Dice ancora Gesù al cugino e apostolo Giacomo:
«…Molti ameranno sentirsi dire "maestro". Uno solo è il Maestro: Colui che ti parla; e una sola è Maestra: la Chiesa che lo perpetua. Nella Chiesa, maestri saranno coloro che saranno consacrati con incarico speciale all'insegnamento. Però fra i fedeli vi saranno quelli che per volontà di Dio e per santità propria, ossia per loro buona volontà, saranno presi dal gorgo della Sapienza e parleranno. Altri ve ne saranno, di per loro non sapienti, ma docili come strumenti nelle mani dell'artiere, ed a nome dell'Artiere parleranno, ripetendo come bambini buoni ciò che il Padre loro dice di dire, pur senza comprendere tutta l'estensione di quello che dicono. Vi saranno infine quelli che parleranno come fossero maestri, e con uno splendore che sedurrà i semplici, ma saranno superbi, duri di cuore, gelosi, iracondi, mentitori e lussuriosi.
Mentre ti dico di raccogliere le parole dei sapienti nel Signore e dei sublimi pargoli dello Spirito Santo, aiutandoli anzi a comprendere la profondità delle divine parole - perché, se essi sono i portatori della divina Voce, voi, miei apostoli, sarete sempre i docenti della mia Chiesa, e dovete soccorrere questi soprannaturalmente stanchi dalla estasiante e grave ricchezza che Dio ha deposta in loro perché la portassero ai fratelli - così ti dico: respingi le parole di menzogna dei falsi profeti, la cui vita non è consona alla mia dottrina. La bontà della vita, la mansuetudine, la purezza, la carità e l'umiltà non mancheranno mai nelle sapienze e nelle piccole voci di Dio. Sempre negli altri…»
DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO
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