lunedì 4 marzo 2019

...mormora una preghiera



“Tardi ti ho amato, 
Bellezza così antica e così nuova. 
Tardi ti ho amato!
Deforme com’ero, mi gettavo 
sulle cose belle che tu hai create. 
Tu eri con me, 
ma io non ero con te.
Mi hai chiamato, hai gridato, 
e hai trapassato la mia sordità. 
Hai brillato, hai rifulso, 
e hai vinto la mia cecità.
Hai emesso il tuo profumo, 
l’ho respirato e ora anelo a te.
Ho gustato e ora 
ho fame e sete di te.
Mi hai toccato e ora ardo del 
desiderio della tua pace” 

(Sant’Agostino)

Molti sono i chiamati ma pochi gli eletti che rimangono fedeli a Me



Mia amata figlia diletta, seguire Me, in questo Mio ultimo viaggio per adempiere il Patto di 
Mio Padre, può essere paragonato ad un gruppo di alpinisti che scalano una montagna. 
Sappiate che questo è un monte altissimo, con un terreno duro e pieno di ostacoli, che 
presenterà dei problemi perfino all‟alpinista più esperto, in quanto compariranno delle svolte 
sorprendenti ed inaspettate, mentre muterà ad ogni quota e dietro ogni anfratto. Coloro che 
confidano in ciò che Io dico e che Mi seguono con il cuore aperto e ben disposto, troveranno 
questo viaggio più facile rispetto agli altri. Tuttavia, molti di coloro che sono fiduciosi, 
all‟inizio di questo viaggio, potrebbero camminare troppo in fretta e compiere grandi slanci nel tentativo di raggiungere la cima. Queste persone cadranno rovinosamente e la loro discesa 
verso il fondo sarà la più dolorosa. 

Viceversa, coloro che non hanno esperienza di scalate, ma che invece seguono le chiare 
istruzioni date loro da Colui che li guida, in molti casi raggiungeranno la cima per primi. La 
loro fiducia, la loro pazienza e la loro volontà di raggiungere la vetta a tutti i costi, gli fornirà 
grande energia ed entusiasmo, che li sosterrà nella loro ascesa verso l‟alto. 

Coloro che non si fermano regolarmente per bere e dissetarsi, si disidrateranno, mentre quelli 
che si dimenticano di prendere del cibo con sé, si troveranno nell‟impossibilità di conservare le 
forze. 
Ogni passo di questo viaggio presenta nuove sfide, curve pericolose e massi quasi impossibili 
da scavalcare. Ci vorranno delle persone molto forti, e sane di mente e corpo, per rimanere in 
cordata nella salita fino alla vetta. Esse potrebbero farsi distrarre da coloro che hanno perso 
la fede nella propria capacità di proseguire lungo la strada per la montagna, e che 
cercheranno costantemente di distoglierle dal loro compito. 

Poi ce ne saranno altri, che proveranno gelosia per coloro che compiono dei grandi passi in 
avanti; per tale motivo cercheranno di farli inciampare mettendo delle trappole ed altri 
ostacoli davanti a loro, al fine di rallentarli. Queste anime disilluse e gelose, faranno tutto il 
possibile per fermare gli scalatori determinati ed impegnati a raggiungere la cima. Essi 
elaboreranno delle menzogne per cercare di convincerli ad interrompere il loro cammino, 
bloccandosi per paura dei grandi pericoli a cui possono trovarsi di fronte. Essi diranno loro che 
la guida degli scalatori non è adatta per condurli alla vetta e che perciò sono in grave pericolo, 
che sarebbero molto sciocchi a continuare per quello che, essi dichiareranno essere un viaggio 
arduo e  pericoloso. 

E così, questo Mio viaggio continuerà fino al Giorno in cui Io tornerò di nuovo. Molti sono i 
chiamati, ma pochi gli eletti che Mi rimangono fedeli. Alcuni sono chiamati e Mi seguono, ma 
poi essi Mi tradiscono. Il loro odio per Me è il peggiore di tutti, perché sono quelli che, 
nonostante Mi abbiano condotto le anime in questo cammino verso la Salvezza, qualora 
dovessero soccombere alla tentazione di Satana, che insinua terribili menzogne nelle loro 
anime, essi spingeranno anche le altre lontano da Me. 

Solo coloro che possiedono un‟anima umile, un cuore tenero e che sono privi di malizia, 
orgoglio ed egoismo, riusciranno a raggiungere la vetta della montagna. Quando quel giorno 
avrà luogo, coloro che si sono allontanati da Me e che Mi hanno tradito, non troveranno alcun 
posto dove andare, perché il sentiero che porta verso il monte non ci sarà più. 

Il vostro Gesù 

2 Agosto 2014

Gabriele, Raffaele, Michele Arcangeli potenti per noi



Santuari di San Michele



Santuario del monte Gargano

A metà dell’VIII secolo, viveva nella città di Siponto, in Italia, un uomo ricco, di nome Gargano, proprietario di un gran numero di pecore e di bestiame. Un giorno, mentre gli animali pascolavano alle pendici di un monte, un toro si allontanò dal branco e non ritornò a sera con gli altri. L’uomo chiamò diversi mandriani e li mandò tutti alla ricerca dell’animale. Esso venne trovato sulla cima della montagna, immobile, da­vanti all’apertura di una grotta. Pieno di rabbia nel vedere il toro che era scappato, prese l’arco e gli lanciò una freccia avvelenata. Ma la freccia, invertendo la sua traiettoria, come rifiutata dal vento, tornò indietro e si conficcò in un piede di Gargano.
Gli abitanti del luogo rimasero turbati da quel fatto così insolito e si recarono dal vescovo per sapere che cosa potevano fare. Il vescovo li invitò a digiunare per tre giorni chiedendo un’illuminazione divina. Dopo tre giorni, gli apparve l’arcangelo Michele e gli disse: Devi sapere che il fatto della freccia ritornata a colpire l’uomo che l’aveva lanciata, è avvenuto per mia volontà. Io sono l’arcangelo san Michele e sto sempre alla presenza del Signore. Ho deciso di custodire questo luogo e i suoi abitanti, dei quali sono patrono e guardiano.
Dopo questa visione gli abitanti sono sempre andati sul monte a pregare Dio e il santo arcangelo.

Una seconda apparizione avvenne durante la guerra dei napoletani contro gli abitanti di Benevento e Siponto (dove si trova il monte Gargano). Questi ultimi chiesero una tregua di tre giorni per pregare, digiunare e chiedere l’aiuto di san Michele. La notte prima della battaglia, san Michele apparve al vescovo e gli disse che le preghiere erano state ascoltate, perciò li avrebbe aiutati nel combattimento. E così avvenne; vinsero la battaglia, andando poi nella cappella di san Michele per ringraziarlo. Là trovarono le orme di uomo impresse fortemente nella pietra vicino ad una piccola porta. Compresero così che san Michele aveva voluto lasciare un segno della sua presenza.

Il terzo episodio accadde quando gli abitanti di Siponto vollero consacrare la chiesetta del monte Gargano.
Fecero tre giorni di digiuno e di preghiera. L’ultima notte apparve san Michele al vescovo di Siponto e gli disse: Non sta a voi consacrare questa chiesa che io ho edificato e consacrato. Voi dovete entrare e frequentare questo luogo per pregare. Domani, durante la celebrazione della messa, il popolo farà la comunione come d’abitudine e io mostrerò come ho consacrato questo luogo. Il giorno dopo videro nella Chiesa, costruita in una grotta naturale, una grande apertura con una lunga galleria che portava fino alla porta settentrionale, dove c’erano le orme umane impresse nella pietra.
Ai loro occhi si presentò una chiesa più grande. Per entrare in essa bisognava salire dei piccoli gradini, ma al suo interno vi era una capienza di 500 persone. Questa chiesa era irregolare, le pareti erano dissimili e l’altezza pure. C’era un’altare e da una roccia cadeva nel tempio dell’acqua, goccia a goccia, dolce e cristallina, che attualmente viene raccolta in un vaso di cristallo e serve per la guarigione delle malattie. Molti ammalati sono guariti con quest’acqua miracolosa, soprattutto nel giorno della festa di san Michele, quando arriva molta gente dalle province e regioni vicine.

La tradizione colloca queste tre apparizioni negli anni 490, 492 e 493. Alcuni autori indicano date più distanti nel tempo l’una dall’altra. La prima verso il 490, la seconda intorno al 570 e la terza quando il santuario era già un centro riconosciuto di pellegrinaggio, diversi anni più tardi.

E c’è una quarta apparizione nel 1656, durante la dominazione degli spagnoli, quando si diffuse una terribile epidemia di peste. Il vescovo di Manfredonia, l’antica Siponto, indisse tre giorni di digiuno e invitò tutti a pregare san Michele. Il 22 settembre dello stesso anno, Michele apparve al vescovo e gli disse che dove vi fosse stato un sasso del santuario con una croce e il nome di san Michele, le persone si sarebbero liberate dalla peste. Il vescovo incominciò a distribuire sassi benedetti e tutti coloro che li ricevettero rimasero liberi dal contagio. Attualmente, nella piazza della cittadina di Monte Sant’Angelo c’è una statua con l’iscrizione in latino che tradotta significa: Al principe degli angeli, vincitore della peste.

Bisogna ricordare che nell’anno 1022, l’imperatore tedesco Enrico II, proclamato santo dopo la sua morte, trascorse tutta una notte nella cappella di San Michele del Gargano in preghiera ed ebbe la visione di moltissimi angeli che accompagnavano san Michele a celebrare l’ufficio divino. L’arcangelo fece baciare a tutti il libro del Santo Vangelo. Per questo una tradizione dice che la cappella di san Michele è durante il giorno per gli uomini e durante la notte per gli angeli.

Nel santuario c’è una grande statua in marmo di san Michele del 1507, opera dell’artista Andrea Cantucci. Questo santuario del Gargano è il più famoso tra tutti quelli dedicati a san Michele.

Ai tempi delle crociate, prima di partire per la Terra Santa, molti soldati ed autorità vi andavano a chiedere la protezione di san Michele. Molti re, papi e santi, visitarono questa basilica chiamata celeste per essere stata consacrata dallo stesso san Michele e perché di notte gli angeli vi celebravano il loro culto di adorazione a Dio. Tra i re figurano Enrico II, Ottone I e Ottone II di Germania; Federico di Svevia e Carlo d’Angiò; Alfonso di Aragona e Fernando il Cattolico di Spagna; Sigismondo di Polonia; Ferdinando I, Ferdinando II, Vittorio Emanuele III, Umberto di Savoia ed altri capi di governo e ministri dello stato italiano.
Tra i papi incontriamo Gelasio I, Leone IX, Urbano II, Celestino V, Alessandro III, Gregorio X, Giovanni XXIII, quando era cardinale e Giovanni Paolo II. Tra i santi troviamo san Bernardo di Chiaravalle, santa Matilde, santa Brigida, san Francesco d’Assisi, sant’Alfonso Maria de’ Liguori e san Padre Pio da Pietrelcina. E, naturalmente, migliaia e migliaia di pellegrini che tutti gli anni visitano la basilica celeste. L’attuale chiesa gotica venne iniziata nell’anno 1274.


SANTUARIO DI MONT SAINT MICHEL

Il secondo santuario per importanza dedicato a san Michele  è quello di Mont Saint Michel, o Monte San Michele, situato su un’isola della Normandia in Francia. Racconta la tradizione che il 9 ottobre del 708 apparve san Michele a sant’Auberto, vescovo di Avranches, in Normandia, chiedendogli di erigere un santuario in suo onore su un’isola non molto lontana dalla costa.
Il santuario venne inaugurato il 16 ottobre del 709. Quasi immediatamente, molti ammalati incominciarono a guarire e il luogo diventò molto famoso. Per tutto il medioevo fu, insieme a Santiago de Compostela e a Roma, una delle mete di pellegrinaggio più visitate dell’Occidente.
La chiesa originale venne allargata ed ingrandita lungo i secoli. I francesi fino a Carlo Magno dedicarono il loro regno a san Michele. Durante la rivoluzione francese fu trasformato in prigione, ma attualmente è un centro di pellegrinaggio. Ogni anno lo visitano circa 3 milioni di persone. Nel 1912 i vescovi francesi rinnovarono la consacrazione della nazione a san Michele.


SAINT MICHAEL’S MOUNT

In Inghilterra, vicino alle coste della Cornovaglia, esiste il famoso santuario Saint Michael’s Mount, che pare abbia avuto origine da una apparizione dell’arcangelo.
Quando sale la marea, rimane come un’isola, esattamente uguale al suo omonimo in Normandia. Secondo una tradizione, nel 495 apparve l’arcangelo ad alcuni pescatori. Nel 1135 vi si stabilì una comunità religiosa dedicata al culto dell’arcangelo. Alla fine del 1424 per decreto del parlamento inglese, que­sto santuario cessò la sua lunga dipendenza da quello della Normandia. Nel 1535, dopo che Enrico VIII rifiutò la Chiesa cattolica, lo Stato confiscò l’abbazia, che nel 1659 venne acquistata dal colonnello John St. Aubyn e trasformata in casa privata. Nel 1954 la famiglia Aubyn decise di donare l’edificio al National Trust for places of historical or natural beauty e ricominciò la devozione a san Michele.


SAN MICHELE DELLA CHIUSA 

Il santuario di San Michele della Chiusa in Italia si trova esattamente a metà strada in linea retta tra il santuario del monte Gargano e quello di San Michele in Normandia. Di questo santuario si parla in un documento del IX secolo intitolato Chronica monasterii sancti Michaelis Clusini. Anche qui apparve l’arcangelo e chiese che gli venisse costruito un tempio (48).
Nei primi secoli fu una abbazia benedettina molto conosciuta, fino al 1622, quando venne quasi abbandonata. Ma nel 1830  re Carlo Alberto si interessò al tempio e vi stabilì permanentemente la comunità dei padri rosminiani che lo hanno custodito fino ad oggi (49).


SANTUARIO DI NAVALAGAMELLA

Nel 1455 a Navalagamella, presso Madrid, il pastore Miguel Sánchez pascolava il suo gregge di pecore quando gli apparve san Michele e gli disse: Non temere, io sono uno dei sette spiriti che fanno assistenza alla presenza di Dio, dal quale sono inviato per dirti che è  sua volontà che in questo luogo si co­struisca un eremo in onore a san Michele e ai suoi angeli. Il pastore chiese che il messaggio venisse affidato a qualcun altro, perché lui, essendo così poco importante, non sarebbe stato creduto. Ma san Michele gli disse: Racconta tutto al tuo padrone e io farò in modo che ti credano. Tuttavia, per paura, l’uomo non volle parlare e un giorno, svegliandosi, si trovò incapace di camminare. Allora capì che doveva parlare ed andò dal suo padrone, don Pedro Garcia de Ayuso. Questi gli credette e fece celebrare una messa in onore di san Michele e il pastore guarì. Così sorse il tempio di San Miguel de Na­valagamella.


SANTUARIO DI SAN MICHELE DEL MIRACOLO

Il 25 aprile del 1631, a Tlaxcala in Messico, un indio chiamato Diego Lázaro, tra i primi convertiti, partecipava ad una processione il giorno di san Marco, quando ebbe una visione di san Michele che gli disse: Io sono san Michele arcangelo e sono venuto a dirti che è volontà di Dio e mia che tu dica agli abitanti di questa città e dei suoi dintorni che nell’avvallamento formato da due montagne e di fronte a questo luogo, troveranno una fonte miracolosa d’acqua che guarirà tutte le malattie. Non dubitare di quello che ti ho detto e non dimenticare di fare come ti ho spiegato.
Diego Lázaro ebbe paura che la gente non gli credesse e non disse nulla. Dopo tre giorni si ammalò gravemente. Gli apparve di nuovo l’arcangelo per rimproverarlo della sua codardia ed insistette affinché egli obbedisse, dopo averlo guarito.
L’indio comunicò a tutti il messaggio ricevuto, ma non gli credettero. Solo la sua famiglia lo ascoltò. Andò con alcuni familiari a scavare una fonte nel luogo indicato, ma non riuscirono a smuovere le rocce. All’improvviso un giovane, con una forza fuori dal comune, si presentò davanti a loro e spostò i massi, facendo sgorgare la sorgente di acqua miracolosa. Così incominciò ad essere costruito il santuario di San Miguel del Milagro, nel comune di Nativitas a Tlaxcala.
In questo santuario si notano diversi quadri importanti. Uno di essi rappresenta due bambine indigene inferme, che non potevano essere trasportate al tempio. I loro familiari raccolsero l’acqua della fonte e con essa aspersero i loro toraci. Le bambine rimasero completamente guarite.

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A Mosca venne costruita tra il 1505 e il 1508 la cattedrale di san Michele dal principe Ivan III Vassilievic. I principi si recavano a pregare in questa Chiesa prima di andare in battaglia. San Michele era considerato il protettore dei principi russi.
Attualmente la cattedrale di san Michele custodisce le tombe degli zar ed è parte integrante di Mosca e dello stato russo.

P. ángel Peña

Beata Elisabetta della Trinità



Rimaniamo unite sempre ai piedi della croce, immobili e silenziose presso il divin
Crocifisso, ad ascoltarlo e penetrare tutti i suoi segreti. Ci svelerà tutto, è lui che ci condurrà al Padre.

PADRE PIO DA PIETRELCINA



 Profilo umano. 


Affabilità.   E' questo un altro tratto caratteristico della personalità di 
padre Pio. Diciamo subito che l'amabilità e la dolcezza non furono certo un dono 
di natura, ma una faticosa conquista della volontà aiutata dalla grazia. Sono 
pochi i cenni autobiografici spigolati dalle lettere, e tutti limitati agli 
ultimi anni dell'epistolario, ma più che sufficienti a rivelarci la tattica 
prestabilita per raggiungere il pieno dominio del carattere e l'impegno generoso 
per realizzarlo appieno.  
Ammette e conosce per esperienza l'importanza della dolcezza per trattare 
fruttuosamente le anime e si rammarica ogni qualvolta che, nonostante i 
persistenti sforzi, non riesce a controllarsi:  
"Mi rammarico soltanto che, senza volerlo e senza avvertirlo, qualche volta mi 
accade di alzare un po' la voce in ciò che riguarda la correzione. Conosco 
essere una debolezza riprovevole, ma come fare per poterla evitare, se mi accade 
senza accorgermene? Eppure prego, gemo, mi lamento con nostro Signore per 
questo, ma non ancora mi esaudisce a pieno. E nonostante tutta la vigilanza che 
vi pongo in questo, qualche volta mi tocca fare quello che pur troppo io 
aborrisco e voglio evitare" (14 6 1920).  
Padre Benedetto, senza sottovalutare questa imperfezione, non dà ad essa 
eccessiva importanza, giudicandola come residuo d'una tendenza naturale.  
Erano scatti non colpevoli, che non riuscivano ad oscurargli la serenità e la 
tranquillità interiori, causati spesso, se non sempre, da motivi soprannaturali. 
Lo riconosce lo stesso padre Pio, ma non per questo desiste dalla lotta per 
acquistare la dolcezza abituale (8 10 1920).  
Il 20 novembre 1921, ritorna sopra lo stesso argomento: 

"Il tutto si compendia in questo: sono divorato dall'amore di Dio e dall'amore 
del prossimo [...]. Credetemi pure, padre, che delle sfuriate, che alle volte ho 
fatto, sono causate proprio da questa dura prigionia, chiamiamola pure 
fortunata. Come è possibile vedere Dio che si contrista pel male e non 
contristarsi parimenti? Vedere Dio che è sul punto di scaricare i suoi fulmini e 
per pararli altro rimedio non vi è se non alzando una mano a trattenere il suo 
braccio, e l'altra rivolgerla concitata al proprio fratello, per un duplice 
motivo: che gittino via il male e che si scostino, e presto, da quel luogo dove 
sono, perché la mano del giudice è per scaricarsi su di esso? Credete pure, 
però, che in questo momento il mio interno non resta punto scosso e menomamente 
alterato. Non sento altro se non di avere e di volere quello che vuole Dio. Ed 
in lui mi sento sempre riposato, almeno coll'interno sempre; coll'esterno 
qualche volta un po' scomodo".  
La spiegazione era vera e quindi "le sfuriate" avevano delle attenuanti. Ma non 
per questo padre Pio incrociava le braccia, compiacendosi degli allori 
conquistati e delle mete raggiunte:  
"Madama dolcezza pare che vada un po' meglio, ma non sono neppure io 
soddisfatto. Ma non voglio perdermi d'animo. Son tante, padre mio, le promesse, 
che ho fatto a Gesù ed a Maria. Io voglio questa virtù mediante il loro aiuto ed 
in ricambio, oltre a mantenere le altre promesse fatte loro, ho promesso ancora 
di formarne oggetto delle mie assidue meditazioni ed ancora assiduo soggetto 
delle mie insinuazioni alle anime.  
Vedete, dunque, padre, che non me ne rimango indifferente nella pratica di 
questa virtù. Aiutatemi con le vostre e con le altrui preghiere" (23 10 1921).  
 

Vieni o Spirito Creatore




Vieni o Spirito Creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato. O dolce Consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell'anima. Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola. Sii luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore; sana le nostre ferite col balsamo del tuo amore. Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male. Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. Amen.

Di Suor Elena Guerra 

Porte si apriranno a false ideologie e coloro che amano e difendono la verità saranno cacciati fuori.



Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, trasmesso il 02/03/2019

Cari figli, lasciatevi guidare dall'Azione dello Spirito Santo. Siate docili. Consegnate voi stessi al Signore e sarete vittoriosi. DateMi le vostre mani e Io vi condurrò a Colui che è la vostra Via, Verità e Vita. Voi non siete soli. Coraggio. Il Mio Signore ha bisogno della vostra testimonianza pubblica e coraggiosa. Vivete nel tempo delle grandi confusioni spirituali. Cercate forze nel Vangelo e nell'Eucaristia. Dedicate parte del vostro tempo alla preghiera, perché solamente così potete scoprire i grandi tesori di Dio in voi. Camminate per un futuro doloroso. Porte si apriranno a false ideologie e coloro che amano e difendono la verità saranno cacciati fuori. Sono la vostra Madre Addolorata e soffro per quello che viene per voi. Non tiratevi indietro. Dal Signore verrà il vostro aiuto. Confidate in Lui e sarete grandi nella fede. Avanti senza paura. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

domenica 3 marzo 2019

NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO




QUANTO SI È CONCENTRATO L’UOMO SULLA CURA DEL SUO CORPO! QUANTO SIETE GIUNTI AD IDOLATRARE IL CORPO, FIGLI! E, CHE COS’E’ IL CORPO, SENZA L’ANIMA?
QUALE GRANDE OFFESA COMMETTETE IN QUESTO MOMENTO, MENTRE DOVRESTE PROCURARVI IL BENE DELL’ANIMA, LA CRESCITA DELL’ANIMA ED ANNULLARE TOTALMENTE L’ “EGO” UMANO, poiché in questi momenti vi troverete di fronte a grandissime calamità e alle più grandi prove, nate dalla mente dello stesso uomo e di fronte alle quali sarà la Natura stessa a rispondere.

Risplenda su di me la Tua Luce



Mio Signore, vieni, 
innalzami e permettimi di incontrarTi.
Risplenda su di me la Tua Luce, 
cerco di non dimenticare i Tuoi decreti, 
sebbene gli intrighi dei miei persecutori 
non sembrino sciogliersi 
in questo deserto ove vivo, 
quando mi ricordi la Tua Presenza 
nel mio cuore, prendo coraggio, 
gioisco della Tua Presenza, 
Santo dei Santi.

Urlate, pastori, gridate, rotolatevi per terra, voi i signori del gregge, poiché i giorni del vostro massacro sono giunti; come gli arieti più belli voi cadrete uno dopo l’altro;



Io sono:
Io sono il Gran Pastore del Mio gregge; avevo formato pastori perché custodissero il Mio gregge, ma molti dei Miei compagni si sono rivestiti d’incompetenza, non preoccupandosi degli agnelli sperduti, e non riportando all’ovile quelli che si sono smarriti;

i Miei migliori amici Mi colmano dei più grandi dolori, e le Piaghe più profonde sul Mio Corpo Mi vengono inflitte col vincastro che Io Stesso ho loro dato; questi sono i Miei migliori amici, tuttavia Io sono Ferito tanto da essere irriconoscibile, dalle loro stesse mani, la Mia schiena è continuamente flagellata; tutto il Mio Corpo trema di dolore, le Mie Labbra arse tremano, senza timore essi acclamano la Pace, ma non c’è alcuna pace, perché si sono lasciati attrarre e sedurre dal Razionalismo, dalla Disobbedienza e dalla Vanità; quale dolore Mi danno e quali Piaghe Mi infliggono!

Signore, perché per alcuni è così difficile?

è difficile per loro lasciare lo scettro della Menzogna, una volta che lo detengono; è difficile per loro rinunciare alle loro dottrine e regole umane; è difficile per loro morire alla propria avidità; è difficile per loro accettare l’abito della mortificazione; a costoro Io dico: urlate, pastori, gridate, rotolatevi per terra, voi i signori del gregge, poiché i giorni del vostro massacro sono giunti; come gli arieti più belli voi cadrete uno dopo l’altro;

Io vi avevo offerto la miglior parte di eredità fra i Miei amici, vi avevo elevato al rango degli eletti; la Mia Casa, vi avevo affidato, ma voi non avete seguito i Miei precetti, avete apostatato, voi avete fatto ciò che è male ai Miei occhi; vi ho chiamato, ma non avete voluto ascoltare, Mi avete disobbedito;

Ah mio Dio, abbi pietà di noi, lava questi pastori dalle loro colpe, purificali dai loro peccati.

adesso sono nel Tempo della Misericordia, non hai notato come il Mio Spirito di Grazia si è riversato su di voi? è ora che voi vi pentiate, è l’ora per voi di cambiare la vostra vita; pregate senza sosta; pregate con amore; non persistete nella ribellione; poiché la terribile Ora di Giustizia è vicina, e allora siate preparati ad avermi dinanzi come un Giudice;

figlie e figli Miei, molto tempo fa vi ho liberato dalle catene che vi legavano alla morte e con grande Compassione vi ho riportato indietro; vi ho riscattati dal male, vi ho mostrato il Mio Cuore e come sia stato trafitto dai vostri avi, Mi sono sacrificato per liberarvi;

la vostra era Mi sfida costantemente e pertanto, io, per grande pietà, faccio sì che il Mio Spirito di Grazia vi ricordi i Miei precetti; la Mia Misericordia si stende oggi da un capo all’altro della terra, ascoltate la Mia voce, accettate la Mia Misericordia di oggi; vi chiedo solennemente di pregare con il cuore; digiunate, pentitevi, amatevi gli uni gli altri; rinnovatevi completamente in un nuovo raccolto perché possa far vedere la Mia Gloria attraverso la vostra trasfigurazione;

17 Luglio, 1989

Seduzioni dei demoni



Quando i demoni ti vedono ben disposto alla vera preghiera, allora insinuano pensieri di certi oggetti apparentemente necessari; e poco dopo ne eccitano il ricordo muovendo l’intelletto alla loro ricerca; ed esso, non trovandoli, molto si rattrista e si scoraggia. Quando poi l’intelletto sta in preghiera, i demoni gli richiamano alla memoria gli oggetti delle sue ricerche e dei suoi ricordi perché esso, illanguidito a furia di esaminarli, perda quella preghiera fruttuosa.  

EVAGRIO PONTICO 

PADRE PIO E IL DIAVOLO



Gabriele Amorth racconta... 

É in quella fase delicatissima della sua formazione che il frate riceve da padre Agostino 
una regola che seguirà ferreamente tutta la vita. Gli scrive da San Marco la Catola il 29 
gennaio 1916: «... L’autorità potrà sbagliare: l’obbedienza non sbaglia mai. Dio medesimo 
non ha dispensato mai nessuno santo dall’obbedienza all’autorità. Il provinciale nel tuo caso 
giunge a dire che il tuo spirito è vittima di un’illusione diabolica e tu dovresti vincerla». 

La «notte oscura» sperimentata da tanti grandi mistici, e anche da sacerdoti e semplici 
cristiani sembra aver avuto, nel caso di Padre Pio, una difficoltà supplementare; e cioè la 
lotta costante, sotto tutte le forme possibili, con il demonio. Una prova evidente la leggiamo 
nella lettera inviata il 13 agosto 1916 a padre Benedetto: «... Che debbo dirvi delle altre prove 
con le quali il Signore ha voluto colpirmi? Le tenebre in mezzo delle quali è coinvolta l’anima 
vanno crescendo sempre di più e, lungi dallo scorgere l’alba la poverina non vede, se non 
avanzarsi sempre la notte. L’anima non vede Iddio se non lontano lontano e anche a lui lo 
vede che si va rivestendo non saprei dire di che, ma se pur vi possa esser figura a cui possa in 
qualche maniera paragonarsi, dessa è quasi somigliante a quelle caligini, che sogliono 
innalzarsi in certe mattine d’intorno al fiume, le quali quando sono troppo dense impediscono 
di fare e scorgere lo stesso fiume che pure scorre in mezzo a esse. La guerra poi che vado 
sostenendo col nemico di nostra salute, è indescrivibile. La lotta incalza propria direttamente 
tra spirito e spirito. Che agonia, che terrore per la povera anima! Non si è libero quasi un 
momento. Il nemico vuole proprio espugnare la fortezza, la piccola cittadella. Egli tende 
proprio alla prevaricazione dell’anima, col rappresentarmi tanti di quei ritrovati, che solo la 
di lui malignità è capace di rappresentare. E stante la resistenza continua e la guerra che 
sempre è in piedi, avviene di tanto in tanto, negli assalti più violenti, quello scombussolamento 
che si riversa anche nella parte del fisico, e che esternamente si manifesta in abbondantissimi 
sudori freddi, i quali certamente essendo causati non da effetti naturali, ma sibbene dalla lotta 
che ferve nello spirito, non rispettano una stagione calda e molto meno la stagione fredda. Io 
tremo per questo, che non dovessi divenire infedele a Dio. Piaccia a lui farmi morire innanzi 
di permettere una sì fatta sventura». 

E alla stessa persona, qualche mese più tardi, P8 novembre 1916, il giovane cappuccino 
confessava di essere giunto allo stremo delle risorse spirituali: «... Abbiate la bontà di 
ascoltare quale è il mio presente stato, che vi prometto di farlo brevemente. La battaglia è 
stata ripresa con più accanimento. Il mio spirito da più giorni è immerso nelle più fitte 
tenebre. Mi riconosco di ritrovarmi nella più grande insufficienza di praticare il bene; mi trovo 
in un estremo abbandono: molto disturbo nello stomaco spirituale, molta amarezza io 
esperimento nella bocca interiore, la quale mi rende amaro il vino più dolce di questo mondo. 
Pensieri di bestemmie mi attraversano di continuo la mia mente; e più ancora suggestioni, 
infedeltà e miscredenze... Il demonio strepita e ruggisce assiduamente intorno alla mia povera 
volontà. Non fo altro in questo stato, se non che dico con ferma risoluzione, sebbene senza 
sentimento: Viva Gesù. Io credo... Ma chi può dirvi come pronunzio queste sante espressioni? 
Le pronunzio con timidezza, senza forza e senza coraggio, e grande violenza debbo fare a me 
stesso. Le più fitte tenebre regnano ancora su tutto dò che vado facendo. Un dubbio perenne 
mi attraversa l'animo in tutte le mie azioni». 

Di quella situazione, in cui «... La caligine che mi circonda è tanto fitta, che non lascia 
passare il mio sguardo, che sta sempre fisso in quella, scorgervi colui, cui va in cerca l'anima 
mia. Misero me! Io mi avvolgo di continuo tra spine e tra il buio pesto, e non mi è dato il modo 
come poterne uscire» (4 dicembre 1916), c’è chi cerca di approfittare. 

MARCO TOSATTI 

Sangue di Cristo, vita innocente



Allora Giuda – colui che lo tradì –, vedendo che Gesù era stato condannato, preso dal rimorso, riportò le trenta monete d’argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo: “Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente” (Mt 27,3-4).


Sangue di Cristo, vita innocente,
che si dona per amore,
il sacrificio di cui sei frutto
porta a tutti la libertà dal peccato.
Donaci di credere che è possibile
trasformare i nostri e gli altrui tradimenti 
in altrettanti luoghi di grazia,
dove l’incontro con l’amore senza limiti
può far risorgere la nostra vita
e quella di tutta l’umanità. 
Te lo chiediamo in forza dello Spirito, 
che è fortezza dei martiri, 
fuoco d’amore che trasforma e risana. Amen.

Io non cambio mai. Io non Mi conformo mai a nuove vie, perché Io Sono come sono sempre Stato e sempre Sarò. Io Sono Eterno



Mia amata figlia diletta, ogni visionario, veggente o profeta che ha origine da Me, 
dovrà presto affrontare grandi prove, quali non ha mai dovuto sostenere prima. 
Molti di coloro che riconoscono la loro autenticità e che sono stati leali con loro, gli 
volteranno le spalle e li respingeranno, una volta che lo spirito delle tenebre avrà 
avviluppato nazione dopo nazione e l‟amore e la carità saranno scomparse; allora 
sarà: uomo contro uomo, paese contro paese e uomo contro Dio! 

Questi periodi di sconvolgimento per molti saranno angoscianti e la vostra unica fonte di 
conforto e forza verrà da Me, ma solo se Mi cercherete. Io Sono la vostra Roccia, la Roccia 
impenetrabile, la Roccia che non può crollare, la Roccia a cui vi aggrapperete 
quando non ci sarà più nulla di solido nelle case che attualmente danno rifugio al 
Mio Spirito. Gli edifici che sono stati costruiti per onorarMi, crolleranno. Alcuni saranno 
trasformati in altre costruzioni, che saranno utilizzate per altri scopi, ma non per onorare Me. 

Io Sono la Roccia su cui la Chiesa fu costruita e Io resterò al Mio posto per 
l‟eternità. Molti sono venuti in cerca di Me ed Io ho dato loro la Vita. Altri sono venuti, ma 
non sono riusciti a trovarMi perché i loro cuori ostinati mancavano di amore e di generosità di 
spirito. Ed ora, mentre tutto quello che vi ho insegnato sarà messo in dubbio e le 
fondamenta su cui la Mia Chiesa fu costruita saranno scosse oltre la vostra 
comprensione, Io ancora rimarrò al Mio posto, solido come la Roccia quale Io Sono, 
e voi verrete a Me in cerca di conforto, di forza e di coraggio. Io risponderò a ciascuno di 
voi, facendo sgorgare le grandi Grazie che sono state riservate a voi per i tempi che 
vi attendono. Io Sono la Chiesa. Io Sono Presente nella Chiesa. L‟edificio è fatto di pietra, 
ma Io Sono la Roccia su cui furono costruite le fondamenta della Mia Chiesa. Io non cambio 
mai. Io non Mi conformo mai a nuove vie, poiché Io Sono come sono sempre Stato e sempre 
Sarò. Io Sono Eterno. 

La Mia Chiesa rimarrà in piedi, perché Io Sono la Chiesa, fino alla fine dei tempi. 
Il vostro amato Gesù 

31 Luglio 2014

sabato 2 marzo 2019

Ti offro la mia volontà



Sia benedetto nostro Signore, l’Onnipotente,
che da solo compie meraviglie.
Mio Dio, mi hai insegnato la Tua Parola 
e io ancora 
proclamo le Tue meraviglie. 
Pieno di compassione 
hai perdonato le mie colpe 
e mi hai ricondotta alla ragione. 
Mi hai fatto capire 
e percepire Parole di Sapienza:
Quanti si nutrono di Me 
avranno ancora fame, 
e quanti bevono di Me, avranno ancora sete;
Come una donna
divenuta vedova 
così io erro in questo deserto, 
cercando la Tua Eterna Sorgente 
ed i Tuoi verdi pascoli 
dove potrò posare la mia testa e riposarmi.


“Oh Sacro Cuore di Gesù,
mio Signore che adoro,
Ti offro la mia volontà;
fa’ di me uno strumento
della Tua Pace e del Tuo Amore,
fa’ di me la vittima
dei desideri ardenti
del Tuo Sacro Cuore.
Amen.”

Io ricostruirò la Mia Chiesa



Io sono; tutto quello che hai letto si compirà; Io ricostruirò la Mia Chiesa; oggi la Mia Chiesa giace in rovina e in un terribile disordine, ma ben presto verranno i giorni in cui ogni uomo seguirà la Mia Legge; grazie ai Semi d’Amore che ora sto seminando nel loro cuore, essi porteranno la Mia Legge nel più profondo del loro cuore e saranno chiamati: Testimoni dell’Altissimo; saranno il Mio Popolo e Io sarò il loro Dio ed impareranno la Conoscenza direttamente dalle Mie Labbra, Io sarò il loro Maestro ed essi i Miei Allievi;

fonderò allora l’Ordine che non passerà mai ed essi Mi conosceranno tutti per il Mio Santo Nome, anche quelli che non hanno nessun merito, perché Io sono la Misericordia Infinita, il Perdono e la Pietà; sì, i Muri del Mio Santuario saranno ricostruiti, strato dopo strato, mattone dopo mattone; tutto sarà ricostruito dalle Mie Stesse Mani;

Mi recherò poi in ogni angolo di strada, alla ricerca dei morti, e li risusciterò uno dopo l’altro affinché divengano i Miei nuovi portavoce, e li manderò, col Mio Spirito, a predicare dinanzi a voi, e quando domanderete loro: “chi vi dà questa autorità?” essi risponderanno che hanno avuto l’autorità dall’Autorità Stessa; e voi, diletti Miei, voi che patite in questo deserto, diverrete come un giardino irrigato, come una sorgente d’acqua che non prosciuga mai; l’Amore vivrà fra voi, e Io sarò circondato dai Miei, che Mi lodano, Mi glorificano, tutti uniti sotto il Mio Santo Nome, e la ribellione cesserà e giungerà alla sua fine; trafitta dalla Mia Parola, morirà per non rialzarsi mai più; desidero liberarvi dalle mani del Maligno, fortificandovi nella Mia Luce; soltanto per il bene di quelli che Mi amano e che s’immolano per Me, ridurrò il Mio Fuoco; grazie a voi, Miei diletti, la Mia Mano non colpirà tanto duramente come vi è stato detto;

la colpevolezza della vostra era è ancora grande ed i suoi peccati innumerevoli; la sua iniquità così grave che i vostri alberi portano appena qualche frutto; siete stupiti di non vedere alcun grappolo sulle vigne? alcun frutto sugli alberi da frutta? e nessuna foglia verde? siete stupiti che non fioriscano più e non esalino alcun profumo? ciò avviene perché i Miei nemici hanno avvelenato le Mie sorgenti che irrigano il Mio giardino per essiccare i pochi frutti che rimanevano; li ho visti estirpare fiore dopo fiore, perfidi e viziosi come vipere, essi vengono di notte nel Mio Santuario, svelando senza paura le loro spregevoli inclinazioni, la complicità di questi uomini cattivi è tale che nessuno di loro rinuncia alle proprie azioni malvagie;

Ma, Signore, devono sapere che Tu li osservi!

sono ribelli, si ribellano contro la Mia Legge, sono quelli dei quali le Scritture dicono: “essi curano la ferita del Mio popolo ma solo alla leggera, dicendo: bene, bene, ma bene non va; non si vergognano affatto, sono senza amore, sono senza cuore”; ma Io rovescerò questi ribelli con il Mio Soffio, rovescerò tutti questi Caino che da sé stessi si sono intronizzati su alti seggi di Menzogna; a che Mi servono i loro troni? Io li avevo avvertiti, e più li avvertivo, più si rifiutavano d’ascoltarmi, per paura di volgersi a Me e di convertirsi;

questi Caino hanno persistito nell’apostasia per molti decenni, senza mai voler demordere dalle loro azioni malvagie; si aggrappano alle illusioni e alla menzogna; calpestano i Miei devoti e coloro che restano fedeli al Mio Pietro; sì, essi mettono in ridicolo tutti quelli che credono ancora in lui; questi Caino nuocciono alla Mia Chiesa al punto che hanno trasformato i Miei Occhi in una Fontana di Lacrime, che piangono giorno e notte ....

Mio Dio, che pena mi dai ... 
I Tuoi decreti sono così meravigliosi; 
perché Ti si deve infliggere ciò? 
I Tuoi decreti sono la mia eterna eredità, 
oh, Signore, più che mai Amabile e Tenero,
anche i miei occhi si riempiono di lacrime, perché gli altri non osservano la Tua Legge.2

ecco perché; Io vi mando quelli che voi chiamate deboli, indegni, disprezzabili e stolti; Io intendo svergognarvi tutti, voi che pretendete di essere sapienti, sarete presi di sorpresa, perché intendo confondervi al punto che non conoscerete più nemmeno il vostro nome né la vostra provenienza;

9 Luglio, 1989