lunedì 1 novembre 2021

Liberato dalle potenze delle tenebre - LA MIA FUGA VERSO UNA ‘NUOVA VITA’

 


Emmanuel Eni Amos, ex-agente di Satana nigeriano nominato ‘Presidente degli stregoni’ da Satana  racconta il suo travagliato e orrendo passato e la sua conversione a Cristo Gesù che lo ha liberato dalla potestà delle tenebre e gli ha ordinato di andare e rendere testimonianza di quello che Egli nel suo grande amore ha fatto per lui 


LA MIA FUGA VERSO UNA ‘NUOVA VITA’ 


“Inculca al fanciullo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne dipartirà”  (Prov. 22:6)  

Questa è una storia delle opere di Dio, delle Sue opere potenti, meravigliose e misteriose, in obbedienza al comando datomi da GESÙ CRISTO: ‘Và e rendi testimonianza di quello che io ho fatto  per te’  

Uno generalmente pensa che la sfortuna è un atto del destino e che noi non possiamo fare niente  per cambiare gli eventi delle nostre vite. Questo è vero fino ad un certo punto. Nel caso di un figliuolo di Dio, la sua vita è pianificata [1] (Prov. 16:9). Se quel piano si compirà o meno dipende da  un certo numero di fattori – la vicinanza dell’individuo a Dio, la sua opinione sullo scopo ultimo della vita e l’ambiente socio-spirituale nel quale egli si trova. 

Alcuni fattori esterni sfidano il corso della vostra vita. La crisi è raggiunta quando voi consegnate la  vostra VOLONTÀ o al bene o al male. Voi potete amare o odiare. Voi potete voler capire o non capire. La volontà di obbedire è la più grande forza di un Cristiano nato di nuovo, mentre la volontà di  disobbedire è la forza più distruttiva del peccatore.  

Un bambino quando viene lasciato solo nel mondo è controllato da una di queste due potenze; il  bene o il male, il giusto o l’ingiusto, Dio o il Diavolo. Ciascuno è sfidato da queste due forze della  vita, e ognuno deve scegliere quale vita deve vivere; e io credo che questa è la ragione per cui la  Bibbia dice: “Inculca al fanciullo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se  ne dipartirà”. Voi sarete d’accordo che la persona più cara e più vicina al cuore di qualsiasi bambino è sua madre. Un orfano è un bambino sfortunato e più esposto agli attacchi del Diavolo di  quanto lo siano i bambini con i genitori. La madre è un ‘protettore’ del corpo e dell’anima, ma diventa una tragedia doppia quando un bambino perde tutti e due i suoi genitori e ancora di più  quando le circostanze della loro morte sono le più misteriose.  

La mia storia cominciò 22 anni fa in un piccolo villaggio chiamato Amerie Iriegbu Osu Item, che dipende dalla regione del Bende, che è sotto l’Autorità del Governo Locale, nello Stato d’Imo. I miei  genitori non facevano parte dei ricchi, ma mio papà aveva avuto il privilegio di ereditare da mio  nonno 42 ettari di terra, una benedizione che oggi ha portato la più grande sfortuna mai registrata  nella storia della famiglia. Mio papà era fortemente invidiato dai suoi parenti vicini e lontani per delle ragioni che io non conosco, forse per la sua enorme eredità di terra.  

Noi eravamo una famiglia felice, i miei genitori avevano quattro figli: Love, Margaret, Emmanuel e  Chinyere. Dopo che ebbero le prime due figlie, i miei genitori aspettarono 14 anni prima di avere  me (l’unico figlio) e, più tardi, la mia sorella più giovane, Chinyere. Questo portò una vera felicità  nella famiglia, ma questa felicità fu di breve durata perché accadde la prima tragedia. La mia squisita e altruista mamma morì. Si asserì che ella era stata fatta morire dalla magia, e quattro anni più  tardi morì mio padre, anche lui per mezzo di una opera di potere magico associato ad un feticcio  invocata contro di lui [n.d.t. una fattura]. Due anni dopo la morte di ambedue i miei genitori, la mia  sorella più vecchia, Love, scomparve misteriosamente e Margaret, la seconda figlia dei miei genitori, diventò pazza. Fu una catena di tragedie nella vita di una umile e fino a quel momento felice  famiglia. La mia sorella più giovane, Chinyere, e io fummo mandati dai nostri nonni. Là completai  la scuola elementare e fui in seguito ammesso alla Scuola Secondaria di Item.  

Io feci tre anni e poi dovetti fermare i miei studi perché vennero a mancare i soldi per pagare le  tasse scolastiche, ecc. Poco tempo dopo, morirono anche i miei nonni. Dopo tutte le cerimonie funebri, un ‘parente’ sconosciuto prese con sé la mia più giovane sorella Chinyere e fino a questo  giorno non so dove si trova. A motivo di gravi maltrattamenti da me subiti, fui costretto a ritornare a  casa di mio padre, e a vivere là da solo all’età di 13 anni. Come può vivere un bambino di 13 anni  in mezzo ai nemici di suo padre e di conseguenza ai suoi propri nemici? Come ero molto spaventato! Questi fatti sembrarono avermi portato alla fine di una vita che valeva la pena di essere vissuta. C’era qualcuno che si interessava di me? C’era qualcuno che era preoccupato per ‘UNA  SFORTUNA DI UN PICCOLO RAGAZZO’? 

Un giorno incontrai un amico che avevo conosciuto alla scuola elementare. Si chiamava Chinedum  Onwukwe. Chinedum mi voleva molto bene e avendo sentito parlare di tutto quello che mi era accaduto mi portò dai suoi genitori che mi ricevettero volentieri e mi accolsero come un secondo figlio. La vita tornò di nuovo normale. Si interessavano molto di me. Ero di nuovo felice; allora seppi  che l’Iddio che mia madre pregava quando era viva era vivo da qualche parte, perciò egli mi aveva  provveduto dei nuovi genitori; così pensavo io nella mia mente. Io gustai questa benevolenza per  circa due anni e poi il diavolo colpì ancora.  

Chinedum e i suoi genitori stavano viaggiando verso Umuahia e la loro macchina andò a sbattere  contro un autocarro che trasportava laterizi. Chinedum e i suoi genitori morirono sul colpo! Quando  ricevetti la notizia crollai. Si può ben immaginare il mio dolore. Riuscii a sopravvivere durante la cerimonia di sepoltura, fornendo la legna a coloro che cucinavano e andando a fare degli acquisti. Al  termine della cerimonia ritornai a casa di mio padre e ricominciai a fare i lavori umili per potermi  nutrire. 

Continuai a fare lavori di qualsiasi genere nella fattoria, nei giardini, andando a pescare con anziani fino a che un giorno un uomo del mio quartiere mi prese a lavorare nella sua fattoria per 50k.  Nella fattoria egli mi sottopose a una serie di domande. Primo, egli mi domandò di mostrargli le terre di mio padre. Secondo, mi chiese di consegnargli alcune delle terre. Terzo, mi disse che dopo  avere lavorato per lui il salario sarebbe consistito in una cena a casa sua. Ma come avrebbe potuto  un ragazzo di 13 anni conoscere le terre di suo padre? E quale diritto poteva avere un ragazzo di  quella età di consegnare tali terre a un uomo non importa quanto questi fosse strettamente affine?  Io rifiutai di accondiscendere alle sue richieste e lui si offese. Egli allora giurò di uccidermi nella foresta. Mi spaventai e mi misi a correre, e gridai per ricevere aiuto. Sfortunatamente, poichè la zona  era in un posto lontano dentro la fitta foresta, nessuno venne in mio aiuto, ma l’aiuto mi venne da  Dio. L’uomo mi inseguiva con il suo coltello, ma io essendo più giovane ero troppo veloce per lui e  caddi in un fosso profondo circa 1 metro e 82 cm e fui coperto in esso dall’erba. Mi cercò per un  po’ di tempo, poi lasciò perdere. Più tardi, io uscii con difficoltà dal fosso e attraverso un’altra strada ritornai al villaggio. Riferii il fatto agli anziani del quartiere, ma non fu intrapresa nessuna azione  – la solita condizione degli orfani. Questo incidente creò un vero odio nel mio giovane cuore; nessuno mi amava, nessuno si interessava di me. Io mi domandavo nella mia mente perché qualcuno,  sapendo che io non avevo genitori, voleva uccidermi. La mia vita era piena di sofferenza. Ora io so  che Dio nel suo amore impedì al diavolo di suggerirmi di commettere suicidio. 

Mi volsi alla Chiesa e diventai un membro pieno della Chiesa delle Assemblee di Dio del mio villaggio (lo sono ancora), ma sfortunatamente nessuno si interessò di me quantunque certi membri  mi conoscessero. E’ importante notare che io diventai un membro pieno di quella chiesa senza conoscere Gesù Cristo. Io non seppi mai che cosa significasse essere NATO DI NUOVO. Se voi vi  trovate nella chiesa di Gesù Cristo e siete nella situazione in cui mi trovavo io, date la vostra vita al  Signore Gesù Cristo. La Scrittura dice: ‘Gettando su lui ogni vostra sollecitudine, perch’Egli ha cura  di voi’ [2] (1 Piet. 5:7 – La Bibbia versione Riveduta).  

Nel mezzo di tutte queste avversità e sofferenze apparve ALICE! Alice era una ragazza che io avevo conosciuto alla scuola elementare. Ella aveva cinque anni più di me e proveniva dallo stesso  villaggio. Eravamo nella stessa classe, sedevamo nello stesso banco e diventammo molto amici.  Con questo ‘amore’ d’infanzia noi ci promettemmo di ‘sposarci’ quando saremmo diventati grandi.  RIDICOLO! Un bambino che allora aveva 11 anni, senza genitori nè alcuna istruzione, senza cibo  da mangiare, che prometteva di sposare una ragazza cinque anni più vecchia di lui. Alice, più tardi,  partì per Akure per fare la sua scuola secondaria, e mi inviò dozzine di lettere ‘d’amore’. 

La volta successiva che io incontrai Alice, io avevo 15 anni e lei ne aveva 20. Ella aveva finito la  sua scuola secondaria e stava lavorando con la Standard Bank (ora si chiama First Bank) di Lagos, dove vivevano i suoi genitori. 

Alice, avendo saputo quello che mi era accaduto e la mia condizione, ne approfittò. Ella mi persuase a raggiungerla a Lagos e mi diede l’indirizzo di casa sua con 50 Naira [n.d.t. moneta nazionale della Nigeria]! Quella somma di denaro era una fortuna per un giovane ragazzo di 15 anni che  non aveva mai guadagnato più di 2 Naira al giorno. Era manna dal cielo e questo significava che  Lagos doveva essere un posto meraviglioso con tanti soldi e con le buone cose della vita che tutti  possono godere. Allora io dovevo andare a Lagos per guadagnarmi i miei soldi e anche per procurarmi delle ricchezze. Andare a Lagos, per me, era LA MIA UNICA VIA DI FUGA. Per fuggire lontano dai nemici di mio padre, fuggire lontano dai miei nemici, fuggire dalla fame e DA TUTTI i miei  problemi. FUGGIRE! FUGGIRE! Sì, fuggire da TUTTO QUELLO CHE E’ CATTIVO! 

***

Tradotto da Giacinto Butindaro 

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