lunedì 29 novembre 2021

«Stolto è il mio popolo: non mi conosce, sono figli insipienti, senza intelligenza; sono esperti nel fare il male, ma non sanno compiere il bene».

 


LIBRO DEL PROFETA GEREMIA 

22«Stolto è il mio popolo: non mi conosce, sono figli insipienti, senza intelligenza; sono esperti nel fare il male, ma non sanno compiere il bene».

Ecco l’amara constatazione del Signore riguardo al suo popolo. Sono esperti nel male. Non sanno compiere il bene. Perché non sanno compiere il bene?

Perché il Maestro che insegna il vero bene è uno solo: Il Signore che è il Bene, l’Origine, la Fonte di esso. Il bene lo dice la Parola del Signore.

Stolto è il mio popolo: non mi conosce, sono figli insipienti, senza intelligenza; sono esperti nel fare il male, ma non sanno compiere il bene.

Sono esperti nel male, perché sono guidati da maestri del male. Non sanno compiere il bene, perché mancano dell’unico Maestro del bene che è Dio.

Quando un popolo manca del vero Dio, può divenire solo esperto del male. Mai potrà divenire esperto nel bene. Non conosce il Maestro del bene.

23Guardai la terra, ed ecco vuoto e deserto, i cieli, e non v’era luce.

Ora il profeta vede in visione tutti i mali che l’idolatria produce sulla nostra terra. Essa è veramente la causa di ogni desolazione.

Guardai la terra, ed ecco vuoto e deserto, i cieli, e non v’era luce. L’idolatria è come se oscurasse ogni fonte di luce. La terra non è più madre di vita.

Essa è un deserto. Neanche i cieli sono madri di luce. Essi sono avvolti dalle tenebre. Quando finisce la luce sulla terra, allora finirà anche la vita.

Geremia vede una terra senza vita. Essa è stata ridotta in un deserto dall’idolatria e anche i cieli vengono meno nella loro missione di vita.

Veramente è un male brutto l’idolatria. Oscura il volto di Dio sulla terra, volto di luce, vita, benedizione, salvezza, redenzione, saggezza, sapienza, santità.

24Guardai i monti, ed ecco tremavano e tutti i colli ondeggiavano.

Ora Geremia guarda i monti e i colli. I monti tremano, i colli ondeggiano. L’idolatria rende tutta la terra instabile, senza sicurezza.

Guardai i monti, ed ecco tremavano e tutti i colli ondeggiavano. Monti e colli sono simbolo, segno della stabilità dello stesso Dio.

Il fatto che Geremia li vede tremare e ondeggiare è il segno che l’uomo manca di ogni punto di stabilità. Tutto per lui è divenuto instabile, effimero, vano.

Chi confida nel Signore è come il monte Sion: non vacilla, è stabile per sempre. I monti circondano Gerusalemme: il Signore circonda il suo popolo, da ora e per sempre. Non resterà lo scettro dei malvagi sull’eredità dei giusti, perché i giusti non tendano le mani a compiere il male. Sii buono, Signore, con i buoni e con i retti di cuore. Ma quelli che deviano per sentieri tortuosi il Signore li associ ai malfattori. Pace su Israele! (Sal 125 (124) 1-5).

L’idolatria toglie alla terra ogni fonte di vita, ogni punto di stabilità. Rende tutto fluido, senza consistenza, verità, certezze. Nulla con essa è più sicuro.

Essa è stata capace di cancellare il popolo del Signore dalla sua terra, mandandolo in esilio per ben settanta anni. I frutti dell’idolatria sono solo morte.

25Guardai, ed ecco non c’era nessuno e tutti gli uccelli dell’aria erano volati via.

Ecco ancora cosa vede Geremia. Vede un cielo senza più vita. Non vi sono uccelli. Sono scomparsi. Non solo la terra è un deserto, ma anche il cielo.

Guardai, ed ecco non c’era nessuno e tutti gli uccelli dell’aria erano volati via. terra e cielo sono senza vita. Terra e cielo sono un deserto, solo un deserto.

Non solo la terra sulla quale poggia i piedi è ridotta in deserto dall’idolatria, anche l’aria che respira non è più capace di contenere la vita.

26Guardai, ed ecco il giardino era un deserto e tutte le sue città erano state distrutte dal Signore e dalla sua ira ardente.

Geremia continua a guardare e vede che Giuda e tutte le sue città sono un deserto. Tutto è distrutto. La loro storia è distrutta. Il loro lavoro è distrutto.

Guardai, ed ecco il giardino era un deserto e tutte le sue città erano state distrutte dal Signore e dalla sua ira ardente.

Il Signore distrugge perché non può impedire che tutto sia distrutto. L’ira ardente del Signore è la non possibilità di poter intervenire.

Non solo le opere di Dio sono distrutte dall’idolatria, ma anche le opere dell’uomo. Tutti i frutti della storia vengono distrutti. Il lavoro dell’uomo sparisce.

L’idolatria distrugge, devasta, annienta, riduce in deserto le opere di Dio e quelle dell’uomo, terra e aria, mari e monti. Tutto viene annientato.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


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