazione.
Ma dove l'Anticristo stabilirà il suo culto? San Paolo dice:
"nel tempio di Dio". Sant'Ireneo, quasi un contemporaneo degli Apostoli, è più preciso, e dice che nel tempio di Gerusalemme, che egli ricostruirà. Questo sarà il centro dell'orribile religione. San Giovanni, invece, ci fa sapere che l'immagine del mostro sarà proposta ovunque all'adorazione degli uomini 16.
Allora il buddismo, il maomettanismo, il protestantesimo, ecc. saranno soppressi e aboliti. Ma va da sé che il furore del mondo sarà diretto contro Nostro Signore e la Sua Chiesa. L'Anticristo farà cessare il culto pubblico; abolirà, dice Daniele, il sacrificio perpetuo. La Santa Messa non può più essere celebrata se non in grotte e luoghi nascosti. Le chiese profanate saranno profanate, e l'abominio della desolazione, cioè l'immagine dell'uomo mostruoso sugli altari del vero Dio, sarà posto davanti agli occhi di tutti. Nella rivoluzione francese ci fu una prova di tutto questo.
Qui si sentirà la mano di Dio. Accorcerà quei giorni di grande angoscia. Questa persecuzione, che scuoterebbe le stesse pupille del cielo, non durerà che un tempo, due volte e mezzo, cioè tre anni e mezzo.

PREGHIERA IN GINOCCHIO - Cristo in tutte le anime e nel mondo la pace.

 


In ginocchio davanti al tabernacolo che custodisce

quanto resta di amore e di unità,

vengo con i fiori del desiderio in modo che

me le cambi in frutti veri.

Cristo in tutte le anime e nel mondo la pace.



Gettate nelle vostre piante, le armi della guerra,

rossi fiori troncati da un desiderio di amare,

Facciamo dei mari e della terra come un immenso altare.

Cristo in tutte le anime e nel mondo la pace.



Come siete, mio Signore nella Custodia,

come la palma che allieta la sabbia,

vogliamo che al centro della vita

Regni sulle cose la tua ardente carità.

Cristo in tutte le anime e nel mondo la pace.



Come cervi assetati che vanno verso la fontana,

andiamo incontro a te sapendo che verrai;
quello che la cerca è perché già sulla fronte

Porta un bacio di pace.

Cristo in tutte le anime e nel mondo la pace.



Che nelle anime gemelle delle anime amiche,

si muovono tutte insieme nell'unico scopo,

come l'aria ha mosso le spighe

che hanno fatto questo Santo Pane

Cristo in tutte le anime e nel mondo la pace.



Cristo in tutte le anime e nel mondo la pace.

Cristo in tutte le anime e nel mondo la pace.

Cristo in tutte le anime e nel mondo la pace.

State vivendo tempi molto pericolosi in cui i cambiamenti arriveranno su di voi senza preavviso.

 


GIOVEDÌ 14 GENNAIO 2021

Se ti fidi di me

   Figli miei, state vivendo tempi molto pericolosi in cui i cambiamenti arriveranno su di voi senza preavviso. Se sei radicato nella Mia santa Parola, sarai in grado di stare in piedi, qualunque cosa accada. Sei radicato in Me, nella tua fede in Me? Riesci a resistere indipendentemente dalla persecuzione che arriva? Non importa cosa - o chi - ti prendono i malvagi?
                    Molti di voi temono la mancanza nei prossimi mesi. È vero che molti mancheranno, ma io sono il tuo Provider in ogni momento. Ricordati di chiamarmi quando ne hai bisogno. Ti fidi di Me per provvedere a te in tutte le circostanze?
   Se credi in Me, perché temi di non mangiare o di non avere vestiti da indossare? Se credi in Me, perché temi quello che sta arrivando?  
   Figli miei, man mano che i giorni si fanno sempre più bui, vedrete e sentirete molte cose che vi tenteranno a temere. Tieni gli occhi su di me e io ti darò pace.           
   So già cosa ti aspetta e ti ho al sicuro nel palmo della mia mano potente. Desidero che tu non abbia paura.


MERCOLEDÌ 13 GENNAIO 2021

Rendere gli errori giusti

    Questa è la stagione per correggere i torti, figli Miei. Questa è la stagione per risolvere le questioni in sospeso e fare i preparativi per lasciare il mondo. Desidero che tu faccia i tuoi preparativi ora. Non desidero che i Miei veri figli che camminano a stretto contatto con Me vedano il male a venire e molti di voi saranno chiamati a casa da Me prima di quel momento.
   C'è già molto male nel tuo mondo, ma sta arrivando molto peggio. Desidero che i miei figli non abbiano parte nel peccato e nella malvagità. Desidero che trascorriate molto tempo in preghiera e nella Mia santa Parola, e dicendo agli altri della Mia salvezza.
   Usate il tempo che vi resta con saggezza, figli Miei, affinché la vostra ricompensa in cielo sia molto grande.


MARTEDÌ 12 GENNAIO 2021

Migliora le tue relazioni

   Desidero che i miei figli vivano in pace con tutti gli uomini. Guarda le relazioni nella tua vita e vedi cosa puoi fare per migliorarle. Devi vivere in pace con tutti per essere un testimone efficace per Me.
   I miei figli sono spesso ciechi di fronte ai propri difetti in situazioni controverse e desidero che non sia così. Desidero che i Miei figli siano operatori di pace, che siano i primi a fare ammenda anche se la colpa non era loro, perché questo è lo spirito di un vero operatore di pace.
   Umiliatevi, figli, ed estendete i vostri sforzi per migliorare ogni relazione mentre siete ancora sulla terra. Che nei Miei figli non si trovino mai orgoglio, avidità o atteggiamento egoista.
   Il tuo giorno per lasciare la terra si avvicina rapidamente. Rendi giusto ciò che è sbagliato per quanto puoi. 


LUNEDÌ 11 GENNAIO 2021

Cuori oscuri

   Un tempo di molti tradimenti per i Miei figli è vicino. Dovete imparare a stare in guardia in ogni momento, figli Miei, perché molti cercano di ingannarvi in ​​questo momento.
   Ci sono molti vicini a chi pensi di essere per te, che si chiamano col Mio Nome che inizieranno a rivoltarsi contro di te ora mentre l'oscurità aumenta in grande misura. Attenti, figli miei, ai lupi travestiti da pecore. Il tuo discernimento ti dirà chi è di Me e chi no.
   Quelli che fingono di essere Miei i cui cuori sono oscuri ti saranno rivelati in questo momento. Fai attenzione e non fidarti di loro quando vedi l'oscurità in loro, perché quell'oscurità continua ad aumentare fino alla fine.

   Il pericolo aumenterà rapidamente per il Mio popolo ora mentre ti avvicini al tuo momento di lasciare la terra.

Glynda Lomax 

RISPOSTA AD UN SACERDOTE

 

La Chiesa tra “l’emergenza pandemica” e l’agenda globalista? L’obbedienza ad un’autorità pervertita non può essere considerata doverosa, né moralmente buona, solo perché al Suo ritorno il Figlio dell’uomo tornerà a fare giustizia alla fine dei tempi  


RISPOSTA AD UN SACERDOTE


di


Carlo Maria Viganò



Reverendo e Caro Sacerdote di Cristo,

ho ricevuto la Sua lettera, nella quale Ella mi sottopone alcune gravi questioni sulla crisi dell’autorità nella Chiesa, crisi che va acuendosi in questi ultimi anni ed in particolare durante “l’emergenza pandemica”, in occasione della quale la gloria di Dio e la salvezza delle anime sono state messe da parte a vantaggio di una presunta salute del corpo. Se intendo rendere pubblica questa mia articolata risposta alla Sua lettera, è perché essa risponde ai numerosissimi fedeli e sacerdoti che mi scrivono da ogni dove, esponendomi interrogativi e tormenti di coscienza su queste stesse gravi questioni.

Il problema di un’autorità pervertita – ossia che non agisca nei limiti che le sono propri o che si sia data autonomamente un fine opposto a quello che la legittima – viene affrontato dalle Sacre Scritture per ricordarci che omnis potestas a Deo (Rom 13, 1) e che qui resistit potestati, Dei ordinationi resistit (ibidem., 2). E se San Paolo ci intima di obbedire all’autorità civile, a maggior ragione noi siamo tenuti ad obbedire all’autorità ecclesiastica, in ragione del primato che le questioni spirituali hanno su quelle temporali.

Ella osserva che non sta a noi giudicare l’autorità, perché il Figlio dell’uomo tornerà a fare giustizia alla fine dei tempi. Ma se dovessimo aspettare il giorno del Giudizio per vedere puniti i malvagi, a quale scopo la divina Maestà avrebbe costituito sulla terra un’autorità temporale e una spirituale? Non è forse loro compito, come vicari di Cristo Re e Sommo Sacerdote, reggere e governare i loro sudditi su questa terra, amministrando la giustizia e punendo i malvagi? Che senso avrebbero le leggi, se non vi fosse chi le fa rispettare, sanzionando chi le viola? Se l’arbitrio di chi è costituito in autorità non fosse punito da chi ha sopra di essi autorità, come potrebbero i sudditi – civili ed ecclesiastici – sperare di ottenere giustizia in terra?

Temo che la Sua obiezione, secondo la quale gli Ecclesiastici che rivestono una potestà loro derivante dall’autorità dell’ufficio ricoperto possano essere giudicati solo alla fine dei tempi, conduca da un lato al fatalismo e alla rassegnazione nei sudditi, e dall’altro costituisca una sorta di incoraggiamento ad abusare del proprio potere nei Superiori.

L’obbedienza ad un’autorità pervertita non può essere considerata doverosa, né moralmente buona, solo perché al Suo ritorno il Figlio dell’uomo tornerà a fare giustizia alla fine dei tempi. La Scrittura ci sprona ad essere sì obbedienti, moderando la nostra obbedienza con la pazienza e lo spirito di penitenza, ma non ci esorta assolutamente ad obbedire a ordini intrinsecamente malvagi, per il solo fatto che chi ce li imparte è costituito in autorità. Quell’autorità, infatti, proprio nel momento in cui viene esercitata contro lo scopo per cui essa sussiste, si priva della legittimazione che la giustifica e, pur non decadendo in sé, nondimeno richiede da parte dei sudditi un’adesione che dovrà essere di volta in volta vagliata e giudicata. 

Con la Rivoluzione, l’ordo christianus, che riconosceva l’Autorità costituita come proveniente da Dio, è stato rovesciato per far posto alle cosiddette democrazie in nome della laicità dello Stato e della sua separazione dalla Chiesa. Con il Concilio Vaticano II questa sovversione del principio di autorità si è insinuata nella Gerarchia stessa, facendo sì che quell’ordine voluto da Dio non solo fosse cancellato dalla società civile, ma addirittura venisse minato anche nella Chiesa. Ovviamente, quando l’opera di Dio viene manomessa e la Sua Autorità negata, il potere ne è irrimediabilmente compromesso e si creano i presupposti per la tirannide o per l’anarchia. Né la Chiesa fa eccezione, come possiamo dolorosamente constatare: il potere è spesso esercitato per punire i buoni e premiare i malvagi; le sanzioni canoniche servono quasi sempre per scomunicare chi rimane fedele al Vangelo; i Dicasteri e gli organi della Santa Sede assecondano l’errore e impediscono la propagazione della Verità. Lo stesso Bergoglio, che dovrebbe rappresentare in terra la più alta Autorità, usa del potere delle Sante Chiavi per assecondare l’agenda globalista e promuovere dottrine eterodosse, ben consapevole di quel Prima Sedes a nemine judicatur che gli permette di agire indisturbato.

Questa situazione è ovviamente anomala, perché nell’ordine stabilito da Dio a chi rappresenta l’autorità è dovuta obbedienza. Ma in questo mirabile kosmos Satana insinua il chaos, manomettendo l’elemento fragile e peccabile: l’uomo. Ella lo evidenzia bene nella Sua lettera, caro Sacerdote: «Ora, la cosa più diabolica che il nostro nemico è riuscito a compiere, è quella di usare proprio chi si presenta al mondo investito dell’autorità conferita da Gesù Cristo alla Sua Chiesa, per fare il male, e con questo: da un lato coinvolgere nel male alcuni dei buoni, dall’altro scandalizzare i buoni che se ne rendono conto», e contestualizza poi questa situazione nel caso attuale: «L’autorità di Gesù è stata usata abusivamente per giustificare e caldeggiare una terribile operazione, che viene presentata sotto il nome falso di vaccinazione».

Concordo con Lei circa le valutazioni di oggettiva immoralità del cosiddetto vaccino contro il Covid-19, in ragione dell’uso di materiale derivante da feti abortiti. Concordo parimenti sulla assoluta inadeguatezza – scientifica, oltreché filosofica e dottrinale – del documento promulgato dalla CDF, il cui Prefetto si limita ad eseguire supinamente più che discutibili ordini impartiti dall’alto: l’obbedienza dei reprobi è emblematica, in questi frangenti, perché sa ignorare con disinvoltura l’autorità di Dio e della Chiesa, in nome di un asservimento cortigiano all’autoritarismo del superiore immediato.

Vorrei nondimeno precisare che il documento della Santa Sede è particolarmente insidioso non solo per l’aver esso analizzato solo un aspetto remoto, per così dire, della composizione del farmaco (a prescindere dalla liceità morale di un azione che non perde di gravità col passare del tempo); ma per aver deliberatamente ignorato che per “rinfrescare” il materiale fetale originale occorre periodicamente aggiungervi nuovi feti, ricavati da aborti al terzo mese provocati ad hoc, e che i tessuti devono essere prelevati da creature ancora vive, a cuore palpitante. Data l’importanza della materia e la denuncia della comunità scientifica cattolica, l’omissione di un elemento integrante per la produzione del vaccino in un pronunciamento ufficiale conferma, nell’ipotesi più generosa, una scandalosa incompetenza e, in quella più realistica, la deliberata volontà di spacciare per moralmente accettabili dei vaccini prodotti con aborti provocati. Questa sorta di sacrificio umano, nella sua forma più abbietta e cruenta, viene quindi considerato trascurabile da un Dicastero della Santa Sede in nome della nuova religione sanitaria, della quale Bergoglio è strenuo sostenitore.

Mi trovo d’accordo con Lei sull’omissione delle valutazioni inerenti la manipolazione genetica indotta da alcuni vaccini che agiscono a livello cellulare, con scopi che le case farmaceutiche non osano confessare, ma che la comunità scientifica ha ampiamente denunciato e di cui non si conoscono ancora le conseguenze a lungo termine. Ma la CDF evita scrupolosamente di esprimersi anche sulla moralità della sperimentazione sull’uomo, ammessa dagli stessi produttori dei vaccini, i quali si riservano di fornire i dati su questa sperimentazione di massa solo tra qualche anno, quando sarà possibile comprendere se il farmaco è efficace e a prezzo di quali effetti secondari permanenti. Così come la CDF tace sulla moralità di speculare vergognosamente su un prodotto che viene presentato come unico presidio contro un virus influenzale che ancora non è stato isolato ma solo sequenziato. In assenza dell’isolamento virale, non è scientificamente possibile produrre l’antigene del vaccino, per cui l’intera operazione del Covid si mostra – chi non sia accecato da pregiudizio o da malafede – in tutta la sua criminale falsità e intrinseca immoralità. Una falsità confermata non solo dall’enfasi quasi religiosa con la quale è presentato il ruolo salvifico del cosiddetto vaccino, ma anche dall’ostinato rifiuto delle autorità sanitarie mondiali a riconoscere la validità, l’efficacia e il costo contenuto delle cure esistenti, dal plasma iperimmune all’idrossiclorochina e all’ivermectina, dall’assunzione di vitamina C e D per aumentare le difese immunitarie alla cura tempestiva dei primi sintomi. Non dimentichiamo che, se vi sono persone anziane o debilitate nella salute che sono morti con il Covid, ciò avviene perché l’OMS ha prescritto ai medici di base di non curare i sintomi, indicando per i soggetti con complicanze una cura ospedaliera assolutamente inadeguata e dannosa. Anche su questi aspetti la Santa Sede tace, complice evidente di una congiura contro Dio e contro l’uomo.

Torniamo ora all’autorità. Ella scrive: «Pertanto chi si trova di fronte a persone investite dall’Autorità di Gesù che agiscono evidentemente all’opposto del Suo mandato, si trova nella condizione di domandarsi se possa o meno obbedire alla loro Autorità, quando in situazioni terribili come questa, chi esercita l’autorità in nome di Gesù va palesemente contro i Suoi Mandati». La risposta ci viene dalla dottrina cattolica, che all’autorità dei Prelati e a quella suprema del Papa pone chiarissimi limiti di azione. In questo caso mi pare sia evidente che non è competenza della Santa Sede esprimere valutazioni che, per il modo in cui sono esposte e analizzate e per le palesi omissioni in cui incorrono, non possono rientrare minimamente nell’alveo determinato dal Magistero. Il problema, a ben vedere, è logico e filosofico, ancor prima che teologico o morale, perché i termini della quæstio sono incompleti ed erronei, e quindi erronea e incompleta ne sarà la risposta.

Ciò non toglie nulla alla gravità del comportamento della CDF, ma allo stesso tempo è proprio nell’uscire dai limiti propri all’autorità ecclesiastica che si conferma il principio generale della dottrina, e con esso anche l’infallibilità che il Signore garantisce al Suo Vicario quando egli intende insegnare una verità relativa alla Fede o alla Morale come Supremo Pastore della Chiesa. Se non vi è una verità da insegnare; se questa verità non ha a che vedere con la Fede e la Morale; se chi promulga questo insegnamento non intende farlo con l’Autorità Apostolica; se l’intenzione di trasmettere questa dottrina ai fedeli come verità da tenersi e credersi non è esplicita, l’assistenza del Paraclito non è garantita, e l’autorità che la promulga può essere – e in certi casi deve essere – ignorata. Ai fedeli è quindi possibile resistere all’esercizio illegittimo di un’autorità legittima, all’esercizio di un’autorità illegittima o all’esercizio illegittimo di un’autorità illegittima.

Non mi trovo pertanto d’accordo con Lei quando Ella afferma: «Se l’infedeltà tocca tale autorità, solo Dio può intervenire. Anche perché anche nei confronti di autorità di grado inferiore diventa poi difficile ricorrere sperando di avere giustizia». Il Signore può intervenire positivamente nel corso degli eventi, manifestando in modo prodigioso la Sua volontà o anche solo abbreviando i giorni dei malvagi. Ma l’infedeltà di chi è costituito in autorità, pur non essendo essa giudicabile dai sudditi, non per questo è meno colpevole, né può pretendere obbedienza a ordini illegittimi o immorali. Una cosa infatti è l’effetto che essa ha sui soggetti, un’altra il giudizio circa il suo modo di agire e un’altra ancora la punizione che essa può meritare. Così, se non sta ai sudditi mettere a morte il Papa per eresia (nonostante la pena di morte sia considerata da san Tommaso d’Aquino commisurata al crimine di chi corrompe la Fede), possiamo nondimeno riconoscere un Papa come eretico, e in quanto tale rifiutarci, caso per caso, di prestargli l’obbedienza cui altrimenti avrebbe diritto. Non lo giudichiamo, perché non abbiamo l’autorità di farlo; ma lo riconosciamo per quello che è, aspettando che la Provvidenza susciti chi possa pronunciarsi definitivamente e autorevolmente.

Ecco perché, quando Ella afferma che «non sono i sottoposti a quei malvagi che hanno l’autorità per ribellarsi e rovesciarli dal loro posto», occorre distinguere anzitutto che tipo di autorità sia in questione, e in secondo luogo quale sia l’ordine impartito e quale il danno che l’eventuale obbedienza comporterebbe. San Tommaso considera la resistenza al tiranno e il regicidio come moralmente leciti, in certi casi; così com’è lecita e doverosa la disobbedienza all’autorità dei Prelati che abusano del proprio potere contro il fine intrinseco del potere stesso.

Nella Sua lettera, Ella identifica nella ribellione all’autorità il marchio dell’ideologia comunista. Ma la Rivoluzione, di cui il Comunismo è un’espressione, intende rovesciare i sovrani non in quanto eventualmente corrotti o tirannici, ma in quanto gerarchicamente inseriti in un kosmos che è essenzialmente cattolico, e quindi antitetico al marxismo.

Se non fosse possibile opporsi ad un tiranno, avrebbero peccato i Cristeros, che si ribellarono con le armi al dittatore massone che in Messico perseguitava i suoi cittadini abusando della propria autorità. Avrebbero peccato i Vandeani, i Sanfedisti, gli Insorgenti: vittime di un potere rivoluzionario, pervertito e pervertitore, dinanzi al quale la ribellione non solo è lecita, ma anche doverosa. Furono vittime del potere anche i Cattolici che, nel corso della Storia, si trovarono a doversi ribellare ai loro Prelati, ad esempio i fedeli che in Inghilterra dovettero resistere ai loro Vescovi diventati eretici con lo scisma anglicano, o quanti in Germania si videro costretti a rifiutare obbedienza ai Presuli che avevano abbracciato l’eresia luterana. L’autorità di questi Pastori diventati lupi era infatti nulla, poiché orientata alla distruzione della Fede anziché alla sua difesa, contro il Papato anziché in comunione con esso. Giustamente Ella aggiunge: «Allora i poveri fedeli, di fronte ai loro pastori che si macchiano di tali crimini, e in modo così svergognato, rimangono sbigottiti. Come posso io seguire in nome di Gesù qualcuno che invece opera ciò che Gesù non vuole?»

Eppure poco oltre leggo queste Sue parole: «Chi nega la loro Autorità, in realtà nega la Autorità di chi li ha costituiti. E chi vuole negare la Autorità di chi li ha costituiti deve anche negare la loro autorità. Chi invece resta sottomesso alla autorità dei ministri costituiti in autorità da Gesù, pur non rendendosi complice dei loro errori, obbedisce alla Autorità di Gesù, che li ha costituiti». Questa proposizione è chiaramente erronea, poiché legando indissolubilmente l’autorità prima e originaria di Dio all’autorità derivata e vicaria della persona, ne inferisce una sorta di vincolo indefettibile, vincolo che invece viene meno proprio nel momento in cui colui che esercita l’autorità in nome di Dio di fatto la perverte, ne stravolge il fine sovvertendolo. Direi anzi che è proprio perché si deve avere in massimo onore l’autorità di Dio che essa non può essere disattesa con l’obbedire a chi è per sua natura sottoposto alla medesima divina autorità. Per questo San Pietro (At 5, 29) ci esorta ad obbedire a Dio piuttosto che agli uomini: l’autorità terrena, sia essa temporale o spirituale, è sempre sottoposta all’autorità di Dio. Non è possibile pensare che – per una ragione che pare quasi dettata da un burocrate – il Signore abbia voluto lasciare la Sua Chiesa in balìa di tiranni, quasi preferendo la loro legittimazione proceduralmente legale allo scopo per il quale Egli li ha posti a pascere il Suo gregge.

Certo, la soluzione della disobbedienza pare più facilmente applicabile ai Prelati che non al Papa, dal momento che quelli possono essere giudicati e deposti dal Papa, mentre questi non può esser deposto da alcuno in terra. Ma se è umanamente incredibile e doloroso dover riconoscere che un Papa possa essere malvagio, questo non consente di negare l’evidenza e non impone di consegnarsi passivamente all’abuso del potere che egli esercita in nome di Dio ma contro di Lui. E se nessuno vorrà assalire i Sacri Palazzi per scacciarne l’indegno ospite, si possono altresì esercitare forme legittime e proporzionate di vera e propria opposizione, ivi comprese le pressioni a che si dimetta e abbandoni l’ufficio. È proprio per difendere il Papato e la sacra Autorità che esso riceve dal Sommo ed Eterno Sacerdote che occorre allontanarne chi lo umilia, lo demolisce e ne abusa. Oserei dire, per completezza, che anche la rinunzia arbitraria all’esercizio dell’autorità sacra del Romano Pontefice rappresenta un gravissimo vulnus al Papato, e di questo dobbiamo considerare responsabile più Benedetto XVI che Bergoglio.

Ella accenna poi a ciò che il Prelato tirannico dovrebbe pensare della propria autorità: «un ministro di Dio […] dovrebbe anzitutto negare la propria autorità di apostolo, ovvero inviato di Gesù. Dovrebbe riconoscere di non voler seguire Gesù, e andarsene. In tal modo il problema sarebbe risolto». Ma Ella, caro Sacerdote, pretende che l’iniquo agisca come una persona onesta e timorata di Dio, mentre proprio perché malvagio costui abuserà senza alcuna coerenza e senza alcuno scrupolo di un potere che egli sa benissimo di avere dolosamente conquistato per demolirlo. Poiché è nell’essenza stessa della tirannide, in quanto perversione dell’autorità giusta e buona, non solo il suo esercitarsi in modo perverso, ma anche il voler gettare discredito e repulsione sull’autorità di cui essa è grottesca contraffazione. Gli orrori compiuti da Bergoglio in questi anni non solo rappresentano un indecoroso abuso dell’autorità papale, ma hanno come immediata conseguenza lo scandalo dei buoni nei suoi confronti, perché rende invisa e odiosa, con la parodia del Papato, anche il Papato in sé stesso, pregiudicando irrimediabilmente l’immagine e il prestigio di cui godeva sinora la Chiesa, pur già afflitta da decenni di ideologia modernista.

Ella scrive: «Pertanto, a nessuno è lecito obbedire a ordini ingiusti o malvagi, illegittimi, o fare qualunque male col pretesto dell’obbedienza. Ma nemmeno ad alcuno è permesso negare l’autorità del Papa perché costui la esercita in modo malvagio, andando fuori dalla Chiesa costituita da Gesù sulla roccia dell’Apostolo Pietro». Qui l’espressione «negare l’autorità» andrebbe distinta tra il negare che Bergoglio abbia un’autorità in quanto Papa e viceversa negare che Bergoglio, in questo specifico ordine che imparte al fedele, abbia il diritto di essere obbedito quando l’ordine è in conflitto con l’autorità del Papa. Nessuno obbedirebbe a Bergoglio se costui parlasse a titolo personale o fosse un impiegato del catasto, ma il fatto che da Papa insegni dottrine eterodosse o dia scandalo ai semplici con affermazioni provocatorie, rende di estrema gravità la sua colpa, perché chi lo ascolta crede di ascoltare la voce del Buon Pastore. La responsabilità morale di chi comanda è incommensurabilmente maggiore di quella che ha il suddito che deve decidere se obbedirgli o meno. Di questo il Signore chiederà conto inflessibilmente, per le conseguenze che il bene o il male compiuto dal superiore comporta sui sottoposti, anche in termini di buono o cattivo esempio.

A ben vedere è proprio per difendere la Comunione gerarchica con il Romano Pontefice che occorre disobbedirgli, denunciare i suoi errori e chiedergli di dimettersi. E pregare Iddio che lo chiami a Sé il prima possibile, se da questo può derivarne un bene per la Chiesa.

L’inganno, il colossale inganno del quale ho scritto in più occasioni, consiste nel costringere i buoni – chiamiamoli così per brevità – a rimanere imprigionati in norme e leggi che viceversa i cattivi usano in fraudem legis. È come se costoro avessero compreso la nostra debolezza: l’essere cioè noi, pur con tutti i nostri difetti, religiosamente e socialmente orientati al rispetto della legge, all’obbedienza all’autorità, all’onorare la parola data, all’agire con onore e lealtà. Con questa nostra debolezza virtuosa, essi si garantiscono da noi obbedienza, sottomissione, al massimo rispettosa resistenza e prudente disobbedienza. Sanno che noi – poveri stolti, pensano – vediamo in loro l’autorità di Cristo e a questa facciamo in modo di obbedire anche se sappiamo che quell’azione, ancorché moralmente irrilevante, va in una direzione ben precisa… Così ci hanno imposto la Messa riformata; così ci hanno abituato a sentir cantare le sure del Corano dall’ambone delle nostre cattedrali, e a vederle trasformate in trattorie o dormitori; così ci vogliono presentare come normale l’ammissione delle donne al servizio dell’altare.... Ogni passo compiuto dall’Autorità, dal Concilio in poi, è stato possibile proprio perché obbedivamo ai Sacri Pastori, e pur sembrandoci certe loro decisioni devianti, non potevamo credere che stessero ingannandoci; e forse essi stessi, a loro volta, non si rendevano conto che gli ordini impartiti avessero uno scopo iniquo. Oggi, seguendo il fil rouge che unisce l’abolizione degli Ordini Minori all’invenzione delle accolite e delle diaconesse, comprendiamo che chi riformò la Settimana Santa sotto Pio XII aveva già sotto gli occhi il Novus Ordo e le sue atroci declinazioni odierne. L’abbraccio di Paolo VI con il Patriarca Atenagora suscitò in noi speranze di vera ecumène, perché non avevamo capito – come invece avevano denunciato alcuni – che quel gesto doveva preparare il pantheon di Assisi, l’osceno idolo della pachamama e, a breve, il sabba di Astana.

Nessuno di noi vuole comprendere che questa empasse si rompe semplicemente non assecondandola: dobbiamo rifiutare di confrontarci a duello con un avversario che detta le regole a cui solo noi dobbiamo sottostare, lasciando se stesso libero di infrangerle. Ignorarlo. La nostra obbedienza non ha nulla a che vedere né col servilismo pavido, né con l’insubordinazione; al contrario, essa ci consente di sospendere qualsiasi giudizio su chi sia o non sia Papa, continuando a comportarci come buoni Cattolici anche se il Papa ci deride, ci disprezza o ci scomunica. Perché il paradosso non risiede nella disobbedienza dei buoni all’autorità del Papa, ma nell’assurdità di dover disobbedire a una persona che è allo stesso tempo Papa ed eresiarca, Atanasio e Ario, luce de jure e tenebra de facto. Il paradosso è che per rimanere in Comunione con la Sede Apostolica dobbiamo separarci da colui che dovrebbe rappresentarla, e vederci burocraticamente scomunicati da chi è in stato oggettivo di scisma con se stesso. Il precetto evangelico di «Non giudicare» non deve intendersi nel senso di astenersi dalla formulazione di un giudizio morale, ma dalla condanna della persona, altrimenti saremmo incapaci di porre atti morali. Certo non sta al singolo separare il grano dalla zizzania, ma nessuno deve chiamare zizzania il grano, né grano la zizzania. E chi è insignito dell’Ordine Sacro, tanto più se nella pienezza del Sacerdozio, ha non solo il diritto, ma il dovere di additare i seminatori di zizzania, i lupi rapaci e i falsi profeti. Poiché anche in quel caso vi è, assieme alla partecipazione al Sacerdozio di Cristo, anche la partecipazione alla Sua regale Autorità.

Quello di cui non ci accorgiamo, tanto in ambito politico e sociale quanto in ambito ecclesiastico, è che la nostra accettazione iniziale di un presunto diritto del nostro avversario a compiere il male, basata su un erroneo concetto di libertà (morale, dottrinale, religiosa), ora si sta mutando in una forzata tolleranza del bene mentre il peccato e il vizio sono diventati la norma. Quello che ieri era ammesso come nostro gesto di indulgenza oggi pretende piena legittimità, e ci confina ai margini della società come minoranza in via di estinzione. A breve, coerentemente con l’ideologia anticristica che sovrintende a questo inesorabile mutamento di valori e principi, verrà proibita la virtù e condannato chi la pratica, in nome di un’intolleranza verso il Bene additato come divisivo, integralista, fanatico. La nostra tolleranza verso chi, oggi, si fa promotore delle istanze del Nuovo Ordine Mondiale e della sua assimilazione nel corpo ecclesiale condurrà infallibilmente all’instaurazione del regno dell’Anticristo, in cui i Cattolici fedeli saranno perseguitati come nemici pubblici, esattamente come in epoche cristiane erano considerati nemici pubblici gli eretici. Insomma, il nemico ha copiato, capovolgendolo e pervertendolo, il sistema di protezione della società realizzato dalla Chiesa nelle nazioni cattoliche.

Credo, caro reverendo, che le Sue osservazioni sulla crisi dell’autorità saranno presto da integrare, almeno a giudicare dalla velocità con cui Bergoglio e la sua corte assestano i loro colpi alla Chiesa. Da parte mia, prego che il Signore faccia venire alla luce la verità sinora nascosta, consentendoci di riconoscere il Vicario di Cristo in terra non tanto per la veste che indossa, quanto per le parole che escono dalla sua bocca e per l’esempio delle sue opere.

Riceva la mia Benedizione, mentre con fiducia mi affido alla Sua preghiera.


+ Carlo Maria, Arcivescovo


31 Gennaio 2021

Dominica in Septuagesima



Del 31 Gennaio 2021

In un istante i Miei figli saranno presi e il mondo sarà gettato in una fitta oscurità .

 


Sabato 1 gennaio 2011


Signore, che dire del rapimento (o seconda venuta)

Il 3 maggio 2008, ho chiesto al Signore del rapimento (o seconda venuta - quello che io considero il rapimento). Avevo letto della fine dei tempi e volevo capire meglio cosa sarebbe successo. "Signore, come faranno gli altri a non sapere dove siamo andati - non sentiranno il Tuo grido e lo squillo di tromba quando ci chiami a casa da Te?"

“ Gli altri sentiranno un suono sibilante, ecco tutto, perché non possono sentire la Mia voce o la Mia tromba come fanno i Miei figli . (Matteo 24: 40–41)  In un istante i Miei figli saranno presi e il mondo sarà gettato in una fitta oscurità . (Geremia 13:16)Allora la Mia ira cadrà su coloro che saranno lasciati indietro in modi terribili perché mi hanno rinnegato, non conoscono le mie vie né il mio nome. No, i Miei figli non saranno lasciati indietro a subire la Mia ira in quel tempo, perché Gesù ha sopportato la Mia ira per te, ma non per i malvagi increduli. 

Un grande e terribile giorno sta arrivando sulla terra. Ci sarà una grande confusione e disordini in quel momento perché coloro che saranno rimasti indietro non sapranno cosa credere e andranno nel panico. Grideranno a Me, ma io non li ascolterò perché non li conosco, perché hanno già fatto il loro cammino e scelto il modo in cui lo vivranno e il Mio tempo di grazia sugli uomini sarà terminato.

La Bestia sorgerà sulla terra e ci sarà un momento terribile, come nulla che la tua mente potrebbe mai comprendere perché è veramente oltre la comprensione dell'uomo essere consegnato nelle mani di Satana stesso e non morire! Ma i Miei figli non vedranno quel giorno perché saranno qui con Me in Paradiso.

Il Rapimento avverrà davvero in un batter d'occhio come dice la Mia Parola, un secondo due lavoreranno insieme in un campo e il secondo successivo se ne andrà e nessuno sulla terra saprà perché. Anche le loro menti dovrò oscurarmi in quei giorni. L'oscurità grossolana che hai visto nel tuo spirito (una visione che avevo avuto a gennaio durante l'adorazione di una grande coperta scura che scendeva verso la terra - davvero inquietante - nel mio spirito ho immediatamente pensato all'oscurità grossolana)verranno e avranno occhi che non vedono e orecchie che non sentono.

Seguiranno ciecamente l'anti-Cristo fino alla loro eterna distruzione perché non mi hanno conosciuto né invocato il mio nome mentre c'era ancora tempo . 

Molta malvagità

 


6 GENNAIO 2021

    Figli miei, vi ho detto che quello che state vivendo adesso è una prova generale per quello che verrà dopo. Hai contemplato il significato delle mie parole per te?

   Ciò che segue è molto più forte e più diffuso, molto più mortale di quello che devi affrontare ora. Il male sarà al centro di ciò che segue e il potere è il suo obiettivo.

   Un'altra piaga sta per essere liberata e prenderà la vita di centinaia di migliaia di persone. Vi sembrerà che le morti non si fermeranno mai. C'è molta malvagità nelle alte sfere di molte nazioni ora e cercano di ottenere il controllo completo per poter dominare ogni vostro movimento.

    Con il progredire di questo tempo, i vostri movimenti saranno molto più limitati di quanto non lo siano ora, e coloro che sono al potere cercheranno di limitare anche con chi potete comunicare e come. La loro intenzione è che queste restrizioni rimangano in vigore per molto tempo dopo che la nuova peste abbia fatto la sua distruzione. Saranno immuni a questa piaga come lo sono stati i suoi creatori. E' stata creata per un tempo come questo.

   Conosci i Miei figli il tempo in cui vivi. Questo è solo l'inizio delle difficoltà per il Mio popolo, perché aumenterà con il passare degli anni. Hai già visto il Mio popolo perseguitato, ma questa volta sarà peggio. Molto peggio.

   La tua preparazione per questo è la mia santa Parola. Sii nella Mia Parola ogni giorno. Imprimetevela nella memoria per quando i malvagi approveranno leggi contro di essa. Conoscetela nel profondo delle vostre anime, perché questo farà la differenza per voi in quel tempo.

Glynda Lomax


Proverbi 29: 2

 Quando i giusti hanno autorità, il popolo si rallegra, ma quando l'empio ha il potere, il popolo piange.

Efesini 6:12

12  Poiché lottiamo non contro carne e sangue, ma contro principati, contro potenze, contro i governanti delle tenebre di questo mondo, contro la malvagità spirituale sugli alti luoghi.

2 Timoteo 3:12

12  Sì, e tutti quelli che vivranno devotamente in Cristo Gesù subiranno persecuzioni.

2 Corinti 12:10

10  Perciò provo piacere nelle infermità, nei rimproveri, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce per amor di Cristo: perché quando sono debole, allora sono forte.

Salmo 18: 2

 L'Eterno è la mia roccia, la mia fortezza e il mio liberatore; mio Dio, mia forza, in cui confiderò; il mio scudo, il corno della mia salvezza e la mia alta torre.

Isaia 41:10

10 Non  temere; perché io sono con te: non sgomentarti; poiché io sono il tuo Dio: ti rafforzerò; sì, io ti aiuterò; sì, io ti sosterrò con la destra della mia giustizia.

OPERA DEI "TABERNACOLI VIVENTI"

 


Il grande dono di Gesù agli uomini d'oggi tramite Vera Grita


11-II-1968 Sono Gesù. Scrivi, scrivi: ho aperto in te un canale ove far scorrere la mia Grazia, le mie Parole. tu sai che Io sono in te, che Io parlo da te. Si, è la mia Voce: sale dalla tua anima perché la mia parola ha stabilito dimora in te. Tu sarai forte in Me, e la fede nella mia Parola crescerà in te. Devi dormire ed Io taccio. Il tuo riposo mi è caro perché tu sei la mia povera e fragile creatura che nell'amore e nell'obbedienza dovrà servirmi finché al mondo la sottrarrà affinché la sua scomparsa sia per gli uomini la testimonianza della mia Parola. Tu riposa in Me. Oggi il tuo Gesù per te è stato glorificato nel seno del Padre mio, perché quanto fai per Me è gloria a Dio, ed Io ti prometto che ormai ogni tua azione, ogni tua invocazione compiuta con purezza sara unita e legata a Me. Ora Io comincio a vivere in Te. Sposa di Sangue, del mio Sangue, abbandonati a Me: il mio Cuore è aperto; ti aspetta... Il tuo Gesù, l'Amore Divino donatosi tutto alla più povera delle sue creature. Riposa in Me. Domani ritornerà con la mia Parola, ma il mio Amore ti veglierà. Ora la tua obbedienza è mia; ora sale attraverso Me, nei Cieli... Ora sei in Me, nella mia obbedienza. Gesù ti abbraccia, Gesù ti benedice.

PREGHIERA A MARIA, MADRE DI DIO

 




Sia benedetta la mente, il cuore, la mano

che ha disegnato questa bella icona,

Di una bellezza insuperabile, ma dolce,

La Madre di Dio, rapita in preghiera.

Tutto puro il suo volto, le sue mani, il suo cuore non visto,

Casto, bianco rapimento, come il bagliore del mattino:

Lei medita profondamente. Il suo dolore si mostra,

Lei porta il peso delle anime sulla terra di sotto!

Terribile, eppure così pieno d'amore e così caldo!

Immacolata, la sua lode non cesserà mai,

nei cuori che la amano e la custodiscono; Madre di Dio!

Totus tuus! I più piccoli di Maria,

nella valle di Santa Teresa.


(Scritto dalle suore carmelitane di Allentown, Pennsylvania).

Il giudizio di tutte le cose

 


I miei giudizi arrivano a ogni nazione adesso. Assisterai a disastri diversi da qualsiasi cosa tu abbia mai visto prima. Sentirai parlare di disastri in cui hai dei cari e saprai che non sono sopravvissuti. Questo è il tempo del giudizio di tutte le cose.

   Tutta la terra deve essere giudicata ora affinché io possa portarvi tutti a casa da Me.

   Non temere ciò che vedi, ma prega e prega diligentemente per i non salvati tra i tuoi cari. Pregate che io li salvi. E pregate per la forza e la fermezza di tutti coloro che Mi conoscono, affinché la loro fede non venga meno, perché le condizioni diventeranno terribili in molte aree, figli miei.

Glynda Lomax


Salmo 9: 16-17

16 L'Eterno è conosciuto dal giudizio che esegue: l'empio è intrappolato nell'opera delle sue proprie mani. Higgaion. Selah.

17 I malvagi saranno trasformati in un inferno e tutte le nazioni che dimenticano Dio.

Matteo 24:13

13  Ma colui che persevererà sino alla fine, lo stesso sarà salvato.

Salmo 91: 1-4

1 Chi dimora nel luogo segreto dell'Altissimo dimorerà all'ombra dell'Onnipotente.

2 Dirò del Signore: Egli è il mio rifugio e la mia fortezza: il mio Dio; in lui mi fiderò.

3 Sicuramente ti libererà dal laccio dell'uccellatore e dalla pestilenza nociva.

4 Egli ti coprirà con le sue piume e sotto le sue ali tu avrai fiducia: la sua verità sarà il tuo scudo e il tuo scudo.

Giovanni 9: 4 

Devo compiere le opere di Colui che mi ha mandato, finché è giorno: viene la notte, quando nessuno può lavorare


 

Il mio Rosario sarà la luce del mondo

 


1 luglio 1970 - Vigilia della Visitazione di Nostra Signora
[La legge sull'aborto di New York è entrata in vigore in questa data.]

     Madonna - “Il mio Rosario sarà la luce del mondo.
     “La preghiera può solo fermare l'uomo di perdizione. La metà del mondo è già nell'oscurità. Nessun uomo è al di là della portata di satana.
     “Molti moriranno nel travolgimento. C'è salvezza nella preghiera. Rivolgiti a mio figlio. Dagli il tuo cuore.

Aborto

     “Pregate per coloro che non hanno vissuto. Respira lo spirito della vita al momento del concepimento. Non uccidere i piccoli! [A queste parole Veronica china la testa e piange per il dolore e l'angoscia del cuore.]
     “La sua mano si fa pesante. Molte anime andranno perse. Tutto il paradiso è rattristato. [Veronica continua a piangere profondamente con gemiti dolorosi.]
     “L'uomo percorre la strada verso la propria distruzione! Pregate per i vostri fratelli. Portate il mio messaggio al mondo. Così tante anime andranno perse! [Veronica parla con il cuore pesante, tra lacrime e singhiozzi.]
     “L'uomo ha dimenticato Mio Figlio. Fa male essere respinto. Ama Mio Figlio, come Lui ti ama! Non puoi contrattare con Dio e con l'uomo. Uno amerai, l'altro odierai.

Preghiera e sacrificio

     “Il forte deve portare il debole. Tieni sempre la sua croce davanti a te. La preghiera e il sacrificio saranno la tua guida verso la luce. Non riporre la tua fiducia in questo mondo, perché è il tuo esilio. L'eternità è per sempre!
     “I bambini sono le vittime innocenti. Pregate per i vostri figli. Le mie lacrime scendono su tutte le madri. Vieni a me, perché ti consolerò.
     "Pregare! Pregate sempre, figli Miei. Ci sono molte anime da salvare.
     “Conosco il cuore spezzato di una madre che le lacrime non possono riparare. Mio Figlio ti consolerà.
     “Vi benedico tutti, figli Miei. Pregate il mio rosario ogni giorno ".