lunedì 29 novembre 2021

Sì, infatti, tu sei stato creato per questo: per lodarLo, e per lodarLo senza fine;

 


Meditazioni e preghiere di Sant'Anselmo.


Sì, infatti, tu sei stato creato per questo: per lodarLo, e per lodarLo senza fine;

Cosa che comprenderai più pienamente quando, rapito dalla visione benedetta di Lui, 6 vedrai che per la Sua unica e gratuita bontà tu, quando non eri, sei stato creato dal nulla; così benedetto, e a tale indicibile beatitudine creato; creato, chiamato, giustificato, glorificato. Una tale contemplazione ti darà un amore instancabile di lodare Lui senza fine; dal quale, e attraverso il quale, e nel quale ti rallegrerai di essere benedetto con benedizioni così grandi e così immutabili.

[§ 3.] III. Ovunque siamo, viviamo, ci muoviamo e siamo in Lui; mentre abbiamo anche Lui dentro di noi. Ma, tornando dalla beatitudine che sarà, considerata per un po', con l'occhio della contemplazione, l'abbondanza di grazia con cui Egli ti ha arricchito anche in questa vita fugace. Egli, Dio stesso, la cui dimora è nei cieli, il cui trono è tra gli angeli, Colui al quale il cielo e la terra, con tutto ciò che contengono, si inchinano e obbediscono, si è offerto a te come tua dimora, e ha arredato e preparato la sua presenza per te; poiché, come insegna l'Apostolo, "in te c'è la grazia di Dio.

Muoversi, che bello! Essere, quanto è desiderabile! Perché cosa c'è di più dolce che avere la vita in 7 Colui che è la vita stessa della beatitudine? Cosa c'è di più amabile che governare ogni movimento di volontà o atto nostro verso di Lui e in Lui, vedendo che Egli ci stabilizzerà in una sicurezza senza fine? Cosa c'è di più desiderabile che aspirare e agire sempre più in Lui per essere, in cui solo - o piuttosto chi solo - è il vero essere, e a parte il quale nessuno può essere giustamente? 'I SONO CHI SONO", dice Lui (Esodo iii. 14); e lo dice magnificamente, perché Lui solo è veramente SONO, il cui Essere è immutabile. Egli, dunque, il cui Essere così inavvicinabile è l'essere in un senso così trascendente e unico che Egli solo è veramente, in confronto al quale tutto l'essere non è essere; Quando ti creò in modo così grande ed eccellente che non potevi nemmeno comprendere lo splendore della tua dignità, cosa stabilì come sfera del tuo essere, quale luogo di dimora ti fornì?

Ascolta Lui stesso che parla ai suoi nel Vangelo: "Rimanete in me, e io in voi" (San Giovanni xv. 4). O inconcepibile condiscendenza! O beata dimora! O scambio glorioso! Quale condiscendenza del Creatore, per volere che la Sua creatura abbia in Lui! Quale inconcepibile beatitudine della creatura di abitare nel Creatore! Come grande gloria di una creazione razionale per essere, con un interscambio così benedetto, associata al Creatore, come se Lui in essa ed essa in Lui avessero la loro dimora! Sì, Egli nella sua misericordia ha voluto che noi, così altamente nobilitati nella nostra creazione, avessimo l'ulteriore dignità di abitare in Lui. Lui, governatore di tutte le cose, senza cura o sollecitudine esistente su tutto; Egli, fonte e fondamento di tutte le cose, senza fatica che sostiene tutto; Egli, eccelso sopra tutte le cose, senza vana gloria che trascende tutto; Egli, che abbraccia ogni cosa che è, senza estensione di sé che avvolge tutto; Egli, la pienezza di tutte le cose, senza restringersi, che compie tutto, - sì, davvero, Egli, sebbene la Sua Presenza non manchi da nessuna parte, ha scelto per sé un regno di delizie dentro di noi; il Vangelo ne è testimone quando dice: "Il Regno di Dio è dentro di voi" (San Luca xvii. 21). E se il regno di Dio è dentro di noi, e se Dio abita nel suo regno, Colui il cui regno è dentro di noi non risiede Egli stesso in noi? Chiaramente sì; perché, allo stesso modo, se Dio è la saggezza e se l'anima del giusto è la dimora della sapienza, colui che è veramente giusto ha Dio che dimora in lui. E l'Apostolo dice: "Il tempio di Dio è santo, e voi siete il tempio" (1 Cor. iii. 17).

Applicati dunque instancabilmente alla ricerca della santità, perché tu non cessi 9 di essere il tempio di Dio. Egli stesso dice dei Suoi: "Io abiterò in loro e camminerò in loro".

(2 Cor. vi. 16). Non dubitare, quindi, che ovunque ci siano anime sante, Egli è in esse.

Perché se tu sei in quelle tue membra che vivifichi, interamente e in tutte le loro parti, quanto più Dio, che ha creato te e il tuo corpo, è interamente presente in te attraverso? È tuo dovere, dunque, pensare con la più intensa devozione con quale considerazione e quale riverenza dovremmo controllare quei sensi e quelle membra del nostro corpo, su cui la stessa Divinità siede in carica. Offriamo dunque, come si conviene, tutto l'impero del nostro cuore a un così grande Indweller, affinché nulla in noi possa ribellarsi a Lui, ma che tutti i nostri pensieri, tutti i movimenti della nostra volontà, tutte le nostre parole e l'intero corso e il tenore delle nostre azioni possano attendere ai Suoi ordini, essere obbedienti alla Sua volontà ed essere conformi alla Sua regola del diritto. Perché così saremo veramente il Suo regno, ed Egli rimarrà in noi; e noi, rimanendo in Lui, vivremo rettamente.

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