venerdì 26 novembre 2021

LA FIAMMA D’AMORE DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

 


DIARIO SPIRITUALE DI ELISABETTA SZANTÓ 1961-1981 


28 settembre 1962 

Era il giorno di astinenza da dedicare in suffragio delle anime del purgatorio, ma io l'ho offerto soprattutto per le anime sacerdotali. Il Signore Gesù mi ha fatto conoscere che non può fare resistenza alle preghiere della Santa Vergine. Così dicendo ha occupato con questo pensiero tutta la mia mente: "Figliola mia, vuoi sapere come ti premio perché tu plachi il mio grande desiderio per le anime? D'ora in poi le anime dei sacerdoti, dopo il digiuno chiesto da Me, si liberano dal purgatorio all'ottavario della morte. E chiunque osserva questo digiuno ottiene la grazia per una anima penante nel purgatorio (purché in ogni caso, si tratti di persona deceduta in stato di grazia)". Tra le lacrime ascoltavo le sue parole pronunciate con solennità e misericordia che ci assicuravano il modo di poter aiutare le anime purganti con grande efficacia. Quando mi ha comunicato di nuovo questa grande misericordia, sono stata colta da tremore in tutta la persona e, avviandomi verso casa dopo la S. Messa, ho sentito ancora sussurrare nella mia anima: "Anche Io vengo con te, resto con te tutto il giorno ed insieme invochiamo la misericordia dall'Eterno Padre". Con profonda adorazione ho detto: "Mio adorato Gesù, è una grande grazia supplicare l'Eterno Padre con te e con le tue labbra!" Mentre camminavo verso casa, con l'anima immersa in adorazione per Lui, il cuore, sotto questo influsso, ha iniziato a battere tanto forte che per poco non crollavo ... Allora, rivolgendomi all'adorato Gesù, ho espresso la mia aspirazione che al più presto si fosse fatta conoscere la sua grande misericordia e che il suo desiderio fosse avvertito interiormente dal maggior numero di anime. Il Signore mi ha chiesto di scrivere, ancora a parte, come si possono aiutare le anime del purgatorio. Per mio mezzo ha chiesto l'astinenza per le anime penanti dei sacerdoti che possono essere così liberate dal purgatorio all'ottavo giorno dalla loro morte (astinenza severa con solo pane ed acqua per quel giorno). 

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