giovedì 25 novembre 2021

La concretezza della Parola di Dio

 


I libri sapienziali 

1] Onora il medico come si deve secondo il bisogno,  anch'egli è stato creato dal Signore.  [2] Dall'Altissimo viene la guarigione,  anche dal re egli riceve doni.  [3] La scienza del medico lo fa procedere a testa alta,  egli è ammirato anche tra i grandi.  [4] Il Signore ha creato medicamenti dalla terra,  l'uomo assennato non li disprezza.  [5] L'acqua non fu forse resa dolce per mezzo di un legno,  per rendere evidente la potenza di lui?  [6] Dio ha dato agli uomini la scienza  perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie.  [7] Con esse il medico cura ed elimina il dolore  e il farmacista prepara le miscele.  [8] Non verranno meno le sue opere!  Da lui proviene il benessere sulla terra.  [9] Figlio, non avvilirti nella malattia,  ma prega il Signore ed egli ti guarirà.  [10] Purificati, lavati le mani;  monda il cuore da ogni peccato.  [11] Offri incenso e un memoriale di fior di farina  e sacrifici pingui secondo le tue possibilità.  [12] Fa’ poi passare il medico  - il Signore ha creato anche lui -  non stia lontano da te, poiché ne hai bisogno.  [13] Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani.  [14] Anch'essi pregano il Signore  perché li guidi felicemente ad alleviare la malattia  e a risanarla, perché il malato ritorni alla vita.  [15] Chi pecca contro il proprio creatore  cada nelle mani del medico. 


(Sir. 38,1 seg.) 

[1] Proverbi di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele,  [2] per conoscere la sapienza e la disciplina,  per capire i detti profondi,  [3] per acquistare un'istruzione illuminata,  equità, giustizia e rettitudine,  [4] per dare agli inesperti l'accortezza,  ai giovani conoscenza e riflessione.  [5] Ascolti il saggio e aumenterà il sapere,  e l'uomo accorto acquisterà il dono del consiglio,   [6] per comprendere proverbi e allegorie,  le massime dei saggi e i loro enigmi.  [7] Il timore del Signore è il principio della scienza;  gli stolti disprezzano la sapienza e l'istruzione.  [8] Ascolta, figlio mio, l'istruzione di tuo padre  e non disprezzare l'insegnamento di tua madre,  [9] perché saranno una corona graziosa sul tuo capo  e monili per il tuo collo.  [10] Figlio mio, se i peccatori ti vogliono traviare,  non acconsentire!  [11] Se ti dicono: "Vieni con noi,  complottiamo per spargere sangue,  insidiamo impunemente l'innocente,  [12] inghiottiamoli vivi come gli inferi,  interi, come coloro che scendon nella fossa;  [13] troveremo ogni specie di beni preziosi,  riempiremo di bottino le nostre case;  [14] tu getterai la sorte insieme con noi,  una sola borsa avremo in comune",  [15] figlio mio, non andare per la loro strada,  tieni lontano il piede dai loro sentieri!  [16] I loro passi infatti corrono verso il male  e si affrettano a spargere il sangue.  [17] Invano si tende la rete  sotto gli occhi degli uccelli.  [18] Ma costoro complottano contro il proprio sangue,  pongono agguati contro se stessi.  [19] Tale è la fine di chi si dà alla rapina;  la cupidigia toglie di mezzo colui che ne è dominato.  (Pr. 1,1 seg.)  

Spesso i libri sapienziali della Bibbia non ricevono la dovuta considerazione, mentre costituiscono una miniera di insegnamenti concreti per la nostra vita personale, familiare e sociale. Molti proverbi di uso corrente trovano nei libri sapienziali la loro radice. A prescindere dalla loro importanza ai fini della correlazione di alcuni passi dei medesimi con la venuta di Cristo (come ad esempio spiegato nel seguente passaggio del magistero) la loro lettura, dopo la preghiera, è fonte di benessere per l’anima ed il corpo. 


“L’Apostolo contempla affascinato il segreto nascosto del Crocifisso-risorto e attraverso le sofferenze sperimentate da Cristo nella sua umanità (dimensione terrena) risale a quell’esistenza eterna in cui Egli è tutt’uno col Padre (dimensione pre-temporale): “Quando venne la pienezza del tempo – egli scrive -, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli” ( Gal 4,4-5 ). Queste due dimensioni, la preesistenza eterna presso il Padre e la discesa del Signore nella incarnazione, si annunciano già nell’Antico Testamento, nella figura della Sapienza. Troviamo nei Libri sapienziali dell’Antico Testamento alcuni testi che esaltano il ruolo della Sapienza preesistente alla creazione del mondo. In questo senso vanno letti passi come questo del Salmo 90: “Prima che nascessero i monti e la terra e il mondo fossero generati, da sempre e per sempre tu sei, Dio” (v.2); o passi come quello che parla della Sapienza creatrice: “Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, all’origine. Dall’eternità sono stata formata, fin dal principio, dagli inizi della terra” ( Prv 8, 22-23 ). Suggestivo è anche l’elogio della Sapienza, contenuto nell’omonimo libro: “La Sapienza si estende vigorosa da un’estremità all’altra e governa a meraviglia l’universo” ( Sap 8,1 ). 

Gli stessi testi sapienziali che parlano della preesistenza eterna della Sapienza, parlano anche della discesa, dell’abbassamento di questa Sapienza, che si è creata una tenda tra gli uomini. Così sentiamo echeggiare già le parole del Vangelo di Giovanni che parla della tenda della carne del Signore. Si è creata una tenda nell’Antico Testamento: qui è indicato il tempio, il culto secondo la “Thorà”; ma dal punto di vista del Nuovo Testamento possiamo capire che questa era solo una prefigurazione della tenda molto più reale e significativa: la tenda della carne di Cristo. E vediamo già nei Libri dell’Antico Testamento che questo abbassamento della Sapienza, la sua discesa nella carne, implica anche la possibilità che essa sia rifiutata. San Paolo, sviluppando la sua cristologia, si richiama proprio a questa prospettiva sapienziale: riconosce in Gesù la sapienza eterna esistente da sempre, la sapienza che discende e si crea una tenda tra di noi e così egli può descrivere Cristo, come “potenza e sapienza di Dio”, può dire che Cristo è diventato per noi “sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione” (1 Cor 1,24.30 ). Similmente Paolo chiarisce che Cristo, al pari della Sapienza, può essere rifiutato soprattutto dai dominatori di questo mondo (cfr. 1 Cor 2,6-9 ), cosicché può crearsi nei piani di Dio una situazione paradossale, la croce, che si capovolgerà in via di salvezza per tutto il genere umano”. 

http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2008/documents/hf_benxvi_aud_20081022_it.html

Arrigo Muscio

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