lunedì 29 novembre 2021

LE IMPOSSIBILITÀ

 


INVENTARE UN DIO-CROCIFISSO E CROCIFIGGENTE

È impossibile che degli uomini abbiano fatto di un uomo-crocifisso un Dio, o che tale lo abbiano inventato.

Tutti i popoli, indistintamente, e tutti gli uomini che credono in Dio, lo hanno sempre riconosciuto Maestoso, Onnipotente, Dominatore, Infinito, Giudice inappellabile e giusto. Tale lo hanno soprattutto sempre creduto gli ebrei. Nessuno ha mai ipotizzato un Dio ammazzato dagli uomini. Un Dio crocifisso è stato da sempre per tutti un assurdo, meglio ancora, una cosa impensabile e mai pensata. In Gesú ci troviamo dinanzi a un mistero.

Da un lato in tutti i suoi discorsi e in tutte le sue risposte alle domandetrabocchetto dei farisei troviamo una saggezza sovrumana; dall'altro troviamo in lui un'ostinazione a proclamarsi Dio, vuoi dinnanzi ai suoi discepoli, vuoi dinnanzi alle folle, vuoi dinnanzi ai suoi nemici, e vuoi, infine, dinnanzi a Caifa, con la certezza di venire per questo condannato a morte.

Una simile affermazione non la fa neanche un pazzo.

In Gesú, sommamente saggio, la si può psicologicamente spiegare soltanto con la sua coscienza di essere Dio e di risuscitare dentro i tre giorni dalla sua morte (Gv z,19). Chi si sentirebbe di proclamarsi Dio per farsi ammazzare? Un uomo saggio e perfettamente equilibrato che si fa mettere in croce per testimoniare di essere Dio, non può che essere veramente Dio.

Ipotizzare, infine, che siano stati i discepoli di Gesú a inventare un DioCrocifisso è semplicemente assurdo. Un ebreo non inventa mai un Dio, tanto meno un Dio-Crocifisso; tutt'al piú avrebbe potuto inventare un Messia che muore gloriosamente in battaglia come Giuda Maccabeo o come Bar-Kocheba.

Una conferma l'abbiamo nelle parole degli ebrei presenti alla crocifissione di Gesú: « Se è il re d'Israele, scenda dalla croce e gli crederemo ... Se Dio gli vuol bene lo liberi ora, giacché ha detto: sono il figlio di Dio » (Mt 27,43).

E gli stessi discepoli di Gesú restarono cosí delusi e shoccati per la sua passione che lo abbandonarono. La loro resurrezione morale e il loro coraggio di pochi giorni dopo si possono unicamente spiegare con la vista di Gesú resuscitato apparso loro. E, sebbene conoscessero l'impossibilità di fare accettare a degli ebrei un Dio-Crocifisso, essi si misero a predicare, dopo, con estremo coraggio Gesú-Crocifisso e resuscitato.

 

1. La concezione ebraica

L'idea di un Dio che promette guai e sofferenze ai suoi fedeli è una concezione estremamente contraria alla mentalità ebraica. E Dio stesso nel Vecchio Testamento promette sempre agli ebrei lunga vita, buone annate, abbondanza, numerosa discendenza, la pace e ogni altro bene se si manterranno a lui fedeli.

Tutta la Bibbia è piena di tali promesse, mentre il castigo dell'infedeltà sono le guerre, la siccità, la peste. Diamo soltanto un esempio. Mosè dice al popolo: « Se tu obbedirai al Signore tuo Dio, preoccupandoti di mettere in pratica tutti i suoi comandi, il Signore Dio tuo ti metterà sopra tutte le nazioni della terra... Verranno su di te e ti raggiungeranno tutte queste benedizioni: sarai benedetto nella città e nella campagna. Benedetto sarà il frutto del tuo seno, il frutto del tuo suolo, il frutto del tuo bestiame; benedetti i parti delle tue vacche, e i nati delle tue pecore ... Il Signore lascerà sconfiggere davanti a te i tuoi nemici... Tutti i popoli della terra vedranno che porti il nome del Signore e ti temeranno. Il Signore ti concederà abbondanza di beni... ti metterà in testa e non in coda e sarai sempre in alto e mai in basso ... » (Dt 28,1-13)

 

2. Le promesse di Gesú

Al contrario Gesú promette ai suoi discepoli sofferenze e guai. Resta un mistero come sia stato seguito da miliardi di persone: il mistero che lui aveva annunziato: «Quando sarò elevato da terra, trarrò tutti a me » (Gv 12,32).

« Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà » (Mt 16,24).

« In verità, in verità vi dico: voi piangerete e gemerete e il mondo godrà; voi sarete nell'afflizione, ma la vostra tristezza sarà mutata in gioia. La donna quando dà alla luce è nel dolore, perché è giunta l'ora sua; ma quando il bambino è nato, non ricorda piú l'angoscia per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Cosí anche voi ora siete nella tristezza, ma io verrò di nuovo e ne gioirà il vostro cuore, e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia» (Gv 16,22).

« Ricordatevi della parola che vi ho detto: un servo non è più grande del padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi » (Gv 15,20).

« Ma badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe, comparirete dinanzi ai governatori e ai re a causa mia, per rendere testimonianza davanti a loro » (Mc 13,9).

« Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà, crederà di rendere culto a Dio. E faranno queste cose perché non hanno conosciuto né il Padre, né me » (Gv 16,1).

Neanche un pazzo avrebbe potuto comportarsi cosí, e neanche un minorato avrebbe dovuto seguirlo; e tuttavia le turbe lo seguivano e i farisei ebbero seria paura che tutti gli ebrei avrebbero finito per seguirlo (Gv 12,19) per cui decisero di ucciderlo, e complottarono un piano per riuscirvi; piano che poté realizzarsi per il tradimento di Giuda, fatto per 30 monete d'argento, che poi egli, disperato, gettò nel Tempio, come aveva profetizzato Zaccaria (Zc 11,13).

La diffusione delle filosofie e delle religioni storiche hanno tutte una spiegazione naturale ed evidente; basta pensare alla licenza data da Maometto ai suoi soldati di prendersi quante mogli avrebbero voluto nei territori conquistati e la certezza, in caso di morte, di andare in un paradiso, dove avrebbero avuto a loro disposizione molte donne.

La diffusione del cristianesimo, invece, senza alcun beneficio, ma a prezzo di un'infinità di tormenti e di martirii, non ha alcuna spiegazione naturale. Essa può spiegarsi soltanto con la divinità di Gesú e con la sua resurrezione.

ILDEBRANDO A. SANTANGELO


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