lunedì 1 novembre 2021

Le tre preghiere più potenti per ottenere ciò di cui hai bisogno

 


Per uscire da situazioni difficili e angoscianti.

In situazioni difficili, la preghiera diventa più importante che mai.

Perché le nostre risorse umane sono insufficienti e l'unica cosa che ci rimane è fare appello a Dio.

Questi momenti ci travolgono, ci tolgono la pace e ci fanno soffrire.

E molte volte offuscano la nostra capacità di pensare in modo sensato.

Coloro che sono consapevoli che la preghiera è fondamentale in questi momenti, a volte si impigliano in infinite preghiere che non danno loro la pace di cui hanno bisogno e che possono essere così complicate che non aiutano a perseverare.

Inoltre, circolano migliaia di preghiere e nei momenti di difficoltà alcuni hanno difficoltà a scegliere quale pregare.

Ecco perché qui portiamo tre preghiere di petizione che possono essere fatte in novena o meno, che sono brevi e veloci, e che hanno l'approvazione di santi o buoni frutti.

Una preghiera è al Sacro Cuore, un'altra alla Vergine Maria e un'altra a San Giuseppe.

Tutti noi abbiamo giorni difficili, periodi di grandi tempeste o cause difficili a cui non abbiamo soluzione.

Possono essere problemi personali, problemi che accadono ai propri cari o problemi generali che accadono nel mondo e ci feriscono.

E possono variare da problemi economici, a problemi di malattia, relazione, ecc.

In molti casi non abbiamo una soluzione in vista per loro, e allora dobbiamo fissare lo sguardo su Dio, perché ci aiuti con la sua grazia.

E la preghiera è il grande strumento che abbiamo per raggiungerlo.

La prima cosa è chiedergli di darci pace nella tempesta. Se lo facciamo, il peso dei problemi sarà più leggero e non saremo così storditi.

E la seconda cosa è pregare per l'aiuto di Dio,sapendo che le nostre preghiere, quelle che sono per il bene della nostra anima o di quella degli altri, sono sempre esaudite.

In questo modo ci rivolgiamo a Lui, con l'aiuto e la potenza dello Spirito Santo, per le cose che Egli ha promesso, sottomettendoci con fede alla Sua volontà.

Ma anche in tempi turbolenti, come quelli in cui viviamo, la preghiera diventa più importante che mai.

Perché lottiamo con i nostri peccati e quelli degli altri nella vita quotidiana, cioè a causa di ciò che facciamo per tentazione e debolezza, e ciò che gli altri ci fanno.

Non vediamo tutto questo intorno a noi, nelle nostre vite o nei telegiornali?

Famiglie distrutte, scandali finanziari, violenza, tossicodipendenza, odio, guerre, che ci dà quella terribile sensazione che non c'è nessuno di cui ti puoi davvero fidare in questo mondo tranne Dio.

Padre Pio aveva la sua preghiera preferita che pregava per tutti coloro che chiedevano le sue preghiere.

E raccomandò ad altri di recitare questa preghiera.

Si chiama Novena Irresistibile perché si basa sulle tre promesse del Signore presentate nel Vangelo.

Queste preghiere hanno una forza molto particolare per rivolgersi al Sacro Cuore di Gesù di fronte a cause difficili.

Questa è la versione breve della Novena Irresistibile,

Oh, mio Gesù, hai detto:

– in verità vi dico: passeranno i cieli e la terra, ma le mie parole mai,

– chiedi e riceverai, cercherai e troverai, chiamerai e ti aprirai,

– qualunque cosa chiedite a Mio Padre nel mio nome, Egli vi concederà,

Sulla base dell'infallibilità delle tue sante parole, ti chiedo la grazia... e qui si richiede la grazia.

Poi si dice un Padre Nostro, un'Ave Maria e un Gloria.

E Sacro Cuore di Gesù, in Te confido.

E finisce con questa preghiera,

O Sacro Cuore di Gesù, per il quale è impossibile non avere compassione degli afflitti, abbi pietà di noi, miserabili peccatori, e donaci la grazia che ti chiediamo, attraverso il Cuore Immacolato di Maria, tua tenera madre e nostra madre.

E si aggiunge: San Giuseppe, padre di Gesù, prega per noi.

Questa preghiera viene recitata per 9 giorni di fila con molta fede, poiché il Signore non abbandona mai coloro che lo chiamano con fiducia e perseveranza.

Infatti, come leggiamo nel Salmo 23, "Anche se attraverso oscuri burroni, non temerò il male, perché tu sei con me".

Il nostro Creatore può portare il bene dal male e aiutarci a superare i momenti difficili.

Dopo tutto, il Venerdì Santo è stato seguito dalla Domenica di Pasqua.

Un'altra preghiera è quella che Madre Teresa di Calcutta di solito pregava di fronte a problemi difficili e che ancora oggi le Missionarie della Carità continuano a pregare.

Si chiama Flying Ninth in inglese o Ninth to the flight.

Consiste di dieci Memorares, cioè la preghiera degli Acordaos, pregati uno dopo l'altro.

Data la mia grande quantità di problemi portati all'attenzione di Madre Teresa e il ritmo con cui stava viaggiando, spesso semplicemente non era possibile permettersi nove giorni per una risposta celeste a questioni urgenti.

Madre Teresa usava costantemente questa preghiera per le sue suppliche come la cura di un bambino malato, prima di incontri importanti o quando i passaporti scomparivano, per chiedere l'aiuto celeste quando le scorte si esaurivano, ecc.

Questa è la preghiera,

Ricordati, o pia Vergine Maria, che non si è mai sentito che nessuno di coloro che sono venuti in tua protezione, implorando il tuo aiuto e reclamando il Tuo aiuto, sono stati abbandonati da Te.

Incoraggiato da questa fiducia, vengo a Te, o Madre, Vergine delle Vergini, e gemendo sotto il peso dei miei peccati oso stare davanti a Te.

O madre di Dio, non scartare le mie suppliche di fronte al bisogno, ma ascoltale e accoglile benignamente. Amen.

E non recise nove come ci si potrebbe aspettare dalla parola novena, ma ne aggiunse un altro.

Dava così per scontata la collaborazione del cielo, che aggiungeva sempre subito un decimo Accordo, in ringraziamento per il favore ricevuto.

Questa Novena Rapida aveva una cosa in comune con quella dei nove giorni e anche con le novene di nove mesi, la fiducia che sosteneva l'aiuto divino, come fecero gli apostoli per nove giorni aspettando l'aiuto promesso della venuta dello Spirito Santo.

E si dice che quando Madre Teresa di Calcutta aveva appena fondato la Congregazione delle Missionarie della Carità, il cui unico scopo era quello di aiutare i più poveri tra i poveri, aveva bisogno di un edificio per la sede di quella fondazione.

Per raggiungere questo obiettivo, Madre Teresa offrì alla Vergine Maria di recitare la preghiera di acordaos 85.000 volte, e ci riuscì.

Infine c'è una Novena a San Giuseppe che porta molto frutto.

San Giuseppe era un uomo di fede, ci voleva molta fede per credere che quello che stava accadendo nella sua vita non fosse un sogno, una moglie incinta dello Spirito Santo, essendo un padre adottivo del figlio di Dio, angeli che gli parlavano e lo guidavano nel cammino.

E inoltre, dopo Maria era la persona più vicina a Gesù Cristo, quindi la sua intercessione è molto potente.

La preghiera della Novena a San Giuseppe recita così:

Glorioso San Giuseppe, fedele padre fornitore del Divino Bambino, marito verginale della madre di Dio, potente protettore della Santa Chiesa, veniamo a te per affidarci alla tua speciale protezione.

Non hai cercato nulla in questo mondo se non la gloria di Dio e il bene del tuo prossimo.

Totalmente donata al Salvatore, la vostra felicità consisteva nel pregare, nell'lavorare, nel sacrificare, nel soffrire, nel morire per Lui.

Eri uno sconosciuto in questo mondo ma intimo con Gesù.

Il suo sguardo si posava fiducioso sulla tua vita semplice e nascosta in Lui.

San Giuseppe, hai già aiutato tanti uomini, ci rivolgiamo a te con piena fiducia.

Vedete alla luce di Dio i nostri bisogni, conoscete le nostre preoccupazioni, le nostre difficoltà, i nostri dolori.

Chiediamo la vostra paterna gentilezza per questa particolare questione... Qui viene fatta la richiesta.

Lo mettiamo nelle tue mani che ha protetto il Bambino Gesù.

Ma prima di tutto ci chiede le grazie di non separarci mai da Gesù per il peccato mortale.

Conoscerlo e amarlo sempre di più, così come la sua Santa Madre.

Vivere sempre alla presenza di Dio, fare tutto secondo la sua gloria e il bene delle altre anime.

E un giorno vedere Dio lodarLo eternamente con te.

Così sia.

E finisce con un Padre Nostro, un'Ave Maria e un Gloria.

Bene, finora le tre novene più potenti da recitare in casi difficili, che non sono un insieme infinito di parole e frasi associate, ed è per questo che sono molto utili nei nostri tempi frenetici.

Come abbiamo visto, uno chiede l'intercessione del Sacro Cuore di Gesù, un altro alla Beata Vergine e un altro a San Giuseppe.


GENESI BIBLICA EVOLUZIONE O CREAZIONE? CAINO E’ LA CHIAVE DEL MISTERO

 


Teofania  

§ 12 a) Lo scoppio di un tuono mi sorprese, perché all’una, al ritorno dalla chiesa,  avevo visto il cielo stellato e limpido; ma non mi impaurii benché fosse ‘preceduto da  una specie di soffio’. Sembrava fosse caduta una folgore sull’orto davanti alla finestra  dello studio. Non era un suono secco come quello del fulmine, ma un tuono il cui  rombo andava ripetendosi con molte eco che si disperdevano lontano, come quelli che  provengono dall’atmosfera.  

b) Cessata l’eco del tuono, un terremoto sussultorio e ondulatorio mi fece una certa  impressione. Il pavimento tremava sotto i miei piedi e mi inclinavo per stare in  equilibrio, spostando i piedi ora a destra ora a sinistra. Le pareti ed il soffitto  scricchiolavano e mi aspettavo di veder cadere calcinacci e polvere e sfasciarsi tutto.  Ma niente cadde. Ero preoccupato.  

“Se esco così svestito, divento la favola del paese” pensai.  

c) Cessato il terremoto, sentii un fortissimo sibilo come di vento impetuoso che  entrasse da tutte le parti, anche dalle pareti. Mi aspettavo di veder volar via tutte le  mie scartoffie. Invece nulla.  

Non sono superstizioso né timido, ma di fronte ad un pericolo di cui non conosco la  causa né gli eventuali effetti, la prudenza mi suggerisce di scappare. Era quello che  volevo fare, ma non potei muovermi.  

Feci il gesto di scappare ma non vi riuscii, non per paura ma perché i piedi parevano  incollati a terra da una forza esterna, misteriosa.  

d) Cessato il vento mi accorsi di una luce rosea, non di un colore caldo come quello  del fuoco che ha diverse gradazioni dal bianco al rosso al giallo, ma di un rosso  tenue, più simile al rosa che all’arancione.  

Questa luce rosea che aveva invaso la stanza non era tremula come quella della fiamma, ma continua, quasi lattiginosa come una leggera nuvola.  

– Anche il fuoco adesso? – dissi allarmato. Annusai ripetutamente. Nessun odore di  gas, né di bruciato. Mi tastai le mani nel timore che fosse una radiazione nucleare.  Tutto normale.  

Mi venne il dubbio allora che il tuono fosse stato provocato da una bombola di gas  che, scoppiando, avesse fatto esplodere altre bombole vicine, imitando il rimbombo del  tuono. Volli muovere un passo verso la finestra. Potei alzare il tallone ma non la  gamba, sebbene avessi incominciato a protendermi innanzi.  

§ 13 Una Voce di uomo adulto disse: – IO SONO. – Voglio spiegarmi meglio: quella  sensazione non mi veniva solo dall’esterno. La Voce “IO SONO” mi risuonava  dentro, così che non era come se mi sentissi in compagnia di qualcuno, ma quel  Qualcuno mi circondava, mi compenetrava, mi possedeva tutto e mi faceva sentire  molto piccolo alla Sua Presenza.  

Dopo qualche secondo la Voce mi disse dentro:  – RESTA. È TUTTO BENE. –  Dovetti  restare. Provai a sollevare nuovamente l’uno e  l’altro tallone e ad alzarmi in punta di  piedi. Nessun impedimento, gli arti funzionavano regolarmente ma le punte dei piedi  erano ancora incollate al pavimento.  

§ 14 La Voce, in tono normale di conversazione, vicinissima al mio orecchio destro,  mi disse: – DA UN SEGNO. – Sentii le parole, ma non il fiato che avrebbe dovuto  accompagnarle. Rigido nella persona, girai lentamente il capo verso la spalla destra.  Nulla. Nella stessa direzione osservai la lampadina sotto il paralume di porcellana  bianca pendente dal centro del soffitto.  

Mi aspettavo di vederla avvolta entro una carta velina color rosa che mi faceva  vedere la luce rosea nella stanza.  

Quella luce rosea non era ancora molto densa e mi lasciava intravedere i contorni dei  mobili e degli oggetti. Non c’era anima viva. Silenzio assoluto, quando la Voce mi  disse ancora dentro, cioè senza interessare gli organi dell’udito:  

– È LA RISPOSTA ALLA TUA DOMANDA. – Con tutto quello che era accaduto nel  frattempo, avevo dimenticato di aver fatto una domanda nel prendere in mano  

la Bibbia (cioè: “Come ha fatto Adamo a trovare la Donna che sarebbe diventata sua  moglie?”), né pensavo che le mie parole fossero state prese in considerazione da  chicchessia.  

Compresi. Pieno di commozione e di rispetto chiusi lo sportello di destra dicendo: –  Ma che tipo di segno? – Allungai poi il braccio sinistro e chiusi l’altro sportello che,  aperto, era aderente alla parete e che si apriva di misura verso il fianco della  cartelliera.  

A poco a poco la luce rosea si fece più intensa avvolgendo mobili e oggetti che  scomparvero in essa: vedevo bene solamente la Bibbia che avevo in mano, ma non  vedevo più nemmeno la mia mano.  


(Nota della curatrice) A questo punto don Guido interrompe il racconto per dar spazio  ad una descrizione del suo appartamento perché la visione, durata più di mezz’ora, si è  spostata, in senso antiorario, lungo le pareti ed i mobili del suo studio e della cucinapranzo. Questo semplice espediente voluto dal Signore gli ha permesso, in un secondo  tempo, di ricostruire non solo la sequenza delle immagini e degli episodi, ma anche di derivarne l’orientamento e di farne una mappa. Perciò il lettore che volesse velocemente  proseguire nel racconto, può tranquillamente saltare il § 15.  

 

§ 15 Prima di proseguire mi sembra opportuno descrivere l’ambiente dove le scene  della visione si sono manifestate e fare una ‘composizione di luogo’ visualizzando  oggetti e mobili dentro le mie stanze per ricostruire con la memoria le varie fasi di  questa grande visione nell’ordine in cui si sono succedute perché, ad ogni sfondo,  corrispondeva una scena della visione partendo dallo studio fino alla cucina.  

Fra quelle mura ebbi infatti una visione durata mezz’ora che mi inseguì nei miei  movimenti su ben nove posti, lungo le pareti meridionali e orientali delle due stanze.  

Per la precisione, le prime scene furono verso la parete Sud e la parete Ovest della  canonica, cioè verso la casa adiacente e verso l’orto; l’ultima, la più importante, fu  verso Est. Il lato Est, che guarda la strada, è lievemente girato verso Nord’  

Quanto descrivo non è una perdita di tempo perché le immagini e le scene che ho  veduto avevano, nell’ambiente naturale, e questo lo capii solo in un secondo tempo, lo  stesso orientamento delle scene che vedevo proiettate sui mobili delle due stanze.  Questo aiuto datomi dal Signore mi permise di ricostruire non solo la sequenza delle  scene, ma anche l’orientamento di quell’habitat e disegnare in seguito la mappa di  quei luoghi mettendoli in rapporto di successione fra loro, così che oggi, se mai  dovessi visitare quella regione, sarei in grado di riconoscere quei posti perché erano  abbastanza singolari.  

Venendo dalla camera, devo passare per il corridoio e, dal corridoio, per la cucina  per entrare nel mio studio, o biblioteca, che misura 3 metri per 2,80.  

Entrando in cucina dalla porta che si trova quasi al centro della parete, alla mia  sinistra vi è la parete Est con due finestre che guardano la strada. Di fronte, sempre  all’entrata della cucina, vi è la parete Sud nella quale si apre, a sinistra, una portiera  con vetro smerigliato che dà sulle scale che scendono alla cantina e due metri più in là,  a destra, l’altra portiera, simile alla prima, che porta nello sbratta-cucina. Tra una  portiera e l’altra è collocata la credenza con l’alzatina dalle antine in vetro che  abitualmente chiamo ‘vetrina’. Al centro della cucina il tavolo da pranzo. Alla mia  destra, al centro della parete Ovest, c’è la portiera della mia biblioteca dove entrai.  

Appena dentro la biblioteca, alla mia sinistra, addossata alla stessa parete che  divide la cucina dalla biblioteca, vi è una libreria alta due metri con due sportelli  simmetrici con vetro stampato. Di fronte a questa vi è, sulla parete Ovest, la seconda  libreria, identica alla prima. Entrambe hanno il fianco addossato alla parete Sud.  Sulla parete Sud è sistemata, al centro, una cartelliera a cassetti sottili alta m 1,50 che  occupa di stretta misura lo spazio tra lo sportello aperto della libreria che sta alla mia  sinistra e lo sportello aperto dell’altra libreria gemella collocata di fronte alla prima.  

A fianco di quest’ultima, al centro della parete Ovest, c’è l’unica finestra del mio  studio che guarda verso l’orto.  

Siamo sul piano rialzato di una casa costruita nel 1740 su un terreno in forte  pendenza.  

Quasi al centro della stanzetta adibita a biblioteca vi è un tavolo ingombro di libri, di  riviste e di fascicoli di appunti. Al lato Nord, una stufa al kerosene, sedie coperte di  riviste e giornali, scatoloni, pieni delle stesse cose, che impediscono di aprire la vecchia porta verso il corridoio. Disordine solo apparente: so trovare le mie cose se  altri non le toccano. 

Dagli scritti di  Don Guido Bortoluzzi 

La Battaglia Finale del Diavolo

 


Le soluzioni alla portata dei fedeli


Cosa cerchiamo dal Santo Padre, come rimedio alle azioni e alle  omissioni delle persone che abbiamo identificato? Le seguenti cose: 


Primo, la Consacrazione della Russia – 

C’è ancora tempo!


Con questo intendiamo esattamente ciò che ha richiesto la Madonna  di Fatima: l’immediata Consacrazione della Russia – per nome e senza  equivoci – al Cuore Immacolato di Maria, compiuta dal Papa insieme a  tutti i vescovi Cattolici del mondo, in una solenne cerimonia pubblica. Dobbiamo supplicare il Santo Padre affinché ordini a tutti i vescovi  Cattolici del mondo, sotto minaccia di scomunica (fatta eccezione per  chi risulti impedito da gravi motivi di salute o perché imprigionato), di  consacrare solennemente, pubblicamente e specificatamente la Russia,  secondo le richieste della Madonna di Fatima, insieme al Papa, nello  stesso giorno ed alla stessa ora specificata dal Santo Padre. 

C’è chi dirà che ormai è troppo tardi per ottenere la Consacrazione e  che quindi è inutile insistere nel richiederla. Non è così. Come ha detto  Nostro Signore a Suor Lucia, nella rivelazione di Rianjo dell’agosto  1931: 

Fate sapere ai Miei ministri, dato che seguono l’esempio del Re di Francia nel non esaudire le Mie richieste, che essi lo seguiranno  nella sventura… Essi [i Ministri della Chiesa Cattolica] non hanno  voluto obbedire alla Mia richiesta. Come il Re di Francia essi si  pentiranno, e obbediranno, ma sarà tardi. La Russia avrà già diffuso i propri errori in tutto il mondo, causando guerre e persecuzioni  contro la Chiesa. Il Santo Padre avrà molto da soffrire.501

Inoltre, come rivelato in quell’occasione da Nostro Signore a Suor  Lucia: “Non sarà mai troppo tardi per fare ricorso a Gesù e Maria”.  Quindi, anche se stiamo soffrendo le conseguenze di questo ritardo  nell’esecuzione dei comandi del Cielo, persino le peggiori tra queste -  compreso l’annientamento di molte nazioni - potrebbero ancora essere  evitate se si obbedisse al più presto al comando di consacrare la Russia,  anche se in ritardo. 

È oltraggioso che il rispetto umano – cioè la paura di offendere i  Russo Ortodossi – abbia impedito fino ad oggi alla Chiesa di realizzare il  piano Celeste per la pace nella nostra epoca. In quanto membri militanti  della Chiesa, non possiamo più permettere a coloro che pretendono  di parlare “in nome del Papa” di dichiarare che “il Papa” considera  compiuta la consacrazione in modo inequivocabile, autorevole e  definitivo. Abbiamo dimostrato come Papa Giovanni Paolo II abbia  affermato pubblicamente l’opposto. Dobbiamo quindi implorare Sua Santità Papa Benedetto XVI di rifiutare i consigli fraudolenti che sono  stati dati a lui e al suo predecessore, e di seguire piuttosto i consigli del  Cielo.


Secondo, la rivelazione completa ed integrale del Terzo Segreto di Fatima

Questa rivelazione deve includere ciò che ormai sappiamo per  certo: il testo con le parole della Beata Vergine che spiegano la visione  pubblicata il 26 giugno 2000. Che questo testo esista è stato provato  con certezza morale assoluta da una montagna di prove, dirette e  circostanziali, ciascuna delle quali indica chiaramente l’esistenza di un  testo mancante, contenente le parole della Madonna, che sarebbe scritto  sotto forma epistolare su di un singolo foglio di carta e composto da 25  righe di testo; questo testo era probabilmente contenuto all’interno del  “plico Capovilla”, custodito a sua volta nell’appartamento del Papa, che  il Segretario di Stato si è sempre rifiutato di mostrare in pubblico. 

La Chiesa e il mondo hanno il diritto di conoscere i contenuti del  Terzo Segreto e gli avvertimenti in esso predetti al fine di sconfiggere  la crisi attuale della Chiesa e “i pericoli che minacciano la fede e la vita  del Cristiano, e quindi (la vita) del mondo”, come rivelato dal Cardinale  Ratzinger nel 1984. Le chiare indicazioni date da Papa Giovanni Paolo  II sul fatto che il Terzo Segreto si riferisce ad una grave apostasia  ed alla caduta delle anime consacrate, così come descritto nel Libro  dell’Apocalisse, ci dice quanto egli fosse costretto dai suoi consiglieri  a non rivelare il Segreto nella sua integralità, ma solo a fornire qua e  là qualche piccolo indizio dei suoi contenuti. Nel frattempo, chi ha il  reale controllo degli affari quotidiani della Chiesa continua a tenere  ben nascosto ciò che il Segreto rivela sicuramente in merito al loro  malgoverno della Chiesa.


Terzo, una chiamata alla recita quotidiana del Rosario

La Madonna ci ha esortati a ricordare ciò che la Chiesa sa bene da  tempo, e cioè che il Rosario è infinitamente più potente di qualsiasi  arma concepita dall’uomo. Non esistono difficoltà che non possano  essere superate o battaglie che non possano essere vinte per mezzo del  Rosario. Se un numero sufficiente di Cattolici pregasse il Rosario con la  giusta partecipazione, i nemici della Chiesa verrebbero prelevati dalle  loro roccaforti e cacciati dalla Chiesa. Come ci ha dimostrato Fatima, è  per volere di Dio se la Vergine Maria si è fatta nostro rifugio e usbergo  in questi tempi oscuri. Durante la più grave tra le sue crisi, la Chiesa  tutta deve fare ricorso alla Madonna, recitando il Rosario ogni giorno. Non solo non dobbiamo e non possiamo più indugiare ancora,  prima di creare una Crociata per il Rosario perpetuo, a tutti i livelli nella  Chiesa e ovunque possiamo, ma dobbiamo anche implorare il Santo Padre affinché ispiri questa campagna in tutta la Chiesa, per mezzo di  encicliche sul Rosario come fece Papa Leone XIII, e con la creazione  di un dicastero presieduto da un Cardinale, che incoraggi la recita  del Rosario per mezzo di varie iniziative in tutta la rete dei santuari  Cattolici e dei sacerdoti Mariani (sia religiosi che diocesani). Queste  iniziative, ovviamente, dovrebbero essere in accordo con l’autentica  dottrina Cattolica e le sue pratiche tradizionali, promuovendo tutti i  grandi privilegi concessi dalla Madonna. 

Il Rosario dovrebbe ovviamente includere la recita della preghiera  richiesta dalla Madonna di Fatima, in aggiunta al semplice Rosario:  “Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno,  porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose”. È  sicuramente di rilievo il fatto che, durante l’atto di “affidamento” del  mondo al Cuore Immacolato di Maria, compiuto nell’ottobre del 2000,  la preghiera pubblica del Rosario in Vaticano abbia accuratamente  evitato di recitare proprio quella preghiera, malgrado in quell’occasione  Suor Lucia l’avesse recitata nel suo convento. Un altro segno ancora  di questo “nuovo orientamento”, che aborrisce qualsiasi riferimento  all’inferno o alla dannazione delle anime. 


Quarto, promuovere le devozioni dei Primi Cinque Sabati

Coloro che hanno tentato di “modificare” il Messaggio di Fatima  hanno provato a far passare in silenzio questa parte del Messaggio,  insieme agli altri suoi elementi di carattere esplicitamente Cattolico.  È in questo modo che opera il nuovo orientamento della Chiesa,  sminuendo il concetto stesso dell’uomo che deve compiere riparazione  al Signore e alla Beata Vergine Maria per le bestemmie e gli altri  peccati commessi contro di Lei. (Uno degli elementi chiave, che sono  stati nascosti nella nuova liturgia, è il fatto che la Messa in realtà è un  sacrificio propiziatorio al fine di compiere riparazione al Signore per i  propri peccati, e non semplicemente un “sacrificio di lode”. )

La diffusione della devozione dei primi cinque Sabati è uno dei  rimedi scelti dal Cielo per riportare ai nostri giorni il senso stesso di  riparazione per i peccati commessi dai membri della Chiesa. Chi può  seriamente mettere in dubbio il fatto che la Chiesa debba rinnovare i  propri sforzi, ora più che mai, per offrire riparazione al Signore e alla  Madonna, al fine di fermare l’ira di Dio? Eppure l’ira del Signore è  un’altra di quelle cose di cui non sentiamo più parlare, da parte degli  ecclesiastici moderni. Promuovendo le devozioni dei Primi Cinque  Sabati, il Santo Padre mobiliterebbe nuovamente tutto il potere della  Chiesa al fine di offrire riparazione per i peccati, in questo momento  così critico nella storia dell’umanità. 


Quinto, ristabilire in tutta la Chiesa la devozione al Cuore Immacolato di Maria

Il vergognoso tentativo dell’MDF di ridurre l’unico e solo Cuore  Immacolato a quello di chiunque si penta dei propri peccati, è un tipico  esempio del nuovo orientamento, che rifiuta l’idea stessa del Peccato  Originale, così come quelle dell’inferno e della dannazione eterna.  Una volta divenuto Papa, l’ex Cardinale Ratzinger ha evidentemente  ripudiato il revisionismo teologico presente nell’MDF, avendo dichiarato  – come abbiamo visto nel Capitolo 9 – che: 

Il cuore che più d’ogni altro rassomiglia a quello di Cristo è  senza dubbio il cuore di Maria, sua Madre Immacolata, e proprio per questo la liturgia li addita insieme alla nostra venerazione Tra tutti, solo il Cuore Immacolato di Maria è stato preservato  puro ed immacolato dal Peccato Originale e non è mai stato soggetto  al dominio di Satana. Contemplando la gloria dell’unico e solo Cuore  Immacolato e senza peccato di Maria, veniamo attratti dalla bellissima  dolcezza di Nostra Madre celeste. A Rianjo, è stato proprio Nostro  Signore Gesù Cristo a spingerci a pregare spesso: “Dolce Cuore di  Maria…”. Riflettere sulla Sua bontà, santità e gentilezza, ci ispira con  la speranza nei Suoi meriti e nella Sua intercessione, permettendoci di  avvederci sempre più della nostra miserabile condizione. Grazie a ciò,  siamo in grado di comprendere il bisogno che gli uomini hanno del  Battesimo e degli altri sacramenti della Chiesa, al fine di preservarci in  uno stato di grazia. 

La devozione al Cuore Immacolato di Maria, tipicamente ed  unicamente Cattolica, costituisce un vero e proprio rifiuto del nuovo  orientamento della Chiesa, il cui “ecumenismo” svilisce il dogma  dell’Immacolata Concezione (e dell’Assunzione) a favore del rispetto  umano per la sensibilità dei non-Cattolici. È proprio per questo motivo  che la Madonna di Fatima ci ha detto che Dio desidera stabilire nel  mondo la devozione al Suo Cuore Immacolato. Dio desidera che il mondo  comprenda che la devozione a Maria è necessaria per la salvezza, come  ha dimostrato anche Sant’Alfonso Liguori nel suo libro Le glorie di Maria,  nonché il fatto che solo la Chiesa Cattolica, e nessun altra, è la vera arca  della salvezza. Le parole di Papa Benedetto XVI dimostrano che l’attuale  Santo Padre sarebbe favorevole ad una supplica in tal senso. 


Sesto, la rimozione dai propri incarichi dei Prelati che abbiamo identificato – una misura necessaria al fine di assicurare  l’obbedienza al Messaggio di Fatima

Come abbiamo dimostrato, i prelati del Vaticano che abbiamo  identificato – e principalmente il Cardinal Bertone – hanno complottato e cospirato al fine di sbarazzarsi del Messaggio di Fatima e dei suoi  contenuti più strettamente Cattolici. Costoro hanno alterato il  significato di molte parole della Madre di Dio, hanno nascosto e  distorto molti, se non tutti, gli elementi esplicitamente Cattolici e  profetici del Messaggio, ed hanno infine perseguitato chiunque offrisse  un’opposizione di principio a questo loro piano revisionista, cioè la loro  Linea del Partito su Fatima. Nel compiere queste azioni,  queste persone  hanno già causato alla Chiesa un danno incalcolabile, esponendo  quest’ultima ed il mondo in generale ai pericoli più gravi in assoluto,  cioè la perdita di milioni di anime e l’annientamento di molte nazioni,  che erano stati predetti dalla Madonna di Fatima come conseguenza se  le Sue richieste non fossero state esaudite. Ripetiamo ancora una volta i  suoi terribili ammonimenti: “Se le Mie richieste non verranno esaudite,  la Russia diffonderà i propri errori in tutto il mondo, causando guerre  e persecuzioni contro la Chiesa, i buoni verranno martirizzati, il Santo  Padre avrà molto da soffrire, e molte nazioni saranno annientate”.  Ma la Madonna ha anche promesso che: “Se le Mie richieste verranno  esaudite, molte anime saranno salvate e vi sarà la pace”. 

La linea di condotta che abbiamo analizzato in questo libro, intrapresa  dal Cardinale Bertone ed i suoi collaboratori e da essi ostinatamente  mantenuta, costituisce una minaccia gravissima ed imminente per la  Chiesa ed il mondo, che può portare a danni incalcolabili. Abbiamo  quindi tutto il diritto di supplicare il Santo Padre affinché rimuova dai  loro incarichi quei prelati responsabili di aver “modificato” il Messaggio  di Fatima ed aver nascosto una parte del Terzo Segreto di Fatima, senza  escludere il Segretario di Stato del Vaticano. Qualcuno potrebbe definire  arrogante il fatto che dei semplici laici e sacerdoti possano chiedere  al Papa la rimozione di un qualsiasi prelato di alto rango dal proprio  incarico. Al contrario, è proprio un nostro dovere in quanto Cattolici, a  prescindere dal rango dei prelati in questione.


L’esempio di San Giovanni Gualberto

Un Santo della Chiesa Cattolica ci fornisce l’esempio da seguire  quando i fedeli si trovano a dover affrontare un prelato che costituisce  una minaccia per il bene comune della Chiesa.502 

San Giovanni Gualberto visse nel XII secolo. Non è solamente un  santo ma è anche il fondatore dei Benedettini di Vallombrosa. Nel  vecchio calendario, la sua festa ricade il 12 luglio. L’eroica virtù cristiana  di San Giovanni è dimostrata da come perdonò colui che aveva ucciso  suo fratello. Dopo averne incontrato l’assassino, che si trovava disarmato  ed in trappola in un vicolo cieco, San Giovanni (all’epoca non ancora  monaco) fu mosso a compassione quando l’uomo invocò il perdono in  nome di Gesù Cristo crocifisso, ponendo le braccia a guisa di croce. San  Giovanni perdonò quell’uomo, anche se lo aveva cercato insieme ad un  gruppo di armati allo scopo di ucciderlo e di vendicarsi. Quello stesso  giorno, un Venerdì Santo, San Giovanni vide l’immagine di Cristo su di  un crocifisso prendere vita e girare la testa verso di lui. In quell’istante, il  Signore gli impartì una grazia speciale ed assolutamente straordinaria,  poiché aveva perdonato l’assassino di suo fratello. Fu quel momento di  grazia che indusse San Giovanni a farsi monaco. 

San Giovanni Gualberto è un vero e proprio esempio di carità e  perdono Cristiani. Se ha potuto perdonare l’assassino di suo fratello,  avrebbe potuto perdonare qualsiasi offesa. Fu anche un uomo assai  importante nella gerarchia della Chiesa, avendo fondato un monastero  ed un ordine di monaci che esiste tuttora. L’ordine ha una chiesa a  Roma, Santa Prassede, dov’è custodita la colonna dove venne flagellato  Nostro Signore Gesù Cristo. La chiesa, proprio all’angolo con Santa  Maria Maggiore, contiene inoltre un dipinto di San Giovanni Gualberto,  ritratto nell’atto di perdonare l’assassino di suo fratello – un evento  quindi assai significativo nella storia della Chiesa. 

Tuttavia, malgrado il suo grande esempio di pietà e misericordia  Cristiana e la sua statura nella storia della Chiesa, San Giovanni  Gualberto non esitò a cercare l’allontanamento di un prelato corrotto.  San Giovanni andò in Laterano (dove viveva il Papa prima della  creazione del Vaticano) per chiedere la rimozione dell’Arcivescovo di  Firenze, in quanto indegno del suo ufficio. Le accuse di San Giovanni  si basavano sul fatto che l’Arcivescovo aveva pagato certe persone per  ottenere il proprio incarico. Aveva pertanto comprato la propria carica  ecclesiastica, compiendo il grave peccato di simonia. 

Poiché le autorità del Laterano – tra le quali v’era pure San Pier  Damiani – non facevano nulla per rimuovere quell’Arcivescovo,  giustificandosi con una presunta mancanza di prove, Dio dette a  San Giovanni un‘ispirazione speciale: per poter dimostrare che stava  dicendo la verità sull’Arcivescovo, il Signore gli avrebbe dato un segno.  Uno dei fratelli dell’ordine di San Giovanni, Pietro, che sarebbe passato  alla storia come San Pietro Igneo, avrebbe camminato su una distesa  di carboni ardenti senza riportare alcuna ferita, a testimonianza della  verità dell’accusa di San Giovanni contro l’Arcivescovo. San Giovanni  chiamò attorno a sé tutta la cittadinanza, dicendo loro di costruire un  gigantesco falò, con uno stretto passaggio in mezzo ad esso. Spiegò  ciò che stava per accadere ed il perché. Infine Fratello Pietro, con  santa obbedienza, percorse quello stretto e rovente pertugio, uscendo  dall’altra parte senza riportare alcuna bruciatura. Per questo suo grande  atto di fede, Fratello Pietro venne santificato (il suo giorno di festa  ricade l’8 febbraio nel Martirologio Romano). Quando i fedeli videro  un tale segno miracoloso, insorsero come un’unica entità e cacciarono  letteralmente l’Arcivescovo di Firenze dalla propria città. L’Arcivescovo  dovette fuggire per salvarsi la vita ed il Papa dovette nominare un  sostituto più onesto. 

Padre Paul Kramer

Invocazione quotidiana per ottenere la protezione di Maria Regina degli Angeli e Vincitrice dell’Inferno

 


O Sovrana Regina del cielo, o potente Signora degli angeli, o Maria Santissima, Madre di Dio, fin dal  principio hai avuto da Dio il potere e la missione di schiacciare la testa di Satana. Ti preghiamo umilmente,  manda le tue legioni celesti, affinché sotto il tuo comando e con la tua potenza, perseguitino i demoni e  combattano ovunque gli spiriti infernali, rintuzzino la loro temerarietà e li ricaccino nell’abisso. 

Sublime Madre di Dio, manda il tuo esercito invincibile contro gli emissari dell’inferno tra gli uomini;  distruggi i progetti dei senzadio e umilia tutti coloro che vogliono il male. Ottieni loro la grazia del  ravvedimento e della conversione, perché diano gloria alla SS. Trinità e a te. Aiuta ovunque la vittoria della  verità e della giustizia. 

Potente Patrona, con i tuoi spiriti fiammeggianti, proteggi su tutta la Terra i tuoi santuari e luoghi di grazia.  Sorveglia attraverso di loro le chiese e tutti i luoghi sacri, oggetti e persone, soprattutto il tuo divin Figlio nel  SS. Sacramento. Impedisci che vengano disonorati, profanati, derubati, distrutti o violati. Impediscilo  Signora. 

O Madre celeste, Maria Immacolata, proteggi infine anche i nostri averi, le nostre abitazioni, le nostre  famiglie, da tutte le insidie dei nemici, visibili ed invisibili. Fa governare in esse i tuoi Santi Angeli e  regnare in esse la devozione, la pace ed il gaudio dello Spirito Santo. 

Chi è come Dio? Chi è come Te, Maria regina degli Angeli e vincitrice dell’inferno? O buona e tenera  Madre Maria, sposa illibata del Re degli Spiriti celesti nel cui aspetto essi vogliono specchiarsi, Tu rimarrai  per sempre il nostro amore, la nostra speranza, il nostro rifugio e vanto! S. Michele, santi Angeli e  Arcangeli, difendeteci e proteggeteci! 

La Madre della Salvezza: essi presenteranno un nuovo libro rosso, con la testa di una capra incorporata all‟interno della sua copertina.

 


SECONDA VENUTA 


Mia cara bambina, avere partorito mio figlio significa non solo che io ho donato il Figlio dell‟Uomo, il Salvatore del mondo, ma che ho anche segnato un nuovo inizio. Il mondo è stato redento dalla nascita del mio prezioso Figlio e agli uomini è stato fatto un Dono molto speciale. Questo Dono è stato respinto, ma l‟umanità ne beneficia ancora oggi, perché molti hanno accettato la Verità. 

La nascita di mio Figlio ha segnato la nascita della Sua Chiesa sulla terra, in quanto entrambi sono nati da me, una semplice serva del Signore. Sarò io, la donna vestita di sole, ad essere bandita dal serpente nel deserto, insieme alla Chiesa di mio Figlio. Ogni traccia di me, la Madre di Dio, sarà cancellata. Le apparizioni che mi vengono attribuite saranno ridicolizzate e le persone saranno istruite, dai nemici nella Chiesa di mio Figlio, a non dar loro alcun credito. Quindi, la Chiesa di mio Figlio sarà eliminata, insieme a coloro che sono veri discepoli di Cristo. Le Sante Messe cesseranno e mentre tutto questo succederà, il serpente sguinzaglierà i suoi servitori ed essi reclameranno i loro posti in ogni Chiesa Cristiana. L‟ampiezza di questa invasione sarà tale che molte persone, i veri credenti, saranno talmente stupite da essere troppo spaventate per reagire ed opporsi alla profanazione di cui saranno testimoni, per paura della propria vita. 

Durante questo periodo il Resto di mio Figlio si riunirà, in ogni nazione del mondo, per guidare le persone smarrite e disorientate durante questo terribile periodo di infestazione. Questo Esercito riceverà un grande potere sul male che sarà testimoniato all‟interno di quelle che una volta erano le Chiese di Mio Figlio. Essi, per la potenza dello Spirito Santo, predicheranno la Verità – i Veri Vangeli – la Vera Parola data al mondo nella Sacra Bibbia. 

Gli impostori contesteranno apertamente la Bibbia nelle Chiese Cristiane, e metteranno in discussione ogni Insegnamento che avverte dei pericoli del peccato. Essi distorceranno i suoi contenuti e presenteranno un nuovo libro rosso con la testa di una capra incorporata all‟interno della sua copertina, nascosta nel simbolo della croce. 

Per il mondo esterno dei non credenti, questo apparirà come una rivoluzione unica, che li affascinerà e piacerà a coloro che rifiutano l‟Esistenza di Dio. Grandi festeggiamenti inizieranno in molte nazioni. Accoglieranno i festeggiamenti della libertà da tutti gli obblighi morali, nel nome dell‟unità mondiale e della celebrazione dei diritti umani. 

La Luce della Presenza di mio Figlio sarà posta in alto, come un faro, da coloro che guideranno l‟esercito Rimanente di mio Figlio. Questa Luce continuerà ad attirare anime, in tutto il mondo, nonostante la diffusione del paganesimo in tutte le chiese di ogni credo, con l‟eccezione dei due testimoni – i Cristiani e gli Ebrei, che rimarranno fedeli alla Volontà di Dio. 

Poi, all‟alba del Grande Giorno, e una volta finiti i tre terribili giorni di buio, una grande Luce apparirà su tutta la Terra. Questa Luce circonderà mio Figlio, e il sole, che sarà alla sua più grande potenza,  scenderà sul mondo –  entrambi contemporaneamente. Nessuno potrà evitare di assistere a questo spettacolo soprannaturale. Il fragore dell‟annuncio sarà udito da tutti attraverso ogni forma di comunicazione conosciuta dall‟uomo. Pertanto, tutti anticiperanno un grande evento, ma senza conoscerne il momento, né l‟ora, né la data. E allora, quelli i cui nomi sono scritti nel Libro dei Viventi, saranno riuniti. 

Pregate, pregate, pregate che il mondo non rifiuti la preparazione necessaria prima che l‟umanità possa vedere la Luce del Volto di mio Figlio. 

La vostra amata Madre, 

Madre della Salvezza. 

11 Marzo 2014

Se volete che la vostra anima vada innanzi e viva in sicurezza, allontanatevi da ogni occasione cattiva, anche se piccola.

 


Importantissimo è mantenervi sempre con la coscienza così pura da non aver mai nulla che v'impedisca di domandare a Dio la perfetta amicizia chiesta dalla sposa, ben diversa da quella di cui ho parlato, assai sospetta per molte ragioni. Essa non cerca che il proprio accontentamento, e mena a grande tiepidezza, nel quale stato si finisce col non sapere se quello che si fa sia peccato mortale o veniale. Dio vi liberi da quest'amicizia! Sembra a chi la pratica di non commettere i gravi peccati che vede farsi dagli altri, e giudica questi altri per assai perversi: cosa molto contraria alla perfetta umiltà. Essi invece ne possono essere assai migliori, perché piangono i loro peccati, se ne pentono sinceramente, e forse con più saldo proposito di lui, giungendo infine a non mai offendere il Signore, né in poco né in molto; mentre lui credendosi esente da quei peccati, si abbandona placidamente ai propri comodi e recita male in gran parte anche le sue preghiere vocali, come colui che in queste cose non guarda tanto per il sottile. 

Vi è un'altra specie di amicizia e di pace: quella che Dio comincia a dare a coloro che non vogliono più offenderlo in nessuna maniera. Questi, benché ancora non si allontanino del tutto dalle occasioni pericolose,, tuttavia hanno i loro tempi per l'orazione, nella quale il Signore dà loro lacrime e tenerezze. Ma essi vorrebbero condurre vita virtuosa e regolata senza privarsi dei piaceri del mondo, sembrando loro che questo sia un buon mezzo per vivere tranquilli. Ma siccome la vita è soggetta a frequenti mutazioni, sarà già molto, se facendo così, potranno perseverare nella virtù, perché non volendo rinunciare ai piacere e alle soddisfazioni del mondo, finiranno col rallentarsi nelle vie di Dio, essendo molti i nemici che ce ne contendono la perseveranza. – Questa, figliuole mie, non è l'amicizia che la sposa domanda. Non domandatela neppur voi. Se volete che la vostra anima vada innanzi e viva in sicurezza, allontanatevi da ogni occasione cattiva, anche se piccola. 

Non so perché vi dico questo, se non per mostrarvi quanto sia pericoloso non allontanarsi risolutamente da tutte le cose del mondo.– Quante colpe e travagli ci risparmieremmo allontanandocene! 

SANTA TERESA DI GESÙ 

IL PURGATORIO: CONTESA DI AMORE TRA DIO E L'ANIMA

 


IL PURGATORIO: CONTESA DI AMORE TRA DIO E L'ANIMA


Come filugello che esce dal bozzolo

L'anima è tutta spirituale, ed esce dal corpo nella pienezza della vita dello spirito, come filugello che esce dal bozzolo e lo lascia abbandonato. Esce nella perenne giovinezza dell'immortalità, intelletto e volontà, che cercano il loro oggetto: l'eterna Verità e l'eterno Bene. E’ fuori del mondo, e, come razzo spinto in alto, tende a Dio solo, unico suo fine.

  L'anima però non è come Dio l'ha creata nell'infonderla nel corpo, non è come Gesù l'ha redenta, ma porta con sé le proprie responsabilità e, queste nell'istante stesso del distacco dal corpo, appaiono non nella nebulosa luce della propria coscienza, ma nella splendente luce dell'eterna Verità.

  La nostra coscienza è elastica, e si presta a giustificazioni che non rispondono alla realtà, perché noi, per il nostro naturale orgoglio, tentiamo sempre di giustificarci e di apparire onesti, se non santi addirittura. A Napoli dicono, con espressione scultorea, che la coscienza è comme 'a pellecchia, cumme 'a tira accussi se stennecchia, ossia, in italiano: « la coscienza è come la pelle, come la tiri così si distende ». Ma nella luce della Eterna Verità, l'anima si riconosce per quello che è, con un'evidenza che non può trovare scuse o giustificazioni.

  E’ una sorpresa che è terribile se l'anima è in peccato mortale, perché il peccato la rende orrendamente sfigurata; è una sorpresa sconcertante per la confusione, se l'anima è in grazia di Dio, ma è macchiata di piccole colpe, ed è deformata dalle imperfezioni. L'anima dannata è come un peso che tende ad inabissarla, pur sentendo la naturale spinta verso Dio; l'anima in grazia è come un razzo che è spinto verso l'alto, ma che ha un razzo vettore che non la può spingere fino a Dio, perché non funziona, è inceppato, non scoppia. L'anima perciò tende non all'abisso, che è il contrapposto della gloria, ma tende a purificarsi, e riguarda come un dono il potersi purificare, sia pure con spasimi gravissimi.

  L'anima nello stato di peccato è così lontana da Dio, che rimane in uno stato di morte spirituale; l'anima cade nell'abisso, come in una nuova spaventosa vita, nella quale non trova che il vermicare delle sue colpe, che tutta l'avvincono tormentandola. Perciò si genera in lei l'odio, e i sette peccati mortali la rendono infelicissima, perché la seguono come se fosse rivestita di un nuovo corpo, carico di tutte le infermità. Conserva però il naturale slancio di creatura che tenderebbe a Dio, ma questo naturale slancio non può raggiungere la meta, che per l'anima diventa tormentosa e ripugnante, e perciò non le rimane che la disperazione e il sempiterno orrore. E’ come una sostanza putrefatta, che cambia stato, non è più dolcissima crema, ma è verminoso ammasso.

  L'anima in grazia ma ancora macchiata, è come colomba dalle ali spezzate, che non può volare, ma tende a Dio con l'amore, per lo stato di grazia che l'attrae a Lui, e cerca il modo di purificarsi, implorandolo dalla sua misericordia. L'anima dannata è una miserabile viatrice che è giunta al termine eterno del suo pellegrinaggio, L'anima in grazia è una viatrice che è giunta al termine della vita terrena, ma nella purificazione ottiene di essere ancora viatrice, per purificarsi in un penoso pellegrinaggio di amore. Il dannato è nell'eterno dolore; l'anima purgante è ancora nella via del pellegrinaggio, e ancora nel tempo, e aspetta il giorno beato, dove trova l'eternità nella gloria e nell'unione piena con Dio.

  Per questo il Purgatorio è ancora nel tempo, e la purificazione è computata col tempo.

Sac. Dolindo Ruotolo


TEMPO ED ETERNITÀ

 


Che cosa sia l'eternità secondo Boezio e Plotino. 

  

L'eternità secondo Boezio . 

Ascoltiamo ora il parere di Severino Boezio e Plotino, due grandi filosofi ed il primo non minor teologo, intorno al mistero e segreto dell'eternità: Il possesso totale e perfetto di una vita interminabile. (BOEZIO, De consolatione philosophiae. lib, V. 6). Questa definizione conviene in primo luogo all'eternità di Dio, ma conviene anche all'eternità delle creature ragionevoli, le quali la godono in quanto conseguono il possesso totale e perfetto dei beni in una vita eterna che non finisce mai. Con ragione egli chiamò questa un possesso per la perfezione del gaudio, poiché il possesso di una cosa ne dà il godimento pieno a chi ne diventa il padrone perfetto. Colui che ha presso di sé qualche cosa in prestito e in deposito, non ne ha il godimento pieno, e benché ne abbia alcun piacere, non è con quella libertà di colui che la possiede perfettamente. 

Dice ancora che questo possesso è totale, in quanto e possesso di tutti i beni senza eccezione ed è di tutti i beni uniti, senza aver bisogno per goderli, di goderne uno dopo l'altro, giacché si possono godere tutti insieme. I beni di questa vita non hanno questa natura. Se uno avesse anche tutti i beni di essa, non potrebbe goderli tutti insieme, ma soltanto gli uni dopo gli altri, Eliogabalo, che più di ogni altro volle e cercò di godere di essi, per quanto impiegasse diligenza e sveltezza, solo una volta poté appena godere di due o tre beni insieme. Mentre era al banchetto non poteva attendere alla musica da ballo; mentre partecipava ai balli non poteva intervenire alle feste degli spettacoli; mentre si occupava con queste non poteva intrattenersi con la musica; mentre attendeva alla musica non poteva andare a caccia in montagna e mentre si dilettava in ascensioni sulle montagne non poteva allettare la sua sensualità. Per provare certi piaceri doveva lasciarne altri, di modo che, sebbene non li avesse mai tutti, giacché gli mancavano quelli di cui godevano altri uomini, anche di quelli che poté godere non li godette tutti insieme. Al giusto in cielo invece non manca bene alcuno ed avendo tutti i beni non ha bisogno di passare dall'uno all'altro per goderli, perché gode di essi tutti uniti. 

Il possesso della felicità è pure perfetto, prima di tutto per la sua sicurezza cui nessuno può disturbare, Nessuno glielo può contendere, nessuno lo può rubare, nessuno lo può turbare. 

Il possesso della felicità eterna è in secondo luogo perfetto, perché si gode interamente, non come i beni della terra, i quali non si possono godere in tal modo, o per la distanza del luogo o per l'imperfezione del senso, o per la mescolanza loro con qualche dolore, o per lo meno per la moltitudine degli oggetti e la loro opposizione. Ma quella felicità eterna si possiede tutta, e perfettamente se ne assapora tutto il piacere, si percepisce tutto il suo  gaudio e l'anima resta penetrata ed imbevuta di tutta l'essenza della sua dolcezza. Questa non può essere diminuita da mescolanza di pene, né da cure improvvise, né da incapacità di soggetto, né da distanze locali, né da grandezza di oggetto. Ivi infatti non si dà luogo a dolore e preoccupazione; il soggetto si eleva, l'oggetto si accomoda ed il gaudio eterno non ha proporzione con distanze o spazi locali. 

  

L'eternità secondo Plotino . 

Per tutto questo disse pure Piotino (Ennead. 3, lib. VII, c. 2.) che l'eternità è una vita tutta piena ed unita; in essa sarà perfetto godimento di tutti i beni, secondo tutta la capacità dell'anima, né vi sarà parte alcuna dell'uomo che non sia piena di dolcezza, di gioia e di riposo. La vita dell'udito sarà piena, perché sentirà musiche di bellissimi concerti; pieno pure sarà il senso dell'olfatto per la fragranza di odori soavissimi; la vita della vista sarà piena essendo rallegrata da ogni bellezza; piena pure sarà la vita dell'intelligenza, la quale conoscerà perfettamente il suo Creatore, e la volontà pure avrà una vita piena nell'amare e godere il Signore. 

La vita temporale non può aver questa pienezza di soddisfazione, neppure nelle cose minori; l'attenzione di un senso impedisce quella di un altro e quella del corpo impedisce quella dello spirito. 

Qui non si può godere la vita se non in parte ed anche questa diminuita! In quella felicita eterna invece, il vivere sarà pieno, totale il possedere, perfetto il godere, giacché colà vive tutto quello che qui può morire. Non cesserà per incompatibilità degli oggetti, né per impedimento dei sensi, né per incapacità dell'anima la potenza di godere tutti i beni uniti, con tutti i sensi e le facoltà insieme. In  più questo possesso così totale, così pieno e perfetto è per tutta una vita senza morte, per uno spazio senza termine, per un giorno che è eterno e vale per tutti i giorni, comprendendo tutti gli anni ed abbracciando tutti i secoli, superando anzi tutti i tempi sicché in essa nulla passò e nulla passerà. 

Tutto il contrario succede poi ai poveri peccatori, la cui miseria eterna è di natura simile nel male a quella dell'eternità dei beati nel bene. Essi infatti posseggono i mali non in un modo qualsiasi, bensì con tutto quello che sono, cioè con anima e corpo, con tutti i loro sensi, con tutte le loro potenze. Quello infatti si dice possesso che si acquista col corpo presente. Questi disgraziati, con tutto il corpo, con tutta la loro sostanza staranno in quei tormenti, non come in cosa prestata, ma bensì come in cosa loro tanto propria, che non potranno mai alienarli, perché non vi è cosa tanto propria e dovuta come la pena alla colpa. E non solo, ma di essi i mali prenderanno pieno possesso, perché i sensi, le membra, le articolazioni del corpo, le potenze dell'anima e le facoltà più spirituali saranno possedute dal fuoco, dall'amarezza, dal dolore, dall'ira, dal dispetto, dalla miseria e dalla maledizione, per cui il possesso di questi infelici sarà totale e di tutti i mali insieme. Non ne mancherà alcuno, perché si convergeranno tutte le disgrazie e tutti i tormenti. Non mancherà nel gusto l'amarezza, nell'appetito la fame, nella lingua la sete, nella vista l'orrore, nell'udito lo spavento, nell'olfatto il fetore, nel cuore la pena, nell'immaginazione il terrore, né il dolore in ogni membro, né il fuoco nelle stesse viscere. I dannati possederanno tutti, i mali e tutti, totalmente. Se anche potessero subirli uno alla volta, sarebbe già tremenda la loro sorte, dato il numero immenso di anni che avrebbero a soffrire, ma la massima loro infelicità è che devono patire i tormenti tutti insieme. Non speri il dannato che per il dolore di una parte del corpo  esso cessi in altra parte, né per la pena dello spirito finisca il fuoco che brucia la carne. Tutti i mali piombano sul peccatore dannato; uno ad uno e tutti di un colpo cadono su di lui. La goccia scava la pietra, e con quaranta giorni di pioggia Dio distrusse il mondo animato. Che sarà poi quando la sua giustizia pioverà fuoco di zolfo e tempeste sopra un dannato non solo per quaranta giorni, ma per tutta l'eternità? 

Non soltanto i dannati possederanno i mali tutti e tutti insieme, ma eziandio li avranno in modo perfetto ed intero. Non diminuirà il senso per la moltitudine ed il dolore, né si ottunderà perla loro grandezza. Tanto sveglio e vivo sarà per tutti come se ne patisse uno solo. Tanto perfettamente avranno da sentire il rigore intero di qualsiasi tormento, che il fuoco non penetrerà solo le ossa, il cuore e le viscere, ma giungerà fino alla stessa anima cui crucierà immediatamente col suo incendio, con tanti tormenti eterni. Il possesso della sua miseria sarà totale, perfetto, pieno; totale perché patirà tutti i mali; perfetto perché li patirà totalmente, pieno perché li patirà in tutti i sensi, in tutte le facoltà e potenze. Non è questa una morte per vivere dipoi; vivrà questa morte nei dannati, finché vivrà Dio e la sua miseria durerà finché Dio avrà la sua gloria. 

P. Gian Eusebio NIEREMBERG S. J. 

Poiché non spetta a voi giudicare, pregate per tutti, e molte anime potranno essere toccate e salvate attraverso la vostra intercessione.

 


Messaggio di Nostro Signore Gesù Cristo a J. V.


11 ottobre 2021

Rosario del mattino - Messaggio unico.


Primo mistero. Nostro Signore Gesù Cristo parla.

La mia pace sia con voi, miei piccoli. Io sono il Buon Pastore e sono sempre alla ricerca delle Mie pecore. Tutti voi, creati dal Padre mio, che vi ha dato la vita per venire a servire Me e la mia Santissima Trinità, vostro Dio, siete le pecore del mio gregge. Ma molte pecore sono andate a cercare altri pascoli, credendo che questi pascoli le nutriranno come le mie parole, le mie opere, come il mio amore, e non è così, piccoli miei.

Per questo mi sono manifestato così tanto e anche mia Madre, la sempre vergine Maria, si è manifestata così tanto, per farvi vedere che i veri pascoli sono quelli che ho seminato, che sono la mia Parola, le mie Opere, il mio Amore. Quelli che si nutrono correttamente, avranno la vita eterna con Me, il vostro Dio, ma ci sono molte pecore, che non sono più di questo gregge, del mio gregge e credono di avere la Verità e si sbagliano molto; satana li ha sviati, ha dato loro una conoscenza che non è corretta, che è molto lontana dalle Verità che Io, come Dio, vi ho portato.

Miei piccoli, ci sono molti lupi intorno a voi, che vi portano in altri pascoli, che vi nutrono con qualcosa di diverso che non è Mio, e vi portano fuori strada, che vi portano in errori, che vi portano in fantasie, che vi separano dalla realtà Divina, che Io, come Dio, ho portato a voi.

Come vi ho detto, sto andando in giro per il mondo e sto toccando i cuori anche di coloro che sono in altri pascoli, di coloro che cercano verità ma che non li condurranno alle Verità eterne.

Ci sono anime che si lasciano commuovere dalla Verità, anche se erano in quegli altri pascoli, in quegli altri insegnamenti che non sono i miei. Ed è così che sapete dei vostri fratelli che hanno vissuto nell'errore e che hanno commesso colpe grandi e talvolta molto gravi contro di voi, quelli di voi che sono con Me, contro gli Insegnamenti che vi ho lasciato o contro tutti i greggi del mondo. Quei lupi erano soliti distruggere, uccidere, non gli importava cosa sarebbe successo in futuro alle pecore, erano strumenti di satana.

Vi ho già detto, miei piccoli, che satana vuole distruggere tutti voi, e ve lo dico così: buoni e cattivi. Vuole distruggere tutta la Creazione, vuole distruggere tutto ciò che vi ho dato nelle Parole, nelle Opere, nelle Azioni, anche tutto ciò che è stato creato dal Padre mio per il bene di tutti voi. Ma io, come Buon Pastore e con Mia Madre, vado in giro per il mondo a muovere i cuori. Per questo vi ho detto che non spetta a voi giudicare, perché ci sono anime che, essendo cattive ai vostri occhi, possono essere toccate, toccate dal mio Amore, toccate dalle mie Parole, toccate dalla Vita che vi ho insegnato, che vi conduce direttamente al Regno dei Cieli. E queste anime, che voi condannereste, sono salvate, e a volte queste anime possono essere in una condizione spirituale migliore di voi stessi, che siete con Me, o che sentite di aver praticamente guadagnato il Cielo, perché siete con Me, ma le vostre opere non sono più meritorie. Ecco perché l'unico che può giudicare sono io, il vostro Dio.

Mantenetevi sempre umili, semplici, e pregate per coloro che sapete che si sono allontanati dal sentiero, ma chiedete al Mio Spirito Santo di toccarli e riportarli all'ovile, il Paradiso è per tutti, è da dove siete venuti e il vostro posto è lì.

Purtroppo, il nemico prende molte anime da Me e relativamente poche ritornano alla vostra Casa Eterna, e questo Mi causa un grande dolore, perché sono pecore che non ascoltano la Voce del Pastore e anche se, a volte, sanno che sono sulla strada sbagliata, non cambiano, per testardaggine o per orgoglio e rimangono in quegli ideali nocivi che daranno loro la dannazione eterna.

In ogni caso, poiché non spetta a voi giudicare, pregate per tutti, e molte anime potranno essere toccate e salvate, attraverso la vostra intercessione. Non disprezzare gli effetti benefici e potenti della preghiera. Offritevi continuamente in riparazione per i vostri peccati e per quelli dei vostri fratelli. Ripara le pene che i tuoi peccati e quelli dei tuoi fratelli mi causano.

Poco vi ricordate che sto ancora soffrendo, perché il peccato è sempre più forte tra di voi, perché satana vi inganna facilmente. Vi rende la vita facile, vi riempie di tentazioni in cui cadete, vi divertite per un po', e molti di voi muoiono in quei peccati a cui satana vi ha portato e vi perdete eternamente.

Questo lupo è molto astuto, vi conosce molto bene, Miei piccoli, e potete cadere molto facilmente, se non vivete nella preghiera e in uno stato di Grazia, perché quando vivete così, il Mio Santo Spirito vi consiglierà, dentro di voi, cosa fare, dove andare, chi chiamare, affinché satana, il lupo, non vi porti fuori strada.

Io sono il Buon Pastore e continuerò a vegliare sul Mio gregge.

Pregate, dunque, Miei piccoli, affinché non siate ingannati dal lupo e affinché le vostre preghiere tocchino i vostri fratelli che sono sotto l'influenza del male di satana, salvateli, io vi ripagherò eternamente nel Regno dei Cieli.

Quando c'è amore nel tuo cuore per dare ai tuoi fratelli, la ricompensa è grande, perché il mio Amore paga immensamente il bene che fai ai tuoi fratelli.

Grazie, miei piccoli.


Liberato dalle potenze delle tenebre - LA MIA FUGA VERSO UNA ‘NUOVA VITA’

 


Emmanuel Eni Amos, ex-agente di Satana nigeriano nominato ‘Presidente degli stregoni’ da Satana  racconta il suo travagliato e orrendo passato e la sua conversione a Cristo Gesù che lo ha liberato dalla potestà delle tenebre e gli ha ordinato di andare e rendere testimonianza di quello che Egli nel suo grande amore ha fatto per lui 


LA MIA FUGA VERSO UNA ‘NUOVA VITA’ 


“Inculca al fanciullo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne dipartirà”  (Prov. 22:6)  

Questa è una storia delle opere di Dio, delle Sue opere potenti, meravigliose e misteriose, in obbedienza al comando datomi da GESÙ CRISTO: ‘Và e rendi testimonianza di quello che io ho fatto  per te’  

Uno generalmente pensa che la sfortuna è un atto del destino e che noi non possiamo fare niente  per cambiare gli eventi delle nostre vite. Questo è vero fino ad un certo punto. Nel caso di un figliuolo di Dio, la sua vita è pianificata [1] (Prov. 16:9). Se quel piano si compirà o meno dipende da  un certo numero di fattori – la vicinanza dell’individuo a Dio, la sua opinione sullo scopo ultimo della vita e l’ambiente socio-spirituale nel quale egli si trova. 

Alcuni fattori esterni sfidano il corso della vostra vita. La crisi è raggiunta quando voi consegnate la  vostra VOLONTÀ o al bene o al male. Voi potete amare o odiare. Voi potete voler capire o non capire. La volontà di obbedire è la più grande forza di un Cristiano nato di nuovo, mentre la volontà di  disobbedire è la forza più distruttiva del peccatore.  

Un bambino quando viene lasciato solo nel mondo è controllato da una di queste due potenze; il  bene o il male, il giusto o l’ingiusto, Dio o il Diavolo. Ciascuno è sfidato da queste due forze della  vita, e ognuno deve scegliere quale vita deve vivere; e io credo che questa è la ragione per cui la  Bibbia dice: “Inculca al fanciullo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se  ne dipartirà”. Voi sarete d’accordo che la persona più cara e più vicina al cuore di qualsiasi bambino è sua madre. Un orfano è un bambino sfortunato e più esposto agli attacchi del Diavolo di  quanto lo siano i bambini con i genitori. La madre è un ‘protettore’ del corpo e dell’anima, ma diventa una tragedia doppia quando un bambino perde tutti e due i suoi genitori e ancora di più  quando le circostanze della loro morte sono le più misteriose.  

La mia storia cominciò 22 anni fa in un piccolo villaggio chiamato Amerie Iriegbu Osu Item, che dipende dalla regione del Bende, che è sotto l’Autorità del Governo Locale, nello Stato d’Imo. I miei  genitori non facevano parte dei ricchi, ma mio papà aveva avuto il privilegio di ereditare da mio  nonno 42 ettari di terra, una benedizione che oggi ha portato la più grande sfortuna mai registrata  nella storia della famiglia. Mio papà era fortemente invidiato dai suoi parenti vicini e lontani per delle ragioni che io non conosco, forse per la sua enorme eredità di terra.  

Noi eravamo una famiglia felice, i miei genitori avevano quattro figli: Love, Margaret, Emmanuel e  Chinyere. Dopo che ebbero le prime due figlie, i miei genitori aspettarono 14 anni prima di avere  me (l’unico figlio) e, più tardi, la mia sorella più giovane, Chinyere. Questo portò una vera felicità  nella famiglia, ma questa felicità fu di breve durata perché accadde la prima tragedia. La mia squisita e altruista mamma morì. Si asserì che ella era stata fatta morire dalla magia, e quattro anni più  tardi morì mio padre, anche lui per mezzo di una opera di potere magico associato ad un feticcio  invocata contro di lui [n.d.t. una fattura]. Due anni dopo la morte di ambedue i miei genitori, la mia  sorella più vecchia, Love, scomparve misteriosamente e Margaret, la seconda figlia dei miei genitori, diventò pazza. Fu una catena di tragedie nella vita di una umile e fino a quel momento felice  famiglia. La mia sorella più giovane, Chinyere, e io fummo mandati dai nostri nonni. Là completai  la scuola elementare e fui in seguito ammesso alla Scuola Secondaria di Item.  

Io feci tre anni e poi dovetti fermare i miei studi perché vennero a mancare i soldi per pagare le  tasse scolastiche, ecc. Poco tempo dopo, morirono anche i miei nonni. Dopo tutte le cerimonie funebri, un ‘parente’ sconosciuto prese con sé la mia più giovane sorella Chinyere e fino a questo  giorno non so dove si trova. A motivo di gravi maltrattamenti da me subiti, fui costretto a ritornare a  casa di mio padre, e a vivere là da solo all’età di 13 anni. Come può vivere un bambino di 13 anni  in mezzo ai nemici di suo padre e di conseguenza ai suoi propri nemici? Come ero molto spaventato! Questi fatti sembrarono avermi portato alla fine di una vita che valeva la pena di essere vissuta. C’era qualcuno che si interessava di me? C’era qualcuno che era preoccupato per ‘UNA  SFORTUNA DI UN PICCOLO RAGAZZO’? 

Un giorno incontrai un amico che avevo conosciuto alla scuola elementare. Si chiamava Chinedum  Onwukwe. Chinedum mi voleva molto bene e avendo sentito parlare di tutto quello che mi era accaduto mi portò dai suoi genitori che mi ricevettero volentieri e mi accolsero come un secondo figlio. La vita tornò di nuovo normale. Si interessavano molto di me. Ero di nuovo felice; allora seppi  che l’Iddio che mia madre pregava quando era viva era vivo da qualche parte, perciò egli mi aveva  provveduto dei nuovi genitori; così pensavo io nella mia mente. Io gustai questa benevolenza per  circa due anni e poi il diavolo colpì ancora.  

Chinedum e i suoi genitori stavano viaggiando verso Umuahia e la loro macchina andò a sbattere  contro un autocarro che trasportava laterizi. Chinedum e i suoi genitori morirono sul colpo! Quando  ricevetti la notizia crollai. Si può ben immaginare il mio dolore. Riuscii a sopravvivere durante la cerimonia di sepoltura, fornendo la legna a coloro che cucinavano e andando a fare degli acquisti. Al  termine della cerimonia ritornai a casa di mio padre e ricominciai a fare i lavori umili per potermi  nutrire. 

Continuai a fare lavori di qualsiasi genere nella fattoria, nei giardini, andando a pescare con anziani fino a che un giorno un uomo del mio quartiere mi prese a lavorare nella sua fattoria per 50k.  Nella fattoria egli mi sottopose a una serie di domande. Primo, egli mi domandò di mostrargli le terre di mio padre. Secondo, mi chiese di consegnargli alcune delle terre. Terzo, mi disse che dopo  avere lavorato per lui il salario sarebbe consistito in una cena a casa sua. Ma come avrebbe potuto  un ragazzo di 13 anni conoscere le terre di suo padre? E quale diritto poteva avere un ragazzo di  quella età di consegnare tali terre a un uomo non importa quanto questi fosse strettamente affine?  Io rifiutai di accondiscendere alle sue richieste e lui si offese. Egli allora giurò di uccidermi nella foresta. Mi spaventai e mi misi a correre, e gridai per ricevere aiuto. Sfortunatamente, poichè la zona  era in un posto lontano dentro la fitta foresta, nessuno venne in mio aiuto, ma l’aiuto mi venne da  Dio. L’uomo mi inseguiva con il suo coltello, ma io essendo più giovane ero troppo veloce per lui e  caddi in un fosso profondo circa 1 metro e 82 cm e fui coperto in esso dall’erba. Mi cercò per un  po’ di tempo, poi lasciò perdere. Più tardi, io uscii con difficoltà dal fosso e attraverso un’altra strada ritornai al villaggio. Riferii il fatto agli anziani del quartiere, ma non fu intrapresa nessuna azione  – la solita condizione degli orfani. Questo incidente creò un vero odio nel mio giovane cuore; nessuno mi amava, nessuno si interessava di me. Io mi domandavo nella mia mente perché qualcuno,  sapendo che io non avevo genitori, voleva uccidermi. La mia vita era piena di sofferenza. Ora io so  che Dio nel suo amore impedì al diavolo di suggerirmi di commettere suicidio. 

Mi volsi alla Chiesa e diventai un membro pieno della Chiesa delle Assemblee di Dio del mio villaggio (lo sono ancora), ma sfortunatamente nessuno si interessò di me quantunque certi membri  mi conoscessero. E’ importante notare che io diventai un membro pieno di quella chiesa senza conoscere Gesù Cristo. Io non seppi mai che cosa significasse essere NATO DI NUOVO. Se voi vi  trovate nella chiesa di Gesù Cristo e siete nella situazione in cui mi trovavo io, date la vostra vita al  Signore Gesù Cristo. La Scrittura dice: ‘Gettando su lui ogni vostra sollecitudine, perch’Egli ha cura  di voi’ [2] (1 Piet. 5:7 – La Bibbia versione Riveduta).  

Nel mezzo di tutte queste avversità e sofferenze apparve ALICE! Alice era una ragazza che io avevo conosciuto alla scuola elementare. Ella aveva cinque anni più di me e proveniva dallo stesso  villaggio. Eravamo nella stessa classe, sedevamo nello stesso banco e diventammo molto amici.  Con questo ‘amore’ d’infanzia noi ci promettemmo di ‘sposarci’ quando saremmo diventati grandi.  RIDICOLO! Un bambino che allora aveva 11 anni, senza genitori nè alcuna istruzione, senza cibo  da mangiare, che prometteva di sposare una ragazza cinque anni più vecchia di lui. Alice, più tardi,  partì per Akure per fare la sua scuola secondaria, e mi inviò dozzine di lettere ‘d’amore’. 

La volta successiva che io incontrai Alice, io avevo 15 anni e lei ne aveva 20. Ella aveva finito la  sua scuola secondaria e stava lavorando con la Standard Bank (ora si chiama First Bank) di Lagos, dove vivevano i suoi genitori. 

Alice, avendo saputo quello che mi era accaduto e la mia condizione, ne approfittò. Ella mi persuase a raggiungerla a Lagos e mi diede l’indirizzo di casa sua con 50 Naira [n.d.t. moneta nazionale della Nigeria]! Quella somma di denaro era una fortuna per un giovane ragazzo di 15 anni che  non aveva mai guadagnato più di 2 Naira al giorno. Era manna dal cielo e questo significava che  Lagos doveva essere un posto meraviglioso con tanti soldi e con le buone cose della vita che tutti  possono godere. Allora io dovevo andare a Lagos per guadagnarmi i miei soldi e anche per procurarmi delle ricchezze. Andare a Lagos, per me, era LA MIA UNICA VIA DI FUGA. Per fuggire lontano dai nemici di mio padre, fuggire lontano dai miei nemici, fuggire dalla fame e DA TUTTI i miei  problemi. FUGGIRE! FUGGIRE! Sì, fuggire da TUTTO QUELLO CHE E’ CATTIVO! 

***

Tradotto da Giacinto Butindaro 

SALVIAMO LE ANIME! "Più santi ci sono in Cielo..... .... più il Cielo avrà forza per aiutare la TERRA".

 


IL PONTE DI SALVATAGGIO - UN BRUTTO CLIMA  


(Descrizione di José de Nazaré). 

Dopo che suo marito Nilton (mio suocero) è morto il 27 aprile 1997, la signora Hilda (mia suocera), che vive con noi, ha cominciato a pregare furiosamente per lui. Era sempre in ginocchio. Non ha fatto altro che pregare. Questo stava già creando un'atmosfera lugubre e insopportabile all'interno della casa. 

Ho deciso di chiedere a Dio nelle mie preghiere di aiutarci in questa situazione.  

Poi, per la grazia di Dio che può tutto, mi fu mostrato Nilton e parlò con queste parole

- Di' a Hilda di non pregare per me, ma per lei! È lei che ne ha bisogno, non io. 

Perché? La domanda è rimasta sospesa nell'aria!                                               

Qualche giorno dopo, Nilton parlò di nuovo. 

- Conosci la storia di Giona? Quello della Bibbia? 

Sì, ma come potrebbe Nilton? Non ha pregato, non ha letto la Bibbia, niente... 

- I marinai decisero di gettare Giona in mare, affinché la nave non affondasse...(?) 

(- E cosa significa?) Ho chiesto. 

- Hilda non deve restare con te! Dovete scartarla, in modo che le vostre vite migliorare(?) 

Di nuovo un punto interrogativo! Come? Perché?                                            

E tante volte, all'inizio, nelle mie preghiere, le voci erano confuse nelle mie orecchie: 

- È inutile pregare! Sei già perso! ....(?)Hilda è già all'inferno! È inutile per pregare e sacrificare più! Si è persa! Io, Nilton, sono all'inferno ad aspettarla. 

Mi attaccano... Ronzano... canticchiando... abbaiare... mormorare... urlano. 

- Guarda! Nilton è uno di noi... 

Ho guardato. Era a pezzi... incastrato in un ferro da stiro, portato in giro da Esseri immondi, era una cosa che accadeva regolarmente. Imprecare, ridere... Tutto per confondermi! ....                                          Poi mi sono chiesta, perché un giorno Nilton mi chiede di dire a Hilda di pregare per se stessa. L'altro giorno mi dice di buttarla fuori! Cosa sta succedendo? 

Poi una voce mi ha sussurrato all'orecchio... 

- È una persecuzione! Attenzione! Usa il tuo discernimento... San Michele! 

Poi, in questi momenti, quando ero sotto questi attacchi, mia moglie se ne accorgeva e cominciò a dire ad alta voce la preghiera di San Michele...(Leone XIII) e tutto tornò alla normalità. 

(Osservazione: nei "dialoghi" abbiamo scritto sia la domanda che la risposta di Giuseppe "tra parentesi 

La risposta di Giuseppe, perché non è "ad alta voce", ma "nel pensiero". I messaggi ricevuti, sono in corsivo. Solo nella spiegazione del ponte, solo alcuni dei testi in corsivo sono messaggi).