venerdì 26 novembre 2021

LEGGENDA PERUGINA

 


( COMPILAZIONE DI ASSISI )


PREDICE AI PERUGINI LA GUERRA CIVILE

35. In altra occasione, Francesco predicava nella piazza di Perugia a una grande folla ivi  adunata. Ma ecco dei cavalieri perugini irrompere armati in piazza in groppa ai loro  cavalli, così da sconvolgere la predicazione. E nonostante le proteste degli uomini e  delle donne che ascoltavano attenti il discorso, quegli arroganti non la smettevano.

Francesco allora, rivolgendosi ai disturbatori con animo vibrante, disse: «Udite e cercate  di capire quello che il Signore vi preannunzia per bocca di me, suo servo. E non state a  dire: Quello là è uno di Assisi!». Il Santo disse questo perché tra assisani e perugini  c’era un odio grande. E seguitò: «Il Signore vi ha resi grandi e potenti sopra tutti i vostri  vicini. E per questo motivo dovete essere più riconoscenti al vostro Creatore, e  mantenervi umili non solo davanti a Dio onnipotente, ma anche nei rapporti con i vostri  vicini. Purtroppo, il vostro cuore si è gonfiato di arroganza e, invasati dall’orgoglio e  dalla potenza, voi devastate le terre dei vostri vicini e molti ne ammazzate. Ora io vi  dico che, se non vi convertite subito a Dio e non riparate ai danni compiuti, il Signore,  che nessuna ingiustizia lascia impunita, a maggiore vendetta e castigo e disonore vostro,  vi farà insorgere gli uni contro gli altri. Scoppiata la discordia e la guerra civile, patirete  tali tribolazioni quante i vostri vicini non potrebbero infliggervi».

Invero, Francesco nelle sue predicazioni non taceva i vizi del popolo che offendevano  pubblicamente Dio e il prossimo. Il Signore gli aveva dato tanta grazia che tutti quelli  che lo vedevano o udivano, piccoli o grandi che fossero, nutrivano per lui uno  straordinario timore e rispetto a causa dei grandi carismi ch’egli aveva ricevuto da Dio.  Per cui, anche quando venivano rimproverati da lui, pur vergognandosene, ne restavano  edificati. E qualcuno si convertiva al Signore perché il Santo, preoccupato per la sua  situazione, pregava intensamente.

Pochi giorni dopo, Dio permise che tra nobili e popolo esplodesse un conflitto. Il popolo  cacciò dalla città i cavalieri, e costoro con l’aiuto della Chiesa, devastarono molti  campi, vigneti, frutteti del popolo, facendo loro tutti i malanni possibili. A sua volta il  popolo guastò le campagne, vigneti e frutteti appartenenti ai nobili. Così i perugini  patirono una punizione più grave di quelle da loro inflitte ai vicini. E così si realizzò alla  lettera la predizione fatta da Francesco.

Traduzione di VERGILIO GAMBOSO

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