Le soluzioni alla portata dei fedeli
Cosa cerchiamo dal Santo Padre, come rimedio alle azioni e alle omissioni delle persone che abbiamo identificato? Le seguenti cose:
Primo, la Consacrazione della Russia –
C’è ancora tempo!
Con questo intendiamo esattamente ciò che ha richiesto la Madonna di Fatima: l’immediata Consacrazione della Russia – per nome e senza equivoci – al Cuore Immacolato di Maria, compiuta dal Papa insieme a tutti i vescovi Cattolici del mondo, in una solenne cerimonia pubblica. Dobbiamo supplicare il Santo Padre affinché ordini a tutti i vescovi Cattolici del mondo, sotto minaccia di scomunica (fatta eccezione per chi risulti impedito da gravi motivi di salute o perché imprigionato), di consacrare solennemente, pubblicamente e specificatamente la Russia, secondo le richieste della Madonna di Fatima, insieme al Papa, nello stesso giorno ed alla stessa ora specificata dal Santo Padre.
C’è chi dirà che ormai è troppo tardi per ottenere la Consacrazione e che quindi è inutile insistere nel richiederla. Non è così. Come ha detto Nostro Signore a Suor Lucia, nella rivelazione di Rianjo dell’agosto 1931:
Fate sapere ai Miei ministri, dato che seguono l’esempio del Re di Francia nel non esaudire le Mie richieste, che essi lo seguiranno nella sventura… Essi [i Ministri della Chiesa Cattolica] non hanno voluto obbedire alla Mia richiesta. Come il Re di Francia essi si pentiranno, e obbediranno, ma sarà tardi. La Russia avrà già diffuso i propri errori in tutto il mondo, causando guerre e persecuzioni contro la Chiesa. Il Santo Padre avrà molto da soffrire.501
Inoltre, come rivelato in quell’occasione da Nostro Signore a Suor Lucia: “Non sarà mai troppo tardi per fare ricorso a Gesù e Maria”. Quindi, anche se stiamo soffrendo le conseguenze di questo ritardo nell’esecuzione dei comandi del Cielo, persino le peggiori tra queste - compreso l’annientamento di molte nazioni - potrebbero ancora essere evitate se si obbedisse al più presto al comando di consacrare la Russia, anche se in ritardo.
È oltraggioso che il rispetto umano – cioè la paura di offendere i Russo Ortodossi – abbia impedito fino ad oggi alla Chiesa di realizzare il piano Celeste per la pace nella nostra epoca. In quanto membri militanti della Chiesa, non possiamo più permettere a coloro che pretendono di parlare “in nome del Papa” di dichiarare che “il Papa” considera compiuta la consacrazione in modo inequivocabile, autorevole e definitivo. Abbiamo dimostrato come Papa Giovanni Paolo II abbia affermato pubblicamente l’opposto. Dobbiamo quindi implorare Sua Santità Papa Benedetto XVI di rifiutare i consigli fraudolenti che sono stati dati a lui e al suo predecessore, e di seguire piuttosto i consigli del Cielo.
Secondo, la rivelazione completa ed integrale del Terzo Segreto di Fatima
Questa rivelazione deve includere ciò che ormai sappiamo per certo: il testo con le parole della Beata Vergine che spiegano la visione pubblicata il 26 giugno 2000. Che questo testo esista è stato provato con certezza morale assoluta da una montagna di prove, dirette e circostanziali, ciascuna delle quali indica chiaramente l’esistenza di un testo mancante, contenente le parole della Madonna, che sarebbe scritto sotto forma epistolare su di un singolo foglio di carta e composto da 25 righe di testo; questo testo era probabilmente contenuto all’interno del “plico Capovilla”, custodito a sua volta nell’appartamento del Papa, che il Segretario di Stato si è sempre rifiutato di mostrare in pubblico.
La Chiesa e il mondo hanno il diritto di conoscere i contenuti del Terzo Segreto e gli avvertimenti in esso predetti al fine di sconfiggere la crisi attuale della Chiesa e “i pericoli che minacciano la fede e la vita del Cristiano, e quindi (la vita) del mondo”, come rivelato dal Cardinale Ratzinger nel 1984. Le chiare indicazioni date da Papa Giovanni Paolo II sul fatto che il Terzo Segreto si riferisce ad una grave apostasia ed alla caduta delle anime consacrate, così come descritto nel Libro dell’Apocalisse, ci dice quanto egli fosse costretto dai suoi consiglieri a non rivelare il Segreto nella sua integralità, ma solo a fornire qua e là qualche piccolo indizio dei suoi contenuti. Nel frattempo, chi ha il reale controllo degli affari quotidiani della Chiesa continua a tenere ben nascosto ciò che il Segreto rivela sicuramente in merito al loro malgoverno della Chiesa.
Terzo, una chiamata alla recita quotidiana del Rosario
La Madonna ci ha esortati a ricordare ciò che la Chiesa sa bene da tempo, e cioè che il Rosario è infinitamente più potente di qualsiasi arma concepita dall’uomo. Non esistono difficoltà che non possano essere superate o battaglie che non possano essere vinte per mezzo del Rosario. Se un numero sufficiente di Cattolici pregasse il Rosario con la giusta partecipazione, i nemici della Chiesa verrebbero prelevati dalle loro roccaforti e cacciati dalla Chiesa. Come ci ha dimostrato Fatima, è per volere di Dio se la Vergine Maria si è fatta nostro rifugio e usbergo in questi tempi oscuri. Durante la più grave tra le sue crisi, la Chiesa tutta deve fare ricorso alla Madonna, recitando il Rosario ogni giorno. Non solo non dobbiamo e non possiamo più indugiare ancora, prima di creare una Crociata per il Rosario perpetuo, a tutti i livelli nella Chiesa e ovunque possiamo, ma dobbiamo anche implorare il Santo Padre affinché ispiri questa campagna in tutta la Chiesa, per mezzo di encicliche sul Rosario come fece Papa Leone XIII, e con la creazione di un dicastero presieduto da un Cardinale, che incoraggi la recita del Rosario per mezzo di varie iniziative in tutta la rete dei santuari Cattolici e dei sacerdoti Mariani (sia religiosi che diocesani). Queste iniziative, ovviamente, dovrebbero essere in accordo con l’autentica dottrina Cattolica e le sue pratiche tradizionali, promuovendo tutti i grandi privilegi concessi dalla Madonna.
Il Rosario dovrebbe ovviamente includere la recita della preghiera richiesta dalla Madonna di Fatima, in aggiunta al semplice Rosario: “Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in Cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose”. È sicuramente di rilievo il fatto che, durante l’atto di “affidamento” del mondo al Cuore Immacolato di Maria, compiuto nell’ottobre del 2000, la preghiera pubblica del Rosario in Vaticano abbia accuratamente evitato di recitare proprio quella preghiera, malgrado in quell’occasione Suor Lucia l’avesse recitata nel suo convento. Un altro segno ancora di questo “nuovo orientamento”, che aborrisce qualsiasi riferimento all’inferno o alla dannazione delle anime.
Quarto, promuovere le devozioni dei Primi Cinque Sabati
Coloro che hanno tentato di “modificare” il Messaggio di Fatima hanno provato a far passare in silenzio questa parte del Messaggio, insieme agli altri suoi elementi di carattere esplicitamente Cattolico. È in questo modo che opera il nuovo orientamento della Chiesa, sminuendo il concetto stesso dell’uomo che deve compiere riparazione al Signore e alla Beata Vergine Maria per le bestemmie e gli altri peccati commessi contro di Lei. (Uno degli elementi chiave, che sono stati nascosti nella nuova liturgia, è il fatto che la Messa in realtà è un sacrificio propiziatorio al fine di compiere riparazione al Signore per i propri peccati, e non semplicemente un “sacrificio di lode”. )
La diffusione della devozione dei primi cinque Sabati è uno dei rimedi scelti dal Cielo per riportare ai nostri giorni il senso stesso di riparazione per i peccati commessi dai membri della Chiesa. Chi può seriamente mettere in dubbio il fatto che la Chiesa debba rinnovare i propri sforzi, ora più che mai, per offrire riparazione al Signore e alla Madonna, al fine di fermare l’ira di Dio? Eppure l’ira del Signore è un’altra di quelle cose di cui non sentiamo più parlare, da parte degli ecclesiastici moderni. Promuovendo le devozioni dei Primi Cinque Sabati, il Santo Padre mobiliterebbe nuovamente tutto il potere della Chiesa al fine di offrire riparazione per i peccati, in questo momento così critico nella storia dell’umanità.
Quinto, ristabilire in tutta la Chiesa la devozione al Cuore Immacolato di Maria
Il vergognoso tentativo dell’MDF di ridurre l’unico e solo Cuore Immacolato a quello di chiunque si penta dei propri peccati, è un tipico esempio del nuovo orientamento, che rifiuta l’idea stessa del Peccato Originale, così come quelle dell’inferno e della dannazione eterna. Una volta divenuto Papa, l’ex Cardinale Ratzinger ha evidentemente ripudiato il revisionismo teologico presente nell’MDF, avendo dichiarato – come abbiamo visto nel Capitolo 9 – che:
Il cuore che più d’ogni altro rassomiglia a quello di Cristo è senza dubbio il cuore di Maria, sua Madre Immacolata, e proprio per questo la liturgia li addita insieme alla nostra venerazione Tra tutti, solo il Cuore Immacolato di Maria è stato preservato puro ed immacolato dal Peccato Originale e non è mai stato soggetto al dominio di Satana. Contemplando la gloria dell’unico e solo Cuore Immacolato e senza peccato di Maria, veniamo attratti dalla bellissima dolcezza di Nostra Madre celeste. A Rianjo, è stato proprio Nostro Signore Gesù Cristo a spingerci a pregare spesso: “Dolce Cuore di Maria…”. Riflettere sulla Sua bontà, santità e gentilezza, ci ispira con la speranza nei Suoi meriti e nella Sua intercessione, permettendoci di avvederci sempre più della nostra miserabile condizione. Grazie a ciò, siamo in grado di comprendere il bisogno che gli uomini hanno del Battesimo e degli altri sacramenti della Chiesa, al fine di preservarci in uno stato di grazia.
La devozione al Cuore Immacolato di Maria, tipicamente ed unicamente Cattolica, costituisce un vero e proprio rifiuto del nuovo orientamento della Chiesa, il cui “ecumenismo” svilisce il dogma dell’Immacolata Concezione (e dell’Assunzione) a favore del rispetto umano per la sensibilità dei non-Cattolici. È proprio per questo motivo che la Madonna di Fatima ci ha detto che Dio desidera stabilire nel mondo la devozione al Suo Cuore Immacolato. Dio desidera che il mondo comprenda che la devozione a Maria è necessaria per la salvezza, come ha dimostrato anche Sant’Alfonso Liguori nel suo libro Le glorie di Maria, nonché il fatto che solo la Chiesa Cattolica, e nessun altra, è la vera arca della salvezza. Le parole di Papa Benedetto XVI dimostrano che l’attuale Santo Padre sarebbe favorevole ad una supplica in tal senso.
Sesto, la rimozione dai propri incarichi dei Prelati che abbiamo identificato – una misura necessaria al fine di assicurare l’obbedienza al Messaggio di Fatima
Come abbiamo dimostrato, i prelati del Vaticano che abbiamo identificato – e principalmente il Cardinal Bertone – hanno complottato e cospirato al fine di sbarazzarsi del Messaggio di Fatima e dei suoi contenuti più strettamente Cattolici. Costoro hanno alterato il significato di molte parole della Madre di Dio, hanno nascosto e distorto molti, se non tutti, gli elementi esplicitamente Cattolici e profetici del Messaggio, ed hanno infine perseguitato chiunque offrisse un’opposizione di principio a questo loro piano revisionista, cioè la loro Linea del Partito su Fatima. Nel compiere queste azioni, queste persone hanno già causato alla Chiesa un danno incalcolabile, esponendo quest’ultima ed il mondo in generale ai pericoli più gravi in assoluto, cioè la perdita di milioni di anime e l’annientamento di molte nazioni, che erano stati predetti dalla Madonna di Fatima come conseguenza se le Sue richieste non fossero state esaudite. Ripetiamo ancora una volta i suoi terribili ammonimenti: “Se le Mie richieste non verranno esaudite, la Russia diffonderà i propri errori in tutto il mondo, causando guerre e persecuzioni contro la Chiesa, i buoni verranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, e molte nazioni saranno annientate”. Ma la Madonna ha anche promesso che: “Se le Mie richieste verranno esaudite, molte anime saranno salvate e vi sarà la pace”.
La linea di condotta che abbiamo analizzato in questo libro, intrapresa dal Cardinale Bertone ed i suoi collaboratori e da essi ostinatamente mantenuta, costituisce una minaccia gravissima ed imminente per la Chiesa ed il mondo, che può portare a danni incalcolabili. Abbiamo quindi tutto il diritto di supplicare il Santo Padre affinché rimuova dai loro incarichi quei prelati responsabili di aver “modificato” il Messaggio di Fatima ed aver nascosto una parte del Terzo Segreto di Fatima, senza escludere il Segretario di Stato del Vaticano. Qualcuno potrebbe definire arrogante il fatto che dei semplici laici e sacerdoti possano chiedere al Papa la rimozione di un qualsiasi prelato di alto rango dal proprio incarico. Al contrario, è proprio un nostro dovere in quanto Cattolici, a prescindere dal rango dei prelati in questione.
L’esempio di San Giovanni Gualberto
Un Santo della Chiesa Cattolica ci fornisce l’esempio da seguire quando i fedeli si trovano a dover affrontare un prelato che costituisce una minaccia per il bene comune della Chiesa.502
San Giovanni Gualberto visse nel XII secolo. Non è solamente un santo ma è anche il fondatore dei Benedettini di Vallombrosa. Nel vecchio calendario, la sua festa ricade il 12 luglio. L’eroica virtù cristiana di San Giovanni è dimostrata da come perdonò colui che aveva ucciso suo fratello. Dopo averne incontrato l’assassino, che si trovava disarmato ed in trappola in un vicolo cieco, San Giovanni (all’epoca non ancora monaco) fu mosso a compassione quando l’uomo invocò il perdono in nome di Gesù Cristo crocifisso, ponendo le braccia a guisa di croce. San Giovanni perdonò quell’uomo, anche se lo aveva cercato insieme ad un gruppo di armati allo scopo di ucciderlo e di vendicarsi. Quello stesso giorno, un Venerdì Santo, San Giovanni vide l’immagine di Cristo su di un crocifisso prendere vita e girare la testa verso di lui. In quell’istante, il Signore gli impartì una grazia speciale ed assolutamente straordinaria, poiché aveva perdonato l’assassino di suo fratello. Fu quel momento di grazia che indusse San Giovanni a farsi monaco.
San Giovanni Gualberto è un vero e proprio esempio di carità e perdono Cristiani. Se ha potuto perdonare l’assassino di suo fratello, avrebbe potuto perdonare qualsiasi offesa. Fu anche un uomo assai importante nella gerarchia della Chiesa, avendo fondato un monastero ed un ordine di monaci che esiste tuttora. L’ordine ha una chiesa a Roma, Santa Prassede, dov’è custodita la colonna dove venne flagellato Nostro Signore Gesù Cristo. La chiesa, proprio all’angolo con Santa Maria Maggiore, contiene inoltre un dipinto di San Giovanni Gualberto, ritratto nell’atto di perdonare l’assassino di suo fratello – un evento quindi assai significativo nella storia della Chiesa.
Tuttavia, malgrado il suo grande esempio di pietà e misericordia Cristiana e la sua statura nella storia della Chiesa, San Giovanni Gualberto non esitò a cercare l’allontanamento di un prelato corrotto. San Giovanni andò in Laterano (dove viveva il Papa prima della creazione del Vaticano) per chiedere la rimozione dell’Arcivescovo di Firenze, in quanto indegno del suo ufficio. Le accuse di San Giovanni si basavano sul fatto che l’Arcivescovo aveva pagato certe persone per ottenere il proprio incarico. Aveva pertanto comprato la propria carica ecclesiastica, compiendo il grave peccato di simonia.
Poiché le autorità del Laterano – tra le quali v’era pure San Pier Damiani – non facevano nulla per rimuovere quell’Arcivescovo, giustificandosi con una presunta mancanza di prove, Dio dette a San Giovanni un‘ispirazione speciale: per poter dimostrare che stava dicendo la verità sull’Arcivescovo, il Signore gli avrebbe dato un segno. Uno dei fratelli dell’ordine di San Giovanni, Pietro, che sarebbe passato alla storia come San Pietro Igneo, avrebbe camminato su una distesa di carboni ardenti senza riportare alcuna ferita, a testimonianza della verità dell’accusa di San Giovanni contro l’Arcivescovo. San Giovanni chiamò attorno a sé tutta la cittadinanza, dicendo loro di costruire un gigantesco falò, con uno stretto passaggio in mezzo ad esso. Spiegò ciò che stava per accadere ed il perché. Infine Fratello Pietro, con santa obbedienza, percorse quello stretto e rovente pertugio, uscendo dall’altra parte senza riportare alcuna bruciatura. Per questo suo grande atto di fede, Fratello Pietro venne santificato (il suo giorno di festa ricade l’8 febbraio nel Martirologio Romano). Quando i fedeli videro un tale segno miracoloso, insorsero come un’unica entità e cacciarono letteralmente l’Arcivescovo di Firenze dalla propria città. L’Arcivescovo dovette fuggire per salvarsi la vita ed il Papa dovette nominare un sostituto più onesto.
Padre Paul Kramer
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