GESU’ CI INSEGNA COME TRASFORMARCI IN LUI
Nessuno, infatti, è felice da solo. Anche se avesse tutto, ma fosse solo in un'isola, l'uomo sarebbe infelice. Dio è infinitamente felice perché è Amore e perché è Trino.
La felicità consiste nell'amare e nell'essere amati; ed è tanto più grande quanto più si ama e si è amati; e si ama e si è amati tanto più, quanto meglio si vogliono o non si vogliono le stesse cose. Ora le cose che più giovano alla nostra felicità vera e eterna nessuno le può meglio sapere di Dio.
Per questo chi ama Dio si fa condurre da lui, si abbandona a lui, fa sempre la sua volontà, sicuro che la sua volontà, anche se noi non la comprendiamo, è il nostro maggiore bene.
Gesù fin da principio della sua vita pubblica ci ha rivelato quello che a noi occorre per raggiungere la beatitudine. Lo ha fatto nel discorso della montagna. Per farci la sua mentalità ci dobbiamo convincere che è vero quanto lui ha detto e che solo in quella maniera possiamo raggiungere la felicità eterna.
« Beati i poveri di spirito, perché di essi è il regno dei cieli ». Dobbiamo quindi liberarci da ogni attacco ai beni terreni, perché essi facilmente divengono lacci che ci impediscono di dedicarci al regno di Dio e di volare a Dio.
«Beati gli afflitti, perché saranno consolati». Dobbiamo quindi aprire il nostro cuore alle sofferenze degli altri; piangere per i nostri peccati, vera causa della passione di Gesù e di tante sofferenze umane; occorre che ci affliggiamo per quanti soffrono e per quanti camminano verso l'inferno; solo così avremo la perfetta carità e saremo idonei al Paradiso. Se poi nella terra abbiamo un'esistenza ripiena di sofferenze e di tribolazioni siamo i più fortunati perché allora il Paradiso ci tocca. Per questo, in effetti, gli affamati, i lebbrosi, i cancerosi, i sofferenti, i torturati, gli oppressi di ogni genere sono dei fortunati.
Occorre che diventiamo dolci, miti e umili di cuore per poterci raccordare e armonizzare con tutti gli uomini, perché questa è la condizione indispensabile per riuscire simpatici a tutti gli uomini e per essere immessi nel regno dell'armonia universale, cioè fra i santi in Paradiso.
« Beati i miti, perché erediteranno la terra ».
Bisogna che abbiamo una vera fame e sete di preghiera, di Dio, e quindi della sua giustizia e del suo regno perché morendo andiamo verso l'oggetto del nostro ardente desiderio: « Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati ».
Occorre avere un cuore aperto e generoso verso tutti i bisognosi e verso tutte le sofferenze umane; bisogna essere sempre pronti a perdonare, compatire, a intervenire perché solo così diventiamo in grado di trovare misericordia e, morendo, entrare subito in Paradiso.
Per questo Gesù dice: « Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia ». « Perdonate e sarete perdonati ». « Date e vi sarà dato ». « La stessa misura che adopererete agli altri sarà adoperata a voi ».
Occorre avere un occhio limpido per poter vedere le galassie; occorre avere un cuore e un occhio puri per poter vedere Dio. Sono i peccati che allontanano da Dio e che finiscono per far perdere la fede.
Per questo Gesù dice: « Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio ». « Luce del tuo corpo è il tuo occhio. Se il tuo occhio è sano tutto il tuo corpo sarà illuminato. Ma se il tuo occhio è guasto, tutta la tua persona sarà nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno queste tenebre!» (Mt. 6,22).
Occorre avere e mettere tutto il nostro essere in pace, in ordine con Dio e con gli uomini perché Dio è pace, e la pace è la tranquillità dell'ordine; solo così possiamo essere figli di Dio.
Per questo Gesù dice: «Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio ». E aggiunge: « Entrando in una casa, salutatela; e se la casa ne è degna scenda la vostra pace su di essa; ma se non ne è degna, ritorni la vostra pace a voi » (Mt. 10;12).
Occorre affrontare questo mondo che è posto tutto nel male (I Gv. 5,19), che è tutto sotto il dominio di Satana; occorre combattere contro il male, contro il peccato, contro il regno di Satana per stabilire nel mondo la giustizia, ossia il regno di Dio. Quelli che così fanno immancabilmente verranno perseguitati, ma saranno i principi del Paradiso.
Per questo Gesù dice: « Beati quelli che sono perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli! Beati sarete voi, quando vi oltraggeranno e perseguiteranno, e falsamente diranno di voi ogni male per cagion mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli; così infatti, hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi » (Mt. 5,10-12).
Padre Ildebrando A. Santangelo
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