lunedì 7 giugno 2021

LA CITTÀ DI DIO

 



...rientra nell'ordine... 

9. 2. Ma se qualcuno si astiene dal rimproverare e biasimare coloro  che agiscono male o perché aspetta un tempo più opportuno o  perché teme per essi che da ciò non diventino peggiori o perché  potrebbero scandalizzarsi, importunare e allontanare dalla fede  individui deboli, che devono essere educati alla bontà e alla pietà,  allora evidentemente non si ha l'interesse dell'avidità ma la  prudenza della carità. È da considerarsi colpa il fatto che coloro i  quali vivono onestamente e detestano le azioni dei malvagi, sono  tuttavia indulgenti con i peccati degli altri che dovrebbero  redarguire o rimproverare. Lo fanno per evitare le loro reazioni  perché non nuocciano loro nelle cose che i buoni usano lecitamente  e onestamente ma con desiderio più intenso di quanto sarebbe opportuno per chi è esule in questo mondo e professa la speranza  di una patria superiore. Or vi sono individui più deboli che menano  vita coniugale, hanno figli o desiderano averli, posseggono casa e  famiglia. L'Apostolo si volge loro nelle varie chiese insegnando e  istruendo come le mogli devono comportarsi con i mariti e i mariti  con le mogli, i figli con i genitori e i genitori con i figli, i servi con i  padroni e i padroni con i servi 27. Costoro con piacere conseguono  molti beni temporali e terreni e con dolore li perdono, quindi per  mantenerli non osano affrontare coloro la cui vita peccaminosa e  delittuosa, a loro avviso, è reprensibile. Ma anche quelli che hanno  raggiunto un grado più perfetto di vita, non sono intralciati dai  legami coniugali e si limitano nel vitto e nel vestito, nel temere le  macchinazioni e la violenza dei malvagi contro il proprio buon nome  e incolumità, per lo più si astengono dal riprenderli. Certamente  non li temono al punto da giungere a compiere simili azioni a causa  delle intimidazioni e perversità dei malvagi. Tuttavia spesso non  vogliono rimproverare le azioni, che non compiono assieme ai  disonesti, sebbene potrebbero col rimprovero correggerne alcuni,  perché, se non riuscissero, la loro incolumità e buon nome  potrebbero subire un grave danno. Non lo fanno perché  considerano il loro buon nome e la vita indispensabili all'educazione  degli uomini, ma piuttosto per debolezza perché fanno piacere le  parole lusinghiere e la vita serena 28 e si temono il giudizio  sfavorevole del volgo, la sofferenza e la morte fisica, cioè a causa di  certi legami della passione e non dei doveri della carità. 

S' Agostino

Nessun commento:

Posta un commento