lunedì 29 novembre 2021

LA CITTÀ DI DIO - La privazione della tomba non è il male...

 


La privazione della tomba non è il male... 

12. 1. Inoltre, dicono, in una strage così grande non si poté  seppellire i cadaveri 38. Ma la fede sincera neanche di questo si  preoccupa eccessivamente perché ricorda che le bestie divoratrici  non impediranno che risorgano i corpi, di cui non andrà perduto  neanche un capello 39. La Verità stessa non avrebbe detto: Non  temete coloro che uccidono il corpo ma non possono uccidere  l'anima 40, se nuocesse alla vita futura ciò che i nemici hanno deciso  di fare dei corpi degli uccisi. A meno che un tizio sia tanto  irragionevole da sostenere che coloro i quali uccidono il corpo non si devono temere che prima della morte uccidano il corpo, ma si  devono temere che dopo la morte non lascino inumare il corpo  ucciso. È falso allora, se hanno tanto potere da esercitare sui  cadaveri, ciò che ha detto il Cristo: Essi uccidono il corpo ma dopo  non possono fare altro 41. Ma è impossibile che sia falso ciò che la  Verità ha detto. È stato detto appunto che fanno qualche cosa  quando uccidono perché vi è sensibilità nel corpo da uccidere, ma  poi non hanno che fare perché non vi è sensibilità nel corpo ucciso.  La terra dunque non ha ricoperto molti corpi dei cristiani. Nessuno  però ha posto fuori del cielo e della terra alcuno di loro, giacché li  riempie con la presenza di sé colui che sa da che cosa risuscitare  ciò che ha creato. Si dice nel salmo: Han posto i cadaveri dei tuoi  servi come cibo agli uccelli del cielo e le carni dei tuoi santi alle  belve della terra; hanno versato come acqua il loro sangue alla  periferia di Gerusalemme e non vi era chi li seppellisse 42. Ma è  stato detto più per evidenziare la crudeltà di coloro i quali  compirono tali azioni che la mala sorte di coloro i quali le subirono.  E sebbene agli occhi degli uomini questi fatti siano intollerabili e  atroci, tuttavia preziosa alla presenza del Signore è la morte dei  suoi santi 43. Pertanto tutte queste cose, e cioè la preparazione del  funerale, l'allestimento della tomba, la parata del corteo funebre  sono più una consolazione per i superstiti che aiuto per i trapassati 

44. Se giovasse in qualche modo al miscredente una tomba  lussuosa, nuocerebbe al credente una povera o inesistente. Una  moltitudine di servi allestì al ricco coperto di porpora un solenne  corteo funebre davanti agli uomini, ma ne offrì dinanzi a Dio uno  molto più solenne al povero coperto di piaghe il servizio degli angeli  che non lo depositarono in un mausoleo di marmo ma fra le braccia  di Abramo 45. 


...come mostra anche una certa tradizione pagana. 

12. 2. Gli individui, contro cui abbiamo inteso di difendere la città di  Dio, scherniscono questi pensieri. Ma anche i loro filosofi hanno  disdegnato l'allestimento della tomba 46. E spesso non si  preoccuparono dove rimanessero o di quali bestie divenissero cibo i  soldati di tutto un esercito, quando morivano per la patria terrena.  In proposito i poeti poterono dire a titolo d'encomio: È coperto dal  cielo chi non ha un'urna 47. A più forte ragione non debbono  motteggiare i cristiani a causa dei corpi non sepolti. Ad essi si  promette una nuova forma della carne e delle singole membra che  nell'attimo indivisibile di tempo 48 dovrà essere restituita e 

rinnovata non solo dalla terra ma anche dalla più intima struttura  degli altri elementi in cui sono tornati i cadaveri decomposti. 


Gli onori funebri come opera di umanità. 

13. Non per questo si devono abbandonare e trascurare i corpi dei  morti, soprattutto dei giusti che avevano la fede, perché di essi  l'anima razionale si è servita santamente come di strumenti e mezzi  per tutte le opere buone. Se infatti la veste e l'anello di un padre o  altro oggetto simile è tanto più caro ai figli quanto è maggiore  l'affetto verso i genitori, per nessun motivo si deve trascurare il  corpo che portiamo certamente in una più intima unione di qualsiasi  vestito. Esso non concerne un ornamento o arnese che s'impiega  fuori di noi ma la stessa natura umana. Per questo anche i funerali  degli antichi giusti furono preparati con doveroso rispetto, celebrate  le esequie, provveduta la tomba ed essi stessi, mentre ancor  vivevano avevano dato disposizioni ai figli su la tumulazione ed  anche il trasferimento del proprio corpo 49. Anche Tobia per  dichiarazione di un angelo è elogiato per aver meritato presso Dio  col seppellire i morti 50. Lo stesso Signore che doveva risorgere al  terzo giorno elogia l'opera buona di una donna pietosa e la elogia  come un fatto da ricordarsi perché ha versato un unguento prezioso  sopra le sue membra e lo ha fatto per rispetto al suo corpo da  seppellire 51. Nel Vangelo con lode si ricordano coloro che con  diligente ossequio si presero cura di coprire e tumulare il suo corpo  staccato dalla croce 52. Tuttavia questi testi biblici non sostengono  che vi sia sensibilità nei cadaveri ma indicano, per affermare la fede  nella risurrezione, che anche il corpo dei morti rientra nella  provvidenza divina la quale dispone anche tali doveri di umanità. Se  ne deduce salutarmente quale possa essere il merito delle  elemosine che si danno per uomini che vivono e sentono, se  davanti a Dio non è perduto neanche ciò che si dà di doverosa cura  alle membra esanimi degli uomini. Vi sono anche altre indicazioni  che i santi patriarchi diedero in relazione all'inumazione e  trasferimento del proprio corpo e vollero far intendere che erano  state dette per ispirazione profetica 53. Ma non è qui il luogo di  trattarne a lungo. Basta ciò che è stato detto. Ed anche se le cose  necessarie per la sopravvivenza, come vitto e vestiario, possono  venire a mancare, sia pure con grave disagio, tuttavia non fiaccano  nei buoni la virtù del pazientare e sopportare e non strappano dallo  spirito la pietà ma la rendono più viva esercitandola. A più forte  ragione dunque, quando mancano i mezzi che di solito si usano per  preparare i funerali e tumulare i cadaveri, la mancanza non rende infelici individui già in pace nelle invisibili dimore degli spiriti  credenti. E per questo se sono mancati i funerali ai cadaveri dei  cristiani nel saccheggio della grande Roma e anche di altri paesi,  non è né colpa dei vivi che non han potuto offrirli, né pena dei morti  che non possono sentire tale mancanza. 

Nessun commento:

Posta un commento