domenica 16 febbraio 2020

PADRE PIO E IL DIAVOLO



Gabriele Amorth racconta... 


Complotto 

Che monsignor Maccari, il suo segretario e una misteriosa “segretaria” che li accompagnò  nei due mesi di indagine a San Giovanni Rotondo siano stati uno strumento dell’aggressione  diabolica nei confronti di Padre Pio è opinione condivisa da molti, e ne abbiamo trovato numerose testimonianze all’interno della Positio, la monumentale raccolta di documenti  che è servita di base alla beatificazione prima, e poi alla canonizzazione del monaco santo.  Dalla mole di interviste, studi e dichiarazioni raccolte nel corso degli anni da Gerardo di Flumeri, Alessandro da Ripabottoni e dal postulatore della causa, padre Cristoforo Bove,  emergono circostanze e particolari di grande interesse. In particolare abbiamo trovato una  testimonianza, quella di un sacerdote, don Francesco Putti, residente presso la Chiesa di  San Francesco Saverio, ad Avellino, che getta una luce inquietante, e rivelatrice sulla  «leggenda nera» che travagliò per anni e anni Padre Pio. E interessante, questa deposizione, perché avanza, documentandola, la tesi che sia stato messo in opera un vero e proprio  complotto per screditare il monaco del Gargano. Un complotto “autonomo” rispetto alla  visita apostolica di Maccari, con propaggini in tutta Italia; ma le sue autrici - perché si trattava di donne - alcune delle quali, secondo quanto affermava nella Positio don Francesco  Putti, collegate alla Massoneria, approfittarono con grande tempismo dell’occasione offerta  dalla presenza a San Giovanni Rotondo di un indagatore così decisamente prevenuto e ostile. L’effetto della loro azione, collegato con la «bomba Serritelli» naturalmente fu  devastante. 

«Tra le persone interrogate dal Visitatore Apostolico» raccontava don Francesco Putti «vi sono state alcune donne, che erano dei veri demoni incarnati: ciò mi era notorio precedentemente alla Visita apostolica. Sarebbe ridicolo pensare che tali persone, che ci tenevano a camuffarsi da angeli, abbiano deposto negli interrogatori dell'attivo Visitatore apostolico cose che siano in armonia con lo sviluppo dell'apostolato di bene che Padre Pio compie a gloria di Dio e a salvezza delle anime; invece mi consta, con certezza materiale e morale, che infami furono le loro deposizioni contro Padre Pio, perché infame era il loro comportamento. Del resto spudoratamente se ne vantarono. » 

É noto che ci fossero gelosie e rivalità, come sempre accadono in situazioni del genere,  anche nel mondo femminile che gravitava intorno al convento di San Giovanni Rotondo, e  in particolare fra le «figlie spirituali» del santo. Ma qui, se è vero quanto affermato dal  sacerdote avellinese, il panorama è totalmente diverso. Non si tratta soltanto di sfoghi  caratteriali, ma di un piano organizzato, di una vera e propria strategia, studiata a tavolino,  lontano dal monastero del Gargano, e poi messa in atto con cura lungo un arco di tempo  non circoscritto a pochi giorni o episodi. «Io ho esaminato il comportamento di tali donne» diceva don Francesco Putti «e ho constatato che le loro singole azioni erano spesso rivolte al male, non per errore, ma con malizia e atto di volontà. La loro prolungata e difficoltosa presenza a San Giovanni Rotondo aveva uno scopo ben definito che fu portato a termine attraverso dichiarazioni, deposizioni segrete, giurate e firmate, per trarre in inganno la Santa Madre Chiesa. » 

Ma a quale obiettivo tendeva, questa congiura? L’effetto principale dell’azione svolta da  questo gruppo di cospiratrici sarebbe stato quello di modificare l’atteggiamento di alcuni  frati e sacerdoti, fino a quel momento devoti stimatori di Padre Pio da Pietrelcina. Non solo:  anche il momento più alto della vita spirituale del monaco santo sarebbe stato  strumentalizzato, per ottenere “materiale” da usare in riti di tutt’altro genere. Raccontava  don Francesco Putti: «Non vi faccio nomi, ma vi porto solo un esempio: c'è stata una donna, era tedesca, e secondo l'uso massonico, dopo la Santa Comunione, in finto atto di adorazione, nel mentre nascondeva il suo volto in un libro di preghiera, fu sorpresa nel far ricadere l'ostia consacrata fra le pagine del libro stesso».  

Il sacerdote parla di «uso massonico»; chi però ha una certa conoscenza del mondo  legato alle sette sataniche, sa che l’ostia consacrata ha un’importanza tutta particolare, in  quell’ambiente; il possesso di un’ostia consacrata è fondamentale per celebrare le messe  nere, e perciò la “particola” dopo la transustanziazione è ricercatissima dai satanisti.  Possiamo immaginare quanto fosse ricercata un’ostia consacrata da Padre Pio, la cui missione era la lotta al demonio nelle sue varie manifestazioni. 

E il gusto perverso e particolare con cui poteva venire celebrata una messa satanica con  un’ostia trafugata dalle mani del monaco santo. 

«Ci fu un'altra che si presentò a un frate, con una teca ancora con dei frammenti di ostie consacrate, asserendo che lei stessa, per incarico della Massoneria, aveva profanato, dopo la Comunione, le ostie, consegnandole direttamente ai massoni» 

La testimonianza di don Francesco Putti naturalmente non può ignorare le maggiori  accusatrici di Padre Pio nella visita apostolica di monsignor Maccari, mosse dalla gelosia  nei confronti del monaco del Sannio. Don Putti giudica «interessante che le cinque sorelle Serritelli (da come si dice, autodefinitesi le “Cinque piaghe di Padre Pio"), residenti da sempre a San Giovanni Rotondo, proprio loro, spontaneamente facessero conoscere le deposizioni firmate e giurate fatte al Visitatore Apostolico». Oggi, contrariamente a ciò che si credeva,  non tutto è rimasto segreto... Sono a conoscenza che Emmanuele Brunatto è in possesso di  ventidue deposizioni delle persone interrogate da monsignor Maccari, Visitatore  Apostolico. Emmanuele Brunatto, il grande difensore di Padre Pio, è morto il 10 febbraio  1965, da solo, dopo aver manifestato il timore di essere ucciso. Una valigia piena di  documenti, che voleva affidare a Luigi Peroni, un altro protagonista della battaglia a favore  di Padre Pio, scomparve quella mattina; e non fu mai più ritrovata. Brunatto il giorno prima  aveva telefonato a casa di un amico di anni, confidando: «Vogliono farmi la pelle». Sul corpo  di Brunatto non venne eseguita nessuna autopsia; era anziano, cardiopatico... ma le sue  azioni di quelle ultime ore - la telefonata, il desiderio di consegnare la valigia di documenti,  prima possibile - a Luigi Peroni lasciano un’ombra inquietante sulla sua fine. 

La testimonianza di don Francesco Putti risale agli anni Sessanta, qualche anno dopo la  visita apostolica di monsignor Maccari, ed è stata acquisita alla Positio nel 1986. Fra l’altro,  il sacerdote ebbe in mano la copia fotostatica di un documento di eccezionale rilevanza. Si trattava di una dichiarazione firmata dell’architetto Mario Schierano, che riportiamo qui di  seguito, contenuta al N. 2284 della Positio. «Nel maggio 1964 andai con il prof. Di Raimo a San Giovanni Rotondo» scrive l’architetto «per vedere Padre Pio. In un colloquio da solo, gli chiesi se era vero che avevano messo microfoni nel suo confessionale. Mi rispose: “Sì, hanno osato tanto”. Roma, 23 aprile 1986. In fede, Mario Schierano». 

Luigi Peroni si recò a trovare don Francesco Putti, per chiedergli che cosa avesse potuto  concludere, dopo aver ricevuto il documento. «Proprio nulla» fu la risposta. «Le persone che mi affidarono il documento si attendevano da me la soluzione di un problema di cui io non sono l'arbitro. Quale azione corrispondente al mio dovere, informai alcuni Superiori e penso che essi si siano resi perfettamente conto dell'importanza del documento. Tuttavia qualcuno mi consigliò di disinteressarmi di tutto; un altro mi rispose: “Che ci posso fare io?”. Certamente la situazione è molto intricata, soprattutto perché la verità è solo in parte conosciuta.» 

I microfoni furono messi anche in confessionale, oppure no? La versione ufficiale,  consolidata, sostiene il “no”; forse anche per non colorare di tinte ancora più cupe un  quadro di per sé già fosco, che vede dei sacerdoti impegnati a spiare, violandone l'intimità  spirituale, un monaco santo. 

Da alcune frasi di Padre Pio, però, si può ricavare un'impressione diversa. Ricorda Luigi  Peroni, che «a un sua affezionata figlia spirituale, accorsa da Torino al primo diffondersi della notizia dello scandalo, la quale sgomenta, gli chiede: “Ma è vero, padre, dei registratori in confessionale?” egli risponde: “Altroché, figlia mia, è vero... e come!... Quando io ero in confessionale, lavoravano su; quando io ero su, lavoravano qui!”.» E alcuni anni più tardi,  parlando con il Delegato Apostolico padre Clemente da Santa Maria in Punta, Padre Pio  dirà: «Se io avessi saputo prima che c’erano i registratori in confessionale, non sarei andato a confessare per non esporre il sacramento della confessione a un orribile sacrilegio». 

É più che probabile che la violazione del segreto sacramentale legato alla confessione ci  sia stato comunque, perché Padre Pio ascoltava i penitenti anche in parlatorio. E anche  comprensibile che in seguito si siano cercate di evitare conseguenze di immagine ancora  più pesanti, che in ultima analisi si sarebbero riversate sulla Chiesa. E così, lo stesso Padre  Pio sulla vicenda dei microfoni in confessionale si è sempre mostrato molto dolorosamente  reticente, quasi che ne sentisse il peso della vergogna. Tutto per dimostrare un teorema. 
«Egli è accusato di immoralità con donne» diceva don Putti, «come già ai tempi di monsignor Gagliardi, vescovo di Manfredonia e compagni, le cui gesta sono note. » 

Padre Pio accusato di rapporti illeciti con le donne: «Non solo non ci credo, ma mi ripugna il pensarlo. Non si ha rispetto neanche dei settantacinque anni del frate! Però la verità è che chi aveva interesse che così fosse creduto, ha orchestrato tutto al fine di raggiungere una parvenza di verità». 

La Positio registra a questo punto un'accusa gravissima, a cui abbiamo già accennato  all'inizio del capitolo, ma che adesso vi presentiamo in tutta la sua ampiezza. Cioè a un vero  e proprio complotto. «I fatti ci sono, e ancor più le prove» ha raccontato don Francesco Putti,  che era intervistato a sua insaputa. «Ponete mente al diabolico e perfido sistema per far colpire dalla stessa Chiesa un sacerdote. Ecco il caso pratico, come infatti è avvenuto. In primo luogo è necessario che alcuni confratelli, o altri sacerdoti, vengano legati al segreto naturale o della confessione sacramentale con alcune donne, e mi spiego. Un bel giorno, ossia un brutto giorno, una figlia del demonio in carne e ossa, incaricata espressamente “da chi ha interesse” di agire contro il sacerdote N.N., si presenta al confessore A.B. e dice che il sacerdote N.N. si è comportato male con lei, tentando e facendo cose innominabili. Altra volta, altra figlia del demonio riferisce al confessore C. D. che il sacerdote N.N. di cui sopra le ha fatto proposte oscene e ha avuto un cattivo comportamento proprio con lei stessa. E così di seguito a ottenere che più donne, figlie del demonio, si rivolgano ai singoli propri confessori, accusando iniquamente sempre lo stesso sacerdote N.N. di impurità e complicità in peccato turpe. Con tale operazione diabolica, fatta per lungo tempo con perfetta arte, ogni singolo sacerdote viene a sapere che il sacerdote N.N. si è comportato male. D'altra parte il singolo confessore non ha motivo di dubitare della sincerità dell'accusa circostanziata, anche perché la penitente, nel complesso, si mostra all’apparenza retta e timorata di Dio, mentre in realtà è un'emissaria incaricata di rovinare il sacerdote N.N. Nel caso di un’inchiesta sul sacerdote N.N. è logico che i suoi confratelli non prendano nessuna iniziativa in difesa del creduto colpevole, perciò l’Autorità ecclesiastica troverà la strada libera per i provvedimenti di rigore, richiesti dal caso suddetto, e il sacerdote N.N. è rovinato per sempre». 

Si tratta di un caso teorico? Secondo don Francesco Putti, tutt’altro; quello che abbiamo  appena esposto sarebbe il canovaccio della tragedia del monaco santo del Gargano. Una  strategia che il sacerdote residente ad Avellino non ha esitazioni nell'attribuire a forze  oscure. «Questa che vi ho raccontato è la storia di Padre Pio, e ve lo dimostro. In primo luogo, nell’estate del 1960 mi capitò di incontrare un padre cappuccino che mi aprì il suo addolorato animo, e proprio in tale circostanza ebbi occasione di citare, a nostro esempio, non solo le virtù di Padre Pio, ma principalmente la silenziosa accettazione della sofferenza che offre in favore delle anime. Dopo di ciò sorse tra di me e quel confratello di Padre Pio una divergenza di giudizio sulla realtà delle virtù di Padre Pio, e in modo speciale sulla castità. Detto padre affermò che sinceramente non poteva condividere l’elogio sulla castità di Padre Pio. Alla mia sorpresa, avvalorò il suo pensiero dicendomi: "Purtroppo non è come lei dice; a me risulta differentemente. Infatti una donna mi ha confessato che Padre Pio proprio con lei stessa si era comportato moralmente male, perciò...”. A mia volta, istintivamente, sapendo per esperienza che in qualsiasi caso il nome del complice in peccato turpe, non viene mai fatto, domandai se fosse stato lui a richiederlo. La risposta fu precisa: "No, spontaneamente mi è stato fatto il nome di Padre Pio quale complice in peccato turpe”. Restai perplesso sentendo che era stato fatto il nome del complice spontaneamente, ripeto ciò non avviene mai! In secondo luogo, il comportamento di molti, anzi troppi confratelli di Padre Pio è e rimane totalmente ingiustificabile. Da entusiasti quali erano verso il loro confratello si sono tramutati in veri e acerrimi nemici. In alcuni c è stato un mutamento radicale e repentino che non trova alcuna giustificazione: l'unica spiegazione viene fornita soltanto da quanto sopra esposto.» 

Quante volte è stata ripetuta questa operazione di perfidia eccezionale? É impossibile  saperlo. Fu un'operazione di estrema efficacia; la sua forza derivava, e ancora adesso deriva  dall'essere strettamente collegata a un Sacramento così delicato come quello della  Riconciliazione. Il sacerdote che riceve la confessione è “vulnerabile”, in quanto deve  presupporre la buona fede di chi ammette le proprie colpe, in maniera gratuita, e  apparentemente, senza secondi fini; e nello stesso tempo, essendo vincolato al segreto, non  può farne parte a nessuno, confrontare la sua esperienza o le confidenze ricevute. Un  obbligo che garantisce la riservatezza, e la copertura della macchinazione, praticamente  per sempre. Da quanto abbiamo letto, questo attacco alla credibilità di Padre Pio non era  limitato a San Giovanni Rotondo. Ecco un altro brano della deposizione, registrata senza  che il suo autore ne fosse a conoscenza. «Il padre Cappello, S.J. che esercitava il suo apostolato nella chiesa di Sant'Ignazio in Roma e che io ho avuto il piacere di conoscere e di avvicinare più volte, mi risultava personalmente che verso Padre Pio nutriva amore, stima e venerazione. Dopo circa un mese che un demonio di donna, G.F. aveva lasciato San Giovanni Rotondo e si era trasferita a Roma, alle calcagna di padre Cappello, anche questi (che ora è in cielo) ebbe la sua metamorfosi nei riguardi di Padre Pio: aveva cessato di considerare Padre Pio come l’uomo di Dio, giungendo a influenzare negativamente le alte sfere ecclesiastiche e a sconsigliare vari sacerdoti di frequentare Padre Pio. Lo stesso visitatore apostolico, durante la visita apostolica, a un sacerdote che da diverso tempo si tratteneva a San Giovanni Rotondo ingiunse di partire, dicendo: “Qui lei non può stare, questo non è un luogo adatto per sacerdoti!”. A San Giovanni Rotondo spesso hanno preso la residenza per lungo tempo donne che da prima si sono ostentatamente mostrate perfette cristiane e devotissime - con forme esteriori anche fuori del normale - verso Padre Pio; poi gradatamente aumentando l’ostentazione della loro rettitudine e devozione verso il padre, si sono fatte scoprire, anche in modo sciocco, per quello che veramente erano: immorali, bugiarde, figlie del demonio. Il momento in cui si sono fatte scoprire è stato quando hanno creduto che fosse giunta l’occasione propizia per attuare il male; il demonio è più scaltro che intelligente.» 

É evidente che una Visita apostolica come quella compiuta da monsignor Maccari  avrebbe rappresentato un'opportunità unica ed eccezionale per coronare un lungo lavoro  di scavo intorno alle fondamenta della fama di integrità di Padre Pio. Laddove una serie  infinita di attacchi frontali, fisici e spirituali, aveva fallito e continuava a mostrarsi  inefficace, la sottile velenosa perfidia di una calunnia mascherata da pentimento poteva  finalmente avere effetti dirompenti. In un'ottica spirituale e religiosa l'uso maligno di un  futuro successore degli apostoli, come monsignor Maccari, è motivo di riflessione sul «mysterium iniquitatis», e della libertà di agire concessagli da Dio. 

«Tra le persone interrogate dal visitatore apostolico vi sono alcune donne, che erano dei veri demoni incarnati: ciò mi era noto precedentemente alla Visita apostolica. Sarebbe ridicolo pensare che tali persone, che ci tenevano a camuffarsi da angeli, abbiano deposto negli interrogatori dell'attivo visitatore apostolico cose che siano in armonia con lo sviluppo dell'apostolato di bene che Padre Pio compie a gloria di Dio e a salvezza delle anime; invece mi consta, con certezza materiale e morale, che infami furono le loro deposizioni contro Padre Pio, perché infame era il loro comportamento. Del resto spudoratamente se ne vantarono. Ho esaminato il comportamento di tali donne e ho constatato che le loro singole azioni erano spesso rivolte al male, non per errore, ma con malizia e atto di volontà. La loro prolungata e difficoltosa permanenza a San Giovanni Rotondo aveva uno scopo ben definito che fu portato a termine attraverso dichiarazioni, deposizioni segrete, giurate e firmate, per trarre in inganno la Santa Madre Chiesa». 

Sull'operato di G.F., la donna che seguì fino a Roma padre Cappello, don Francesco Putti  non aveva dubbi: «Costei è l'ultimo demonio in ordine di tempo (ma primo per importanza per le infamie che asserisce di aver “visto” riguardo a Padre Pio che ho scoperto). Già da prima venne a Roma per preparare il suo diabolico piano, avvicinando più ecclesiastici, e si allontanò definitivamente da San Giovanni Rotondo trasferendosi a Roma dopo la visita apostolica di monsignor Maccari. Ma non prima di aver compiuto la sua missione diabolica contro Padre Pio». 

Non era sola, dunque, secondo don Putti, la calunniatrice nel confessionale; era  coadiuvata da altre persone, donne anch'esse; e quando gli fu chiesto, come risulta dalla Positio se pensava che quelle persone avessero il compito di denigrare Padre Pio ubbidendo  agli ordini di qualche organizzazione, la risposta è stata positiva: «Certamente, e non poche. 
Del resto dovete ben comprendere che il gettare maldicenza con fango secco e fresco attraverso la certezza che quanto si dice resta rinchiuso nel rigoroso segreto degli archivi del Santo Uffizio, è allettante per qualsiasi demonio incarnato. É stata veramente per questa gente un'occasione propizia e impensata. Era giunto il momento adatto, sapendosi fuori di ogni possibile controllo, responsabilità, confronto o denuncia, il completare il servizio al loro iniquo padrone che, per tale scopo, le aveva istruite. Notate che l'azione così come è stata ideata, guidata e attuata è veramente un capolavoro d’infamia». 

Il collegamento con la visita apostolica che portò a conseguenze così umilianti per Padre  Pio, fino a quando non cambiò papa, e le sanzioni vennero abolite, è diretto; in pratica la  visita apostolica ebbe come effetto quello di impedire il ministero pastorale, cioè la lotta  che Padre Pio conduceva con l'avversario per strappargli delle anime. «Si assiste a San Giovanni Rotondo a un fenomeno stranissimo» sottolineava don Putti, «altrove si cerca di attirare i fedeli con ogni mezzo moderno e dispendioso, lì invece si caccerebbero tutti via se fosse possibile. Difatti la chiesa (dei Cappuccini) lavora alacremente contro le direttive della santa Madre Chiesa: il voluto disservizio nell'amministrazione dei sacramenti ai fedeli - e ancor peggio per i poveri malati del luogo - tocca punte altissime; le devozioni che altrove la santa Madre Chiesa insistentemente raccomanda per il bene delle anime, nella chiesa (dei Cappuccini) se possibile sono soppresse, altrimenti ostacolate; le sante Messe, per maggior incomodo dei fedeli non possono essere celebrate dopo le ore 8.30, neanche dai sacerdoti forestieri. Quanto sopra insieme a tante altre cose, che mi astengo di elencare è fatto scientemente, poiché, così dicono, questi sono gli ordini lasciati dal Visitatore apostolico. 
Questi interrogativi e punti oscuri sono e rimangono un mistero per i loro controsensi.» 

Se si accetta l'ipotesi che anche questa persecuzione non fosse che un episodio della  guerra, si può pensare che il nemico giurato di Padre Pio sia rimasto molto soddisfatto di questa particolare “campagna". Quanto agli strumenti umani del complotto don Francesco  Putti ha lasciato una sua interpretazione: «Padre Pio ha convertito, nel suo lunghissimo e fecondo apostolato, tra tanti peccatori, diversi esponenti della Massoneria. Questo fatto ha provocato una rabbiosa reazione, che è stata attuata con una programmazione lenta e sicura. 
Nessun altro mezzo avrebbe potuto frenare Padre Pio nel suo apostolato che un'accusa di immoralità, come infatti è avvenuto. Con tali sistemi sono stati rovinati non pochi sacerdoti e non è il caso che ora vi faccia t nomi. Basta rammentarsi di sant'Alfonso. Accusato di immoralità, fu disprezzato, vilipeso e morì fuori dell'Ordine da lui fondato, perché discacciato. 
Contrariamente a ogni aspettativa di allora, è salito alla gloria degli altari: la sua gloria è la sentenza contro gli accusatori.» 

MARCO TOSATTI 

LA VERGINE MARIA



Gesù e Maria formano una sola cosa, un solo anello: Maria ha il primato nell’Amore 

Stavo dicendo al mio dolce Gesù: –“Possibile che io sia il secondo anello di congiunzione con la tua  Umanità? Ci sono anime a Te tanto care, che io non merito di stare sotto i loro piedi; e poi c’è la tua  indivisibile Mamma, che occupa il primo posto in tutto e su tutto. Mi pare, dolce Amor mio, che vuoi proprio  scherzare con me, eppure sono costretta dall’ubbidienza, col più crudo strazio dell’anima mia, a mettere ciò su  carta. Mio Gesù, abbi pietà del mio duro martirio!”  
Mentre ciò dicevo, il mio sempre amabile Gesù, carezzandomi, mi ha detto: “Figlia mia, perché ti  affanni? Non è mio solito forse eleggere dalla polvere e formarne dei grandi portenti, dei prodigi di  grazia? Tutto l’onore è mio, e quanto più debole ed infimo è il soggetto, più ne resto glorificato. E poi,  la mia Mamma non entra nella parte secondaria del mio Amore, del mio Volere, ma forma un solo anello  con Me. Ed è anche certo che ho le anime a Me carissime, ma ciò non esclude che Io possa eleggere  una anziché un’altra ad un’altezza d’ufficio, e non solo d’ufficio, ma ad altezza tale di santità, quale  conviene al vivere nel mio Volere…” (12°, 9-2-1919) 

negli scritti di Luisa Piccarreta

AIUTAMI AD ANDARE FINO IN FONDO



Spirito Santo, dammi la capacità
di andare fino in fondo.
Quando vedo che c’è bisogno di me.  Quando sento che posso essere utile.
Quando mi prendo un impegno.
Quando c’è bisogno della mia parola. Quando c’è bisogno del mio silenzio.
Quando posso regalare gioia.
Quando c’è da condividere una pena. Quando so che è un bene.
Anche se sono l’unico che si impegna.
Anche se ho paura.
Anche se è difficile.
Anche se non capisco tutto.
Spirito Santo, dammi la capacità
di andare fino in fondo. Amen.

(Madre Teresa di Calcutta)

NON ABBANDONATE LA VERA DOTTRINA DELLA CHIESA.



Oh uomo! Uomo ingrato, quale sarà il tuo dolore, ancora non lo puoi capire!
Ti sei troppo allontanato da Me, tuo Dio Creatore.
La carestia inizia ora con questo grande flagello.
Pioverà dal cielo la grandine che metterà in ginocchio l’Umanità. Tutto ciò che è stato piantato dall’uomo seccherà, tutto il raccolto andrà perduto. Premunitevi di fare qualche provvista per non trovarvi senza nulla, poche cose, Dio moltiplicherà ogni bene.

Figli miei, o voi che ascoltate la mia voce, che siete sempre con Me, in verità vi dico, sono giunti gli attimi fatali, quelli annunciati dalle Sacre Scritture, siete giunti alla fine di un tempo vecchio. Il vostro Dio ha fretta.
Il vostro cuore sia fermo nella fede in Cristo Gesù, non abbandonate la vera dottrina della Chiesa. State con Gesù, unitevi a Lui. Quando non potete prendere l’Eucaristia, fate la comunione spirituale, state sempre con Gesù, figli miei, state con Gesù e Maria.

La voce del Cielo annuncia il tempo della giustizia di Dio! Ferventi nella fede andate a sbaragliare il mondo, annunciate che Dio è al suo intervento divino. Purificherà la Terra e donerà ai suoi figli fedeli una Terra nuova, purificata. Questa Terra sarà di nuova Creazione, tutto sarà nel bene e nell’abbondanza di Dio Creatore. L’uomo camminerà a fianco del suo Dio Amore e non cesserà di amarlo e lodarlo in eterno.
Confido nel vostro buon amore per Me, siate quei figli che tanto il Padre attende, siate soldati valorosi nella missione, non distogliete il vostro sguardo dalle cose di Dio, allontanatevi dalle cose caduche, dalle cose di questo mondo che ormai verrà chiuso.
Sono con voi in questo Colle sacro dove a breve non potrete mettere i piedi con i calzari ma dovrete entrare a piedi nudi, vi inginocchierete a Me che sarò presente e vi prostrerete a Me chiedendomi perdono per tutte le offese ricevute da questa Umanità perversa, ormai figlia di Satana, perché vendutasi a lui.
La cecità dell’uomo è incredibile, il suo sguardo è ancora sulle cose di questo mondo, non apre il suo cuore al suo Dio amore, vive nella tenebra e si accompagna a Satana.
Oh, figli miei adorati, voi che non Mi ascoltate, voi che fate di testa vostra, voi che decidete il vostro futuro senza di Me, oh, che fine brutta farete! … sarete nelle mani di Satana che gestirà il vostro essere a suo piacere e vi metterà nel suo Inferno.
Grido con tutto il mio amore di Dio e di Padre di aprire il vostro cuore alla salvezza, figli miei, mettetevi in condizione di salvarvi.

La Croce che presto si manifesterà al mondo sarà la Croce di salvezza.
Chi si inginocchierà alla Croce luminosa
e chiederà perdono con cuore sincero, avrà la salvezza.

Ponetevi in cammino verso la salvezza, non tentennate più. Ho ricevuto grandi offese dal mio popolo, non posso più attendere. Il tempo è venuto meno, tutto ora si chiude. Il cancello della vita nuova si apre solo ai figli dell’Altissimo.
Non sciupate la vostra vita nelle cose che non Mi appartengono, tutto verrà sepolto dalla mia ira quando lancerò le saette dal mio Cielo per dire il mio Basta!
Tuoneranno i cieli, si apriranno, e verrà lo sconvolgimento totale sulla Terra. L’Umanità impaurita non saprà dove andare, non troverà rifugio perché Io non permetterò questo, solo i figli di Dio saranno messi al sicuro in Dio.

L’orribile e osceno atto satanico è in corso, Dio vi chiama alla salvezza. Non siate né sordi né ciechi, il mio dito sta segnando la fine del tempo. Amen.
Carbonia 12 bis febbraio 2020

Geremia



Altra preghiera del profeta

14Signore, solo tu puoi guarirmi,
solo tu puoi salvarmi.
Tu mi hai sempre dato
un motivo per lodarti!
15La gente mi dice:
'Dove sono finite le minacce del Signore?
Si realizzino, una buona volta!'.
16 Io non ho insistito
per essere un tuo profeta
non ho desiderato
che venisse il giorno del castigo.
Signore, tu lo sai,
ho sempre parlato apertamente con te.
17 Non mettermi paura anche tu:
tu sei l'unico mio rifugio
quando mi trovo in pericolo.
18Copri di ridicolo quelli che mi perseguitano,
ma risparmia me;
riempì loro di paura, non me.
Fa' cadere su di loro tutte le disgrazie,
falli completamente a pezzi.

LE GRANDEZZE DI MARIA



La persona dello Spirito Santo e la persona del Padre espressamente e distintamente si applicano alla Vergine e all'opera della Incarnazione nella Vergine.

Portiamo in alto i nostri pensieri ed eleviamo le nostre menti sino al Cielo dei cieli ed alla SS. Trinità, la quale, tutta sola e tutta intera è occupata con la Vergine in quest'opera divina. Lo Spirito Santo, la terza nell'ordine delle divine persone, è la prima nell'ordine di quest'operazione. Perciò Egli è nominato per il primo nelle parole dell'Angelo, il quale dal cielo era bene istruito ed informato dell'ordine e del procedimento di quest'opera divina onde ne informasse bene anche la Vergine; infatti, non soltanto dalle parole ma anche dall'ordine medesimo delle parole di questo spirito celeste noi riceviamo la luce e le rivelazioni dei segreti del cielo.
Notiamo dunque che nel rispondere alla Vergine e nell'istruirla sul modo che verrà osservato in quest'opera, la prima cosa che l'Angelo dice è questa: Spiritus Sanctus superveniet in te; Lo Spirito Santo scenderà in Voi; e la seconda: Virtus Altissimi obumbrabit tibi. La potenza dell'Altissimo vi coprirà con la sua ombra. (Luc., I, 35). Secondo quest'ordine, il primo che opera è lo Spirito Santo, il quale va santificando ed elevando a quella divina operazione il corpo e l'anima della Vergine. Ecco il primo mezzo di cui Dio si serve per compiere quest'opera che è veramente la sua Opera…
Non possiamo troppo ponderare le parole del cielo, perciò notiamo bene che l'Angelo non parla soltanto della potenza dello Spirito Santo, o di qualche dono o azione [76] di Lui, ma della propria persona dello Spirito Santo: Spiritus Sanctus superveniet in te. Questa persona dunque, assai di rado nominata nella Scrittura e più raramente ancora impiegata. Ella medesima nelle opere divine, qui è presente, qui opera immediatamente; e per l'intervento di questa divina persona, la fecondità naturale della Vergine viene tratta fuori dalla bassezza della natura ed elevata ad una Potenza divina, miracolosa persino nell'Ordine della grazia. La Vergine è resa capace di santamente sostenere e degnamente ricevere una tale operazione divina che non ha mai avuto, né mai avrà uguale.
Come la propria persona dello Spirito Santo è quella che prepara la Vergine a questa singolare ed insigne operazione, così la persona dell'Eterno Padre è quella che si unisce alla persona della Vergine e si unisce a Lei in qualità di Padre di Colui che da Lei nascerà, vale a dire si unisce a Lei in unità di ufficio e di operazione, unità che ha per termine nella Vergine la nuova generazione di Colui che dal Padre eternamente è nato e nascente. E in virtù dell'unione sacra di queste due persone in questo ammirabile complesso di ufficio e di operazione la potenza dell'Altissimo viene comunicata alla Vergine perché concepisca e porti il Figlio dell'Altissimo.
In quel momento, felice, benedetto e onorato dall'eternità, in quella azione che si avvicina alle azioni eterne, tra l'Eterno Padre e la Vergine vi è una presenza, una potenza e un'unità singolare e santa, unità che onora conserva ed innalza la verginità di Maria e la rende incomparabilmente ancora, più pura, più santa e più divina di prima; e inoltre la rende divinamente feconda, perché Dio Padre applica alla Vergine la sua virtù, la sua potenza, la sua fecondità, la sua paternità, per la cui efficacia il Figlio che eternamente da Lui procede, procede pure anche dalla Vergine; e la Vergine diventa propria Madre, [77] di Colui che ha veramente l'Altissimo per Padre nell'eternità 37.
Forse questo pensiero è un po' elevato, ma anche l'opera è elevata; l'intenderemo più facilmente se vorremo considerare che la Divina, Essenza si unisce all'anima dei Beati onde renderla capace della visione divina; così la potenza, la paternità, la fecondità del Padre si unisce alla persona della Vergine per renderla capace della Maternità divina; perché Dio adatta le sue vie alle sue opere. È questo ciò che le parole dell'Angelo ci fanno intendere: Et virtus Altissimi obumbrabit tibi (La virtù dell'Altissimo vi coprirà con la sua ombra).
L'Altissimo qui è il Padre, come risulta da quanto viene detto dopo, che il frutto della Vergine sarà chiamato Figlio dell'Altissimo. Orbene la potenza dell'Altissimo, ossia del Padre, è veramente la sua fecondità e paternità divina; in virtù di questa Egli genera il Figlio eterno; in virtù della medesima, Egli nella Divinità insieme col Figlio dà origine allo Spirito Santo. In virtù di quella è principio delle divine persone nell'eternità, perciò dai Santi Padri viene chiamato Fonte e principio della Divinità, e appunto in virtù della medesima Egli dà origine al Figlio suo nella santissima Vergine.
È questo il senso elevato e sublime di queste parole dell'Angelo: Lo Spirito Santo sopravverrà in Voi, e la virtù dell'Altissimo Vi adombrerà. Sono queste le vie per le quali la Vergine viene fatta Madre di Dio e Dio viene fatto Figlio della Vergine; le vie per le quali il Verbo increato è incarnato; le vie per le quali avviene nell'universo un così gran mutamento. In quel momento, [78] momento prezioso ed ammirabile nei secoli ed anche nell'eternità, Dio ha un nuovo suddito e il mondo un nuovo Signore; la grazia ha un nuovo principio e il paradiso un nuovo Re glorioso; l'angelo ha un Sovrano, l'uomo un Salvatore, e Dio Padre un Figlio nuovamente generato.
In una parola Dio è uomo e l'uomo è Dio; e questo Uomo-Dio vivrà per sempre per la gloria di Dio, per la salvezza degli uomini e per il bene dell'universo. 

CARD. PIETRO DE BÉRULLE

SIATE FORTI NEL COMBATTIMENTO FINALE PERCHÉ QUI ORA CI SARÀ VERAMENTE DA COMBATTERE.



Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, vi benedico figli miei.
Eccomi qui tra voi. Sono scesa dal Cielo per venire qui a pregare questo santo Rosario e chiedere a mio Figlio di anticipare il suo ritorno.

Il tempo è veramente malvagio, tutto si sta scatenando. L’ira di Satana è sulla Terra e i miei figli stanno nel grande dolore.
Oh, figli miei, quanto dolore, quanto dolore in Gesù. Siamo veramente alla fine di questo spettacolo orrendo agli occhi di Dio e al dolore profondo dei Cuori sacratissimi di Gesù e di Maria.

State nell’amore di Cristo Signore, state uniti in questa chiamata, portate avanti questa Opera con tutte le vostre forze. Camminate su carboni ardenti, figli miei, perché ora si scatenerà l’Inferno sulla Terra.
Il Padre nel suo grande dolore dice il suo Basta! Non se ne può più, non se ne può più! Tanto si è aspettato, tanto, veramente tanto, ma sono figli irrecuperabili ormai, si sono donati a Satana e seguono Satana.
Molti si sono messi contro il Signore Gesù Cristo; molti hanno adoperato l’immagine di Gesù Cristo. Facendo la parte di Satana, si sono coperti dietro l’immagine di Gesù Cristo per far esaltare il progetto di Satana, per realizzare il progetto di Satana.

Oh, figli ingrati, figli infedeli! Quanto dolore sarà ora in voi perché l’Inferno si scatenerà in voi!
Avrete fame, avrete sete, avrete desiderio ardente di conoscere il Volto del Signore Gesù Cristo, urlerete con tutte le vostre forze il suo Nome, ma avete fatto ormai la vostra scelta, il vostro desiderio di essere potenti su questa Terra e seguire perciò i disegni di colui che è nemico acerrimo del vostro Dio Creatore.

Stiamo salendo ormai il Calvario su questa Terra, il Golgota è prossimo, figli miei, siamo agli ultimi istanti. La crocifissione della Chiesa è ora, ora si scatenerà tutto. La maledizione di Dio scenderà sugli uomini di Satana e mai più vedranno la luce e ruzzoleranno via, come serpenti scivoleranno via nelle gole dell’Inferno.
Oh, figli miei, pochi siete rimasti fedeli, pochi, proprio pochi, ma sarete vittoriosi e sarete a fianco di Gesù e di Maria che vi mostreranno al mondo quali figli fedeli. Luminosi sarete della stessa luce di Gesù Cristo e urlerete al mondo la vostra gioia, e pregherete con tutto il vostro cuore.
I vostri fratelli, quelli che sono caduti nelle mani di Satana, possono ancora ravvedersi in questa tribolazione terrena chiedendo il vostro supporto. Attraverso le vostre preghiere chiederanno aiuto a voi, verranno a bussare alle vostre case, quelle case che Io metterò nelle vostre mani, le mie case, figli miei, che saranno i punti di luce su questa Terra.
Verranno a cercarvi, a chiedervi un pezzo di pane, chiederanno l’aiuto. Voi farete solo la volontà di Dio, perché vedrete attraverso gli occhi di Dio, ascolterete attraverso gli occhi di Dio, il vostro cuore e la vostra carità saranno in Dio.

Nessun sbaglio più, nessuna carità gratuita, l’uomo si è mostrato veramente malvagio, è diventato peggio delle bestie, di Satana, peggio, figli miei, peggio! La crudeltà in questa Terra è atroce agli occhi di Dio, è atroce! Io guardo le mie creature, quelle povere creature che cadono nelle mani di questi malvagi.
Oggi, Signore benedetto, Io dico, vieni oggi Signore!
Sono Maria Santissima qui in mezzo a voi e grido l’aiuto di Dio Padre perché possa mandarmi ora, in questo tempo, ad aprirvi le porte e prendervi al mio fianco per andare a schiacciare la testa del serpente antico. Ho nel cuore il desiderio ardente di portarvi con Me e vedere la fine di questa atrocità.
Piange il mio Cuore, piange, piange tanto, figli miei, oggi non potete capire ma domani che avrete gli stessi occhi di Gesù, la stessa sapienza di Gesù, allora saprete capire e discernere.

Oggi chiedo ancora le vostre preghiere, le chiedo con tutto il mio Cuore. Siate forti nel combattimento finale perché qui ora ci sarà veramente da combattere.
Sono con voi, tengo le vostre mani. Andiamo, figli miei, siate dei soldati valorosi, Gesù ha fretta e confida in voi, il vostro aiuto è importante! Lui ha già dato la sua vita, ha già realizzato il progetto di Dio dando la sua stessa vita per la vostra salvezza, ora tocca a voi.
Vi benedico ancora, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
E con voi rimango in questo luogo sacro e chiedo l’intervento anticipato di mio Figlio Gesù. Amen.

Carbonia 12 febbraio 2020

I Comandamenti del Signore agli uomini



Così parlò il Signore a me e in me per ciascuno; e ciò è vero, fedele e sicuro:

 1. «Tu sei il Lot di Sodoma; ma vedi di non soffocare nella lussuria, e che non ti sia assegnata l’eredità della prostituta, poiché tu sei come nessuno prima di te e dopo di te. Tu, come uomo, sei interamente nella carne e nella sua brama di piaceri sensuali, e come spirito sei interamente libero con occhi aperti ed orecchi aperti. Il tuo corpo lo imbratti di escremento, e sopra il tuo spirito vengono riversati fiumi di luce; il tuo corpo mangia con le scrofe, mentre il tuo spirito è circondato da mille angeli. Il tuo cuore terreno l’hai riempito di letame e di escremento, e Io Mi sono eretto un’abitazione nel cuore del tuo spirito. Tu ti intrattieni con le prostitute, mentre Io parlo con te come un fratello al fratello; tu puzzi come una fogna, e il tuo spirito respira i profumi del più alto dei Cieli; tu sei un mostro, e il tuo occhio supera la luminosità dei soli. Perciò purifica la tua carne e diventa uno con Me, perché Io diventi uno con te! 

2. Dì alle madri paurose che esse non devono educare le loro figlie nel timore degli uomini e del mondo; infatti, a ciò che si teme, si ubbidisce ciecamente nella tentazione, e colui che è temuto diventerà facilmente vincitore. Esse invece devono piuttosto educarle nel timore di Me e nell’amore per Me, affinché Io diventi vincitore e affinché esse disdegnino il mondo e godano di ogni abbondanza nel Mio Amore sconfinato. Esse non devono condurle in luoghi pubblici allo scopo di conquistare un marito, bensì da Me, da Me devono portarle, e Io ti dico che non uno dei loro desideri resterà senza benedizione e insoddisfatto. Poiché Io sono un Dio ricco, che di tutto ha il più infinito sovrappiù, che tutto può e anche vuole dare in somma sovrabbondanza.

3. I poveri non devono elemosinare davanti alla porta del ricco, dove sperimentano la sorte dei cani estranei, e il loro cuore viene volto a tristezza e amarezza. Essi invece devono solo venire da Me con ferma fiducia, e Io li ristorerò tutti quanti. Voglio dar da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, vestire gli ignudi, guarire i malati; lo zoppo dovrà saltare come un cervo, il lebbroso sarà mondato, il cieco vedrà, il sordo udrà e il debole voglio renderlo più forte di un leone. Il timoroso sarà più coraggioso di un puledro, e il vecchio troverà riposo. Il povero è il Mio fratello più prossimo; Io provvedo per lui. Egli dunque non deve lasciarsi profanare dai cani; poiché i ricchi del mondo sono fratelli di Satana e figli del Diavolo dell’Inferno.

4. Ai Miei amici e alle Mie amiche dì questo: “Essi non devono amare i Miei domestici e servi più di Me!”. La loro salvezza non devono tanto metterla nelle loro mani, ma piuttosto interamente nelle Mie, e affidarsi totalmente a Me. Poiché il domestico deve agire rigorosamente secondo il comando, se non vuole essere trovato indegno; solo il Datore della Legge sta al di sopra di essa, e può anche porre al di sopra di essa chi Egli vuole. Fino a quando però essi stanno sotto il giogo, vengono giudicati; ma chi viene da Me, a lui Io posso condonare il giudizio.

5. La Mia Chiesa sulla Terra è un bagno di purificazione; chi si è lavato, venga da Me, perché Io lo asciughi col calore del Mio Amore e lo trattenga. Ma chi prova solo piacere nel battersi e lavarsi, a quello va come alle ruote del mulino, che non escono mai dall’acqua.

6. Se qualcuno ha compiuto opere di vera penitenza, quegli venga da Me, perché Io lo accolga come un figlio perduto e lo trattenga nella Mia Forza. Infatti il servo può consigliare, Io invece posso fare; il domestico può istruire, ma la Redenzione è solamente opera Mia; il servo può pregare, ma solo Io posso benedire. Il Mio domestico deve giudicare rettamente, ma il diritto della grazia ce l’ha solo il Signore. Perciò essi, al di là dei domestici e dei servi, non devono dimenticarsi del Signore! 

7. Questo dì loro fedelmente, parola per parola, senza alcuna timidezza; tu infatti non devi temere il mondo se Mi vuoi amare, poiché Io sono più che tutto il mondo.

8. Per il mondo Io sono un eroe assai piccolo, a cui non si dà alcuna importanza. Gli eruditi a mala pena Mi guardano ancora più in su delle spalle, e con estrema difficoltà Mi lasciano ancora il nome di un uomo onesto. Alcuni però Mi hanno già dato completamente congedo; per costoro dunque Io non ci sono più affatto. Alcuni Mi concedono bensì ancora un qualche tratto divino, tuttavia solo per breve tempo; dopo però si lasciano convincere del contrario dai sapienti del mondo. Allora Io vengo subito vergognosamente respinto e valgo ancora tutt’al più come un vecchio Dio per donne. Per alcuni dei Miei domestici e servi che vogliono essere grandi, Io servo ancora solamente come pubblico sigillo ufficiale e come rivestimento esteriore, di parvenza divina, della loro nera insensatezza e della loro rozza e tenebrosa stupidità e follia. Certuni però lasciano bensì che Io Me ne stia ancora nella Mia Divinità, ma in compenso, per i loro vantaggi temporali, Io devo lasciar fare di Me ciò che vogliono, e precisamente, il che è peggio di tutto, Io devo essere una pura assurdità! Amore e Misericordia posso solo averne fino a quando fa comodo a loro; poi però devo diventare più inesorabile di una pietra, e devo lasciarMi trasformare nel più scandaloso tiranno! Devo saltare da un tribunale all’altro e pronunciare una condanna dopo l’altra; il Mio Amore deve essere dunque solo temporale, ma la Mia tirannia, con l’annessa severissima funzione di giudice, deve durare in eterno! O che enormi pazzi! La sconfinata Tolleranza, Mansuetudine, Umiltà ed il Mio eterno Amore per le Mie creature, ovviamente non sono utili per il loro avido commercio; ma presto dovrà essere tirata una riga sotto i loro conti! I loro conti stanno davanti a Me e la misura delle loro azioni è diventata piena, ad eccezione di una sola cosa, e la ricompensa li attende.

9. Chi non Mi conosce come sono, e chi Io sono, sarebbe meglio per lui che di Me non sapesse nulla affatto, poiché allora Io potrei ancora renderlo vivente là, nel regno degli spiriti; ma così essi si rendono inadatti al Mio aiuto, poiché uccidono la vita in se stessi per il fatto che distruggono Me in se stessi, e così anche Mi uccidono, e sono come i tralci staccati dalla vite.

10. Questo però Io dico adesso: “Io sono l’unico, eterno Dio nella Mia natura trinitaria, quale Padre secondo la Mia natura divina, quale Figlio secondo la Mia natura perfettamente umana, e quale Spirito secondo ogni vita, azione e conoscenza”. Io sono dall’eternità l’Amore Stesso e la Sapienza Stessa. Mai ho ricevuto qualcosa da qualcuno. Tutto ciò che esiste, è da Me, e chi ha qualcosa, l’ha da Me. Come posso essere un tiranno e un pronunciatore di condanne? O voi stolti! Io vi amo, e voi Mi disprezzate. Io sono vostro Padre, e voi fate di Me un giustiziere. Dove Io benedico, voi maledite; dove Io costruisco, voi distruggete; ciò che Io erigo, voi lo piegate a terra; dove Io semino, là sopra convogliate flutti mortali; voi siete in tutto contro di Me. Se Io fossi come voi dite che Io sia, in verità Io vi dico che la Terra non sussisterebbe più già da lungo tempo, anzi non sarebbe neanche mai stata creata! Ma poiché Io sono come sono, così tutto sussiste ancora, com’era e come sarà eternamente; e anche voi sarete come volete essere, senza il Mio giudizio di condanna, poiché voi sarete quello che da voi stessi vi sarete fatti. Coloro però che Mi prendono come sono, e Mi amano come Io li amo, di loro Io farò quello che vogliono, affinché la loro libertà e la loro gioia siano perfette in eterno”.

11. Ai Miei domestici e servi dì: “I Miei incarichi non sono banche di cambio e non sono botteghe di denaro!”. Chi infatti Mi serve a motivo del denaro, quegli non Mi serve per amore; ma chi non Mi serve per amore, il suo servizio Mi è estraneo, come Io devo essere del tutto estraneo per lui, dal momento che non Mi serve per amore; con lui ho già chiuso il conto. Ma come può essere un servo fedele, colui che vendette i tesori del padrone senza autorizzazione, come un ladro, per i prezzi più scandalosi? Iscariota per lo meno Mi vendette per trenta denari d’argento, senza prevedere ciò che sarebbe stato di Me; poiché egli era accecato e andò perduto. Adesso però, essendo Io già martirizzato, ucciso e di nuovo risorto, Mi si può avere ad ogni minuto per i prezzi più scandalosamente ridicoli. O voi scandalosi ladri, voi assassini, a che cosa vi dovrò paragonare? Voi figli del drago, voi razza di vipere, voi prole di serpenti! E’ così che Mi servite? E’ in queste condizioni che devo trovarvi? Vi feci sì dire, tramite il Mio caro Paolo, che colui che serve all’altare deve anche vivere dell’altare, ma solo dalle opere dell’amore, che produce ogni bene; voi però non avete opere d’amore, perciò siete briganti e ladri, e assassini a tradimento del Vangelo e di ogni verità. Sappiate questo: “Com’è il lavoro, così la paga!”. L’amore non si può avere per denaro, ma solo di nuovo con l’amore. Io sono l’Amore Stesso e, senza eccezione, non Mi si può avere a nessun altro prezzo se non di nuovo solo con l’amore. Con l’amore vi ho riscattati tutti; perciò pretendo, da voi tutti, di nuovo amore. Perciò chi vuole servirMi, Mi serva nell’amore nel quale Io per lui sono morto in Croce; e chi vuole venire a Me, venga a Me in quell’amore che sanguinò per lui sulla Croce.

12. Ai funzionari e ai signori del mondo dì senza alcuna timidezza, parola per parola, che i loro incarichi non stanno più in alto degli incarichi del Mio regno. Ogni incarico però che è contro il Mio incarico, voglio fra poco distruggerlo; guai ai suoi servitori! Poiché Io sono il Sommo; la Mia Legge è eterna, come Io lo sono, e rimarrà, come Me, eterna. Le tignole che vogliono rosicchiare la Mia Legge e fare di nuovo leggi dal loro escremento per cancellare il Mio Comandamento, su costoro tale Comandamento rotolerà con grande forza e pesantezza e li annienterà, come se non fossero mai esistiti. Chiunque pecchi contro i Miei Comandamenti può essere perdonato se si corregge, riconosce il suo errore e se ne pente, e poi si rivolge a Me e rimane in Me e Io in lui; ma chi vuole scalzare la Mia Legge, essa lo schiaccerà, ed egli poi non esisterà più in eterno. Tutte le leggi mondane scalzano il Mio Comandamento, se non sono ispirate dal Mio Amore e date da uomini che sono istruiti attraverso il Mio Spirito. Guai ai tiranni e guai ai despoti che regnano a motivo del trono e della potenza e dell’autorità; poiché al loro tempo non manca più che una sola cosa, ed essi sperimenteranno la potenza dei deboli! Il suolo è Mio, e il campo è Mio; questo dice il Veritiero, l’eterno Dio di Amore e Sapienza, e l’annuncia a un pazzo per i sapienti del mondo.

Amen Io, Jehova, Amen».

Jakob Lorber

sabato 15 febbraio 2020

GESU’ OSTIA



LA «PRESENZA» PREANNUNCIATA E PREFIGURATA


Il valore delle Sacre Scritture

La Bibbia è come se fosse un insieme di lettere inviate da Dio a ciascuno di noi, utilizzando a tal scopo diversi scrivani. Ogni testo possiede una sua vita nascosta; non è una reliquia del passato da trattare solo con rispetto, ma un qualcosa di realmente vivo e di estremo significato per chi vi si accosta. Attraverso la lettura, ogni figlio ritrova e incontra il Padre celeste; e tutte le volte è una nuova scoperta, perché ogni incontro produce sempre cose nuove.
La Bibbia narra la storia d'amore fra Dio e l'uomo. Si divide in due grandi parti: l'Antico e il Nuovo Testamento.
Il termine 'testamento' va inteso nel senso di 'alleanza', una relazione che unisce Dio, dapprima, al popolo d'Israele e, poi, all'umanità intera.
Il Vecchio Testamento è la storia d'Israele, il popolo scelto da Dio per trasmettere il suo messaggio di salvezza. Il Nuovo Testamento è la storia di Gesù Cristo, il Figlio di Dio che realizza la salvezza.
Qualcuno potrebbe chiedersi: A cosa mi serve conoscere la storia d'Israele? La risposta è semplice: non solo per conoscere meglio la storia di Gesù, ma perché la storia d'Israele è la storia dell'uomo, la cui natura è sempre la stessa. L'infedeltà del cristiano di oggi è l'infedeltà d'Israele di ieri: entrambi, nella condizione di schiavi in cui si trovano, rimpiangono il tempo felice dell'alleanza; entrambi, pellegrini nel deserto verso la terra promessa, sono disposti a correre dietro altri idoli, a costruirsi dei vitelli d'oro, a infrangere di continuo l'amicizia con Dio. Nella figura d'Israele di ieri, c'è la figura del cristiano di oggi, con le sue debolezze, i suoi vizi, le sue paure... che nel tempo non mutano.
Ecco perché il Vecchio e il Nuovo Testamento sono due parti di un'unica storia, le cui immagini s'intrecciano e s'illuminano a vicenda.
La testimonianza delle antiche profezie e dei fatti lontani non ci riporta ad un passato ormai superato, ma continua ad illuminare il nostro presente. La voce dei profeti, ad esempio, ancora oggi chiama alla conversione, invita a vigilare nell'attesa, indirizza all'incontro col Signore, esorta ad accoglierlo. Egli, venuto duemila anni fa, ritornerà in modo glorioso, ma viene tra noi e in noi - ogni giorno della nostra vita - con l'Eucaristia.
Quali sono le immagini del Vecchio Testamento che, proiettate nel Nuovo Testamento, preannunciano e rappresentano la figura di questa realtà sacramentale?

Regina della Famiglia



Rimedi ai mali della famiglia: preghiera e  penitenza 

La Vergine Maria rivolge l'invito a pregare e a fare penitenza per tre volte, volendone in questo modo, sottolineare l'importanza. Trattandosi di apparizioni che hanno per oggetto la  famiglia, dobbiamo intendere il suo invito a pregare e a fare  penitenza soprattutto per la famiglia. L'una e l'altra stanno  assieme e portano l'uomo al cambiamento del cuore. La Vergine  chiede a tutti la conversione come condizione per capire e attuare  il suo messaggio sulla famiglia. La Vergine ci dice che la preghiera deve venire dal cuore. Se esso è lontano da Dio, l'espressione della preghiera è vana. Il cuore è la dimora dove sto, è  il nostro centro irraggiungibile dalla ragione e dagli altri, solo lo  Spirito Santo di Dio può conoscerlo. È il luogo della decisione,  che sta nella profondità delle nostre facoltà psichiche. È il luogo  della verità, dove scegliamo la vita o la morte. È il luogo  dell'incontro con Dio. 
La preghiera del cristiano è azione di Dio e dell'uomo; è  un dono di Dio e da parte nostra una risposta al dono.  Presuppone uno sforzo. La preghiera è una lotta contro se stessi e  contro le tentazioni di Satana che vuole distoglierci da essa.  Pregare è una necessità vitale. Niente vale quanto la preghiera.  Essa rende possibile ciò che è umanamente impossibile, facile  ciò che sarebbe difficile per le nostre deboli forze. 
La Madonna è venuta a Ghiaie come maestra di preghiera: appare sempre con la corona del rosario; prega con la bambina;  le insegna a pregare bene, cioè col cuore; la invita a pregare per i  peccatori, gli ammalati, per il Papa, per la pace. 
La Vergine ci insegna a tenere in grande considerazione la preghiera dei bambini. Le sue parole si impressero così bene  nella memoria e nell'animo di Adelaide, che già dalle prime sere,  dopo essere passata indifferente tra la folla che la chiamava ed  acclamava, avvicinando il ditino di una mano alle labbra e  tenendo con l'altra mano la corona del rosario, invitava tutti al  silenzio e alla preghiera. 
Adelaide, durante e dopo le apparizioni, fino ad oggi, pregò sempre con grande impegno ed ebbe un singolare amore all'Eucaristia. 
La penitenza intesa come rinuncia al mondo, dominio della volontà sulle passioni, è necessaria perché tutti i membri della  famiglia possano adempiere la loro missione, quali la fedeltà  coniugale, la generosità nel dare la vita, la costanza e la pazienza  nell'educare i figli. 

Severino Bortolan

Io Ti chiamo: vieni accanto a me.



O Spirito Santo, tu sei il Paraclito, cioè colui che viene in aiuto ogni volta che si  chiama.  

Io Ti chiamo: vieni accanto a me.  

Guarda il mio mondo interiore carico di conflitti e complessi, di disturbi e malesseri  che mi opprimono e mi fanno vivere in continua angustia: affanni, angosce, tristezze,  abbattimenti, depressione, insoddisfazione, insicurezze, dubbi, paure, tedio della vita,  pensieri di suicidio...  

Chiedo il tuo aiuto: guariscimi dai mali psichici, fammi uscire da questi penosi stati  d'animo. Fammi sentire che Tu sei vicino e infondi in me serenità e sicurezza, forza e  coraggio, pace e gioia di vivere.  

Vieni, o Spirito di amore e di pace.  

O Spirito Santo, tu sei il Balsamo benefico e il Crisma che unge e risana.  

Io Ti chiamo: vieni accanto a me.  

Guarda le tante ferite che ho ricevute nella vita: offese, torti, dispiaceri, calunnie,  mancanza di amore e di stima..., ferite ancora aperte che mettono nel mio cuore  sentimenti di ira, aggressività, rancore, odio.  

Chiedo il tuo aiuto: ungi, medica, fascia, chiudi queste ferite. Fammi sentire che  sempre col tuo amore mi hai accompagnato e mi accompagnerai.  

Liberami da ogni risentimento. Dammi la grazia di perdonare e di amare tutti e  sempre. Crea in me un cuore nuovo. Vieni, o Spirito di amore e di pace.  

O Spirito Santo, tu sei l'Acqua Viva che lava e rinnova. Io Ti chiamo: vieni accanto a  me.  

Guarda i tristi ricordi della vita passata che ancora mi fanno soffrire: eventi dolorosi,  situazioni difficili, disgrazie, insuccessi, malattie.  

Chiedo il tuo aiuto: lava, cancella, togli via dalla mia mente questi tristi ricordi.  Fammi comprendere che tutto ha concorso al mio vero bene. Fammi ricordare e  pensare spesso ai tanti segni del tuo amore sparsi lungo la mia vita. Crea in me una  mente nuova, una memoria nuova.  

Vieni, o Spirito di amore e di pace.  

Grazie, o Spirito Santo per quello che stai facendo per la mia guarigione interiore.  

SHEMA YISRAEL by Micha'el Ben David


LA’ DOVE CIELO E TERRA SI INCONTRANO




La preghiera e la Messa nella vita del cristiano


La fede come sorgente di preghiera

Molte volte stando alla presenza del Signore nel Tabernacolo e pensando alla vita di tante persone lontane dalla fede, mi si riempie l’anima di dolore e di tristezza nel vedere come il Maligno avvelena tante intelligenze e tanti cuori. Il Maligno, fratelli, non è una vaga astrazione inventata dalla paura o da qualche fantasia malata o superstiziosa, è un essere angelico che se ne va per il mondo a contaminare l’intelligenza e la vita di tanti uomini.  Gesù lo ha chiamato il “bugiardo” e “padre della menzogna” perché ha ingannato fin dall’inizio.  Oggi la sua arma si chiama confusione e la sua vittoria è il laicismo materialista.
 Da questo materialismo che, come una caligine triste e buia oscura il cielo di tante coscienze cancellandovi ogni certezza e ogni riferimento a Dio, alla sua verità e alla sua legge santa, voi dovete guardarvi reagendo con tutte le vostre forze; ad esso opponete la fermezza della vostra fede e l’integrità della vostra condotta. Naturalmente non mi riferisco qui a quel materialismo sano che consiste nell’occuparsi in modo positivo delle cose materiali, delle cose di questo mondo; sappiamo, anzi, che le cose del mondo e le realtà materiali ce le ha affidate il Signore come ambiente nel quale muoverci ogni giorno per servirlo nel compimento dei nostri doveri secondo la sua volontà divina.
Intendo, invece, quel materialismo pagano che non sa vedere nelle cose materiali la presenza di Dio, per cui ci dedichiamo alle cose di questo mondo senza scoprirvi il loro significato divino; perdiamo così il senso, il valore e la dimensione religiosa della nostra esistenza e di tutte le cose che ci circondano: la natura, le persone e gli avvenimenti. In altre parole, è il materialismo che si perde nel buio della materia e non sa scoprire nelle cose il loro rapporto con Dio, con i suoi disegni di amore e di misericordia, ignorando il destino di eternità che egli ci ha preparato.
 Fratelli miei, senza il dono della fede, che mette luce divina nella nostra mente, il mondo diventa incomprensibile, la vita e le vicende degli uomini un caos senza logica, una vera brutalità che ci trasforma in animali insaziabili e duri, così spesso anche feroci. Senza la fede che fonda una vita spirituale aperta al dialogo con Dio non ci resta che la durezza della vita materiale col suo spessore opaco ed oscuro.
 Come vedete, la preghiera che nasce dalla fede è profondamente umanizzante, ci rende più uomini, più degni della nostra identità di creature intelligenti e libere, fatte a immagine e somiglianza di Dio.

Ferdinando  Rancan

Le grandezze di Gesù




In forma di elevazione a Dio sopra il mistero della incarnazione


Il sole immagine di Gesù

Chi contempla un oggetto raro e prezioso, prima ancora di riconoscerne in dettaglio le particolarità, si trova al primo vederlo compreso di stupore e di ammirazione. Tale stupore che sembrerebbe imprimere nell’anima una certa debolezza, le dà invece forza e vigore, perché, ricavando forza dalla stessa sua infermità, essa si innalza ad una luce maggiore e ad una conoscenza più sublime e più perfetta.
Lo stesso ci accade al primo pensiero della eccellenza, dignità e singolarità di Gesù Cristo Nostro Signore e del sacro mistero della Incarnazione. Essendo noi, infatti, vivamente e sensibilmente commossi dalla grandezza di tale oggetto unico e singolare, che ci siamo proposto nel discorso precedente, ci crediamo obbligati di elevarci a Dio, e di lodarlo nella sua opera unica, rinviando a più tardi di considerar meglio lo stato e le grandezze di Gesù e di penetrare nei segreti e nella profondità di questo sacratissimo mistero.
In ciò noi siamo simili ad uno che, all’uscire da una caverna e da profonda oscurità posto su di un’alta montagna, nel sereno di una bella giornata, vedesse per la prima volta il sole innalzarsi nel nostro emisfero, mentre orna, abbellisce l’Universo e lo vivifica coi suoi raggi e la sua luce. Sotto la viva impressione dell’aspetto di oggetto sì bello senza dubbio costui rimarrebbe sorpreso e rapito da tale visione; si sentirebbe obbligato a onorare il Signore in questa sua opera; non avrebbe certo voglia di misurare la grandezza e le dimensioni dell’astro magnifico, con le regole ed i principi dell’Astronomia; né si fermerebbe a studiare curiosamente le proprietà della sua luce, l’efficacia delle sue influenze, i periodi dei suoi movimenti e le altre sue perfezioni.
Così noi pure, uscendo dalla oscurità delle cose terrene per contemplare il vero Sole del mondo, il Sole di quel sole materiale che ci rischiara, il Sole di giustizia che illumina ogni uomo che viene al mondo: al primo raggio ed alla prima vista di questo splendore, ci troviamo compresi di stupore e riempiti di amore e di ammirazione, quindi ci sentiamo obbligati a interrompere i nostri ragionamenti per elevarci a Dio sulle grandezze e sullo Stato del sacratissimo mistero della Incarnazione.
Eleviamoci dunque alla contemplazione di Dio fatto uomo; avviciniamoci a questo Santuario con spirito di umiltà, cercando di penetrare con la riverenza e l’amore nella sua luce, piuttosto che di penetrare con la luce nel suo amore, benché siamo animati del vivo desiderio di ricevere da Lui e luce e amore, per dirigere tutti i nostri sentimenti, intenzioni e affezioni verso un oggetto e un mistero tutt’assieme di Amore e di Luce.
Gli Egiziani adoravano il Sole e lo chiamavano con enfasi il Figlio visibile del Dio invisibile. Ma Gesù è il vero Sole che ci avvolge nei raggi della sua luce, ci benedice col suo aspetto, ci dirige col suo influsso, Sole al quale dobbiamo sempre rivolgere i nostri sguardi e le nostre adorazioni.
Gesù è veramente iI Figlio unico di Dio, e nessuna creatura sia in Cielo sia in terra, neppure il sole, partecipa a questa sua qualità; è il Figlio unico, veramente Figlio visibile del Padre invisibile.
Gesù è il Sole, non già degli Egiziani ingannati dalle loro favole, ma dei cristiani istruiti alla scuola della verità e nella luce di questo sole: Sole del mondo soprannaturale, Sole che ha voluto dipingere e rappresentare se stesso nel sole materiale, il quale non è che l’ombra e figura di Lui.
Il sole, infatti, è l’immagine di Dio, il Padre della natura, il Principio universale della vita: Gesù è la vera e viva immagine dell’Eterno Padre, la immagine di Lui, sia nella sua persona divina, sia nella sua sacra umanità in quanto è unita alla divinità; Gesù è l’Autore del mondo, il Padre della umana natura, per la sua potenza che l’ha creata, per il suo amore che l’ha redenta; Gesù è la sorgente della grazia, il Principio della vera vita, in terra e in Cielo, nel tempo e nella eternità, per gli uomini e per gli angeli, nella grazia e nella gloria.
Il sole venne formato nel mezzo dei giorni dedicati alla creazione e posto in mezzo alle creature per rischiararle tutte. Gesù, lo Splendore del Padre, si manifesta al mondo e viene nel mondo della grazia, nel mezzo dei tempi, al termine della Legge antica, al principio della Legge nuova; Gesù illumina, colla luce della sua grazia, e i Padri che lo hanno preceduto e quegli che son venuti dopo, perché tutti, secondo la Scrittura, sono astri che brillano della chiarezza di questo Sole, e in mezzo ai quali Egli si innalza e splende nel mondo.
Come la luce, creata e sussistente fin dal primo giorno, venne nel quarto unita al corpo del sole per formare in lui e per lui un corpo e un principio di luce per la terra e per il cielo; così la luce eterna, luce non creata ma increata, la luce sussistente nella Divinità, venne, nel quarto millenario, unita e incorporata alla umanità di Gesù, per costituire in Lui e per Lui un Corpo e un Principio di vita, di grazia, di gloria e di luce per tutta la Eternità.
Eudossio, uno dei più famosi astronomi dei tempo antichi, era così innamorato del sole, l’oggetto principale della sua scienza, che desiderava vederlo e contemplarlo da vicino, a costo pure di rimanerne bruciato e consumato. Gesù è l’oggetto della scienza, della salvezza, della scienza dei cristiani. Il Dottore e Apostolo del mondo pubblica altamente che la sua scienza è di conoscere Gesù (1Cor 2, 2). Come mai, dunque, i cristiani non sarebbero ardenti di amore e di desiderio di vedere e contemplare questo oggetto principale della loro credenza, della loro scienza e della loro Religione? Come non avrebbero maggiore affezione per il Sole delle loro anime, che non quel filosofo per il sole della Terra, sole comune ed esposto alla vista e all’uso degli uomini e delle bestie? E non avranno essi vivissima brama di avvicinarsi intimamente a questo sole di giustizia, per esserne, non già consumati, ma infiammati di un fuoco di amore e di carità?
Un sapiente di questo secolo (Nicolò Copernico) ha voluto sostenere che il sole e non già la terra trovasi nel centro del mondo, che il sole è immobile e che la terra, essendo rotonda, si muove guardando sempre a lui, e con questa apposizione egli spiega tutte le apparenze che obbligano i nostri sensi a credere che il sole si muove intorno alla Terra. Questa opinione nuova, poco accreditata sinora nella scienza degli astri1, è utilissima e deve essere seguita nella scienza della salvezza. Gesù, infatti, è il Sole che, immobile nella sua grandezza, muove ogni cosa. Gesù è simile al Padre suo e, sedendo alla destra di Lui, è immobile come Lui, ed è il motore universale di ogni cosa. Gesù è il vero centro del mondo, e il mondo deve essere in continuo movimento verso di Lui. Gesù è il Sole delle nostre anime, dal quale esse ricevono tutte le grazie, illuminazioni e influenze. E la Terra dei nostri cuori deve essere in moto continuo verso di Lui, per ricevere in tutte le sue facoltà e in ogni sua attività le benefiche influenze di questo astro sì magnifico.
Indirizziamo dunque a Gesù tutte le aspirazioni ed affezioni della nostra anima, ed eleviamoci nelle lodi di Dio, sopra questo soggetto del suo Figlio unico e del mistero della sua Incarnazione.

1  Il 1ettore osservi che il De Bérulle scriveva quando era ancora in vigore la teoria Tolemaica (N. d. t.).

Card. Pietro de Bérulle